redazione il torinese

All'Auditorium Rai il Festival di Primavera

Protagoniste le voci di Dmitry Beloselsky, Maria Agresta, Rachel Harnisch, Orla Boylan e Brenden Gunnell. La chiusura affidata al tenore Juan Diego Florez

auditorium rai

Prende il via da giovedì 19 maggio all’ Auditorium Rai di Torino il Festival di Primavera ” La voce e l’orchestra” dell’Orchestra Sinfonica della Rai, comprendente alcune delle pagine più celebri del repertorio operistico e sinfonico-vocale, dalle arie di Mozart a quelle di Puccini, passando per brani di Musorgskij, Wagner e Richard Strauss. Si tratta di quattro concerti in programma fino al 16 giugno, con il fuori programma del 24 giugno, tutti trasmessi in diretta su Radio3, dove è la “voce” a fare da protagonista insieme all’orchestra.

Nel primo concerto, previsto per giovedì 19 maggio alle 20.30, il grande basso russo Dmitry Beloselsky interpreta Canti e danze della morte di Modest Musorgskij. Sul podio il Direttore principale dell’Orchestra Rai Juraj Valčuha, che propone Una notte sul Monte Calvo e i Quadri di un’esposizione, sempre del compositore russo. Il materiale sinfonico del poema di Musorgskji, la cui versione originale fu scoperta nel 1968, subì numerosi cambiamenti e orchestrazioni durante gli anni da parte del compositore. Dopo la sua morte Rimskij Korsakov riprese l’ultima versione del poema, cui stava lavorando il musicista, e la fece eseguire. Il poema esprime la lotta tra il male e il bene. Il primo è simboleggiato dalla notte, cioè da creature diaboliche e anime sepolte in terra sconsacrata; il secondo dal suono delle campane che riportano le anime nelle viscere del monte Calvo, da identificarsi con il monte Lysa Hora dell’Ucraina o con quello di Triglev nella Russia meridionale.

La primadonna del secondo appuntamento, dedicato alle più celebri pagine peristiche di Giacomo Puccini, è invece Maria Agresta, tra i soprani lirici oggi più richiesti al mondo. Il suo recital, dedicato alle eroine di Manon Lescaut, Turandot, Suor Angelica, Tosca, La rondine e Madama Butterfly, è in programma giovedì 26 maggio alle 20.30, con la direzione di Stefano Ranzani. Completano il concerto l’Intermezzo da Manon Lescaut, l’Intermezzo da Le Villi, il Capriccio sinfonico e il Preludio sinfonico.

Il terzo appuntamento della rassegna sarà giovedì 9 giugno alle 20.30 e vedrà salire sul palco il soprano Rachel Harnisch, impegnata in una scelta di pagine mozartiane tratte da Idomeneo, Lucio Silla, Il re pastore e Don Giovanni. Già interprete di riferimento di Claudio Abbado, Rachel Harnisch ha fatto di Mozart uno dei punti cardine della sua carriera internazionale. Sul podio dell’Orchestra Rai Hansjörg Albrecht, che di Mozart propone anche la Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 e la Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore KV 543.

Il programma del quarto concerto, previsto per giovedì 16 giugno prossimo alle 20.30 e affidato alla bacchetta del grande direttore inglese Jeffrey Tate, sul palco insieme al soprano Orla Boylan e al tenore Brenden Gunnell, prevede pagine dal grande repertorio tedesco e di compositori come Richard Wagner (Parsifal e Die Walküre) e Richard Strauss (Intermezzo e Ariadne auf Naxos).

Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani Under 30), sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.

 

Chiude la rassegna, venerdì 24 giugno alle 19, un quinto appuntamento straordinario e fuori  abbonamento; sempre all’Auditorium Rai di Torino, arriva la star del belcanto Juan Diego Flórez, con un recital che mette insieme arie mozartiane e verdiane, pagine del repertorio francese, canzoni italiane e arie da zarzuelas. Sul podio il direttore d’orchestra americano Christopher Franklin.

