redazione il torinese

Chi sono gli avvocati di strada?

Venerdì sera la presentazione del libro di Massimiliano Arena

Chi sono gli avvocati di strada? Chi sono le persone che si rivolgono a loro?  La risposta a queste due domande, e a tante altre, verrà data venerdì 9 novembre alle ore 19 presso il centro commensale Binaria, in via Sestriere 34, attraverso la presentazione del libro “Io, Avvocato di Strada” scritto dal responsabile della sezione foggiana di Avvocato di Strada Onlus Massimiliano Arena ed edito da Baldini + Castoldi.  L’autore dialogherà con Dora Mercurio membro di avvocato di strada sezione di Torino.  L’Associazione, che da anni fornisce assistenza legale gratuita a persone senza fissa dimora è presente in oltre 49 città italiane tra le quali dal 2014 c’è anche Torino. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito internet dell’associazione www.avvocatodistrada.it

Monet in 3D al Parco Dora

Prosegue con successo sino al 25 Novembre la suggestiva mostra interattiva con le animazioni in ‘video mapping’ a cura di Luca Agnani, delle opere maggiori del padre nobili degli Impressionisti francesi. Il plauso e l’encomio di Alessandro Meluzzi

Quando arte e tecnologia s’incontrano, nascono magie destinate a restare nel tempo. Come la mostra intitolata ‘Claude Monet Shadow’, inedita installazione frutto dell’estro creativo di Luca Agnani, artista contemporaneo nonché stimato ed esperto professionista di animazione 3D e video mapping, alias un mix esplosivo di tecniche con cui è possibile rileggere i capolavori della pittura figurativa di sempre alla luce di una nuova sorprendente e spettacolare angolazione. Dopo aver già realizzato i dipinti animati di un’altra colonna portante dell’arte mondiale, Van Gogh, l’esperimento si ripete ora con alcune fra le tele più note di un altro grande Maestro. Ed ecco, dunque, all’interno degli spazi espositivi allestiti all’interno della Galleria del Centro Commerciale ‘Parco Dora’ in via Livorno angolo Via Treviso far capolino suggestivi schermi in HD led 55’’ che sostituiscono la classica tela. Dalle ninfee al campo di grano, dai papaveri all’autoritratto del genio francese, prende così vita sui monitor di ultima generazione una ricostruzione fedele dei luoghi e dei personaggi raffigurati nei dipinti che vengono animati, ricreando le reali situazioni di luce e ombra date dal sole a dalla natura circostante dei personaggi originali.

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Un percorso guidato sviluppato su un’area espositiva riservata di ben 55 metri quadrati con didascalie dedicate a ciascuna opera d’arte, per immergersi a piè pari nell’universo delicato di sensazioni, emozioni e colori di un genio senza tempo. Un’esperienza sui generis unica coinvolgente di totale immersione nel dipinto, in cui sembrerà di rivivere le medesime situazioni provate dall’autore nel riprodurre quanto aveva davanti agli occhi. L’iniziativa offre una lettura diversa della produzione di Claude Monet, attirando l’attenzione anche dei più giovani, e vede riprodotti e sapientemente animati i seguenti dipinti: ‘Self-Portrait’ (Autoritratto), ‘Poppies’ (I Papaveri), ‘Venise Grand Canal’, ‘Camps des tulipes en Hollande’ (campi di tulipani in Olanda), ‘Snow at Argenteuil’, ‘Le bassin aux nymphéas’ (Lo stagno delle ninfee). Dopo l’ottima partenza della prima edizione con Van Gogh, che ha fatto registrare oltre 10.000 ingressi e ben 45 classi di Torino e provincia della scuola primaria in visita, la mostra così declinata costituisce un piccolo gioiello di animazione 5.0, nonché un’occasione per ammirare le opere di Claude Monet consentendo al visitatore di osservarle da un inedito punto di vista. Da una nuova prospettiva“, dichiara l’Architetto Emanuele Manca, General Manager del Centro Commerciale, che ha fortemente creduto nell’idea realizzata con la supervisione del Professor Mazzarella, autore della fortunata liason con le scuole del territorio. Che conclude: “Una visita esclusiva e privilegiata tra capolavori, disegni e scritti di uno dei pittori più amati di tutti i tempi: Claude Monet, un nuovo modo di vedere“. All’iniziativa giunge il plauso anche di Alessandro Meluzzi, lo psichiatra, sociologo, accademico, scrittore e criminologo più famoso e stimato d’Italia: “La tecnologia applicata all’opera figurativa rappresenta la forma più accurata e più sensibile di approssimazione alla realtà della realtà. L’opera pittorica vede quello che coi sensi è percebile direttamente da un vetro. L’utilizzo dei new media per animarla rende questa dinamica ancora più sensibile e ancora più interessante. Credo pertanto che questo strumento straordinario sia non solo un modo per avvicinare le persone all’Arte Alta, ma anche per esaltare le funzioni sociali e percettive di uno strumento, l’arte visiva e la pittura, che tanto ha dato e ancora molto dovrà dare“.

