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Forza Italia, il Ministro Pichetto Fratin per Morris Lazzarin Segretario cittadino di Cossato

 

Questa mattina il Congresso Cittadino con i saluti al telefono del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Si è svolto questa mattina il Congresso Cittadino di ‘Forza Italia’ a Cossato, nel Biellese. Un appuntamento di rilievo svoltosi nella Sala Congressi dello storico “Albergo Tina” nel cuore del centro storico. Al tavolo dei relatori, introdotto dal Segretario Provinciale Alessio Serafia che ha moderato l’incontro, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che, aprendo i lavori, ha ribadito come “Forza Italia cresce anche dopo l’esempio virtuoso di Silvio Berlusconi seguendone pedissequamente le orme, e confermandosi di fatto la forza centrista e moderata della coalizione di Governo fondata sui valori imprescindibili di serietà, responsabilità e onestà”. Presenti al meeting anche i Vice Segretari Provinciali Alberto Fenoglio e Lorenzo Leardi, insieme al Segretario cittadino di Biella del partito Luca Motto, alla vicepresidente della Provincia di Biella Elisa Pollero e al Coordinatore Cittadino di Cossato Morris Lazzaroni che, forte dell’ottimo lavoro svolto sul territorio, è stato eletto all’unanimità nel proprio mandato dai presenti tesserati. All’evento ha partecipato, per un saluto in diretta telefonica ai presenti, anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il quale ha sottolineato “L’importanza del fondatore come faro e riferimento in questo complesso momento presente in cui ‘Forza Italia’ continua sempre più a essere dalla parte dell’Italia libera e liberale”. Significative, in conclusione, anche le parole del Segretario cossatese del partito Lazzaroni che ha ringraziato pubblicamente “Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin per gli ingenti fondi che ha fatto pervenire in aiuto e allo sviluppo del territorio Biellese grazie all’ottimo gioco di squadra con le giunte regionali a guida ‘Forza Italia’ guidate dai Presidenti Enzo Ghigo prima, e da Alberto Cirio poi. La Rivoluzione Industriale – ha ricordato in chiusura – è partita storicamente proprio da Biella, e questo deve essere uno sprone per il rilancio delle nostre zone”. La riunione di partito si è conclusa con un aperitivo cortesemente offerto dal Sindaco di Cossato Enrico Moggio, stimato medico assente per motivi professionali, che ha fatto sentire la propria vicinanza ai partecipanti grazie ai referenti inviati in sua vece.

Nei partiti grandi manovre al via per le elezioni comunali

Il sindaco uscente Stefano Lo Russo sta governando con competenza e determinazione. Tuttavia, in vista delle Comunali 2027, la sua ricandidatura si complica: l’alleanza con il Movimento 5 Stelle non avrà una luce splendente. Senza un fronte progressista unito, il centrosinistra rischia grosso.
Mai il centrodestra è così vicino a conquistare Torino.
In questo scenario frammentato, prende quota il nome di Daniele Valle. Consigliere regionale, volto noto per il suo profilo istituzionale, la sua capacità di dialogo e la solida esperienza amministrativa, Valle si presenta come una figura capace di ricucire le fratture interne alla coalizione e di attrarre anche i voti più civici e moderati.
Secondo me e lo ribadisco Lo Russo ha fatto bene, ma oggi serve un candidato che tenga insieme anime diverse e sappia parlare a tutta la città.Daniele Valle, già vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, è apprezzato per il suo approccio pragmatico e la sua sensibilità ai temi sociali e ambientali.
La partita è ancora aperta, ma una cosa è chiara: se il centrosinistra vuole davvero restare competitivo a Torino, dovrà trovare una candidatura che vada oltre i confini del PD. E in molti iniziano a pensare che quella candidatura perfetta sia proprio Daniele Valle.

Enzo Grassano

 

“Sergio Ramelli, una storia che fa ancora paura”

