RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 34

GARIGLIO (PD): “MENTRE A PAROLE CI SI ABBANDONA AD INVETTIVE CONTRO LE SOCIETÀ AUTOSTRADALI, SOTTO BANCO SI TRATTA CON LORO”

“Oggi, nella seduta congiunta delle Commissioni Trasporti e Lavori pubblici della Camera, durante l’esame del disegno di legge di conversione del decreto legge “Disposizioni urgenti per la città di Genova”, abbiamo assistito ad un fatto curioso

É stato presentato all’ultimo minuto e, poi, approvato da parte della maggioranza, un emendamento (il n. 1.100) che limita le attività che il Commissario per la ricostruzione, ossia il sindaco di Genova, deve affidare ad operatori economici che non abbiamo partecipazioni in società concessionarie autostradali” ha dichiarato l’onorevole Davide Gariglio (Pd) “In origine era, infatti, previsto che dovessero essere affidati a società diverse da Autostrade per l’Italia i lavori di ricostruzione del ponte, nonché le opere “propedeutiche e connesse”. Poi, con l’emendamento n.1.100, é stata soppressa la parola “propedeutiche”. In questo modo, si affida ad Autostrade per l’Italia il compito di abbattere il ponte, opera propedeutica per la ricostruzione” ha proseguito il deputato piemontese del Partito Democratico. “Non scandalizza la scelta in sé, che può essere dettata da ragioni di urgenza, ma é evidente che, mentre a parole ci si abbandona ad invettive contro le società autostradali, sotto banco si tratta con loro e ci si scambiano favori. Pochi minuti dopo, la maggioranza ha respinto un emendamento (il n. 1.35 di LEU) che prevedeva che, in caso di omesso versamento da parte di Autostrade delle somme necessarie per la ricostruzione del ponte, si potesse procedere alla revoca della concessione. É la doppia morale di Cinquestelle e Lega. Duri nei toni, morbidi nei comportamenti di governo” ha spiegato Davide Gariglio. “All’insegna di questa doppia morale vi é anche un’altra scelta di oggi: quella di respingere gli emendamenti di PD e di tutti gli altri gruppi dell’opposizione per impedire al Commissario di Governo di poter derogare alle norme antimafia – ha concluso l’onorevole Gariglio – Infatti, per la prima volta, col decreto Genova si consente di poter non rispettare tutta la normativa antimafia, fatto al quale il presidente dell’Autorità anticorruzione Cantone ha chiesto di porre rimedio. Proprio il sottosegretario Vito Crimi, che, in passato, ha sempre cavalcato le battaglie antimafia, oggi, seduto sui banchi del Governo, é stato risolutamente contrario ad inserire il rispetto del Codice antimafia tra gli obblighi del Commissario per la ricostruzione. Ma, si sa, con i grillini al Governo e con Salvini Ministro dell’Interno, la mafia non é più un problema”.

“Chiarezza sul Barattolo: da tutti i punti di vista”

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Nuova collocazione, rispetto delle regole da parte del soggetto assegnatario e gestione generale del fenomeno i nodi ancora da sciogliere

