redazione il torinese

Uova ripiene all’antica

uovaFresche e saporite 

Ingredienti (per 4 persone)

 4 uova sode – 1 scatoletta di tonno sott’olio – 1 cucchiaio di capperi – 1 cucchiaio di maionese – Prezzemolo – Sale q.b. – Olive per decoro.

 

Tagliare a meta’ le uova, togliere il tuorlo e disporle su un piatto. Frullare per qualche secondo i tuorli, il tonno, i capperi, il prezzemolo ben lavato e  la maionese, aggiustare di sale. Riempire le uova con il composto e decorare con un’oliva e, a piacere, con  maionese in tubetto. Conservare al fresco.

E voila’, in poche mosse il piatto  e’ servito.

 

Paperita Patty

Tronzano (FI): “La sanità tradita”

La sanità tradita. Tradita da una giunta regionale a guida Chiamparino che, senza una logica comprensibile, ha già oscurato una eccellenza come l’Oftalmico, spezzettandolo e rendendolo sostanzialmente monco e inutilizzabile. Ora si appresta a trattare i bambini come degli adulti in miniatura eliminando il primo ospedale pediatrico nato in Italia: il #Regina #Margherita #Oirm. Depotenzia inoltre tutto il materno infantile portando i posti letto pediatrici da 270 a 90 e annacquandolo nella Città della Salute. Inoltre, con una delibera di Giunta regionale del 2017 e un atto urbanistico immediatamente successivo della città di Torino, il polo materno infantile, #SantAnna e Regina Margherita, potrà tranquillamente essere abbattuto per costruire degli #appartamenti. Giù le mani dal Regina Margherita e dal polo Materno Infantile.”
Andrea Tronzano
Vicepresidente Gruppo Forza Italia – Consiglio regionale del Piemonte

Il mondo politico solidale con il sindaco di Chiomonte

Il mondo politico attesta la sua solidarietà nei confronti del sindaco di
Chiomonte, Silvano Ollivier, dopo il rinvenimento di ventisei chiodi a
quattro punte davanti alla sua abitazione. Evidentemente a qualcuno non
piace la posizione a favore del tav del primo cittadino del comune
valsusino. “Esprimo tutto il mio sdegno e la mia più ferma condanna per gli
atti intimidatori nei confronti del sindaco di Chiomonte. Come ho già avuto
modo di ribadire in altre occasioni, i sindaci sono i rappresentanti delle
istituzioni più vicini ai cittadini, dunque i più esposti e i più venerabili. A
nome di tutta l’Anci Piemonte, dico basta a questi gesti inqualificabili in un
Paese civile come l’Italia ed esprimo profonda vicinanza ad Ollivier” ha
detto Alberto Avetta, presidente di Anci Piemonte. A Torino, invece, su richiesta del capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca in Conferenza dei capigruppo, il presidente del consiglio comunale
Fabio Versaci ha espresso solidarietà ad Ollivier: “Il consiglio auspica che,
al di là delle interpretazioni comparse, si possa rapidamente accertare la
verità sugli autori e sui fatti”.
Massimo Iaretti

Dentista uccide il figlio strangolandolo con il cavo del computer

Un dentista in pensione, ex assessore del paese ha ucciso il figlio adottivo, a Sant’Antonino di Susa soffocandolo con un cavo del computer. Successivamente ha chiamato i carabinieri per costituirsi. L’omicidio  è avvenuto nella loro abitazione, al termine di un litigio legato forse ai problemi comportamentali del giovane, rientrato a casa dopo diverso tempo.  La vittima aveva 36 anni e soffriva di crisi depressive.

 

Anticipa soldi online per comprare un’auto che non c’è

Le truffe on line sono ormai diventate, purtroppo, una costante. E, a volte, le apparenze ‘virtuali’ ingannano. Un 50enne di Livorno Ferraris, in provincia di Vercelli, che cercava un’auto era rimasto ben impressionato dalla Citroen C3 messa in vendita attraverso un’inserzione pubblicitaria pubblicata su un sito di e-commerce. Anzi la successiva trattativa telefonica con il ‘proprietario’ lo aveva anche convinto ad inviargli in due riprese 500 euro. Peccato, però, che subito dopo quest’ultimo è diventato un fantasma, staccava il telefono e rimuoveva l’annuncio dal sito. Ma lasciava delle tracce che consentivano ai carabinieri della stazione di Livorno Ferraris di individuarlo in una 45enne di Varese, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona. Adesso dovrà rispondere del reato di truffa, essendo stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli.

