redazione il torinese

Alla conquista di Torino, verso il ballottaggio: Piero e Chiara affilano i coltelli per l'ultima sfida

fassino2I due contendenti per la conquista della poltrona di sindaco di Torino hanno già dato il via all’offensiva per il ballottaggio. Il primo cittadino uscente parte all’attacco: “Per governare la città bisogna saperlo fare e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare. Per ora registro che con la presentazione di assessori, si è coperto un vuoto di proposta e di programma”, dice  Piero Fassino Mentre Chiara Appendino, sta per annunciare altri due nuovi assessori della sua squadra. “Assessori che vengono annunciati per fare cosa?Evocare un cambiamento palingenetico come fa la Appendino è contrario alla realtà: il cambiamento è già iniziato da tempo”. Parola di Fassino, che aggiunge: “Ci attendiamo di conoscereAPPENDINO 2 il programma della Appendino  la quale afferma: “La nostra ricchezza sono le persone e il nostro metodo è il dialogo e l’ascolto”, presentando il nuovo “Incontriamoci Tour, Ballottaggio” che inizia mercoledì 8 alle ore 9.30 presso il mercato di piazza Madama Cristina. Le tappe saranno: 8 giugno Mercato Piazza Madama Cristina, 9  giugno, Mercato Via Onorato Vigliani, 10 giugno Mercato Via Porpora e Piazza Foroni, 13 giugno Porta Palazzo, 14 giugno Mercato della Crocetta, 15 giugno Mercato Corso Racconigi, 16 giugno Mercato Corso Cincinnato e piazza Montale, 17 giugno Corso Sebastopoli. “La nostra visione di comunità salvini librourbana vede nel mercato il luogo dell’incontro, nel quale le persone e le idee costituiscono la base sociale.” Nel dibattito politico già infuocato ha suscitato scalpore la dichiarazione di Matteo Salvini: “Ho tanti difetti ma non cambio idea ogni 15-20 giorni: a  Roma voterei per la Raggi e lo stesso discorso vale per Torino”.

Primario torinese muore investito in Sardegna

IAMBULANZAl medico è stato investito e ucciso nella notte in Sardegna, a San Giovanni di Posada, in provincia di Nuoro. Lì stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza. A tarda sera era uscito insieme alla moglie per una passeggiata lungo la strada che collega la borgata marina a Posada. Serafino Recchia, 65 anni, il primario del reparto di gastroenterologia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, passeggiava sulla strada  poco illuminata e l’autista – un pensionato che si è fermato a prestare i soccorsi – della vettura sopraggiunta alle spalle di Recchia, per questo motivo non lo avrebbe visto. La moglie del medico  riuscita a mettersi in salvo. Recchia è morto all’ospedale di Cagliari.

Da Togliatti ai giorni nostri qualcosa è cambiato nel mondo delle coop

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Reggio Emilia era la Mecca delle Coop rosse. Tutta l’Emilia Romagna in generale, ma in particolare Reggio, dove Palmiro Togliatti nel dopoguerra davanti ai dirigenti locali comunisti li esortò a “dirigere” le coop della Lega Coop. Da oltre 40 anni i cooperatori torinesi in modo cadenzato si recano a Reggio per svolgere al meglio il loro lavoro

cooperative

Noi piemontesi li abbiamo visti in azione nel 2006 sulle nostre montagne olimpiche. Soprattutto le Coop di produzione che da organizzatori del lavoro sono, di fatto,  diventate multinazionali delle costruzioni, o come si dice oggi : general contractors.

Appena Aldo Puttin mi ha invitato all’assemblea di bilancio del Consorzio Fra Costruttori a Reggio Emilia mi sono “fiondato”. Aldo dopo quasi un quarantennio  di “servizio” alle coop rosse finisce i suoi anni professionali come commerciale piemontese e ligure di questo consorzio. Tenerlo fermo è impossibile, macina km ed ogni offerta pubblica è sua. Propone alle imprese aderenti i lavori, indubbiamente instancabile lavoratore, supplendo alla crisi del settore, proprio con il suo instancabile lavorio.

