redazione il torinese

In memoria di Gioberti, "l'illustre trapassato"

gioberti

Alla notizia della sua morte il Sindaco di Torino invitò, nella seduta di Giunta del 30 ottobre 1852, a provvedere al trasporto della salma in patria a spese del Municipio e ad aprire una pubblica sottoscrizione per “erigere un monumento alla memoria dell’illustre trapassato”. La salma giunse nel cimitero di Torino il 23 novembre 1852, mentre la commissione per il monumento a Gioberti si riunì per la prima volta il 3 gennaio 1853

 

Cari amici lettori, dopo divertenti serate in piazza e freddolose giornate sulla neve (purtroppo poca nonostante le speranzose previsioni meteo) eccoci finalmente giunti a quello che spero sarà il primo dei nostri numerosi appuntamenti nel nuovo anno. Quindi, tolti gli abiti scintillanti del veglione di Capodanno e in attesa di appendere la calza per l’arrivo della Befana, siamo pronti per la nostra consueta passeggiata “con il naso all’insù”alla scoperta delle meraviglie torinesi. (Essepiesse)

 

Gli altri articoli sui monumenti sono visibili nell’archivio della rubrica ARTE

 

Oggi vi parlerò del monumento dedicato a Vincenzo Gioberti situato nella piazza che ospita l’altro lato del Museo del Risorgimento, piazza Carignano. Collocato nel centro della piazza, proprio di fronte a Palazzo Carignano, Vincenzo Gioberti si erge retto in piedi su un alto basamento, indossando un cappotto sciancrato e mentre con la mano sinistra stringe un libro, tiene la destra in parte infilata nel corpetto. E’ accostato ad un trespolo coperto da un pesante drappo sul quale sono appoggiati altri due tomi.

 

Sul fronte del basamento c’è un bassorilievo in bronzo adorno di tre esili figure femminili in abito lungo, delle quali una (quella al centro) indossa una sorta di corona e trasporta una croce. Ai piedi della statua, vi è una targa sempre in bronzo, decorata con nastri e rami di alloro. Nato a Torino il 5 aprile 1801, Vincenzo Gioberti oltre ad essere il Primo Presidente della Camera dei deputati del Regno di Sardegna (ruolo che lo rese una tra le principali figure del Risorgimento italiano), fu anche un presbitero, politico e filosofo italiano.

 

Si laureò in teologia a soli 22 anni e ordinato sacerdote, insegnò alla Facoltà di teologia dove venne nominato cappellano dal Re Carlo Alberto in persona. Parzialmente influenzato da Mazzini, nel 1833 fu improvvisamente arrestato con l’accusa di complotto e, dopo quattro mesi di carcere, venne bandito dal Regno Sabaudo ed esiliato in Francia. Prima a Parigi e poi a Bruxelles (dove vi restò fino al 1845 ad insegnare filosofia), Gioberti trovò il tempo di scrivere diverse opere di importanza filosofica che lo fecero conoscere in tutta Europa come teorico del liberalismo, con una visione democratica dello Stato.

 

Allo scoppiare dei moti del 1848 fece ritorno a Torino dove, accolto da Carlo Alberto, venne nominato per acclamazione Presidente del Consiglio; in seguito ricoprì il ruolo di Ministro della Pubblica Istruzione e di Ministro degli Affari Esteri. Si allontanò nuovamente da Torino per una missione diplomatica a Parigi da cui però non fece più ritorno. Rifiutò la pensione che gli era stata offerta e ogni promozione ecclesiastica, visse invece in povertà e passò il resto dei suoi giorni a Bruxelles dove si trasferì per dedicarsi agli studi letterali. Morì improvvisamente mentre si trovava a Parigi, il 26 ottobre 1852.

 

Alla notizia della sua morte il Sindaco di Torino invitò, nella seduta di Giunta del 30 ottobre 1852, a provvedere al trasporto della salma in patria a spese del Municipio e ad aprire una pubblica sottoscrizione per “erigere un monumento alla memoria dell’illustre trapassato”. La salma giunse nel cimitero di Torino il 23 novembre 1852, mentre la commissione per il monumento a Gioberti si riunì per la prima volta il 3 gennaio 1853, decretando che in pochi mesi si potesse ottenere una somma sufficiente e adatta per celebrare degnamente il personaggio. Fu però solo nel dicembre del 1856 che le sottoscrizioni raggiunsero la quota “degna” di £ 29.000.

