Dall’agosto 2016, a seguito dei disastrosi eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia, il polo culturale Lombroso16 di Torino ha lanciato una call to action chiamata “La Biblioteca della Solidarietà” per attivare tra la cittadinanza una raccolta di libri. A inizio dicembre i libri donati sono stati più di 1.000, grazie al contributo di scuole di quartiere, associazioni e singoli cittadini. Oggi, il polo culturale Lombroso16 di Torino è felice di annunciare che, grazie alla collaborazione di ActionAid Italia, impegnata sul campo col progetto SIS.M.I.CO (acronimo di “Sistema di Monitoraggio Informazione Collaborazione”), i libri sono giunti a destinazione. Da qualche settimana è iniziata la distribuzione presso le varie sedi dell’Istituto Comprensivo di Pieve Torina “Mons. Paoletti” e, prossimamente, i libri arriveranno anche in altri istituti delle province di Macerata e Ascoli Piceno.
Al centro commerciale Carrefour di Burolo questa mattina, attorno alle 10, una donna si è uccisa tagliandosi la gola con il coperchio di una scatoletta metallica, nei pressi delle casse, davanti a decine di persone. La donna era in coda con alcuni famigliari, e forse dopo una discussione con loro, ha preso la scatoletta e dopo aver tolto il coperchio si è inferta le ferite letali alla gola. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Ivrea.
Di Pier Franco Quaglieni
Carla Spagnuolo è mancata a 71 anni colpita da un male inesorabile, vissuto con coraggio e discrezione. Mi scrisse il 15 gennaio, scusandosi se non poteva venire alla presentazione del mio ultimo libro “per motivi personali”,ma nel contempo mi scrisse che avrebbe comprato e letto il libro. Sono rimasto colpito e addolorato per la notizia.Non sapevo che fosse ammalata. Siamo stati molto amici dagli anni in cui era stata capo gabinetto di Aldo Viglione presidente della Regione Piemonte.Viglione sapeva scegliere i suoi collaboratori,infatti Carla divenne dall’80 assessore comunale di Torino,per poi passare al Consiglio Regionale di cui divenne -dopo la parentesi di Rossa- presidente. Già quand’era assessore comunale, ci fu un tentativo volgare e vile di colpirla proprio dall’interno della sua maggioranza. Ma le accuse caddero e Carla riprese la sua carriera politica più forte di prima. Come presidente del Consiglio Regionale seppe dirigere i lavori in anni molto difficili, prendendo iniziative coraggiose e libere che le fanno molto onore. Poi scelse “Forza Italia” e i nostri rapporti furono più discontinui.Negli ultimi anni il nostro rapporto riprese intenso.Si era trasferita a Sanremo ed aveva intrapreso un’attività nel campo dell’antiquariato.Spesso ci si vedeva al mercato dell’antiquariato di Albenga. Non siamo mai riusciti a combinare di vederci a cena con Luca e mia moglie,sua collega in Consiglio Regionale, come ci eravamo detti più volte. Era persona stimata e la sua amicizia mancherà a molti. Non ebbe bisogno delle quote rosa per emergere. Il suo socialismo riformatore era la sua vera,profonda vocazione. In un momento per me molto difficile mi telefonò la sua vicinanza e,incontrandomi per strada nei pressi del Consiglio Regionale, volle abbracciarmi,dicendomi parole che non potrò mai dimenticare. Era una donna che aveva una forte passione civile, tra le donne politicamente impegnate era parecchi gradini sopra le altre. Della stessa qualità io ricordo solo la socialista Franca Prest, attuale giornalista all’”Espresso” e Bianca Vetrino ,leader repubblicano e vicepresidente della Regione,Nicoletta Casiraghi ,prima presidente donna della Provincia di Torino, cui interessi elettorali di bottega impedirono che entrasse come eletta liberale nel Consiglio Regionale, come sarebbe stato giusto. Le molte comuniste e democristiane erano molti distanti da Carla per stile, cultura, preparazione politica e amministrativa. . Amava il Centro “Pannunzio” di cui fu una fervida sostenitrice e una delle più preziose amiche. I linciaggi lasciano ferite e lividi che non si rimarginano e non scompaiono più. Il suo è stato un volto limpido e sorridente. Così verrà ricordata da chi sa guardare oltre le meschine divisioni politiche. Carla appartiene,a pieno titolo, al Piemonte civile.