Ritorno in un mondo lasciato 9 anni fa ma ben presto capisco che è “passato un secolo”. Nulla è come prima. Erman Bolzoni Presidente -riconfermato-  legge la relazione di bilancio ai soci, la maggioranza artigiani edili. La situazione è difficile ma si regge. Anzi, in alcuni casi gli stessi rapporti tra imprese di costruzione sono radicalmente cambiati.

Fallimenti, concordati preventivi modificano il tutto. Il consorzio ha tre “fronti”. Continuare ad acquisire lavoro per gli associati , recuperare crediti, appunto da quelle gradi imprese, coop, che hanno “toppato” e linee di credito per poter lavorare all’estero. Scontrandosi con le nostre leggi farraginose e scopro che il nuovo codice sugli appalti è “una boiata pazzesca”.

Aumenta i costi per partecipare alle gare lasciando al caso ed al massimo ribasso l’aggiudicazione. Il monte di lavori aggiudicato oscilla da 25 a 30 milioni per anno e Aldo “contribuisce” ogni anni con consistenti quantità di lavori aggiudicati. Ripeto, il Consorzio tiene duro.

Anche dove siamo si stigmatizza la diversità con  ieri. Siamo ospiti della Confederazione Cooperative, per capirci le coop bianche, le coop d’ispirazione cattolica. Riconferma del Cda ed elezione di Erman Bolzoni a Presidente. Poi salutare pranzo nelle colline reggine.

Ottima ospitalità e tra un bicchiere di lambrusco e pan fritto le mie domande vengono soddisfatte da un cortese presidente. Una per tutte: Si sono incontrati con le organizzazioni di categoria per questa nuova legge sugli appalti? Quasi sicuramente, ma le grandi imprese hanno solo più lavori all’estero.

Pessimista o ottimista? Risposta : sono ottimista sulla nostra capacità di lavoro, la scelta di Aldo conferma questa direttrice, pessimista per una realtà che si complica sempre di più. E’ ora di tornare a casa. Di sabato non ci sono tantissime auto sull’autostrada e si continua a parlare. La mia conclusione? Che quando ci saranno cooperatori come questi…qualche speranza la vera cooperazione l’avrà.

Annalisa Chirico presenta l'anticonformista Veronesi

La giornalista ospite del Rotary Torino Crocetta

CHIRICO

A Torino ospite d’eccezione Annalisa Chirico, giornalista e scrittrice. La serata, organizzata dal presidente  del Rotary Torino Crocetta, avvocato Irma Ciaramella, si è svolta nella prestigiosa sede della Fondazione degli Avvocati Fulvio Croce. Con l’avvocato  Ciaramella, al tavolo dei relatori, erano presenti il prof. Mario Airoldi, primario di oncologia delle Molinette e il dottor Franco Maria Botta in qualità di moderatore. Annalisa Chirico ha presentato il libro “Confessioni di un anticonformista” scritto insieme al prof. Umberto Veronesi (Marsilio Editore).

“Ho voluto raccontare la vita di Umberto Veronesi come non è mai stato fatto prima ha esordito la scrittrice la storia di uomo dalle origini contadine che grazie al suo talento e alla voglia di sgobbare riesce a realizzare durante la sua esistenza linimmaginabile e impossibile, per i tempi in cui inizia la professione di medico, sfida contro il cancro al seno”. Ma il libro oltre alla storia della moderna concezione che Umberto Veronesi riesce con determinazione a far prevalere grazie all’aiuto di tanti nel campo scientifico e medico è anche la storia privata della sua vita. E’ un dialogo tra la giovane autrice e l’anziano professore sui grandi temi dell’esistenza, l’amore, le passioni, la pace, gli avvenimenti della storia. A tratti sembra di leggere un romanzo… invece è una vita vera e vissuta di un grande personaggio italiano che ha saputo farsi apprezzare dalla comunità scientifica internazionale. C’è voluto tempo naturalmente per affermare la sua idea rivoluzionaria: “il seno non va amputato, il seno si può conservare”.