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A guidare mattina e pomeriggio i visitatori, inedite guide, per questo che si configura come un esperimento formativo-interattivo in grado di sviluppare connessioni virtuose anche con il mondo dell’istruzione, pomeriggio saranno gli allievi del Liceo ‘Cavour’ di Torino all’ interno del progetto di ‘Alternanza Scuola’, che hanno già dato ottima prova di sé anche nella precedente edizione con protagonisti i capolavori di Van Gogh. La mostra è aperta per le scuole dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 (orario dell’ultimo ingresso), con in più l’opportunità di fruire di un interessante laboratorio creativo a tema. Per il resto del pubblico, invece, è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato e la domenica invece dalle 11.00 alle 20.00. Ingresso con offerta minima a 1 Euro. Il ricavato verrà interamente destinato al sostegno della attività didattiche e culturali del Liceo Classico e Musicale ‘Cavour’. Il 15 Novembre, a partire dalle ore 18.00, spazio a un aperitivo musicale con l’esibizione degli Allievi del Liceo Musicale ‘Cavour’. Per informazioni è disponibile il sito www.parcommercialedora.it, oltre alla Pagina Ufficiale Facebook del Centro Commerciale ‘Parco Dora’.

I conflitti dimenticati

Giovedì 8 novembre

Continuano gli incontri, occasione di confronto e dibattito sull’attualità, programmati a corollario di World Press Photo, la mostra internazionale di fotogiornalismo portata a Torino dall’ Associazione C.I.ME. – Culture e Identità Mediterranee (con il patrocinio della Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stampa Subalpina, Centro Giornalistico Pestelli e Lettera Ventitré) e ospitata, fino a domenica 18 novembre, negli spazi dell’ex-Borsa Valori di via San Francesco da Paola 22. Giovedì 8 novembre alle 18,30 con ingresso libero si dibatte de: I conflitti dimenticati. Quelli passati, ma ancora troppo vicini per essere realmente risolti, e quelli in corso ma troppo lontani dai nostri occhi. I casi del Kosovo e del Sud Sudan“. A relazionare saranno Daniele Marchi della ”Fondazione Alexander Langer” di Bolzano, Ilaria Blangetti, giornalista professionista cuneese del collettivo “Seedspictures” e poi Luca Prestia e Francesco Doglio, fotogiornalisti anche loro del collettivo “Seedspictures”; moderatore, Stefano Tallia, giornalista Rai e segretario della Stampa Subalpina, da sempre sensibile a queste tematiche. Il collettivo “Seedspictures” parlerà del reportage realizzato in Kosovo in occasione del decennale dell’autoproclamata indipendenza dalla Serbia, festeggiato il 17 febbraio 2018. Un viaggio all’interno di un Paese ancora pieno di contraddizioni, tra le speranze dei suoi giovani e le difficoltà di un passato ancora troppo vicino. Un “neonato”, come recita il monumento più famoso del Paese, alla ricerca di un’identità e di un futuro meno incerto.  Il collettivo presenterà anche un estratto della mostra “Kosovo 2008-2018. Il Paese intrappolato” che verrà inaugurata a Cuneo, a Palazzo Santa Croce, il prossimo 13 novembre e sarà visitabile dal 16 dello stesso mese fino al 9 dicembre (venerdì, sabato e domenica, dalle 17 alle 19). Daniele Marchi della “Fondazione Alexander Langer” richiamerà invece l’attenzione sul Sud Sudan dove ha trascorso un lungo periodo con “Nonviolent Peaceforce”, occupandosi di sviluppare strategie di protezione non violenta assieme alle comunità locali in un Paese che, come nel caso di tanti altri appartenenti al continente africano (ma non solo) e martoriati da conflitti senza fine, non rientra quasi mai nei dibattiti pubblici in Italia.

g.m.

