redazione il torinese

Ammanchi da milioni di euro nei conti di Finpiemonte? Denuncia della Regione in procura

Bufera politica in vista se la sparizione di milioni di euro nei conti della  finanziaria della Regione dovesse essere reale. Sarebbero infatti emerse gravissime anomalie dopo i controlli contabili di routine. La  Regione Piemonte ha quindi presentato denuncia  alla procura di Torino. “Si tratta di fatti che, ove accertati, sono molto gravi”, dice all’Ansa  il governatore Sergio Chiamparino, che  con il neo presidente di Finpiemonte, Stefano Ambrosini, ha fornito alla magistratura tutta la documentazione disponibile. L’ammanco arriverebbe a 11 milioni di euro, usciti dalla finanziaria verso società e fiduciarie di cui  alcune in Svizzera e 50 milioni sarebbero stati investiti con modalità inappropriate. Il caso nascerebbe dalle indagini sulla vicenda della maxi palestra nel capannone di un’autorimessa, a Collegno, realizzata creando un buco da dieci milioni di euro, dalla Gem Immobiliare, schermata da una fiduciaria ma – scrivono i giornali – di proprietà dell’ex presidente di Finpiemonte, Fabrizio Gatti. La denuncia della Regione contro la passata amministrazione della società guidata da Gatti, risale a un mese fa. “Prima non ne abbiamo dato informazione al fine di evitare qualsiasi intralcio alle indagini”, aggiunge  Chiamparino.

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AGGIORNAMENTO Mercoledì 13 dicembre i quotidiani torinesi danno spazio alla replica di Fabrizio Gatti. Dichiara di essere assolutamente estraneo ai fatti, di non sapere nulla della vicenda e di volere essere ascoltato al più presto dai magistrati. Afferma di non avere avuto potere di firma quando era presidente di Finpiemonte e che quindi non avrebbe potuto effettuare le operazioni di cui si parla.

 

Vasco 2018 debutta a Torino

Lo stesso “Blasco” ha comunicato via Facebook le date ufficiali e le località del VASCONONSTOP LIVE 2018. E’ uno spettacolo rock  emozionante che arriverà a giugno negli stadi di 5 città, con il debutto allo Stadio Olimpico di Torino il primo e il 2 giugno, a seguire  Padova, Roma e Bari, tutte con doppio concerto, e Messina. Reduce dalla “Tempesta perfetta” di Modena Park, Vasco annuncia: “Per l’estate 2018 prossima, noi procediamo per…Stadi. Il concerto del 1 luglio scorso è stato un evento straordinario, ma unico e irripetibile”. Le vendite aprono giovedì 14 dicembre alle  13. Biglietti su Vivaticket al  link: vascononstop.vivaticket.it.

(foto: il Torinese)

Secret movie: il film che si vota

CasArcobaleno (via Lanino 3A) dalle 21.00
Vengono proposti tre film, durante la serata si sceglierà quale sarà proiettato. Il pubblico in sala, a votazione, deciderà quale film vedere tra:

LIBERAMI – Film documentario del 2016 diretto da Federica Di Giacomo. 90 min. Padre Cataldo è un veterano, tra gli esorcisti più ricercati in Sicilia e non solo, celebre per il carattere combattivo ed instancabile. Ogni martedì Gloria, Enrico, Anna e Giulia seguono, insieme a tantissimi altri, la messa di liberazione di Padre Cataldo e cercano la cura ad un disagio che non trova altrove rimedio.

GATTO NERO GATTO BIANCO – Film del 1998 diretto da Emir Kusturica. 120 min. Kusturica torna sui suoi antichi passi, il suo paese più o meno, ma senza preoccuparsi delle grandi vicende politiche e dei grandi dolori sociali. Gli interessano le piccole storie e le piccole poesie degli zingari. Due giovani si vogliono bene, ma le loro famiglie si oppongono. È solo il pretesto per tutto il resto delle fantasie del regista: la musica e i balli, i tic dei mattoidi, la cocaina in un crocefisso, uno muore e resuscita.

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT – Film del 2015 diretto da Gabriele Mainetti. 112 min. Enzo Ceccotti non è nessuno, vive a Tor Bella Monaca e sbarca il lunario con piccoli furti sperando di non essere preso. Un giorno, proprio mentre scappa dalla polizia, si tuffa nel Tevere per nascondersi e cade per errore in un barile di materiale radioattivo. Ne uscirà completamente ricoperto di non si sa cosa, barcollante e mezzo morto.Scoprirà però di avere forza e resistenza sovrumane.
Più amici porti più speranze hai di vedere il film che preferisci!!!!

