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Villa della Regina, si vendemmia

Le uve sono pronte: mancano ormai poche ore alla partenza della vendemmia 2018 per il Vigneto Reale di Villa della Regina di Torino, unico vigneto metropolitano d’Italia e tra i pochi in Europa, insieme a quello di Parigi e Vienna. Una vigna con oltre 400 anni di storia restituita al suo splendore, tra il 2003 e il 2006, grazie a un complesso intervento di recupero e reimpianto promosso dal Ministero per i Beni Culturali e curato dalle Cantine Balbiano, in collaborazione con l’Università di Torino e il CNR. Adagiato sulla collina, il vigneto sorge a pochi passi dal centro storico, offrendo uno sguardo inaspettato sulla città e dando vita all’unico vino di Torino: il Freisa di Chieri Doc Superiore “Vigna Villa della Regina”.
«Qui vediamo l’efficacia di un vigneto sul paesaggio – sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero –. Anche se non siamo tra le colline Unesco, questa vigna sorge all’interno di una delle Residenze Reali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le città sono sempre state più agricole di quanto si possa immaginare, anche Torino».
«Quando quasi 15 anni fa abbiamo accettato questa sfida non avremmo mai immaginato di poter arrivare fino a qui – sottolinea Luca Balbiano, curatore del vigneto – La mia famiglia produce Freisa di Chieri da oltre 75 anni, ma questo è un vino particolarmente speciale, nato da un vigneto storico di cui non esisteva più traccia. Abbiamo accettato di reimpiantarlo per restituire a Torino la sua vigna e il suo vino. Una progetto che ha richiesto moltissimo lavoro e che oggi ci rende particolarmente orgogliosi. Questo vigneto non è solo di grande bellezza, produce anche un ottimo vino!».
Lo testimoniano i riconoscimenti già ottenuti dal “Vigna Villa della Regina”, unico cru della doc “Freisa di Chieri”, premiato dalla Guida I Vini d’Italia 2018 dell’Espresso e quest’anno anche dalla Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2019 di Daniele Cernilli DoctorWine
Circa 3200 le barbatelle impiantate su una superficie di quasi un ettaro. Oggi il vigneto dà frutto a una produzione di circa 4000 bottiglie all’anno.
«La produzione potrebbe essere molto più alta, ma abbiamo fatto una scelta di qualità  – spiega Luca Balbiano –. “Vigna della Regina” è un piccolo miracolo, perché da vigneti così giovani non si ottengono di solito vini di questa caratura. Merito dell’esposizione perfettamente a sud che le regala il sole tutto il giorno e di un terroir molto ricco, rimasto non sfruttato per oltre 50 anni e tornato a vivere solo dopo il recupero. È anche un vigneto più protetto dal rischio di gelate, perché in città la temperatura è più alta anche in inverno. Inoltre è sorprendentemente sano dal punto di vista ambientale. Lo avevamo già verificato con delle analisi prima di partire e i risultati lo hanno testimoniato nel tempo. L’inquinamento cittadino non incide sulla vigna, che è sopraelevata rispetto alla zona urbana e lontana dalla strada. E che sia in ottima salute lo dimostrano anche le arnie situate proprio alle spalle della Villa: le api vivono e prolificano solo dove l’aria è buona! Siamo molto fiduciosi per questa annata: la primavera è stata bizzosa, con piogge frequenti che hanno intensificato il lavoro in vigna, l’estate è stata calda e asciutta. Considerando poi le condizioni uniche di questo vigneto, siamo sicuri che la vendemmia 2018 porterà risultati eccellenti».

Bimbo senza vaccino in stanza a parte

Non sarebbe in regola con i vaccini e per questo  è stato isolato dal resto dei compagni di classe per iniziativa della dirigente scolastica, alla scuola dell’infanzia Camelot di Banchette di Ivrea. Il bambino sarebbe in realtà vaccinato per le profilassi obbligatorie, tranne quelle contro morbillo, rosolia e parotite per il quale, però,  la famiglia avrebbe una già la prenotazione per il  26 settembre. Non sarebbe stato quindi accettato in classe e ha trascorso la mattinata di ieri in una stanza della scuola con la mamma. La dirigente scolastica ha chiamato carabinieri, dopo le lamentele dei genitori. la situazione è simile al caso  verificatosi all’ asilo di Settimo Torinese alcuni giorni fa.