 

Per quanto riguardò la scelta dell’artista non si procedette per pubblico concorso, ma i membri della commissione proposero e votarono segretamente diversi artisti tra cui Vela, Buti, Simonetta, Dini e Albertoni; quest’ultimo ottenne più votazioni e nel 1857 venne direttamente incaricato per erigere il monumento a Vincenzo Gioberti. Dalle descrizioni dell’opera, l’artista propose una statua dell’altezza di 3 metri che ritraeva Gioberti in uno dei suoi atteggiamenti consueti, ovvero, “quello di tenere il vestito abbottonato, la mano destra poggiata sopra il primo bottone”. Il piedistallo su cui poggiava la statua sarebbe dovuto essere di 4 metri e adorno di 3 bassorilievi rappresentanti l’Italia, il Genio della filosofia e la Storia, ma per economia di spesa venne realizzato un solo bassorilievo che rappresentava 3 esili figure femminili con abiti lunghi.

 

Inizialmente restio ad accettare la proposta della commissione di collocare agli angoli degli scalini, 4 colonnine “per un maggiore ornamento” e a protezione del basamento, Albertoni, ad opera ultimata, dovette ricredersi e suggerì addirittura di collocare ben 8 pilastrini al fine di nascondere visivamente un errore di progetto dovuto, secondo lui, alle ridotte pedate degli scalini. A decoro dei pilastrini propose, inoltre, una catena in ferro che girava tutto intorno. Scoperto senza alcuna solennità il 13 agosto 1859, il monumento venne consegnato ufficialmente alla città, da parte della commissione, il 1°aprile 1860, giorno che precedette quello dell’apertura del Parlamento.

 

Una nota curiosa riguarda lo scultore Angelo Bruneri, che nel novembre 1853 fece omaggio alla città di un busto di Vincenzo Gioberti. Venuto poi a conoscenza dell’incarico ad Albertoni e convinto spettasse a lui una qualche riconoscenza per l’omaggio offerto, Bruneri scrisse al Sindaco lamentandosi di come le scelte dell’amministrazione ricadevano sempre su personaggi con già tanto lavoro, mentre artisti più modesti, come lui, vivevano in miseria e non riuscivano a mantenere la famiglia. La Giunta, dopo la lettera, decise di offrire in dono al povero scultore un anello d’oro del valore di £ 300.

 

Per quanto riguarda la collocazione del monumento, piazza Carignano, sulla quale si affaccia il palazzo omonimo, sede del primo Parlamento italiano, non poteva essere luogo più adatto per accogliere la statua del suo primo Presidente del Consiglio. La prima proposta avanzata dalla Commissione al Municipio fu di collocare la statua in un sito pubblico; successivamente si individuò piazza Carignano e la scelta non venne più messa in discussione. Piazza Carignano, a partire dagli anni Novanta, è stata inserita nel progetto di riqualificazione dello spazio pubblico “I luoghi ritrovati” che, razionalizzando il traffico, ha consentito di “liberare spazi” e restituirli come luoghi di passeggio in cui potersi vivere la città. Prima di questa trasformazione la piazza era un parcheggio ed il monumento era quasi soffocato dalle auto; con il tempo è diventata uno spazio vivo in cui è stato possibile realizzare numerose iniziative e allestimenti tra cui Luci d’Artista.

 

E anche per oggi la nostra passeggiata tra le vie di Torino termina qui. L’appuntamento è sempre per la prossima settimana alla scoperta delle meraviglie della nostra città. Per ora non mi resta che augurarvi una “buona Befana” e una felice (anche se tanto felice non è mai) conclusione delle vacanze natalizie.

