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Violenza al Valentino, il commento del Siulp

“Servono pene esemplari”

Un violentatore comunque lo si guardi è, ovviamente, a prescindere dal colore della pelle sempre uno spregevole criminale. Tuttavia, sapere che il violentatore in questione proviene da un altro continente e arriva in Italia in modo irregolare e quindi fuori controllo, non può che alimentare la rabbia, la paura, e l’insicurezza di tutti i cittadini che devono già sopportare la criminalità nostrana. È interessante verificare se anche in questo caso sovvengono in aiuto del violentatore “tempeste emotive o ormonali” quasi a giustificare il carnefice e magari con tanto di attenuazione di pena. Quello che in realtà occorre è una pena esemplare che deve agire come deterrenza per chi non sa controllare le proprie pulsioni animalesche e non ha un barlume di umanità.

Il Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo

 

Sicurezza e legittima difesa

Incontro mercoledì 27 marzo, ore 21 corso Francia 4/a Rivoli
L’Avvocato penalista Simone Giacosa, l’Istruttore di Auto protezione, autotutela: Roberto Maccarone e il Vicedirettore del Poligono di Tiro di Avigliana Alberto Magni chiariranno meglio come e fino a che punto sia opportuno difendersi senza incorrere in reato.  Sarà un INCONTRO APERTO A TUTTI I CITTADINI su un problema che interessa ogni persona, indipendentemente dal proprio pensiero politico. Mercoledì 27 marzo ore 21 corso Francia 4/a, Rivoli.

PIEMONTE NEL CUORE: "QUALI PROPOSTE PER L’ASSISTENZA?"

Quello di cui abbiamo bisogno è un patto per la salute tra politica, operatori, territori, associazioni e cittadini. Una grande stagione di mobilitazione con importanti momenti di confronto e di condivisione. E’ ora che l’idea di una nuova proposta e di un nuovo modello organizzativo dell’ assistenza si concretizzi ed entri con forza e determinazione nell’ agenda politica di quella che sarà la nuova Giunta Regionale, attraverso il coinvolgimento di tutte le rappresentanze dei territori, delle professioni, delle associazioni di cittadini. Una proposta nuova che parti da una concreta analisi ed identificazione dei reali bisogni di cura e di salute della popolazione, mettendo in campo e valorizzando le competenze dei professionisti ed operatori sanitari della nostra regione. Programmazione e progettazione con una visione futura ma anche un sano pragmatismo per dare una risposta ai grandi temi della sanità come gli anziani, le cronicità, le disabilità e tutte le fragilità. Alcune situazioni di lavoro sono inaccettabili come sono inaccettabili alcuni rischi e condizioni a cui sono sottoposti gli utenti. E’ vero, in Piemonte abbiamo delle eccellenze che non sono però la sanità di tutti i giorni. La società cambia, i bisogni di cura e di assistenza, oltre ad essersi modificati sono aumentati ed è pertanto urgente adattarsi alle esigenze della popolazione per dare risposte appropriate sia in ospedale che sul territorio. Uno spazio da riempire, un vuoto da colmare, necessario per dare risposte appropriate affinchè il risultato non sia la rinuncia alle cure. In occasione dell’incontro, oltre alla presentazione ufficiale della candidatura, si discuterà di quali siano le priorità e le proposte per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini Piemontesi.

FRANCESCO COPPOLELLA CANDIDATO PER IL CONSIGLIOREGIONALE DEL PIEMONTE

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HOTEL DIPLOMATIC- VIA CERNAIA,42 TORINO 27 MARZO ORE 18.00 #UNINFERMIEREINREGIONE PER IL DIRITTO ALLE CURE PARTECIPERANNO: Istituzioni professionali. Associazioni di categoria, Rappresentanze sindacali, Rapresentanti della libera professione, Infermieri, medici, operatori della sanità, Associazioni di volontariato, Cittadini.

