redazione il torinese

Il ’67 cinquant’ anni dopo: “E io difendo Mario Allara”

di Pier Franco Quaglieni

Ma ci furono anche professori che non subirono. Giovanni Getto (grande italianista che aveva anche alcune fisse curiose) chiese l’intervento della Polizia denunciando l’interruzione di un pubblico servizio, quando gli venne impedito di tenere la sua lezione


Lunedì’ 27 novembre 1967-esattamente cinquant’anni fa- ebbe inizio a Palazzo Campana ,sede delle Facoltà umanistiche, la contestazione con l’occupazione da parte di un gruppetto di studenti nell’aula magna di via principe Amedeo. Nessuno colse l’importanza del fatto relegato in un articoletto delle cronache locali. Ricordo che nel dicembre dello stesso anno si tenne al teatro Carignano un convegno liberale importante e nessuno -parliamo di personalità come Firpo, Ricossa, Passerin d’Entrèves- fece cenno a quanto accaduto pochi giorni prima. Per altri versi, già in altre università straniere si era saggiato il clima contestativo che stava montando. Pannunzio che chiuse il suo giornale nel 1966,vedendo conclusa un’esperienza, colse perfettamente il senso di ciò che stava accadendo nelle università e ne colse il significato eversivo e profondamente illiberale. Pannunzio sentì quei giorni tra ’67 e ’68 -morì nel febbraio del 1968 e si fece seppellire, lui laico con i “Promessi sposi” di Manzoni che i contestatori avrebbero volentieri bruciato -come un’ubriacatura prodotta dalle ideologie superbe  e totalizzanti del secolo breve. In effetti ciò che accadde a Torino con l’occupazione porterà ad un ’68 molto lungo che in parte è arrivato a lambire i nostri tempi. Ci fu allora la resa all’illegalità, al ribellismo, al rifiuto del rigore negli studi, all’utopia egualitaria, all’ arbitrio trasgressivo e  autoreferenziale più assoluto. E’ vero che allora la scuola e l’Università in Italia  erano severe e selettive, ma esse sfornavano giovani preparati, perché in prevalenza  “capaci” e “meritevoli” ,come sanciva la Costituzione. La battaglia per il rinnovamento divenne subito la battaglia per la parità tra docente e discente, l’abolizione della valutazione, il superamento dei piani di studi. L’autogestione fu la parola magica che risuonò a Palazzo Campana.

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Alcuni contestatori come Luigi Bobbio che provenivano da famiglie colte, non subirono danni dal blocco delle lezioni. Vittorio Rieser e Anna Bravo erano già laureati e potevano anche  permettersi il lusso di occupare. Il danno, di fatto la perdita di un anno accademico, colpì invece la grande maggioranza degli studenti. Soprattutto i meno abbienti e gli studenti itineranti furono molto danneggiati perché le lezioni ripresero quasi regolarmente solo nel 1969. Se posso citare il mio esempio personale, l’anno perso tra il ’67 e il ’68 non riuscii più a recuperarlo , malgrado abbia poi dato dodici esami in sei mesi per rimettermi in pari. Devo dire, onestamente, che quei dodici esami in pochissimo tempo furono possibili perché le maglie della valutazione in tante discipline erano state allargate in seguito alla contestazione e alla paura indotta in tanti docenti che si arresero senza combattere. Ma ci furono anche professori che non subirono. Giovanni Getto (grande italianista che aveva anche alcune fisse curiose) chiese l’intervento della Polizia, denunciando l’interruzione di un pubblico servizio, quando gli venne impedito di tenere la sua lezione. Gli scrissi un bigliettino di solidarietà a cui il maestro rispose con una letterina molto gentile. Con ogni probabilità fui l’unico a scrivergli. L’allora Sindaco di Torino Giuseppe Grosso ,giurista di altissimo livello, non cedette al facilismo preteso a gran voce dai contestatori. Il rettore Mario Allara combattè a viso aperto la battaglia per difendere l’Università. Venne sbeffeggiato e insultato: Viale lo definì un imbecille e un tormentatore di studenti. Allara era un uomo straordinario che imponeva agli altri la stessa severità che imponeva a sé stesso. Avevo il senso di un dovere kantiano che pochi ebbero la capacità di comprendere.  Gli storici Aldo Garosci  e Franco Venturi  non si arresero. Alcuni forse erano baroni un po’ troppo severi, ma una parte dei contestatori divennero dei baronetti destinati a loro volta di diventare baroni. La maggioranza dei professori preferì apparire progressista e democratico, calando le brache. Non solo nell’Università ,ma anche nelle scuole superiori dove il preside del “Cavour” Luigi Vigliani venne definito fascista solo perché voleva ripristinare l’ordine nel suo istituto.