 

Simona Pili Stella

"Santander Mezza Maratona Città di Torino", corri per la ricerca

jogging

Sabato 28 e Domenica 29 Marzo sport e solidarietà insieme: manifestazione benefica che rientra nel programma di Torino Capitale Europea dello Sport 2015. Una parte del ricavato a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

 


La prossima primavera, sabato 28 e domenica 29 marzo, si terrà la prima edizione della Santander Mezza Maratona Città di Torino, corsa benefica a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca e la Cura del Cancro.
L’evento fa parte del programma di “Torino Capitale Europea dello Sport 2015” e ha come slogan “Di corsa per sostenere l’ Istituto di Candiolo“. Si articolerà in una prima giornata – sabato 28 marzo – ricca di eventi e di attività sportive aperte a tutti e il giorno successivo – domenica 29 marzo – nella gara vera e propria, che si snoderà su un percorso affascinante nel centro storico di Torino, il cuore nobile della città, con partenza e arrivo in piazza San Carlo.

 

Uan parte del ricavato delle iscrizioni della mezzamaratona e della 10 km. sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro“La camminata per la ricerca di 3 km.” che si terrà sabato 28 marzo con partenza alle 12 da piazza San Carlo, sarà un ulteriore tassello per sostenere Candiolo. L’iniziativa che si configura come una warm up in preparazione della maratonina, si snoderà nelle isole pedonali di via Carlo Alberto e e via Lagrange e la quota dell’iscrizione sarà interamente devoluta a Candiolo.Tutti potranno dare una mano alla Fondazione, scegliendo di camminare o di correre per sostenere le attività dell’Istituto di Candiolo.

 

La mezza maratona è sponsorizzata da Santander Consumer Bank, banca specializzata nel settore del credito al consumo alle famiglie. Ha sede a Torino ed opera sul mercato dal 1989 con una rete di filiali dirette e oltre 6.000 esercizi commerciali convenzionati. Santander Consumer Bank fa parte del Gruppo internazionale Santander, primo per capitalizzazione nell’area euro.

 

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro è nata nel 1986 per costruire l’Istituto di Candiolo e per attuare progetti di ricerca scientifica in ambito oncologico. Candiolo è’ l’unico Centro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300 mila donatori privati. Grazie a loro la Fondazione provvede a dotarlo degli strumenti scientifici, diagnostici e terapeutici di ultima generazione ed ha ultimato i lavori di costruzione di una nuova grande ala dell’ Istituto, la II Torre della Ricerca e della Cura.La 1^ edizione della Santander Mezza Maratona Città di Torino è una novità nel calendario podistico piemontese, approvata dalla Fidal Piemonte ed organizzata dalla società sportiva Base Running.

 

La gara di corsa su strada (competitiva e non) si svolgerà domenica 29 marzo 2015 e sarà sulla distanza di 21,097 km. ed inserita nell’ambito del calendario “5^ prova Corri Piemonte 2015”. La peculiarità dell’evento è la partenza e l’arrivo nel salotto della città, piazza San Carlo, da dove prenderà il via alle 10 e il tempo massimo di partecipazione è di tre ore. A fare da contorno all’evento ci sarà la 1^ edizione della Santander 10 km. Città di Torino – corri per la ricerca, una corsa competitiva e non sempre promossa da Base Running, su una distanza più breve di 10 km., che partità in contemporanea alla Santander Mezza Maratona Città di Torino, con arrivo in piazza San Carlo, entro un tempo 

"Perchè il governo dimentica l'aerospazio?"

ALENIA SPACE

Thales Alenia Space è una joint venture tra Thales e Finmeccanica e ha circa 200 dipendenti, dei quali 700 a Torino

 

Il gruppo dirigente della torinese Thales Alenia Space ha indirizzato una lettera aperta al governo. “Perc hè viene dimenticata l’industria aerospaziale italiana?” è il succo della missiva. Nella legge di Stabilità, infatti, non è stata prevista alcuna risorsa “vitale e adeguata per il settore spazio, tra cui il supporto finanziario alla realizzazione in corso della seconda generazione del programma Cosmo-Sky-Med”. secondo l’azienda tutto ciò avrà ripercussioni negative sull’occupazione. Thales Alenia Space è una joint venture tra Thales e Finmeccanica e ha circa 200 dipendenti, dei quali 700 a Torino.

