redazione il torinese

Vernante, dove la storia di Pinocchio si legge sui muri delle case

vernante pinocchioE’ stato eretto anche un bel monumento al personaggio di legno, opera degli artigiani locali fratelli Bertaina. Nella pace del cimitero comunale, l’artistica tomba dello “zio di Pinocchio” è vegliata dal burattino che piange

Vernante , porta dell’alta Val Vermenagna e della Val Grande, deve il proprio toponimo al nome occitano dell’ontano, la Verna, pianta molto diffusa da quelle parti. A venti chilometri da Cuneo e a sei da Limone Piemonte, questo paese di poco più di mille abitanti, divisi tra il centro e  le frazioni di Palanfrè, Folchi, Renetta e Ciastellar, è famoso per le sue cipolle ripiene, per le raviole alla vernantina  e per i “Vernantin”, particolari coltelli a serramanico interamente lavorati a mano con impugnatura in corno. Ma la fama di Vernante non finisce qui:  in questa località delle Alpi Marittime, la favola di Pinocchio ha trovato casa e si raccontata sui muri delle abitazioni. L’idea, nata sul finire degli anni ’80  per opera di due pittori locali – Carletto Bruno e Meo Cavallera – , si è concretizzata negli oltre centocinquanta “murales” che raccontano le vicende del burattino più celebre del mondo. Così, passeggiando lungo le strade di Vernante, si possono ammirare le scene che ripercorrono, con i tratti caratteristici di Attilio Mussino, il più famoso illustratore del Pinocchio di Collodi,  le avventure dello straordinario burattino. A Mussino, la municipalità di Vernante ha dedicato un museo, ospitato nei locali della ex Confraternita.vernante pinocchio 2 Il grande disegnatore scelse a Vernante la seconda compagna della sua vita, la signora Martini Margherita, ed il luogo in cui  dedicarsi al lavoro artistico e  trascorrere gli ultimi anni della sua vita, dal 1944 al 1954. Formatosi all’Accademia Albertina di Torino, già da studente Mussino collaborò con alcuni giornali satirici come La Luna e Il Fischietto. Lungo quasi mezzo secolo fu il rapporto con il Corriere dei Piccoli : a partire dal primo numero, pubblicato nel dicembre del 1908, fino al 1954  (anno della sua morte). Il suo lavoro più celebre, tuttavia, è rappresentato dalle illustrazioni delle collodiane “Avventure di Pinocchio”nell’edizione del 1911 edita dalla fiorentina Bemporad . Con i disegni di Attilio, come usava firmarsi, Pinocchio affrontò per la prima volta il colore e andò ben oltre i limiti in cui l’avevano confinato i primi due illustratori, Enrico Mazzanti e Carlo Chiostri. Mussino portò il burattino di Carlo Collodi dentro la grande illustrazione europea del Novecento, al punto che la sua edizione sarà la più ristampata e venduta in assoluto e, per molti versi, resterà ineguagliata. Vernante, dove è stato eretto anche un bel monumento a Pinocchio, opera degli artigiani locali fratelli Bertaina,  gli ha intitolato – oltre al museo – anche  la Scuola Elementare e i giardinetti pubblici.  Non a caso, nella pace del cimitero comunale, l’artistica tomba dello “zio di Pinocchio” è vegliata dal burattino che piange.

 