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Un esempio negativo per eccellenza fu quello di Guido Quazza che sostenne che nella contestazione c’era la continuazione della Resistenza tradita. Una affermazione che uno storico come lui non avrebbe potuto sostenere perché falsificava la verità storica. Così finì di legittimare anche la violenza, assumendosi una gravissima responsabilità.  Non sarebbe giusto vedere nei contestatori di 50 anni fa degli scansafatiche che produssero solo guasti  senza pagare prezzi,anzi costruendo molte carriere di successo. Ha ragione Giovanni De Luna nel difendere le ragioni di chi come lui scelse la via della contestazione.
Ma, se è vero che in quelle giornate di novembre del 1967 si posero tanti problemi ,è altrettanto vero che non arrivarono proposte e  soluzioni praticabili. Prevalse la provocazione fine a sè stessa e quindi sterile.
Anzi, dalla contestazione studentesca si passò ben preso all’idea della rivoluzione e dell’operaismo, trascurando i problemi della scuola. In quel momento venne anche fuori uno degli aspetti positivi della contestazione che portò ad una liberalizzazione del sesso che portò ad un superamento di una visione stantia e superata del rapporto  tra uomini e donne, anche se le contestatrici furono più addette al ciclostile che alla discussione politica nelle assemblee. Forse, però, il superamento del bigottismo sessuale ci sarebbe stato anche senza il ’68,magari in tempi più lenti, perché certe arretratezze italiane si stavano superando. Io ricordo che le stesse ragazze che nell’estate del ’67 non erano disponibili a rapporti sessuali completi, come si diceva allora, nell’estate dell’anno successivo si resero pienamente disponibili, per non apparire “retrograde”, al sesso. Lo Stato italiano cedette alla contestazione ,i ministri della Repubblica furono vili e Fiorentino Sullo agli esami di Maturità del ’69 fece una riforma ,destinata a restare in vigore per decine d’anni, che rese una burletta un esame che segnava il passaggio da un’età all’altra delle vita dei giovani. Solo Giorgio Amendola ebbe il coraggio di difendere l’esame di Maturità selettivo, passaggio da superare per prepararsi alle ben più dure  prove che la vita avrebbe riservato. Il Pci cavalcò la contestazione finché pensò che gli fosse utile, salvo poi essere a sua volta contestato. Io passai le domeniche in tutta la primavera -estate precedente alla Maturità  a studiare la “Divina Commedia” , servendomi di più commenti. E non ero certo un “secchione”, né un allievo modello, ma lo sforzo finale diventava una scelta obbligata.

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Anche docenti considerati progressisti come il latinista Vincenzo Ciaffi vennero svillaneggiati.
Con un qualche stupore ho letto che Luigi Rossi di Montelera che non vidi mai in prima fila nel fronteggiare la contestazione,oggi si vanta di aver capeggiato gli studenti che volevano la ripresa delle lezioni.Ad onor del vero, a combattere quella battaglia che coniugava il rinnovamento del studi con la loro serietà fu solo “Riforma democratica universitaria” che già nel nome indicava la strada non della negazione di per sé ,ma della proposta. E non posso dimenticare di aver trovato nel rettore Allara, ancora oggi definito “odiato”, un interlocutore che mi ricevette nel suo studio di via Po e mi intrattenne oltre un’ora a parlare.Se si vuole ricostruire la storia di quelle giornate  “formidabili”, per usare un aggettivo caro a Mario Capanna ( che fu leader della contestazione milanese ed oggi rivendica il vitalizio parlamentare ) bisogna andare oltre le celebrazioni ed i miti , oltre, ovviamente le demonizzazioni aprioristiche. Chi continua ad autocelebrarsi dopo 50 anni non contribuisce a storicizzare quel periodo che, non dimentichiamolo mai, fu il brodo di coltura in cui nacquero i movimenti estremisti di “Lotta continua” e di “Potere operaio”. Da quei movimenti a cui parteciparono i contestatori torinesi di 50 anni fa ,nacque l’omicidio del commissario Luigi Calabresi  e il terrorismo  che insanguinò Torino. Proprio negli stessi giorni di novembre di dieci anni dopo Carlo Casalegno ,colpito a morte sotto casa, era  agonizzante all’Ospedale Molinette e si spense il 29 novembre 1977. Tra le date dell’inizio della contestazione e la data della uccisione di Casalegno  ci sono dieci anni in cui l’Italia venne sconvolta, ma non rinnovata.
All’eskimo e ai jeans della contestazione io continuo a preferire ,senza incertezze, le grisaglie doppio petto di Pannunzio che-riconobbe Alberto Arbasino-erano il simbolo di una civiltà fondata sulla democrazia, sulla libertà e sulla tolleranza che la contestazione cancellò, sbandierando slogan ad effetto, vedendo in Che Guevara e in Mao i nuovi “idola fori” a cui inneggiare. Giustamente Bacone li considerava dei pregiudizi della mente e in effetti lo furono. Gran parte degli intellettuali si unì al coro della contestazione. Solo pochi isolati come Ceronetti, Montale, Prezzolini, Casalegno, Romeo, Luraghi, Spadolini, Valiani, Montanelli non si unirono al coro. La gran maggioranza firmò addirittura l’infame manifesto che decise l’uccisione di Calabresi e solo pochi si pentirono di averlo fatto.