(Nella foto in basso, Carla Spagnuolo con il marito Luca Marchetti)
Nuovo impulso alla mobilità sostenibile e un impegno organico per il controllo delle emissioni nocive di riscaldamento e attività agricole, il tutto attraverso azioni di coordinamento tra le diverse Regioni. Ecco gli obiettivi emersi dal terzo tavolo tecnico fra il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e gli assessori all’Ambiente delle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, tenutosi a Bologna. “Stiamo procedendo all’armonizzazione delle politiche sulla qualità dell’aria, uniformandole su diversi fronti, a partire dai piani regionali”, commenta l’assessore all’Ambiente piemontese, Alberto Valmaggia, annunciando poi che “il prossimo incontro si terrà fra un mese a Milano e vedrà i tecnici
mettere a fuoco le misure dei piani, in modo da creare una visione comune in uno scenario condizionato dal vincolo orografico della Pianura padana”. Per quanto riguarda il Piemonte il Piano sulla qualità dell’aria è in fase di Valutazione ambientale strategica. Dopo toccherà all’analisi in Conferenza regionale per l’ambiente, all’adozione da parte della Giunta e all’ esame in Consiglio regionale. Valmaggia punta all’approvazione nei prossimi mesi, per un’operatività entro l’estate. Per il ministro dell’Ambiente “la qualità dell’aria nel bacino padano negli ultimi anni è migliorata, ma la situazione resta critica e dobbiamo fare ancora di più. Nel 2016 il ministero ha investito oltre 100 milioni di euro, cui vanno sommate le singole azioni delle Regioni per la limitazione delle polveri sottili. Oggi abbiamo anche un tavolo di coordinamento fra le varie Regioni, che contribuirà a migliorare ancora di più la situazione. Per migliorare la situazione a maggio-giugno entrerà in vigore un decreto che prevede una maggior attenzione al tipo di caldaie che sono installate. Chi cambierà il riscaldamento secondo i criteri del decreto potrà arrivare a ottenere un contributo fino al 65% della spesa”.
Giornata Mondiale contro il Cancro
Si stima che le morti per cancro nel mondo triplicheranno entro il 2035
Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO), Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino
Il CPO è membro dell’UICC e Centro collaboratore dell’OMS per la diagnosi precoce e lo screening. Tra i suoi compiti istituzionali vi sono il coordinamento, la valutazione e l’assicurazione qualità del programma regionale di screening per i tumori della mammella, del colon-retto e del collo dell’utero. Inoltre il CPO si occupa di interventi di prevenzione primaria del cancro e delle malattie croniche non trasmissibili attraverso la promozione di stili di vita salutari. Il CPO occupa un ruolo di primo piano nell’ambito della ricerca scientifica sulle migliori strategie di prevenzione del cancro e fa parte di numerosi gruppi di lavoro internazionali per la definizione di linee guida, raccomandazioni e protocolli per un’efficace lotta contro i tumori.
Per maggiori informazioni: www.cpo.it
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Oggi, nella Giornata Mondiale contro il Cancro, l’UICC (Union for International Cancer Control) esorta milioni di persone a diventare attive per contribuire a combattere una delle malattie più mortali del mondo. Con il motto ‘We can. I can.’, l’evento mira ad incoraggiare le persone ad essere più attive – in tutti i sensi – nella lotta contro una patologia che, in meno di due decenni, sarà responsabile della morte di fino a 24 milioni[1] di persone ogni anno – l’equivalente dell’attuale popolazione dell’Australia.
Dr. Cary Adams, Amministratore Delegato UICC: “In questa Giornata vogliamo ispirare le persone a giocare un ruolo attivo nella lotta contro il cancro, attraverso la pratica dell’attività fisica. Più di un terzo di tutti i tumori, fino a 4.5 milioni ogni anno, sono prevenibili attraverso cambiamenti negli stili di vita, ad esempio aumentando l’esercizio fisico e conducendo una vita meno sedentaria. Un elevato numero di persone trova inoltre che l’attività fisica porti un grande beneficio al proprio benessere sia durante sia dopo le terapie. La campagna ‘We can. I can.’ è al suo secondo anno: speriamo di costruire sul successo dell’anno scorso e riuscire a diffondere ancora di più questo messaggio.”