 
Massimo Iaretti

Anziano muore e gli rubano la roulotte

Un 75enne è morto a causa di un malore e un 31enne di Orbassano gli ha rubato la roulotte. L’uomo è stato denunciato per furto dai carabinieri. Una volta  saputo della morte del proprietario della roulotte  l’ha agganciata alla macchina e l’ha portata nel suo giardino. Il figlio del defunto ha denunciato il furto ai militari dell’Arma.

Il favonio porta via lo smog, blocco traffico ordinario

Grazie al forte vento di queste ultime ore  le micropolveri  sono scese sotto la soglia di allerta.  Stop alle misure anti-smog d’emergenza e, da martedì restano in vigore  solo quelle a carattere permanente. Circoleranno così auto e furgoni diesel Euro 4 ed Euro 5 e benzina Euro 1. Il blocco comprende gli Euro 0 di ogni tipo  h24, sette giorni su sette  e i diesel Euro 1, 2 e 3 dalle 8 alle 19 – dalle  8.30 alle  14 e dalle 16 alle 19 per i mezzi commerciali e per  trasporto di persone ad otto posti – dal lunedì al venerdì.

FIAT Torino basket: per colpa di chi?

Un articolo breve, anzi brevissimo. La situazione della FIAT Torino basket è sotto gli occhi di tutti. E nessuno ne ha colpa ma la colpa è sempre degli altri. Di chi non ha fatto fallo , di chi dice di averlo detto, di chi ha giocato e di chi non ha giocato, di chi ha parlato quando non doveva e di chi ha reagito quando doveva stare calmo, di chi ha scelto i giocatori e di chi ha detto che non andava bene, insomma, come al solito sembra che la colpa sia di tutti e di nessuno, di uno solo o di tutti gli altri. Intanto, in tutto questo baillamme, chi ci rimette è lo spettacolo e la passione della gente veramente tifosa di basket e della Torino che tifa per questa squadra. Di un popolo cestistico che adorerebbe solo vedere giocare a pallacanestro, un gioco che ormai è sicuramente diverso dagli anni ’80 gloriosi, ma che come ogni cosa progredisce lasciando ai più anziani i ricordi del “si stava meglio una volta” e ai più giovani “questo è il basket moderno”, scordandosi sempre che ogni cosa vecchia è stata a sua volta nuova, almeno all’inizio. Ma lasciamo la filosofia all’esterno. Ora, la situazione creatasi è sì un danno per lo spettacolo, ma queste lotte più o meno “interne” ed esterne danneggiano noi tifosi e anche tante persone che non se lo meritano: tutti quelli che lavorano affinché lo spettacolo vada in onda. Da coloro che controllano i biglietti al Palavela, a quelli che effettuano il servizio d’ordine, da quelli che allestiscono il campo a quelli che fanno le pulizie, da quelli che tutti i giorni lavorano per la squadra per creare le migliori opportunità per allenarsi a quelli che nell’ombra dirigono tutti i lavori per costruire il meccanismo sportivo che sta alle spalle di una società di serie A professionistica. Di tutti quelli che inseguono sponsor per arrivare a coprire il budget, di tutti coloro che seguono gli aspetti burocratici, di tutti coloro che stanno dietro alle “esigenze” dei giocatori, di tutti e dico tutti coloro che hanno messo soldi, tanti soldi, perché il sogno di una città si avverasse, e anche di tutti i tifosi che hanno messo soldi per vedere uno spettacolo degno di questo nome. In nome di tutto questo e anche di tutti i lavoratori nell’ombra dell’Auxilium basket Torino, sarebbe giusto che i giocatori e gli allenatori provassero a mettersi una mano sulla coscienza e “lavorare”, se così si può definire chi per lavoro gioca a basket, compatti per vincere il più possibile. Loro, “domani”, forse o sicuramente avranno una nuova squadra, tutti gli altri che lavorano per loro, se perderanno, saranno a casa a cercarne un altro.

Go on Aux. Per tutti noi e anche per Voi.

Paolo Michieletto

 

Paravidino guarda alla Bibbia per parlare di migrazioni contemporanee

Parte da parecchio lontano La ballata di Johnny e Gill che Fausto Paravidino ha scritto e dirige e che il Teatro Stabile torinese – dove lui riveste la figura del dramaturg – ha prodotto in compagnia di un nutrito gruppo di enti teatrali disseminati tra Italia e Francia e Lussemburgo, toccando Trieste e Tolone e Marsiglia, e altri luoghi ancora

