La cancellata elegante e preziosa della Palazzina di Caccia di Stupinigi in questo scatto di Vincenzo Maiorano.
Schianto in tangenziale: due morti
Sanzioni per cibi avariati e musica alta
In esecuzione a quanto disposto con decreto dall’Autorità Giudiziaria, Agenti del Reparto Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno posto in sequestro giudiziario preventivo i locali di un circolo privato di via Dronero.I residenti, da tempo, lamentavano il continuo disturbo prodotto dalle serate musicali organizzate all’interno dell’attività, la cui titolare, cittadina sudamericana, risulta già denunciata per violazione all’art. 659 Codice Penale, più volte contravvenuta per esercizio abusivo e alla quale era già stato sequestrato l’impianto Hi-Fi; malgrado ciò, questa non aveva cessato di organizzare serate di trattenimento musicale. All’ingresso del locale sono stati apposti i sigilli.Sempre gli agenti del Reparto di Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo presso un’attività artigianale di via San Domenico nei pressi di via Sant’Agostino, a seguito della segnalazione di un cittadino che aveva riferito di locali in condizioni igienico sanitarie precarie. Il titolare, cittadino di nazionalità indiana, è stato denunciato poiché, dall’ispezione del congelatore a pozzetto le cui pareti erano ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio ad indicarne funzionamento e manutenzione non corretti, gli Agenti hanno riscontrato la presenza di alimenti di vario genere (burro, frutti di mare, calamari, crocchette di patate…) in cattivo stato di conservazione e destinati al consumo e congelati arbitrariamente senza utilizzo di abbattitore di temperatura, non presente all’interno dell’attività.
Nascondeva contanti, recidivo a Caselle
Era recidivo l’uomo fermato, lo scorso pomeriggio, dalla Guardia di Finanza di Torino, in collaborazione con i Funzionari Doganali, presso lo scalo Aeroportuale di Caselle Torinese mentre, per l’ennesima volta, tentava di rientrare in Italia con oltre 10.000 euro in contanti
Il sessantenne, già noto ai militari per fatti analoghi, è stato fermato e controllato dai Finanzieri e dai Funzionari doganali in servizio presso lo scalo torinese i quali hanno rinvenuto, occultati all’interno degli abiti, le mazzette di banconote.
L’uomo, un commerciante della zona, come detto, non è nuovo a queste pratiche. Solo pochi mesi fa, infatti, era stato fermato dai Finanzieri e dal “cash dog” Escos, il pastore tedesco delle Fiamme Gialle addestrato a riconoscere l’odore delle banconote anche a distanza, con oltre 15.000 euro in contanti.
Questa volta però, il suo reiterare, è costato caro, l’uomo infatti non ha potuto sanare la sua posizione con una semplice sanzione ma, come vuole la normativa è stata sequestrata, amministrativamente, una parte della somma illecitamente trasportata.
L’imprenditore, inoltre, sarà anche oggetto di approfondimenti per verificare la provenienza del denaro e, soprattutto, che non sia frutto di evasione fiscale o provento di eventuali reati.
Solamente negli ultimi mesi, sono stati un centinaio i soggetti fermati mentre tentavano di superare i confini doganali con al seguito denaro contante; la stragrande maggioranza in partenza per il continente africano e asiatico, molti anche per i paesi dell’est Europa, Romania in particolare. Oltre 3,5 milioni di euro la valuta intercettata.
