Progetti Pnrr, il Pd: “Cirio tace e non difende i Comuni piemontesi virtuosi”

IL GOVERNO “TAGLIA” AL PIEMONTE OLTRE 2 MILIARDI DI EURO?

 

25 settembre 2023 – La rinegoziazione dei fondi del PNRR potrebbe costare al Piemonte 2 miliardi e 100 milioni di euro. Questo l’ammontare dei progetti ed interventi che il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto vorrebbe “tagliare”.

Infatti, secondo il piano Fitto-Meloni, verrebbero DEFINANZIATE, totalmente o parzialmente, dal PNRR, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento.

In particolare si vanno a “tagliare” 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi di definanziamenti.

Nelle prossime settimane molte amministrazioni locali potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del PNRR, che invece non ci sono più.

«Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente – commentano il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele VALLE e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele GALLO – Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa di interlocuzione con la Meloni e con Fitto. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi. E non ci si nasconda dietro alla proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può prendere ancora tempo e osservare passivamente tutto ciò».

 

Questo, secondo il Pd, il prezzo che il Piemonte rischia di dover pagare ai “tagli”:

–          181 milioni di euro definanziati sulle Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico;

–          900 milioni di euro definanziati sugli Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni;

–          50 milioni di euro definanziati su Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano;

–          683 milioni di euro definanziati sugli Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale;

–          senza contare lo sforzo burocratico enorme per gli enti locali .

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