Programmato nel giorno di San Giovanni, patrono della Città di Torino, lo spettacolo farà precedere i tradizionali fuochi d’artificio sul Po, con quelli vocali del tenore peruviano Flórez.

Mara Martellotta

I biglietti – da 40, 60 e 80 euro – sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino.

Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.
 
 

Mattarella aprirà la XX edizione del Salone del Gusto – Terra Madre

gusto terraPiù di 5mila i delegati da 160 Paesi sono attesi a Terra Madre Salone del Gusto 2016, evento organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino dal 22 al 26 settembre a Torino. Saranno 800 gli espositori, con 180 presidi Slow Food italiani e 150 internazionali, e un’enoteca con più di 900 etichette. Circa 200 gli appuntamenti tra laboratori del gusto e scuola di cucina in cui saranno coinvolti oltre 40 chef e più di 300 produttori; 180 saranno le attività dedicate alle scuole e alle famiglie .Per celebrare i vent’anni del Salone e i 30 anni di attività di Slow Food in Italia si incomincia dal nome, che mette in primo piano “Terra Madre” per sottolineare la centralità delle 500 Comunità del Cibo di Slow Food nel mondo. Per la prima volta la kermesse esce dal Lingotto per coinvolgere tutta la città. Il tema di questa edizione, che sarà inaugurata dal presidente Mattarella, è “Voler bene alla terra”.

(Foto: il Torinese)

Continua a crescere il Controllo del Vicinato

IARIS VICINATODopo che il Comune di Andezeno ha espresso con una delibera della giunta municipale la propria adesione al programma, si è formato il primo gruppo di cittadini nel centro della cintura torinese. A Chieri, invece, si è formato da qualche settimana un primo gruppo e se ne sta formando un secondo

Continua a crescere il Controllo del Vicinato, tecnica di desistenza passiva nei confronti della microcriminalità attraverso la coesione sociale. L’opera di semina portata avanti da Ferdinando Raffero, referente dell’Associazione Controllo del Vicinato nella Città Metropolitana di Torino sta dando i suoi frutti. Così, dopo che il Comune di Andezeno ha espresso con una delibera della giunta municipale la propria adesione al programma, si è formato il primo gruppo di cittadini nel centro della cintura torinese. A Chieri, invece, dove l’Associazione aveva tenuto un incontro, in collaborazione con l’amministrazione comunale, nel mese scorso, si è formato da qualche settimana un primo gruppo e se ne sta formando un secondo. A Moriondo Torinese, invece, martedì 17, Raffero farà un breve intervento di spiegazione del metodo nell’ambito della seduta consiliare, su invito del primo cittadino, Giuseppe Grande. Infine, giovedì 19 maggio, a Vinovo, al Villaggio Tetti Rosa si terrà, a partire dalle ore 20.30, il primo dei due incontri di formazione promossi dall’Associazione in collaborazione con l’amministrazione comunale. Nel comune dell’ippodromo, infatti, si sono già formati due gruppi, grazie alla particolare sensibilità della polizia locale. Ad aprire la serata sarà il sindaco Gianfranco Guerrini, seguiranno gli interventi del responsabile della Sezione locale Piemonte, Massimo Iaretti e dello stesso Raffero, oltre che di esponenti della polizia locale. Un secondo incontro di formaizione è previsto per il 31 maggio nella sala del consiglio comunale.

 

 

Librolandia 2016, che successo! 126 mila i biglietti venduti

salone chiusura 16Si è conclusa ieri sera, la XXIX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Alla conferenza stampa conclusiva, tenutasi presso l’Arena Bookstock, sono intervenuti Giovanna Milella Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; Ernesto Ferrero Direttore Editoriale del Salone Internazionale del Libro; Giuseppe Culicchia curatore di Officina. Editoria di Progetto; il Direttore Generale Gl events-Lingotto Fiere Régis Faure; Antonella Parigi Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte e Gianguido Passoni Assessore al Bilancio della Città di Torino.