Marco Travaglini

Un giorno di riposo alimentare

Digiuno inteso non solo dal cibo, ma anche dalle fatiche e dai pensieri. E allora digiuno anche come atto di “libertà”. Una pausa che vogliamo prenderci per uscire da quella convulsione, da quei meccanismi che sembrano imbrigliarci, stritolarci e dominare le nostre vite, il fatto di  alimentarsi eccessivamente per 365 giorni all’anno, crea molte forme di malattia. Il digiuno è una pratica millenaria che ritroviamo in tutte le culture tradizionali e che  originariamente rappresenta un atto magico-ritualistico- simbolico di integrazione con il Cosmo, con le leggi ed i ritmi della Natura. Il digiuno e il mezzo che la natura utilizza per liberare il corpo dai tessuti malati, dagli eccessi alimentari e dagli accumuli di  scorie e tossine. La regolarità costante nel prender cibo, sia che l’organismo ne abbia bisogno veramente oppure no, e una calamita per il corpo. Gustare il cibo va bene, ma esserne schiavi e il veleno della vita. L’unico modo per raggiungere la salute e la  felicita è saggiamente, quello dell’autocontrollo. Essere padroni di sè stessi, in modo da  non venire sopraffatti dai sensi, e una delle più grandi benedizioni che si possono  avere. Credo che forzare il proprio organismo a digiunare significhi andare contro natura,  quindi bisogna imparare il giusto modo di digiunare, fate funzionare la mente, essa si dimostrerà efficace in tutte le cose. Anche le patologie più gravi si possono risolvere mettendo a riposo l’organismo. La malattia non e che l’unico modo che il nostro organismo possiede per parlarci, per avvisarci di qualcosa, per dirci che la nostra vita, ha bisogno ogni tanto di una pausa. La saggezza del corpo ci toglie l’appetito, e noi dovremmo seguire questi messaggi, ascolta il tuo corpo. La disintossicazione e semplicemente il processo di rimuovere tossine, veleni e sostanze estranee che impediscono il corretto svolgimento delle funzioni che ogni organismo deve svolgere al fine di rimanere in perfetta salute, importante e anche modificare per qualche periodo l’alimentazione quotidiana, eliminando cibi inquinanti o proteine animali o carboidrati raffinati o cibo cotto in eccesso, può portare risultati degni di nota e miglioramenti nello stato di salute sia fisico che mentale. Vi accorgerete che gli organi sensoriali si affinano, l’odorato sarà più sensibile, gli occhi diventano più chiari e brillanti, la vista e l’udito miglioreranno e con la rialimentazione ci si accorgerà di una migliore sensitività gustativa; in generale, ci si sentirà più tranquilli e rilassati e le facoltà mentali, si potenzieranno. Alimentarsi senza nutrirsi, o addirittura sovra-alimentarsi, espone a rischi per la salute e per questo motivo una corretta educazione alimentare a partire dall’infanzia e quanto mai auspicabile e necessaria, impariamo quali sono i cibi “amici della salute” e quali le buone abitudini da apprendere e trasmettere alle future generazioni.
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Quello che il digiuno fa, in realtà, è dare al corpo la possibilità di riposare, mettendo in pausa gli organi digestivi.Fisiologicamente durante un digiuno il corpo diventa molto attivo.Il digiuno e una pratica millenaria che ritroviamo in tutte le culture tradizionali e che originariamente rappresenta un atto magico-ritualistico-simbolico di integrazione con il Cosmo, con le leggi ed i ritmi della Natura. Ogni volta che caricate il vostro sistema digestivo con troppo cibo, la forza vitale si brucia. Credo che dedicare un giorno ogni settimana alla totale astensione dal cibo non solo non faccia male, ma aiuti a formare il carattere, a manifestare una scelta etica e a proteggere la propria salute, digiunare lo conferma l’oncologo Umberto Veronesi nel saggio La dieta del digiuno.Nelle settimane che precedono il digiuno si consiglia di mangiare più frutta e verdura cruda per rifornire al massimo i tessuti di vitamine e minerali, si devono abbandonare gli eccitanti come il caffe, il te, lo zucchero bianco, il cioccolato, l’alcol, i condimenti, i cibi di origine animali se fanno parte della nostra alimentazione e bere quanto si desidera durante la giornata,in quanto aiuta a combattere il senso di fame, ma in generale non più di 2 litri, ottimi gli infusi d’erbe; importante dormire fino a quando non ci si sveglia spontaneamente perché si ha cosi la possibilità di riposare bene e di sentirsi meglio. In tali condizioni sarà più facile programmare il primo giorno mantenendo il buon umore e l’entusiasmo. L’auto-convincimento e un atteggiamento positivo, non è improbabile cosi che si possa uscire da un digiuno con un appagante senso di “pienezza” e di “gratificazione”, con la consapevolezza e l’orgoglio di aver affrontato qualcosa di impegnativo e forse per  qualcuno di particolarmente difficile o di esserci riusciti, non solo “sopravvivendo” all’ esperienza, ma addirittura acquisendo una nuova, più vera e più ampia percezione di sé e della realtà. Intraprendi anche tu questo cammino, verso la salute.#Lifeisfood
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Ilaria Chionetti Pininfarina
Studio di consulenza in Medicina Psicosomatica tel 011/50000
Giornalista e scrittrice, consulente in nutrizione e comportamento alimentare

