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Torino: pusher lancia anatema ai poliziotti che lo arrestano

Spacciava crack che poi veniva consumato dagli acquirenti all’interno del parco Sempione 

Lo scorso sabato mattina, due pattuglie della Squadra Volante hanno effettuato un monitoraggio dell’area di cantiere presente nel parco Sempione, luogo spesso segnalato come zona di spaccio.

Appariva evidente un andirivieni di giovani da una tenda di campeggio, al cui interno dimorava un  cittadino extracomunitario coi capelli rasta. Due acquirenti riferivano di aver appena acquistato del crack dal giovane, che la nascondeva all’interno di un calzino nero, e di averla immediatamente consumata all’interno della tenda. Pertanto, gli agenti sono intervenuti sottoponendo a perquisizione il suo giaciglio; sotto il materasso, è stata rinvenuta la somma di 985 €, in banconote da piccolo taglio.  I frammenti di crack contenuti nel calzino erano stati con ogni probabilità dispersi dallo stesso fra la vegetazione e i rifiuti presenti, all’arrivo dei poliziotti, che riuscivano a rinvenirne solo qualche grammo. Gli agenti hanno anche sequestrato una lametta, verosimilmente utilizzata per tagliare la sostanza. Il ventiduenne, di nazionalità gambiana, con numerosi precedenti di polizia, negli uffici di via Tirreno ha poi dato in escandescenze, minacciando gli agenti che lo stavano arrestando: ha scagliato contro di loro un vero e proprio anatema, assicurando loro che avrebbe preparato non appena uscito dal carcere dei ghirighiri (amuleti da rituale) con le preghiere per farli morire. E’ stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e denunciato per minacce a P.U.

 

La Polizia consegna al Sermig capi di abbigliamento sequestrati

Nei mesi scorsi, personale del Comm.to Dora Vanchiglia, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato unitamente a pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine, ha proceduto alla perquisizione di un garage/magazzino sito in corso Regina Margherita, in uso a un cittadino marocchino di 39 anni, frequentatore del Balon, nei confronti del quale pendevano forti sospetti in merito allo smercio di merce contraffatta ed al rifornimento di connazionali dediti a tale commercio illegale.

All’atto della perquisizione, gli agenti si sono ritrovati di fronte a un ricchissimo deposito di materiale contraffatto, comprendente giubbotti, tute, scarpe di vari marchi alla moda. Inoltre, nei locali erano presenti tre macchine da cucire, con relative bobine di filo in cotone di vari colori,  utilizzate per apporre sui capi i marchi delle varie griffes, seguendo meticolosamente i modelli autentici in possesso. Complessivamente, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato 54 giubbotti, 296 paia di scarpe, 39 cinture, 34 maglie, 9 camicie, 7 pochette, alcuni pantaloni e accessori alla moda. I capi si distinguevano per la manifattura accurata e la presenza di certificati di garanzia.

Gli investigatori ritengono che il materiale rinvenuto fosse destinato al mercato di Piazza della Repubblica nonché ad alcuni mercati rionali.

In merito, il cittadino marocchino è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione e  commercio di prodotti con marchi contraffatti.

Lo scorso venerdì mattina, il materiale sequestrato e poi confiscato con l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria,  è stato consegnato, privo dei marchi falsi delle varie griffes, alla direzione del Sermig per la distribuzione a famiglie bisognose.

Compleanno: invitati multati, festeggiato denunciato

Domenica notte una segnalazione sull’applicazione della Polizia di Stato “YouPol” indica lo svolgimento di una presunta festa privata in un appartamento in zona Santa Rita.