Claviere, tragica morte di un ragazzo di 14 anni: Guariniello apre inchiesta

soccorsO SCI MONTAGNA

Il giovane forse è stato vittima di una sua manovra scorretta, mentre gli amici hanno seguito la pista, lui ha voluto provare quel maledetto salto perdendo l’equilibrio e precipitando su un masso

 

La polizia giudiziaria della procura di Torino ha effettuato un sopralluogo sulle piste di di Claviere dove è morto un ragazzino quattordicenne. Il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato e senza indagati.

 

Era un ragazzino di 14 anni, T. M. di Chieri ed è morto sciando. Stava sciando con amici e familiari nella zona  del Colletto Verde quando  è uscito di pista tentando un salto. Ma è finito con la faccia su una roccia. I soccorritori lo hanno trasportato in elicottero all’ospedale di Pinerolo, dove è morto poco dopo l’arrivo, nonostante i medici avessero predisposto uno spostamento a Torino. Il giovane forse è stato vittima di una sua manovra scorretta, mentre gli amici hanno seguito la pista, lui ha voluto provare quel maledetto salto perdendo l’equilibrio e precipitando su un masso. La polizia sta indagando.

 

Altro incidente per un ragazzo di 11 anni, gravemente ferito mentre stava utilizzando una seggiovia. E’ stato soccorso dai volontari della Croce Rossa e dai medici del 118 e trasferito in elicottero  all’Ospedale di Cuneo. Pare sia scivolato durante lo sgancio dalla seggiovia. Non è in pericolo di vita.
   

Infine, un ragazzo di 12 anni della Valle d’Aosta è stato portato all’ospedale Regina Margherita per un altro un incidente sugli sci, sulle piste da fondo di Valsavarenche a Pont. Il giovane ha riportato un politrauma dovuto a una caduta. E’ subito immediatamente soccorso e trasportato all’Ospedale Parini di Aosta con l’elisoccorso e successivamente a Torino.

 

(Foto: archivio il Torinese)

Il Tar concede la sospensiva sull'Imu per l'agricoltura montana

MONTAGNE

Commenta Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte: “Continueremo ad opporci a chi con squadretta e goniometro vuole classificare la montagna: vada a Cuneo, a Domodossola e poi negli Appennini toscani o marchigiani per capire che la montagna, anche nella stessa regione, è profondamente diversa”

 

Il cahier de doleances avanzato dalla sezione piemontese di Uncem, Unione nazionale comuni montani, ha avuto un riscontro giudiziale importante e sotto l’aspetto della difesa della montagna il 2015 è iniziato con un atto significativo. La seconda sezione del Tar del Lazio,  investita da un ricorso presentato da Anci Umbria, Liguria, Veneto ed Abbruzzo, assistititi dall’avvocato Antonio Bertolino ha concesso la sospensiva del decreto interministeriale sull’Imu per i terreni agricoli di montagna, in quanto basato sul criterio fissato dall’Istat per la montanità, ovvero la presenza del municipio a seicento metri di altezza. Il Tribunale amministrativo regionale, presieduto da Filoreto D’Agostino ha rinviato la decisione del caso, che avverrà in sede collegiale, al 21 gennaio prossimo, cinque giorni prima della scadenza del pagamento, rinviato dal 16 dicembre al 26 gennaio.

 

Commenta Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte: “Continueremo ad opporci a chi con squadretta e goniometro vuole classificare la montagna: vada a Cuneo, a Domodossola e poi negli Appennini toscani o marchigiani per capire che la montagna, anche nella stessa regione, è profondamente diversa”. Il Piemonte, del resto, è in prima fila in questa battaglia avendo una grande parte del proprio territorio montano, segnatamente alla nuova Città Metropolitana di Torino (le valli di Lanzo, del Pinerolese, la Valsusa, quelle del Canavese, solo per citarne alcune). E’ Positivo dunque il giudizio del Tar: vi sono terreni, in un Comune che ha il municipio a 500 metri, posti ben oltre i 600, non certo vicini alla piazza centrale. Il municipio, in un Comune posto in una valle alpina, è solitamente nel nucleo posto più in basso: le frazioni, i borghi, il territorio si estendono a monte, sui versanti. Un monito anche per chi oggi vorrebbe applicare “la montanità dei 600 metri” per riscrivere norme e sgravi che consentono di vivere e lavorare nelle Terre Alte. Al centro della sentenza del Tar anche i tempi del decreto, troppo stretti per mettere i Comuni nelle condizioni di programmare le entrate che devono di fatto compensare i 360 milioni di tagli statali da compensare appunto con il maggiore introito di Imu legato alla nuova aliquota sui terreni agricoli. Se il Tar confermerà il 21 gennaio la sospensiva del pagamento il Governo dovrà trovare il modo per compensare i 4mila Comuni italiani che si sono visti tagliare i fondi statali in cambio di un gettito che non arriverà nelle casse.

 

Il tema Imu sarà al centro dell’incontro dei sindaci delle Terre Alte, a partire da quelle  piemontesi. che da tutt’Italia arriveranno a Montecitorio il 12 gennaio. Intanto, i Comuni montani piemontesi – assieme a quelli toscani, emiliani e campani – stanno approvando l’ordine del giorno inviato dall’Uncem per chiedere al Governo e al Parlamento di eliminare l’Imu sui terreni montani; le delibere, sottoscritta da Giunte e Consigli comunali, vengono inviate anche sulle caselle mail del Presidente del Consiglio, dei Ministri degli Interni, degli Affari regionali e dell’Agricoltura, del Sottosegretario Delrio e del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus.

 

Massimo Iaretti

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Uffici comunali chiusi fino al 7 gennaio

ARCHITETTURA

Per il dettaglio delle aperture e degli orari consultare la pagina dedicata alle sedi anagrafiche sul sito internet della Città

 

Tempo di risparmi anche per la pubblica amministrazione. Gli uffici comunali e quelli regionali saranno chiusi il 2 e il 5 gennaio.  Riapriranno al pubblico il 7 gennaio. Per quanto riguarda il Comune tutti gli uffici anagrafici resteranno chiusi il giorno venerdì 2 gennaio 2015 tranne la sede centrale di via della Consolata 23 che aprirà in orario 8.15-13.50. Il giorno lunedì 5 gennaio 2015 resteranno aperti 6 uffici anagrafici decentrati, mentre la sede centrale resterà chiusa. Per il dettaglio delle aperture e degli orari consultare la pagina dedicata alle sedi anagrafiche sul sito internet della Città. Rimarranno regolarmente aperti, in Piazza Palazzo di Città, il 2 e il 5 gennaio gli uffici URP e Informacittà, che saranno invece chiusi il 6 gennaio, festivo.Anche il sito web del Comune riprenderà l’attività dopo l’Epifania.

 

(Foto: il Torinese)

Dramma della povertà, senzatetto muore bruciato nell'incendio di una carrozza ferroviaria

treno fiamme

L’incendio nel deposito della stazione Lingotto non pare essere di natura dolosa

 

Una  persona è stata trovata morta dentro un vagone ferroviario vuoto e parcheggiato di Trenitalia, bruciata nel deposito di Torino Smistamento. Le Ferrovie dello Stato ne hanno dato notizia. Gli accertamenti avrebbero verificato che si tratta di un senzatetto che cercava di scaldarsi all’interno del treno. L’incendio nel deposito della stazione Lingotto non pare essere di natura dolosa. Sono andati distrutti 4 vagoni. I vigili del fuoco hanno rinvenuto il cadavere dopo aver domato l’ incendio nell’area dei magazzini di via Chisola.

 

(Foto: archivio il Torinese)

 

 

Musei affollati e negozi presi d'assalto nella prima domenica primaverile di Torino

palazzo carignano

 

coda musei realeLa città della Mole si conferma sempre più a vocazione turistica. La Fondazione Torino Musei ha chiuso l’anno appena terminato con un bilancio ottimo per numero di visitatori, con  571.120 presenze

 

Oggi, compllici anche i 20 gradi di temperatura, che però scenderanno in serata (e la folla dei saldi)  lunghe code di visitatori e turisti per i musei aperti a Torino. Soprattutto davanti a Palazzo reale e al Museo Egizio, fin dalle prime ore del mattino erano già presenti lunghe file di persone. Intanto la città della Mole si conferma sempre più a vocazione turistica. La Fondazione Torino Musei ha chiuso l’anno appena terminato con un bilancio ottimo per numero di visitatori, con  571.120 presenze, ovvero un aumento del 42% rispetto al 2013. La Galleria di Arte Moderna ha avuto una crescita del 54%, il Museo di Arte Orientale del 32%, Palazzo Madama, infine, del 33%. Riscontri che fanno ben sperare in vista delle mostre del 2015 in occasione di Expo.