Servizio civile, 1169 posti. Domande fino al 28

Il sito del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri  ha pubblicato il bando per la selezione dei giovani tra i 18 e 28 anni che presteranno servizio civile il prossimo anno. Sono disponibili per il Piemonte 1169 posti, distribuiti tra i 313 progetti approvati e presentati dagli enti accreditati dall’albo nazionale. La parte del leone la fanno  Torino e  la provincia, che da sole vedono a disposizione il 50% dei posti, seguono Cuneo (circa 17%) e Asti (16%), mentre il resto è distribuito tra le restanti province. In tutto in Italia sono 53.363 i posti disponibili. “A ricevere i maggiori numeri di adesioni – informa una nota della regione Piemonte –  sono l’assistenza rivolta a disabili, minori in difficoltà, vittime di violenza e migranti. Seguono l’educazione e la promozione rivolta a tutte le fasce di età e quindi la lotta alla dispersione scolastica”. Quest’anno per facilitare la partecipazione al bando è stato realizzato il sito dedicato www.scelgoilserviziocivile.gov.it, che grazie al linguaggio più semplice, rivolto ai ragazzi, potrà meglio orientarli tra le tante informazioni e aiutarli e compiere la scelta migliore. Sarà possibile rispondere al bando entro e non oltre il 28 settembre 2018, collegandosi alla sezione “Selezione”, nella quale è possibile trovare tutte le informazioni utili e scaricare i bandi.

Ercole e il suo mito

FINO AL 10 MARZO 2019

Eroe greco dalla forza prodigiosa e sovrannaturale, semidio nell’antichità – il primo mortale a diventarlo – figlio di Giove e della regina Alcmena, e ancora eroe romano e poi cristiano nel Medioevo, fino a diventare possente icona dell’arte del Rinascimento e del Barocco via via fino ai giorni nostri, con le fantastiche imprese raccontate dal cinema negli anni a metà del secolo scorso: a Eracle – l’Ercole latino – e al suo mito che, inossidabile, ha resistito all’urto dei tempi e delle civiltà, la Reggia di Venaria dedica un’importante mostra ospitata nella “Sala delle Arti” e visitabile fino al 10 marzo dell’anno prossimo. Curata da un comitato scientifico presieduto da Friedrich-Wilhelm von Hase e organizzata dalla “Swiss Lab for Culture Projects” (sapientemente guidata da Paolo e Lidia Carrion), la rassegna acquista un particolare significato alla luce dei lavori di restauro, attualmente in corso, della “Fontana d’Ercole”, fulcro del progetto secentesco dei Giardini della Reggia, un tempo dominata proprio dalla Statua dell’ “Ercole Colosso” (tre metri e 37 centimetri d’altezza in marmo bianco di Frabosa) voluta da Carlo Emanuele II di Savoia e realizzata da Bernardo Falconi intorno al 1670 su progetto di Amedeo di Castellamonte. E proprio di qui può idealmente partire un percorso espositivo che, intorno alla figura del grande eroe mitologico, mette insieme, attraversando oltre 2500 anni di storia, una settantina di opere, fra reperti archeologici, gioielli, opere d’arte applicata, dipinti e sculture e manifesti e filmati e tant’altro ancora. Al periodo compreso fra il 560 ed il 480 a. C. (siamo all’origine del mito in epoca pagana) può farsi risalire una serie di ritrovamenti archeologici di notevole raffinatezza come vasi, anfore e coppe realizzate nella regione greca dell’Attica, provenienti dall’”Antikenmuseum” di Basilea e raffiguranti le imprese canoniche dell’eroe; a spiccare la monumentale anfora del Pittore di Berlino – fra le massime espressioni della ceramica ateniese – e l’hydria attribuita al Gruppo dei Pionieri. Alcune statuette in bronzo o in terracotta, così come una testa colossale di Ercole in riposo – copia della seconda metà del I secolo a. C. di un’opera di Lisippo risalente al 320-310 a. C.– o ancora il calco in gesso del gruppo bronzeo di “Ercole con la cerva di Cerinea” di Lisippo (dalla “Skulpturhalle” di Basilea) testimoniano invece la diffusione della leggenda erculea in ambito romano. A chiudere la sezione due coppe in oro e argento del grande Gianmaria Buccellati, sbalzate e cesellate con le “fatiche” dell’eroe. Di particolare interesse anche gli spazi dedicati al recupero del mito di Ercole da parte del Cristianesimo medievale, quando la figura del semidio viene associata a quella del Salvatore e la discesa, ad esempio, agli inferi per strappare Alcesti a Thanatos prefigura la discesa di Cristo nel Limbo, così come le sue vittorie contro gli animali mitologici annunciano la vittoria del Redentore sul demonio. Qui si ammira anche un prezioso cofanetto in avorio dell’XI secolo raffigurante l’eroe che strangola il leone e solleva Anteo, proveniente dal “Museo Archeologico Nazionale” di Cividale del Friuli. L’epoca moderna è contraddistinta in particolare dai dipinti e dalle sculture del Rinascimento (esemplare “L’Apoteosi di Ercole” del Garofalo); ben rappresentati anche il Seicento (con la scultura di scuola romana “Ercole fanciullo con il serpente”) e il Settecento, con due preziosi manufatti in terracotta dorata di Lorenzo Vaccaro, oggi custoditi nel “Museo Filangieri” di Napoli. Imperdibili per la potenza dell’impronta narrativa tutte le cinque grandi tele realizzate da Gregorio De Ferrari, eccelso pittore del barocco genovese, raffiguranti le più celebri fatiche di Ercole e provenienti dalla “Galleria Nazionale” di Palazzo Spinola di Genova. Infine Ercole al cinema. A chiudere la rassegna è infatti una curiosa sezione che ricostruisce un ambiente di foyer cinematografico anni ’50-’60, con i grandi film, cosiddetti del “peplo”, prodotti a Cinecittà in quegli anni e ancora recentemente a Hollywood, che videro impegnati attori quali Giuliano Gemma o Arnold Schwarzenegger, oltre alla trasposizione in disegni animati di Walt Disney.