CITTADINI RESIDENTI ALL'ESTERO, UNCEM: "GRAVE NON POSSANO VOTARE PER LE AMMINISTRATIVE"

“IN MOLTI COMUNI PICCOLI, CASI DOVE FINO AL 60% DI CITTADINI SONO FUORI ITALIA PER STUDIO O LAVORO”

Che gli italiani residenti all’estero non possano votare per le elezioni Amministrative e regionali se non rientrando in Italia, è particolarmente anomalo quest’anno, quando probabilmente nella stessa tornata elettorale ci saranno le comunali (in moltissimi Enti), regionali (in alcune Regioni) ed europee. Uncem ha incontrato nelle ultime settimane numerosi Sindaci di piccoli Comuni che rilevano con preoccupazione l’impossibilità di voto per i loro concittadini che risiedono all’estero per motivi di studio e lavoro. È noto che l’emigrazione lungo tutto il Novecento ha “spolpato” i Comuni piccoli, montani in particolare, di centinaia di migliaia di donne e uomini. Per molti piccoli Enti, l’ Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero) conferma che oltre un terzo o anche la metà della popolazione elettorale vive oltre i confini. Il rischio vero, in piccoli Comuni dove potrebbe esserci solo una lista alle elezioni amministrative, è che non si raggiunga il quorum. Un tema che Uncem sottopone al Ministero dell’Interno e ai Parlamentari, affinché modifichino la legge 459 del 2001, che ha introdotto il voto degli italiani all’estero adempiendo a quanto scritto dalla Costituzione, articoli 48, 56 e 57. La legge Tremaglia si applica infatti solo alle elezioni parlamentari e ai referendum nazionali; non si applica, invece, alle elezioni del parlamento europeo, alle elezioni regionali e amministrative, né ai referendum regionali e comunali. Uncem ritiene si possano verificare le opportunità diestendere il voto all’estero anche per regionali e amministrative. Un percorso non semplice che potrebbe però evitare il rischio di mancato raggiungimento di quorum in tanti piccoli centri dove una sola lista è quasi scontata già oggi

"Anagrafe, no alle chiacchiere, sì a nuove assunzioni"

Il Comune smetta di parlare di straordinari. Sono solo due le misure utili alla risoluzione del problema delle Anagrafi cittadine: o si assumono nuove persone o si spostano dipendenti.

Mantenere gli stessi servizi con meno persone è, semplicemente, impossibile. La parola “innovazione”, di per sé condivisibile e necessaria, sta diventando un paravento per nascondere i problemi. Il problema si risolve allocando risorse e facendo concorsi. Il resto sono parole al vento, come continuare a parlare di “straordinari”. Quando non prese in giro belle e buone. Si aprano concorsi e si assuma. O si sposti personale laddove serve di più. All’Assessore Pisano, che urla “Noi lavoriamo sulle Anagrafi 24 ore su 24” e chiede “ci stiamo impegnando notte e giorno, voi questo lo vedete?” rispondo che noi vediamo i risultati, e i risultati dicono che la situazione è nel caos e servono nuove risorse giovani e formazione.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Esposto di Rosso (FdI) sui Murazzi abbandonati

Il capogruppo di Fratelli d’Italia: “Abbiamo perso gli affitti per anni e gli immobili sono ormai fatiscenti e deprezzati”

