Ulisse si salvò chiamandosi Nessuno- Pagina 2

Solchi nella pelle

LE POESIE DI ALESSIA SAVOINI
Allento il pugno
Respirano adesso le tracce scavate nella carne
Righe di esistenza che solcano la pelle
Suda dalla mano l’emozione che non riesco a trattenere
Impermeabile lo strato che la sfoga non la può più riassorbire.
Sotto i calli su cui ho fatto resistenza
Scorre il sangue che scalda un corpo
E impercettibili cambiano direzione
A ogni istante in cui l’eternità si scinde.

Panoramiche verticali

Le poesie di Alessia Savoini
Quella parte di mondo ribaltata nella sua logica consuetudine,
il cielo cola da fronde di alberi capovolti,
sopra le nostre teste,
ed il fango si mescola con la divina circostanza
che materna ci accompagnò in queste terre,
prima di allora,
nel suo femminile corpo.
Cordone d’accesso al nutrimento dell’ancor fragile esistenza,
un respiro ci saziò di moltitudini.
Dispersione in incondizionati spazi
Giovani nel fato
Ci siamo imbambolati ad ammirar ancora
Seppur distanti
Quello stesso cielo.

Le mani della terra

Le poesie di Alessia Savoini
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Sul cappello mio nonno piume non portava
Dalle labbra serrate alleggeriva il mondo fischiettando
Di frutta esotica il suo alito odorava
Così forte che forse di ricordo sapeva.
Appannava il vento per disegnar con lo sguardo
nuove forme in un mondo che veloce cambiava
Il veicolo il suo corpo
In cui il tempo ha trasgredito
Incidendo la vita nelle righe della sua pelle.
Goloso e ammaliato dal dolce gusto
Sgretolava gli incastri che non avrebbero funzionato
Così in lacrime cantava le canzoni degli alpini
Perché nella sua esistenza le circostanze avevano significato qualcosa.
Tremolante il cucchiaio che conducevi alla tua bocca
Alla fine di quei giorni in cui difficile fu lasciare il corpo
E mia nonna, la tua donna, a un certo punto vedevi
Piccolo ti eri celato nella realtà di memoria in cui lei ancora esisteva.
E se ancora vaghi nei cervelli dei presenti
È perché non si può morire davvero 
Quindi resti
Come rimane ognuno
Ogniqualvolta abbia sentito la mancanza.

Attaccamento per altrove

Le poesie di Alessia Savoini
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Smarrito nel credo di cuori distanti

Si confuse nel cerchio di facili istinti

Indigna con sdegno un celebre minuto

Poiché tagliente fu l’appiglio a un fragile sentimento.

Allorché innocente si dichiarò l’adulto

In lui in cui cresce il trauma infantile

Di colpe e inganni tra dèi e autoritari

Che alla mente non sfugge il pensiero di altrove.

Lukas in MD

Le poesie di Alessia Savoini
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Il sorriso chimico sciolse la saliva del suo bacio sulla mia guancia.
Molecole disgregate di alchemica gioia
pulsavano ristrette in laghi neri
A isola nel colore
Iridi marroni
Terre di desolazione in un lucido frammento
demolito da sorsi di sobrietà.

“1.23 a.m.”

Le poesie di Alessia Savoini
Bilaterale istante,
a passo sbieco,
dimeno
in procinto di nascere ancora
il pellegrino sguardo
Del mio corpo eterico
Chiuso in un corpo a correre ancora.
S’infila nel petto quando qualcosa s’infrange
Graffia il volto dagli occhi se qualcosa finisce
Risuona nell’eco di un ricordo sbiadito
Poi scompare di nuovo
In un sole che sorge.

Resina del tempo

Le poesie di Alessia Savoini
La resina del tempo
Umida di immortalità
Cola tra templi e rovine
Scheletri della storia 
Ove risiede la comprensione prima,
Il motivo per cui l’eternità si è scissa nel tempo.
Nel suo dilatarsi
Muore dopo un secondo 
Cessa di essere ricordo
Nel momento in cui
Lontano da qui
Un dio guarda in direzione del nostro cielo.
Un bambino tiene tra le mani una margherita
Come un monaco il suo māla
Pregano quello stesso sguardo
Uno volgendo il suo credo in alto
L’altro dentro di sé.
Scandito tra le note di un canto
Vibra incessante
L’intenzione che mai nasce
Poiché non può morire.
Tra i dubbi, l’immagine
Sfocata e a colori
Di ciò che avvenne in principio 
Manifesta nella potenza che hanno le cose
In una selva di rinascite
Imbambolati a collocarsi in una parte di mondo
Per volersela sentire propria.

Pesca e fango

Le poesie di Alessia Savoini
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Mio nonno aveva le mani che profumavano di frutta e di terra.
Un po’ come quando da piccola i pomeriggi odoravano di erba tagliata
E i problemi si risolvevano su una pagina di quaderno
Dove sommare era più semplice che dividere.
L’altalena era il mezzo di trasporto più efficace per andare lontano
E con il cuore rimanere.

Notte Blu

Le poesie di Alessia Savoini
Divino insegnante di realtà alterate
Uno tra altri, tanti
Hai respirato sulla mia pelle
In quelle notti che non volevano finire
Tra le macerie dei tuoi viaggi
Souvenir da tutto il mondo
Appesi
Sospesi
Spettatori di quella scritta sul muro che diceva “notte blu”.
Chi la scrisse forse t’amò come anch’io feci
Colmando l’esigenza di un istante
Al cui termine
Morimmo in un’affascinante bugia.

Una bugia con gli occhi azzurri

Le  poesie di Alessia Savoini

Eravamo nella mia testa e ci dicevamo il male che ancora non ci eravamo fatti, circoscritti nel buio di una folla ubriaca, circostante. È un demone intrappolato in quei fottuti occhi oceano, cerco la scelta sbagliata nei loro occhi, ma in quegli sguardi non c’è nessun demone. Eravamo nella mia testa, perché incontrarlo avrebbe dato importanza alle bugie di vite che non avremmo vissuto. E a cui, però, forse, abbiamo entrambi creduto per un qualche istante. Mi ferì lo sguardo di colpa, ghiacciato a schegge azzurre a contornare pupille a spillo, senza nemmeno riuscire ad ammettere di aver cambiato idea. Bugiardo carnefice di disillusioni spezzate, mi lasciò sola in mezzo al sudore e all’odore di respiri, inalati e rubati in una vecchia scuderia, in centro città. Per questo, ciò che avvenne dopo, fu un incontro nella mia testa, dove tutto era possibile, anche non averlo desiderato tanto.