Gennaio 2018- Pagina 41

Saldi al via da venerdì 5, il commercio spera nella (difficile) ripresa

Per i saldi ogni famiglia torinese spenderà  200-250 euro, secondo  Ascom-Confcommercio e Fismo-Confesercenti, l’associazione dei commercianti di abbigliamento. Venerdì 5 gennaio inizia la stagione invernale che andrà avanti  per 8 settimane. I commercianti prevedono affari in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno e  le calzature  saranno al primo posto delle preferenze, al  28 nell’abbigliamento. Il 90% dei quasi 2000 negozi di abbigliamento torinesi aderirà ai saldi e il 50% dei consumatori acquisterà qualcosa, mentre il  40% valuterà le occasioni di risparmio prima di scegliere. I negozianti prevedono un aumento dal 2% al 5% dei volumi di vendita nel centro e nelle zone a vocazione turistica. E le periferie? Chissà.

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Acquisti senza brutte sorprese, i consigli di www.altroconsumo.it

 

  • Confronta il cartellino del prezzo vecchio con quello ribassato: se hai dubbi sulla percentuale di sconto o il prezzo non ti sembra corretto, chiedi chiarimenti al negoziante.
  • Controlla che i capi siano in buone condizioni. Se il difetto viene fuori dopo l’acquisto, potrai chiedere la risoluzione del contratto: il negoziante deve restituirti l’importo pagato oppure ridurre il prezzo. È importante conservare lo scontrino.
  • Prova sempre i vestiti: se ti penti in un secondo momento dell’acquisto rischi di non poterlo cambiare. Infatti il cambio è a discrezione del commerciante.Chiedi sempre se ti consentirà di effettuare un cambio e quanti giorni hai a disposizione per farlo.
  • Evita di acquistare i capi d’abbigliamento che non abbiano le due etichette (quella di composizione e quella di manutenzione), per evitare di danneggiarli nella pulitura a secco o in quella ad acqua fatta a casa.
  • Fai attenzione che la merce in saldo sia quella stagionale. La legge prevede, infatti, che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo quelli di carattere stagionale e articoli cosiddetti di “moda”, cioè quelli che hanno probabilità di deprezzarsi se non vengono venduti durante la stagione.
  • Ricorda che i prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, fallo notare al negoziante e non esitare, in caso di problemi, a far intervenire la polizia municipale.
  • La garanzia vale per due anni dall’acquisto. Attenzione, dunque, agli scontrini di carta chimica, che sbiadiscono dopo qualche mese; fotocopiali per poterli esibire al momento opportuno. La garanzia va fatta valere entro sessanta giorni dal momento in cui si scopre il difetto.
  • Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi, e a non aumentare i prezzi per pagamenti effettuati con la carta.
  • Attenzione ai pagamenti effettuati con la carta revolving, perché i tassi applicati possono superare il 20%. Questo strumento di pagamento può essere conveniente nel solo caso di rimborso del capitale in tempi brevissimi, vale a dire pochi mesi.
  • Per evitare confusione e acquisti non desiderati, la merce venduta in saldo deve essere esposta separatamente da quella non scontata: fai una denuncia alla polizia municipale se questa regola non viene rispettata.

(foto: il Torinese)

Giornata della Memoria, le iniziative del Comitato Resistenza e Costituzione

IL PROGRAMMA

Giovedì , 11 gennaio 2018

Orario: 12.00 | Sala delle Bandiere di Palazzo Lascaris (via Alfieri,15 – Torino)

Conferenza Stampa per presentazione del programma di pose delle Pietre d’Inciampo  2018.

