La Buona Destra: Sanità piemontese in sofferenza

A causa dell’attuale ondata di contagi, continua la grave sofferenza del Sistema Sanitario Regionale che si ripercuote su un sempre crescente numero di strutture ospedaliere riconvertite che portano all’impossibilità di diagnosi e cura per i pazienti con patologie diverse dal Covid.

“Da settimane il nostro Sistema Sanitario è in grave difficoltà, e come denunciato più volte da Assomed e Nursind, il personale si ritrovanell’impossibilità di garantire adeguata assistenza ai pazienti non
affetti da Covid”, così Claudio Desirò Coordinatore Regionale Buona Destra Piemonte, “L’aumento dei posti letto per pazienti Covid basso intensivi, annunciato ieri dall’Assessore Icardi, permetterà alla nostra Regione di non essere declassata in fascia arancione, ma non porterà ulteriori benefici a tutti quei pazienti che si vedono rimandare interventi, visite specialistiche ed esami ospedalieri, per patologie croniche o acute non connesse alla pandemia”.

“Nel corso dell’ultimo anno e mezzo non si è provveduto ad interventi strutturali che permettessero alla nostra Regione di poter
affrontare in modo più sereno un’ulteriore ondata ampiamente prevedibile”, continua Desirò, “le carenze di personale non sono
state adeguatamente coperte ed i posti letto, anche attraverso accordi con la sanità privata, vengono aumentati solo oggi per evitare la nuova
e più restrittiva colorazione”.

“In questi giorni”, conclude Desirò, “si è aggiunta la tegola dei Pronto Soccorso, ingolfati di pazienti che attendono anche giorni prima di trovare un posto letto per un ricovero ordinario”.

Secondo la Buona Destra del Piemonte, ritrovarsi in queste condizioni di estrema difficoltà dopo due lunghi anni di emergenza sanitaria, non
può essere considerato accettabile. L’auspicio è che nei prossimi mesi si mettano in atto quelle misure necessarie affinché, in caso di nuove ondate il nostro Sistema Sanitario possa reggere in condizioni di minor stress, assicurando l’Assistenza Sanitaria a tutti i cittadini piemontesi che in questi mesi si sono dimostrati tra i più sensibili e disponibili ad aderire copiosamente alla campagna vaccinale.

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