L’attività fisica riduce il rischio di ammalarsi di cancro[2], ma anche di soffrire di molte altre patologie e condizioni croniche importanti, tra cui le malattie cardiache coronariche, l’ictus, l’ipertensione, il diabete di tipo 2, le anomalie dei livelli di colesterolo, l’osteoporosi e la depressione. Il Codice Europeo contro il Cancro[3] raccomanda di svolgere attività fisica moderata per almeno 150 minuti alla settimana, oppure un’attività fisica intensa per almeno 75 minuti alla settimana, oppure ancora una combinazione equivalente delle due.
Oltre all’effetto preventivo, un crescente corpus di prove scientifiche[4] dimostra che l’attività fisica aiuta in modo significativo i pazienti, non solo a gestire gli effetti collaterali delle terapie – come la stanchezza, la depressione ed i danni cardiaci -, ma anche nel ridurre il rischio di peggioramento o recidiva della malattia. La ricerca mostra, ad esempio, che, in una donna che ha avuto un tumore al seno, il rischio di riammalarsi o di morire di questa malattia può ridursi fino al 40% se pratica attività fisica ad un livello raccomandato.
Per promuovere l’attività fisica, la Giornata Mondiale contro il Cancro fa leva sul potere dello sport, incoraggiando tifosi, società e personalità del mondo sportivo a far sentire la propria voce aderendo all’iniziativa ‘Support through Sport’.
Prof. Sanchia Aranda, Presidente UICC: “Lo sport può coinvolgere chiunque, perciò calza perfettamente con la Giornata Mondiale contro il Cancro. L’esercizio regolare è uno dei modi più semplici e divertenti con cui le persone di tutto il mondo possono ridurre il proprio rischio di cancro. I messaggi sullo sport, inoltre, si collegano a quelli sull’importanza di una dieta sana, sostenendosi a vicenda per raggiungere obiettivi comuni.”
In Piemonte la popolazione adulta (18-69 anni) si divide in maniera complessivamente equivalente tra sedentari (30%), persone che fanno attività fisica in quantità inferiore a quanto richiesto dagli standard internazionali (37%) e persone attive che fanno attività fisica secondo gli standard internazionali raccomandati (33%).[5]
Dr. Nereo Segnan, Direttore della Struttura Complessa Epidemiologia, Screening e Registro Tumori – CPO della Città della Salute di Torino: “Da anni svolgiamo assistenza e ricerca nel campo del controllo del cancro: siamo responsabili del coordinamento del programma regionale di screening dei tumori ‘Prevenzione Serena’ e tra i creatori del Laboratorio della Prevenzione del Piemonte. Inoltre abbiamo contribuito in larga misura alla redazione del Codice Europeo contro il Cancro. La promozione dell’esercizio fisico è sempre più centrale tra i nostri obiettivi: siamo impegnati sia in progetti che mirano ad aumentare l’attività fisica nelle persone invitate allo screening, sia nella costruzione di politiche regionali volte a favorire la pratica dell’attività fisica in tutta la popolazione.”
‘We can. I can.’ fare la differenza: così come ciascuno può giocare un ruolo cruciale nel mantenere la propria salute ed il proprio benessere – essendo attivi, limitando il consumo di alcol, evitando di fumare e moderando il consumo di carni rosse e trasformate – ognuno può anche contribuire al successo della Giornata Mondiale contro il Cancro: ogni post, condivisione o tweet contribuisce ad accrescere il “rumore” di questa campagna e ad aumentare la percezione del problema del cancro nella mente delle persone, nei Media e nell’agenda globale della salute e dello sviluppo.
Per maggiori informazioni: www.worldcancerday.org
Note per i Redattori
Giornata Mondiale Contro il Cancro 2017
La Giornata Mondiale Contro il Cancro ha luogo ogni anno il 4 Febbraio e consiste in una singola iniziativa sotto la quale il mondo può unirsi per accrescere l’attenzione sul problema del cancro in modo positivo ed ispiratore.
Coordinata dall’UICC, la Giornata Mondiale Contro il Cancro quest’anno si terrà con il motto ‘We can. I can.’, per mostrare come tutti – collettività o individui – possano fare la propria parte nel ridurre il peso globale del cancro. Così come il cancro interessa ciascuno in modi diversi, ognuno ha il potere di agire per ridurne l’impatto. La Giornata Mondiale Contro il Cancro costituisce una possibilità di riflessione su come possiamo impegnarci nella lotta ai tumori.
Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO), Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino
Il CPO è membro dell’UICC e Centro collaboratore dell’OMS per la diagnosi precoce e lo screening. Tra i suoi compiti istituzionali vi sono il coordinamento, la valutazione e l’assicurazione qualità del programma regionale di screening per i tumori della mammella, del colon-retto e del collo dell’utero. Inoltre il CPO si occupa di interventi di prevenzione primaria del cancro e delle malattie croniche non trasmissibili attraverso la promozione di stili di vita salutari. Il CPO occupa un ruolo di primo piano nell’ambito della ricerca scientifica sulle migliori strategie di prevenzione del cancro e fa parte di numerosi gruppi di lavoro internazionali per la definizione di linee guida, raccomandazioni e protocolli per un’efficace lotta contro i tumori.
Per maggiori informazioni: www.cpo.it
Union for International Cancer Control (UICC)
L’UICC è la più grande Organizzazione internazionale per la lotta contro il cancro, con oltre 1.000 enti membri in 160 Stati ed è composta dalle più importanti società scientifiche, dai ministeri della salute, da centri di cura, istituti di ricerca ed associazioni di pazienti. L’Organizzazione ha la missione di guidare iniziative di advocacy e capacity building che riuniscano la comunità della lotta contro il cancro per ridurre il carico globale della malattia, promuovere una maggiore equità ed integrare il controllo del cancro nell’agenda mondiale della salute e dello sviluppo.
L’UICC ed i suoi partner multisettoriali sono impegnati ad incoraggiare i governi a promuovere l’implementazione di programmi sostenibili e di qualità che affrontino il carico globale del cancro e di altre malattie croniche non trasmissibili. L’UICC è anche membro fondatore della NCD Alliance, una rete globale della società civile che oggi rappresenta quasi 2.000 organizzazioni in 170 Paesi.
Per maggiori informazioni: www.uicc.org
Contatti per i media:
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Per le organizzazioni che fossero interessate ad avere maggiori informazioni su terapie e trattamenti, è possibile visitare la pagina http://www.uicc.org/advocacy/treatment-and-care per accedere ad aggiornamenti e iniziative in quest’area, fra cui la consultazione, appena avviata, sulla creazione della Lista Modello dei Farmaci Essenziali OMS e il recente rapporto della commissione di Lancet Oncology su radioterapia e trattamenti chirurgici.
[1] 1 World Cancer Research Fund International (2012) http://wcrf.org/int/cancer-facts-figures/worldwide-data [Accesso del 12/01/2017]
[2] Leitzmann M, Powers H, Anderson AS, et al. European Code against Cancer 4th Edition: Physical activity and cancer. Cancer Epidemiology 39S (2015) S46-S55. https://cancer-code-europe.iarc.fr/images/doc/5_physical_activity.pdf
[3] Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e Commissione Europea: Codice Europeo Contro il Cancro. https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/
[4] Macmillan Cancer Support (2011) The importance of physical activity for people living with and beyond cancer: A concise evidence review, available at: http://www.macmillan.org.uk/documents/aboutus/commissioners/physicalactivityevidencereview.pdf [Accesso del 12/01/2017]
[5] Regione Piemonte. Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018. http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms2/prevenzione-e-promozione-della-salute/piano-regionale-di-prevenzione
“Il tasso di crescita delle imprese piemontesi, in calo per il quinto anno consecutivo, è in controtendenza rispetto alla situazione nazionale in leggera ripresa. Ma evidentemente non c’è limite al peggio se, ogni giorno, si verificano casi di realtà imprenditoriali importanti che rischiano di lasciare a casa i lavoratori a causa della crisi e dell’inconsistenza delle politiche del lavoro da parte delle istituzioni. Un settore in difficoltà è quello della telefonia e i dipendenti di Tim, Vodafone, Comdata e altre aziende manifestano proprio in queste ore mettendo in evidenza come temano la riduzione di ferie e permessi, il demansionamento di livello e diverse riduzioni di costi del personale. Gli enti – Comune di Torino e Regione in primo luogo – non possono restare inerti di fronte a un continuo declino dell’economia e del lavoro sul nostro territorio.”
