IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
La movida violenta nel Ponente ligure
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il Ponente ligure con punte esasperate ad Alassio e persino ad Albenga, come anche altre località di mare italiane, quest’anno sta conoscendo una movida violenta e vandalica che ha visto gruppi di ragazzini ubriachi e magari anche drogati che minacciano e insultano clienti seduti in un bar, distruggono l’arredo urbano, tentano di aggredire agenti della polizia comunale, disturbano la quiete pubblica
Scrive un giornale: “È l’estate delle risse, degli scippi, delle rapine e dei danneggiamenti soprattutto nel cuore della notte e nei weekend”. I torinesi in vacanza nel Ponente ligure sono esasperati. Così non si può andare avanti e le promesse di maggiori controlli il prossimo anno suonano come una presa in giro. Un quadro intollerabile che si ripete un po’ in tutta Italia e che ha costretto gli esercenti ad assumere vigilantes, quasi non dovessero già fronteggiare mille altre difficoltà economiche. Tutte le polemiche stupide contro le mascherine e i green pass da parte di adulti mai cresciuti abbastanza sono l’altra faccia della medaglia di una situazione che vede molti giovani diventati teppisti. C’è un sindaco che invoca per i responsabili di questa movida violenta i “lavori forzati”, una proposta clamorosa quanto non praticabile. Il problema è educativo, a partire dalle famiglie che non educano e non controllano i propri figli, per non parlare di una scuola che riprenderà di nuovo senza la sicurezza necessaria e sarà destinata per il terzo anno a dichiarare fallimento. Occorrono leggi più severe che consentano alle forza dell’Ordine interventi e arresti che non trovino in magistrati troppo indulgenti la vanificazione del lavoro di prevenzione e di repressione di reati perché tali sono e non forme di divertimento che va un po’ oltre i limiti. Un paese in piena pandemia non può permettere a ragazzini di creare ulteriore caos,quasi già non bastasse quello creato dai no vax.
E’ l’imbarbarimento delle nostre città che si trasferisce d’estate al mare. Ripeto, i genitori hanno delle responsabilità anche penali e pecuniarie che vanno individuate con fermezza. Non occorrono “lavori forzati“, occorre applicare le leggi vigenti senza debolezza e, se necessario, vanno aumentate le pene. I vandali in vacanza non hanno giustificazioni “sociali” simili a quelle che hanno consentito a tanta delinquenza giovanile nelle barriere urbane di crescere con il richiamo a tesi demagogiche e giustificazioniste, che in Italia continuano ad imperare. Occorre usare il pugno di ferro ,senza guanto di velluto. Altrimenti accettiamo come fatto irreversibile la fine del vivere civile. Questi talebani occidentali vanno combattuti e messi in condizione di non nuocere. Certo senza rinunciare all’educazione famigliare e scolastica. Ma quando un genitore non usa neppure la mascherina, che autorità può esercitare con i figli? Anche lui andrebbe rieducato senza tanti complimenti. Questi sono tempi di ferro e di fuoco e vanno affrontati senza tanti sociologismi che sono alla base del nostro declino civile ed anche morale quando la licenza viene confusa con la libertà.
