“C’è chi ha esultato, nelle ultime ore, per l’arrivo di qualche migliaia di euro per potenziare il servizio negli asili nido. Peccato di tanti di quei Comuni che riceveranno il riparto di 120 milioni di euro, l’asilo nido non ce l’abbiano. E vi sono casi, nella tabella varata dalla Conferenza Stato-Città, di Comuni che hanno il nido ma non il contributo. Qualcosa non va nella distribuzione effettuata ai sensi degli stanziamenti per potenziare i servizi dei nidi, previsti in legge di bilancio, prima annualità il 2022. 120 milioni che si sommano a oltre 3 miliardi di risorse per fare nuovi nidi, previsti dal PNRR. Rispetto ai 120 milioni vi sono molti Comuni senza asilo che ricevono seimila, settemila euro. Cosa ne faranno? Dovranno condividerlo o consegnare il contributo al Comune più vicino che il nido ce l’ha? Dovranno mettere insieme le somme? Dovranno inventarsi nuovi servizi? Aspettiamo chiarimenti e per ora riconfermiamo che nuovi nidi nelle aree montane servono eccome, all’interno di intelligenti scuole di valle, smart e green, con tutti i livelli formativi insieme, per semplificare la vita a figli e genitori. Servono, a patto vi sia qualche nascita in più, dunque qualche abitante in più, qualche famiglia in più, qualche impresa in più, e anche un fisco peculiare e differenziato che esalti ‘il più’, ambientale, paesaggistico, culturale, storico, sociale, dei nostri territori. Dove si vive meglio. E i servizi in più sono sempre ben graditi. Ma con giudizio e buon senso”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE