IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

E’ certo che Berlusconi è stato un protagonista della storia italiana di cui cambiò il corso degli eventi nel 1994 quando le sinistre pensavano di stravincere, dopo che i magistrati di Milano avevano raso al suolo la I Repubblica, salvando solo i comunisti. Anche in altri momenti della storia italiana Berlusconi ha saputo essere protagonista, malgrado la sua evidente e neppure dissimulata impreparazione politica e incultura storica. In certi momenti ha avuto una visione lungimirante in politica estera e forse il suo torto maggiore è stato quello di esserci circondato di persone incapaci che lo hanno tradito. Con gli Alfano non si può cambiare l’Italia, questo è certo. Ma i diversi capi della sinistra, sapienti nell’uso del politichese e della storia maneggiata come una clava, non si sono rivelati così significativi. Di Occhetto, di D’Alema e di Rutelli già oggi non è rimasto nessun ricordo, pur essendo essi ancora in vita. Sono stati spazzati via anche dalla cronaca locale.
Rispetto ai nani che oggi lo insultano, Berlusconi è stato e resterà un gigante. Delle Gruber, dei Travaglio, delle Annunziata e dei Fazio non resterà nulla di nulla, forse neppure la polvere. Per non dire dell’Arci di Arcore, che festeggia la morte di Berlusconi con le solite, disgustose e puzzolenti salamelle di sempre.
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