“La lezione che si ricava, soprattutto per le giovani generazioni spiega Annalisa Chirico è di non cedere mai all’autocompatimento, ma lottare senza sosta per diventare ciò che si desidera”. Prima di concludere la serata Annalisa Chirico ha illustrato la sua nuova iniziativa: “Fino a Prova Contraria” (www.finoaprovacontraria.it ) un’associazione di cittadini che crede nello stato di diritto. L’associazione nasce dalla consapevolezza che in Italia non esiste ancora un sistema giudiziario equo ed imparziale e che troppo spesso assistiamo a casi di giustizia negata, sia in ambito civile che penale.

Il prossimo appuntamento con la presidente di “Fino a Prova Contraria” Annalisa Chirico è il 19 luglio a Roma a Palazzo Wedekind con ospiti illustri e con alcune vittime della giustizia.

Informazioni intermittenti all'Inps e la coda è inutile

inps33STORIE DI CITTA’ 
di Patrizio Tosetto

3 di giugno molti hanno fatto il ponte. Scuole aperte ma poco traffico. Paola riceve un messaggio dal suo datore di lavoro che ha deciso di chiudere l’ufficio. Bene, ottima occasione per un po’ di lavori in casa e poi recarsi all’Inps  di via XX settembre. Non ha percepito gli assegni familiari avendo la figlia a carico.

Dopo un anno di disoccupazione la nuova assunzione la mette in condizione di recuperare gli arretrati. Come diceva l’omino della pubblicità della Bialetti….sembra facile…ma, purtroppo, non è così semplice.

Primo round, via internet : prima pratica andata a buon fine, seconda pratica ci si incasina. Nulla peròtosetto è perso. I patronati a cosa servono? Appuntamento all’Inca. Risposta: ora non possiamo fare nulla. Consiglio: vai all’ Inps di zona.E Paola, diligentemente, sfruttando la forzata e giornaliera vacanza si presenta all’ Inps, ufficio informazioni, spiegando e chiedendo. Con aria un po’ tediata arriva la precisa indicazione : prenda il numero.

30 persone davanti e due ore di coda. Paola per ingannare l’attesa usa il telefonino. Messaggi e internet. Dopo un’ora constata che molti vanno via arrabbiati. Finalmente arriva il proprio turno. La speranza e la pazienza sono state premiate. All’impiegata viene rispiegato il tutto e si “tuffa” nel computer. L’attesa non è latrice di buone notizie. Mi sa che la pazienza non è stata premiata.

“Mi dispiace non posso fare nulla la pratica è stata archiviata e i colleghi a cui rivolgersi non ci sono perché hanno fatto il ponte.” Scusi? Dunque? Deve ritornare sperando di trovare la collega giusta. Sperare? Tornare? Non può essere più precisa? “Se ritorna un altro giorno sono sicuramente rientrati i colleghi in ferie. Se fortunata. visto che turniamo li trova direttamente allo sportello, viceversa la mandiamo all’ufficio preposto”.

Prima d’uscire una capatina all’ufficio informazioni. “Perché non me l’ha detto subito?” Un eloquente silenzio conferma che era l’ufficio è d’informazione….ad intermittenza.

Sia ben chiaro,  “nessuno è morto”, dunque il tutto è rimediabile; ma, diciamocel,o questa inefficienza è assolutamente fastidiosa. Comunque grazie a Paola per aver mantenuto la calma. Ma non tutti sono come Paola.

Da Caselle verso Sardegna e Sicilia

AEREOVOLOTEA SPIEGA LE ALI E FA ROTTA DA TORINO A LAMPEDUSA E OLBIA”

 Doppia novità per Volotea dall’Aeroporto di Torino! Riparte oggi, infatti, la rotta Torino-Olbia, mentre domani, 28 maggio, decollerà il primo volo del nuovo collegamento verso Lampedusa. Due rotte pensate appositamente per i viaggiatori che vogliono sfruttare l’inizio della bella stagione per raggiungere due tra le più affascinanti località turistiche in Italia.