Inizio votazioni ore 21.00 – CasArcobaleno, via Lanino 3A
Ingresso libero con tessera
 

PARCO DELLA SALUTE, DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE: LA RATIFICA DEL COMUNE

 

L’accordo di programma in variante al vigente P.R.G., sottoscritto lo scorso 15 novembre tra la Città di Torino, la Regione Piemonte, la Città della Salute e della Scienza di Torino, Università, FS Sistemi Urbani e FS Italiane Spa, inerente il maxi-polo sanitario che sorgerà al Lingotto è stato ratificato dal Consiglio comunale

Il vicesindaco Guido Montanari ha illustrato la delibera ai consiglieri, cosi come aveva fatto nei giorni scorsi in Commissione Urbanistica spiegando le caratteristiche dell’opera: “Si tratta di un‘operazione di grande portata urbanistica, importante per il riordino di una vasta porzione di territorio nel quartiere Lingotto e Nizza Millefonti. Al fine di creare un elevato livello di qualità urbana è nostra intenzione impegnarci a garantire una presenza significativa di spazi verdi in piena terra a fronte dell’Oval e del Lingotto sud, e connessioni verdi tra via Nizza e il collegamento con la stazione Lingotto.”

Nell’ottobre dello scorso anno il Comune di Torino aveva approvato la variante urbanistica necessaria alla futura realizzazione del progetto sull’area di oltre 300mila metri quadri dell’ex Fiat Avio, vincolando la trasformazione alle prospettive di riutilizzo dell’attuale area del distretto ospedaliero Molinette, Sant’Anna, Regina Margherita.

L’accordo riguarda la sistemazione di una consistente parte della Città all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. Gli investimenti saranno finanziati dallo Stato per 250 milioni di euro e dalla Regione per 12 milioni e mezzo, mentre i restanti fondi necessari saranno reperiti in partenariato pubblico privato.

Nel programma è confermato l’impegno teso a rifunzionalizzare il complesso delle attuali strutture sanitarie prevedendo il contestuale riuso delle aree del distretto sanitario delle Molinette, sempre all’insegna della fruizione pubblica, con residenze e spazi commerciali, in un contesto ambientale e paesaggistico caratterizzato dal vicino fiume e dalla collina torinese. Per il complesso ospedaliero del Regina Margherita è confermata la possibilità di procedere alla demolizione.

La riqualificazione del complesso delle Molinette e del Sant’Anna dovrà essere guidata da uno studio unitario finalizzato a rendere le strutture parte integrante del tessuto cittadino, mantenendo l’impianto originario di valore storico, d’intesa con la Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio.

Per la realizzazione del futuro Parco della Salute sarà a cura della Città di Torino la sistemazione viaria complessiva e l’insediamento di strutture destinate all’housing sociale, a centri per la riabilitazione, ad attività espositive, ricettive e commerciali.

In Aula, il dibattito è stato aperto dal capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo: “Si tratta di una delibera di grande importanza che introduce elementi essenziali di riqualificazione del quartiere sud della città, finendo per modernizzare l’intero comparto della sanità torinese.

Noi siamo favorevoli al provvedimento, anche dopo aver colto l’inversione a 180 gradi del M5S sul Parco della salute, come per altri temi rilevanti del programma elettorale. Accogliamo con favore l’abbandono di posizioni ideologiche e il recepimento delle osservazioni chiave fatte a suo tempo al tavolo di concertazione con la Regione Piemonte e siglate nel protocollo d’intesa del 2015. “Ma la mozione presentata da M5S” – ha precisato Lo Russo – “non ci vede d’accordo, ed è per questo motivo che abbiamo presentato un nostro atto di indirizzo.” Il consigliere Roberto Rosso del gruppo Direzione Italia ha detto: “La Città della salute è un progetto che profuma di buono e non si capisce per quale motivo oggi coloro che la propongono la avversavano sino a non molto tempo fa.

“E i dubbi che permeavano il M5S sono gli stessi che oggi mi accompagnano: il futuro traffico alla rotonda Maroncelli; lo smembramento dell’ospedale Oftalmico; la diminuzione dei posti letto dagli attuali 2.300 ai futuri 1.040.