Foto
– Francesco Doglio: Il monumento “Newborn” di Pristina
– “World Press Photo” nel Salone dell’ex-Borsa Valori di Torino

 

“Variazioni armoniche”, le opere di Donatella Strada in mostra al Brunitoio

Sabato 10 Novembre, alle 17,30,presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa (Vb), l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “Il Brunitoio” inaugura la mostra di Donatella Strada “Variazioni armoniche”

 L’evento sarà presentato dal critico Francesco Pagliari. ”Nelle opere di Donatella Strada si dispiega un campo complesso di riflessioni”, scrive Pagliari.”Rappresenta stati di sensibilità, ricorrendo ad elementi intensamente geometrici; percorre superfici, analizza linee sensibili, traccia flussi di forza che impongono direzioni visive rilevanti”. Aggiungere e togliere, nel lavoro di Donatella Strada, divengono procedimenti espressivi, attorno a punti fondativi che agiscono come un “basso continuo”,un tessuto nel quale si introducono le variazioni, le contrapposizioni”, sostiene Pagliari.La mostra sarà visitabile dal 10 novembre al 2 dicembre, dal giovedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00 nella sala Esposizioni Panizza in Corso Belvedere 114 a Ghiffa (Vb). Il rinfresco dell’inaugurazione sarà curato dall’Osteria del Castello di Verbania.

M.Tr.

Allerta maltempo: il Po in piena allaga i Murazzi

Dopo tanta pioggia il Po in piena ha allagato il lungofiume dei Murazzi. In parte ostruite le arcate del ponte di Piazza Vittorio Veneto a causa di rami e arbusti trascinati dalla corrente impetuosa. Il livello di guardia  dei tre metri di piena è stato superato anche nella Granda a Staffarda, dove è stato chiuso un tratto della regionale 589 Saluzzo-Pinerolo, così come è stata chiusa la provinciale che tra Faule a Pancalieri, sempre per l’esondazione del fiume. Resta chiuso il tunnel del Tenda, tra Cuneo e Ventimiglia passando per la Francia, per  una frana sulla strada  statale 20 della valle Roya, in territorio francese.

 

(foto archivio – il Torinese)

IN SALUTE E IN…MOVIMENTO

Sabato 10 novembre dalle ore 9.30 alle ore 18.00, il Centro Commerciale Coop di Piazza Paradiso di Collegno ospiterà una giornata di sensibilizzazione promossa da UISP per un corretto stile di vita per le famiglie, con attività dedicate alla maternità, alla prima infanzia e alle persone adulte in età avanzata. E’ consigliata la prenotazione, per partecipare alle attività presso il box del presidio soci di Collegno. 10 Novembre 2018 CENTRO COMMERCIALE COOP p.zza Bruno Trentin 1|Collegno – inizio ore 9.30

Quando la passione per le api può diventare un lavoro

Spesso si pensa di conoscere già tutto delle api, ma quasi sempre non è così

Il mondo delle api è complesso e affascinante. Le api sono meravigliosi insetti sociali con capacità organizzative straordinarie, alleati dell’ambiente che non solo producono il miele, ma anche contribuiscono al benessere del nostro pianeta.Imparare a conoscerle e, soprattutto, ad allevarle è l’obiettivo del corso sulle tecniche di apicoltura organizzato dal Cipa-at della Confederazione italiana agricoltori di Torino, aperto a tutti gli occupati.

PASSIONE E LAVORO. Una passione che per molti è diventata un lavoro, con interessanti margini di soddisfazione, anche economica.L’iniziativa di formazione è finalizzata a fornire le competenze necessarie a condurre correttamente e in sicurezza le principali operazioni dell’apicoltura, dagli interventi sull’alveare alla smielatura, al confezionamento, avendo anche le conoscenze necessarie per comprendere le interrelazioni alveare-ambiente e difendere l’alveare dalle principali avversità.