La settimana inizia con il blocco auto fino a Euro 5. Ma lo smog dovrebbe diminuire

Da domenica,  a Torino è scattato  il divieto di circolazione per i veicoli diesel fino a Euro 5, oltre che per  per quelli a benzina, gpl e metano Euro 0. L’aumento del tasso di pm10 ha fatto decidere alla giunta comunale di inasprire le misure anti-smog. Il blocco del traffico è in vigore dalle 8 alle 19 per i veicoli adibiti al trasporto persone. Invece dalle 8:30 alle 15 e dalle 17 alle 19 non potranno circolare quelli adibiti al trasporto merci (gpl/metano possono circolare). Ieri nella zona centrale Ztl, per la domenica ecologica,  il blocca ha riguardato tutti i mezzi di trasporto privati dalle 10 alle 18. Poiché il livello delle Pm10, nei giorni scorsi, ha doppiato i limiti di legge, anche se secondo l’Arpa, è probabile che i valori tornino nella norma, al momento l’amministrazione comunale conferma il blocco delle auto diesel fino all’Euro 5 anche per la giornata di lunedì 27 novembre.

PARTE DA TORINO #CONIBAMBINI – TUTTA UN’ALTRA STORIA, PER LA LOTTA ALLA POVERTÀ EDUCATIVA MINORILE

E’ la manifestazione nazionale itinerante #Conibambini – Tutta un’altra storia, per incontrare e ascoltare i ragazzi, le scuole, le associazioni, le fondazioni e in generale le “comunità educanti” di Italia

La tappa torinese, con i ragazzi delle scuole piemontesi, si svolgerà al Teatro Nuovo di Torino(C.so Massimo D’Azeglio 17), dalle 10.30 alle 12.00. L’evento è promosso da Con i Bambini,Compagnia di San PaoloFondazione CRTFondazione CRC, in collaborazione con l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte.

 

Un evento che metterà al centro gli adolescenti attraverso il racconto e la condivisione di esperienze, mostrando come i limiti imposti da condizioni svantaggiate possano, talvolta, trasformarsi in opportunità.

 

L’obiettivo è infatti quello di condividere idee e buone pratiche, far emergere le criticità e i bisogni di quella generazione talmente liquida da sembrare invisibile. Si parte dall’utilizzo di tre parole chiave (povertà educativa minorile, periferie e comunità educante) che potrebbero cambiare il presente e il futuro di molti bambini e ragazzi, costretti a vivere in situazioni di marginalità, mancanza di opportunità e accesso, in contesti di povertà dove la comunità educante, adeguatamente sostenuta, può offrire risposte concrete per il futuro dei giovani e del Paese. 

 

A raccontare le proprie storie saranno Alessandro (Laureando in Scienze Motorie, Università degli Studi di Torino), Maria (studentessa del Politecnico di Torino), Ivana (Studentessa di Diritti Umani ed Internazionali, Università degli Studi di Torino), Esa (Direttore dell’Orchestra Pequenas Huellas di Torino).

Con loro: Oney Tapia (Campione Paraolimpico Rio 2016); Loredana Errore (cantante); Luigi Mastrangelo (Campione di pallavolo); Gianpaolo Anastasi (Educatore parkour – Tor Bella Monaca – Roma).

 

Sui temi della campagna interverranno: Carlo Borgomeo (Presidente di Con i Bambini);Giovanni Quaglia (Presidente Fondazione CRT e Presidente dell’Associazione delle Fondazioni di Origine bancaria del Piemonte); Francesco Profumo (Presidente Compagnia di San Paolo);Giandomenico Genta (Presidente Fondazione CRC). A condurre l’evento l’incontro sarà Celeste Savino (Rai Gulp).

 

La campagna rientra nelle iniziative di comunicazione sociale del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, ed è promossa da Con i Bambini, soggetto attuatore del Fondo: attraverserà il paese da Nord a Sud, incontrando i ragazzi e le comunità educanti dei territori (scuola, famiglia, terzo settore, fondazioni, enti locali, università, ecc.), per ascoltarli e condividere con loro idee e buone pratiche di alleanze educative e di contrasto alla povertà educativa minorile.

