“LA MEDICINA DI PRECISIONE AL TEMPO DEL COVID, IL PIEMONTE CORRE”
TAVOLA ROTONDA SULLA PRECOCE DIAGNOSI MOLECOLARE DELLE MALATTIE NEOPLASTICHE, LE TERAPIE PERSONALIZZATE E LA COSTITUZIONE IN PIEMONTE DEL MOLECOLAR TUMOR BOARD
Il sistema sanitario piemontese, messo a dura prova dall’emergenza pandemica da Covid 19, ha retto, nonostante l’impatto sul comparto oncologico sia stato devastante. Adesso è importante rendere effettivamente operativi tutti gli strumenti adottati dalla Regione per ridare vigore a un sistema che ha qualità ed eccellenza nel suo DNA. A partire dall’istituzione del Molecolar Tumor Board deliberato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, per arrivare a definire una comunicazione efficace e davvero in grado di orientare l’utenza e valorizzare i servizi.
E’, in estrema sintesi, quanto emerso, durante il webinar dal titolo “La medicina di precisione al tempo del Covid, il Piemonte corre”, che si è svolto oggi, venerdì 26 febbraio 2021, dalle 12,00 alle 14,00.
Covid 19 ed emergenza sanitaria, medicina di precisione, telemedicina, diagnosi precoce, scelte terapeutiche, mobilità attiva e passiva, accessibilità alle cure, costi e tariffe, sono alcuni dei temi trattati durante la tavola rotonda online, moderata da Maurizio Dore e alla quale hanno partecipato Maria Scatolini, Direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare della Fondazione Edo ed Elvo Tempia (Onlus di Biella); Mario Airoldi, Direttore Struttura Complessa “Oncologia Medica 2” A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino Ospedale Molinette; Giorgio Scagliotti, Professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano; Alessandro Stecco, Consigliere Regionale e Presidente della IV Commissione del Piemonte; Pietro Presti, CEO dell’SPCC (Sharing Progress in Cancer Care) di Bellinzona e Consulente strategico Covid-19 della Regione Piemonte; Oscar Bertetto, Direttore della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta; Franco Ripa, Vicario della Direzione Sanità e Welfare Regione Piemonte.
Sotto i riflettori, in particolare, il comparto oncologico. “Sul quale – ha detto il professo Scagliotti – l’impatto della pandemia da Covid 19 è stato devastante: ha rappresentato un momento di rottura di fronte al quale eravamo assolutamente impreparati. Già a fine aprile tutte le urgenze erano state cancellate”. Ha precisato: “In un momento in cui molte risorse economiche e umane vengono deviate nella lotta al Covid, non bisogna dimenticare l’attenzione alle altre patologie, soprattutto quelle in cui la diagnosi precoce rappresenta un fondamentale salva-vita”.
Il comparto vanta comunque una grande eccellenza. Ha infatti precisato Oscar Bertetto: “La Regione ha raggiunto grandi risultati nella gestione di pressoché tutti i tumori, compreso carcinoma alla mammella, al colon e ai polmoni. Nel tumore al pancreas, invece, abbiamo ancora molta strada da fare”.
Grandi aspettative, da parte di tutti i relatori, per l’istituzione del Molecolar Tumor Board, progetto molto caro ad Alessandro Stecco e che consentirà di individuare percorsi di qualità dal punto di vista diagnostico-terapeutico. Rappresenterà inoltre una leva importante per contrastare la mobilità passiva. “La qualità del servizio regionale deve essere in grado non solo di attrarre, ma di trattenere i pazienti”, ha precisato Pietro Presti, che con Franco Ripa ha sottolineato come l’emergenza Covid abbia consentito di recuperare anni di ritardo nella telemedicina e accelerato la realizzazione di una piattaforma unica per tutte le aziende sanitarie.
Tutti i relatori hanno concordato sul fatto che il Molecolar Tumor Board rappresenti una grande occasione per la medicina di precisione. Sarà quindi fondamentale verificare i vari passaggi per la sua concreta attuazione. L’accessibilità alle cure passa però attraverso la rimborsabilità, che pone il problema della tariffazione, tema che non può essere posto in carico alla sola Regione. Insomma, l’istituzione del MTB è il punto di partenza. Quello di arrivo è ancora lontano. Ma le potenzialità per fare, e fare bene, e passare dalla cultura della standardizzazione alla cultura della personalizzazione ci sono.