 

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) offre, ogni prima domenica del mese, l’ingresso gratuito in numerosi musei e aree archeologiche statali #DomenicaalMuseo.

 

I monumenti e musei statali (e non) visitabili gratuitamente a Torino domenica 4 gennaio sono:

 

    • Armeria Reale
      Piazza Castello 191. Tel: 011543889 – 0115184358

 

 

    • Museo di Antichità 
      Via XX Settembre 86. Tel: 0115212251 – 0115211106
      (Biglietteria a Palazzo Reale

 

    • Palazzo Carignano 
      Via Accademia delle Scienze, 5. Tel: 0115641711
      (N.B. L’ingresso al Museo del Risorgimento è a pagamento anche domenica)

 

 

 

L’elenco completo dei musei statali, aperti gratuitamente la prima domenica del mese, in provincia di Torino e in Piemonte è consultabile sul sito del Mibact.

 

 

(Foto: il Torinese)

Nel magico mondo di Piero in alto i calici per brindare al declino

fassino brindisi

ponte mole vittorioREGIONE PALAZZOPAL CIVIC

 IL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Immortalato in questa posa dall’Ansa, ci hanno pensato i soliti giornali “indipendenti” a salvarlo dalla figuraccia, pubblicando foto di un Fassino caritatevole, cameriere alla cena dei nuovi poveri, o impegnato nelle sue diuturne fatiche di sindaco a tempo pienissimo. In Regione, invece, Chiamparino ha messo in chiaro che vuole tirare diritto con i tagli in sanità e che chi – sindaci del contado in testa – pensa di ostacolarlo ricorrendo ai tribunali, non troverà in piazza Castello nessuna disponibilità al negoziato

 

Stavolta la bocciatura porta il prestigioso timbro dell’Università La Sapienza di Roma ed è stata pubblicata sul quotidiano Italia Oggi: Torino è invivibile, nella graduatoria nazionale passa dal 49° al 65° posto, tra tutte le metropoli italiane solo a Napoli si vive peggio. Fa impressione il 101° posto su 110 rimediato nel campo della criminalità, come a dire che a noi la Chicago degli anni Venti ci fa un baffo… Ebbene, di fronte a un risultato simile cosa credete che abbia fatto il sindaco Fassino?

 

Naturalmente, ha convocato la Giunta prima e poi il Consiglio in seduta urgente e straordinaria, strappando i consiglieri ai bagordi natalizi, ha istituito un tavolo di crisi per analizzare voce per voce tutti i punti deboli, ha chiesto al prefetto e al ministro Alfano di rafforzare il presidio delle forze dell’ordine, ha preso tutti i vigili che ha a disposizione e li ha messi a “ripulire la città”, togliendoli da scrivanie e cura delle multe… Come dite? Come mai i giornali – di solito così indulgenti verso il civico governo – non hanno riportato forbite cronache di questo straordinario ed eclatante impegno del buon Piero? Boh, non sappiamo … forse erano distratti dallo spacchettamento dei regali natalizi, forse impegnati nei preparativi del Veglione di Capodanno, ma certo che stavolta il “buco” l’hanno preso grande. O forse siamo noi che – immaginifici più del solito – abbiamo appunto immaginato una reazione del sindaco proporzionata alla gravità dei fatti, una reazione che in realtà non c’è mai stata.

