Revocare la delibera regionale, che prevede la vendita dell’Ospedale Maria Adelaide di Torino, per farlo diventare Casa di comunità, prevista dalla legislazione sanitaria nazionale e regionale.
È quanto richiede la petizione popolare al Consiglio regionale promossa dall’Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide di Torino, la cui prima firmataria, Angela Maria Rosolen, è stata audita nei giorni in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.
“Sono migliaia – ha dichiarato Rosolen – le firme raccolte nei quartieri Aurora, Rossini e Vanchiglia e, più in generale, nella Circoscrizione 7 di Torino, che conta circa 90 mila abitanti e che dal punto di vista dei servizi sanitari risulta assai carente. Chiediamo che il Maria Adelaide possa essere trasformato in Casa di comunità. Il Governo ha presentato un piano di 9 miliardi di euro per questo tipo di strutture e 28 milioni sono previsti per quelle che dovranno essere realizzate a Torino. Chiediamo inoltre che il complesso Maria Adelaide sia eventualmente cancellato dal dossier di candidatura di Torino alle Universiadi 2025, che ne vedrebbe la trasformazione in studentato”.
Rispondendo alle domande di Francesca Frediani (M4o) e Marco Grimaldi (Luv), Rosolen ha dichiarato che “dopo un anno e mezzo di incontri e di richieste di confronti non siamo ancora riusciti a sapere se s’intenda modificare la destinazione d’uso della struttura e se il progetto di trasformarlo in studentato in vista delle Universiadi sia contenuto nel dossier di candidatura”.
A Mauro Salizzoni (Pd), Sarah Disabato (M5s) e Sara Zambaia (Lega) ha ribadito che “è necessario rivedere decisioni che, in nome della crisi e dell’austerità, hanno portato alla chiusura dell’ospedale anziché a una sua trasformazione per rispondere ai bisogni di salute della popolazione”.
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