Gli agenti della Squadra Volante si portano all’indirizzo indicato, sentendo già dalla strada schiamazzi e musica ad alto volume. Giunti dinanzi la porta dell’alloggio in questione, gli operatori suonano al campanello, qualificandosi, ma la musica è talmente alta da coprire qualsiasi suono proveniente dall’esterno. I poliziotti non ricevono alcuna risposta, mentre appariva evidente che all’interno si continuava a dar luogo ai festeggiamenti. Dopo una manciata di minuti alcuni dei partecipanti si affacciano dal balcone dell’abitazione notando le vetture di servizio parcheggiate sotto lo stabile. Passano altri minuti quando il proprietario di casa apre l’uscio. Una volta dentro gli agenti acclarano la presenza di 7 persone, alcune nascoste nel box doccia, altre nello sgabuzzino e in un armadio a muro. Tutti versano in un palese stato di ubriachezza. Nella cucina, riposta sul tavolo, è presente una grossa torta corredata da palloncini con la dicitura “Happy Birthday”; il dolce è decorato con le iniziali del padrone di casa: è il suo compleanno. Accanto alle cibarie campeggiano cartoni di birra, spumante e bottiglie di prosecco. L’uomo inizialmente non intende declinare le proprie generalità ed inizia a formulare frasi prima offensive poi minacciose, all’indirizzo dei poliziotti.

L’uomo è stato denunciato per minacce, oltraggio, inosservanza dei provvedimenti disposti dalle Autorità e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale mentre gli invitati sono stati sanzionati per aver violato le disposizioni atte al contenimento del rischio epidemiologico.

 

Pluripregiudicati arrestati per rapina e sequestro di persona

Nella mattinata di ieri personale della Squadra Mobile della Questura di Torino, in via Condove di Collegno, ha arrestato due pregiudicati per rapina aggravata e sequestro di persona.

In dettaglio: i pluripregiudicati  attendevano il fine settimana (giorno in cui le giacenze di denaro sono superiori rispetto gli altri giorni)  e, all’atto dell’apertura dell’ufficio, quando giungevano gli impiegati per entrare, con un violenta spinta e con la minaccia di un’arma, riuscivano a far irruzione nell’agenzia postale sita in corso Francia 317 di Collegno (TO). A quel punto, i malviventi, sequestrati gli impiegati e con la minaccia di un coltello e della pistola (poi rivelatasi una riproduzione di un’arma semiautomatica), intimavano che la cassaforte temporizzata venisse sbloccata quindi, con assoluta calma, attendevano tanto l’arrivo degli altri dipendenti (che venivano a loro volta privati della libertà) , quanto l’apertura del mezzo forte, che avveniva circa venti minuti più tardi. La permanenza dei rapinatori all’interno dell’Ufficio Postale si protraeva per circa mezz’ora; quindi, dopo essersi appropriati del denaro contenuto nella cassaforte, ammontante a oltre 38.000,00 Euro, i due malfattori si davano alla fuga, venendo fermati dopo poco dagli investigatori mentre cercavano di dileguarsi nel cantiere posto dinnanzi all’ufficio postale e di confondersi con gli operai, indossando dei gilet ad alta visibilità che i due rapinatori portavano sotto i giubbotti, durante la rapina. La refurtiva veniva interamente recuperata.

Rivoli, arrestato per detenzione di droga

Martedì, nelle prime ore del mattino, agli esiti di un’accurata attività info investigativa, gli agenti del Commissariato di Rivoli hanno eseguito una perquisizione domiciliare con l’ausilio delle Unità Cinofile nell’abitazione di un cittadino albanese di 54 anni, domiciliato a Rivoli. L’uomo è stato trovato in possesso di 41 ovuli di cocaina, nascoste all’interno di un pacchetto di sigarette, destinati alla vendita: per questo motivo è stato arrestato.

Come emerso dell’attività svolta dagli investigatori, lo smercio della cocaina gli ha consentito nel tempo di mantenere uno stile di vita confortevole, nonostante da anni l’uomo non svolga alcuna attività lavorativa lecita. Irregolare sul Territorio Nazionale dal 2014, gli operatori hanno accertato che nel tempo E.D. si è reso responsabile di molteplici reati, sempre nel territorio della prima cintura torinese, tra cui riciclaggio, ricettazione e truffa, rafforzandone lo spessore criminale. Inoltre, a suo carico sono emersi diversi Ordini del Questore ad abbandonare il territorio nazionale, mai rispettati.

Torino: individuato dalla Polizia “mago illusionista” della truffa

Aveva precedenti specifici

 

Con la scusa di cambiare delle banconote di piccolo taglio ha truffato il cassiere di un supermercato. Con un movimento da “mago illusionista” è riuscito sotto gli occhi del dipendente a sottrarre, durante il riconteggio del denaro, otto banconote da cinque euro, nonostante avesse già ricevuto in cambio quella da cento euro. Consegnando così al dipendente solo sessanta euro. Si è poi allontanato tranquillamente dal locale commerciale, e solo dopo, il cassiere si è accorto dell’ammanco. I fatti risalgono allo scorso mercoledì mattina.