Le pietre di inciampo (Stolpersteine) sono un monumento diffuso e partecipato ideato e realizzato dall’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista. L’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti della dimensione dei porfidi delle pavimentazioni stradali, che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Le incisioni delle pietre riportano il nome della persona deportata, l’anno di nascita, la data e il luogo dell’arresto, della deportazione e della morte. Fino ad oggi sono state installate più di 50.000 pietre in tutta Europa. Dal 2015, anche Torino ha accolto gli Stolpersteine di Gunter Demnig. Giunto alla quarta edizione, il progetto Pietre d’inciampo (che solo a Torino, fino allo scorso anno, ha visto la collocazione di 85 installazioni sul territorio cittadino) si allargherà a tutto il Piemonte. Alla Conferenza stampa, con il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, e il  Direttore del Museo Diffuso della Resistenza di Torino,Guido Vaglio, parteciperanno il presidente della Comunità Ebraica di Torino Dario Disegni, il Presidente della Fondazione “Polo del ‘900” Sergio Soave, la direttrice del Goethe-Institut Turin Roberta Canu, la Presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) di Torino Susanna Maruffi. Saranno presenti gli amministratori dei comuni che ospiteranno, nelle varie province piemontesi, la posa delle pietre d’inciampo.

 

Giovedì, 18 gennaio 2018

orario: 09.00/11.30| differenti luoghi di Torino

Pietre d’Inciampo Torino

Per il quarto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Torino per installare otto “Pietre d’inciampo”, dedicate ad altrettante persone deportate dalla nostra città, che si aggiungeranno altre oltre ottanta già presenti in tutte le circoscrizioni cittadine. Anche quest’anno, dieci scuole torinesi partecipano a un percorso didattico collegato alle Pietre di Inciampo i cui esiti saranno presentati al Polo del ‘900 nel febbraio 2018. A cura di: Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; Comunità Ebraica di Torino; ANED-Associazione ex Deportati; Goethe-Institut Turin. Con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione e della Fondazione CRT.

 

Giovedì, 18 gennaio 2018

ore 17.00| Polo del ‘900, Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/A

In occasione della posa della pietra d’inciampo al Generale Balbo Bertone di Breme, prima a Torino dedicata ad un internato militare ( in collaborazione con l’Anei, l’Istoreto, Ancr, Aned) le vicende degli IMI saranno ricordate attraverso la presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo,“Matite sbriciolate”, (Gaidano&Matta edizioni). Ne discute con l’autrice Cristian Pecchenino. Coordina il Generale Franco Cravarezza. Seguirà la proiezione del documentario “Ritorno a casa. Pescantina 1945, dalla deportazione all’accoglienza” di Dario Dalla Mura e Elena Peloso, 2016, 44’; il film sarà presentato dagli autori. A cura di: Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Associazione nazionale ex internati (Anei), Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione, Associazione nazionale ex deportati politici (Aned), Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.Ingresso libero

 

Venerdì,19 gennaio 2018 – ore 21.00 – Sabato, 20 gennaio 2018 – ore 10.00

 Polo del ‘900, Sala ‘900, Palazzo San Daniele, Via del Carmine 14. Spettacolo teatrale “Io non mi chiamo Miriam”. A cura della Fondazione Polo del ‘900 in collaborazione con Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, l’Associazione Liberi pensatori Paul Valery  e Piemonte dal Vivo. Tratto dall’omonimo libro di Majgull Axelsson ( Iperborea,2016). Malika, il vero nome della protagonista, svela alla propria famiglia di non essere ebrea, ma di essere stata internata prima ad Auschwitz e poi a Ravensbrück come rom. Aveva sottratto i vestiti a Miriam, una ragazza ebrea morta durante il viaggio verso Auschwitz. Una volta riacquistata la libertà, Malika trova rifugio in Svezia dove scopre con dolore che i rom non sono ben accetti e sceglie di essere per tutti e per sempre Miriam. A rivestire i panni di Miriam sarà una delle grandi Signore del teatro italiano, Annamaria Guarnieri, insieme a Stefania Rosso e Daniela Vassallo. Lo spettacolo avrà l’accompagnamento musicale di due strumentisti cui spetterà il compito, sotto la guida di Matteo Castellan, di eseguire dal vivo le note del celebre “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messianen. Al termine dello spettacolo, seguirà in entrambe le date un incontro con le attrici e l’autrice del libro, la svedese Majguill Axelsson. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info: reception@polodel900.it La replica dello spettacolo di sabato 20 gennaio, alle ore 10.oo, sempre al Polo del ‘900 – Sala ‘900, Palazzo San Daniele – è riservata alle scuole, con prenotazione obbligatoria:didattica@polodel900.it.