Avevo parlato, pochi giorni fa, di “futuro del Barattolo immerso nella nebbia” e non mi sento di dire, utilizzando oggi la stessa metafora, che le brume si siano nel frattempo dissipate. Tutt’altro. È stata discussa in Consiglio Comunale la mia ennesima interpellanza sul tema. Restano diversi nodi da sciogliere. Primo: la nuova collocazione. Non si contano le date promesse e i continui rinvii da parte dell’Assessore Giusta. Al momento, quale sarà la prossima collocazione del Libero Scambio ancora ufficialmente non si sa. Alle promesse non credo più, pertanto mi limiterò a tenere il tempo e a pungolare la Giunta da qui all’effettivo trasferimento. Secondo: il rispetto delle regole. Mi riferisco anche al soggetto assegnatario del bando. Vorrei sapere chi è che sta gestendo questo Barattolo. In qualsiasi gara d’appalto si fa in modo di sapere con esattezza numeri e garanzie in capo a chi partecipa. Pretendo che gli assegnatari gestiscano il Barattolo nella più assoluta legalità. Vorrei maggiore chiarezza sulla struttura organizzativa, patrimoniale e finanziaria dell’associazione ViviBalon. Terzo: la situazione generale. C’è un clima che non mi piace per niente. Mi preoccupa per esempio che l’ASD Vanchiglia, che lo scorso mese di luglio ha subito due furti in sede, non abbia avvertito l’Amministrazione di quanto successo.  Chissà dove troveremo le magliette da calcio trafugate: magliette che portano in bella mostra lo stemma societario e dunque sono facilmente riconoscibili. Mi auguro di non ritrovarle a Canale Molassi o in via Carcano durante le prossime settimane. Sono preoccupato anche per i soggetti che autocertificano la loro presenza nell’area di libero scambio nonché per i fenomeni, difficilmente quantificabili, del subaffitto degli spazi e degli ingressi non autorizzati. Rilasciamo regolare ricevuta a ciascuno dei quasi 700 operatori che ogni settimana espongono la propria mercanzia tra Canale Molassi e in via Carcano? In altre parole: possiamo chiedere l’elenco di tutte le ricevute rilasciate per 360 stalli di media ogni volta? Valuterò i prossimi accessi agli atti da fare. Se è vero che c’è un nuovo regolamento vorrei capire quanto è rispettato. Vorrei un nuovo corso nella legalità: serve più controllo e meno autocertificazioni.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

“CASE POPOLARI PRIMA AGLI ITALIANI”, FDI PRESENTA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE

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MODIFICA REGOLAMENTO EMERGENZA ABITATIVA CON LIMITE DI DIECI ANNI DI RESIDENZA PER EXTRACOMUNITARI
Oggi presso l’URP del Comune di Torino gli esponenti torinesi di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone (dirigente nazionale FDI) e Augusta Montaruli (parlamentare FDI) hanno presentato una proposta di delibera di iniziativa popolare per modificare il Regolamento comunale di emergenza abitativa, con una importante novità a tutela dei cittadini italiani nell’assegnazione delle case popolari: il limite di accesso di dieci anni di residenza regolare e continuativa per gli stranieri extracomunitari.  “È ingiusto che oltre metà delle concessioni di case Atc con il canale preferenziale dell’emergenza abitativa vada a stranieri, una percentuale assolutamente sproporzionata rispetto alla quota di residenti: si tratta di case che non vengono assegnate a famiglie italiane, lasciate invece per strada in attesa dei bandi lumaca. Un vera e propria discriminazione al contrario” afferma Maurizio Marrone, che precisa “La nostra proposta è identica a quella annunciata da Di Maio come limite di accesso al futuro reddito di cittadinanza, che è un semplice sussidio, decisamente meno oneroso e definitivo di un alloggio assegnato per la vita e trasferibile pure ai figli. Vogliamo proprio vedere come si pronunceranno i grillini torinesi in Consiglio Comunale: auspichiamo che non la boccino sconfessando il loro leader”.  Augusta Montaruli aggiunge “Appena gli uffici comunali omologheranno il nostro testo, partiremo con la raccolta delle 1500 firme necessarie con gazebo in tutte le piazze e i mercati rionali, partendo dalle periferie a contatto con la gente. È un primo passo in vista della vittoria alla Regione, dove cambieremo la legge sulla casa: con Fratelli d’Italia al governo del Piemonte mai più case popolari agli ultimi arrivati con Italiani lasciati invece senza un tetto sulla testa”.  Tra i primi firmatari presentatori della delibera di iniziativa popolare ci sono i Capigruppo FDI nelle Circoscrizioni torinesi Patrizia Alessi (7), Valerio Lomanto (6), Massimo Dimiscio (3), insieme a comuni cittadini in emergenza abitativa.