“Lasciare in stato di abbandono decine di immobili pubblici, rinunciare all’incasso dei canoni di locazione, permettere il degrado fisico dei locali stessi con un inevitabile deprezzamento del loro valore, rappresenta con ogni probabilità un grave danno erariale”. Così Roberto Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale torinese, ha introdotto oggi la conferenza stampa nella quale ha illustrato l’esposto alla Corte dei Conti che ha preparato per il deposito urgente. “Mi riferisco – ha continuato – proprio ai tanti locali chiusi al Parco del Valentino, ma anche agli otto lotti già assegnati ai Murazzi, che restano lettera morta e non vengono assegnati per le lungaggini cervellotiche, per i bandi mal scritti e che di conseguenza stanno provocando la morte di due aree importantissime della città”. Da un punto di vista politico, spiega Rosso, “non posso che constatare come questo stato di cose, le cui responsabilità sembrano essere di entrambe le ultime Giunte comunali, abbiano di fatto lasciato agli spacciatori campo libero sia al Valentino, sia ai Murazzi. Da un punto di vista amministrativo e contabile, però, è chiaro che ci siano sia il danno emergente, sia il lucro cessante”. Difficile stimare con precisione quanto il Comune stia perdendo. Si tenga conto che soltanto la Rotonda del Valentino aveva un canone annuo di 120mila euro ed è chiusa da 5 anni: in tutto sarebbero 600mila gli euro non incassati da Palazzo di Città. Ma anche ai Murazzi, si stanno perdendo circa 200mila euro l’anno di affitti non pagati, secondo quanto risulta dai bandi per l’assegnazione degli immobili. Si legge nell’esposto: “il Cacao, il Bunker, il Cap10100 e praticamente tutti gli spazi dei Murazzi, per non parlare della Rotonda del Valentino o del Fluido, tutti locali di proprietà in senso lato della cittadinanza che l’Amministrazione dovrebbe per l’appunto amministrare e far rendere, sono invece in stato di abbandono”. Il documento prosegue sottolineando che “la stessa Rotonda, in totale disarmo e nell’incuria dell’Amministrazione, è ormai utilizzata dai tossicodipendenti come ‘stanza del buco’, dopo essere stata vandalizzata e spogliata di tutti gli arredi e di ogni parte mobile al suo interno, con un grave pregiudizio per il valore dell’immobile stesso”. Per questi e altri motivi, con l’esposto si chiede alla Corte che vigila sul buon utilizzo del denaro e dei beni pubblici, “se una quantità tale di immobili pubblici in stato di abbandono, quindi senza più la possibilità per il Municipio di ottenere canoni, con il degrado causato dall’assenza di qualsiasi vigilanza dei locali stessi e di qualsivoglia cautela finalizzata alla loro conservazione, non abbia causato un grave danno erariale per le casse comunali”. Roberto Rosso chiarisce che “la situazione è davvero paradossale. Perché tante delle vertenze che hanno portato alla chiusura e all’abbandono di decine di locali, partivano proprio dall’assunto che i canoni non fossero adeguati e che in fondo il Comune ci stesse perdendo. Però le lungaggini burocratiche, l’incapacità amministrativa e forse anche un po’ di noncuranza, hanno portato a una chiusura che ormai sta diventando permanente, per cui dal poco che si incassava si è passati al niente”. Senza contare che “l’incuria e la mancanza di controlli degli immobili chiusi hanno anche causato le devastazioni dei vandali e dei ladri, che come detto hanno deprezzato ulteriormente il valore della cosa pubblica in questione”.

SUSA, BATZELLA (MODERATI): "PRONTO SOCCORSO SOVRAFFOLLATO, PAZIENTI IN CORRIDIOIO"

“MANCANZA DI POSTI LETTO E PERSONALE STREMATO. PRONTA INTERROGAZIONE PER L’ASSESSORE ALLA SANITA’”

“Il pronto soccorso dell’ospedale di Susa è in condizioni insostenibili a causa del sovraffollamento”. Lo afferma la consigliera regionale dei Moderati, Stefania Batzella, che sabato 16 marzo  ha effettuato un sopralluogo sul posto, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei parenti di alcune persone che si trovavano ricoverate lì. “Intorno alle 20 – spiega – erano presenti 33 pazienti, 9 dei quali con codice giallo e gli altri 24 con codice verde. I 9 posti letto di Osservazione breve intensiva (OBI) erano pieni e il resto dei pazienti stazionava nelle barelle in corridoio. Alcuni pazienti si trovano in pronto soccorso da giorni, addirittura anche da 6 giorni, perché nei reparti non ci sono posti letto per ricoverarli. Inoltre, anche la sala di attesa era piena di persone che attendevano di essere chiamate per essere visitate”.