E’ quanto afferma Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del piemonte, che sulla vicenda delle aziende del settore telefonico ha predisposto un question time da discutere nell’aula di Palazzo Lascaris.
“Cosa intende fare la Regione per non perdere altri posti di lavoro?,” chiede Ruffino alla Giunta regionale. E aggiunge: “I lavoratori Tim in particolare evidenziano con preoccupazione come la soppressione della contrattazione di secondo livello possa costituire un precedente negativo per tutte le aziende italiane.Ma soprattutto desta timori il piano di accentramento aziendale che prevederebbe trasferimenti di personale a Roma anche dalla sede torinese”.
“Sarebbe un depauperamento della sede torinese – osserva Ruffino – oltretutto immotivato, visto che è stato avviato, come spiegano i lavoratori stessi, il progetto Smart Working, che permette loro di lavorare da casa alcuni giorni. Che si tratti di una “manovra” per mascherare esuberi e dimissioni di quei dipendenti che non potranno adeguarsi alla nuova realtà prospettata?”
“Si tenga conto, inoltre, – sottolinea la vicepresidente del Consiglio piemontese – che i lavoratori Tim stanno già pagando una riduzione di stipendio per il contratto di solidarietà”.
“La situazione della telefonia e quella complessiva dell’economia piemontese – conclude Ruffino – impongono alle istituzioni di Torino e del Piemonte di attivarsi con urgenza per tornare a fare del nostro territorio un polo di attrazione di attività e funzioni. Se Tim o Vodafone seguono la propria strategia aziendale, gli enti siano in grado di costruire una strategia valida per Tim, Vodafone e per tutte le altre imprese. Perchè ciò avvenga serve un progetto condiviso tra Regione, Città di Torino e Città metropolitana. Altrimenti saremo condannati alla desertificazione territoriale”.
“E’ tutto finito. Carla e’ ormai oltre le nuvole di questo grigio cielo di febbraio”. Così il marito, Luca Marchetti dà l’addio, su Facebook, alla moglie, Carla Spagnuolo, stroncata a 71 anni da una malattia incurabile. Combattiva, appassionata di politica, fin da giovane dimostra le proprie capacità nell’attività politico-istituzionale. Laureata in giurisprudenza, dirigente della Regione , nel 1980 – quando la politica era ancora una cosa seria e bella – viene eletta per la lista del PSI al Consiglio comunale di Torino dove ha ricoperto l’incarico di assessore al decentramento e servizi scolastici e, dal 1985 al 1990, al commercio e artigianato. Tra le sue iniziative il rilancio del mercato storico del Balon.
Nella quinta legislatura (1990-1995) è eletta consigliere regionale ed è chiamata – prima ed unica donna – a presiedere l’Assemblea di Palazzo Lascaris. Entrata in Forza Italia ha seguito il presidente della Giunta Enzo Ghigo a capo della sua segreteria nella legislatura dal 2000 al 2005. Diventata nuovamente consigliera regionale e presidente della Commissione Sanità nel 2010 con l’elezione di Roberto Cota, è rimasta coinvolta in Rimborsopoli, vicenda che l’ha segnata profondamente, nella quale ha sempre combattuto con tenacia convinta della correttezza della propria condotta. Ha poi abbandonato la politica. Ghigo la ricorda come “donna coraggiosa, ogni giorno in prima linea, politica di rango”. Alla famiglia le condoglianze della redazione del “Torinese”.
I Marchesi del Monferrato in Outremer
Le Crociate non passano mai di moda, neanche a distanza di quasi un millennio. Si parla sovente di Crociate anche oggi, di cavalieri e di saraceni, di condottieri, emiri e sultani, di assedi memorabili narrati nei libri, di catapulte e scimitarre. Sono passati nove secoli e una ragione deve esserci. Ne discutono ancora gli storici in convegni e conferenze, ne parlano i terroristi islamici, da Bin Laden all’Isis, nei loro farneticanti proclami, vanno in scena a teatro e all’Opera. Dopo tutto il califfo Al-Baghdadi ci chiama “crociati” e tra noi non mancano coloro che chiedono perfino “nuove crociate”.