COSA SI IMPARA. In particolare, il corso, della durata di 40 ore presso la sede Cipa-at in via Onorato Vigliani 123 a Torino, tratterà di società, ruolo ecologico e principali patologie delle api; attrezzi dell’apicoltore e tecniche di conduzione dell’alveare; prodotti dell’alveare: igiene, trattamento e conservazione; caratteristica dei mieli, analisi chimica e organolettica; legislazione e normativa legata all’apicoltura.

TEORIA E PRATICA. Le lezioni si svolgeranno una volta alla settimana in orario serale e al sabato mattina in azienda (non tutte le settimane).Sono disponibili 16 posti, è richiesto l’obbligo di presenza per almeno i 2/3 del monte ore, mentre non sono necessari test di ingresso e prerequisiti. I partecipanti otterranno un attestato di frequenza con profitto, previo il superamento della prova finale di valutazione per la validazione delle competenze.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI. L’accesso al corso è gratuito per i lavoratori che presentano un Isee inferiore o uguale a 10 mila euro, mentre sono previste riduzioni del 70 per cento per diverse tipologìe di lavoratori. Per informazioni e iscrizioni (entro il 15 novembre), è attiva la segreteria organizzativa (telefono 011.6164210).

I poeti non muoiono mai

FINO ALL’11 NOVEMBRE

La città di Chieri aspettava, e meritava, da tempo questa mostra: la prima congiunta delle opere di Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, un figlio e un padre, entrambi chieresi doc. Entrambi legati a doppio filo all’amore intenso per la gente e per il Paese dell’anima – quello delle radici, che per una vita ti porti addosso e ti nutre mente e cuore, ovunque tu sia in giro per il mondo – insieme a un talento e a una passione per l’arte, così forti da trasformarti in funambolico giocoliere di quotidiane realtà che, nel segno e nel colore, trovano voci di pura autentica poesia. Promossa, a dieci anni dalla morte di Cesare (2008) e a cinquanta da quella del padre Luigi (1967), dall’Associazione Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, in collaborazione con il Comune di Chieri e la curatela di Olga Gambari, la rassegna è ospitata fino all’11 novembre all’Imbiancheria del Vajro e ha un titolo bellissimo, di quelli che più veri non si può: “I poeti non muoiono mai”. Essi, infatti, lasciano sempre intorno a noi un paio d’ali di scorta (la parola, il gesto, il colore) per insegnarci a seguirne in volo il cammino e le suggestioni infinite della creatività. Come ci conferma la rassegna dedicata a Cesare e a “Vigin”, in quelle oltre sessanta opere di pittura e scultura (alcune inedite appartenenti a collezionisti privati, insieme a documenti storici e a fotografie) che rappresentano un significativo percorso narrativo fra temi, poetiche e atmosfere assolutamente impermeabili allo scorrere tempo. Classe ’42, giornalista “di razza”, fondatore giovanissimo di “Cronache Chieresi”, in redazione dal ’68 a “La Gazzetta del Popolo” (dove guida l’esperienza unica dell’autogestione) e dal ’76 al 2001 caporedattore Economia a “La Stampa” (dove insegna a trasformare “i numeri– parole dell’amico don Ciotti – nella carne delle persone”), Cesare Roccati ritorna da pensionato alle sue antiche colline di Castelnuovo Don Bosco, per modellare legno da dipingere, assemblato in geometriche, essenziali e coloratissime strutture in cui fantasia, spirito intuitivo ed egregia giocosa manualità danno il via ad un’avventura artistica presa al volo e non più abbandonata, dedicandosi ad essa con la stessa dedizione profusa nell’attività giornalistica. Instancabile nell’inventarsi improbabili soggetti pescati in altrettanto improbabili cilindri magici che, alla fin fine, non escludono mai riferimenti oggettivi alla realtà quotidiana. Ai temi, ai suoni, ai contorni paesistici e alla pacata lievità delle sue colline modellate in ere remote da infiniti straordinari oceani d’acqua. Soggetti e cifre stilistiche che sono ben altro dal più “tradizionale” impianto figurativo espresso dai dipinti del padre Luigi, classe 1906, pittore, archeologo, poeta e “ristoratore” di quel famoso “Caffè della Stazione”, crocevia di personalità e storie di varia umanità nella Chieri degli Anni ’40 e ’50, dove diventa amico e frequenta giornalisti, intellettuali, imprenditori e artisti che non poco ne segnano il cammino culturale e artistico. Giorgio Bocca scrive su di lui ne “Il Provinciale”; suoi primi mentori in pittura sono padre Angelico Pistarino, frate domenicano, pittore ancor prima di prendere i voti e amico di Felice Casorati, e Lidio Ajmone, biellese ma operante per anni ad Andezeno e allievo all’Accademia Albertina di Vittorio Cavalleri. Da quest’ultimo, e indirettamente da Cavalleri, Luigi apprende in particolare il gusto del “ritratto” di disinvolta scioltezza cromatica pur nella rigorosa e morbida compostezza dei tratti che assumono contorni di più marcata e composita strutturazione nei soggetti e nelle architetture di paesaggio. Prima mostra nel ’44 in Palazzo Balbiano a Chieri; ne seguono altre, soprattutto a Torino (“La Bussola” e “Circolo degli Artisti”), fino alla partecipazione alle Quadriennali romane e alla personale nel ‘60 al torinese Piemonte Artistico e Culturale. I poeti non muoiono mai” è anche il titolo di un più vasto progetto promosso dall’Associazione Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, che prevede una ricca serie di eventi culturali dedicati a Cesare e a Luigi. Il prossimo appuntamento, lunedì 22 ottobre: alle 21 in Palazzo Ceriana Mayneri (sede del Circolo della Stampa di Torino), si terrà la presentazione del libro “L’uomo che coltivava le conchiglie”, memoir inedito di Cesare Roccati, pubblicato da ADD Editore e già portato nel maggio scorso al Salone del Libro. Venerdì 26 ottobre, alle 17,30, sempre a Cesare Roccati sarà titolata la “Sala Studio” della Biblioteca Civica di Chieri. A seguire altri appuntamenti che culmineranno nel marzo 2019 con una mostra-omaggio a Luigi Roccati nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino.