I nodi cruciali del problema continuano ad essere sempre gli stessi: la mancanza di posti letto, il poco personale infermieristico, gli Oss (operatori socio-sanitari) e anche i medici. “Durante la giornata – prosegue Batzella – hanno lavorato in pronto soccorso due medici, uno dedicato ai codici ad alta intensità e uno a quelli di media e bassa intensità, in servizio dalle 9 del mattino. Quest’ultimo alle 19 è andato via. Durante la settimana, invece, il turno termina alle 23. Tempo fa tempo fa avevo presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere che anche il sabato e la domenica il medico si fermasse fino alle 23, ma per l’Asl To3 non era necessario prolungare l’orario. Ed ecco i risultati”.

Il 19 febbraio la consigliera aveva anche chiesto in Consiglio regionale se fosse stato predisposto dalla direzione aziendale dell’Asl To3 un piano per affrontare in modo adeguato ed efficiente il sovraffollamento nei pronto soccorso. “Mi era stato risposto che il piano c’è – aggiunge – ma è evidente che non funziona o non è sufficiente. I posti letto sono pochi e non sono stati incrementati e anche il personale doveva essere incrementato per affrontare al meglio il carico di lavoro. Inoltre, il piano precisa che in Osservazione breve intensiva, i pazienti non possono stare più di 36 ore. Oltre questo tempo, il paziente deve essere preso in carico o da un reparto ospedaliero o, in mancanza di posti letto, dalle strutture residenziali e territoriali sanitarie, favorendo l’inserimento Rsa e Cavs, con le quali l’Asl To3 ha preso specifici accordi mirati all’accoglienza dei pazienti del territorio”.

“Alla luce di quello che ho visto – conclude la consigliera dei Moderati  – è evidente che tutto ciò non è stato messo in atto. Chi si rivolge al pronto soccorso deve ricevere un’assistenza di qualità e in questa situazione non è possibile, così come non è più tollerabile che il personale lavori in queste condizioni nonostante la loro professionalità, l’impegno e la buona volontà. Ormai sono allo stremo. Martedì in Consiglio regionale interrogherò l’assessore alla Sanità e gli chiederò di intervenire al più presto affinché questa situazione possa essere risolta”.

Imu, Fiaip: Aumento è stangata per l'immobiliare e tradisce chi ha investito

“L’aumento dell’aliquota Imu dei contratti concordati è un’ulteriore stangata per il mercato immobiliare che già stenta la sua ripresa”, dichiara Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). Un balzello che ricade ancora una volta su chi una casa la possiede o l’affitta. “Chi ha un immobile vuoto e sfitto aveva accettato di mantenere canoni più bassi rispetto ai prezzi di mercato, compensando con gli sconti fiscali. C’è chi ha investito nella riqualificazione energetica del proprio alloggio, cambiando infissi e impianti, per poter accedere a fasce di canone agevolato migliori per  contratti 3+2 e ora con questo rincaro, l’investimento fatto è notevolmente penalizzato, senza peraltro poter tornare indietro”Gli accordi territoriali hanno contribuito a rimettere in marcia il mercato degli affitti, calmierando i prezzi delle locazioni e conciliando gli interessi di proprietari e inquilini. “Aumentare la pressione fiscale disincentiva l’affitto agevolato, perché questo risulta meno conveniente. Chi si è già impegnato su questa via, oggi si vede tradito da un inaspettato rialzo delle tasse”, aggiunge Lucia Vigna vice presidente Fiaip Torino, sottolineando come queste decisioni avranno ricadute su tutta la filiera dell’immobiliare: “C’è una consequenzialità che non si può ignorare né sottovalutare – prosegue – riguarda sia la domanda di case popolari, sia il sostegno della morosità incolpevole, nonché tutti i soggetti coinvolti in questo settore. Inoltre viene meno una spinta alla riqualificazione energetica degli immobili su cui tanto si punta e si dibatte”.

