Piazze, pub e retrovie Pubblicato il 4 Aprile 2018 CULTURA E SPETTACOLI LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI *** Confusi all’omologata circostanza di essere nient’altro che chiunque.
La donna del quadro Pubblicato il 14 Febbraio 2018 CULTURA E SPETTACOLI Le poesie di Alessia Savoini *** Rimane sedotto Inerme innanzi O per quel che sarebbe stato poco dopo Al visivo contatto Di una donna che si sfiora Strofinando con le dita sui capelli Un’intima voglia Di affannare il respiro. Sinuoso tutt’altro Per l’epoca manifesta Ma è profondità eterna Il bianco cadere del lenzuolo sulle sue cosce. Il fiato trattenuto Tra la folla si sarebbe disperso Il timore di non poterlo sentire In qualcosa di concreto. Non è lei che sogni Ma la cerchi fuori dal quadro E allo stesso modo t’osservavo Pochi passi più indietro. Non potesti notarlo, Ma forse qualcuno Nel tempo del tuo fascino Dipinse il mio sentimento. Ci si voltò, poi, E si camminò altrove. Svanì l’incanto E l’erotico istante Dietro la cornice resta.
The day before Sunday Pubblicato il 3 Gennaio 2018 CULTURA E SPETTACOLI Le poesie di Alessia Savoini *** Riverbera il coito di umidi gemiti Per l’espanso amplesso che dell’universo fu punto primo Inerme al fascino del suo circostante Che la pelle iniziò a sentire. Astrale il moto di quel ventre Maree nel grembo, flusso di origine del fato Rimane addormentata sotto una folta chioma Che i sogni non muoiono annodati. Socchiusi gli occhi con cui si guarda L’affanno tace e il corpo trapela Così traspare E il sol vedere più non può che essere il restante percepire.
Riccioli cobalto Pubblicato il 15 Dicembre 2017 CULTURA E SPETTACOLI Le poesie di Alessia Savoini *** Timida sotto il derma lunare Boccoli del colore della notte Si muove la polvere di un vecchio capanno Nel mentre in cui il suono si sostituisce al battito. Lo mnemonico spirito si confonde a causa di Bacco Nel quartiere dove il mondo collide in una piazza E poi gli incontri senza dirsi troppo Dove illegale è l’ascesa verso il chimico io. Talvolta traspare il disapprovato gesto Di canti e chitarra nel tuo silente cosmo Così borbotti, ma non disdegni Perché ami senza nessuna pretesa.
L’eco delle palpitazioni Pubblicato il 23 Novembre 2017 CULTURA E SPETTACOLI LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI *** Ventre piatto, in apnea dopo aver inspirato e poi trattenuto il perpetuarsi di coiti aviti, ancestrali incensurati al primogenito degli istinti che indusse l’uomo a procacciar sensazioni anestetizzato dalla comprensione del tutto che tal immensità gli mise a tacere l’intelletto. E l’ontologica comprensione è sfiorata appena Nei corpi che si respirano, nelle pelli che si scoprono limite, che si manifestano orgasmici e collaterali palpiti di oltre e l’universo replica la sua origine in due corpi che si uniscono. Gravido il ventre astrale Si incarna la temporalità affinché possa esistere Respirando nei corpi, limitandosi nella pelle Partorito da circostanze eterne. A ogni orgasmo Prende vita un numero infinito di universi.
Il declino dei cumuli di polvere Pubblicato il 9 Novembre 2017 CULTURA E SPETTACOLI LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI *** Alterazione di significato Percezione attribuita al ritmo con cui le cose accadono L’importanza conferita a un’abitudine accomodata, correlata Di qualcosa vissuta di sbieco. Sbiancano invecchiando le considerazioni Rivelandosi inermi a circostanze Al calore trattenuto tra le gambe di una donna Quando ama. Si accumulano nella polvere di carni incenerite Colline erose dal fato per non essere bellezza eterna Rimuovono le tracce gli uomini dopo aver vissuto Per spazzare via il tempo depositato.
La timida migrazione d’autunno Pubblicato il 4 Novembre 2017 vetrina9 LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI Soccombe la gravitante condizione sull’ingiallita foglia frenante è la caduta per un palpabile attrito che si respira appena. Trasuda l’affanno di un albero stanco dalla corteccia si screpola il tempo circoscritto attonito al crepuscolo l’uccello che migra sentì in cuor suo il giorno per cui cambiar stagione. E ancor si desta su quel ramo spoglio per un’attesa che ogni estate valse e chi volar non può s’accinge ad addormentare il suo corpo, la radice che s’infrange nel fango non fa rumore.
Inequivocabile circostanza di adesso Pubblicato il 24 Ottobre 2017 CULTURA E SPETTACOLI LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI Arrampica sul fango arricciato più in alto delle fronde che tengono umida la terra infilando le dita nelle ferite della roccia. Gli occhi socchiudono la corporea esistenza in un trapelato palpito in accelerazione senza toccarsi. L’ambigua fonte di quel tepore incatenò ad adesso il non accadere per non tradir sé stesso, un momento più tardi quando i corpi avrebbero finto di essersi respinti. Quel che rimane, la sospensione delle circostanze, è il limite delle scelte che ad ogni incontro di sguardi qualcosa smuove.
Sorella, sul filo dell’Equatore Pubblicato il 11 Ottobre 2017 CULTURA E SPETTACOLI Le poesie di Alessia Savoini Arde la radice sacra bruciando nel profumo Il nostro centro la luce di un legno che muore Intenso, quel castano Di cui il suo sguardo si colorava Il nero dei capelli colava sul volto Come macchie armoniche di colore Sulla tela di un pittore affascinato. Muse reciproche di quella creazione L’eco di quell’incontro pulsava nei nostri sguardi Ridevamo, stupite, per l’immenso Che in pancia scaturiva quelle circostanze. Una notte, quella notte Fittizie sconosciute rannicchiate su una panchina Innamorate, forse, di quell’inaspettata gioia Nel vedersi, per la prima volta, come se non fosse vero. Sorella, sul filo dell’Equatore, Nelle nostre vene non scorre lo stesso sangue Ma nei nostri occhi vive lo stesso significato Che alle cose, quella notte, abbiamo attribuito. Ci siamo abbracciate, senza più trovarci Ma rasserenate e ridenti per esserci finalmente incontrate Che poi poco avrebbe importato se non fosse più accaduto Sto allenando i pensieri per trovarti nell’universo. Sorella d’anima Sul filo dell’Equatore.
Drammaturgia n.1 Pubblicato il 3 Ottobre 2017 CULTURA E SPETTACOLI Le poesie di Alessia Savoini *** Odore di pioggia, Di cielo che cola, plana a gocce Il dipinto astrale che si scioglie. Lei leggeva Dostoevsky Stringendo tra le dita una sigaretta spenta, Alle sue spalle il mondo si sgretolava Senza perdere i contorni. S’affollavano i drammi tra quei capelli arancioni Tanti E l’amore che per ogni donna provò Non trovò resistenza alla poesia. Nella selva lacustre Sullo specchio in cui s’annega, Se troppo in largo lo sguardo si volge, Spolveravamo i corpi dalle vecchie abitudini.