 

Nei prossimi mesi la manifestazione farà tappa a Reggio Emilia, Milano, Napoli, Brindisi, Catania e si concluderà nella prossima primavera a Roma, data in cui le storie raccolte durante la campagna verranno simbolicamente consegnati alle istituzioni

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo – la cui dotazione è di 360 milioni di euro per tre anni – a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. In poco più di un anno sono stati pubblicati tre bandi e approvati i primi 80 progetti relativi alla fascia di età 0-6 anni.

Info su www.conibambini.org

Vieni a ballare a Ogr Torino?

Partita dalla Francia e approdata poi in Spagna, arriva finalmente anche in Italia, alle OGR di Torino, la Festa della danza: il format dedicato al ballo,ideato e voluto dalla celebre ballerina e coreografa internazionale Blanca Li, che si terrà il 16 e 17 dicembre 2017. Il claim scelto per questa prima edizione italiana è “Vieni a ballare?”,ed esprime appienoil significato dell’evento: una grande festa collettiva aperta a tutti, in cui chiunque potrà provare una o più delle tante discipline artistiche presentate, originarie di tutto il mondo, antiche e moderne, conosciute e non. Chi sa che cos’è il Balboa? Quanti hanno provato l’electro dance o la pizzica? Il flamenco vi ha sempre affascinato? Questa è l’occasione per avvicinarsi a questi balli, apprendendo i primi rudimenti, provando i passi principali, divertendosi insieme.

ARRIVA IN ITALIA LA FESTA DELLA DANZA
DELLA 
BALLERINA E COREOGRAFA INTERNAZIONALE BLANCA LI

Dopo Parigi e Madrid, approda per la prima volta nel nostro Paese, grazie a OGR, il grande format dedicato alla danza aperto a tutti, in cui conoscere e sperimentare decine di balli di tutto il mondo.

 

 

Motore della Festa della danza è l’artista internazionale Blanca Li, ballerina, coreografa e attrice, conosciuta per le coreografie apprezzate nei più importanti festival internazionali oltre che per il suo lavoro a fianco di Beyoncé e Pedro Almodovar e per le sue incursioni nel mondo della moda per Jean Paul Gaultier e Stella McCartney.

La festa nasce dall’idea di rivolgersi al grande pubblico valorizzando la danza in tutti i suoi aspetti: il ballo rappresenta una delle forme più antiche di espressione dell’uomo e, tutt’oggi, può essere un’occasione di incontro e partecipazione, di scoperta culturale,nonché di attività fisica sana e alla portata di tutti.

La due-giorni, condotta direttamente da Blanca Li, sarà strutturata in fasce orarie (10-15 e 16-20) durante le quali saranno proposti differenti stili, con lezioni dal vivo condotte da maestri di ballo provenienti da scuole accreditate. Nello stesso tempo, presso le otto postazioni video collocate nell’area Fucine di OGR, sarà possibile cimentarsi autonomamente alla scoperta di altre sedici discipline, differenti da quelle presentate live. A tutto questo si aggiungeranno le esibizioni realizzate sul palco centrale, che permetteranno di “assaggiare” i vari stili della festa. All’interno di ogni fascia oraria,il pubblico potrà provare una o più danze, senza limiti di numero o di prove.

Programma differente per il sabato sera, dedicato al tango: le OGR si trasformeranno in una suggestiva milonga, animata dalle lezioni dei maestri, cui seguirà il ballo libero, per apprendisti e non.

La Festa della danza è promossa da OGR Officine Grandi Riparazioni in collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa, che con Blanca Li ha già collaborato in precedenti occasioni artistiche.

 “La Fête de la dansea Torino è un invito a viaggiare nel vasto mondo della danza, un appuntamento interattivo, popolare e di festa. La sua straordinaria diversità compone una

ricchezza artistica e umana unica, fonte di incontri tra le persone. Balli da sala, danze di strada, danze tradizionali, danze classiche o contemporanee sono offerte alla scoperta del pubblico in uno stesso slancio di apertura e spontaneità. La Fête de la danseè pensata perché ognuno – genitori e bambini, gruppi di amici, giovani e persone anziane – possano divertirsi, scoprire o semplicemente imparare a danzare, da soli o con gli altri. Le installazioni, i corsi e le performance sono da vivere in modo libero e immaginifico” racconta Blanca Li, ideatrice della Fête de la danse.

Massimo Lapucci, Direttore Generale delle OGR, afferma: “Le OGR della cultura contemporanea accolgono una nuova stella internazionale come Blanca Li e la sua Festa della Danza: un progetto-evento che arriva per la prima volta in Italia, proprio a Torino nelle OGR, in un processo di ‘contaminazione’ tra eccellenza e giovani talenti, affermati ed emergenti. Le nuove Officine sono innanzitutto un laboratorio di innovazione, dove si sperimenta e si produce ogni forma di creatività: un luogo dinamico, di aggregazione, capace di attrarre pubblici sempre più ampi e trasversali”.