 

mercoledì , 24 gennaio 2018

ore 09.30/13.00 | Aula Magna Cavallerizza Reale – via Giuseppe Verdi 9 – Torino.

Convegno, ”Lo sterminio dimenticato”. A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, Università degli Studi di Torino, Servizio LGBT della Città di Torino. Ingresso libero. Il convegno, condotto da Silvano Bertalot, ha come scopo quello di approfondire, attraverso gli esperti (Lorenzo Benadusi, Melania De Leo, Giovanni Dall’Orto, Claudio Vercelli), la dimensione storiografica della persecuzione e deportazione degli omosessuali nell’Europa del fascismo e del nazismo, con attenzione al caso italiano. Di rilievo sarà la partecipazione (in collegamento video) dell’ultima sopravvissuta italiana: Lucy, Luciano, classe 1924, dapprima bambino inquieto della provincia piemontese, poi adolescente “diverso” nella Bologna fascista e infine deportato a Dachau. 175” è il numero del paragrafo per cui migliaia e migliaia di persone omosessuali nella Germania nazista subirono arresti, punizioni, deportazioni nei campi di concentramento. Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che recitava “La fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione; può essere emessa anche una sentenza di interdizione dai diritti civili.” Nel 1935, con l’ascesa al potere dei nazisti, venne inasprito, prevedendo una punizione per qualsiasi “atto osceno” tra due uomini, incluse anche le “fantasie omosessuali”. Le pene vennero inoltre raddoppiate, passando da 5 a 10 annidi carcere. Dopo la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, il paragrafo non venne abrogato. Ritornato alla vecchia versione nella Germania Est di influenza sovietica, per poi essere ulteriormente ridimensionato nel 1968 e abolito nel 1988, rimarrà in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, per scomparire definitivamente con la riunificazione delle due Germanie. Nel 2000 il governo tedesco chiese pubblicamente scusaagli omosessuali per quanto subito a causa del paragrafo 175. Già dal 1933 iniziarono le prime deportazioni di persone omosessuali nei campi di concentramento dove portavano sulla divisa un triangolo rosa. Venne istituito un vero e proprio reparto per combattere l’omosessualità. Una volta raccolte le “liste rosa“,le persone venivano identificate e punite. 100 mila è il numero di persone arrestateper violazione del paragrafo 175 in Germania dal 1933 al 1945. Un numero di persone ‐ stimabile fra 10 mila 15 mila ‐ fu internato nei campi di concentramento. Morironotra le 6.000 e le 9.000 persone. “90”è il numero intorno a cui si aggirano le condanne al confino per omosessualità tra il 1936 e il1939 nell’Italia fascista. Seppur l’omosessualità non fosse esplicitamente punita dal codice penale italiano, diverse decine di omosessuali vennero allontanate dalla vita comune e inviate sulleisole Tremiti o a Ustica. Per molti altri gay invece vennero adottate punizioni corporali,ammonizioni e/o licenziamenti dai pubblici uffici.

 

Mercoledì, 24 gennaio 2018

ore 10.00 | Sala Proiezioni del Polo del ‘900 – Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4 –

Torino. Inizio della rassegna per le scuole “Cineteca della Deportazione”, con la presentazione e proiezione film: “Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza,1993, 90’. Presenta il film Matteo Pollone (Università di Torino). Le altre proiezioni avverranno – alla stessa ora, nella medesima sala – i seguenti giorni: Giovedì 25 gennaio , “Il diario di Anna Frank”, di George Stevens, 1959,154′. Presenta il film Elena Ottolenghi, costretta, da adolescente, a nascondersi per sfuggire alla cattura e alla deportazione come ebrea; Martedì 30 gennaio, “Monsieur Batignole”, di Gérard Jugnot, 2002, 100’. Presenta il film Bruno Maida , storico, dell’Università di Torino; Mercoledì 31 gennaio“Ogni cosa è illuminata”, di Liev Schreiber, 2005, 105’.Presenta il film Matteo Pollone, dell’Università di Torino.

