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Chiamparino: "Centralità della cultura, ma il rinnovamento non si fa per decreto"

chiampa scrivaniaSecondo il Presidente della Regione Piemonte occorre che l’amministrazione regionale passi da un ruolo prevalente e quasi esclusivo di gestione diretta delle istituzioni culturali a un ruolo di indirizzo, progettazione politica e ovviamente di verifica dei risultati, finalizzando le risorse sulla base della capacità di progettazione dei diversi soggetti che appartengono al mondo culturale. Bisogna abbandonare la distribuzione a pioggia delle risorse, concentrandosi su pochi grandi progetti strategici. Il discorso, del resto, non vale solamente per la cultura…

 

VanelliIntervista di Alberto Vanelli

 

Abbiamo incontrato Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte ormai da più di un anno. Con lui abbiamo riflettuto sullo stato della cultura e del turismo nella nostra regione.

***

1) Presidente, gli investimenti nelle infrastrutture e nell’innovazione tecnologica sono fondamentali per attirare in Piemonte dei nuovi investitori. Non crede che anche l’immagine di un territorio vivibile, ospitale, interessante, ricco di opportunità culturali, possa affascinare gli investitori, contribuendo ad attrarre risorse ed energie produttive non necessariamente alberghiere?

Più che da presidente di Regione, le rispondo sulla base della mie esperienza di sindaco di Torino, un ruolo che ho svolto molto più a lungo, dal 2001 al 2011. E la mia risposta è sì. Uno degli esperimenti più riusciti di attrazione degli investimenti, purtroppo non molti, almeno finora, è quello che ha portato a Torino il centro di ricerca di General Motors sui motori diesel. E non c’è dubbio che, oltre alla presenza del Politecnico, dove esistono importanti corsi di ingegneria meccanica e dell’automobile, abbiano contribuito al risultato alcuni importanti elementi di contesto, come il fatto di offrire una città vivibile, accogliente, dotata di una grande vivacità culturale. Detto questo, si potrebbe fare di più. Da quando è stato chiuso il vecchio ITP – Investimenti Torino Piemonte, nessuno si è più dedicato davvero all’attuazione di politiche sistematiche di attrazione degli investimenti.

mole angela2) Torino, anche grazie all’importante contributo della Regione, ha consolidato nel tempo delle istituzioni culturali di rilevanza nazionale e internazionale, che nonostante la necessità di un forte rinnovamento, soprattutto nella capacità di rendersi maggiormente autonome dai finanziamenti pubblici, appaiono in grado di garantire un’offerta culturale di qualità. Nel resto del Piemonte, salvo rarissimi casi, il panorama culturale è molto meno strutturato. Come valuta la possibilità che sia proprio la Regione a promuovere la costruzione di Fondazioni e Consorzi analoghi a quelli attivi nella cerchia torinese, quanto meno nelle aree a più alta vocazione turistica e culturale?

Non sono sicuro che la soluzione principale sia questa. Se focalizziamo l’attenzione sull’attrattività turistica, possiamo dire che gli istituti già presenti sul territorio, le Agenzie per il Turismo Locale (ATL), funzionano, e in diversi casi funzionano benissimo. La zona delle Langhe, per esempio, ha conosciuto dinamiche di crescita turistica superiori a quelle dell’area metropolitana torinese. Ma è chiaro che in quelle aree i fattori di attrazione non sono le mostre e i musei, ma l’ambiente naturale, il vino, la gastronomia. In ogni caso la valorizzazione e la promozione delle risorse culturali diffuse sul territorio piemontese non passano necessariamente per la costituzione di altre strutture gestionali.

3) Non trova, però, che le aree rurali abbiano le potenzialità per allargare la loro offerta,lago pesce
unendo al paesaggio e all’enogastronomia anche una proposta culturale di livello?

Certamente si può fare di più, anche se alcune cose già si fanno, penso allo Stresa Festival, il cui direttore artistico è Gianandrea Noseda, per citare un solo esempio. Io punterei anche sulla creazione di meccanismi di rete che spostino le persone (per esempio, offrendo itinerari turistici che uniscano il paesaggio delle Langhe con le piazze e i musei torinesi), oppure le stesse attività culturali, come avviene quando il Teatro Regio porta la sua orchestra in giro per il Piemonte. Del resto, per guardarla da un altro punto di vista, è assolutamente normale che esistano delle gerarchie e delle differenze di scala. La città metropolitana è tale proprio perché riesce ad attrarre risorse e a combinarle, cosa che difficilmente potremmo replicare altrove con un provvedimento dall’alto. La storia è storia.

