Il “politburo” e la decrescita infelice

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Chiara Appendino, inossidabile, sostiene in modo perentorio che non molla e va avanti fino alla fine della legislatura. Buon per lei, anche se in verità voci di corridoio  sostengono che sia stanca e molto esaurita. La sindaca  non vuole che il giudizio sul suo operato venga strumentalizzato a fini politici.
Sicuramente in questi due anni é passata da simbolo di speranza a sinbolo di rassegnazione sull’impossibilità di cambiare. Mi ha colpito lo “schieramento”, nella conferenza stampa di fine anno, con i suoi assessori.sembravano un politburo sovietico. Da adolescente mi spiegavano i vari cambiamenti d’importanza all’interno del Soviet supremo dell’Urss, dalla distanza che i vari dirigenti avevano verso il Capo supremo, rispetto a dove erano seduti. Sinistra più  importante della destra.
Mi descrivevano un sistema che poi si sarebbe dimostrato immobile ed in declino. Questa é l’impressione che ho tratto alla conferenza stampa di Palazzo Civico.  Un insieme di parole che nascondevano il nulla. Parole nervose e contrite della Sindachessa che non ha potuto rivendicare nulla di quanto fatto amministrativamente per il semplice fatto che nulla è stato fatto. Unico e positivo risultato il ritiro dei 28 licenziamenti alla Fondazione Musei. Con la domanda iniziale : perché non dirlo prima evitando la figuraccia? Verrebbe da dire: so’ ragazzi. Ma ragazzi che stanno pesantemente condizionando il nostro presente di cittadini.Ed è indubbio che la situazione anche di  normale vivibilità é peggiorata. Eppure, sempre la nostra affabile Sindachessa rivendica risultati indiscutibili. Chiara  sostiene che la situazione nei campi rom sarebbe sotto controllo . Ma io telefono a chi ci abita vicino. All’unisono tutti mi rispondono: ma dove vive? Forse è’ male informata? O più probabilmente spinge il pallino più avanti? Sta aspettando, aspettando Godot che per antonomasia non arriva.? Ma qualche primato anche lei ce l’ha.Primo fra tutti aver concesso piu licenze ai supermercati rispetto a tutti i sindaci che l’hanno preceduta.  Che poi le grandi catene di distribuzione a chi venderanno, almeno per il sottoscritto é un mistero.Ipotesi di come attrarre capitali per attività industriali? Giuro: non ne ho sentite.E la decrescita é solo almeno per ora solo infelice.Un altro  primato è’ aver assunto piu staffisti che Il tanto vituperato Fassino. Ma la prima cittadina fa tremare i polisi quando rivendica di non aver voluto la nomina del commissario per Gtt. L’unica scelta che avrebbe dovuto fare, semplicemente non l’ ha fatta.C’è d’andarne orgogliosa, non c’ è che dire. La mia è un’amara ironia. Poi dopo le varie difese d’ufficio e un elenco di promesse io sommessamente faccio notare che siamo quasi a metà del mandato. E molti altri rilevano che non c’è più tempo. Eppure tante sono state le speranze riposte in lei dai torinesi.Ma sono molti quelli che ci avevano creduto ed oggi si sono pentiti della scelta fatta. La sindaca deve avere il coraggio civico e politico di farsi sentire subito. Insomma, tempo non ce n’è più per la nostra città.
Patrizio Tosetto
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