Gennaio 2018- Pagina 43

Metro Cascine Vica, Appendino: “Arrivano i fondi”

“Il 2018 inizia con una buona notizia per la Città di Torino“. Così la sindaca Chiara Appendino annuncia su Facebook che  “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stanziato nuove risorse per le linee metropolitane. Di queste, 223 milioni sono destinati a Torino per il completamento della linea 1 e la sua estensione fino a Cascine Vica”. “Gli stessi fondi permetteranno inoltre l’acquisto di nuovi tram per 75 milioni, – aggiunge la prima cittadina – che andranno a rinnovare il parco mezzi attualmente circolante. Si tratta di un’iniziativa di cui il nostro sistema di trasporto pubblico aveva bisogno, come molti di voi sanno. Non possiamo che dirci soddisfatti di questo risultato. Ci tengo a ringraziare il Ministro Graziano Delrio, gli uffici del Ministero, l’Assessora ai trasporti della Città di Torino, Maria Lapietra e quanti vi hanno contribuito”.

Allegri: “Juve, vietato sbagliare”

Massimiliano Allegri vuole due vittorie dalla sua Juventus prima della pausa di gennaio. Così l’Ansa riporta le sue parole: “Domani e sabato non possiamo sbagliare, altrimenti buttiamo via tutto quello che abbiamo fatto finora. Contro il Torino dobbiamo prendere la qualificazione in Coppa Italia, sabato a Cagliari i tre punti. Dall’ottava giornata in poi si decide il campionato. Dovremo restare attaccati, perchè poi recuperare diventa difficile”.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Influenza: “servizi sanitari in tilt”

Quando arriva l’influenza “come tutti gli anni i servizi sanitari vanno in tilt. Nonostante le previsioni sul picco, le Asl non hanno rinforzato il servizio di continuità assistenziale,l’ex guardia medica, per garantire un servizio efficace e condizioni di lavoro tollerabili”. L’Ansa riporta le parole di Alessandro Dabbene, segretario regionale di Fimmg – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Continuità Assistenziale. Secondo Dabbene è stato concesso un rinforzo  in pochissime sedi e la ricerca di medici è stata  spesso vana perché fatta a pochi giorni dal picco del 23, il primo giorno di chiusura dei medici di famiglia. La federazione propone di adeguare il numero di medici di continuità assistenziale a quanto prevedono le normative, rinforzare le sedi in sofferenza, aprire più ambulatori.

Un nuovo presepe a Brozolo

Sul territorio di Brozolo è nato un nuovo presepe che ha trovato collocazione in un vano all’interno di un antico muraglione al bivio per Marcorengo, dove inizia la frazione PIAI. Il presepe è stato allestito grazie all’impegno degli amici della Chiesa di Santo Stefano di Piai che ogni anno portano avanti, il 26 dicembre,  la tradizione dell’incanto delle torte e di altri doni offerti dalla popolazione,  utilizzando il ricavato per opere a favore della Chiesa omonima e della frazione. Il presepe è illuminato tutta la notte ed è reperibile, come ovvio, cercando la cometa che lo sovrasta.

Massimo Iaretti

In Francia un telefono per i carcerati

La Francia ha in programma l’installazione di un telefono fisso nella cella di ogni detenuto. E’ partita una gara d’appalto per equipaggiare progressivamente circa 50.000 utenze nei penitenziari d’oltralpe.  I detenuti potranno telefonare soltanto ai numeri autorizzati dall’amministrazione penitenziaria. Il Governo francese vuole  favorire il mantenimento dei legami famigliari, intesi come un elemento chiave del reinserimento in società e debellare il traffico di telefoni nelle carceri.

Frontale tra auto e furgone, muore giovane donna

DALL’ABRUZZO

Un altro incidente stradale mortale sulle strade italiane,  vittima donna di 38 anni, Cinzia Tucci, di Ancona ma residente a Francavilla al Mare, è morta nel sinistro stradale avvenuto stamane sulla variante  che collega Montesilvano (Pescara) a Francavilla (Chieti). La donna guidava una Matiz che, per cause da accertare, si è scontrata frontalmente con un autocarro che procedeva in direzione di Ortona. E’  morta sul colpo e il suo corpo è rimasto intrappolato nella vettura prima dell’intervento dei Vigili del Fuoco. 