Parte da uno sguardo sulle pagine iniziali della Genesi, la torre di Babele e la relativa confusione delle lingue come il personaggio di Abramo spinto da Jahve a raggiungere un altrove, una terra diversa dalla sua, imperativo cui il patriarca non risponde altro che con un “eccomi”. Il tema del viaggio insomma, e del mondo babelico in chiave contemporanea, che Paravidino per primo ha intrapreso accompagnato da Iris Fusetti, ideatrice al suo fianco, e anche Jill e anche la Sara di Abramo. Un viaggio nella città più variopinta e cosmopolita del mondo, New York, “che è dove normalmente gli Europei come noi emigrano”, stranieri tra stranieri si sono inventati laboratori di ricerca teatrale salvo tornarsene poi nel vecchio continente per saggiare anche qui, a Ginevra Tolone e Lussemburgo, la storia di Abramo, che “contiene tante avventure”. Affiancandosi alle pagine di giornale e alle immagini televisive che in questi anni ci scorrono davanti agli occhi, come alle discussioni e alle paure con cui condividiamo i giorni, Paravidino si butta a nuotare senza sosta, e senza buttar via niente – per una durata di 180’ più intervallo, dove lo spettatore può anche provare un qualche imbarazzo -, nel mare magnum della questione, mentre in un rincorrersi di italiano e francese, di inglese e di un inventato grammelot che tiene ben d’occhio il divertimento e dove neppure Fo avrebbe saputo fare tanto, stabilizza la “sua” Bibbia in un più prosaico e picaresco succedersi di azioni. Nella frenesia del succedersi, nel caos linguistico, nel passare davanti ai nostri occhi i cambiamenti di scena e di sembianza degli attori, camuffati dietro le maschere bellissime di Stefano Ciammitti ed i costumi di Arielle Chanty, nel disfarsi e nel ricomporsi delle scene di Yves Bernard, Johnny che non abbandona i propri sogni e Gill che lo adora abbandonano la loro terra per una più protettrice dove possano vendere i loro pesci gialli, i migliori, attraversano il deserto e il mare, raggiungono una spiaggia e un nuovo paese, un’America presa a simbolo di ogni benessere, dove ognuno si rimpinza di cibi grassi, dove essi pensano a nuovi affari se non si facesse avanti chi è arrivato lì prima di loro, pronto a proteggere ferocemente quella supremazia che s’è guadagnato in precedenza. C’è ancora posto per qualche incursione nella parodia dei talk show, manco fossimo nel salotto di Letterman, per quattro chiacchiere, e tanti applausi, con coloro che sono diventati il re e la regina dello street food e che adesso fanno palate di quattrini o per qualche canzoncina (in italiano o in inglese, non importa) che fa tanto musical. C’è posto per riadombrare la sterilità di Sara, poiché anche Jill non può avere figli: ma oggi c’è l’utero in affitto che ti può consigliare il saggio ginecologo tedesco e una ragazza che si mette a disposizione. Ci sarà anche un figlio, uno tutto loro, che una coppia di cicogne viene ad annunciare, un figlio che forse verrà richiesto in sacrificio. In uno spettacolo che ha l’aria di non voler finire mai (il finale poggia su qualcosa che sembra al Commesso viaggiatore di Miller, con scambio di ruoli), la Bibbia è diventata davvero una ballata e Paravidino attraverso la sua personalissima lente, avvicinando Abramo a Candide e agli altri, non ha torto, prevalgono gli “e poi” sui più efficaci “quindi”. Un qualche sconcerto bulemico durante l’intera serata l’hai provato (sarà per questo che in teatro ti corre in aiuto una “mappa narrativa”) ma non fai neppure troppa fatica a metterti nel gioco tutto citazioni e di risorse intelligenti che l’autore e regista sfodera (s’è ritagliato pure il divertente ruolo di Lucky), nel cammino a tappe ed episodi dei protagonisti Federico Brugnone e Iris Fusetti e nello spirito ecentrico degli altri attori che si destreggiano senza mezze misure nei tanti personaggi. Applausoni convinti dal pubblico che certo non affollava la sala del Gobetti alla replica cui abbiamo assistito. Repliche sino a domenica 20 gennaio.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Vincent Berenger