LA VITTORIA DEI VERDI IN GERMANIA

I Verdi di Grugliasco esultano per l’ottimo risultato conquistato in Germania diventando così il secondo partito.  Spiegano  i co- portavoce Tiziana Mossa e Verdicchio Vincenzo che” il sogno dei Verdi diventa realtà in Germania”.  Nell’aria c’è qualcosa di diverso e in tutto il Nord Europa si sta apprezzando una politica Verde capace di canalizzare l’attenzione sulle tematiche ambientaliste, sulla vita quotidiana, sulla salute, lavoro, benessere, trasporti e tutela della famiglia.  In Italia dobbiamo far tesoro di quello che è successo in Germania e riportare i Verdi come una forza politica capace di coltivare una visione positiva della vita e della convivenza.  I Verdi di Grugliasco promuovono il cambiamento ecologista come forza trainante per i verdi in Italia. 

 

I Verdi di Grugliasco 
Il Responsabile Comunicazione Esterna 
Pepe Giuseppe

CINGHIALI, ROBERTO BARBERO (CIA TORINO): «I POLITICI NON STANNO FACENDO IL LORO MESTIERE»

“La rabbia degli agricoltori, dopo la sentenza del Tar del Piemonte che sospende i piani di abbattimento nel Torinese”

Con la sentenza del Tribunale amministrativo del Piemonte che la settimana scorsa ha sospeso i piani di abbattimento dei cinghiali in provincia di Torino, torna a riaccendersi la protesta degli agricoltori sui danni della fauna selvatica: «Non ce l’ho con i giudici – mette le mani avanti il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero -, che fanno il loro mestiere sulla base delle normative vigenti, me la prendo invece con i politici, che continuano a parlare senza fare niente. Tutti sanno quanto sia diventato devastante il problema dei cinghiali per la nostra agricoltura, eppure nulla si muove. Prendo atto che anche nel contratto di governo del nuovo esecutivo nazionale non c’è traccia di interventi per far fronte ai danni della fauna selvatica, che va gestita e non più soltanto tutelata. Fintanto che non si metterà mano alla legge, non ci sarà modo di contenere efficacemente l’imperversare dei cinghiali, come dei lupi e degli altri selvatici». Accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste e animaliste Lac, Lav, Sos Gaia e Oipai, il provvedimento del Tar non chiude la caccia, che proseguirà regolarmente fino al temine della stagione venatoria, ma pone lo stop al Programma straordinario per il contenimento del cinghiale, approvato dalla Città Metropolitana (ex Provincia) di Torino. In particolare, viene affermato che gli abbattimenti di animali devono essere l’extrema ratio, potendosi eseguire solo se l’Istituto Superiore per la Protezione la Ricerca Ambientale (Ispra) certifichi l’iniziale inefficacia di interventi ecologici alternativi incruenti. Per i giudici, il pretesto dei costi degli interventi di prevenzione (recinzioni, dissuasori elettrici, eccetera), avanzato dalla Città Metropolitana, non giustifica alcuna violazione della normativa statale. «I danni provocati dalla fauna selvatica – interviene il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori del Piemonte, Gabriele Carenini – stanno diventando il primo problema delle nostre aziende agricole. La situazione è drammatica non solo per le colture, ma anche per l’incolumità delle persone, come dimostra l’incremento degli incidenti stradali provocati dall’attraversamento dei cinghiali. Bisogna che la politica intervenga al più presto, vanno disposti piani di abbattimento straordinari, ma anche interventi legislativi che consentano una gestione ragionata della fauna, superando l’approccio ideologico della tutela a ogni costo».