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Sabato 31 maggio, alle 17.30, presso la Sala Consiliare del Città di Giaveno Presentazione del libro
Con l’autore Guido Giraudo, la sottosegretaria Paola Frassinetti e i parlamentari
Concetta Zurzolo, Augusta Montaruli e Riccardo De Corato
Un libro che è stato – e continuare ad essere, dalla prima edizione nel 1997 fino
alla recente e ampliata decima – un caso editoriale. Pagine intense su una
vicenda – il brutale omicidio di Sergio Ramelli, a colpi di chiave inglese, da
parte del “servizio d’ordine” del collettivo di Avanguardia Operaia della Facoltà
di Medicina dell’Università Statale di Milano – che ci restituisce un’immagine
degli anni ’70 del secolo scorso ben diversa dalla retorica che li dipinge come
“formidabili” (copyright Mario Capanna, leader del Movimento Studentesco).
Sabato 31 maggio alle 17.30, presso la Sala Consiliare del Città di Giaveno, nel
cinquantesimo dell’uccisione del 19enne studente milanese militante del Fronte
della Gioventù, l’associazione culturale “Il Laboratorio” presenta il volume
“Sergio Ramelli – Una storia che fa ancora paura” (Idrovolante Edizioni). Scritto
dal giornalista Guido Giraudo con un gruppo di allora giovani militanti del Fdg
di Monza, un testo che ha vissuto di una “distribuzione militante” e che
rappresenta “la custodia della memoria di una comunità politica, ma anche un
contributo alla ricostruzione di un periodo della storia nazionale che potremmo
definire segnato da una guerra civile all’interno di una generazione”.
L’associazione torinese – nata nei primi anni ’80, quando un certo clima non
aveva ancora del tutto placato i suoi effetti – non è nuova all’interesse per quel
periodo storico, indagato da diversi angoli prospettici e con un ascolto di tutte
le voci. All’evento giavenese, che sarà introdotto dal presidente del sodalizio
Mauro Carmagnola (giornalista e saggista) e moderato dal giornalista Marco
Margrita, interverranno Guido Giraudo e quattro parlamentari di Fratelli d’Italia:
Paola Frassinetti (Sottosegretaria all’Istruzione, che con Ramelli condivise
l’esperienza nel Fronte della Gioventù milanese), Concetta Zurzolo, Riccardo De
Corato e Augusta Montaruli. “A mezzo secolo da quelle vicende, registrando
come si stia sviluppando un’attenzione meno segnata dall’ideologia e tesa a
costruire una possibile pacificazione, pensiamo al recente libro di Giuseppe
Culicchia, abbiamo accolto la possibilità di promuovere un momento che sia un
passo di questo percorso”, spiegano gli organizzatori.

“In Barriera non si può più manifestare tranquillamente?”

 
Caro Direttore,
Ieri sera in Piazza FORONI sono gli anarchici che hanno tentato in ogni modo di provocare una Manifestazione pacifica nata da negozianti di Barriera e a cui abbiamo partecipato senza bandiere come esponenti del Centro Destra. La nostra era una presenza simbolica nella piazza del Mercato per rivendicare maggiore attenzione da parte del Sindaco ai grossi problemi di Barriera , dal lavoro alla sicurezza. Maggiore attenzione perché a una settimana dalla Assemblea organizzata da La Stampa nella quale il Sindaco aveva chiesto di non enfatizzare i problemi di Barriera, e’ successo di tutto con scontri in strada mai visti in Italia.
Così gli ANARCHICI che votano a sinistra ieri sera hanno fatto di tutto per provocare la rissa. La Barriera ha bisogno di lavoro e di nuove iniziative che diano speranza alle persone in difficoltà . Barriera deve avere nuove opportunità economiche e nuovi posti di lavoro. Come ho detto agli amici presenti se non riparte la economia dei Quartieri di periferia Torino non ritornerà ai livelli del passato, se non ci saranno nuove occasioni di lavoro non ripartirà neanche il commercio , messo in crisi dai tanti supermercati, dalle iniziative non regolari e dalla paura ad aprire nuove attività. Ho voluto scrivere  perché i Cittadini di Barriera e i vari Comitati presenti meritano ascolto e non vanno confusi con chi provoca , con chi dice No a tutto. I cittadini di Barriera non sono figli di un Dio minore.
Mino GIACHINO 