“E dire che sono temi da sempre cari alla sinistra. Ma perché avete cambiato idea? Non capisco la presa di posizione del M5S. Poiché nulla è cambiato da due anni a questa parte, dal progetto presentato anni fa. Forse non avete il coraggio della coerenza.

Damiano Carretto – Movimento 5 stelle: 13 anni di discussioni e lotte politiche, tante parole e finalmente, sarà un caso, quando il buon senso governa, le cose succedono e si cambia anche idea. Nel frattempo la sanità piemontese è morta. Le Molinette costano 50 milioni di euro all’anno. L’area Fiat ex Avio è un buco nel territorio di Lingotto, che rischia di rimanere abbandonato. Già sul grattacielo della Regione fermo, che costa ai contribuenti milioni di euro ci sono dubbi sul termine lavori. La zona ha bisogno di essere risistemata dal punto di vista urbanistico, ne abbiamo il dovere nei confronti di chi ci abita.

La variante concordata con la Regione è ottima. Auguro che le Molinette dismesse non diventino un nuovo Moi e che le iniziative di progettazione vadano avanti sui due compendi, quello vecchio e quello nuovo. Ovviamente non tutto è definito in questa fase iniziale del percorso, per questo abbiamo presentato la mozione di accompagnamento, che riguarda aspetti del progetto che ci preoccupano. Le soluzioni sanitarie, e la tipologia di finanziamento ne fanno parte, tuttavia abbiamo il dovere di non tenere fermo un progetto del genere, di fronte ai problemi gestionali a volte gravissimi che affronta la sanità.

E’ molto importante l’oggetto architettonico che si va a realizzare, un’occasione per cambiare l’immagine della Città al cospetto del mondo. Molta attenzione anche sugli aspetti trasportistici, con un’implementazione del trasporto pubblico da finanziare con fondi aggiuntivi.
Sulla mozione del Pd sia il primo punto che il secondo sono già nella nostra mozione, sul punto arcate del Moi, riteniamo che in questo momento quel progetto vada rivisto anche perché l’Università pare non più interessata a procedere. Per questo esprimeremo su di essa voto contrario.

Eleonora Artesio – Torino in Comune: Era necessario procedere, farlo in prossimità delle Molinette è un atto di realismo, ma l’accordo di programma registra gravissime omissioni. Appendino in campagna elettorale dichiarava: “la città della salute si farà, cercheremo con Governo e Regione di trovare la migliore soluzione per la salute dei torinesi”. Oggi il vicesindaco afferma che la programmazione sanitaria non compete al Comune: è una sciocchezza. Artesio cita le norme che affermano la titolarità del Comune che è “piena e se uno non la esercita è perché ci rinuncia non perché non ne ha titolo”. 

Inoltre con questa operazione si porta un paese intero nel sud della città: 1040 posti letto e tutto il personale medico e assistenziale, i 5000 studenti dei corsi di laurea, i 1000 addetti del centro di ricerca, i 190 posti letto delle foresterie. L’obbligo dell’amministrazione è di interrogarsi sulle relazioni tra quel nuovo paese e il resto della Città per esempio in termini di trasporti pubblici.  Chi gestirà i 2300 posti di parcheggio privato previsti? Manca un disegno unitario della Città rispetto a queste nuove funzioni.

Sull’importanza del progetto architettonico e la sua rilevanza internazionale: sono venuti i rappresentanti dell’Ordine degli architetti a chiedere un concorso di progettazione, la cui virtù è che la commitenza deve dare delle indicazioni preliminari con tutte le informazioni disponibili, quindi con tutte le suggestioni possibili, e dopo occorre aprire un dibattito pubblico sulle diverse soluzioni progettuali,  invece si fa scelta del dialogo competitivo, perché questa è la scelta della Regione Piemonte.

Questo accordo è una burocratica trascrizione degli indirizzi forniti dagli altri soggetti attuatori, la Città ha rinunciato al proprio ruolo di indirizzo e programmazione nel campo della riorganizzazione sanitaria e urbanistica: questo è un gravissimo peccato per i cittadini torinesi, e una grave colpa per quel che riguarda il giudizio su questa giunta.