4)Quale può essere, allora, il compito della Regione in campo culturale?

chiamp consiglioCredo che la Regione dovrebbe smettere di “fare l’imprenditore”, liberandosi del ruolo gestionale che ha assunto nel tempo nelle più disparate attività, culturali e non. Dovrebbe invece rilanciare il suo ruolo politico, nella cultura ma non solo, programmando e finanziando progetti di ampio respiro, tanto nell’area metropolitana che altrove. E chiedendo ovviamente dei risultati, a cui dovrà essere condizionata l’erogazione di nuovi fondi. Il “controllo” pubblico, più che nella partecipazione di incaricati della Regione ai consigli di amministrazione, dovrebbe risiedere nella valutazione degli obiettivi raggiunti. Per fare tutto questo, però, occorre partire da un’attenta rivisitazione della legislazione di spesa, a cui stiamo già lavorando con Antonella Parigi, che segue le politiche sulla cultura e sul turismo. La logica che governa le nostre leggi di spesa attuali, nate in un periodo in cui c’erano molte risorse, è quella di dare qualcosa a tutti. Ora, però, in un momento in cui i fondi pubblici sono limitati, quel tipo di logica non è più perseguibile. Quando il denaro pubblico era tanto, anche la distribuzione a pioggia poteva avere una sua capacità di incidere: per la crescita culturale delle persone, per il miglioramento della loro qualità della vita, eccetera. Adesso, però, se distribuite in quel modo, le poche risorse disponibili diventano briciole, del tutto irrilevanti ai fini di una reale promozione di cultura, di innovazione, di crescita. L’unica strada è programmare interventi specifici che abbiano una funzione strategica, in grado di attivare dei processi virtuosi all’interno delle comunità, dell’economia, del mondo della cultura, concentrando i denari pubblici in quelle poche iniziative mirate. Non senza avere consultato, ovviamente, i soggetti politici, economici e culturali attivi nei territori interessati dagli interventi regionali.

 

5) Lei quindi mi autorizza a scrivere che entro qualche mese la sua amministrazione metterà mano a una revisione radicale della legislazione vigente, vecchia ormai di oltre trent’anni, per poi avviare una grande stagione di interventi strategici…

Quanto alle leggi, mi concentrerei in particolare sulla legislazione di spesa. Altra cosa sono le leggi che stabiliscono indirizzi e regolamenti. Pur senza fornire una data precisa, in ogni caso, posso dire che tutta la legislazione di spesa, non solo culturale, dovrà essere rivista. In ogni campo, dovremo avere la possibilità di investire su progetti che abbiano un carattere strategico.

europa torino castello6) Parliamo delle forze in campo nel mondo della cultura. L’impressione è che esista una sorta di aristocrazia che controlla da decenni le grandi istituzioni, cui fa da contraltare, dall’altra parte, una periferia della cultura, non sociale e nemmeno territoriale, ma politica: un mondo di soggetti giovani e non, che hanno idee e proposte, ma che sono quasi del tutto esclusi dai processi di decisione…

Ci sono situazioni in cui la Regione è obbligata per legge a partecipare alla gestione, ed altre (come per tutti i più importanti enti culturali pubblici, in particolare nell’area metropolitana torinese) che   senza una presenza economicamente forte del pubblico non sarebbero in grado di sostenersi. Una riduzione della presenza gestionale diretta della Regione potrebbe dar vita ad un meccanismo in cui le risorse vengono assegnate sulla base di progetti che tutti – anche quanti oggi si sentono esclusi – potranno presentare e vedere finanziati, purché si tratti di iniziative importanti e di valore strategico. Ciò non significa, ovviamente, che i grandi enti verranno penalizzati. Ma non escludo che alcuni di essi possano avere in futuro un sostegno ancora maggiore. Ma quel sostegno discenderà dal perseguimento di progetti di assoluto rilievo strategico. A ogni modo di questi temi discuteremo a fondo durante nel corso degli degli Stati Generali della Cultura, un ciclo di cinque appuntamenti studiati per mettere a confronto gliREGIONE PALAZZO operatori piemontesi della cultura, dall’associazionismo alle istituzioni, dalle sovrintendenze agli amministratori locali, sui grandi temi e progetti di questo settore. Il primo appuntamento è previsto a fine giugno 2016.