“Siamo davvero entusiasti di inaugurare la nuova rotta alla volta di Lampedusa e ripristinare, dopo i successi delle scorse estati, il collegamento per Olbia – commenta Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Volotea in Italia –. Dall’avvio delle nostre operazioni a Torino, crediamo di essere riusciti a costruire un network di destinazioni in linea con le esigenze di viaggio dei passeggeri torinesi. Grazie ai nostri collegamenti comodi e veloci, i piemontesi avranno la possibilità di raggiungere, durante i mesi più caldi, destinazioni di grande richiamo come Olbia e Lampedusa”.

Per l’estate 2016, l’offerta di Volotea da Torino si articola in 830 voli (+53% vs 2015) verso 7 destinazioni: 4 in Italia (Cagliari, Lampedusa, Olbia e Palermo), 1 in Spagna (Palma di Maiorca) e 2 in Grecia (Corfù e Skiathos: operative rispettivamente dal 18/7 e dal 5/7).

 

Volotea, operativa in Italia dall’aprile 2012, ha recentemente celebrato un altro importante traguardo, raggiungendo quota 7 milioni di passeggeri trasportati a livello internazionale. Un risultato che premia l’obiettivo della compagnia di collegare tra loro solo aeroporti di medie e piccole dimensioni e che fa ben sperare per la futura crescita della low cost.

 

Un milione e mezzo di euro contro miliardi di zanzare

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Parte il programma di lotta alle zanzare per il 2016:  la Regione spenderà 1,5 milioni di euro
per sostenere i progetti urbani presentati dagli enti locali e il progetto unitario di informazione e contrasto alla diffusione dei vettori di patologie umane ed animali trasmessi dalle zanzare. L’Ipla – Istituto per le piante da legno e l’ambiente si occuperà del coordinamento e della gestione. Sono coinvolti i Comuni dell’area metropolitana torinese, di Torino, dell’Alessandrino, di Casale Monferrato, Castello di Annone, Montalto Dora, Novara, Pinerolo, San Mauro, Torrazza Piemonte, Verbania, Veruno e Vercelli, Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie.

Storia della “terra degli slavi del sud”

Dalla Jugoslavia alle Repubbliche indipendenti

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Dalla Jugoslavia alle Repubbliche indipendenti. Cronaca postuma di un’utopia assassinata e delle guerre fratricide”. Così s’intitola il bel libro scritto da  Bruno Maran, fotoreporter di Stampa Alternativa che ha firmato importanti reportage dalle zone più “calde” del pianeta, e pubblicato da Infinito Edizioni con  prefazione di Riccardo Noury e un’importante introduzione dello scrittore Luca Leone. La Jugoslavia – che dopo la prima guerra mondiale si chiamava Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi Regno di Jugoslavia – è stata un’originalissima esperienza socialista e federale per oltre quarant’anni, dal 1945 al 1991. Il Paese, composto da sei repubbliche  e due  province autonome – nell’ordine: Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Kosovo, Vojvodina -, dopo esser passato attraverso una tremenda guerra di liberazione dagli invasori nazi-fascisti, che provocò molti lutti e sparse rancori mai sopiti,  venne così delineato da Josip Broz Tito e da Edvard Kardelj, il teorico e costituzionalista sloveno.  La “terra degli slavi del sud” si basava sulla politica della Fratellanza e Unità (Bratsvo i Jedinstvo) fra i diversi popoli jugoslavi, garantendo a ciascuno, comprese le minoranze nazionali, dignità, autonomia decisionale e rappresentatività istituzionale. Tito era infatti riuscito a bilanciare le rappresentanze etniche e a placare antichi odi in un equilibrio che appariva stabile, grazie probabilmente anche al “cemento” dell’ideologia socialista rinnovata in chiave antistalinista e per alcuni versi filo-occidentale. L’originalità del progetto jugoslavo iniziò il suo declino nei primi anni ottanta, con la morte del maresciallo Tito.