PENSIONI. BOETI: “CON RIFORMA FORNERO NON AVREMO SPECIALISTI A SUFFICIENZA PER CURARE GLI ITALIANI”

“Con la modifica della legge Fornero, che il Governo pare intenzionato a portare avanti, ben 45mila medici in Italia andrebbero in pensione. Questo rappresenterà un grande problema per il nostro Paese, perché le scuole di specializzazione non hanno licenziato un numero sufficiente di specialisti”: lo ha affermato il Presidente del Consiglio regionale Nino Boeti intervenendo quest’oggi a Palazzo Lascaris in occasione della presentazione della Campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione dell’Osteoporosi e i rischi dell’Anoressia. “In Piemonte, per esempio, si specializzano 8 ortopedici l’anno: potranno bastare a coprire il turn over? Temo che ci sia una sottovalutazione da parte del Governo e dell’opinione pubblica. Le scuole di specializzazione sono a numero chiuso e allora bisognerebbe consentire a tutti quelli che si laureano di potervi accedere liberamente e direttamente, altrimenti non avremo specialisti in grado di curare gli italiani. Quando ho iniziato a fare l’ortopedico, alla fine degli anni Settanta, non ho mai fatto un intervento senza l’assistenza di un chirurgo più anziano, a garanzia del paziente. Se non ci sono i maestri, gli allievi potrebbero fare danni e i danni sulla salute dei cittadini sono molto spesso irreparabili”.

Nino BOETI

Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

LAVORO, TRONZANO (FI): “COMUNE DI ANDEZENO ACCERCHIATO DALLE CRISI AZIENDALI. REGIONE INTERVENGA”

“Il Comune di Andezeno è accerchiato dalle crisi aziendali e vede messi a repentaglio decine di posti di lavoro. La chiusura dello stabilimento del Gruppo JDE, gestore dei marchi Hag e Splendid, è infatti solo l’ultima nel territorio se osserviamo più nel suo complesso il territorio del Chierese. La Regione Piemonte ha il dovere di intervenire per salvaguardare un territorio che è da troppo tempo penalizzato”. Ad affermarlo il vicecapogruppo di Forza Italia Andrea Tronzano. Conclude Tronzano: “Ho presentato una interrogazione urgente per conoscere gli sviluppi per i 57 lavoratori di Andezeno a seguito degli incontri avvenuti in Regione tra i vertici del Gruppo Jde e l’assessore. E’ da comprendere poi come intenda comportarsi l’assessore al Lavoro per il Chierese che vede solo in parte rientrata la questione Embraco e che registra anche le difficoltà della Cartotecnica Chierese – pronta a lasciare per investire all’estero e l’industria dolciaria Ferrero che sta completando il trasferimento da Pino Torinese”.
(foto archivio)

Arresti no-tav, Prc: “Giustizia forte con i deboli”

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA EZIO LOCATELLI

“Trent’anni di carcere per le manifestazioni No Tav del 2015 in Valsusa sono un’assurdità. In occasione di quella manifestazione un migliaio di manifestanti raggiunse il cantiere Tav osteggiati dalle forze di polizia. Per il lancio di sassi e fuochi d’artificio che ne è seguito sedici manifestanti sono stati trattati alla stregua di terroristi veri e propri. Inammissibile! La criminalizzazione della lotta No Tav è un approccio regressivo, un approccio del tutto sbagliato alle manifestazioni di opposizione ad un’opera inutile e distruttiva. Voglio sperare che i ricorsi avversi alle condanne comminate saranno accolti nella sede giudiziale successiva. Ma intanto occorre levare forte la voce contro una giustizia debole con i forti, forte con i deboli”.

SMOG, FLUTTERO E TRONZANO (FI): “SI SOSTENGANO LE IMPRESE MA IL CAOS DELLA COMMISSIONE DIMOSTRA IL FALLIMENTO DELLE POLITICHE DEL PD E DEL M5S”

“PRONTI A VOTARE ODG CONDIVISO PER COMMERCIANTI E ARTIGIANI”


