In una società bacchettona come quella italiana, complice la presenza dello Stato Vaticano quale enclave nel nostro territorio, il sesso viene quasi sempre visto come un atto deprecabile, vietato, peccaminoso e conducente all’inferno, luogo che nessuno ha mai capito cosa sia dopo quel visionario di Dante Alighieri circa settesecoli fa.
Alcune settimane fa è mancata Laura Fezia, una persona che avevo conosciuto da poco ma che aveva saputo ritagliarsi un posto di tutto rispetto nelle mie amicizie e tra quanti mi aiutano nella comprensione di alcuni eventi.
Con Laura avevamo compreso quale meccanismo sia stato messo in atto dalla Chiesa cattolica, ma anche da altre fedi, per esercitare il controllo sui fedeli.
Senza entrare nel merito di dogmi o encicliche è palese che, alla luce delle evidenze scientifiche, il sesso debba essere sdoganato da causa di tutti i mali a rimedio per alcuni di essi, da fonte di ogni peccato a bisogno primario dell’essere umano alla pari di mangiare, bere e dormire.
E’ dimostrato che l’eiaculazione frequente evita il ristagno di germi nella prostata, riducendo il rischio di insorgenza dei tumoriin essa, ed aumenta la produzione di testosterone.
Nelle donne, invece, l’orgasmo (come negli uomini) porta alla produzione di alcuni ormoni ed altre sostanze quali endorfine, ossitocina e dopamina. Le endorfine, in particolare, grazie al loro effetto analgesico possono combattere i dolori mestruali, e non solo quelli, ed anche in questo caso occorre rivedere le consuetudini che imponevano l’astensione da ogni forma di sesso durante le mestruazioni.
Non è un mistero per nessuno che il sesso sia, in condizioni normali e tra soggetti consenzienti, piacevole, gratificante, un modo per unire la coppia, per dimenticare stress, tensioni, preoccupazioni; ecco, dunque, spiegato (almeno in parte) perché proprio sul sesso si siano concentrate le invettive di molte religioni, che vedevano nel piacere sessuale un vero nemico, un’attività che avrebbe distolto i fedeli dalla pratica religiosa.
Se avessero detto “quando siete liberi dal lavoro oziate a letto col vostro partner e copulate come non ci fosse un domani” probabilmente la messa della domenica mattina alle 9 sarebbe andata deserta, e anche molte altre. Se avessero detto di concentrarsi sulla costruzione della famiglia attraverso l’unione anche fisica, carnale sicuramente i fedeli avrebbero posto meno fervore nelle pratiche religiose. Di sicuro i sacerdoti, non più votati al celibato (il voto di castità non è obbligatorio), avrebbero compreso meglio i meccanismi che regolano una famiglia, il rapporto tra coniugi e tra i genitori ed i figli, mentre ora parlano per “sentito dire”.
Sono certo che, tra adulti dotati di capacità di giudizio, ciò che è giusto e ciò che non lo è possano essere decisi autonomamente, senza bisogno di imposizioni dall’alto, senza che nessuno si erga a “Deus ex machina” nel darci il suo assenso o negarcelo.
Non riesco ad immaginare un Dio che rende piacevole l’atto sessuale attraverso le sensazioni che si provano durante l’orgasmo e che, al contempo, dica “ecco che ti ho fregato! Pensavi fosse cosa buona e giusta ed invece ora ti punisco”.
E che dire della prostituzione, da sempre considerata come un crimine, al punto che alcune persone che hanno come dirimpettaia una prostituta non la salutano per punirla? Ora che sta comparendo anche in Italia la figura del sex giver, cioè l’aiutante che permette ai disabili di raggiungere l’orgasmo anche solo manualmente, distingueremo chi fa sesso con i sani (prostituta) da chi, giustificato, lo fa con i disabili (operatore sociale)?
Considerando che la Chiesa cattolica nel giro di un secolo sarà un lontano ricordo di ciò che è ora, perché non avvantaggiarsi cominciando a ragionare con la propria testa?
Sergio Motta