Quando l’abito fa il monaco. Il secolo d’oro
Una serata sulla letteratura e la moda spagnola nel ‘Siglo de oro’ a cura di Arte e Moda e dell’Associazione La Alhambra
Sarà la Spagna del ‘Siglo de oro’ (periodo tra il 1500 ed il 1600) la protagonista del viaggio che si svolgerà allo Spazio Arte e Moda Concept di viale Morozzo di San Michele 5 a Casale Monferrato. L’appuntamento è alle ore 19 di venerdì 14 giugno ed è a cura di Arte e Moda Casale Monferrato e dell’associazione La Alhambra e sarà incentrato su ‘Quando l’abito fa il monaco – Il secolo d’oro spagnolo’. Il percorso di dipanerà attraverso la moda del ‘Siglo de oro’ grazie alle testimonianze che sono giunte sino ai giorni nostri, della letteratura e dell’arte pittorica. Prendendo spunto da brani tratti del Don Chisciotte di Cervantes verrà sottolineato su come la moda rivestisse un’importanza in un tempo così lontano. E non è un caso che le due ‘guide’, Cinzia Sassone (Arte e Moda) ed Ingrid Vaccino (La Alhambra) abbiano scelto questo periodo storico come meta: non solo era il massimo momento di splendore dell’Impero sotto il punto di vista politico ed economico, ma anche la Spagna dettava le regole in merito alla moda. ‘Vestire alla spagnola’ era un ‘must’ in tutte le corti d’Europa: colori scuri (prevalentemente nero), gorgiere create con metri di tessuto pregiato e vestiti dalle forme geometriche a nascondere le forme delle donne nascono proprio qui e si diffondono fino a quanto non subentra la moda francese.Iris Devasini declamerà alcuni brani tratti dal ‘Don Chisciotte’ di Cervantes.L’ingresso all’incontro è libero e aperto a tutti.
Per informazioni e contatti : tel 0142590395 (Arte e Moda Casale) o 349/4754770 (Associazione La Alhambra)
Facebook: arteemoda Casale Monferrato
Torino capitale dell'innovazione
La Techstars Startup week, dal 25 al 28 giugno, avrà 400 partecipanti da tutto il mondo e inaugurerà la Manica sud delle Officine Grandi Riparazioni, il complesso torinese di archeologia industriale, a Torino, riqualificato nel 2017 come hub di culturale e, presto anche tecnologico. La novità è frutto dellacollaborazione triennale tra le fondazioni torinesi Compagnia di San Paolo e Crt, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Techstars, uno dei più importanti acceleratori d’impresa a livello mondiale. Verrà realizzato un hub internazionale per l’innovazione e 12mila metri quadrati della Manica sud avrà sede anche un’accademia della blockchain, in collaborazione con Ibm, e la Fondazione Isi, che si occupa di big data.
(foto: il Torinese)
STORIA
All’alba del 6 giugno 1944 ebbe inizio la più grande offensiva militare della storia con lo sbarco in Normandia. In quello che verrà ricordato come il “giorno più lungo” – in codice, operazione “Overlord” – gli anglo-americani impiegarono un impressionante numero di uomini e mezzi. Circa 150mila soldati americani, britannici, canadesi, polacchi e francesi attraversarono il Canale della Manica, trasportati o appoggiati da quasi 7 mila navi e 11 mila aerei, sbarcando su cinque spiagge – ribattezzate Utah, Omaha, Gold, Juno e Sword– nel tratto di costa normanna che si estende per circa un centinaio di chilometri,tra Le Havre e Cherbourg. I nazisti del Terzo Reich avevano costruito , dalla Norvegia al sud della Francia, un sistema di bunker e fortificazioni conosciuto come il “Vallo Atlantico” ed erano convinti che un’eventuale sbarco alleato sarebbe avvenuto nel Pas de Calais, nel punto in cui la costa inglese e quella francese sono più vicine. E lì avevano concentrato gran parte delle loro forze. L’operazione “Overlord” avvenne invece più a sud, sulle spiagge di Nomandia e la battaglia divampò violentissima. Nel primo giorno dello sbarco furono più di diecimila le perdite alleate tra morti – oltre un terzo