7) L’offerta culturale di Torino e della sua area metropolitana è ormai ricchissima, quasi sovrabbondante. Non crede, però, che manchi ancora qualcosa? Torino consuma moltissima cultura, ma da un certo punto di vista ne produce e ne esporta poca.

Le politiche culturali degli ultimi anni hanno consentito di recuperare il gap che ci separava da altre importanti città europee. Negli ultimi cinque anni, anzi, la città si è straordinariamente animata, grazie a importanti partnership con grandi istituzioni museali europee. Quella degli enti pubblici, tuttavia, non può essere che un’opera di gestione e divulgazione di un patrimonio culturale consolidato. L’innovazione culturale è difficilmente programmabile da parte di un ente. tosca regio teatroInnanzitutto, bisogna dire che i grandi fenomeni di innovazione culturale sono stati riconosciuti tali dopo che sono avvenuti. Inoltre si sono sviluppati in modo autonomo, spontaneo, attraverso il combinarsi di una serie di fattori; e magari sono esplosi in diretta contrapposizione alla cultura “ufficiale”: quella, cioè, che era sostenuta dalle grandi istituzioni culturali e che era finanziata dagli enti pubblici. L’innovazione non è mai nata per legge o per decreto. Può nascere dalle imprese, dalla rivolta, da tante cose in cui il problema dell’istituzione è, semmai, quello di capire, favorire e accompagnare i processi. Un museo può essere innovativo, forse? Probabilmente nel modo in cui divulga. Ma l’innovazione dei contenuti culturali si produce nella società. Quanto poi alle aristocrazie, culturali e non, è fin troppo facile constatare che al potere ci siamo noi vecchi. Quella di mandarci a casa, però, è una responsabilità che appartiene forse più ai giovani che non a noi…

8) Da anni, le istituzioni culturali sono costrette a inseguire i potenti al fine di ottenere le risorse necessarie ad attuare i loro fini artistici o istituzionali, talvolta a buon diritto, talaltra meno. Non ritiene che sarebbe il caso di porre fine a questa tradizione, che so essere foriera di imbarazzi e trattative estenuanti e spesso inutili, mediante la definizione di un quadro legislativo e finanziario certo, e mediante l’individuazione di criteri di assegnazione non derivanti dalla continuità storica ma fondati su standard e criteri equi, che valutino attentamente i risultati raggiunti e gli obiettivi da perseguire?

 

torino teatroFin dal 2001, quando sono diventato sindaco, ho assistito a una periodica pantomima. I giornali lanciavano l’allarme: la cultura in pericolo! Poi si discuteva e alla fine si trovava sempre la soluzione. Tutto questo, in realtà, dipende dal fatto che, a differenza di altri settori, la cultura ha un potere evidente nell’ambito della comunicazione: nel senso che gli operatori della cultura, anche i minori, hanno un rapporto coi media assai più forte di quello che può avere chi si occupa di artigianato. Ciò che conta è che, alla fine, di significative riduzioni delle attività culturali non se ne sono viste. Semmai c’è stata una crescita, resa possibile, in questi ultimi cinque anni, dai gemellaggi internazionali e dall’aumento delle sponsorizzazioni private.

9) Ma non crede ci sia comunque il bisogno di mettere ordine? Perché un museo prende ogni anni una cifra X, mentre un altro museo, con caratteristiche simili, prende molto meno?

Anche in questo caso, mi rifaccio alla risposta che le ho dato poco fa. Per mettere ordine, partiamo dalla revisione delle leggi di spesa e dall’abbandono, da parte della Regione, del suo ruolo di gestore degli enti culturali. Tutto il resto verrà da sé.

10) A quanto ammonteranno, quest’anno, i fondi destinati alla cultura?

toro regio teatroPer rispondere devo fare una premessa. La Regione deve ripianare il suo deficit tramite due programmi di rimborso, uno decennale e uno trentennale. Ciò significa che, solo a questo fine, per i primi dieci anni, saranno necessari 200 milioni l’anno. È un’impresa difficile, ma grazie a un nuovo assetto legislativo della contabilità regionale, abbiamo la possibilità di coprire una gran parte di quelle spese mediante l’avanzo derivante dalla ricontabilizzazione delle quote Irpef che in precedenza non avevamo segnato, e che ora possiamo invece calcolare. Sulla base di questo, anzi, riusciremo di qui alla fine della legislatura a garantire che il livello delle spese della Regione sia lo stesso del 2016, e a ritagliarci addirittura un piccolo fondo di riserva, per far fronte a emergenze e se necessario, per sostenere ancora più fortemente alcuni progetti importanti. Anche la cultura, quindi, avrà assicurati i livelli di spesa di quest’anno, e grazie alla gestione di cassa pluriennale potrà stanziare fondi anche superiori a quelli relativi all’anno in corso. Gli importi definitivi, in ogni caso, saranno disponibili con l’approvazione del bilancio di assestamento del giugno prossimo.

