E’ vero che la trattativa con la Cassa depositi e prestiti frutterà un ulteriore “tesoretto” di 160 milioni, ma far quadrare i conti sta diventando davvero difficile
AGGIORNAMENTO Esito positivo per l’incontro odierno fra il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, l’Assessore al Bilancio Aldo Reschigna e i vertici del Ministero dell’Economia e di Cassa Depositi e Prestiti. Nessuna obiezione da parte del Ministero a che il Piemonte possa accedere alle procedure di rinegoziazione del debito così come previsto dalla legislazione vigente: non ci saranno dunque tagli aggiuntivi e sono confermati i 161 milioni attualmente inseriti nel Bilancio 2015. “La risposta del Ministero dell’Economia – ha dichiarato il Presidente della Regione Sergio Chiamparino – è una buona notizia soprattutto per il Piemonte, perché ci permette di procedere con il Bilancio 2015 senza dover prevedere ulteriori tagli della spesa.”
La Giunta regionale ha presentato il Bilancio 2015. Il documento, riporta l’Ansa, viene definito dal governo regionale di “sacrifici” ma nel quale viene fatta “pulizia”. Si provvede per il pagamento dei debiti pregressi. “Non ci sono entrate farlocche né uscite farlocche – dice il presidente Chiamparino – ma precise scelte politiche. Alcuni settori avranno delle criticità, ma non insostenibili”. Taglio ridotto per Trasporti, diritto allo studio universitario e politiche sociali. Lo sport viene invece tagliato di oltre il 50%
I 900 milioni in arrivo per la sanità regionale, che serviranno a pagare i fornitori, rappresentano l’unica buona notizia di questi giorni per le casse disastrate della Regione. E’ vero che la trattativa con la Cassa depositi e prestiti potrebbe fruttare un ulteriore “tesoretto” di 160 milioni, ma far quadrare i conti sta diventando davvero difficile per Sergio Chiamparino e la sua Giunta. I tagli alla cultura per altri 17 milioni erano già stati annunciati. Ora a rischio sono anche il welfare (sul delicato ambito dei fondi per i non autosufficienti), il diritto allo studio e i trasporti. I mal di pancia in maggioranza già si fanno sentire: Sel è critica sui paventati tagli ai servizi sociali, mentre nel Pd si mugugna sulle sforbiciate alla cultura e al diritto allo studio. Per quanto riguarda il settore trasporti, in teoria, dovrebbe poter contare più o meno sulla cifra dello scorso anno, oltre mezzo miliardo di euro. Ma con tutti i problemi che i pendolari hanno sotto gli occhi ogni giorno c’è da chiedersi: basteranno?