Gianni Milani

“Ercole e il suo mito”

Reggia di Venaria – Sala delle Arti, piazza della Repubblica 4, Venaria Reale (Torino), tel. 011/4992333 – www.lavenariareale.it

Fino al 10 marzo 2019

Orari: fino al 14 ottobre, mart. ven. 10/18; sab., dom. e festivi 10/19,30; chiuso il lunedì. Dal 15 ottobre, mart. – ven. 9/17; sab., dom. e festivi 9/18,30; chiuso il lunedì

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Nelle foto

– “Eracle con la cerva di Cernia”
– “Hydria attica a figure rosse”, attribuita al Gruppo dei Pionieri, 510 a. C. ca.
– Gregorio De Ferrari: “Ercole e l’Idra di Lerna”, fine XVII sec.
– Ercole nel cinema
– La statua di Ercole colosso nei Giardini della Reggia

 

La sagra del Tomino fa 30

Domenica 23 settembre è il giorno della Sagra del Tomino, appuntamento che quest’anno compie trent’anni. Cifra tonda, a testimonianza di come proprio il tomino, con la sua tradizione ultracentenaria, rappresenti un’eccellenza del territorio e un pezzo della storia di Rivalta.


L’edizione 2018 sarà all’insegna delle conferme e delle novità, grazie a un programma di appuntamenti che, come sempre, non si limita alla sola giornata di domenica. Da giovedì a sabato la consueta tre giorni di “Aspettando la Sagra” propone -tra gli altri l’Aperitomino, i laboratori didattici tenuti da esperti caseari, le degustazioni di formaggi guidate da assaggiatori dell’Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio) e la cena itinerante del sabato sera, accompagnata dallo street magic di Marco Berry. «Il tomino è una storica eccellenza rivaltese –ha detto l’assessore al Commercio di Rivalta Nicola Lentini-, iscritto al registro DECO ed è incluso tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali. La sagra è un’occasione per far conoscere a tutti, e per far riscoprire a noi, un pezzo delle nostre radici e della nostra storia, che qui passa anche attraverso il “saper fare” degli artigiani caseari». Domenica, dalle 9 del mattino alle 7 di sera eventi, mostre e conferenze faranno da contorno alla mostra-mercato casearia che animerà le vie del centro storico. Spazio anche alle rievocazioni storiche, con visite animate al giardino del Castello e quadri di vita medievale lungo le mura. Per tutta la giornata negozi e attività commerciali rimarranno aperti per offrire specialità e prodotti tradizionali.