Volt, “Noi Siamo Qui”: Evento di Lancio della Scuola Politica

Il 31 maggio a Torino, presso la Cascina Roccafranca, prende il via la Scuola Politica
Europea con il primo incontro intitolato “Noi Siamo Qui”. La giornata offrirà un’occasione di
confronto su federalismo europeo e panafricanismo, analizzando la storia dell’integrazione
europea dal Manifesto di Ventotene ai Trattati di Lisbona, il funzionamento dell’Unione e le
sfide della costruzione incompleta della federazione. Interverranno il giornalista Oumar Barry
con un focus sul panafricanismo in West Africa, l’ex senatore e presidente della
commissione antimafia Giuseppe Lumia, insieme a Mercedes Bresso (Presidente
Movimento Europeo Piemonte), Stefano Rossi (Segretario MFE Torino), Anass Hanafi Dali
(presidente OIPI) e i rappresentanti di Volt all’Europarlamento, con spazio per domande e
dialogo con il pubblico.
L’incontro si svolgerà sabato 31 maggio dalle ore 09:15 alle 13:15 presso Cascina
Roccafranca, in via Edoardo Rubino 45, Torino, e si concluderà con un buffet conviviale.
L’evento è promosso da VoltThere International Foundation, in collaborazione con Volt
Europa, DoSomething!EU, ALDER, del Centro Einstein di Studi internazionali, del
Movimento Federalista Europeo, dell’osservatorio italiano di politica internazionale e con il
supporto di Global Shapers. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti gli interessati; in questa
occasione verranno anche aperte ufficialmente le iscrizioni al percorso formativo della
Scuola.

https://www.eventbrite.com/e/biglietti-scuola-politica-europea-leuropa-che-ho-leuropa-che-vo
rrei-1369461158189?utm-campaign=social&utm-content=attendeeshare&utm-medium=disco
very&utm-term=listing&utm-source=cp&aff=ebdsshcopyurl

San Paolo VI, il Papa che voleva la politica per il bene comune

Oggi la Chiesa lo ricorda 
Caro direttore,
è importante ricordare San Paolo VI, il Papa della Populorum progressio, il Papa che si lamentò con il Padre Eterno perché non aveva ascoltato la sua richiesta di aiutare la liberazione di Aldo MORO, uomo buono e giusto.
Per chi ha deciso anni fa di non vivere solo per sé stesso ma anche per la Comunità nella quale vive, Paolo VI fu il Papa che incoraggiava l’impegno in politica a favore del bene comune. Paolo VI che non immaginava mai più che nel 2022 potesse scatenarsi una Guerra come quella in Ucraina e quella in medio Oriente disse che la parola Pace avrebbe dovuto chiamarsi Sviluppo, nel senso di portare da mangiare e un lavoro anche I paesi del mondo non sviluppato.
Inserire  il proprio interesse particolare dentro il più vasto e giusto interesse nazionale era il modo di fare che avrebbero dovuto incarnare i cattolici impegnati in politica.
Sì qui le battaglie per il lavoro, per la TAV, per difendere il settore auto così importante per Torino e per il nostro Paese.
San Paolo VI prega per noi,
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

Se la politica (in italia e nel mondo) ha qualche linea di febbre

Piccola sberla alla Meloni. Le opposizioni stravincono a Genova. Ma Lei non si cura, tanto una rondine non fa  primavera. Comunque i suoi sono letteralmente scomparsi. Non hanno ricevuto la velina e dunque non sanno che dire. Tutto rinviato all’8 e 9 di giugno al referendum. Li è molto semplice: se si raggiunge il quorum vincono le opposizioni.  Viceversa vince il centro destra. Tra le altre cose il nostro Conte non sembra tanto contento della vittoria a Genova. Lui e fatto così: se non fa’ il primo della classe non si diverte.
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Su Trump che altro dire. La sua totale inettitudine è sotto gli occhi di tutti.
In una sola cosa è bravissimo: fare i suoi affari sulle spalle degli altri. “Stupendo” il caso del Vietnam. Insieme ai dazi ha chiesto, ottenendolo, il permesso di un campo da Golf e relativi servizi da  lusso da costruire nel paese asiatico con un piccolo ed insignificante dettaglio: la società che costruisce il tutto ha come presidente il figlio di Trump. Indubbiamente gente di classe. E poi non ci sono più I comunisti di una volta. Sempre Trump avrebbe dovuto, passando per il Senato Usa , fare  un Blind Trust e passare la gestione del suo personale patrimonio miliadario. Non ci pensa minimamente. Come il marchese del Grillo: io so’ io e voi non siete un c….o. Almeno Alberto Sordi era simpatico. Ora scopre che Putin è un pazzo.
Complimenti alla sagacia del Presidente Usa. Unica possibilità è aspettare che questi 4 anni passino in tempo.  Unici che non hanno più tempo sono il popolo Palestinese ed il popolo ucranio. Con la tragica certezza che la mattanza di cristiani continuerà sia a Gaza come in Ucrania.
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Ora veniamo a Torino. Il sodalizio tra il nostro Sindaco Lo Russo e Valle continua. Un sindaco oramai certo che chi fa da solo fa per tre. Eppure sono molti che stanno scommettendo sulla sua prossima sconfitta alle amministrative. Molto sarà giocato su chi candiderà il centro destra. Se, ad esempio sarà la  M o n t a r u l i  il Sindaco Lo russo potrà dormire sonni tranquilli. Se sarà Marrone se la giocano. Ed anche la politica torinese mai così in basso. E’ incredibile che Roma batte Torino sullo spendere i soldi del pnrr. Ma sono passati oltre 50 anni da quando cercavamo di fare concorrenza a Milano sull’ efficienza. Nel mentre il sottosegretario Del Mastro straparla. Dice che taluni magistrati parlano come mafiosi . Dire a chi si riferisce?  Sarebbe elegante.
Difatto ricorda quotidianamente che la Meloni è presidente grazie anche a Lui. Tra le altre cose, a Biella si dice che da giovane era troppo effervescente. Tanto Fratelli d Italia ha ridato  ” verginità ” ai suoi.
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 Ricapitolando. Trump al potere è stato una delusione. Meloni boccheggia coninuando a dire che sta benissimo. Ma qualche linea di febbre ce l ha. Anche Lo Russo non goge di ottima salute. Politicamente parlando si intende.  Verrebbe voglia di dire: il potere logora. O forse, più prosaicamente non non sono all’altezza.Verissimo la situazione internazionale e locale è incasinatissima.  Tra guerre dazi e una città come Torino che difatto non funziona. Basterebbe che questi politici studiassero un po’ di più invece di fare dell’ignoranza un punto d’orgoglio.
PATRIZIO TOSETTO