La rassegna cinematografica è a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese.

Ingresso libero su prenotazione. Info: ancr.didattica@gmail.com – tel. 011 4380111 – 011 4338697

 

Sabato, 27 gennaio 2018

 

ore 21.00 | Salone Concerti Conservatorio G. Verdi – piazza Bodoni 6 – Torino

Concerto-spettacolo nell’ambito delle Serate Musicali del Conservatorio: “La Musica dei

Giusti”. Rappresentazione musicale e drammaturgia di dieci figure di Giusti fra le Nazioni: Perrone, Hosenfeld, Perlasca, i coniugi Petrauskas, Schindler, Angela, Bartali, Von Einem e Wallenberg.

A cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza e Costituzione, la Comunità Ebraica di Torino,l’Istoreto e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Le figure dei Giusti tra le Nazioni sono uomini e donne non ebrei che hanno contribuito a salvare vite di donne, bambini e uomini ebrei. In Israele, dal 1963, lo, Yad Vashem esamina i documenti relativi a questi personaggi e li dichiara Giusti tra le Nazioni piantando un albero sulla collina dello Yad Vashem per ricordarli. Ingresso libero. Info: www.conservatoriotorino.gov.it – claudio.voghera@conservatoriotorino.eu

 

 

domenica , 28 gennaio 2018

 

ore 11.00 | Fondazione Merz – via Limone 24 – Torino

Concerto, ”Lo sterminio dimenticato – Matinée Musicale”. A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e Fondazione Merz.

Verrà proposta l’esecuzione integrale del “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen”, la struggente composizione concepita dal musicista francese durante la permanenza nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz, al confine Sud-Ovest della Polonia. La matinée musicale presso la Fondazione Merz, sarà un momento di grande emozione, considerato che Il Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo) è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo, eseguita per la prima volta in prigionia nel campo di concentramento di Görlitz e, quindi, fortemente simbolica. Ingresso libero con prenotazione gradita

info: segreteria@torinopride.it

Odissee: in mostra il cammino dell’umanità

 