La profezia di Oriana Fallaci si avvera
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Solo chi è sprovveduto o è in malafede può disconoscere che il ritiro degli USA e della NATO dall’ Afghanistan non abbia un contraccolpo immediato e drammatico sulla ripresa del terrorismo islamico, in questo caso non islamista, secondo un linguaggio vellutato e falso, usato in Europa quando gli attentati erano all’ordine del giorno e si voleva disperatamente separare l’ Isis da un Islam moderato che è sempre più difficile individuare. La vittoria talebana a Kabul darà una spinta a tutto l’ Islam nel suo complesso e renderà vane certe distinzioni. Viene fuori in maniera lampante il fallimento della politica estera americana espressa da quattro presidenti che, alla luce di questi fatti, rivelano tutta la loro mediocrità . Balza in tutta evidenza l’impossibilità di esportare la democrazia ,ma anche l’inconciliabilità tra Islam e Occidente ,come aveva sostenuto Oriana Fallaci. Sulla lunga distanza appaiono velleitari i tentativi di portare alla normalità un paese contro il quale dovettero desistere a combattere anche i sovietici, i cui eredi putiniani gioiscono di fronte al fallimento degli Americani che stanno vivendo un nuovo Viet – Nam, camuffato dai goffi tentativi di Biden a cui spero nessuno vorrà conferire il Premio Nobel Biden si rivela un omino inadeguato e attempato che è stato votato solo per eliminare Trump, una mina vagante in primis per il futuro degli Americani Davvero l’Afghanistan è invincibile come i Parti o i Germani di fronte a cui l’invitta potenza romana dovette fermarsi? Un esercito afghano addestrato e ben equipaggiato si è sciolto come neve al sole, il presidente afghano è scappato con la scusa di non provocare altre morti, un ritornello che piace molto ai pavidi ed opportunisti fuggiaschi che si succedono nella storia. La NATO, già minata dalla folle politica di Trump, non c’è più. Un elemento che avrà conseguenze storiche imprevedibili. Che dei guerriglieri dalle idee medievali e dai modi selvaggi obblighino l’Occidente a far fagotto in fretta e furia è un segno grave dei tempi che forse neppure Maurizio Molinari nei suoi lucidi libri aveva previsto. Che differenza tra il direttore de “ La Stampa “ che fa sue le analisi di Gino Strada erette a testamento e il predecessore Molinari che viveva scortato perché aveva denunciato la situazione esplosiva della Jjadd con coraggio e limpida freddezza. C’è stato un periodo in cui io stesso, amico di Oriana Fallaci negli anni dopo l’11 settembre, avevo considerato le sue denunce da archiviare perché legate ad un tempo andato. Sbagliavo clamorosamente. Non so chi vincerà o chi soccomberà, non so quale sarà la direzione che prenderà la storia dell’ umanità, ma occorre riprendere i libri della Fallaci che costituiscono l’ultima trincea ideale in cui combattere per la civiltà occidentale minacciata oggi come non mai. Una civiltà laica e cristiana, anche se c’è chi tace per opportunismo, in difesa della quale bisogna resistere ad ogni costo. Oggi occorrerebbe un Churchill e uno Stalin per fronteggiare il nuovo mostro, il nuovo nazismo islamico. Gli statisti in campo sono pallide comparse del tutto incapaci di reagire. Eppure Carlo Magno riuscì a ricacciarli indietro, come fece il Principe Eugenio alle porte di Vienna ,ma erano altri tempi e soprattutto altri uomini. Il nostro destino forse sarà quello di affidarci ai Cinesi. Un’ipotesi terrorizzante che ci impedisce di prendere sonno, in attesa di una nuova TeleKabul anche in Italia che ci dia le direttive da seguire. Le premesse ci sono già tutte oggi.
E’ morto Gino Strada, medico fondatore di Emergency,a soli 73 anni. E’ una notizia che colpisce tutti perché Strada è stato un generoso, direi quasi un visionario, potremmo anche definirlo un santo laico che ha gettato la sua vita al servizio degli altri con furore (la parola non è fuori posto), come solo i santi, e neppure tutti, sanno fare.
Ha praticato la medicina non per affermarsi professionalmente, ma per dedicarsi a chi si trova in difficoltà. Pochi medici hanno fatto la sua scelta che merita ammirazione e rispetto non solo perché ogni morto e’ “bello“ come diceva Tolstoj. Strada ha scelto sempre di soccorrere gente disperata , soprattutto vittime di guerra. Il suo era un impegno umanitario e politico che si è realizzato a livello mondiale. Chi scrive è anni luce da molte delle sue idee che non ha mai ritenuto di poter condividere. La stessa idea di Ong in generale mi suscita riserve e spesso dissento per ciò che riguarda in particolare gli sbarchi in Italia. Ma non posso non rispettare un uomo generoso che si è speso con passione per gli altri. Gli sarebbe spettato il Nobel. Se consideriamo che lo ebbe un giullare come Dario Fo che fu anche repubblichino di Salo’ oltre che sostenitore dei terroristi rossi, il Nobel per la pace lo avrebbe meritato a pieno titolo un uomo serio e concreto (la concretezza tipicamente lombarda di chi era nato a Sesto San Giovanni) che non ha fatto ridere il pubblico, ma si è impegnato a salvare seriamente vite umane. E’ morto proprio quando il suo immenso lavoro in Afghanistan sta per essere distrutto dai talebani . Uno sfregio alla sua memoria. Nessuno – al di là delle divisioni politiche – può non inginocchiarsi di fronte alla sua salma . Mi
Il Muro della vergogna 1961/1989
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il Muro di Berlino incominciò ad essere costruito tra il 12 e il 13 agosto 1961 ed oggi resta una pagina di storia dimenticata perché il crollo del comunismo sovietico portò nel 1989 all’abbattimento del muro della vergogna, com’era definito dai democratici.