“Il caos nato in Commissione Ambiente tra i consiglieri del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle contro il proprio assessore sulla delibera anti smog dimostra in modo palese il fallimento delle politiche ambientali messe in campo in tutti questi anni dalle giunte di centrosinistra prima e da quella grillano poi”. Ad affermarlo Andrea Fluttero e Andrea Tronzano, rispettivamente capogruppo e vice capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte. Prosegue Tronzano: “Mi pare paradossale vedere il Pd scagliarsi contro le azioni previste dalle delibere della Regione e del Comune di Torino. Per anni hanno fatto demagogia sull’argomento penalizzando imprese e lavoratori, ora si ergono a difensori degli automobilisti. Stanno raccogliendo quello che hanno seminato negli ultimi trent’anni. Il Movimento dimostra invece di essere l’evoluzione incancrenita del Pd: semplicemente radicalizzano quanto da sempre teorizzato a sinistra con effetti nefasti sul mondo produttivo”. Aggiunge Fluttero: “Credo che il fallimento sia totale. Continuiamo a riproporre le stesse politiche da anni, rendendole sempre più gravose e limitanti per i cittadini ma i dati sull’inquinamento non migliorano, anzi. Anche sul fronte del cambio del parco auto siamo indietro: di anno in anno parliamo di andare in deroga per tutta una serie di categorie di cittadini. E’ sintomo che anche sul fronte degli incentivi al cambiamento dei propri mezzi di trasporto siamo ancora all’anno zero. Credo che su questo punto ci sia molto da lavorare e che Pd e M5S debbano recitare il mea culpa”. Conclude Tronzano: “In commissione ho proposto un ordine del giorno bipartisan per evitare di politicizzare lo scontro ed ho quindi dato la nostra disponibilità a costruirlo insieme in modo da venire incontro a tutti gli artigiani e commercianti che rischiano di non poter più circolare per Torino. I cittadini però devono aprire gli occhi: da anni Forza Italia e il centrodestra combatte per avviare politiche innovative sul fronte del contenimento degli agenti inquinanti e per alleggerire la pressione fiscale sull’auto, si pensi al bollo come tassa di circolazione e non di possesso, ma Pd e Movimento ci osteggiano a livello ideologico”.

Comital, Grimaldi (LeU): “La Regione metta in campo tutti gli strumenti”

“Per tutelare i lavoratori anche  il Governo si assuma le proprie responsabilità”


Il 9 ottobre, si sono recati al Ministero del Lavoro l’Assessora regionale Gianna Pentenero e i curatori fallimentari di Comital-Lamalù, le due aziende di Volpiano dichiarate fallite a giugno dal tribunale di Ivrea, per capire se nel cosiddetto «decreto Genova» che riattiva la cassa integrazione per i lavoratori delle aziende che hanno cessato la produzione, potevano rientrare anche i 127 dipendenti dei due stabilimenti volpianesi, senza stipendio da giugno. Purtroppo nessuna novità positiva è emersa da questo incontro, benché il Ministro Di Maio avesse garantito di voler risolvere il problema con l’ultimo decreto. Il bando per l’acquisizione, appena scaduto, non ha ottenuto alcuna offerta e il 10 ottobre, l’incontro delle 12 in Regione con i lavoratori non è stato dirimente, anzi, a quanto pare l’Assessora avrebbe suggerito di licenziare subito tutti i lavoratori perché possano accedere alla Naspi. Il gruppo LeU è da tempo promotore di una legge sul reddito di autonomia e sul salva muti, che servirebbero proprio ad arginare casi come questo. Inoltre Marco Grimaldi è stato il promotore del cosiddetto fondo salvasfratti, strumento utile almeno per gli operai che hanno contratti d’affitto. “Conosciamo le norme dello Stato e sappiamo bene che l’unico modo per ottenere la Naspi è il licenziamento, ma il nostro compito è trovare altre soluzioni, se pensiamo che la politica sia qualcosa in più rispetto a una mera attività da funzionari” – dichiara il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi. – “Ci aspettiamo dalla Regione un serio impegno a ricondurre il Governo alle proprie responsabilità e una verifica di tutti gli strumenti utili per fare fronte alla situazione, come per esempio la possibilità per i lavoratori di accedere da subito ai fondi salva mutui e salva sfratti”.