“La Festa della Danza non è solo un momento di celebrazione di una disciplina affascinante — il ballo, in tutte le sue forme. E’ una festa collettiva, un momento di aggregazione per pubblici diversi, per professionisti, appassionati o semplici curiosi; un’occasione per ritrovarsi in un contesto unico come quello delle OGR e diventare parte di un’opera d’arte vivente, pubblica e corale, fatta di corpi in movimento, linguaggi diversi e sonorità provenienti da tutto il mondo”dichiara Nicola Ricciardi, direttore artistico della OGR.

Natale a Carmagnola con bovini e porro

Il 10 dicembre dalle ore 08:00 alle ore 13:00 – Piazza Italia, Foro Boario XXV Fiera Regionale del bovino da carne di razza piemontese e della Giora. E dalle ore 10:00 alle ore 18:00 – Salone Antichi Bastioni IX Mostra-Mercato del porro lungo dolce di Carmagnola



Come ogni anno, nel periodo natalizio a Carmagnola sono tante le iniziative legate ai prodotti tradizionali del territorio. Il 10 dicembre 2017 il Comune dedica un’intera giornata alla zootecnia, alla gastronomia ed al commercio proponendo la “XXV Fiera Regionale del bovino da carne di razza Piemontese e della Giora”, la “IX edizione della Mostra/Mercato del Porro Lungo Dolce di Carmagnola”, mercatini degli agricoltori ed altre gustose iniziative e novità, come il “Bollito Misto Days”, il “Bollito da Passeggio”, il “Nuovo Parlapà edizione speciale Fiera della Giora” e la grande degustazione a scopo benefico intitolata “La Giora e il Porro si incontrano ai Bastioni”.


Al Foro Boario di Piazza Italia si svolge la XXV edizione della FIERA REGIONALE DEL BOVINO DA CARNE DI RAZZA PIEMONTESE E DELLA GIORA, grande manifestazione fieristica-zootecnica che vede, come di consueto, l’esclusiva partecipazione di bovini di razza piemontese, secondo un programma espositivo riservato agli allevatori e alle associazioni di produttori. Alle ore 8.00 si inizia con le iscrizioni dei capi partecipanti al concorso e si termina alle ore 12.00 con la valutazione ad opera della Commissione Giudicatrice e le Premiazioni. 
La Giora, vacca di razza piemontese a fine carriera riproduttiva ed adeguatamente ingrassata, fornisce tagli pregiati, al pari del bue, per le tradizionali ricette natalizie. Il salame che se ne ricava, definito “Salame di Giora di Carmagnola”, rientra nei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte e nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino.
Quest’anno la Fiera propone una gustosa novità con il “Bollito da passeggio”, un panino caldo e fragrante con i sapori di una volta, proposto dal Bar Trattoria Bric di Viale Garibaldi 35, angolo Piazza Italia.
Sempre in fiera ci sarà anche un’area per l’esposizione e la vendita del Porro Lungo Dolce di Carmagnola, a cura degli studenti dell’Istituto Agrario Baldessano-Roccati e in concomitanza con la Mostra Mercato in svolgimento presso gli Antichi Bastioni.
Inoltre, i ristoratori appartenenti alla Società Orticola di Mutuo Soccorso “Domenico Ferrero” presentano il “Nuovo Parlapà edizione speciale Fiera della Giora”, un’idea gastronomica di un piatto che segue le stagioni e racchiude il lavoro dei soci contadini e artigiani. Inoltre, presso i ristoratori del Progetto Parlapà, dal 1° dicembre, si potrà gustare l’Edizione Speciale Natale del Parlapà.
Il Parlapà è l’hamburger di Carmagnola che nasce dall’idea di alcuni ristoratori e produttori locali per rappresentare la città di Carmagnola e le persone che lavorano sul territorio. Ogni ingrediente è rappresentato da un’azienda locale con l’intento di offrire il massimo della qualità ad un prezzo accessibile a tutti, proprio perché le materie prime provengono direttamente da ciascun produttore e a km zero.
Per l’occasione i ristoranti della SOMS “D. Ferrero” riproporranno anche i Bollito Misto Days, nei giorni 9 e 10 dicembre, con un ricco menù degustazione a 16 euro, abbinato a specialità ai Porri. 
Domenica 10 dicembre, i produttori agricoli e gli artigiani della SOMS “Domenico Ferrero” proporranno il Mercatino di Natale in via Valobra, in Zona Bussone dalle ore 9.00 alle ore 18.00 (che verrà riproposto anche domenica 17 dicembre in Piazza IV Martiri). Negli stessi orari la tettoia storica di Piazza IV Martiri ospiterà il mercato degli agricoltori di Campagna Amica, con i prodotti a km 0.