Moderati e Azione: “Torino, Piemonte, Europa- Il primato della politica”

Convegno al Collegio degli Artigianelli di Torino in cui, per la prima volta, i Moderati dialogano con il partito Azione con Calenda 

Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro”. Con questa citazione di Platone si è aperto il convegno tenutosi il 26 maggio scorso al Collegio degli Artigianelli di Torino da parte dei Moderati guidati dall’onorevole Giacomo Portas e da Azione con Calenda, rappresentata dall’onorevole Daniela Ruffino, segretaria regionale Azione. Erano presenti i consiglieri regionali dei Moderati Silvio Magliano e Sergio Bartoli, consigliere regionale di Azione. Sono intervenuti inoltre Carlotta Salerno, assessora comunale all’Istruzione, Edilizia Scolastica, Giovani, Periferie e Rigenerazione Urbana, Simone Fissolo, capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale, Ivana Garione, consigliere comunale a Torino, oltre a Cristina Peddis, Stefano Giuliano e Katia Agate.

Il convegno, incentrato sul tema del primato della politica, ha tracciato un percorso che ha unito il passato, il presente e il futuro di un certo modo di far politica, a livello nazionale e territoriale. Una politica che evidenzia oggi una forte disaffezione dei cittadini nei suoi confronti, e che si scontra con la possibilità di rappresentarsi in quanto buona politica se priva di conoscenza e consapevolezza tra i politici, le istituzioni e i cittadini. Questa è l’importanza della citazione di Platone, che ha accomunato gli interventi dei relatori appartenenti ai Moderati e ad Azione, partiti uniti da molteplici principi etici e politici comuni.

Durante il convegno è stata rimarcata l’importanza fondamentale del fare politica in modo consapevole, rifacendosi ad un pensiero di Benedetto Croce che asseriva “il politico onesto è il politico capace”, una capacità che deve esprimersi attraverso la conoscenza dei problemi del cittadino e del territorio in cui abita, mantenendo un sacrale spirito di servizio che la politica deve incarnare per non scollarsi dalle necessità del popolo. Le persone insieme fanno la politica e il primato di quest’ultima non può che essere rappresentato dal concetto di impegno civile. Il primato coincide con la partecipazione alla cosa pubblica

Il primato si ottiene nel momento in cui la politica si riappropria di conoscenza e studio- afferma il Consigliere regionale dei Moderati Silvio Magliano – Questo è il motore che muove i Moderati nell’affrontare le problematiche contemporanee, tra cui il tema demografico e della denatalità, conseguente al senso di fragilità politico ed economico che rischia di connotare oggi il nostro Paese. Per far crescere un Paese deve essere presente un’economia solida.

Altri due temi importanti sono quelli de piano sociosanitario, su cui è necessario lavorare in ambito di prevenzione, stile di vita e servizi, rimettendo al centro le esigenze della persona. Un altro tema è quello dell’energia, su cui lavoreremo per aiutare le nostre imprese”

Tornare a decidere, mettere al centro la capacità decisionale deve essere il modo di interpretare la politica – afferma il consigliere regionale di Azione Sergio Bartoli. Per risolvere problemi serve scegliere vie giuste, anche se difficili”.