Io ricordo quell’estate, non avevo ancora quattordici anni e non dimentico le parole severe di condanna di mio padre che per la prima volta mi parlò di comunismo, descrivendomi- avendola visitata di persona – cosa fosse l’URSS e la RDT. Avevo fatto l’ esame di terza media nel giugno 1961 e avevo per conto mio studiato anche la storia contemporanea che non c’era nel libro che finiva con il fascismo e conoscevo le conseguenze devastanti della seconda guerra mondiale che portò la Germania ad essere divisa in due, certo non senza fondate motivazioni perché il mostro del Nazismo avevano sconvolto l’Europa e minacciato da vicino il mondo libero ,per non parlare dello sterminio di 6 milioni di ebrei. Ma i cittadini tedeschi dell’Est non meritavano di passare dalla dittatura hitleriana a quella staliniana. Per impedire il libero passaggio tra le due Germanie, quella comunista e quella democratica, la prima eresse un muro di 156 chilometri alto 3,6 metri. Secondo i comunisti tedeschi che beffardamente definirono la loro repubblica “democratica“ il Muro era in funzione “antifascista “ per impedire alle spie occidentali di entrare a Berlino Est. In effetti venne costruito per inibire il libero passaggio tra le due Germanie e la fuga da una condizione di vita intollerabile ,se paragonata a quella dei tedeschi dell’Ovest malgrado le conseguenze della guerra perduta. La Germania dell’Est era uno Stato satellite dell’URSS, governata con sistemi dispotici, come tutti i Paesi oltre la Cortina di ferro. Il Muro divise per 28 anni le due Berlino e provocò disastri. Più di centomila berlinesi cercarono la fuga nella vera Germania democratica, quella che aveva per capitale Bonn. Furono molte centinaia i morti durante il tentativo di fuga, uccisi dalla polizia, affogati o caduti in incidenti mortali, come, rara avis, ci ricorda oggi il socialista Ugo Finetti.
Ci fu anche gente che si suicidò quando venne scoperta perché la Polizia della RDT era particolarmente efferata. Un vero stato di polizia nel cuore dell’Europa. La devastazione economica della Germania dell’Est creò gravi problemi anche per la riunificazione tedesca dopo il 1989.Va ricordato che il presidente americano Kennedy che non va affatto mitizzato perché commise tanti errori, andò nel 1963 in visita in Germania e disse la celebre frase : ”Io sono berlinese“, solidarizzando con i cittadini dell’Est che si vedevano violati i diritti più elementari. L’Occidente non si mosse come non si era mosso per l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956. Gli equilibri internazionali erano più importanti della libertà dei Berlinesi. Vale però la pena di sottolineare la follia di costruire un muro per impedire la fuga dall’inferno comunista. Di fronte ad essa il PCI di Togliatti tacque ,anzi fu solidale con la RDT .Basta rileggere i titoli e gli articoli dell’ “Unità“ di quei giorni di Ferragosto in cui quasi tutti pensavano a divertirsi in vacanza. Io ero a Bordighera e in Corso Italia vidi alcuni giovani che distribuivano dei volantini di condanna.
Mi venne spontaneo dar loro una mano : fu il mio battesimo alla politica. Nel 2019 andai a Berlino per ricevere un riconoscimento e ricordo la tristezza di quella città che aveva aggiunto alla tragedia nazista quella comunista e non si era ancora ripresa .La grande Berlino prussiana era stata cancellata e la Porta di Brandeburgo appariva un reperto archeologico. Inutilmente pensai alla Germania di Kant di Ficthe, di Hegel, di Nietzsche, di Beethoven, dei grandi storici e filologi. Restava solo il fantasma di un Marx che mi appariva il primo tradito. La sua utopia libertaria ed egualitaria diventò un regime sanguinario in cui veniva calpestata la dignità stessa delle persone. Non furono giorni piacevoli di vacanza. Ma vidi in ogni dove i fantasmi delle due dittature, nazista e comunista, che dominarono il ‘900. Una tragedia agghiacciante di cui il muro resta una delle testimonianze più ignobili e intollerabili.