La IX edizione della MOSTRA/MERCATO DEL PORRO LUNGO DOLCE DI CARMAGNOLA si svolge invece nel Salone Antichi Bastioni, tra le ore 10.00 e le ore 18.00.
L’apertura avverrà con la presenza dei produttori carmagnolesi, dell’Associazione Ex Allievi AmbienTiAmo e degli studenti dell’Istituto Agrario Baldessano-Roccati, che durante la giornata offriranno degustazioni gratuite di insalatina di porro lungo dolce di Carmagnola e toma, in collaborazione con la Pro Loco e fino ad esaurimento scorte. I produttori di porri presenti alla Fiera saranno i F.lli Giraudi Mario e Marco, i F.lli Scotta, Traversa Giacomo e Giraudi Piero
Il porro lungo dolce di Carmagnola, caratterizzato da una notevole tenerezza e da un sapore spiccatamente dolce che si accompagna ad una facile digeribilità, è anch’esso parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Piemonte.

La giornata terminerà con l’evento LA GIORA E IL PORRO SI INCONTRANO AI BASTIONI.
A partire dalle ore 19:45 nel Salone Antichi Bastioni, si svolgerà una grande degustazione a scopo benefico e con intrattenimento musicale del gruppo Ij Stick. I due prodotti principi dell’inverno carmagnolese verranno preparati e serviti dalla Confraternita del Gran Bollito Misto alla Piemontese di Carmagnola e dai Macellai della Garavella, in collaborazione con la Pro Loco. 
I proventi della serata saranno devoluti all’Associazione Oami Carmagnola per il completamento della struttura “Casa Roberta”, residenza per l’accoglienza di chi non è in condizioni di vivere autonomamentewww.casaroberta.wordpress.com.
Questo il menù: salsiccia alla crema di porri – salame di giora – battuta al coltello – insalatina fresca di porro lungo dolce di carmagnola – brodo di carne con tortellini – gran bollito misto piemontese accompagnato dalle sue salse con contorno di purè – bunet – acqua – vini – caffè
Il prezzo è di € 23,00 e per i bambini da 6 a 12 anni di età € 10,00. 

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I biglietti si possono acquistare presso i seguenti negozi, entro il 7 dicembre:
–    Abrate Riccardo – via Valobra,18 – tel. 011.9723581
–    Bertero Elio – via Valobra, 14 – tel. 011.9723298
–    Burzio Mario – via Valobra, 35 – tel. 011.9721575
–    Chicco La Macelleria – via Valobra, 3 – tel. 011.9771245

Conferenza governativa sul problema amianto

Venticinque anni fa il Parlamento votava e l’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, promulgava una legge la numero 257 che era l’inizio di una concreta presa di coscienza del dramma amianto. Il cammino, però, era iniziato più avanti nel tempo, sin dagli anni Ottanta, con le lotte sindacali, le diagnosi che puntavano il dito sull’Eternit, la coraggiosa ordinanza del sindaco di Casale Monferrato Riccardo Coppo che metteva al bando l’amianto. Oggi, nel 2017, la città di Sant’Evasio ha ospitato la terza Conferenza governativa sull’amianto e le patologie correlate. Due giorni, venerdì e sabato in cui si è fatto il punto al Teatro Municipale, con i partecipanti suddivisi in tre grandi aree tematiche di lavoro: “Ambiente”, “Salute” ed “Aspetti sociali e del lavoro”, sviluppato nel corso della prima giornata e ad inizio della mattinata della seconda e poi esposti e tramutati in osservazioni utili al Governo per la definizione del Piano nazionale amianto. La conferenza segue quelle di Roma e di Venezia e ha avuto, come era giusto, in quella che è la “Città martire dell’amianto”, vocazione che i casalesi ed i monferrini non hanno certo cercato. Nella sostanza è stato l’intervento di Titti Palazzetti, primo cittadino casalese, in veste di coordinatore della sottoarea “Gestione economica – finanziaria”, che ha girato al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, la richiesta di Oristano di diventare sin – Sito di interesse nazionale, come Casale, la corresponsione di incentivi per la discariche da amianto, la necessità di un’idonea formazione per i tecnici comunali anche nei comuni di fuori dai Sin, di mantenere i fondi per le bonifiche al di fuori del patto di stabilità e la loro erogazione direttamente ai comuni senza il tramite delle regioni per evitare lungaggini. E proprio sulle Regioni, Palazzetti ha che “la loro autonomia deve servire a cercare di trovare il modo migliore per risolvere una criticità, non per non fare niente” cogliendo su questo passaggio parecchi applausi. Il ministro Galletti, dal canto suo ha evidenziato che “qui si è portato il lavoro svolto in questi anni, anche a Casale Monferrato. Abbiamo utilizzato l’esperienza acquisita qui anche a livello nazionale, mettendo in campo diversi strumenti, dall’ecobonus per chi bonifica la propria abitazione dal’amianto, al credito d’imposta per le aziende, rifinanziato il Fondo per le vittime, siamo andati avanti sul monitoraggio, con circa 90mila siti in Italia dove è presente amianto, si è lavorato molto sulle bonifiche, che erano poco più di 2600 ed oggi ne sono state effettuate più di 10mila, poi è stata introdotta la norma sugli ecoreati, che è una norma di civiltà, raddoppiandone il periodo di prescrizione”.

