Isde: “Sul 5G ci vuole un approccio precauzionale”

Audizione a Palazzo Lascaris in Commissione Ambiente presieduta da Sergio Bartoli

“Al momento non esistono studi medico-scientifici a lungo termine in merito agli effetti delle tecnologie 5G: questa mancanza di evidenze rende cruciale adottare un approccio precauzionale”.
Lo ha affermato Luisa Memore, medico dell’International (ISDE), ascoltata nel corso della Commissione Ambiente, presieduta da Sergio Bartoli sul tema dell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici. L’ISDE ha manifestato contrarietà all’innalzamento dei limiti di esposizione della popolazione a campi elettromagnetici ad alta frequenza (CEMRF) da 6 V/m a 15 V/m, entrato in vigore il 30 aprile 2024 con decreto ministeriale.

Sergio Bartoli, presidente V Commissione Ambiente

Anche perché, ha proseguito la dottoressa “l’esposizione prolungata e non adeguatamente regolamentata ai campi elettromagnetici (per esempio dei telefoni cellulari con il 5G) potrebbe avere gravi effetti sulla salute umana, provocando potenzialmente tumori e malattie croniche, impatti sul sistema nervoso e sullo sviluppo del feto, problemi cardiaci ed effetti sulla salute mentale. Le onde elettromagnetiche influenzano anche la vita degli insetti impollinatori (tra cui le api) e la realizzazione delle previsioni metereologiche con i messaggi di allerta”.
Sono intervenuti il consigliere Alberto Unia (M5s), Alice Ravinale (Avs), Gianna Gancia (Lega), Mauro Fava (Fi), Simona Paonessa (Pd) che hanno messo in risalto l’influenza dell’uso indiscriminato delle onde elettromagnetiche anche in campo sociale (soprattutto con i più giovani), sanitario e ambientale.

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