Saviano, le mafie, la distruzione della famiglia
Mi è apparsa fin da subito una forzatura demagogica la pubblicazione sul “Corriere della Sera” di un’intera pagina affidata alla penna di Roberto Saviano. Essendo lontano mille anni luce da Saviano e non ritenendolo un interlocutore con cui discutere, non leggo mai la sua pagina.
I falsi liberali improvvisati
Chi si oppone alla vaccinazione di massa e al green pass invoca spesso argomentazioni apparentemente liberali. Si tratta di una mistificazione ambigua e falsa perché questi signori (sia i politici e che i manifestanti in piazza sono persone senza la benché minima qualità intellettuale
Oggi occorre disciplina. Cacciari taccia
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Finché e’ il segretario dei comunisti italiani Rizzo a dire che il Green pass è una cosa per ricchi, non mi stupisco, anche se in qualche modo un po’ mi sorprendo perché Rizzo è persona che reputo intelligente
La propaganda finisce però di prevalere e quindi il partito comunista fa una questione di classe anche nella lotta alla pandemia. Un po’ come ebbi modo di leggere mesi fa su Fb che il poter raggiungere la seconda casa era un privilegio intollerabile dei ricchi. Ma chi scriveva quella frase piena di odio classista era invece persona davvero da quattro soldi. Che adesso anche il professore di Filosofia Massimo Cacciari scriva tante frasi senza costrutto per criticare il green pass come un qualcosa che fa pensare al regime sovietico, mi indigna non poco. Non l’ho mai considerato un filosofo come invece vuol far credere di essere, ma lo ritenevo un piacevole intrattenitore televisivo non allineato e quindi interessante. Questa sua presa di posizione aspramente ostile al Governo Draghi la giudico un tradimento del chierico Cacciari. Il famoso tradimento dei chierici di Benda anche se a scartamento ridotto. Un pensatore critico come Bobbio avrebbe avuto il buon senso comune di tacere perché in certi momenti chi può influire sull’opinione pubblica deve astenersi dal dare giudizi emotivi che possono avere un che di sedizioso. La responsabilità oggi deve prevalere su tutto. Più che mai oggi abbiamo bisogno di disciplina. Non abbiamo bisogno di seminatori di dubbi (ci sono già i virologi che abbondano nel loro intollerabile protagonismo mediatico che semina terrore), ma di uomini di cultura che infondano fiducia. Cacciari che è stato deputato del Pci, non ha titolo di parlare dell’ Italia come un regime sovietico. I veri comunisti in alcuni momenti decisivi della nostra storia hanno saputo essere patrioti. Lo colse molto bene lo storico Raimondo Luraghi che andò nei garibaldini a combattere nella Resistenza perché non poteva più accettare la faziosità dei giellisti. Certo giellismo fazioso si rivelò come un qualcosa di inutile, se non di dannoso.
Oggi i radical-chic alla Cacciari sono deleteri. E non sarà comunque un articolo di Cacciari a salvare l’Italia che ha bisogno della probita’ dei suoi intellettuali che Croce paragonava al pudore delle donne: cose di altri tempi che suscitano lo scherno dei più. Può sembrare strano, ma io mi ritrovo totalmente nelle parole responsabili di Massimo Giannini da cui mi separa quasi tutto. I veri uomini di cultura devono dare una mano per evitare che la barca affondi come tutti gli altri cittadini, ponendo cultura e intelligenza al servizio della Patria, come fece Benedetto Croce dopo Caporetto, pur avendo criticato l’intervento nella Grande Guerra dell’ Italia nel 1915. Noi oggi siamo in guerra contro un nemico insidioso e non è concesso a nessuno di fare la mosca cocchiera e meno che mai il dispensatore di moralismo a buon mercato. Anche il prof. Cacciari deve abbandonare la sua presunzione di sapiente e tirare anche lui la carretta. Non creda di essere il nuovo Socrate, perché il suo pensiero è davvero poca cosa di fronte alla tragedia che sta vivendo il mondo. Sto quasi riapprezzando Vattimo perché tace. Ma non sono affatto sicuro che tacerà prevedo che solidarizzerà con Cacciari. Donne come Mara Antonaccio e Patrizia Valpiani stanno trascurando la professione privata per andare a vaccinare le persone. Questi sono gli esempi civici di alto valore morale da indicare agli italiani, non le chiacchiere di bastian contrari per partito preso che, ripeto,debbono tacere: siamo già abbastanza disorientati e non ci servono i Cacciari di turno che pontificano su temi sui quali non hanno titolo per disquisire. E’ proprio il caso di dire: Primum vivere, deinde philosofari.