del totale – , feriti, prigionieri e dispersi. Oltre novemila quelle tedesche. Sul litorale della Côte de Nacre, la splendida costa di madreperla, da Deauville a Cherbourg, da Arromanches al promotorio della Pointe du Hoc, si consumò una delle vicende più drammatiche e sanguinose della storia del ‘900. Il panorama stupendo che domina e s’affaccia sull’oceano rende quasi impossibile immaginare tanta violenza e dolore. Eppure basta guardarsi attorno per vedere ancora le ferite prodotte dai campi di battaglia: voragini aperte nel terreno dalle bombe piovute dal cielo e dal mare, resti delle casematte e dei pontoni sulle spiagge, bunker e postazioni d’artiglieria pesante,i tanti cimiteri e musei di guerra disseminati un po’ ovunque a testimoniare ciò che accadde più di settant’anni fa. Lo sbarco in Normandia fu decisivo per la vittoria degli alleati che ad un prezzo altissimo riuscirono a conquistare una testa di ponte, combattendo per altri due mesi prima che l’esercito tedesco cedesse e cominciasse una ritirata che sarebbe finita soltanto ai confini della Germania. La battaglia di Normandia durò dal 6 giugno al 25 agosto del 1944, con la liberazione di Parigi, e fu una delle più cruente tra quelle combattute sul fronte occidentale, costando più di 70mila morti fra gli alleati e oltre 200mila fra i tedeschi. Altri 20mila furono i morti fra i civili. Moltissimi di quei soldati caduti riposano oggi nei 30 cimiteri distribuiti in tutta la regione, dei quali 22 nel solo dipartimento del Calvados. Ci sono quelli canadesi di Bretteville-sur-Laize e Bény-Reviers e quelli britannici ( ben sedici), a partire da Bayeux, una delle prime città ad essere liberate dai nazisti dove, il 16 giugno 1944, il Generale De Gaulle tenne il suo primo discorso sul suolo francese libero. Il cimitero di Bayeux raccoglie le spoglie di quasi quattromila combattenti britannici e un memoriale che ricorda i 1809 soldati del Commonwealth che non hanno ricevuto una sepoltura. Senza nulla togliere a questi luoghi di memoria, ce ne sono almeno due tra i tanti che meritano un’attenzione particolare. Il primo è quello di Colleville-sur-Mer, il più famoso cimitero americano della seconda guerra mondiale in Europa, che ospita – allineate sotto le croci bianche – le tombe di 9387 soldati caduti durante lo sbarco e i combattimenti che seguirono. Situato sulle alture che sovrastano la spiaggia ribattezzatabloody Omaha, la sanguinosa Omaha, è meta ogni anno di un milione di visitatori. All’entrata del cimitero c’è un moderno centro visite e l’intero memoriale è gestito dall’American Battle Monuments Commission (ABMC), un’agenzia indipendente creata dal Congresso degli Stati Uniti nel 1923 allo scopo di conservare la memoria dei cimiteri militari americani. Le croci di Colleville-sur-Mer spiccano nel loro candore sul curatissimo prato all’inglese. Una grande bandiera a stelle e strisce sventola sospinta dalle folate di vento che soffiano dall’Atlantico portando con se una pioggia fine e intensa. “Croci candide, luminose, erette, protette da centinaia di uomini, circondate da felpato silenzio”, scrisse tempo fa Paolo Rumiz. Al punto d’apparire come “croci della causa giusta, il simbolo di una guerra pulita. Croci di prima linea. Vicine al cielo, in cima alla collina, con vista mare”. Quindici chilometri più a sud, quasi sperduto nella campagna, c’è il piccolo abitato di La Cambe. Siamo sempre nel dipartimento del Calvados e non distante dal paese c’è il cimitero dove riposano i corpi di 21.222 soldati tedeschi. Il doppio di quelli sepolti a Coleville, in uno spazio che più o meno è la metà. Qui l’immagine è del tutto diversa. Ciascuna delle pietre tombali, di un’estrema semplicità, porta inciso i nomi di due soldati. Su una piccola e verde collina al centro del cimitero, svetta