11) E gli investimenti?

Gli investimenti rientrano in questo discorso e sicuramente ci saranno. Quando parlo di politiche, mi riferisco, tra le altre cose, al cofinanziamento dei fondi europei, a partire dalla cultura, senza naturalmente trascurare il sociale e altri importanti capitoli di azione regionale.

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Boom turistico a Torino, sesta tra le città d’arte. La competizione è con Milano:
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Vanelli: “Turismo realtà dell’economia torinese, ma per battere Milano servono più governance e promozione”
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LISTA "MORANO SINDACO" LUNEDI' 9 ALLA GAM

morano redazio140 candidati espressione della società civile, molti dei quali  professionisti alla prima esperienza politica. Oltre ad esprimere  direttamente il candidato sindaco, il punto di forza della lista è un  programma improntato su concretezza ed un approccio all’amministrazione  non ideologico

morano redazio3
Lunedì 9 maggio sera, alle ore 21, i capolista della lista civica di  ispirazione liberale “Morano Sindaco”, della Lega Nord e di Fratelli  d’Italia incontreranno il pubblico al convegno di presentazione  dell’imminente campagna elettorale. Al centro congressi della GAM, in  corso Galileo Ferraris 30, il capolista Alfonso Badini Confalonieri  introdurrà i lavori e farà il primo intervento per presentare la propria  lista: 40 candidati espressione della società civile, molti dei quali  professionisti alla prima esperienza politica. Oltre ad esprimere  direttamente il candidato sindaco, il punto di forza della lista è un  programmamorano redazio2 improntato su concretezza ed un approccio all’amministrazione  non ideologico. A seguire interverranno Maurizio Marrone e Andrea Delmastro, di Fratelli  d’Italia, Fabrizio Ricca e Riccardo Molinari, della Lega Nord, e ad  introdurre l’ultimo intervento del candidato sindaco, l’ex on. Paolo  Vitelli. A tirare le fila e le conclusioni dell’incontro proprio il  notaio Alberto Morano, che in questo modo lancerà insieme alla coalizione il via per la campagna elettorale. La partecipazione è libera, e sarà un’occasione di incontro diretto con  i candidati delle tre liste che rappresentano «l’unico centro-destra»,  veramente di opposizione, a Torino.

Messaggio politico a pagamento- committente responsabile: Alberto Morano

“Vestire la letteratura. Storia e design dei caratteri tipografici”

Incontro con Enrico Tallone stampatore ed editore in Alpignano

tallone

L’Officina di Incisione e Stampa ‘Il Brunitoio’ nell’ambito della mostra “Visione e Preghiera: Carte e Altre Carte” di Guido Peruz presso la sala esposizione “Panizza” di Ghiffa (VB) sabato 14 maggio 2016 alle ore 17.30 proporrà un incontro con l’editore e stampatore Enrico Tallone. Il tema dell’avvicendarsi e dei ritorni degli stili dei caratteri usati nell’editoria dal Quattrocento al Novecento sarà trattato e discusso basandosi su una poesia composta a mano e impressa tipograficamente con una trentina di significativi caratteri di cassa dell’archivio dell’Editore. Enrico Tallone tiene in vita l’officina tipografica più antica del mondo fondata dal padre Alberto nel 1938. “Il suo insegnamento più importante è stato il concetto umanistico dell’estetica: il bello è il buono, dove c’è bellezza c’è contenuto, quindi civiltà.” Presso la sua tipografia di Alpignano (Torino), stampa a mano con caratteri mobili su carte morbide di puro cotone e pubblica titoli della letteratura classica, utilizzando una grande varietà di caratteri come il’Tallone’ ‘Il Garamond’ o il ‘Caslon’. I volumi della casa editrice Tallone sono composti presso l’omonima tipografia di Alpignano (Torino) interamente a mano,su carte morbide di puro cotone, riservandola ai titoli della letteratura classica,utilizzando i caratteri ‘di cassa’ tratti dai punzoni originali incisi direttamente da grandi artisti, quali Nicholas Kis (1650–1702), William Caslon (1693-1766) e, nel Novecento, Henri Parmentier e Charles Malin, che conferiscono alla stampa tipografica un fascino e una forza espressiva prossima a quella della calligrafia, in grado di esaltare il contenuto del libro. “Il libro è un oggetto straordinario – afferma Enrico Tallone – ,  il solo in grado di contenere materia che si trasforma in spirito: è l’affascinante alchimia che porta l’occhio a cogliere segni portatori di idee. Noi continuiamo con la stampa a mano non per folclore, ma perché è la tecnologia migliore per la chiarezza di lettura: è il nostro modo per essere ancorati al presente”. Una “modernità” che affonda le radici nella storia e che offre la “cifra” culturale  di questa famiglia di artigiani, abituata all’odore dell’inchiostro.