Un caso di Febbre del Nilo. Ma non è emergenza

Nessuna emergenza, secondo l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, a proposito della febbre del Nilo causata dalle zanzare culex: “Gli inutili allarmismi  sono controproducenti”. Intanto un anziano residente a Chieri è ricoverato nel reparto di microbiologia e virologia dell’Amedeo di Savoia di Torino per  la West Nile. L’ospedale torinese è specializzato nella cura delle malattie infettive. Nella nostra regione dal primo giugno al 13 settembre si registrano 42 casi di febbre del Nilo, di cui 15 a Torino e Provincia.

Proust e la “musica nel cuore” all’Unitre

Martedì 18 settembre “La musica nel cuore”

Giovedì 20 settembre “Alla ricerca… di Proust”

Ore 16 – Corso Govone 16/a, Torino

Due nuovi appuntamenti per la rassegna di incontri culturali organizzati dall’Unitre Torino per i suoi soci. Gli incontri si terranno in corso Govone 16/a, a Torino alle ore 16Martedì 18 settembre. Enzo Lo Giudice e Rodica Cherciu, docenti di Unitre Torino, saranno i relatori di “La musica nel cuore”. Suggeriranno durante l’incontro una guida all’ascolto della “colonna sonora” che ha scandito in ognuno di noi i momenti lieti e quelli tristi della vita. Giovedì 20 settembre il prof. Ernesto Riva presenterà Alla ricerca… di Proust”, un incontro in memoria del prof. Giovanni Ramella, esponente di spicco della cultura torinese. L’incontro affronterà alcune delle opere più importanti di Proust, non solo scrittore ma anche saggista e critico letterario. C’è ancora tempo per iscriversi al nuovo Anno Accademico 2018/2019 dell’Unitre Torino, la più grande Università della Terza Età in Italia. La quota di iscrizione è di 90 euro e consente di partecipare a quattro corsi tra i tanti organizzati ogni anno. I corsi sono suddivisi in sette “Collegi”: Artistico, Creativo-Espressivo, Letterario, Linguistico, Medico-Psicologico, Scientifico, Storico-Umanistico. Per iscrizioni: dal lunedì al venerdì ore 9.30-11.30 e 15.30-17.30 presso Unitre Torino, Corso Trento 13, scala A.

Filo lungo filo un nodo si farà

Storia, Leggende e Prodotti dell’Artigianato Tessile 24^  Edizione

21, 22 e 23 settembre 2018  

ECOMUSEO VILLAGGIO LEUMANN

 Corso Francia 313 – Collegno 

L’Associazione Amici della Scuola Leumann organizza, dal 21 al 23 settembre 2018, la 24a edizione di “Filo lungo filo, un nodo si farà” presso l’Ecomuseo Villaggio Leumann di Collegno (TO).L’iniziativa, nata nel 1995 per valorizzare il Villaggio Leumann come documento di assoluto valore nell’ambito dell’Archeologia Industriale torinese e come momento di riflessione e incontro tra artigiani tessitori e studiosi dell’arte tessile, anno dopo anno ha testimoniato e continua a testimoniare l’impegno, a volte quasi eroico, di perpetuare un patrimonio storico artigianale che rischia di andare perduto.Filo lungo filo. un nodo si farà raccoglie in sé grandi potenzialità di far riscoprire al grande pubblico un’arte antica come l’uomo, l’arte del tessile a mano e di restituire dignità al lavoro di tanti artisti artigiani.Il Convegno di quest’anno, che avrà luogo il 21 settembre, dalle ore 17 alle 20 ed è dedicato alla FIBER ART, la mostra-mercato, le mostre e la sfilata di abiti realizzati dagli espositori, rappresentano momenti significativi del percorso creativo perseguito con costanza e determinazione da chi ogni anno viene a Leumann a presentare i propri manufatti, a volte vere opere d’Arte.L’iniziativa, che rientra tra gli eventi della Settimana della Cultura promossa da UNI.VOC.A., viene realizzata con il patrocinio della Città di Collegno, della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino e la collaborazione del Coordinamento Tessitori, di Diffusione Tessile e dell’Alfatre Gruppo Teatro.Sabato 22 e domenica 23 settembre sono previste visite guidate al Villaggio Leumann.