una croce di pietra che pare voler proteggere l’uomo e la donna raccolti in preghiera che gli stanno a fianco. Inizialmente era anche questo un cimitero militare americano. I caduti dello sbarco furono sepolti su un lato e quelli tedeschi sull’altro. Quando, nel 1948, le salme dei soldati americani furono esumate e trasferite negli Stati Uniti, quello di La Cambe divenne interamente un cimitero militare tedesco. Non c’è nulla di spettacolare o scenografico. Più raccolto, al punto da indurre quasi naturalmente a riflettere, La Cambe si presenta più come un campo della pace che un cimitero di guerra. Anche lì la pioggia sferzava le croci di pietra scura, quasi prostrate a terra, “schiacciate dal destino scuro che la storia, scritta dai vincitori,riserva agli sconfitti”.Non c’è vigilanza armata e nemmeno un religioso silenzio lì attorno, essendo quasi ai bordi dell’ autostrada Parigi-Cherbourg, dove rombano le auto e i Tir. Non è a ridosso della linea del fronte, affacciato sulle spiagge del “D-day”. Questa, a quel tempo, era una retrovia. Eppure, nonostante quello di La Cambe sia “un cimitero dei vinti” è più percepibile lì che altrove l’orrore, la violenza e l’incubo della guerra. Un orrore, parafrasando ancora Rumiz “più esplicito”, che non induce al rischio di “sdoganare altre guerre”. Una scritta in pietr
a ammonisce in tedesco “dunkel ist”, “è buio”. Buio come il destino dei tanti che caddero su entrambi i fronti nel 1944, sotto quella luce del nord di Normandia che gli impressionisti immortalarono sulle loro tele.
Marco Travaglini
(foto di Barbara Castellaro)
La pianista Rita Cucè e il Quartetto del Teatro Regio di Torino, con la partecipazione straordinaria del violinista Alessandro Quarta, protagonisti di un concerto benefico per la ricostruzione dell’Istituto Nelio Biondi di Camerino distrutto dal sisma 2016
A Torino la grande musica diventa solidarietà: giovedì 6 giugno alle ore 20.30, il Piccolo Regio Puccini di Torino ospita “Da Mozart a Piazzolla”, un concerto benefico che vede protagonisti la pianista Rita Cucè e il Quartetto del Teatro Regio di Torino, con la partecipazione straordinaria del violinista Alessandro Quarta.Un viaggio pieno di note che partendo dal Concerto per pianoforte n. 14 in mi bemolle maggiore, K. 449 di Wolfgang Amadeus Mozart, maestro che trova in Rita Cucè una delle sue interpreti più sensibili, arriverà fino alle atmosfere del tango di Astor Piazzolla con Alessandro Quarta che proporrà brani del compositore argentino quali Chau Paris, Oblivion, La Muerte del Angel, Jeanne y Paul, Fracanapa, Libertango.
Questa di Torino è la quinta tappa del progetto “Da Kabul a Camerino – In viaggio con Rita Cucé” finalizzato alla raccolta di fondi per la ricostruzione dell’Istituto Nelio Biondi di Camerino, distrutto dal sisma del 2016.
Il progetto ideato e promosso dell’associazione UnAltroPremio-Festiv’Art2.0, in accordo con il Comune di Camerino, nasce dall’esperienza maturata dalla pianista Rita Cucè, nel programma “Afghanistan back to the music” voluto nel 2005 da Marco Braghero dell’Associazione Peacewaves International Network che ebbe tra i suoi sostenitori il Teatro Regio di Torino.
Naturale che in questa occasione, l’Associazione Peacewaves International Network abbia saputo coinvolgere partner come il Consiglio Regionale, la Fondazione CRT e il Teatro Regio di Torino.
Comune capofila del progetto “Da Kabul a Camerino” è Arezzo “Città della Musica” e sostenitori sono i comuni di Bolsena e Ascoli Piceno e la Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago.
Dopo Torino il concerto “Da Mozart a Piazzolla”, verrà offerto alla città di Camerino in un appuntamento che avrà luogo il prossimo 10 giugno nell’aula magna del Polo Liceale della città marchigiana. Media partner è CLASSICA HD.