Marco Travaglini

La storia del cambio di gestione all'istituto Balmas

STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Stefano Maccagno dice: ” desidero organizzare i professori, i lavoratori in associazione e presentare regolare offerta. Il 4 giugno dirigerò un mio lavoro sinfonico al teatro dell’ Opera di Firenze con l’orchestra del Maggio tosettoMusicale Fiorentino. Andando avanti sarà anche un modo per non mollare anche su Rivoli”.

Appuntamento 10 e 30 in Piazza Castello davanti alla sede della Giunta regionale. Non conosco Stefano Maccagno, l’appuntamento è stato concordato telefonicamente e via mail. Un comune amico ha fatto da intermediario, mi viene  a raccontare cosa sta succedendo all’Istituto Musicale Giorgio Balmas di Rivoli dove,  rappresentante dei docenti,  insegna dal 1989.

Durante la chiacchierata intuisco e capisco d’aver di fronte una personalità che è stata ambasciatore nel mondo, con la sua creatività e professionalità, della nostra Italia e della nostra città. Tokyo, Cannes, Brasile,  Israele, San Francisco, ed altro.

Compone per Il Museo del cinema, Settembre Musica è suo pane quotidiano. Perbacco , miRivoli-una-via- complimento, E lo riempio di domande, che con una squisita cortesia hanno delle precise risposte. Non si trova tutti i giorni chi è ambasciatore di cultura.

Si viene al perché dell’incontro. Che succede all’Istituto di Musica? “Semplice, con la scusa del Jobs Act vogliono smantellare la vecchia gestione. Ci sono state le dimissioni di Andrea Maggiora direttore didattico ed Artistico. Obiettivo, inserire una locale associazione ben vista e considerata dall’amministrazione comunale. Il Presidente Andrea Alberghina  sta eseguendo un mandato del Sindaco”.

rivoli castelloMi scappa di chiedergli: Con tutti gli impegni che hai chi te lo fa fare? “Non sopporto i soprusi, e molti si ritroveranno senza lavoro. Dovranno fare un bando pubblico di assegnazione”. Io: non mi sembra che ci siano le condizioni politiche per fare un bando “su misura”.

Stefano Maccagno  mi risponde: “per questo desidero organizzare i professori, i lavoratori in associazione e presentare regolare offerta. Il 4 giugno dirigerò un mio lavoro sinfonico al teatro dell’ Opera di Firenze con l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Andando avanti sarà anche un modo per non mollare anche su Rivoli”. L’ho appena conosciuto. La mia impressione: non mollerà.

Ottimo esordio per i Campionati a squadre di paddle in Italia

Il campionato nazionale di serie A ha appena concluso la fase a gironi, mentre quello di serie B è in pieno svolgimento.

paddle monviso.

A fine ottobre dell’anno scorso, il Comitato per il paddle della Federazione Italia Tennis (FIT) ha pubblicato l’elenco degli affiliati aventi diritto alla partecipazione al Campionato nazionale di serie A 2016, dando così l’avvio ufficiale alle competizioni a squadre di paddle per il 2016. A distanza di due mesi il Comitato ha, poi, formalizzato anche l’avvio del Campionato nazionale di serie B 2016.

Per quanto riguarda il Campionato nazionale di serie B 2016, si sono iscritte ben cinquantacinque squadre provenienti da nove diverse regioni d’Italia (Veneto, Friuli, Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana, Marche, Lazio, Campania), suddivise in sette gironi da sette squadre ciascuno ed un girone da sei squadre. Due sono le squadre torinesi: Ronchi Verdi e Monviso Sporting Club.