 

Per informazioni:

Associazione Amici della Scuola Leumann   Onlus di Volontariato Culturale

Corso Francia 345 – 10093 Collegno (To)

tel. 347 3596056 www.villaggioleumann.it e-mail: info@villaggioleumann.it

 

Per un nuovo riformismo

di Giorgio Merlo

Che il destino politico ed elettorale del Partito democratico sia segnato ormai lo condividono quasi tutti. Tranne, forse, gli ultimi reduci che partecipano con devozione e commozione alle kermesse delle feste della ex Unità. Un destino che è il frutto di molte componenti e che, forse, non vale neanche più la pena di soffermarsi con eccessiva insistenza. Ora, il vero nodo politico non è il destino politico ed elettorale di quel partito. Del resto, per chi come noi non ha mai avuto una concezione sacrale o dogmatica o assolutista del partito ma lo ha sempre e solo considerato un mezzo per centrare degli obiettivi politici e sociali, che il Pd cambi, si sciolga, si divida – come auspicano Orfini e ormai moltissimi altri esponenti nei Dem – o decreti semplicemente la sua confluenza in un nuovo contenitore, non importa granché. Quello che, al contrario, resta al centro dell’agenda politica e’ come ricostruire un campo riformista, democratico e di governo alternativo al sovranismo leghista e al populismo in salsa grillina. Senza evocare gli scenari divertenti e fantasiosi di Eugenio Scalfari che disegna un futuro politico con un Pd al 30% dei consensi e un altro partito, cosiddetto “liberal democratico” e sempre creato dal Pd, attorno al 20%, sul tappeto resta il tema di come dare gambe politiche ed ossatura organizzativa a questo campo riformista. E, forse, ha centrato il problema una recente riflessione di Marco Follini quando evidenziava la necessità di una riscoperta attiva e moderna delle singole identità politiche per poi ricostruire insieme una coalizione plurale, inclusiva e autenticamente riformista. Del resto, tramontati i “partiti plurali” ed esauritasi definitivamente la stagione della “vocazione maggioritaria” del Partito democratico, l’unica ricetta credibile per evitare di essere travolti in modo irreversibile dalle forze sovraniste e populiste resta quella di creare una sintesi politica frutto del contributo di tutte quelle culture politiche che sono state forse troppo frettolosamente archiviate e sacrificate sull’altare della rottamazione renziana e della ineluttabilità del “pensiero unico”. Una stagione, quella renziana, e avallata opportunisticamente da tutte le più svariate tribù interne, che tra le molte altre cose ha ridotto i vari filoni ideali che contribuirono a fondare il Pd ad un semplice orpello ornamentale da celebrare nei convegni e poco piu’. Salvo, poi, prendere atto che tramontata la vocazione maggioritaria e distrutto la “cultura della coalizione” il campo riformista e’ apparso disarmato, impaurito e soprattutto incapace di dar vita ad una credibile e seria alternativa politica, culturale e programmatica. E il compito di coloro che oggi non si rassegnano al pensiero unico, al dominio del capo di turno e alla cancellazione della distinzione tra destra e sinistra, tra riformisti e conservatori, tra populisti e popolari, hanno il dovere di rideclinare le culture politiche – a partire dalla tradizione popolare e cattolico sociale e democratica – per contribuire, insieme, a dar vita ad una alleanza politica che sappia di nuovo porsi come guida per un governo democratico e riformista del nostro paese.