Con un incremento del 3,1 % rispetto al 2015 (i dati sono certificati fino alle ore 16 in cui si registrava già un più 2 %, mentre i 126 mila complessivi sono frutto di una proiezione da quell’ora fino alle 22), il Salone chiude questa edizione con 126. 406 biglietti venduti, rispetto ai 122. 638 del 2015. Ottimi risultati anche per il biglietto serale ridotto a 5 euro, che con il suo debutto, ha fatto registrare un incremento del 240 % dei biglietti staccati dopo le ore 18.ferrero milella salone

Una grande soddisfazione dunque per tutti coloro che hanno creduto e lavorato a questa edizione del Salone e tra loro ovviamente c’è anche il direttore Ernesto Ferrero che, giunto alla sua ultima edizione di Librolandia e salutato con un lungo ed emozionante applauso, dichiara : “Questa manifestazione ha saputo arrivare a un grande risultato nonostante tutto. Ha vinto la squadra che si è dimostrata più forte di invidie e critiche anche eccessive, e delle enormi difficoltà finanziare e burocratiche che potevano bloccarla”. Prima di salutare e ringraziare tutti i suoi collaboratori si è sentito anche di dare anche qualche consiglio ai suoi successori : “A chi prenderà le redini, raccomando di andare piano e di documentarsi sui dossier, perché questa è una formula che funziona. Sicuramente da ammodernare, ma ben funzionante. E’ una creatura partecipata, vissuta, voluta e attesa. Questo Salone è molto social nel vero senso del termine; qui non vi è nessun autismo digitale ma al contrario, c’è la creazione di un vero dialogo. Qui si crea la capacità di ascoltare, capire e condividere, una risorsa molto rara e preziosa”.

salone 12Si può affermare quindi che il Salone del Libro 2016 ,partito con un po’ di amaro in bocca a causa delle difficoltà economiche e delle inchieste giudiziarie si è concluso nel migliore dei modi, andando anche oltre le previsioni e le aspettative di molti. Forse mai come in questa edizione è emersa la “doppia anima” di Librolandia che ha visto ore e ore di coda per personaggi quali Checco Zalone e Ligabue, ma che ha anche visto sale gremite di persone per ascoltare ad esempio docenti universitari che parlavano di letteratura, autori arabi che raccontavano il “loro” islam in un momento di “islamofobia” dilagante, ricercatori e filosofi come Adonis.

Se si sono sempre fatte considerazioni sul successo o meno degli editori partecipanti al Salone, quest’anno merita forse la stessa attenzione anche il suo pubblico che in un momento un po’ particolare come questo che stiamo vivendo, ha mandato un messaggio di maturità, civiltà e voglia di conoscere e comprendere.

Un’ attenzione particolare è stata riservata all’opera di Michelangelo Pistoletto “Terzo Paradiso”,salone 13 diventato un po’ il simbolo di questa ventinovesima edizione. Significativo e bello da vedere, a fine conferenza, è stata la distribuzione al pubblico presente -composto soprattutto da molti giovani- dei 10.000 libri che componevano l’opera : ciascun volume era contrassegnato da un adesivo che ne indicava l’appartenenza all’opera di Pistoletto che si ispirava al simbolo dell’infinito. Tutti insieme quei diecimila libri hanno composto quel simbolo in versione gigante, rappresentando – secondo l’intento di Pistoletto – la capacità dell’umano e del naturale di convivere insieme armoniosamente. Portandosi via un pezzo dell’opera, ciascun individuo si è assunto la responsabilità di diffondere e far suo questo messaggio.

Oggi, chiusi i battenti di questa ventinovesima edizione, non resta che attendere l’arrivo del 2017, augurandoci che Librolandia possa continuare ad essere un grande successo “torinese” ma soprattutto italiano.