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Nel 1991 scoppiò la guerra, che portò nell’Europa della fine del XX secolo i crimini contro l’umanità, lo stupro etnico, il genocidio, l’urbicidio, la fuga di milioni di profughi, per concludersi con una pace ingessata, cui è seguita una guerra “umanitaria”. Questa è la storia di quel Paese, anno per anno, giorno per giorno. Un lavoro paziente, di ricerca, con il quale Maran ha realizzato un libro per alcuni versi  fondamentale per chi vuol conoscere questa parte della storia europea contemporanea, dove – secondo i più – è iniziato ed è finito  nel sangue il “secolo breve”. Un libro di storia, dunque. Da leggere, come meritano i libri, con calma.  “Questo libro ci aiuta a comprendere il presente facendoci conoscere settant’anni e più di passato e ci consente di immaginare, o quanto meno, di auspicare, un futuro possibile”, ha scritto  Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Un futuro che, per quanto mi riguarda, deve comprendere, perché sia tale, due concetti fondamentali: giustiziaTITO JUGO MARAN e diritti”. Temi ricorrenti, spesso violati, a volte dimenticati che si accompagnano al bisogno di ricostruire storie e vicende partendo dai fatti.   “La lettura del lavoro di Maran dimostra come gli eventi tragici verificatisi nei Balcani non affondino le loro ragioni in un atavismo tribale, bensì in “semplici” e fin troppo evidenti scontri tra gruppi di potere interni allo spazio jugoslavo e sostenuti da potenti alleati stranieri”, sottolinea Luca Leone, autore dei più importanti libri sulla Bosnia. Che aggiunge come “a restare stritolati, sfregiati, dilaniati, alla fine sono sempre i popoli, la giustizia e la verità”.  Soprattutto in questi paesi dove la storia è passata come un vento impetuoso nel corso dei secoli, tanto da far dire a Winston Churchillche “gli spazi balcanici contengono più storia di quanta ne possano consumare”.

Marco Travaglini

80 anni dopo le Topolino alla conquista di Torino

Anche Moncalieri, Pralormo, Revigliasco, Pecetto saranno teatro del raduno storico delle storiche vetture
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Dal 16 al 19 giugno 2016 Torino e la sua provincia saranno teatro dello storico raduno delle Fiat 500 Topolino, a 80 anni dalla loro nascita, avvenuta nel 1936. La piccola vettura creata dall’ingegner Giacosa venne prodotta fino al 1955. A dieci anni di distanza dallo storico raduno della 500 che riuscì a affrontare la difficile salita della Sassi Superga, Torino torna a rendere omaggio alla mitica Topolino. E questa sarà l’occasione per far confluire a Torino circa 300 equipaggi di appassionati collezionisti provenienti da tutta Europa, Svezia, Olanda, Norvegia, Ungheria, Polonia, Germania, Svizzera, Francia e Belgio. Il quartier generale sarà il Lingotto, dove nacque la Topolino, stabilimento di grande prestigio architettonico citato anche da Le Corbusier. Il Comitato organizzatore è denominato “Ling 80 anni dopo”; è nato dalla volontà di due importanti Club presenti nel mondo del collezionismo storico, il Topolino Aeroclub Italia e il Club Topolino Fiat, che hanno promosso l’evento internazionale nell’ambito della Fondazione Europea Topolino Club, nata nel 2006, sull’onda delle celebrazioni per il settantesimo anniversario, svoltosi a Torino.

“Ottant’anni per un’automobile potrebbero sembrare tantissimi – spiega Laura Laurenti Garavoglia del “Comitato Ling80annidopo” – ma in realtà la Topolino è una vettura che si mantiene sempre giovane, per la sua capacità di percorrere ancora le strade del mondo, conquistando i cuori di tutti, bambini compresi. Lo scrittore Paolo Rumiz, di recente ospite al Salone del Libro, ha scritto ” La leggenda dei monti naviganti”, da cui sarà tratta la piece che verrà rappresentata al teatro Matteotti di Moncalieri venerdì 17 giugno alle 22, dal titolo ” Il poema dei monti naviganti”.

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Il romanzo di Rumiz è un libro di viaggi, per l’esattezza di due viaggi compiuti nel 2003 e nel 2006, attraverso le due maggiori catene montuose italiane, le Alpi e gli Appennini. Un viaggio di 7 mila km a bordo della Topolino dal golfo di Quarnaro, presso Fiume, al punto più meridionale della penisola, Capo Sud. I due libri presentano cadenze e metriche diverse. Le Alpi sono raffigurate come monoliti illuminati, costituiti di grandi strade, gli Appennini come catene arcane, spopolate. Su tutto domina la Topolino che, secondo lo scrittore, “semplifica la vita e facilita i contatti umani”.