 

Nella realtà, infatti, il sindaco metropolitano si è limitato a un commento volante e di sfuggita, a margine della conferenza stampa di fine anno, con l’incredibile argomento che le analisi fatte a 700 km di distanza non sono attendibili. E imbarcandosi nell’improbabile ruolo di seminatore e raccoglitore, lui che non avrà fatto mai nemmeno l’orto. Il tutto mentre alzava i calici, circondato dagli assessori, per brindare non si sa a che cosa. Immortalato in questa posa dall’Ansa, ci hanno pensato i soliti giornali “indipendenti” a salvarlo dalla figuraccia, pubblicando foto di un Piero caritatevole, cameriere alla cena dei nuovi poveri, o impegnato nelle sue diuturne fatiche di sindaco a tempo pienissimo.

 

Ben altro stile per il dirimpettaio di piazza Castello, il super-governatore Sergio Chiamparino che ha affrontato i rappresentanti della stampa (oddio, non è proprio come Daniele nella fossa dei leoni) brandendo lo spadone dei tagli, dopo aver incassato dall’aula di palazzo Lascaris l’aumento delle tasse (Irpef e bollo auto, per oltre 100 milioni di euro). Tagli tutti da verificare, se è vero come è vero, che le proposte della Giunta sulla riorganizzazione – con scelte che anche la maggioranza ha difficoltà a digerire – saranno esaminate solo alla ripresa, da metà gennaio, su richiesta delle opposizioni, ma senza che Pd e soci si stracciassero troppo le vesti.

 

Soprattutto, Chiamparino ha messo in chiaro che vuole tirare diritto con i tagli in sanità e che chi – sindaci del contado in testa – pensa di ostacolarlo ricorrendo ai tribunali, non troverà in piazza Castello nessuna disponibilità al negoziato. Insomma, un “Roma locuta, causa finita est”, che ha mandato di traverso il panettone al buon segretario piddino Gariglio, impegnato anima e corpo a mediare rispetto alle “esigenze del territorio”. Anche lui dovrà farsene una ragione, perché ormai Chiampa è in campagna e non guarda in faccia nessuno… soprattutto non deve voltarsi perché alle spalle, invece dello squadrone della maggioranza, vedrebbe il vuoto!

 

Ghinotto

 

(Foto: il Torinese)

Torino in caduta libera è al 101° posto nella classifica della sicurezza

TORINO INGRESSO

turistipiazza castelloI dati fanno ancora più riflettere se si pensa che “fino a metà dello Stivale, la gran parte delle province si colloca in una posizione della classifica definita buona o accettabile”

 

La qualità della vita in Piemonte è decisamente peggiorata, secondo la classifica del quotidiano  Italia Oggi, (in edicola su ItaliaOggiSette a partire da domani). Torino perde  ben 16 posizioni e passa dal 49o al 65o posto. Si colloca a quota 101 (su 110) nella classifica della criminalità. Scendono Cuneo, 11a, comunque migliore provincia piemontese, presente nella top ten della sezione ‘Affari e Lavoro’, Alessandria (60) Novara (38), Vercelli (49) e Verbania (23). Migliorano Asti, che passa da 59a a 52a, e Biella, da 46a a 37a, 6a città nel ranking ‘Affari e Lavoro’.

 

“Un’Italia spaccata in due”, spiega ItaliaOggi  a proposito della ricerca promossa in collaborazione con l’équipe coordinata da Alessandro Polli, docente di statistica economica dell’Università La sapienza di Roma. I dati legati a Torino fanno ancora più riflettere se si pensa che “fino a metà dello Stivale, la gran parte delle province si colloca in una posizione della classifica definita buona o accettabile. Mentre nessuna provincia dell’Italia centro-meridionale e insulare riesce a sfuggire a un giudizio negativo (qualità della vita scarsa o insufficiente)”, dice il sito online del quotidiano economico.

 

“Pur con tutti i limiti che questo tipo di ricerche può avere è altamente significativo che nelle prime nove posizioni della classifica ci siano nove province del Nordest, con la conferma di Trento, che da quattro anni consecutivi conquista il titolo di regina di questa che con buona ragione può essere definita la più completa indagine che viene realizzata in Italia” Il quotidiano spiega, infatti, che vengono analizzati  94 indicatori, più del doppio di quelli che compongono altre classifiche, ed è costante lo sforzo per aggiornare e migliorare i parametri e i criteri di calcolo.

 

(Foto: il Torinese)