(foto: il Torinese- essepiesse)

Simona Pili Stella

“Torino e la Grande guerra" fino al 22 gennaio

risorgimento1Prorogata fino al 22 gennaio 2017 la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918” è stata visitata finora da più di 110.000 persone, suscitando grande interesse nel pubblico. Si tratta infatti di una delle principali iniziative organizzate a Torino e in Piemonte per ricordare il centenario della Prima guerra mondiale

 

Visto il grande interesse suscitato nel pubblico, la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918”, aperta dal 18 settembre scorso al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino viene prorogata fino al 22 gennaio 2017 (si sarebbe dovuta chiudere domenica prossima 22 maggio 2016). Finora sono stati registrati oltre 110.000 visitatori e tutti hanno espresso grande apprezzamento per questa che è senza dubbio una delle principali iniziative organizzate a Torino e in Piemonte per ricordare il centenario della Prima guerra mondiale.

Allestita nel corridoio monumentale della Camera dei deputati italiana dove sono esposti circa 300 pezzi tra fotografie, tempere, manifesti, giornali e cartelloni pubblicitari, la mostra descrive in particolare la propaganda bellica e l’assistenza umanitaria  ai profughi e alle famiglie in difficoltà che la città seppe organizzare in quegli anni.

Due le sezioni della mostra. Da una parte viene illustrata la guerra in trincea e l’eroismo dei soldati al fronte. Dall’altra si presenta invece il volto umano e assistenziale di Torino, la città più neutralista d’Italia allo scoppio del conflitto, diventata poi una zona nevralgica sia per esercitare la mobilitazione e la propaganda a favore della guerra, sia per l’assistenza ai civili e a quanti scappavano dalle zone del fronte. Con la guerra inoltre Torino confermò la sua vocazione industriale e plasmò il suo futuro profilo socio-economico nel comparto metalmeccanico.

La mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918” è organizzata dal Museo nazionale del Risorgimento Italiano in collaborazione con l’Archivio Storico della Città di Torino.

Foto: il Torinese

Titolo: Torino e la Grande guerra 1915-1918
Sede: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8
Periodo: 18 settembre 2015 – 22 gennaio 2017, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17) 
Biglietto unico mostra + museo: 10 euro (ridotto 8 euro)
Info: www.museorisorgimentotorino.it

Il coraggio di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace

Il-Premio-Nobel-per-la-Pace-Shirin-Ebadi-Finché-non-saremo-liberi-Bompiani-editore (2)In un Salone del libro che ha dato spazio alle “Anime arabe” non poteva mancare l’iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003 -prima musulmana a riceverlo- che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti umani e pagato di persona il coraggio delle sue idee.

In “Finché non saremo liberi” (Bompiani) racconta quello che ha subito per anni nel suo paese: minacce di morte, intercettazioni, soprusi e intimidazioni.

Prima donna iraniana a diventare magistrato, con la Rivoluzione Islamica del 1979 la sua carriera è irrimediabilmente stroncata e lei si vede retrocessa a semplice segretaria del tribunale.

Non ci sta, apre a fatica un bugigattolo-studio di avvocato e difende donne vittime della Sharia, bambini, prigionieri politici, chiunque venga perseguitato dal potere. Strada rischiosa, tutta in salita. Il regime mette sotto torchio lei, la sua famiglia, collaboratori ed amici. Quando nel 2009 sale al potere Ahmadinejad -con l’appoggio della Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei- la repressione dei dissidenti diventa feroce e non c’è più limite a incarcerazioni, torture, omicidi. Mentre è all’estero per una conferenza, viene a sapere che nella lista delle persone da eliminare c’è anche lei. E’ la strada senza ritorno (almeno fino ad oggi) del difficile esilio volontario, ma di fatto obbligato.

Dal 2009 non è più riuscita a tornare in Iran.

Per 10 mesi all’anno viaggia ed incontra la stampa internazionale per fare arrivare la voce del popolo iraniano a tutto il mondo. Il resto del tempo si divide tra le due figlie; una docente universitaria a New York e l’altra avvocato a Londra.

In Iran la libertà è ancora un’utopia?

«Non siamo sulla buona strada e voglio che si sappia cosa fa il regime ai suoi cittadini. La costituzione iraniana concentra tutti i poteri nelle mani del leader supremo che è anche un capo religioso: può annullare qualunque legge, rinchiudere in carcere chiunque senza processo, fare ciò che vuole in nome di Dio».