Per la prima volta i Moderati organizzano un convegno con un altro simbolo, in modo da generare collaborazione e contrastare questa politica carnivora- dichiara l’onorevole Giacomo Portas, leader dei Moderati – L’Europa è oggi circondata effettivamente da leader “carnivori”, aggressivi, e noi abbiamo il compito di generare una politica che possa anche commettere errori, ma non orrori.

Per fare politica e pensare al domani è necessario il consenso, quindi una vicinanza totale alle necessità del cittadino e del territorio. Mi immagino Torino fra 10 o 15 anni come una città universitaria, investendo sul costruire ‘bellezza’ nelle aree dismesse e migliorando ciò che già esiste. Questo condurrà a importare studenti e cervelli, influendo sul fattore demografico ed abitativo”.

Vivere la politica significa avere programmi chiari – ha dichiarato l’On. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione – Una politica senza idee non può definirsi tale. E’ necessario creare convergenze, parlare, condividere e confrontarsi, come sta accadendo oggi con i miei colleghi Moderati. Azione è un partito molto giovane, non ha la storia dei Moderati, ma ne condivide molte idee da portare avanti congiuntamente. Per quanto riguarda il territorio piemontese, penso siano necessari una totale visione concorde tra Torino e la Regione Piemonte e il lavoro da progettare e attuare nelle periferie, due aspetti che possono cambiare lo stato delle cose positivamente”.

Mara Martellotta

Ravinale: (Avs): “Il pasticciaccio brutto dei diesel euro 5”

“La Giunta Cirio ha fatto tutto da sola: prima ha disposto il blocco degli Euro 5, poi ha richiesto e ottenuto una proroga di due anni, adesso – con la proroga agli sgoccioli – ‘studia’ per convincere il Governo. A fare cosa? Non si capisce – ha commentato la capogruppo AVS in Consiglio Regionale Alice Ravinale – Due settimane fa la Giunta aveva risposto a una mia interrogazione che il blocco dei diesel euro 5 nei comuni con oltre 30.000 abitanti sarebbe entrato in vigore il 1° ottobre 2025, dopo la proroga ottenuta nel 2023. Tutto ciò senza che la Regione abbia fatto nulla in questi due anni per informare i cittadini e accompagnare una misura che crea disagi a quasi 300.000 piemontesi.
Nell’incontro di ieri al Grattacielo Marnati ha invece comunicato ai sindaci che la Regione “sta studiando misure alternative compensative” che verranno poi presentate al Ministero, il quale deciderà se intervenire sulla Legge nazionale, lasciando alle Regioni la possibilità di derogare ulteriormente al blocco diesel euro 5, oppure no.
Il Piemonte quindi non chiederà deroghe a Roma, ma sta puntando a salvare gli euro 5 con delle soluzioni che compensino le emissioni inquinanti, soluzioni che però nessuno ha ancora mai visto. Mobilità? Energia? Agricoltura? Cosa riguarderanno nello specifico non è dato saperlo e questo la dice lunga sulla scarsa attenzione della Giunta al tema della riduzione dell’inquinamento: d’altronde, ancora oggi non è chiaro quale sia l’effettivo risparmio di emissioni in caso di blocco degli Euro 5, misura che ricordiamo è stata decisa proprio dalla Giunta Cirio a fronte della procedura di infrazione europea in corso per il superamento dei limiti.
Intanto sono due passati due anni senza fare nulla, con emissioni e particolato che continuano a inquinare e fanno ammalare i e le piemontesi, ma anche questa volta il rischio è che i comuni e soprattutto i cittadini si ritrovino con il cerino in mano a causa di una Giunta che non prende sul serio il tema della qualità dell’aria”.
“Auspichiamo che la Regione dia notizie al più presto, perché non c’è più tempo da perdere” ha detto Roberto Bacchin assessore all’Ambiente della città di Collegno e segretario provinciale di Sinistra Italiana “Parlare di qualità dell’aria in relazione ai confini comunali non ha alcun senso, serve un’azione omogenea e coordinata sul territorio, non limitata alle città più popolose”.
“La regia garantita dalla Città metropolitana di Torino nell’allineamento delle varie ordinanze anti-inquinamento deve trovare un riferimento sovraordinato in sede regionale: serve uscire dall’inerzia e, dati alla mano, proporre soluzioni sostenibili per un reale miglioramento della qualità dell’aria piemontese” conclude l’assessore all’Ambiente di Rivoli Angelo Tribolo.