FINO AL 19 FEBBRAIO 2018

Mostra decisamente da lode. Di grande interesse storico e culturale. Concepita e strutturata sulla base di un allestimento tanto funzionale quanto suggestivo, curato con minuta attenzione, genialità d’intuito e abilità di mestiere. “Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi” è dunque appuntamento da non perdere il cui scopo, attraverso un centinaio di opere provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama e da vari musei del territorio e nazionali (dipinti, sculture, ceramiche antiche, reperti etnografici e archeologici via via fino alle oreficerie longobarde e gote, alle armi e armature, agli avori e ai libri antichi, agli argenti ebraici e ai vetri e a tanto altro ancora), è quello di raccontare il “cammino dell’Umanità” sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria. Ospitata fino al 19 febbraio 2018 nella “Corte Medievale” di Palazzo Madama a Torino e ideata e curata dallo stesso direttore Guido Curto, insieme agli storici dell’arte operanti nel Palazzo di piazza Castello, la rassegna si caratterizza come “un viaggio schematicamente suddiviso in dodici sezioni, disposte non solo in rigorosa sequenza cronologica, ma anche in base a nessi di consequenzialità contenutistici”. Sezioni molto simili a “Vetrine” “ o meglio ancora ad Acquari’ – precisa Curto dentro ai quali ‘galleggiano’ i reperti artistici esposti in primo piano sullo sfondo di un diorama costituito da grandi carte geografiche e da mappe rielaborate graficamente in modo da mettere in massima evidenza le linee guida degli spostamenti”. Il lungo percorso narrativo prende il via dal lento processo di diffusione della specie umana sulla Terra, iniziato 60-70mila anni fa dall’Africa verso gli altri continenti, per proseguire con la “mitologia del viaggio” ben rappresentata nei racconti dell’“Odissea” e dell’ “Eneide”, per i quali meritano una particolare menzione il bellissimo “Vaso con accecamento di Polifemo”, ceramica a figure nere di pittore aquilano, risalente al 520 a. C. ca. e l’imponente vigoroso “Enea che fugge da Troia in fiamme”, olio su tela del lucchese Pompeo Batoni (databile 1754 – ’56), ispirato al secondo libro dell’Eneide e conservato ai “Musei Reali – Galleria Sabauda” di Torino. I passaggi successivi si focalizzano nello specifico sulla “diaspora ebraica” dall’antichità al XIX secolo d. C., sull’espansione dell’impero romano lungo le vie consolari (con lo scontro Romani e Barbari, la cui drammaticità è ben evidenziata in uno straordinario pettorale da cavallo in bronzo o “balteo”, del II secolo d. C.) e sulle successive “invasioni barbariche” testimoniate da alcuni reperti di arte ostrogota e longobarda rinvenuti in Piemonte e databili fra il V e il VII secolo d. C. Ben evidenziato in mostra é anche il confronto fra la grande tradizione della “cultura islamica” e le élites europee avvenuto con le “Crociate”, così come la pratica – comune a tutti i tempi e a tutte le religioni – del “pellegrinaggio”, fenomeno che porta ogni anno a spostamenti di milioni di fedeli alla ricerca di “un contatto più diretto con il sacro”. Il racconto prosegue poi con i “viaggi di esplorazione” verso l’Africa che portarono alla scoperta dell’America e, in seguito, a una massiccia politica di “colonizzazione” di nuovi territori da parte delle potenze europee: “vetrina” in cui ci piace ricordare il materico olio su tela “Pozzo al villaggio indigeno Armorin, Mogadiscio” del 1926, a firma del biellese Lidio Ajmone, che nella Somalia italiana ebbe l’incarico di decorare il Palazzo del Governo, il Circolo Coloniale e il teatro di Mogadiscio. Gli oggetti in vetro provenienti dal “Museo dell’arte vetraria” di Altare (Savona) e un prezioso “pianoforte meccanico a cilindro”, in legno scolpito e dipinto di inizio Novecento, prestato dal “Musée Savoisien” di Chambéry, vogliono invece rammentare l’emigrazione italiana a cavallo fra Otto e Novecento, direzione Francia e Sud America. A conclusione dell’iter espositivo, troviamo infine un accenno alle “migrazioni di oggi” emblematicamente rappresentate da un’opera del 2002 di Michelangelo Pistoletto intitolata “Love Difference”, smalto acrilico su   lastra d’acciaio lucidata a specchio che raffigura il bacino del Mediterraneo sullo sfondo di una bandiera immaginaria. Bellissima, al centro dell’allestimento l’antica “Piroga di Panama orientale” ante 1887, proveniente dai depositi del “Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama” ed emblema di forte spessore emotivo (per gli occhi e per il cuore) del viaggio nei secoli. A corollario della mostra, è anche previsto un fitto calendario di conferenze, laboratori per le scuole, con stranieri aderenti ai “Centri Provinciali Istruzione Adulti” e di educazione alla cittadinanza in collaborazione con “Onlus” del territorio.

 

Gianni Milani

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“Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi”

Palazzo Madama – Corte Medievale, piazza Castello, Torino, tel. 011/4433501; www.palazzomadamatorino.it

Fino al 19 febbraio 2018

Orari: lun. – dom. 10/18; chiuso il martedì

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Le foto:

– Pittore dell’Aquila: “Vaso con accecamento di Polifemo”, ceramica e figure nere, 520 a.C.

– Pompeo Batoni: “Enea che fugge da Troia in fiamme”, olio su tela, 1754-56
– Una “Vetrina”
– “Astrolabio Planisfero Latino”, ottone inciso, Italia, XV secolo
– “Piroga di Panama Orientale”, ante 1887
– “Piano meccanico a cilindro”, Manifattura di Buisson-Rond, 1913 – ’30

 

 

Le botte “saltuarie” non sono maltrattamenti

Le percosse date alla convivente erano “atti episodici in situazioni  contingenti e particolari”. Questa la  motivazione con cui  un uomo di 41 anni è stato assolto dal Tribunale di Torino dal reato di maltrattamenti in famiglia, poiché  il fatto non sussiste. La condanna a sei mesi con la condizionale è giunta  per la violazione degli obblighi assistenziali. L’ accusa al processo – informa l’Ansa – ha presentato nove certificati medici rilasciati dai pronto soccorso in otto anni, dal 2008 al 2014. Ma  sentenza specifica che “non tutti gli episodi sono riconducibili ad aggressioni da parte dell’imputato”, e che la donna non è stata sottoposta a una serie di atti di vessazione continui e “tali da cagionare un disagio continuo e incompatibile con normali condizioni di vita”.