Il vero compleanno di Torino è quello sabaudo
La Sala Rossa del Consiglio Comunale di Torino ha approvato, ieri pomeriggio, una mozione proposta dalla consigliera Viviana Ferrero con la quale si impegna la Giunta a predisporre “tutte le azioni atte a designare la data del 30 gennaio del 9 a.C. quale data della fondazione di Torino”.
No vax e libertà: prima il bene della Nazione
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Vengo letteralmente aggredito dai no Vax e dai loro accoliti perchè difendo le ragioni della vaccinazione di massa e il green – pass.
Solo così ritorneremo a godere delle nostre libertà che la pandemia ha ridotto e in alcuni casi annullato.
E’ una sensazione molto particolare quella che provo: mi suona strano essere accusato di intolleranza; per uno come me che si è sempre battuto per la libertà e la tolleranza ed ha subito l’intolleranza e la ghettizzazione proprio perchè libero , sembra quasi impossibile dover leggere certe parole offensive e false. Ma la pandemia altera la testa di molti, quei molti il cui comportamento irresponsabile porta alle restrizioni contro le quali gli stessi fanatici scendono follemente in piazza, creando pericolosi assembramenti. E’ spesso gente piuttosto ignorante che non sa nulla di storia e delle vaccinazioni che hanno salvato l’umanità. Basterebbe anche solo aver letto Manzoni che descrive la peste, ma questa gente non ha mai studiato nulla .Sono istintivi ,quasi selvaggi , decisamente asociali, gente che dovrebbe vivere in una selva e non una comunità civile. L’art. 32 della Costituzione, a parere dei più illustri costituzionalisti, consente un trattamento sanitario forzato per ragioni di tutela della salute pubblica. Di fronte alla pandemia ci vogliono autodisciplina e civismo, due cose che sovente non ci sono. Il bene della Nazione , ricorderei alla destra , deve sempre prevalere La Nazione, la Patria, non il paese. Oggi la destra ha dimenticato il dovere di essere patrioti. I liberali veri hanno innato il senso dello Stato che il liberalismo risorgimentale ha creato cento sessant’anni fa. Sono anarchici senza saperlo . Il liberale Popper diceva che gli intolleranti non vanno tollerati. I fanatici che mettono a repentaglio la propria vita e quella degli altri non sono tollerabili in una libera democrazia in cui vale il rispetto dei diritti , ma anche quello dei doveri. La libertà è responsabilità, altrimenti è licenza libertina ed anarcoide.Io mi sono sottoposto a decine di vaccinazioni quando ero bambino e durante i miei numerosi viaggi all’estero che lo imponevano in modo tassativo.Oggi siamo in guerra contro un virus che ha fatto milioni di morti e mi sento come un soldato con le stellette richiamato in trincea a combattere con la penna per convincere alla responsabilità e per rintuzzare le bestialità che leggo. La pandemia ci ha resi peggiori , molto peggiori . Oltre un anno fa richiamavo il detto di Hobbes tratto da Plauto Homo homini lupus. Ci stiamo purtroppo arrivando. Stanno seminando la discordia sociale, seminando la paura del tutto fuori luogo di poter perdere la libertà. La vita e la libertà sono a volte due opzioni antitetiche che l’uomo si trova costretto a fare. “Libertà va cercando ch’e’ si’cara come sa chi per lei vita rifiuta“, come scrive Dante. La vita senza libertà non è meritevole di essere vissuta .In alcune occasioni storiche è richiesto agli uomini non banali il sacrificio della vita per la libertà. Così sono nati gli eroi. Ma in questo contesto, pur molto drammatico, non ci sono possibilità di scelta di questo tipo che apparirebbero ridicole perché la scelta è oggi una sola : salvare la vita e la libertà, non dando retta alle Cassandre che per motivi di abietto interesse elettorale creano panico sui vaccini, avvalendosi dei social in modo irresponsabile. Io non credo che un uomo come Draghi possa attentare alle libertà costituzionali . L’ho temuto più volte con il governo giallo – rosso precedente , ma oggi l’unico reale pericolo contro cui concentrare ogni sforzo è combattere il virus, salvando vite umane .