 

Gianni Milani

“I poeti non muoiono mai”

Imbiancheria del Vajro, via Imbiancheria 12, Chieri (To); www.associazioneroccati.blog

Fino all’11 novembre – Orari: ven. sab. e dom. 16/19

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Foto

– Cesare Roccati: “Paesi miei”, legno-tecnica mista, 2004
– Cesare roccati: “Donna di fiori”, legno-tecnica mista, 2005
– Luigi Roccati: “Il cappotto giallo”, olio su tela, 1958
– Luigi Roccati: “Veduta di Chieri”, olio su tela, 1958

 

Caos piazza Baldissera, discussione in Sala Rossa

Il traffico insostenibile in piazza Baldissera è stato al centro dell’attenzione del Consiglio comunale. Per iniziativa del consigliere Fabrizio Ricca (Lega Nord), è intervenuta ieri in Sala Rossa l’assessora ai Trasporti Maria Lapietra per fornire comunicazioni sulla situazione. L’assessora ha detto che sono previsti interventi a breve e a lungo termine. “A breve termine, sono stati modificati i tempi del semaforo verde nei corsi Principe Oddone e Vigevano, con un lieve miglioramento dello scorrimento del traffico (al di là dell’esodo per l’ultimo ponte) ed è stato deviato il percorso del 52”. Saranno anche realizzate – all’imbocco della rotatoria – corsie preferenziali per i mezzi pubblici e di soccorso e sarà posta una segnaletica a monte della rotatoria per segnalare le possibili code. Se gli interventi non dovessero bastare, potranno essere rifasati i semafori per creare delle “onde verdi” e potrà essere limitato l’afflusso da corso Mortara e via Cecchi, obbligando la svolta a destra per i veicoli privati. A lungo termine, se questi interventi non dovessero essere ancora sufficienti, ha aggiunto l’assessora “è prevista la chiusura del tratto di corso Venezia tra piazza Baldissera e via Breglio, finché il cantiere in corso Grosseto non sarà terminato. Lapietra ha quindi voluto precisare che non c’erano risorse stanziate per risolvere il nodo di piazza Baldissera, che poi sarebbero state destinate ad altri interventi. Infine, l’assessora ha affermato che si sarebbero dovuti sistemare i nodi di piazza Baldissera e Breglio prima di fare un’“autostrada urbana”.