A proposito di anno scolastico

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico 2018/2019, augura a tutti gli studenti un proficuo e sereno inizio. Aiutiamo i nostri giovani a dispiegare il proprio talento e a coltivare le proprie passioni, con grande fiducia, senza alcuna diffidenza, soprattutto a scuola, luogo di incontro, crescita, condivisione e sperimentazione per eccellenza; benché esista una frangia di ragazzi disorientati, con i quali è difficile confrontarsi, specialmente in tali circostanze, gli sforzi della comunità educativa devono essere raddoppiati, al fine di recuperare e ripristinare il dialogo, spesso ostacolato da una serie di fattori socio-economici o di carattere individuale, per avviare le dinamiche relazionali a una maggiore distensione, comunque foriera di progresso. Tra studenti e insegnanti devono stabilirsi rapporti di empatia, di rispetto e di cordialità; in maniera particolare, però, la fiducia dei giovani e delle famiglie nei confronti degli educatori dovrebbe essere indispensabile. Invitiamo i genitori a partecipare alla vita della scuola in modo autenticamente costruttivo, rispettando le regole e i ruoli. Auguriamo a tutto il personale coinvolto, direttamente e indirettamente, nelle attività formative e in primo luogo agli studenti di attraversare i mesi che li separano dal termine delle lezioni nella maniera più positiva possibile, traendo ciascuno linfa vitale e nuove competenze dalle esperienze di ogni giorno. In particolare, agli insegnanti esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per l’elevata missione a cui sono chiamati e che sarebbe giusto potessero svolgere con la necessaria serenità, economica e affettiva, richieste per svolgere al meglio il proprio compito. Al ministro Bussetti, che più volte di recente ha rassicurato i docenti fuori sede, e alle forze politiche chiediamo che vengano una volta per tutte alleviati i disagi, economici e affettivi, di chi, dedito al proprio lavoro, parte per lunghi periodi, abbandonando la propria famiglia, per arricchire umanamente e professionalmente altre realtà. “Condizione essenziale di progresso è che all’interno della scuola, prima che altrove, maturi una nuova consapevolezza del valore ineliminabile del lavoro, delle responsabilità individuali, della solidarietà verso gli altri, quali che siano le loro idee, dell’integrità verso la cosa pubblica e nei rapporti privati.” (Sandro Pertini)

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

La Regione aiuta a rimodernare i cinema

La Regione agevolerà la ristrutturazione di cinema in Piemonte. All’interno dell’Omnibus, infatti, dopo una lunga discussione è stata anche approvata una disposizione per agevolare gli interventi edilizi per l’ammodernamento delle strutture cinematografiche esistenti

Sarà così consentito agli esercenti di strutture cinematografiche, collocate all’interno dei centri storici, di realizzare interventi edilizi necessari per ammodernamenti strutturali e tecnologici. La prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno e alla presenza del vicepresidente Aldo Reschigna, ha infatti licenziato a maggioranza il disegno di legge 294 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2018” e la proposta di deliberazione 335 “Documento di economia e finanza regionale Defr 2019-2021”. Prima di quella finale, nel corso dell’esame del testo sono stati approvati alcuni emendamenti, tra questi una proposta di modifica della legge 8/2017, illustrata da Domenico Rossi (Pd), per integrare e affiancare le Fondazioni che si occupano di aiutare chi è indebitato a causa del gioco e dell’usura. Si tratta dei piani di rientro dalla situazione debitoria previsti dalla legge nazionale 3/2012. Approvato anche un emendamento di opposizione, presentato da Gian Luca Vignale (Mns), per consentire i lavori in economia (amministrazione diretta) per esempio nelle aziende agricole che tendono a fare delle manutenzioni con risorse interne approfittando della stagionalità delle produzioni. Questa norma consente quindi di svolgere tali lavori senza ricorrere ad appalti esterni. La Commissione, poi, prendendo atto del parere positivo espresso da tutte le altre Commissioni permanenti consiliari, ha espresso a sua volta parere positivo sul Defr 2019-2021 con un  emendamento in tema di attività sportiva che ha il fine la valorizzazione degli operatori e la promozione della collaborazione con le istituzioni scolastiche.