"Abbassi il canone per favorire il tuo inquilino in difficoltà? I Cinque Stelle ti fanno pagare di più"

Ma l’aumento dell’aliquota Imu per chi “viene incontro” alle fasce più deboli non è l’unica (e assurda) stangata: tra Tari, Tasi, Cosap e altre voci il “conto”, per i torinesi, fa circa 12 milioni
L’Amministrazione aumenta l’aliquota Imu per i contratti di locazione e canone agevolato e in questo modo penalizza tutti. Soprattutto – non è un paradosso – le fasce deboli. Ora quale incentivo avranno, infatti, i proprietari di immobili a mettere in affitto i loro spazi a canone agevolato? Molti di torneranno a contratti a canone libero, dopo anni di incremento e diffusione dei contratti concordati. I canoni agevolati non solo favoriscono gli inquilini in difficoltà economica, ma rappresentano anche un importante argine contro il disagio abitativo nella nostra città. Le liste di attesa per l’assegnazione di una casa popolare sono già lunghe così. La mossa della Giunta sarà, dunque, un clamoroso autogol per la stessa Città di Torino. Succede così quando, invece di combattere la povertà, si combatte la (presunta) ricchezza e i (presunti) ricchi. Perché per lorsignori la classe media non esiste: chiunque abbia un appartamento o un negozio da dare in affitto è senz’altro un privilegiato da bastonare.Ma gli aumenti riguardano una lista infinita di voci: aumenta l’aliquota IMU per i comodati gratuiti (dal 7,6 al 10,6 per mille), la Tasi (per certe imprese), la Tari (per tutti) e la Cosap (specialmente per chi ha la “colpa” di vivere in centro o semplicemente ci lavora). Il riassunto è che quella grillina è, a Torino, una politica di aumento scriteriato della pressione fiscale, nel tentativo di mettere una pezza ai tagli che il governo centrale (sì, quello in teoria di colore amico) ha imposto agli enti locali. Il totale fa 12 milioni in meno nelle tasche dei torinesi; 12 milioni ai quali va aggiunta la ”ciliegina sulla torta” rappresentata dal balzello imposto a chi ha l’ardire, o più banalmente, la necessità, di entrare in centro con l’auto privata.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

No Tav – Locatelli (Prc-Se): «è rottura definitiva tra Movimento Notav e M5S. Avanti con la lotta»

«Dopo malumori, critiche più o meno sotterranee, è rottura definitiva tra il movimento No Tav e il M5S». 

A rivelarlo è Ezio Locatelli, della segreteria nazionale e segretario provinciale Prc di Torino facendo riferimento a una nota di Alberto Perino, uno degli esponenti di punta del movimento della Valsusa, per anni sponsor della creazione politica di Beppe Grillo. 

«Perino scrive parole durissime contro la decisione del governo di far partire i bandi di gara per la realizzazione della linea di Alta Velocità. In una lettera inviata a un gruppo di parlamentari e attivisti del M5S lancia un anatema: “attenti signori a 5 stelle … state calpestando i vostri principi fondatori, prendendo in giro voi e chi ha creduto in voi, per paura di far cadere il governo e di perdere (forse) la poltrona. Dopo le elezioni e il vostro tonfo verticale sarà Salvini a sfasciare il governo e voi sarete cancellati”. E più avanti “Noi non abbiamo governi amici, siamo abituati alle fregature, ma voi sparirete dal parlamento e dalla scena politica italiana. Non già cinque stelle ma un pulviscolo di meteoriti che si disgrega prima di arrivare sulla terra”. Nonostante le giravolte del governo Conte, Salvini, Di Maio non tutto è perduto. Avanti con la lotta NoTav. Dopo la bellissima giornata di oggi per la difesa del clima contro le opere inutili il 23 tutti a Roma per battere le politiche affaristiche e speculative del governo gialloverde».