Viviana Ferrero – Movimento 5 stelle: La realizzazione del Parco della salute rappresenta un cambiamento che non è solo urbanistico ma investe una pluralità di aspetti, ma il cambiamento radicale è il passaggio ad un sistema di finanziamento misto, pubblico e privato. Come città vogliamo seguire passo dopo passo il processo. La motivazione primaria è offrire al cittadino il miglior servizio possibile. L’Italia per posti letto è penultima in Europa. Chiediamo con la mozione di diffondere la rete di case della salute e l’apertura della cabina di regia alle varie realtà interessate: cittadini e ordini professionali. In fatto di tutela della salute non ci possiamo permettere gli errori già fatti dalla Regione. Poi c’è il tema degli spazi vuoti, del verde, e un tema centrale quale è quello della modalità di concepire la cura.

Nella replica, il vice sindaco, Guido Montanari, ha evidenziato come l’accordo approvato oggi rientri nell’ambito di scelte urbanistiche, importanti perché riguardano l’intero quadrante sud della città, su un’area che arriva ad estendersi per circa mezzo milione di metri quadri.

L’idea nata dal confronto anche con gli uffici della Regione è quella di migliorare la vita dei cittadini, fondata sulla scelta planivolumetrica dell’intervento, sulla dotazione dei servizi (trasporti, verde, accessibilità disabili).

Sarà avviato da Sistemi Urbani delle Ferrovie dello Stato, un concorso internazionale per la realizzazione della stazione ponte.

Per l’area ex Moi, il vice sindaco ha affermato di aver preso atto della cessazione del progetto dell’Università di Torino sul centro biomedicale. Se gli atenei volessero tornare sui propri passi, non ci sarebbe difficoltà a valutare gli interventi. In quell’area, ha aggiunto, stiamo destinando 3 milioni della legge 65 per la realizzazione di miglioramenti per il ripristino dell’impiantistica di base e per la divisione delle parti perché l’area possa essere messa nuovamente al servizio dei cittadini.

Dopo questo accordo che stabilisce i paletti della trasformazione, ha concluso, si aprirà il tavolo al quale si decideranno le scelte socio sanitarie assistenziali.

Il Consiglio comunale ha approvato con 29 voti favorevoli una mozione di accompagnamento sottoscritta da sei consiglieri di maggioranza del Movimento 5 Stelle (primo firmatario, Damiano Carretto) che impegna la Giunta a chiedere alla Regione Piemonte a verificare tramite un documento di programmazione sanitaria regionale, redatto in accordo con l’Ordine dei Medici della Città Metropolitana di Torino e gli altri ordini dell’asse sanitario, la congruità del numero di posti letto previsti nell’attuale studio di fattibilità, pari a 1.040 più 400 del CTO riconvertito, rispetto agli attuali 2.300 dei quattro presidi ospedalieri riuniti (Molinette, CTO, Sant’Anna, Regina Margherita), anche in relazione ad eventuali soluzioni di potenziamento delle altre realtà ospedaliere cittadine, con presentazione delle risultanze di detto studio al Consiglio comunale.

La mozione, articolata in undici punti, chiede di verificare la sostenibilità economico-finanziaria del Partenariato Pubblico Privato per un’azienda come l’AOU Città della Salute attualmente in piano di rientro per eccessivo indebitamento per gli anni 2017-2019.

Il punto 8 della mozione impegna la Giunta a considerare prioritaria la realizzazione del progetto per realizzare la nuova Stazione a ponte del Lingotto e che pertanto si costituisca nel più breve tempo possibile il tavolo di concertazione come definito dall’Accordo di programma e che vengano definiti con celerità modi, tempi e risorse (facendo esplicito riferimento alla necessità di un investimento da parte di FS – Sistemi Urbani) per la realizzazione di tale opera.

Il punto 10 invita a monitorare con attenzione la gestione degli appalti in particolare per ciò che concerne la trasparenza, qualità del lavoro e la continuità lavorativa del personale impiegato, anche al fine di garantire qualità nel servizio offerto, mentre il punto 11 chiede l’allargamento della cabina di regia con il coinvolgimento all’interno dei tavoli operativi dei vari rappresentanti dei settori coinvolti.

E’ stata respinta una mozione presentata dai gruppi di opposizione (primo firmatario, Stefano Lorusso, capogruppo del Pd).