Essendo riuscito con astuzia a raggirare il dipendente del market, il giorno dopo ha pensato di riprovarci, ripresentandosi nello stesso negozio, in via Principi d’Acaja, intorno all’ora di pranzo, con una mazzetta di denaro da cambiare. La cassiera presente, al corrente di ciò che era accaduto il giorno precedente, ha rifiutato il cambio cercando di intrattenere l’uomo. Il dipendente raggirato il giorno prima stava visionando le immagini della truffa proprio in quell’istante, così, riconosciuto l’uomo, che si presentava anche vestito allo stesso modo, ha raggiunto le casse, ha informato il malfattore di averlo scoperto e si è posizionato davanti l’uscita per impedire che potesse lasciare il locale in attesa della Polizia. Tra i due nasce una discussione ed il truffatore propone la riconsegna del maltolto del giorno precedente pur di lasciarlo andare, ma, al suo rifiuto spintona l’addetto e guadagna la fuga. Raggiunto all’esterno, nonostante abbia tentato di divincolarsi non lesinando calci e pugni nei confronti del dipendente, è stato fermato grazie all’intervento di alcuni passanti. Gli agenti della Squadra Volante lo hanno trovato in possesso di 1260 euro in banconote da 5 e 10 euro, con molta probabilità utilizzate per trarre in inganno diversi esercenti commerciali.

L’uomo, un 31enne rumeno, con diversi precedenti per truffa aggravata e ricettazione, ha ora a proprio carico due ulteriori denunce, una per la truffa consumata mercoledì e la seconda per quella tentata avantieri.

Torino: dà in escandescenze davanti al Commissariato Centro

L’uomo, sottoposto all’obbligo di firma, è stato arrestato

Sono da poco passate le 16 in via Verdi quando un uomo, cittadino etiope di 23 anni, inizia ad urlare per la strada senza alcun motivo apparante, proferendo frasi sconnesse in una lingua incomprensibile. La pattuglia del commissariato si avvicina al soggetto, che nel frattempo si era portato nei pressi dell’ufficio di Polizia, nel tentativo di tranquillizzarlo, ma il ventitreenne è fuori di sè. L’atteggiamento aggressivo dell’uomo non permette la regolare attività del commissariato in quanto sia l’utenza in entrata che quella in uscita viene bloccata per proteggerne l’incolumità. Nonostante il rifiuto di fornire le proprie generalità, i poliziotti riconoscono l’uomo: si tratta  di un soggetto sottoposto all’obbligo di presentazione alla p.g. a seguito dell’arresto, avvenuto a novembre dello scorso anno, per rapina, resistenza a P.U. ed ubriachezza. L’operatore in servizio al corpo di guardia porge allora il registro all’etiope, al fine di procedere all’adempimento della misura, ma questi lo scaraventa contro l’agente, tentando la fuga. I poliziotti lo bloccano ma ne nasce una colluttazione, dove il ventitreenne inizia a colpire con delle testate al petto un agente per farsi strada, senza provocare alcuna lesione.

Lo straniero, con numerosi precedenti specifici, è stato arrestato per resistenza a P.U. e denunciato per rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale, oltraggio a P.U. ed interruzione di pubblico servizio.

In giro con i sintomi del Covid arrestato per detenzione di droga

Nei giorni scorsi operatori della Squadra Mobile di Torino, impegnati in zona per un servizio antirapina, venivano insospettiti dal comportamento dei due occupanti di una Fiat Punto di colore verde che si aggiravano da diverso tempo nei paraggi di via Tampellini a Collegno (TO), nonostante le misure anticovid. 

Una volta fermati, i due uomini non fornivano motivazioni valide riguardo alla loro presenza in quel luogo e soprattutto il conducente (classe ’67), proprietario dell’autovettura, si dimostrava particolarmente agitato e reticente a rispondere alle domande degli investigatori che, pertanto, decidevano di perquisire il veicolo, trovando così 25 dosi di cocaina in involucri termosaldati ed un timbro per contraffare i marchi dei pallets.