Suv contro bus, 5 feriti

Sono 5 i feriti lievi dopo il tamponamento avvenuto stamane tra un suv e un bus Gtt della linea 10 all’incrocio tra via Saorgio e via Bibiana, a Madonna di Campagna. Il fuoristrada  potrebbe non avere dato la precedenza al mezzo pubblico, non accorgendosi che in quel tratto di strada i bus viaggiano in senso contrario. la circolazione stradale ha subìto rallentamenti.

La Fondazione dei musei civici fa flop: senza grandi eventi perde 200 mila visitatori

Torino spera nella cultura per rilanciare l’economia, ma il 2017 è stato un flop, almeno per la Fondazione Musei civici che  ha perso circa 200 mila visitatori. La  Fondazione è del Comune ed è stata al centro delle polemiche per aver  annunciato un esubero di 28 dipendenti sul quale la sindaca Appendino  è intervenuta a rassicurare. Nell’anno appena terminato le visite ai quattro musei sono state 616.960 rispetto alle 816.113 del 2016, il 25 per cento in meno. Nel dettaglio,  Palazzo Madama, passato il record di 313.028 ingressi del 2016, l’anno scorso ne ha avuti 228.404. La  Gam  145.549, ricordando che ha perso, tra altre polemiche, la mostra su Manet. L’anno prima la cifra era  248.292. Meno di 100 mila presenze al Mao, il Museo d’arte orientale: 93.400 ingressi, ventimila in meno. bene, invece, il Borgo Medievale con 149.607 visite. Si sente la mancanza dei grandi eventi che attraggono turisti.

Il grande Basket visto dalla curva: FIAT Torino – Bayern Monaco

E’ stata una partita strana, con un pubblico pronto tranquillamente per la prima volta ad accettare una sconfitta onorevole, tanto sembrava sicuro il risultato. Senza il pivot titolare (Mbakwe), dopo una brutta sconfitta (Trento), la partita con la squadra tedesca che vince senza fatica contro quasi chiunque sembrava uno scontro tra gladiatori e gente senza armi in un’arena pronta ad apprezzare qualsiasi sforzo per sopravvivere, salvo poi tributare gli onori per una disfatta annunciata. E invece i primi minuti fanno presagire uno sguardo diverso dai giocatori: quelli di Torino a dire a sé stessi “Perché no?” e quelli tedeschi a pensare “Tanto appena spingiamo gli rulliamo sopra…”.

Ma non è andata così. Torino ha deciso che è una squadra, nonostante momenti altalenanti tra umori divergenti e tristezze incombenti, e quindi ci ha provato e ci è riuscita.

Divertente, ma sicuramente non per lui, lo sguardo di Djordjevic, l’allenatore avversario, che come Menetti (allenatore di Reggio Emilia) si trova sconcertato a guardare una squadra, la sua, che non riesce minimamente né a contenere né a reagire ai colpi di velocità che i giocatori di Torino muovono al corpo del suo Bayern Monaco. Da sottolineare comunque gli applausi a lui tributati dal pubblico del Palaruffini al momento della presentazione delle squadre e la sua risposta con il segno “del cuore” verso il pubblico: curioso e particolare questo affetto solo di stima verso la bravura dell’ex giocatore e dell’attuale allenatore.Ma, parlando di allenatori, è splendida per la prima volta la reazione emotiva di Banchi verso il pubblico che forse non aspettava altro per andare ancora oltre il proprio sostegno verso questa squadra di talento, genio e, ovviamente, sregolatezza. Emoziona sempre quando il proprio conducente incita in maniera positiva sia la propria squadra che il proprio pubblico ad elevare il sostegno. E la FIAT Torino ha resistito a tutto.

