IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Impedire a Salvini di tenere comizi elettorali è un grave reato sanzionato dalla legge. Non si tratta di un disturbo arrecato ad una manifestazione qualsiasi. Anche strappare un manifesto elettorale è sanzionato dalla legge
Si tratta della legge che regola le elezioni che devono vedere tutti i partiti in gioco trattati nello stesso modo durante il periodo della campagna elettorale.
Qui l’analfabetismo politico giunge ad ignorare o finge di ignorare le regole del gioco democratico fissate in modo inequivocabile a tutela di tutti i contendenti. Sfasciare palchi e incendiare manifesti sono cose che vennero tollerate nel ‘68 e possono tornare contro Salvini. Manifestare in modo violento contro Salvini non è consentito e non è neppure un atto di coraggio. L’intolleranza non è mai accettabile. La vera tolleranza ha un valore se essa viene praticata nei confronti di idee estreme, non nei confronti di idee semplicemente un po’ diverse dalle nostre. Per ora,ci si è limitati al lancio di pomodori, ma domani si potrà ricorrere anche pietre, magari servendosi di fionde. Ci sono diritti costituzionali che vanno tutelati nei confronti di tutti, nessuno escluso. Per anni mi sono battuto per diritti del MSI come partito votato e rappresentato in Parlamento, così oggi mi batto per i diritti di Salvini. In democrazia le mezze verità non sono consentite e determinano solo confusione. La libertà è un diritto di tutti, in campagna elettorale lo è doppiamente. Certi intellettuali che plaudono a chi disturba Salvini, dovrebbero saperlo. Impedire di tenere comizi ricorda per altro comportamenti che giusto cent’anni fa incominciarono ad essere praticati dai fascisti di allora. Forse è bene richiamare quella lezione di un secolo fa. Allora era in voga, non dimentichiamolo mai, il manganello e l’olio di ricino.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com
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