Dal 16 aprile sono iniziati gli incontri della fase a gironi, che terminerà il 3 giugno. Come per la serie A, anche per la serie B gli incontri intersociali prevedono quattro partite di doppio, di cui tre maschili ed uno femminile.

Iezza-Delgrosso paddleAl termine della fase a gironi, le prime e seconde classificate accederanno ad un tabellone ad eliminazione diretta per determinare le quattro squadre che verranno promosse in serie A nel 2017 e per determinare la squadra vincitrice della serie B 2016.

Per il primo anno sono due le squadre torinesi iscritte alla serie B: Ronchi Verdi e Monviso Sporting Club, entrambe nel girone 8, assieme a Valletta Cambiaso Asd (Genova), Ct Eur “B” (Roma), Gardanella GS Academy (Milano) e Lumanije Centri Sportpiu’ (Bergamo).

Al termine della seconda giornata Ronchi Verdi è in cima alla classifica del girone a pari punti con Gardanella Milano, avendo entrambe vinto comodamente i rispettivi incontri delle prime due giornate.

Nella prima giornata, Ronchi Verdi, capitanata da Claudio Spagnotto, ha battuto Lumanije Centri Sportpiu’ Bergamo 3-1 (cedendo solo il doppio maschile Iezza/Delgrosso), mentre nella seconda giornata ha sconfitto Eur Roma 4-0, vincendo tutte le partite (Motta/Raspino, Delgrosso/Leonik e De Barros/Quartarone peri doppi maschili e Savini/Sangiorgio per il femminile).

Monviso Sporting Club, guidata da Fabio Ligotti, nella prima giornata ha perso in casa contro Gardanella Milano (nonostante il match vinto dal solido doppio femminile Sobrero/Cravero) ed ha conquistato il suo primo punto nella seconda giornata, pareggiando 2-2 con Lumanije Centri Sportpiu’ Bergamo (ancora grazie al doppio femminile Sobrero/Cravero e a quello maschile Centamo/Rodia).

Il 14 maggio si recupererà l’incontro della prima giornata tra Eur Roma e Valletta Cambiaso Genova, rinviato per impraticabilità del campo.De Barros. paddle

Tra poco più di dieci giorni, il 21 maggio, terza giornata del girone con la sfida al vertice tra Ronchi Verdi Torino e Gardanella Milano, in casa della squadra lombarda. Monviso Torino invece sarà ospite di Valletta Cambiaso Genova.

Mentre si dovrà aspettare la penultima giornata del girone, prevista il 4 giugno, per assistere al “derby” tra le due squadre torinesi.

Queste le formazioni delle squadre torinesi:

Ronchi Verdi: Sangiorgio Chiara, Savini Manuela, Scialpi Carola, De Michelis Paola, Impagliazzo Simona, De Barros E Silva Luis Felipe, Delgrosso Claudio Marcelo, Bonaiti Paolo, Leonik Sarabia Yuri Andrei, Quartarone Giuseppe Francesco, Spagnotto Claudio, Angilella Gianluca, Tamietti Guido, Iezza Alfredo, Raspino Fulvio, Motta Marcello.

Monviso Sporting Club: Cravero Barbara, Corrado Marina, Sobrero Benedetta, Amoros Miriam, La Pira Simone, Centamo Roberto, Passarella Stefano, Santacroce Alfredo, Ferrero Roberto, Bocca Carlo, Rostagno Fabrizio, Ligotti Fabio, Rodia Giosuè, Chiappero Paolo, Cavarero Sergio, Rosingana Matteo, Ferrero Alessandro, Capello Filiberto, D’oria Roberto, Reviglio Massimo, Boscarato Giovanni.

Questo il calendario delle prossime giornate del girone 8 della serie B:paddle12

21 maggio:

Valletta Cambiaso Asd (Ge) – Monviso Sporting Club (To)

Ct Eur “B” (Rm) – Lumanije Centri Sportpiu’ (Bg)

Gardanella Gs Academy (Mi) – Ronchiverdi (To)

4 giugno

Lumanije Centri Sportpiu’ (Bg) – Valletta Cambiaso Asd (Ge)

Ronchiverdi (To) – Monviso Sporting Club (To)

Ct Eur “B” (Rm) – Gardanella Gs Academy (Mi)

18 giugno

Valletta Cambiaso Asd (Ge) – Ronchiverdi (To)