 

(foto: archivio)

Centro “Pannunzio”: gli auguri del presidente Friedman

Sono lieto di inviarvi i miei migliori auguri per il Nuovo Anno. Come sapete sono da poco il vostro nuovo Presidente, ma ho già avuto la possibilità di partecipare a diversi eventi quest’autunno a Torino. Sono contento di poter dire che le nostre iscrizioni stanno tornando a crescere, lentamente ma nella direzione giusta. È mia ambizione attirare nuovi soci nel 2018, anche tra i giovani, e vorrei allargare la rete di alleanze del Centro “Pannunzio” nel mondo culturale, sia a Torino, sia altrove. Credo che oggi, più che mai, il Centro debba essere una voce della ragione, un faro per la tolleranza e la libertà di espressione. Un’associazione che, come sempre, premia il pensiero liberale e la dignità dell’uomo. Auguri di buone feste a tutti voi ed alle vostre famiglie”. 

Alan Friedman

Presidente del Centro “Pannunzio”

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EVENTI 2018 FIGURE DELL’ITALIA CIVILE”  nuova edizione di Pier Franco QUAGLIENI

 

Mercoledì 17 gennaio alle ore 18 a Palazzo Ceriana Mayneri, Circolo della Stampa di Torino (Corso Stati Uniti, 27)sarà presentata in anteprima nazionale la nuova edizione di“FIGURE DELL’ITALIA CIVILE” di Pier Franco QUAGLIENI, edizioni Golem, con un prezioso inedito di Leo Valiani su Ernesto Rossi e sulla famiglia fascista di Giovanni Spadolini, un profilo di Enzo Bettiza e varie aggiunte su molti dei trentun personaggi tratteggiati. Il libro esce in nuova edizione dopo le molte ristampe nel 2017 andate esaurite e cinquanta presentazioni in tutta Italia che hanno consentito di parlare del Centro “Pannunzio”, protagonista di molte pagine dell’opera. Presenteranno il libro Valentino CASTELLANI, Dino COFRANCESCO Tilde GIANI GALLINO. Coordinerà l’incontro Elena ALESSIATO. Letture di Ornella POZZI.

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Centro “Pannunzio” – via Maria Vittoria 35H, 10123 Torino

WWW.CENTROPANNUNZIO.IT

 

Il “politburo” e la decrescita infelice

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Chiara Appendino, inossidabile, sostiene in modo perentorio che non molla e va avanti fino alla fine della legislatura. Buon per lei, anche se in verità voci di corridoio  sostengono che sia stanca e molto esaurita. La sindaca  non vuole che il giudizio sul suo operato venga strumentalizzato a fini politici.
Sicuramente in questi due anni é passata da simbolo di speranza a sinbolo di rassegnazione sull’impossibilità di cambiare. Mi ha colpito lo “schieramento”, nella conferenza stampa di fine anno, con i suoi assessori.sembravano un politburo sovietico. Da adolescente mi spiegavano i vari cambiamenti d’importanza all’interno del Soviet supremo dell’Urss, dalla distanza che i vari dirigenti avevano verso il Capo supremo, rispetto a dove erano seduti. Sinistra più  importante della destra.
Mi descrivevano un sistema che poi si sarebbe dimostrato immobile ed in declino. Questa é l’impressione che ho tratto alla conferenza stampa di Palazzo Civico.  Un insieme di parole che nascondevano il nulla. Parole nervose e contrite della Sindachessa che non ha potuto rivendicare nulla di quanto fatto amministrativamente per il semplice fatto che nulla è stato fatto. Unico e positivo risultato il ritiro dei 28 licenziamenti alla Fondazione Musei. Con la domanda iniziale : perché non dirlo prima evitando la figuraccia? Verrebbe da dire: so’ ragazzi. Ma ragazzi che stanno pesantemente condizionando il nostro presente di cittadini.Ed è indubbio che la situazione anche di  normale vivibilità é peggiorata. Eppure, sempre la nostra affabile Sindachessa rivendica risultati indiscutibili. Chiara  sostiene che la situazione nei campi rom sarebbe sotto controllo . Ma io telefono a chi ci abita vicino. All’unisono tutti mi rispondono: ma dove vive? Forse è’ male informata? O più probabilmente spinge il pallino più avanti? Sta aspettando, aspettando Godot che per antonomasia non arriva.? Ma qualche primato anche lei ce l’ha.Primo fra tutti aver concesso piu licenze ai supermercati rispetto a tutti i sindaci che l’hanno preceduta.  Che poi le grandi catene di distribuzione a chi venderanno, almeno per il sottoscritto é un mistero.Ipotesi di come attrarre capitali per attività industriali? Giuro: non ne ho sentite.E la decrescita é solo almeno per ora solo infelice.Un altro  primato è’ aver assunto piu staffisti che Il tanto vituperato Fassino. Ma la prima cittadina fa tremare i polisi quando rivendica di non aver voluto la nomina del commissario per Gtt. L’unica scelta che avrebbe dovuto fare, semplicemente non l’ ha fatta.C’è d’andarne orgogliosa, non c’ è che dire. La mia è un’amara ironia. Poi dopo le varie difese d’ufficio e un elenco di promesse io sommessamente faccio notare che siamo quasi a metà del mandato. E molti altri rilevano che non c’è più tempo. Eppure tante sono state le speranze riposte in lei dai torinesi.Ma sono molti quelli che ci avevano creduto ed oggi si sono pentiti della scelta fatta. La sindaca deve avere il coraggio civico e politico di farsi sentire subito. Insomma, tempo non ce n’è più per la nostra città.
Patrizio Tosetto