Con l’accordo sul nucleare e il riavvicinamento tra Rohani e l’occidente cosa cambia?

«La situazione non è migliorata. Sono stati firmati un centinaio di contratti con l’Italia, tutti per beni di consumo: dalle auto agli abiti firmati, con show rom di alta moda che aprono a Teheran. Ma nel paese la corruzione è elevata e solo il 5% della popolazione, ricchissima, può permettersi il lusso: case e macchine rare perfino in Europa. Poi ci sono tutti gli altri, sempre più poveri, soprattutto i lavoratori dipendenti e giovani».

Allora cosa servirebbe?

«Più investimenti; ma nessuno ha il coraggio di farli perché l’ Iran è un paese in cui non c’è sicurezza né politica, né economica.

Sul fronte dei diritti civili, gli altri paesi come possono spingerlo verso un’era democratica?

«Quando si stipulano accordi commerciali, si chiudono gli occhi su molte cose. Invece sarebbe fondamentale non aiutare il regime a diventare più forte. Per esempio: in Iran i programmi televisivi, anche in lingua straniera, sono tutti controllati dallo Stato che li usa per la sua propaganda. La domanda è: perché permettete l’uso dei satelliti europei, perché prendete petrolio e ci vendete armi e vestiti?»

Quando pensa che ci saranno le condizioni per il suo rientro in patria?

«L’Iran è il paese delle situazioni inaspettate, accadono cose che neanche gli esperti di politica riescono a prevedere. Noi iraniani siamo abituati a pensare che ogni giorno potrebbe capitare qualcosa di nuovo».

Ha affermato che saranno le donne e i giovani a cambiare l’Iran, in che modo?

«Le donne sono le più istruite, con la presenza di moltissime docenti ed oltre il 60% di studentesse. Combattono il potere in prima linea; ecco perché il regime ha tentato di riportarle indietro di 14 secoli e tiene in carcere le migliori femministe del paese. Poi ci sono i giovani che lottano perché la disoccupazione è elevata e, se anche hanno un lavoro, il guadagno è così misero che non ce la fanno “

Chi appoggia il regime?

«Solo il 15% di iraniani lo difende e lo fa per evidenti interessi economici. E’ una minoranza, ma ha soldi e armi; e con quelli si controllano anche 800milioni di persone».

Pensa che oserebbero davvero uccidere un Premio Nobel?

«Non in modo evidente e diretto. Ma le strade sono piene di persone che lavorano per il governo e se 100 persone ti attaccano ed ammazzano, difficile poi individuare il colpevole. Poi il regime mente su tutto. Nel 2009, quando un’auto della polizia travolse un manifestante, ebbero il coraggio di dire che era stata rubata per girare una scena studiata apposta per alimentare la propaganda contro il regime».

Lei in cosa crede?

«Sono musulmana e praticante. Ma quando la religione arriva al potere usurpa le chiavi del paradiso e dell’inferno. In nome dell’Islam stanno combattendosi anche tra di loro, rovinando tutto l’oriente»

Laura Goria

 

Blue Air inaugura il nuovo volo diretto Torino – Alghero

casellePer festeggiare l’avvio del collegamento è stato offerto ai passeggeri un dolce saluto: una piccola torta con il logo della compagnia