Ct Eur “B” (Rm) – Monviso Sporting Club (To)

Gardanella Gs Academy (Mi) – Lumanije Centri Sportpiu’ (Bg)

Questa la classifica del girone 8 della serie B dopo le prime due giornate:

Ronchiverdi Torino e Gardanella Milano 6pt

Lumanije Centri Sportpiu’ Bergamo e Monviso Sporting Club Torino 1 pt

Eur “B” Roma 0 pt

Valletta Cambiaso Asd Genova -1 pt

Le squadre partecipanti alla serie B sono: Area Paddlemania (Roma), Asd Magic Padel (Roma), Asd Paddle La Pineta (Verona), Asd Padel Club “B” (Padova), Asd Padel Tennis Em7 (Grosseto), Ass. Sp. Sporting Eur (Roma), Asset Beach Planet San Marino, Canottieri Lazio (Roma), Canottieri Roma, Cassia Country Club (Roma), CC Aniene “B” (Roma), CS Del Plebiscito (Padova), CT Eur “A” (Roma), CT Eur “B” (Roma), Due Ponti SC “B” (Roma), Due Ponti SC “C” (Roma), Em Sport Oasi Di Pace “A” (Roma), Em Sport Oasi Di Pace “B” (Roma), Empire Roma Ssd, Eurosporting (Pordenone), Flaminia Paddle “B” (Roma), Flaminia Paddle “C” (Roma), Forum SC (Roma), Gardanella GS Academy (Milano), Gardanella Village “B” (Milano), Helios Paddle (Roma), Juvenia Ssd (Roma), La Torre SC (Roma), Le Molette “B” V, Lucrezia Beach (Pesaro Urbino) Smash “A”, Lucrezia Beach (Pesaro Urbino) Smash “A”, Lucrezia Beach (Pesaro Urbino) Smash “A”, Lumanije Centri Sportpiu’ (Bergamo), Misano Sporting Club “B” (Rimini), Monviso Sporting Club (Torino), Orange Padel Club Blu (Roma), Orange Padel Club Green (Roma), Paddle Aeroporto Salcom “B”, Paddle Club (Padova), Paddle Club Ssd (Roma), Padel Club Laurentina (Roma), Padel Italia Napoli, Padel Italia Ssd (Roma), Padel Roma Club “A”, Padel Roma Club “B”, Pol. Cinecitta’ Bettini (Roma), RCC Tevere Remo (Roma), Ronchi Verdi (Torino), Seven One Sport “B” (Roma), TC Parioli “B” (Roma), Valletta Cambiaso Asd (Genova), Villa Aurelia Sc (Roma).

Manuela Savini

Il Mercatino dell’Antiquariato di maggio

Al Mercato Pavia di Casale. Sabato minerali in esposizione al salone Tartara. E domenica c’è il Farmer Market in piazza Castello
casale
 

 

Ritorna, sabato 7 e domenica 8 maggio, l’appuntamento con il mercatino dell’Antiquariato di Casale Monferrato, come sempre organizzato da Monferrato Eventi. Anche questo fine settimana saranno centinaia i banchi in mostra al Mercato Pavia,  al Salone Tartara e in piazza Castello, che andranno a comporre un mosaico di oggetti antichi capace di suscitare l’interesse tanto degli appassionati quanto degli avventori occasionali, Questi nella sola giornata di domenica, saranno affiancati dall’ormai altrettanto consueto – come da 4 anni a questa parte – evento con il il Farmer Market e i suoi prodotti enogastronomici a chilometro 0, occasione imperdibile per chi vuole avere modo di gustare una serie di prelibati prodotti del territorio e non solo. Sabato, dalle 8 alle 18, il Salone Tartara ospita una ricca esposizione di minerali provenienti dall’Italia e dal resto del mondo. L’iniziativa è nata per fare conoscere questo meraviglioso mondo a giovani e meno giovani e per valorizzare il mercatino del piccolo antiquariato che si tiene contestualmente il sabato e la domenica. Giorgio Pliniano, organizzatore dell’evento, ricorda l’incontro con uno dei maggiori collezionisti del passato, Pio Mariani. I meno giovani lo ricorderanno per la sua partecipazione a Lascia o Raddoppia con Mike Buongiorno, ma i collezionisti di tutto il mondo lo hanno ben presente per la l’amore per questa diciplina. Una volta, ospite a Vallemosso, per premiare le scolaresche che avevano partecipato ad un concorso, li definì “I fiori del sottosuolo”. Una cassetta di piccoli campioni sarà messa gratuitamente a disposizione deigiovani sino a 16 anni sino ad esaurimento perciò chi prima arriva avrà sicuramente una maggiore possibilità di scelta.