“Un momento cruciale di questi 4 giorni di eventi – aggiunge Laura Laurenti – sarà sabato 18 giugno, quando le Topolino saranno esposte nella storica piazza Vittorio, la piazza porticata più grande in Europa. Ma prima tutto inizierà all’ 8 Gallery del Lingotto, giovedì 16 giugno, quando verrà inaugurata una mostra ex libris che raccoglie le incisioni dedicate all’ingegner Giacosa e alla Topolino da artisti di respiro nazionale e internazionale. Dopo la mostra i partecipanti al raduno potranno visitare il Museo Egizio, quello del Cinema e anche palazzo Bricherasio, dove avvenne la firma dell’atto costitutivo della Fiat. Oggi è sede della Banca Sella, nostro sponsor. Dopo il benvenuto ai partecipanti alle 18, seguirà la Lectio magistralis dal titolo “Back to the future”, che terrà Roberto Giolito, responsabile brand di FCA, a lungo designer della Fiat. A lui si deve anche la linea della Multipla. Seguirà la cena al Museo dell’Automobile”.

“Venerdì 17 giugno le Topolino saranno sulla pista del Lingotto- spiega Laura Laurenti – e poi si avvieranno lungo un tragitto che toccherà le principali residenze sabaude, Stupinigi, Racconigi e Pralormo, con sosta per il lunch e visita guidata del castello, per poi proseguire verso Moncalieri. Qui nella piazza del Municipio si esibiranno le due Filarmonichee di Gassino e Moncalieri, che come Comune ha dato il suo patrocinio al raduno storico. Diverse Topolino sosteranno, quindi, sulla piazza, mentre una cinquantina entreranno nel giardino del castello, dove alle 19.30 avrà luogo la sfilata di moda dello stilista Walter Dang. Quindi alle 22 lo spettacolo teatrale aperto al pubblico al Matteotti di Moncalieri”.

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Sabato 18 giugno le tappe per le Topolino saranno, dal Lingotto, le colline torinesi, Moncalieri, Pecetto e Revigliasco, via Villa della Regina e poi l’approdo finale in piazza Vittorio, dove le Topolino saranno in esposizione e dove si potrà salire anche sulle vetture di tram storici. Quindi seguiranno la partenza per lo Juventus Stadium alle 16.30, la visita al museo e la cena di gala.

La 500, detta poi simpaticamente Topolino, fu una vettura capace da subito di ispirare la fiducia e la simpatia da parte delle famiglie italiane. Comparve in varie versioni, tra cui la splendida “Belvedere”, la Giardinetta metallica in grado di trasportare gli attrezzi del mestiere del capofamiglia e i componenti delle celebri gite domenicali delle famiglie italiane degli anni Cinquanta. Nel 1948, dodici anni dopo la sua nascita, fu la volta della versione della 500 B con motore a valvole in testa, capace di 100 km orari, poi la volta della giardiniera, in versione station wagon; quindi, nel 1949 della 500 C con carrozzeria in stile americano, disponibile nelle versioni berline a due posti, con e senza tettuccio apribile in tela, o Giardiniera in legno.

Mara Martellotta

Apre a Torino la "Casa della Solidarietà", per 12 universitari stranieri

studenti giovaniApre a Torino la “Casa della Solidarietà”, per 12 universitari stranieri che, in cambio, aiuteranno anziani e inquilini in difficoltà che vivono nello stesso edificio. Il progetto è finanziato dalla Chiesa Valdese nella zona di a Barriera di Milano e ha comportato la riqualificazione di un palazzo dell’ Atc. I ragazzi al secondo anno di università, in regola con gli esami e in difficoltà economica, possono essere ospitati, non a costo zero, ma senza il pagamento di un affitto, bensì con attività di supporto a vicini di casa che non possono uscire: fare la spesa, pagare le bollette, curare il giardino condominiale. Il progetto è stato reso possibile attraverso i fondi dell’otto per mille e al Comune di Torino.