Blue Air ha inaugurato  il 16 maggio il nuovo volo diretto Torino – Alghero, aggiungendo così anche la Sardegna tra le regioni italiane servite tutto l’anno dalla compagnia con voli diretti da Torino.
Per festeggiare l’avvio del collegamento è stato offerto ai passeggeri un dolce saluto: una piccola torta con il logo della compagnia.
Il volo Torino – Alghero viene operato con 4 frequenze settimanali – lunedì, mercoledì, giovedì e sabato, con il seguente orario:
Torino – Alghero 14:00 – 15:05
Alghero – Torino 15:50 – 16:55
I biglietti sono prenotabili attraverso tutti i canali di vendita Blue Air: sul sito www.blueairweb.com, tramite il call center al numero 06 48771355 e in tutte le agenzie di viaggio partner di Blue Air. Le tariffe includono lo snack a bordo ed il bagaglio a mano di 10kg.
La compagnia area Blue Air continua ad ampliare il proprio network dall’Aeroporto di Torino ed inaugurerà nelle prossime settimane le nuove rotte già annunciate per Atene, Minorca e Palma di Maiorca.
Con tre aeromobili in base presso l’Aeroporto di Torino, Blue Air offre, oltre ad Alghero, collegamenti verso le destinazioni italiane di Roma, Bari, Catania, Lamezia Terme e Pescara. Completano il network i voli diretti low cost per Atene, Berlino, Londra, Madrid, Bucarest, Bacau oltre ai voli per le destinazioni estive Ibiza, Minorca e Palma di Maiorca.

Qualche riflessione sui petardi allo stadio

stadio singaporeSabato 14 maggio 2015. Una serata storica per gli amanti della serie A e del calcio in generale. Higuain è entrato nella storia del massimo campionato italiano segnando 36 reti in 35 partite disputate, battendo così il record di Nordhal il quale aveva segnato 35 reti in 37 partite. Oltre al record del bomber argentino i tifosi hanno potuto festeggiare anche il secondo posto nel torneo che permetterà loro di disputare la prossima edizione della Champions League. Una gran serata. Tuttavia nei minuti finali della partita se si distoglie per un attimo l’attenzione dal rettangolo verde e ci si concentra sulla sua cornice, gli spalti gremiti in festa, la mente viene assalita da una domanda: “Come sono entrate tutte quelle bombe-carta nello stadio?”. E’ proprio in quel momento che gli obiettivi centrati dal Napoli lasciano spazio agli obiettivi mancati dal sistema di sicurezza italiano. Il 13 novembre 2015, la tragica notte di Parigi, uno degli attentatori sarebbe dovuto entrare a vedere Francia-Germania, ma le autorità erano riuscite a scoprire l’esplosivo nascosto sotto il giubbotto dell’uomo che scappò facendosi esplodere venti minuti dopo in una zona vicina. La bomba esplose lo stesso e le vittime in quella notte ( comprese quelle dellestadio bilbao sparatorie e gli attentatori stessi) furono 137. Una giornata da incubo per tutta l’Europa, ma con una piccola nota positiva: se l’attentatore fosse entrato nello stadio le vittime sarebbero state molte di più. Sei mesi dopo  l’Isis esiste ancora, l’Italia resta un obiettivo sensibile del gruppo terroristico, ma i controlli di sicurezza non accennano a migliorare. Lo stesso episodio visto alla fine di Napoli-Frosinone si verifica con frequenza ogni giornata in tutti gli stadi d’Italia. Questo articolo non vuole essere allarmistico, ma solo portare a una riflessione: gli errori fanno crescere, ma il percorso non deve essere incentrato su di essi. Infatti sarebbe bello e auspicabile che le istituzioni non aspettassero che capiti il peggio per prendere provvedimenti. Il prossimo campionato inizierà a settembre, ci sono 4 mesi per cambiare le cose, non saranno tantissimi, ma è quanto basta per escogitare nuove misure di sicurezza o cercare quantomeno di fare sì che quelle già in vigore siano applicate più rigorosamente.