Massimo Iaretti

 

 

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Le anime della resistenza autonoma e cattolica

Ad Alassio, per la prima volta, la riunione della Giunta Nazionale della FIVL

Presso l’Auditorium “Roberto Baldassarre” della Biblioteca Civica di Alassio, si è tenuta la riunione ​della Giunta Federale della Federazione Italiana Volontari della Libertà, l’organizzazione che fu fondata nel 1948 da figure come il gen. Raffaele Cadorna, Enrico Mattei, Mario Argenton, Aurelio Ferrando Scrivia ed Enrico Martini Mauri e raccoglie le numerose associazioni partigiane che si richiamano alla Resistenza autonoma, militare, liberale  e cattolica. A ricevere i consiglieri, provenienti da molte regioni d’Italia, l’assessore Lucia Leone, che ha portato i saluti del sindaco della città ligure. Hanno partecipato all’incontro il Presidente della Federazione, Francesco Tessarolo, dell’Associazione Volontari della Libertà di Vicenza), il Vice Presidente Carlo Scotti, del Raggruppamento Autonomo Padano di Voghera, il Segretario Nazionale Roberto Volpetti, dell’Associazione Partigiani “Osoppo – Friuli” di Udine, nonché Paolo Rossetti, del Raggruppamento Divisioni Patrioti “Alfredo Di Dio” di Busto Arsizio, Gianfranco Cagnasso , presidente dell’Associazione Volontari della Libertà Liguria, Lino Pogliani, dell’Associazione “Brigate del Popolo” di Senago, Francesco Binotto, dell’Associazione Volontari della Libertà di Vicenza, Attilio Ubaldi, dell’Associazione Liberi Partigiani Italiani di Parma; in teleconferenza, ha partecipato anche il Vice Presidente Roberto Tagliani, dell’Associazione “Fiamme Verdi” di Brescia. Ha organizzato l’incontro la Vice Presidente della sezione di Alassio della FIVL Chiara Spadoni. Il Presidente Quaglieni ha incontrato il giorno prima a Savona la Giunta ,non potendo partecipare ai lavori. Era anche presente Carlo Speranza, figlio del compianto vicepresidente Nazionale della FIVL Lelio Speranza, figura carismatica del Ponente Ligure, partigiano combattente decorato al valor militare.Tra gli argomenti affrontati dalla Giunta, l’or mai prossima cerimonia di Beatificazione di Teresi Olivelli, figura centrale di quel mondo della Resistenza cattolica che la Federazione rappresenta e raccoglie nelle sue più articolate forme, e la preparazione del Consiglio Federale che si terrà nel Settantesimo Anniversario di fondazione della FIVL e che rappresenterà un’occasione importante non solo per rinvigorire le molte Associazioni che la compongono, ma anche per rilanciare i principi morali e le ragioni ideali che l’hanno ispirata. Il Sindaco di Alassio  Enzo Canepa ha espresso la soddisfazione di ospitare  nella perla del Ponente la Giunta Nazionale del FIVL con tanti autorevoli esponenti  della Resistenza.

Salvini presenta ‘Piemonte Autonomo’

Verrà presentato ufficialmente ad Alessandria il comitato promotore per il referendum dell’autonomia del Piemonte

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dopo la nascita, a Chivasso lo scorso mese, viene presentato ad Alessandria il “Comitato Promotore per il Referendum sull’Autonomia del Piemonte”, alla presenza del Segretario della Lega Matteo Salvini e del Segretario Nazionale del Piemonte Riccardo Molinari. Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni regionali in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l’autonomia della propria terra. “Vogliamo che siano i Piemontesi a poter decidere del proprio futuro commenta Molinari – e per farlo serve l’approvazione in tempi rapidi di una legge che permetta il referendum”.