IL DIBATTITO

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Giusto creare una corsia preferenziale, ma così ci saranno solo più due corsie per il resto del traffico… Chiudere la via poi non mi sembra il modo giusto per risolvere il problema del traffico: si rischia così di congestionare altre zone della città!

Silvio Magliano (Moderati): Il vero tema è questo: o diciamo che bisogna ridurre le auto, oppure ci attiviamo per ottenere dal Ministero dei Trasporti i 30 milioni necessari per realizzare il sottopasso, utilizzando la canna del tunnel ferroviario già esistente. Si tratta di una questione di visioni differenti: una tesa a non fare usare ai cittadini quel nodo stradale, l’altra tesa a realizzare il tunnel tra i corsi Vigevano e Mortara. Io penso che quest’ultima rappresenti la soluzione migliore.

Stefano Lo Russo (PD): La sistemazione superficiale del Passante Ferroviario aveva un disegno complessivo che andrebbe attuato, invece oggi qualcuno decide arbitrariamente di non realizzare il previsto sottopasso con la motivazione che attirerebbe traffico. Evidentemente vengono usati due pesi e due misure sul tunnel ferroviario del Tav e su quello di piazza Baldissera. La realtà è che quello della maggioranza è un approccio puramente ideologico: l’assessora teorizza che le code hanno un valore educativo, disincentivando all’uso dell’auto. L’Amministrazione chieda al Governo, con il quale dovrebbe avere un filo diretto, i fondi necessari per realizzare il sottopasso tra corso Vigevano e corso Mortara, originariamente previsto.

Roberto Malanca (M5S): La situazione di piazza Baldissera è dovuta anche al cantiere di corso Grosseto. Non dimentichiamo poi i continui ingorghi in corso Orbassano, in via Cigna, nel sottopasso di Porta Palazzo… Il nodo di piazza Baldissera si trova a smaltire un flusso di traffico superiore a quello per il quale è stato progettato. Per realizzare il tunnel occorrerebbero anni: la soluzione migliore è quella prospettata dall’assessora, basata su provvedimenti immediati e applicati gradualmente. Il problema è l’eccessivo traffico privato. Convogliare il traffico dalla zona nord verso corso Regina, con un tunnel per il quale non ci sono tempo né risorse, sarebbe inutile e dannoso per zone verdi come la Pellerina.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): Finora abbiamo visto interventi che in realtà sono soltanto dei palliativi per risolvere i problemi del traffico in piazza Baldissera. Ma – com’è sotto gli occhi di tutti – c’è un problema di flussi automobilistici, di fatto, ingestibili. Occorrerebbe ammettere il problema, assessora Lapietra, e poi dare una prospettiva attraverso una pianificazione, per risolvere le criticità di piazza Baldissera. Siamo consapevoli che servirebbero mesi di tempo per stilare un programma efficace, ma l’assessora manca di concretezza. L’attuale assessorato dovrebbe saper gestire quanto ereditato dalle precedenti amministrazioni, come l’asse Nord-Sud del passante ferroviario.

Al termine del dibattito, l’assessora Lapietra ha domandato come mai nessuno in passato abbia voluto rivedere il progetto di corso Grosseto o abbia chiesto i fondi all’allora ministro Delrio per il sottopasso di piazza Baldissera e la rotatoria di via Breglio, come aveva prescritto il Cipe. “Non c’è stata alcuna visione politica nelle ultime Giunte – ha affermato – e la struttura del trasporto pubblico è rimasta ferma agli anni Ottanta, accumulando però 75 milioni di euro di debiti”. In conclusione, Lapietra ha affermato che bisognerà prendere decisioni molte serie quando sarà terminato il cantiere di corso Grosseto, per rivedere l’intera zona, valutando anche la scelta drastica di chiudere alcuni bracci di immissione su piazza Baldissera.

In volo sulla città

Ecco un possente elicottero al Campo Volo di Collegno – Aeritalia, il 3-4 Novembre scorsi, in occasione del Primo Raduno Internazionale Dirigibili. Le immagini sono di Mario Alesina.