Informazioni: Biglietteria: tel 011 8815241; Teatro Regio – p.zza Castello 215
Ingresso 20 euro – Ridotto 15 euro
Online www.vivaticket.it
L’incasso sarà devoluto al progetto “Da Kabul a Camerino” per la ricostruzione dell’Istituto Musicale Nelio Biondi
Stop al bullismo
Giovedì 6 Giugno il Centro Commerciale Area 12 Shopping Center di Torino ospiterà il progetto “Stop al Bullismo”, un tour educativo e formativo per i giovani e per le famiglie organizzato da CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare che si occupa anche della gestione di numerosi centri commerciali. Parteciperanno, oltre a docenti, genitori e ragazzi delle scuole, anche i testimonial Federico Mancosu, Noa Planas e Matteo Andreini del gruppo di House of Talent, molto noti agli adolescenti per la loro partecipazione a un famoso talent da alcuni anni in onda sulle reti Rai.
L’obiettivo di “Stop al Bullismo” è, da un lato, generare un’occasione di confronto con i ragazzi per bloccare sul nascere il fenomeno del bullismo e, dall’altro, formare gli adulti per renderli più consapevoli nel riconoscere questi episodi, grazie anche alla testimonianza degli psicologi e psicoterapeuti Rosanna Schiralli e Ulisse Mariani, massimi esperti in Italia nell’ambito della psicologia dello sviluppo, autori del best seller “Nostro Figlio” e ideatori del metodo dell’Educazione Emotiva. Il Tour sta attraversando tutta l’Italia, da febbraio a giugno, incontrando i giovani e le loro famiglie proprio nei Centri Commerciali, che rappresentano per i ragazzi luoghi di aggregazione e socializzazione.
Programma dell’evento:
- Mattino – ore 10:00 circa: arrivo delle scuole al Centro Commerciale e presentazione degli ospiti
- Incontro tra psicologi e alunni delle scuole
- Pomeriggio – ore 17.30 circa: House of Talent – talk show sul tema e interazione con i fan, racconti, domande e opinioni dei presenti, moderati dal giovane attore e influencer Matteo Altieri.
La giornata verrà condivisa sui canali Instagram e Facebook dell’iniziativa, raggiungibili attraverso i seguenti Link:
Instagram: https://instagram.com/tour_stopalbullismo/
Facebook: https://www.facebook.com/stopalbullismotour/
Acqua reale e virtuale
Al MAO-Museo d’Arte Orientale un incontro su uso e gestione dell’acqua nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente
In occasione della mostra “Goccia a goccia, dal cielo cade la vita. ACQUA, ISLAM E ARTE”, nelle sale del MAO-Museo d’Arte Orientale di Torino (via San Domenico, 11), si parlerà giovedì 6 giugno, alle ore 18, di quel bene primario – spesso sottovalutato, in tal senso- per l’uomo, che è l’Acqua. A cura del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture, l’incontro sarà condotto da Stefania Tamea, Professore Associato al Politecnico di Torino, e si incentrerà sull’esempio dei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, dove esiste una lunga tradizione di sapiente gestione dell’acqua, da sempre, in quei luoghi, elemento disponibile all’uso umano in quantità assai limitate. Fenomeno del resto ancor più aggravatosi negli ultimi decenni, con il crescere della popolazione e il cambiamento delle diete, che hanno di conseguenza ampliato il fabbisogno non solo di acqua, ma anche e soprattutto di cibo per i popoli residenti in quelle specifiche aree geografiche. Che, per questo motivo, hanno fatto fronte al loro fabbisogno interno con il commercio internazionale di beni alimentari, attraverso cui aumentare la disponibilità di cibo importando, virtualmente, l’acqua utilizzata per la loro produzione. Nell’incontro si approfondiranno, in merito al problema trattato, le attuali condizioni di Nord Africa e Medio Oriente, con le criticità presenti e future, e si introdurranno alcuni aspetti legati all’”acqua virtuale” importata da questi Paesi, con accenni alla sostenibilità ambientale e socio-economica dell’uso e gestione dell’acqua.
Per info: tel. 011/4436932 o www.maotorino.it
g. m.