WWW.COMUNE.TORINO.IT

Un abete speciale… al caffè

Costadoro S.p.A., storica casa torinese produttrice di caffè tostato per il settore dei pubblici esercizi si fa ancora una volta promotrice di una interessante iniziativa sociale che coinvolge i ragazzi disabili dell’associazione AGAFH e del progetto La Stanza dei Balocchi.

 

Al Coffee Lab Diamante – caffetteria flagship store di Costadoro nel cuore di Torino in Via Rossi 2 – dal 4 dicembre al 6 gennaio sarà esposto al pubblico l’abete natalizio creato dai ragazzi disabili utilizzando delle latte vuote di Caffè Costadoro. La costruzione dell’albero è stata pensata per coinvolgere i ragazzi in un’attività manuale divertente e di condivisione e contribuire, così, allo sviluppo e al miglioramento delle loro capacità motorie. Costadoro S.p.A ha preso parte all’iniziativa non solo offrendo una vetrina per l’opera ma anche fornendo il materiale di recupero e lo spazio in cui questa domenica i ragazzi hanno potuto dedicarsi al lavoro creativo. Una bellissima iniziativa quella sposata da Costadoro, che ha scelto di sostenere e promuovere AGAFH, un’associazione che opera sul territorio piemontese per supportare i ragazzi disabili le loro famiglie.

AGAFH e La Stanza dei Balocchi

L’Associazione Genitori Adulti e Fanciulli Handicappati nasce nel 1982 con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei portatori di disabilità – soprattutto intellettive – e opera nei Comuni di Orbassano, Beinasco, Bruino, Piossasco, Rivalta e Volvera. L’associazione, iscritta al registro delle ONLUS, è guidata da Luigi Dosio e Antonio Cesarano. Circa 7 anni fa, l’AGAFH ha dato vita al progetto “La Stanza dei Balocchi” che ha il preciso obiettivo di creare spazi dedicati alla riabilitazione di bambini, adolescenti e adulti, spesso relegati ai margini della società a causa della loro disabilità.

Per la realizzazione dell’iniziativa si ringraziano: Caffè Costadoro, Tutto Carta, Marocco Orbassano, Ing. Giulio Rizzolo, Laboratorio falegnameria snc, Market compensati, MSA S.r.l.s., Eliografica.

Al Pronto soccorso del Mauriziano il codice Fast

Al Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano arriva il codice Fast. Alle porte dell’arrivo della stagione invernale e di conseguenza dell’influenza, che comporta il problema di sovraffollamento dei Pronto soccorso, su iniziativa del Direttore generale dottor Silvio Falco e del responsabile del DEA Domenico Vallino verrà attivata questa nuova ed innovativa tipologia di codice e di percorso del paziente. Si tratta di un nuovo percorso dove confluiranno pazienti con problematiche mediche e chirurgiche di diversa gravità (codici bianchi verdi e gialli), per i quali però si prevede un iter diagnostico terapeutico veloce che sfocia in una rapida dimissione dalla Struttura del Pronto soccorso. Questo nuovo ambulatorio sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 18, ovvero nella fascia oraria con più alto flusso di accessi in DEA (che conta quasi 60.000 accessi ogni anno con la maggior parte dei casi di codice verde e bianco). Lo scopo di questa innovativa e rivoluzionaria iniziativa è quella di ridurre i tempi di attesa per la visita medica e migliorare il Servizio offerto alla popolazione. In analogia ai codici bianchi potrebbero essere soggetti al pagamento del ticket regionale sul PS, secondo quanto previsto dalla normativa. L’ambulatorio sarà gestito da un medico dell’équipe di Medicina e Chirurgia di accettazione e d’urgenza supportato da un infermiere esterno all’organico del DEA, ma dipendente dell’Azienda Mauriziano UmbertoI. L’attività verrà svolta in un’area dedicata adiacente alla sala d’attesa del Pronto soccorso.

La magia del Natale a Torino

Dopo aver dato spazio ai bellissimi mercati rionali proseguiamo, rimanendo in argomento, con quelli più attuali e attesi del momento: i mercatini di Natale.

Torino, è già in aria di festa, luci e addobbi brillano e scintillano per le strade, i negozi sono pronti per le vendite natalizie e l’atmosfera è sempre più frizzante grazie anche al clima oramai invernale. Nei negozi di alimentari arrivano panettoni, pandori, torroni, il profumo di abete è nell’aria, i calendari dell’avvento con le loro 24 caselle stanno per iniziare il conto alla rovescia. Con i loro chalet in legno decorati, immersi in un clima di magia e meraviglia stanno per cominciare i mercatini dedicati al Natale, una occasione per lo shopping natalizio ma anche per celebrare al meglio queste festività, per esserne completamente avvolti complici i colori ma anche gli odori, come quello di cannella, e i sapori come quello di vin brulé.