I Giochi della Gentilezza

Il 21 e 22 Settembre si svolgerà, in tutta Italia, la 3° edizione della Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza, ricorrenza ideata nel 2016 dall’Associazione Culturale Cor et Amor per festeggiare la gentilezza e favorire la diffusione della sua pratica, ponendo particolare attenzione a bambini e ragazzi. La gentilezza rappresenta una delle strade che si possono percorrere per raggiungere la felicità ed allora aiutiamo bambini e ragazzi ad essere felici, circondandoli di gentilezza, a casa, a scuola, nello sport e nel tempo libero; dei bambini felici oggi, saranno degli adulti felici domani, capaci di avere una visione più positiva della vita e della società. I Giochi della Gentilezza consentono di rendere pratica la gentilezza, permettendone l’allenamento; come ci si può allenare per migliorare le prestazioni in un disciplina sportiva, lo si può fare anche con la gentilezza, per vivere più felicemente. Le caratteristiche di un Gioco della Gentilezza: consente di conoscere ed allenare la pratica della gentilezza; si svolge con materiali semplici, di facile reperibilità ed economicamente accessibili; può essere ideato e proposto da chiunque; è facilmente riproponibile; tiene in considerazione il benessere e la crescita (cognitiva, emotiva e motoria) della persona. La partecipazione alla Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza è gratuita, la ricorrenza è libera da sponsor. Possono partecipare singole famiglie, oppure gruppi di famiglie, classi (dall’asilo nido alle scuole primarie di primo grado), o interi istituti comprensivi, associazioni sportive con i propri settori giovanili, associazioni culturali, gruppi ricreativi, biblioteche, musei, gruppi scout, ludoteche, oratori…. I partecipanti devono scegliere un Gioco della Gentilezza a cui giocare (tra quelli condivisi su giocopediadellagentilezza.it , inventati dagli stessi partecipanti, oppure giochi già esistenti, come quelli sportivi, ad esempio la pallacanestro, la pallavolo, il calcio, gli scacchi, il rugby, o tradizionali per esempio bandiera, il gioco delle stauine), comunicare la propria partecipazione, in autonomia, compilando il form su giornatanazionaledeigiochidellagentilezza.it e durante le giornate del 21 e 22 settembre giocare all’attività ludica prescelta, con gentilezza (per esempio prestando attenzione al rispetto delle regole di gioco, accettando il risultato con serenità, provando empatia e gratitudine per gli altri giocatori per avere giocato insieme…), a conclusione del gioco i giocatori ed i conduttori dovranno dedicare del tempo a riflettere su cosa apprezzare dell’esperienza ludica e di gentilezza vissuta. Durante le giornate potrà essere previsto lo svolgimento di un Gioco della Gentilezza anche nell’ambito di iniziative, eventi, feste già programmate. I partecipanti che lo vorranno, a conclusione della Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza, potranno inviare via email a 22settembre@igiochidellagentilezza.it , oppure tramite whatsapp al 328.2955915, immagini, video, pensieri scritti riguardanti il l’esperienza ludica vissuta, contribuendo a creare una memoria comune e condivisa della ricorrenza. Per questa edizione sono diversi i testimonial, che hanno a che fare con la gentilezza, che hanno accettato di sostenere, con il proprio bell’esempio, la ricorrenza: Silvia Selo insegnante della Scuola Primaria di Scampia (Na), Luca Streri economista e presidente dell’Associazione Semi Onlus, papà Livio Ragginocon il piccolo Luca che è stato insignito il bambino più buono d’Italia nel 2016, Iacopo Melio presidente dell’Associazione Onlus Vorrei Prendere il Treno, sostenitore dei diritti delle persone pluriabili, Saverio Tommasi autore di importanti reportage d’inchiesta e di “Siate ribelli praticate Gentilezza”, Cristina Milani Presidente del World Kindness Moviment ed autrice di “La forza nascosta della gentilezza”. Numerosi anche gli enti che hanno già concesso il proprio patrocinio: il Coni Nazionale , il Cip Nazionale, l’Autorità garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la Presidenza della Camera dei Deputati, numerose Federazioni Sportive, 6 Regioni (Abruzzo, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Lazio, Puglia), 165 Comuni (tra cui quelli Piemontesi: Provincia di ALESSANDRIA, Comune di AGORDO (Bi), Città di ALESSANDRIA (Al), Comune di ANDRATE (To), Comune di BALMUCCIA (Vc), Comune di BARDONECCHIA (To),  Comune di BOLLENGO (To), Comune di BELLINZAGO NOVARESE (No), Comune di CANDIOLO (To),  Città di CASALE MONFERRATO (Al), Comune di CASARANO (Al), Città di CHIVASSO (To), Comune di CRISSOLO (Cn), Comune di GAIOLA (Cn),  Città di IVREA (To), Comune di LENO (To), Comune di LOZZOLO (Vc), Comune di MADONNA DEL SASSO (Vb), Comune di MARANO TICINO (No),  Comune di MONTEGROSSO D’ASTI (At),  Comune di NOMAGLIO (To), Città di ORTA SAN GIULIO (No), Comune di POIRINO (To), Comune di PONDERANO (Bi), Città di RACCONIGI (Cn), Comune di RIVAROLO C.SE (To),  Comune di SALERANO C.SE (To), Comune di SAMONE (To), Comune di SANT’AMBROGIO DI TORINO (To), Comune di SAN GIUSTO C.SE (To), Comune di SAN SALVATORE MONFERRATO (Al), Comune di SCARMAGNO (To),  Comune di SEDICO (Bl), Comune di SELVA DI CADORE (Bl), Città di TORINO (To), Comune di TORRAZZO (Bi), Comune di TORTONA (Al), Comune di VIDRACCO (To); mentre gli aderenti ad oggi sono 2847. C’è tempo sino al 20 Settembre per compilare il form di partecipazione. Per la Regione Marche sarà l’Associazione C’era una Volta con sede a Monteprandone (AP), presente sul territorio e presieduta da Clelia Spotorno, a coordinare la ricorrenza a livello locale.