Tutti, quasi, per il Sì

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Per questo primo appuntamento di Parole Rosse ero in dubbio fra diversi argomenti ma poi su tutti ha prevalso la manifestazione , la nuova , la seconda, a favore della TAV che si è svolta sabato 12 gennaio a Torino, sempre in Piazza Castello. La spinta finale me l’ha data il bell’ editoriale scritto venerdì 11 gennaio da Roberto Tricarico sull’edizione torinese del Corriere della Sera che condivido in buona parte tranne che nel possibile esito del risultato elettorale .Tornando alla manifestazione essa ha avuto diversi aspetti interessanti che di seguito provo ad elencare. Non in ordine di importanza, anche perché in una situazione così fluida l’ordine varia velocemente inserendo nuovi elementi o facendone tramontare altri, ma così come mi sono apparsi sabato tra i portici e la piazza. Le paure di una scarsa partecipazione sono state fugate ampiamente anche senza raggiungere assolutamente le cifre dichiarate . Comunque un successo. La manifestazione di sabato segna anche ridimensionamento delle , oramai famose ” madamin” che a meno di significative novità le vedo ritornare alle loro professioni riconoscendogli, comunque, meriti significativi. Il ritornare sulla scena , se non ancora dei partiti molti dei quali ancora ampiamente in difficoltà, dei suoi rappresentanti . Cioè di quegli oltre cento tra Sindaci , molti con la tanto discussa, sull’opportunità o meno di indossarla, fascia tricolore, e molti consiglieri comunali e regionali che dei partiti sono esponenti ed espressione. Per non parlare dei due Presidente di Regione, Liguria e Piemonte , Giovanni Toti e Sergio Chiamparino e poi ancora di molti parlamentari di diversi partiti. Tra gli altri il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina , il capogruppo al Senato di Forza Italia, Anna Maria Bernini e più di tutti il piemontese, ” mandrogno” , capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati Riccardo Molinari. Questa novità , non tanto sulla posizione , la Lega è sempre stata a favore dell’opera , quanto sui riflessi che la presenza potrà avere sia sul piano nazionale che su quello regionale piemontese e cioè sulle ormai prossime lezioni regionali di fine maggio. Queste, le elezioni regionali, mi permetteno anche di parlare del ” quasi” del titolo e cioè di chi è contrario alla TAV e cioè dei 5 Stelle , posizione già nota da sempre , e di quel pezzo , sempre più marginale ed ininfluente, della sinistra riconducibile oramai neanche a tutta ma ad una parte dell’oramai evaporato , dopo la fallimentare prova elettorale alle recenti politiche , Liberi e Uguali e cioè Sinistra Italiana. Quindi per chi è contrario all’opera è facile decidere per chi votare e naturalmente premierà i cinquestelle piemontesi e non la sinistra . La cosa diventa più complicata per chi, d’accordo per la realizzazione dell’opera , dovrà scegliere uno dei tanti partiti favorevoli, sia quelli tradizionali che le diverse liste, sono sicuro che ce ne saranno più di una, Si Tav che si stanno predisponendo a sfruttare il sentire di molta parte dell’opinione pubblica. La presenza, ufficiale ai massimi livelli, della Lega ha tolto, a mio parere, qualsiasi speranza al centro sinistra , ed a Chiamparino in particolare , di acciuffare in extremis una vittoria che appare sempre più lontana. La TAV era l’unico argomento, vecchio tema che ha preso dinamiche e azione straordinaria proprio in questi ultimi mesi per merito delle già citate sette “madamin” , del ” madamino” Mino Giachino e di qualche professionista , notaio , che ha operato , neanche tanto, nell’ombra . Se la competizione elettorale per la guida della Regione Piemonte fosse rimasta con un centrodestra , quello dei partiti , diviso sul tema TAV e Chiamparino da solo a sventolare la bandiera della realizzazione dell’opera allora poteva essere possibile una sua vittoria , probabilmente come “anatra zoppa” . Cioè un candidato Presidente che arriva primo ma senza la sua coalizione che soccombe verso un’altra parte. Ma quasi sicuramente i piemontesi si troveranno a scegliere , per chi è a favore della TAV, tra tutto il centro sinistra, un po’ di liste varie e tutto il centro destra che a quel punto avrà scelto il suo candidato Presidente . Così ognuno potrà scegliere tranquillamente il proprio partito di riferimento. Per chi è contrario , come descritto sopra è ancora più semplice. Ultima considerazione il tema TAV ha escluso e chiuso qualsiasi possibilità , ne stavano parlando a livello nazionale, di riproporre in Piemonte un’alleanza gialloverde che comunque avrebbe visto la sconfitta del Presidente uscente e della coalizione che lo sosterrà . Per definire tutti i giochi, le alleanze e le candidature tutti aspettano le imminenti elezioni regionali in Abruzzo del 10 febbraio a cui seguiranno quelle , tormentate nella data, di fine marzo in Basilicata in un paese dove si è scimmiottato l’Election Day per arrivare poi a votare quasi tutti i mesi. Sulle cause di questa sconfitta annunciata qualcosa ho scritto e altro, probabilmente scriverò. 

 

(foto: il Torinese)