Con la chiusura dello spoglio nella notte tra lunedì e martedì, sono definitivi i numeri della composizione del Consiglio regionale.
Sono 44 gli eletti delle liste circoscrizionali a cui va aggiunto il presidente Alberto Cirio.
Per effetto della nuova legge elettorale, risultano quindi eletti i primi 6 candidati della lista regionale, il cosiddetto “listino”.
Le forze di maggioranza sono così ripartite: Fratelli d’Italia 11 eletti, Lista civica – Cirio presidente 5, Forza Italia 4, Lega Salvini Piemonte 4, ai quali naturalmente saranno aggiunti i sei eletti nel listino dei rispettivi partiti.
Per quanto riguarda le opposizioni: Partito Democratico 12, Movimento 5 Stelle 3, Alleanza Verdi Sinistra 3, Stati Uniti d’Europa 1, Lista civica Pentenero presidente 1, che però cede il seggio per garantire l’ingresso in Consiglio alla candidata presidente Gianna Pentenero.
Europee, la ballata dei trombati: chi resta a casa
La vittoria del ri-candidato governatore di centrodestra del Piemonte Alberto Cirio è netta: 56,13 per cento contro la sfidante del Centrosinistra Gianna Pentenero che raccoglie in tutta la regione il 33,5 per cento. La candidata supera Cirio solo a Torino città. Ecco i dati definitivi del capoluogo regionale in relazione ai candidati alla presidenza:
Tutte le sezioni scrutinate a Torino:
PENTENERO 155.641 voti – 46,45%
CIRIO 140.345 voti – 41,88%
DISABATO 30.355 voti – 9,06%
FREDIANI 5.279 voti – 1,58%
COSTANZO 3.480 voti – 1,04%
Sul sito della Città di Torino www.comune.Torino.it gli aggiornamenti con i risultati di tutti i partiti e le preferenze dei candidati alle Regionali.
DATI E CURIOSITA’
In Piemonte FdI, primo partito, ha ottenuto il 24,5% dei consensi, superando di poco il Pd che ha il 24%.
La maggioranza di Cirio, secondo le proiezioni degli uffici del Consiglio regionale, dovrebbe contare su 30 consiglieri, di cui ben 14 di Fratelli d’Italia. Notevole nel centrodestra l’exploit della lista civica del presidente, “Piemonte moderato e liberale” (il cui regista è stato Gianluca Vignale, capo di gabinetto di Cirio) che ha preso oltre il 12% dei voti. Tra i seggi assegnati alla minoranza, 12 consiglieri dovrebbero essere del Pd e solo due del Movimento 5 Stelle e altrettanti di Avs.
Tra i candidati più votati il primo è il dem Salizzoni, ex celebre chirurgo dei trapianti, che rientra in consiglio regionale con oltre 16mila preferenze, e gli assessori uscenti Maurizio Marrone (FdI) con più di 10 mila voti, e Andrea Tronzano (FI), oltre settemila. In minoranza la sorpresa di Stati Uniti d’Europa, che dovrebbe fare un seggio: andrebbe alla giovane Vittoria Nallo, tra poco mamma, figura emergente di Italia Viva a livello nazionale.
“Evviva Alberto Cirio confermato alla guida della Regione Piemonte! Non avevamo nessun dubbio sul risultato perché Alberto e la sua giunta in questi anni hanno lavorato bene con competenza, passione, dedizione e con uno sguardo proiettato al futuro. Questo sguardo ha permesso al nostro territorio di crescere, di fortificarsi e di essere sempre più competitivo in Italia e in Europa”. Lo scrive sui social il ministro per la Pubblica amministrazione, senatore Paolo Zangrillo, segretario piemontese di Forza Italia.
“Da qui ripartiamo per continuare a lavorare, come abbiamo dimostrato di saper fare in questi anni. – aggiunge Zangrillo – Con Forza Italia sempre più forte, che in Piemonte bissa il risultato straordinario delle europee e si conferma centro di gravità permanente del centrodestra. Un grazie particolare va a tutti i volontari, i militanti, i candidati che in queste settimane si sono messi in gioco. Siete la nostra forza, continuiamo insieme questo percorso bellissimo!”
“La candidatura di Letizia Moratti ha registrato un grande consenso popolare. Nella intera
circoscrizione Nord Ovest e, nello specifico, anche in Piemonte. Un impegno che ha visto in prima
fila anche, e soprattutto, l’area cattolico popolare e sociale di Tempi Nuovi.
Un risultato incoraggiante che adesso ci spinge a costruire, con altri, il campo politico di un
Centro moderato, popolare, riformista, plurale e di governo. Uno spazio politico che ha visto il
fallimento politico ed elettorale delle liste di Azione e degli Stati Uniti d’Europa da un lato e che,
dall’altro, non si riconosce più nel blocco politico della sinistra radicale e massimalista della
Schlein alleata con la sinistra estremista di Fratoianni e Bonelli e i populisti dei 5 stelle.
Un impegno che, come Popolari, vogliamo portare avanti con forza e determinazione insieme a
Letizia Moratti e con tutti coloro che credono ancora in un Centro riformista e in una vera e
credibile politica di centro”.
Giorgio Merlo, Dirigente Tempi Nuovi Popolari Uniti.
Doppia cifra anche in tante zone popolari. Oggi una sorpresa per tanti, ma è solo l’inizio.
Solo Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa Guido, oggi consigliere comunale di Fdi a Torino, tra i candidati piemontesi di tutti i partiti avrà un seggio sicuro al Parlamento europeo.
Ha ottenuto quasi 34mila preferenze, dietro a Giorgia Meloni che però si dimetterà. Potrebbe farcela anche Paolo Damilano, quarto con 12.500 preferenze per Forza Italia. Tajani, primo, rinuncerà. Damilano si è piazzato prima della lombarda Zambelli rispetto alla quale c’erano pochi voti di differenza. Se Fi otterrà il terzo seggio, l’imprenditore piemontese potrebbe spuntarla.
Nessun seggio per gli atri partiti. Nel Pd migliore risultato per Elena Accossato con 15.600 voti, undicesima. Non tornerà in Europa anche la leghista Gianna Gancia, che ha però un posto garantito in Regione nel listino del governatore Cirio.
POLITICA
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