Perchè tanto interesse? Forse perchè è stata una colossale avventura che ha coinvolto mezzo mondo allora conosciuto e ha affascinato le future generazioni con il suo romanticismo, con il contatto con culture diverse in terre lontane e con le sue straordinarie vicende, riesumate oggi non tanto sui libri di scuola ma per l’attualità dello scontro fratricida interislamico che sconfina inevitabilmente nell’odio religioso contro le minoranze e in primis contro i cristiani, tra croci abbattute e chiese bruciate. Un mondo, quello delle Crociate, che continua ad appassionare e a coinvolgere ragazzi e adulti.
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È interessante ricordare che anche dal Piemonte ci fu un gran movimento di uomini smaniosi di partire per le terre d’oltremare, in cerca di gloria, fortuna e fede. In mezzo a questa moltitudine, novecento anni fa, scalpitarono anche i marchesi del Monferrato, alcuni dei quali fugurano tra i personaggi più illustri di tutta la storia delle Crociate. Ma quanti in Italia e nello stesso Monferrato si ricordano delle gesta di questi intrepidi uomini? C’era il marchese Corrado, “el Markiz” per gli arabi che lo temevano, odiavano e rispettavano, che respinse per due volte l’assedio del Saladino salvando la città di Tiro. Un monferrino, cugino tra l’altro del Barbarossa, che sbaraglia l’esercito del famoso condottiero curdo Salah ad-din? Ma è accaduto davvero o è solo leggenda? Tutto vero ma è stupefacente sapere che proprio tra le colline del Monferrato le imprese del Marchese sono quasi sconosciute, eppure era stato insieme a Riccardo Cuor di Leone uno dei leader della Terza crociata.
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C’era suo fratello, il marchese Bonifacio, il più giovane della famiglia, che guidò i crociati alla conquista di Costantinopoli bizantina nel 1204 per diventare in seguito re di Tessalonica (l’antica Salonicco) e morire poi in battaglia contro i bulgari nel 1207. Finì proprio male Bonifacio: la sua testa fu mozzata e spedita con un corriere a cavallo allo zar dei bulgari. C’era un altro fratello, Ranieri, che duella con i suoi avversari dentro la chiesa di Santa Sofia nella capitale imperiale sul Bosforo e c’era il padre di costoro, Guglielmo V del Monferrato, che partecipa alla Seconda Crociata (1147-1149). Ma c’è molto di più, a testimoniare che i marchesi del Monferrato erano in prima linea alle Crociate e che Corrado è stato uno dei personaggi più illustri della Terza Crociata. Una celebre dinastia piemontese che irrompe nello scacchiere del Vicino Oriente e tra guerre e mirabolanti avventure, congiure di Palazzo, politiche matrimoniali, intrighi e veleni di corte sfocia nella tragica morte del prode Corrado, pugnalato per le strade di Tiro in Libano da due sicari della setta medioevale sciita degli Assassini mentre dai minareti i Muezzin chiamavano i fedeli in moschea. Gli Assassini furono i primi terroristi islamici della Storia, quelli della leggendaria fortezza di Alamut in Persia e del mitico castello di Masyaf in Siria e, se proprio vogliamo, quelli di Assassin’s Creed, che dai successi della play station sono appena sbarcati nelle sale cinematografiche, quasi a ricordarci che l’ombra di crociati e fanatici islamici continua a seguirci.
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Ucciso da chi e perchè? L’assassinio del marchese Corrado è passato alla storia come il “giallo” della Terrasanta: sono tante le ipotesi sui mandanti (addirittura re Riccardo Cuor di Leone o il Saladino…) ma il mistero della sua morte rimarrà per sempre. Corrado è il sire che salvò Tiro, costrinse l’armata araba del Saladino a battere in ritirata suscitando nel mondo cristiano una vampata di euforia e gran tripudio con lo stendardo del Monferrato che sventolava su minareti e città conquistate. Grazie al crociato Corrado il regno cristiano d’oltremare sopravviverà per altri cent’anni. Suo fratello, il marchese Bonifacio, cercò fama a Costantinopoli, che strappò ai bizantini con una Quarta Crociata assai discutibile. Con la morte dei figli di Bonifacio finì la vocazione orientale degli Aleramici e il loro interesse per le crociate nel Levante. Due grandi protagonisti delle Crociate, con un destino comune: cercare gloria in Oriente e morire in quelle terre dove si combatteva per la religione e per il potere, come accadde per i loro fratelli, Ranieri e Guglielmo Lungaspada. D’altronde, anche oggi, come mille anni fa, nel Vicino Oriente, si confrontano grandi e piccole potenze, sovrani e rais, califfi finti ma feroci e “sultani” con istinti imperiali. Il Mediterraneo orientale si trasforma in un grande lago solcato da navi da guerra mentre nove secoli fa sbarcavano i Cavalieri venuti dall’Occidente per riconquistare Gerusalemme araba.