I Mercatini di Natale Torino saranno molti e quindi approfittatene, correte a visitarli!

Borgo Dora al Cortile del Maglio

dal 1° al 23 dicembre 2017

Piazza Borgo Dora 34

Piazza Castello

dal 1°dicembre 2017 al 14 gennaio 2018

Piazza Solferino

dal 1°dicembre 2017 al 14 gennaio 2018

Piazza Santa Rita

dal 1°dicembre 2017 al 7 gennaio 2018

Mercatino “Natale è Reale” a Stupinigi

(chiuso il 10 dicembre 2017)

Un bellissimo negozio dove fare acquisti e respirare l’incanto del Natale è quello dell’Associazione Adisco, una meraviglia in pieno stile fiabesco dove sfilano addobbi, carillon, strenne eleganti, luci e gastronomia artigianale. Il ricavato verrà devoluto all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, per la ricerca e il raddoppio del Pronto Soccorso, perché il Natale è soprattutto solidarietà e partecipazione.

Via Lagrange 5/D – dal 3 novembre al 24 dicembre 2017 

Un altro Christmas Shop solidale è quello della Fondazione Paideia, anche qui artigianato ricercato, oggetti e regali che sostengono progetti di generosità, il ricavato verrà dedicato alla costruzione del Centro Paideia per riabilitazione infantile e spazio di socializzazione e inclusione delle famiglie.

Piazza Solferino 9 – dal 13 novembre 2017 – 23 dicembre 2017

 

Ricordiamo, anche se si è già concluso, il San Salvario Emporium, Christmas Edition che ha proposto una interessante e creativa occasione di shopping natalizio. Il mercato è stato infatti dedicato all’artigianato tradizionale e digitale, al design, all’illustrazione e all’editoria indipendente, i pezzi unici sono stati i protagonisti principali di questo appuntamento. Si è tenuto in Piazza Madama Cristina fino al 3 dicembre.

Come dimenticare poi il Villaggio di Babbo Natale a Venaria?

Una superficie di 1.800 metri quadrati coperti e riscaldati dove sarà possibile visitare la Fabbrica dei Giocattoli, il Corridoio degli Antenati, l’Ufficio Postale, il Ricovero della Slitta, la Stanza di Babbo Natale. Inoltre sarà presente un’ area dedicata ai laboratori creativi, mercatini artigianali, street food, insomma eventi e appuntamenti per tutti. Le tariffe per il villaggio di Babbo Natale vanno dai 6 ai 16 euro (comprensivo di laboratorio e spettacoli).

Venaria Reale – dal 25 novembre 2017 al 7 gennaio 2018

Maria La Barbera

Fuga di monossido: bambini intossicati a scuola

Oggi pomeriggio alcuni bambini sono rimasti lievemente intossicati nella scuola elementare di San Giorgio Canavese. Nove hanno avuto bisogno dell’intervento del 118. La causa una possibile intossicazione da monossido di carbonio. I piccoli sono stati trasportati in codice verde negli ospedali di Chivasso, Ciriè e Ivrea. Un codice giallo è ora all’ospedale di Ivrea. La scuola resterà chiusa fino a quando non verranno  accertati i motivi della fuga di monossido.

Folle corsa contromano in piena notte sulla Bmw

Corsa in piena notte, a tutta velocità per le strade del centro di Torino, su una Bmw nera che non ha rispettato il semaforo rosso in corso Vittorio Emanuele all’angolo con corso Galileo Ferraris. Il giovane alla guida  ha cercato di sfuggire alle  volanti della polizia partite all’inseguimento, imboccando via Sacchi in contromano. Bloccati i due a bordo del veicolo in corso Stati Uniti, i  poliziotti hanno arrestato il 23enne italiano e un 26enne albanese per resistenza, violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale. I due ragazzi hanno infatti insultato e aggredito gli agenti. All’interno dell’auto  la polizia ha trovato un manganello  artigianale e un coltello a serramanico. Il ventitreenne, proprietario della Bmw, risponderà  anche di lesioni e possesso delle armi.