Ronaldo festeggia la doppietta. Granata furiosi per la Var

Cristiano Ronaldo sui social esulta per i primi gol targati Juve, contro il Sassuolo battuto per 2-1: “Sono molto felice di aver segnato la mia prima doppietta con la maglia della Juve e soprattutto di aver contribuito a questa importante vittoria della squadra!”.

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Il toro pareggia con l’Udinese per 1-1 ma il d.s. granata polemizza per le modalità di uso della Var: “Siamo stati penalizzati per la decisione di annullare il gol regolare di Berenguer. E non è la prima volta. Valeri – dice Petrachi alla Gazzetta dello Sport –  ha fischiato prima che la palla andasse in rete non permettendo alla Var di essere impiegata, il protocollo prevede il contrario. Perché?”

 

(foto Luca Tonatto)

 

Il migliore boscaiolo d’Italia arriva dall’Alto Adige

Il migliore boscaiolo d’Italia arriva dall’Alto Adige ed è Karl Ennemoser, che ha raggiunto 155 punti, trionfando nella prove di cambio catena, sramatura e taglio con accetta

Un successo la finale del campionato italiano dei boscaioli e la Fiera Internazionale “Boster Nord Ovest 2018” di Oulx. Oggi, domenica 16 settembre, si è conclusa la nona edizione biennale della fiera dedicata all’economia forestale e alle filiere bosco-legno, un mondo sempre più importante e in continua crescita: un centinaio di espositori, 145 marchi rappresentati, 150 macchinari messi in funzione, 120 tonnellate di legname lavorato, 10.000 mq di area commerciale e poi numerosi convegni, incontri, seminari e visite guidate che hanno animato la fiera.  Il primo bilancio è molto positivo e le aziende sono soddisfatte, come lo sono stati gli esperti boscaioli che, a suon di accette e motoseghe, si sono dati del filo da torcere già a partire dalle 9 di ieri mattina. Seconda posizione nella classifica individuale per il toscano Iagor Toninelli, con 140 punti; il terzo posto se l’è aggiudicato un altro toscano, Stefano Pellegrini, con 130 punti. Nei tre giorni della manifestazione, sono state registrate oltre 8.000 presenze, confermando il flusso del 2016: la pineta di Beaulard è stata ancora una volta la location ideale per la fiera – l’unica in Italia interamente all’aperto e in ambito alpino – volta alla valorizzazione dell’economia forestale e delle filiere bosco-legno. Elena Agazia, amministratore della società organizzatrice di Boster, la Paulownia Italia, è soddisfatta della riuscita dell’evento e contenta che tutto sia andato per il meglio: “L’appuntamento è per il 2020, quando taglieremo il traguardo delle 10 edizioni biennali: grazie alla collaborazione di Regione Piemonte, Città Metropolitana, Comune di Oulx, Coldiretti e Consorzio Forestale Alta a Valle Susa, Boster si conferma il più grande evento italiano nel settore forestale”.Boster è stata una vera festa del bosco, che i tanti visitatori – dall’Italia, dalla Francia e dall’estero – hanno potuto scoprire a Oulx: l’appuntamento è per il 2020.