Filippo Burdese

Istruzione alla legalità, la proposta di Apidge

apidge salone“Anche in pensione continuerò ad occuparmi di legalità in ambiti come la sicurezza sul lavoro e la sicurezza agro – alimentare”. Così Giancarlo Caselli, già Procuratore della Repubblica a Palermo e a Torino ha contraddistinto il suo intervento nel convegno, promosso da APIDGE (Associazione Professionale Insegnanti Discipline Giuridiche ed Economiche, www.apidge.altervista.org) al Salone del Libro di Torino. Nella stessa occasione il Presidente APIDGE Ezio Sina ha lanciato la proposta di introdurre la “Istruzione alla Legalità” nella scuola, sotto i vari aspetti – bullismo, ambienta e territorio, sicurezza sul lavoro e tutela della salute, sicurezza stradale. Nelle sessioni dell’evento, coordinate da Maria Giovanna Musone e Massimo Iaretti di APIDGE si sono susseguiti i contributi di Patrizia Baldelli, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Torino, Gianna Pentenero, assessore all’Istruzione e Lavoro della Regione Piemonte, Alessia Rosa, coordinatore di INDIRE, Massimiliano Quirico, direttore della rivista Sicurezza e Lavoro, Fosca Nomis consigliere del Comune di Torino, Bruno Galvani, presidente della Fondazione Anmil “Sosteniamoli subito”, Valeria Basili, psicologa per il progetto di sicurezza stradale “Noi Sicuri”. Infine il presidente Sina ha consegnato una pergamena al deputato Fabio Lavagno per l’impegno profuso per gli insegnanti di diritto ed economia politica. E proprio in chiusura, Massimo Iaretti, che oltre ad essere responsabile dell’Ufficio stampa di Apidge ne è anche il coordinatore piemontese ha lanciato la proposta di elaborare un documento da presentare in tutte le sedi istituzionali e legislative affinché presto il delicato tema della sicurezza sul lavoro e della tutela della salute dei lavoratori diventi materia di insegnamento curricolare in tutte le scuole “perché fondamento di un diritto – dovere e di una coscienza civica”.

Al via cantiere poliambulatorio di Venaria

venaria poliambulatorioÈ STATO CONSEGNATO IL CANTIERE PER LA COSTRUZIONE  DELLA NUOVA STRUTTURA SANITARIA

Al via il nuovo poliambulatorio che sorgerà nell’area tra via Don  Sapino e la strada provinciale 176 della Savonera, con la consegna  all’impresa appaltatrice del cantiere. L’impresa, la Ditta Paolo Beltrami di Cremona, a seguito  dell’espletamento positivo di tutte le procedure (condotte dalla SCR 
–Società di Committenza Regionale e dal servizio tecnico dell’ASL), avrà  come previsto, circa 1.000 giorni per ultimare l’opera. La struttura che  verrà realizzata (ricordiamo essere di tipo poliambulatoriale e non  ospedaliera), ospiterà al proprio interno le varie discipline  specialistiche e distrettuali, puntando a diventare così il polo  sanitario di riferimento territoriale, per il bacino di utenza stimato  in oltre 90 mila persone.  Dichiara il sindaco Roberto Falcone: «Dopo  oltre 10 anni di continue ed estenuanti partenze e frenate repentine  circa la realizzazione di quest’opera, siamo giunti all’apertura del  cantiere, che come ci auguriamo tutti, deve essere solo l’inizio di quel  percorso tanto atteso dalla cittadinanza, che possa vedere migliorare le  prestazioni sanitarie erogate alla popolazione. Quello di oggi, che  crediamo essere il primo passo concreto verso la realizzazione del Lotto  1, deve perciò essere inteso come l’inizio del percorso di continuo  miglioramento che persegua come unico punto di riferimento, il benessere  dei nostri cittadini. Voglio inoltre ricordare che la realizzazione di  quest’opera, vede da un lato lo stanziamento di quasi 18 milioni di  Euro, grazie ai contributi di Stato, fondi regionali e mutui stipulati  dall’ASL TO3, e dall’altro la partecipazione attiva del Comune di  Venaria Reale, che ha identificato e messo a disposizione, a beneficio  della collettività, l’area sulla quale verrà fisicamente realizzata  l’opera, a dimostrazione che solo tramite un approccio sinergico sul  territorio da parte di tutti gli enti coinvolti, si può perseguire il  miglioramento della qualità della vita dei cittadini». Da ora quindi, potranno iniziare i primi scavi, per la realizzazione di  questo manufatto che verrà realizzato a gradoni, con profondità da 3  metri fino a 7 metri nell’area più centrale, dove verrà costruito l’immobile.