I lunghi di riserva oggi non lo sono stati: Iannuzzi, che per la prima volta ha giocato con forza e volontà che vorremmo sempre vedere e Mazzola che ha usato tutta la forza possibile contro i lunghi “feroci” ma corretti, o almeno dalla curva così sembrava, senza timore e uscendone intatti e vincitori.

E’ ovvio che la prova di “Duck” Garrett, che con le sue movenze e il suo stile ineguagliabile nella velocità dei suoi piedi e delle mani, sia stata fondamentale per la vittoria. Ma anche super Patterson, che abbiamo visto finalmente tornare al sorriso aperto e sincero, e il solito Washington sono stati fondamentali.

Gli altri sono stati parte attiva della vittoria, Vujacich che sta tornando gradualmente in partita anche se il tiro deve ancora tornare al meglio ma la sua intensità difensiva è oltre il livello di quasi ogni altro; Jones con la difesa e le sue entrate in momenti decisivi. Tra l’altro, il povero Jones è sovente, quando in campo, quello “selezionato” per l’ultimo tiro a pochi se non pochissimi secondi dalla fine dei 24” e i suoi errori sono da comprendere per la difficoltà estrema e la pressione difensiva che in quel momento la squadra avversaria pone su chi ha la palla.Okeke sta diventando un giocatore completo e l’esperienza lo aiuterà ad essere sempre meglio e il buon Poeta ha contribuito a reggere la squadra in momenti di alta intensità finale.

La partita è “partita” lenta, con emozioni graduali, e il pubblico sembrava prima dire “vabbè… tanto adesso si svegliano e ci massacrano” e poi a chiedersi “…ma è vero, forse…” e poi “ma allora siamo forti!”, fino a “…a me il Bayern non sembra tutta ‘sta cosa…”. Solo che il Bayern è forte e tanto, e quindi diamo anche i meriti alla nostra squadra di essere in grado, quando riesce a correre secondo i suoi ritmi, a far sembrare deboli squadre che altrimenti giocano in altro modo. I commenti di quest’anno dei coach di Milano, Reggio Emilia e Bayern Monaco che se confrontati dicono tutti la stessa cosa, cioè “non mi spiego il modo in cui hanno giocato i miei questa sera”, forse forniscono un indizio sulla causa delle loro sconfitte: la FIAT Torino è forte, quando se lo ricorda e quando tutti insieme decidono di esserlo. Go AUX è il grido della curva che ha sempre sostenuto questa squadra e che crediamo che non chieda altro che l’impegno come ieri sera per essere felice ed orgogliosa di loro. Vincere o perdere, dipende anche dagli altri. Ma la vittoria non è solo quella con i punti.

 

Paolo Michieletto

 

Notte di terrore: malviventi legano anziana, la rapinano e le uccidono il cane

DALLA SARDEGNA

A Pimentel, in Sardegna, un’anziana di 76 anni è stata rapinata nella notte  da una banda di malviventi. Era nella sua abitazione quando l’hanno immobilizzata e le hanno ammazzato  il cane Pincher per evitare che abbaiasse. Erano in tre con i volti coperti da passamontagna e sono entrati da una finestra. Hanno immobilizzato la donna su una sedia. Poi hanno rovistato per un’ora all’interno della casa , portando via poche banconote e alcuni monili in oro. L’anziana è riuscita a liberarsi  da sola dopo circa 30 minuti e ha dato l’allarme.

The day before Sunday

Le poesie di Alessia Savoini
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Riverbera il coito di umidi gemiti
Per l’espanso amplesso che dell’universo fu punto primo
Inerme al fascino del suo circostante
Che la pelle iniziò a sentire.
Astrale il moto di quel ventre 
Maree nel grembo, flusso di origine del fato
Rimane addormentata sotto una folta chioma
Che i sogni non muoiono annodati.
Socchiusi gli occhi con cui si guarda
L’affanno tace e il corpo trapela
Così traspare
E il sol vedere più non può che essere il restante percepire.