Tre populismi a confronto

di Giorgio Merlo

La prossima campagna elettorale, come del resto tutte le campagne degli ultimi 25 anni, sara’ giocata piu’ sulla demonizzazione dell’avversario che non sulla centralita’ del proprio progetto di governo. Del resto, da quando la politica ha cessato di essere un confronto di merito ma solo e soltanto uno scontro tra “capi”, e’ persin scontato rilevare che il tanto declamato merito, o programma che dir si voglia, e’ destinato a passare in secondaria importanza. Ma, accanto a questa considerazione, non possiamo non rilevare che l’irruzione del cosiddetto “populismo” e’ destinato a segnare in profondita’ il cammino e forse lo stesso esito della ormai prossima campagna elettorale. Ora, come quasi tutti gli osservatori e i politologi rilevano quotidianamente, ci troviamo di fronte a 3 populismi. 3 populismi diversi m complementari d accomunati dalla concreta modalita’ del nuovo modo di far politica. Una modalita’ inaugurata in modo ufficiale nella campagna elettorale del 1994 dall’allora trionfante Berlusconi e poi seguita, seppur in modo meno forte, negli anni seguenti sino a diventare strutturale nell’attuale fase storica e politica italiana. Certo, l’approccio populista e’ la conseguenza diretta del profondo cambiamento dei partiti politici. Quando un partito, come ad esempio il Pd, si trasforma da “partito plurale” a “partito personale’, l’ormai famoso “Pdr”, e’ quasi naturale che cambi profondamente anche il messaggio e la modalita’ concreta con cui viene trasmesso quel messaggio elettorale. E’ un fatto quasi scontato, appunto. Ora, come dicevo all’inizio, ci troviamo di fronte a 3 populismi con cui si deve fare i conti. Diversi tra di loro ma accomunati dallo stesso modo di far politica. C’e’ quello piu’ scientifico del movimento 5 stelle e del suo fondatore Grillo. Una modalita’ politica che ha contrassegnato questo partito/movimento sin dalla sua nascita. Nessuna mediazione, nessun rapporto con l’articolazione della societa’ – i cosiddetti corpi intermedi – e soprattutto la delega totale al suo “capo” nella trasmissione del messaggio politico ed elettorale.

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Poi c’e’ la versione piu’ tradizionale e adesso anche un po’ piu’ istituzionale del centro destra a traino berlusconiano. Anche qui si tratta di una modalita’ politica che trae le sue origini culturali da un approccio sostanzialmente populista. La famosa, e ormai storica, “discesa in campo” del ’94 e l’identificazione del “capo” con il suo popolo e viceversa. E poi c’e’ il populismo renziano, quello “dell’uomo solo solo al comando”. Ultima versione del “partito personale” o del “partito del capo”. Un populismo che, come gli altri, si basa esclusivamente sulla centralita’ del capo partito e che vince o perde a seconda della popolarita’, della credibilita’ e della simpatia che sprigiona il capo. Appunto. Ecco perche’, di fronte 3 populismi – ripeto, diversi ma simili nella modalita’ concreta del far politica – che si fronteggeranno in vista della prossima campagna elettorale, non guasta se ci sono anche formazioni politiche che, pur facendo propaganda come tutti gli altri, cerca di riportare le lancette della politica attorno a parole d’ordine che nella nuova stagione populista sono quasi scomparse. O sono state momentaneamente archiviate dalla vulgata corrente. Penso, ad esempio, alla nuova formazione della sinistra democratica e di governo di Pietro Grasso, Liberi e Uguali”. Un modalita’ che cerca di riproporre un metodo imperniato sul rispetto dell’avversario, sul confronto programmatico e politico e, soprattutto, sul ruolo di guida del progetto politico rispetto alle capacita’ salvifiche e miracolistiche del “capo”. Forse e’ ancora possibile invertire la rotta. E anche da questa campagna elettorale possono partire segnali concreti e tangibili capaci di riscoprire una politica progettuale ragionata, pensata, elaborata e trasmessa educatamente ai cittadini. Sempre nel rispetto degli avversari e con l’obiettivo di ridurre le distanze tra il “paese reale” e il “paese legale”. Perche’, alla fine, forse, e’ consigliabile che in politica ritornino i “leader” facendo a meno per un po’ di tempo dei “capi”. Per dirla con Mino Martinazzoli.