“Dal 2001, data dell’entrata in vigore del nuovo Titolo V della Costituzione, nessuna regione è riuscita a ottenere nulla dalle trattative previste dall’articolo 116 nei confronti dello Stato centrale: anche il Piemonte ci aveva provato nel 2004, ma si è arrivati ad un nulla di fatto prosegue Molinari abbiamo chiesto alla maggioranza in Regione del PD di calendarizzare una proposta di legge che disciplini il referendum consultivo, indispensabile per poter indire il Referendum sull’autonomia. Soltanto con la forte legittimazione data dal voto popolare il governo regionale potrà pretendere da Roma la più ampia autonomia legislativa e fiscale prevista dalla Costituzione. Serve mobilitare l’opinione pubblica fuori dal palazzo per pungolare il presidente Chiamparino e garantirci il diritto al voto, per trattenere parte dei 10 miliardi di euro di tasse che il Piemonte regala allo Stato centrale ogni anno. Solo così queste risorse potranno rimanere sul nostro territorio, per creare sviluppo e favorire una maggior assistenza sociale e sanitaria nella Regione Piemonte. Del resto conclude Molinari i risultati e laffluenza del referendum di Veneto e Lombardia, dello scorso 22 ottobre, parlano chiaro: i cittadini vogliono poter esprimere la propria opinione su una questione tanto importante”. Il comitato è libero apartitico e aperto a tutti i cittadini, associazioni ed enti locali.

 Martedì 28 Novembre al Cinema Teatro “Ambra” D.L.F. in Viale Brigata Ravenna, 8 ad Alessandria: saranno presenti Matteo Salvini e Riccardo Molinari. Seguirà incontro pubblico alle ore 18.00 nel medesimo luogo.

German Cup, sette medaglie piemontesi nella prima gara internazionale della stagione

Si è conclusa  a Warendorf la German Cup, primo appuntamento internazionale della stagione per quanto riguarda il nuoto per salvamento. Tante le medaglie conquistate dalla nazionale azzurra di cui hanno fatto parte anche tre atleti piemontesi della Rari Nantes Torino: Jacopo MussoDavide Petruzzi Federico Gilardi. Quest’ultimo è tesserato anche per le Fiamme Oro e ha concluso la German Cup due ori individuali, raccolti nei 200 ostacoli di ieri, con il tempo di 1’57″54, e nei 200 super lifesaver di oggi, con il tempo di 2’07”28. Tre i podi individuali per Jacopo Musso, primo nei 100 manichino pinne e torpedo, ieri in 51”21, e oggi secondo in due occasioni; nei 200 super lifesaver ha terminato la prova in 2’08”30, nei 100 manichino pinne dietro l’australiano Matt Davis con il crono di 46”51. Da segnalare che lo stesso Davis ha poi stabilito il nuovo record del mondo nei 100 percorso misto, nuotando in 58”85.

Federico Gilardi e Jacopo Musso hanno preso parte a cinque gare individuali – come Davide Petruzzi – e alle tre staffette. Ieri nella prima giornata della German Cup hanno vinto un argento e un bronzo in squadra con Daniele Sanna e Francesco Ippolito. Nella 4×50 ostacoli hanno concluso al secondo posto in 1’38”96, per un solo centesimo alle spalle dell’Australia e davanti alla Germania padrona di casa; nella 4×25 manichino gli azzurri sono arrivati terzi in 1’09”52, dietro a Germania e Australia. Oggi sono tornati in acqua per la 4×50 mista insieme a Davide Petruzzi, senza però raccogliere medaglie.

Gli azzurri hanno chiuso la German Cup con 19 medaglie divise in 4 ori, 8 argenti e 7 bronzi; e al di là del medagliere hanno potuto verificare la loro condizione in un contesto importante, in questa prima fase della loro preparazione. Con una formazione completamente diversa rispetto a quella di Warendorf la nazionale italiana si appresta a partecipare all’Orange Cup, altro meeting internazionale in programma a Eindhoven nel prossimo fine settimana. Faranno parte del gruppo anche i piemontesi Andrea Allais (Libertas Nuoto Chivasso), Greta Pezziardi Cristian Barbati (Rari Nantes Torino). Sabato 9 e domenica 10 dicembre, poi, i riflettori si accenderanno sulla piscina Daniela Samuele di Milano, sede del Campionato Italiano Assoluto.

Denunciata blogger, avrebbe istigato le “seguaci” all’anoressia

Istigazione al suicidio e lesioni gravissime, per queste ragioni la polizia di Ivrea ha denunciato la creatrice di un blog su internet, una 19enne marchigiana di Porto Recanati. Attraverso il sito ragazze, anche minori, erano a quanto sembra istigate al disturbo alimentare, poiché sarebbero state indotte a seguire diete o effettuare terapie che conducono all’anoressia.La denuncia presentata dalla mamma di una ragazza di 15 anni residente a Ivrea che seguiva assiduamente il blog ha fatto esplodere il caso La giovane aveva avuto gravi disturbi alimentari ed era dimagrita tanto da essere costretta ad affidarsi alle cure di uno psicologo. L’indagine è iniziata quasi un anno fa. I poliziotti si sono finti adolescenti verificando così i suggerimenti della blogger pro-anoressia. Il blog è stato chiuso.