All’asta per 11 milioni la Foresteria Lingotto

Approvata oggi dal Consiglio Comunale di Torino (28 voti favorevoli e 3 astenuti) la deliberazione proposta dagli assessori Sergio Rolando e Marco Giusta per mettere all’asta per 99 anni la costituzione della proprietà superficiaria sull’immobile “Foresteria Lingotto”, al quarto piano di via Nizza 230 a Torino (8.970 mq), con vincolo di destinazione a residenza universitaria per 30 anni (che potrà poi essere rinnovato), a tariffe calmierate per almeno il 51% dei posti letto.La base d’asta ammonta a 11 milioni di euro, a cui si aggiungono 200mila euro per gli arredi.L’immobile – che necessita di interventi di manutenzione straordinaria – ospita 216 posti letto.Fino al 31 maggio 2019 l’immobile potrà continuare a essere utilizzato dalla Fondazione Ceur – attuale concessionario – per non interrompere il servizio a favore degli studenti che hanno già effettuato le prenotazioni per il prossimo anno accademico.In passato, l’immobile è stato utilizzato per ospitare i giornalisti in occasione delle Olimpiadi 2006 e, successivamente, per le Universiadi.Nel dibattito in aula, il consigliere Stefano Lo Russo (PD) ha espresso un giudizio positivo sull’operazione, fatta in coerenza con gli atti programmatici della precedente Giunta, ma si è detto perplesso sul ribasso del valore dell’immobile, passato in breve tempo da 15 milioni a 11 milioni di euro.Il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, nel condividere l’intervento del consigliere Lo Russo, si è augurato che la totalità dei servizi ora forniti dalla residenza venga mantenuta.Damiano Carretto (M5S) ha affermato che la problematica della residenzialità universitaria non si riduce al masterplan elaborato dal PD e si è augurato che la Regione Piemonte, nel prossimo bilancio, investa sulle residenze Edisu.Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) ha affermato che è giusto rivedere il progetto di Torino Città Universitaria, ma si è domandato come mai non sia ancora stato fatto, anche per sollecitare finanziamenti regionali.In chiusura di dibattito, il vice sindaco Guido Montanari ha precisato che l’Amministrazione intende allargare il tema della residenzialità non solo agli universitari, ma anche ai formatori e ai giovani in generale, coinvolgendo sia Politecnico che Università.Infine, l’assessore alle Politiche a sostegno di Torino Città Universitaria Marco Giusta ha ricordato l’impegno dell’attuale Giunta a favore degli studenti universitari, ad esempio con l’operazione in via Lombroso 16, il finanziamento al Collegio Einaudi e l’erogazione di fondi all’Edisu per l’anticipo di caparre sulla residenzialità per i vincitori di borse di studio. Ha però evidenziato le difficoltà legate alla mancanza di fondi da parte di Edisu nella gestione delle residenze.

 

100 agenti di scorta, ma i tunisini non partono: aereo guasto

A causa di un guasto all’aereo i 15 tunisini che dovevano essere espulsi sono ora di fatto liberi, anche se con un foglio di via che li obbliga a lasciare l’Italia (cosa assai improbabile). Ne dà notizia il quotidiano romano  ‘Il Tempo”, il fatto è avvenuto la settimana scorsa.  Eugenio Bravo, segretario generale del sindacato di polizia Siulp di Torino spiega che nel  servizio erano impegnati cento agenti, di cui 18 provenienti Torino, partiti dal Cpr per scortare 7 tunisini. Il viaggio è durato 10 ore fino a Fiumicino. Ma il charter, che doveva essere diretto a Palermo e poi in Tunisia, non parte per un guasto . Due tunisini sono stati condotti al Cie, dove erano disponibili posti, mentre per gli altri 15 è scattato il foglio di via.