Cattolici, dopo il voto chissà

di Giorgio Merlo
Dunque, ancora una volta e senza scagliare accuse contro nessuno, dobbiamo prendere amaramente atto che i cattolici e ciò che rappresentano in termini politici e culturali sono disseminati lungo tutto l’arco costituzionale. Come si diceva un tempo, appunto. Ovvero, sono presenti in  tutti i partiti e in tutti gli schieramenti politici. Dal Pd a Liberi e Uguali, da Forza Italia alla Lega, da Fratelli d’Italia ai 5 stelle, dalle molteplici sigle di centro alle varie liste civetta messe in piedi dal Pd e dal centro destra. Una gamma di esperienze, di sigle, di personalita’ e di culture che hanno il pregio di garantire nei vari partiti una presenza cattolico democratico e cattolico popolare ma con scarsa capacità – occorre pur ammetterlo – di far prevalere un “pensiero” che ormai da troppo tempo nel panorama politico nazionale svolge un ruolo del tutto marginale.
E a nulla valgono le prediche di quei furbacchioni che continuano a blaterare che l’unica soluzione e’
l’assenza dall’agone politico dispensando, al contempo, pagelle a destra e a manca contro tutti
coloro che “tradirebbero” il disagio dei cattolici in politica. Ora, conosciamo tutti la vastita’ del tema in questione. E, al contempo, la difficoltà e la complessità nel dare una risposta compiuta e il più possibile coerente ad una esigenza sempre più diffusa nella varia e articolata base cattolica. Cioè’ di partecipazione e di disorientamento. Io credo, pur nel rispetto di tutte le opinioni come ovvio, che nella situazione data almeno su 3 questioni possiamo trovare un accordo di massima.
Innanzitutto dobbiamo riconoscere la presenza di un forte ed irreversibile pluralismo delle scelte
politiche dei cattolici. Un dato, questo, che non può essere messo in discussione per qualche
civetteria individuale o di gruppo o per una astratta elaborazione decisa a tavolino da qualche
illuminato. Un pluralismo che ormai è diventato un dato costitutivo per la stessa storia del
movimento cattolico italiano. Una seconda riflessione riguarda la necessità, oggi, almeno su questo non ci dovrebbe essere disaccordo, di avere una presenza politica nei vari partiti in questa fase di transizione. Dopo il partito unico dei cattolici, la Dc; dopo la breve anche se intensa esperienza del Partito popolare italiano e dopo la  parentesi della Margherita, da anni ormai questa cultura molto frastagliata al suo interno e’ disseminata dappertutto.
E a nulla valgono gli appelli all’unita’. Quello che si deve garantire e’ una visibilità politico e culturale che sia capace, nei rispettivi schieramenti, di salvaguardare una cultura, uno stile ed un pensiero che rischiano di essere sempre più stritolati nei “partiti personali” che ormai dominano lo scenario politico italiano. In ultimo, e su questo versante la riflessione si aprirà inesorabilmente dopo il voto del prossimo 4 marzo, si tratta di verificare se esisteranno ancora le condizioni per rinnovare, seriamente, la presenza laica di un partito di ispirazione cristiana. Una sorta, cioè,  di Ppi aggiornato, rivisto e modernizzato. Oggi non si può anticipare nulla. Se non l’impegno, comune, di non archiviare un patrimonio culturale, politico, programmatico e anche etico che continua ad essere importante e
decisivo per il futuro e la qualità della nostra democrazia.

Dramma in una famiglia romena: cacciato di casa dalla moglie si dà fuoco nell’auto e muore

Si è ucciso dandosi fuoco nella sua auto, cospargendosi di liquido infiammabile. L’ uomo di 46 anni, di origine romena, era ormai morto quando sono giunti i soccorsi. Nella  vettura, che  era parcheggiata in via Flecchia all’altezza del numero civico 8 in zona Lingotto – Nizza Millefonti, è stata trovata una tanica di benzina. Pare che l’uomo avesse litigato con la moglie e che fosse stato allontanato da casa. Sul posto i vigili del fuoco, che non hanno fatto in tempo a domare le fiamme divampate  e la polizia.