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Era la Terza Crociata, una crociata internazionale (1189-1192). Grandi eserciti con decine di migliaia di uomini armati guidati da re e sovrani europei, si riversarono a ondate sulle spiagge della Palestina con sogni di gloria. Come in un “Grande Gioco” che, a cavallo tra il XII e il XIII secolo, trascinò in Outremer numerosi attori diversi, tutti interessati per un motivo o per l’altro a controllarne i territori. Un duello geopolitico orientale ad alta tensione che proiettò l’area mediterranea al centro del mondo medioevale, un po’ come accade oggi in quel “mare nostrum” annichilito da guerre, distruzioni e lotta per il dominio e il potere. È solo vecchia storia superata dal tempo? I grandi attori e le super potenze di quell’epoca lontana hanno cambiato nome e volto ma i territori contesi e oggetto di spartizione sono sempre gli stessi. Come nel terzo millennio il Mediterraneo orientale diventa un mare di guerra e di sinistri bagliori, anche allora su quelle coste levantine avvenne uno dei più imponenti sbarchi che la storia medioevale ricordi. Su quelle galee c’erano anche i Marchesi del Monferrato.
Filippo Re
Ci sarebbero alcune “criticità” nel rendiconto del Comune di Torino dell’anno 2014, con la giunta di centrosinistra di Piero Fassino in carica. Lo afferma la Corte dei Conti, evidenziando che una loro mancata correzione potrebbe “causare nel tempo una gestione non economica delle risorse ovvero situazione di squilibrio”. La relazione dei giudici contabili è stata consegnata alla conferenza dei Capigruppo. Non perde l’occasione l’assessore
comunale al Bilancio, Sergio Rolando, il quale sostiene di essere fin dall’inizio della nuov amministrazione al lavoro per sistemare i “danni” fatti prima dell’era pentastellare. Nelle 37 pagine della relazione della Corte dei Conti si punta il dito in particolare sulla mancata restituzione dell’anticipazione di cassa a fine anno per oltre il 5% delle entrate correnti e sul volume dei residui passivi del titolo I superiori al 40% degli impegni della medesima spesa”. Per i giudici contabili sarebbe inadeguato anche il piano di razionalizzazione delle società partecipate. Sotto osservazione, poi, anche i
mutui sottoscritti da Gtt e Infrato per acquistare le motrici della linea tramviaria 4 e per la metropolitana. Secondo Rolando la Corte dei Conti confermerebbe, scrive l’Ansa “quanto la nostra amministrazione sostiene dal giorno del suo insediamento. Il bilancio previsionale che stiamo preparando dovrà quindi tenere conto di questi rilievi, che sulle casse comunali incideranno per il 2017 per più di 40 milioni di euro aggiuntivi sulla spesa corrente”.
La Regione Piemonte interviene polemicamente nei confronti di Trenitalia sui disservizi che hanno interessato il servizio ferroviario nelle ultime settimane. “Abbiamo chiesto ai soggetti interessati – spiega l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco – di attuare al più presto tutte le misure necessarie per porre rimedio alle criticità note ed a questa situazione inaccettabile, non solo per recuperare sugli indici di puntualità, ma soprattutto per
confortare i passeggeri sulla capacità delle imprese ferroviarie di mantenere l’offerta commerciale pubblicizzata sull’orario di servizio e sulla quali i pendolari impostano scelte di vita e la gestione del proprio tempo. Quello che irrita di più gli utenti – puntualizza l’assessore – è la mancanza di informazioni a terra o a bordo treno che troppo spesso accompagna questi episodi. Di tutto questo dovremo tenere conto nel quadro delle procedure per l’affidamento del servizio ferroviario regionale e metropolitano”.
(Foto: il Torinese)