Nonostante l’uomo alla guida sostenesse di non disporre di una casa e di essere percettore di reddito di cittadinanza, aveva con sé numerosi mazzi di chiavi e risultava titolare di una ditta attiva proprio nel commercio di pallets.

Grazie ad una ricerca nelle banche dati, gli investigatori scoprivano che fino a pochi giorni prima all’uomo era stato prescritto di trascorrere un periodo di isolamento in un alloggio di Alpignano, poiché affetto da sintomi compatibili con un’infezione da Covid-19. Recatisi sul posto, gli investigatori riuscivano ad accedere grazie alle chiavi in possesso dell’uomo, che era effettivamente l’unico inquilino dell’appartamento, al cui interno venivano rinvenuti altri 30 grammi di cocaina pura, sostanza da taglio, materiale da confezionamento, bilancini di precisione, 3 proiettili inesplosi di diversi calibri illegalmente detenuti ed un’arma giocattolo sprovvista di tappo rosso.

L’uomo veniva arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e indagato per i reati di contraffazione e detenzione abusiva di armi. Entrambi i fermati venivano sanzionati per aver contravvenuto alle disposizioni anticovid.

Coltivava marijuana sul balcone di casa

Nei giorni scorsi  gli agenti delle Pegaso controllano un cittadino italiano di 41 anni presso la propria abitazione in un condominio di via Delle Pervinche.

C’era stata una segnalazione in merito ad un’attività di spaccio. L’uomo è nel cortile e, alla vista degli agenti, si mostra palesemente agitato. Dopo poco, l’uomo ammette di aver occultato droga nella cantina. Riposti su uno scaffale diversi sacchetti in cellophane ed un barattolo in vetro, al cui interno sono conservati oltre 80 grammi di marijuana. Ritrovati nel locale anche una bilancia elettronica, un bilancino di precisione ed una centrifuga manuale, utilizzata per raffinare le foglie di marijuana ed estrarre la sostanza stupefacente. Nella stanza da letto viene trovato un barattolo contenente 9 “datteri” di hashish per un peso di circa 90 grammi. Sul balcone dell’appartamento scoperte invece 5 piantine di marijuana ed una scatola contenente alcuni semi della stessa sostanza stupefacente. Per il quarantunenne, con precedenti specifici di Polizia, scattate nuovamente le manette per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
(foto archivio)

Prima fugge dalla Polizia e poi cerca di corrompere gli agenti

Pusher arrestato dagli agenti del Commissariato Barriera Milano
Giovedì pomeriggio, gli agenti del Commissariato Barriera Milano fermano per un
controllo un cittadino italiano che poco prima era entrato in uno stabile di via Luini,
rimanendo all’interno una decina di minuti. L’uomo viene trovato in possesso di due
ovuli contenenti eroina e cocaina. Gli agenti risalgono poi al venditore un pusher
gabonese di 24 anni che vive nello stabile di via Luini
Quando gli agenti vanno a casa dello straniero, prima che accedano, il
ventiquattrenne si dà alla fuga lanciandosi nel vuoto dal balcone della cucina,
ubicato al secondo piano, atterrando sulla soletta dei garage in cortile. Qui viene
raggiunto e soccorso da altri poliziotti che si erano recati in cortile. Il salto procura
all’uomo delle lesioni agli arti inferiori. Nell’attesa del personale medico e dei Vigili
del Fuoco, il cittadino gabonese cerca di corrompere gli agenti offrendo loro 5000
euro. Al rifiuto degli agenti, nonostante le condizioni di salute, lo straniero prima li
insulta e poi sputa anche in faccia di uno degli operatori di polizia.
In casa dello straniero, i poliziotti trovano una decina di grammi di stupefacente e
900 euro in contanti, oltre al necessario per il confezionamento delle dosi di
stupefacente.
Il ventiquattrenne viene tratto in arresto. A seguito di accertamenti, emergono a suo
carico due provvedimenti restrittivi, un ordine di carcerazione e una custodia
cautelare in carcere, emessi rispettivamente nel 2018 e 2019 dall’Autorità Giudiziaria
torinese.