 
 
 
Casale Monferrato, 4 maggio 2016

 
 
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Ponte Vittorio Emanuele tra storia e pittura

La pittrice Carla Gamba, appassionata di vedute torinesi, ha reso una bella immagine del ponte Vittorio Emanuele cogliendo l’atmosfera, la luce, i colori che l’avvolgono, i riflessi sull’acqua, con immediatezza impressionistica
ponte vittorio

Voluto da Napoleone durante l’occupazione francese per sostituire la costruzione quattrocentesca danneggiata dalla piena del Po del 1706, il nuovo ponte rese necessario l’abbattimento della chiesa barocca dei SS Marco e Leonardo prestigiosa opera del Vittone, in compenso favorì il collegamento di Piazza Vittorio con la Gran Madre e la zona collinare. All’inaugurazione nel 1810 furono murati nel pilastro centrale medaglie e monete commemorative delle campagne napoleoniche e un campione d’argento del metro, simbolo della recente applicazione del sistema metrico decimale. Al ritorno dei Savoia Vittorio Emanuele si oppose alle richieste di abbattimento volute per simboleggiare la caduta dell’occupazione francese; il ponte cambiò la denominazione di “Ponte sul Po” col nuovo nome del Re Sabaudo.

 

Giuliana Romano Bussola

Le Botteghe di borgo Nuovo in festa

tutti al borgo“Tutti a Borgo!” un pomeriggio di eventi, di occasioni per scoprire le attività dei commercianti e degli artigiani, esposizioni d‘arte e musica live in una passeggiata alla riscoperta di uno dei quartieri più belli di Torino

Tutti a Borgo!  Le Botteghe di Borgo Nuovo in festa  “Tutti a Borgo!” Le Botteghe di borgo Nuovo in festa è l’evento che si terrà Sabato 7 maggio 2016 dalle 15:00 alle 23:00 nelle storiche vie del quartiere Borgo Nuovo, proponendo un pomeriggio di eventi, di occasioni per scoprire le attività dei commercianti e degli artigiani, esposizioni d‘arte e musica live in una passeggiata alla riscoperta di uno dei quartieri più belli di Torino. L’evento “Tutti a Borgo!”, giunto alla sua seconda edizione, vedrà la partecipazione di oltre 60 attività commerciali coinvolte nel territorio compreso fra Via San Francesco da Paola, Via Mazzini, Via San Massimo, Via Provana e Via Fratelli Calandra. Moltissime le attività proposte: mostre d’arte, musica live con i buskers di strada, aperitivi, degustazioni e laboratori per bambini e adulti. Due grandi novità quest’anno, con i percorsi guidati dedicati ai più piccoli – in collaborazione con l’Associazione Mamme Giardini Cavour – per visitare le botteghe artigiane e impapare gli antichi mestieri, e la pedalata serale – in collaborazione con Bike Pride Fiab Torino – che proporrà un tour del centro città in bici, regalando una luce a tutti i partecipanti e ai ciclisti al buio che si uniranno sul percorso. “Tutti a Borgo!” Le Botteghe di borgo Nuovo in festa – è l’ evento ideato e promosso dai commercianti del quartiere BORGO NUOVO di Torino, raccolti in un comitato spontaneo, e organizzato dall’ Associazione Culturale no-profit YLDA ed è realizzato in collaborazione con Associazione Mamme Giardini Cavour, Bike Pride Fiab Torino e Paratissima 360, con il patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 1 Centro-Crocetta e il contributo di Satispay, Nana Chef Away, Amaro Zeroundici e IRiparo De Gasperi. L’evento si realizza grazie all’ autotassazione delle attività commerciali partecipanti e agli sponsor che partecipano alla copertura delle spese.

Fuga di gas, evacuato intero palazzo

vigili fuoco soccorsiUn condominio in zona Campidoglio  è stato evacuato a causa di una fuga di gas. Il fatto è accaduto stamattina in corso Tassoni, dove una cinquantina di persone sono state fatte uscire dalle loro abitazione dai vigili del fuoco. Poi i tecnici dell’Italgas hanno scoperto che l’origine della perdita era la rottura di una tubazione. Intervenuta  anche la polizia municipale che deviato il traffico automobilistico.