Sport, Costanzo (M5S): “Presto Tavolo permanente”
Con i ministri Spadafora e Catalfo sul lavoro sportivo
“Dopo l’invio della lettera ai ministri Spadafora e Catalfo per portare alla loro attenzione le esigenze delle categorie più colpite: ristoratori, commercianti, mondo della cultura e dello sport nelle regioni rosse partirà un tavolo permanente per il mondo del lavoro sportivo” afferma la deputata di Castiglione Torinese Jessica Costanzo in commissione lavoro .
Politica, professionalità e professionismo
Lo si diceva già durante la prima ondata della pandemia. Ma adesso, cioè nella terribile seconda ondata, la questione è riesplosa in tutta la sua ruvidezza.
E cioè, la richiesta insistente e massicciai di una esplicita e manifesta competenza della classe dirigente politica, in particolare quella di governo. Perchè il nodo da sciogliere, come ormai emerge da tutte le rilevazioni demoscopiche, è ancora e sempre riconducibile a quell’aspetto, ovvero alla competenza e alla professionalità del ceto dirigente. Certo, dopo l’uragano populista e l’avvento al potere delle forze populiste, era del tutto prevedibile che la competenza veniva sacrificata sull’altare di altri ingredienti e altre priorità. Non a caso, sono stati altri i punti cardinali delle forze populiste e demagogiche che hanno vinto le ultime elezioni politiche. Dalla improvvisazione alla casualità, dalla inesperienza alla incompetenza, dalla demolizione di tutto ciò che era riconducibile politicamente al passato al rinnegamento delle culture politiche e del parlamentarismo. Era difficile, molto difficile, che da questo coacervo potesse nascere o decollare una classe dirigente autorevole, qualificata e competente. Al massimo, com’è puntualmente capitato e com’era ampiamente previsto, dopo essere arrivati al potere per puro caso sull’onda dell’ideologia del “vaffa”, è subentrata la disillusione e tutti i limiti sono clamorosamente emersi. Nella concreta azione politica, nell’azione di governo e nella capacità di saper governare i processi che la nostra società ha manifestato in questa stagione per molti versi drammatica ed inquietante. Paradossalmente, l’unico elemento chiaro che è emerso è la vocazione al professionismo politico di questa classe politica improvvisata. Ovvero, detto tra di noi, l’esatta alternativa della professionalità della politica pur presente in rarissime eccezioni nell’attuale squadra di governo. I cosiddetti rivoluzionari, tutti coloro che avevano l’obiettivo di abbattere il palazzo e cacciare la “casta” hanno finito, secondo il principio della palingenesi dei fini, per difendere strenuamente il seggio parlamentare, i relativi benefit economici e tutto ciò che è riconducibile ad un mero disegno di potere. Con tanti saluti, come ovvio e scontato, a qualsiasi straccio di competenza, di professionalità, di autorevolezza e di qualità nell’azione di governo. Altrochè il cambiamento e il rinnovamento della politica rispetto al passato…
Comunque sia, siamo in un crocevia lungo il quale non si intravede all’orizzonte, almeno nel breve medio termine, un barlume di speranza capace di ridare lustro, competenza e professionalità alla nostra classe dirigente politica. E questo resta, com’è altrettanto ovvio e scontato, la vera incognita e il vero nodo da sciogliere se vogliamo ridare qualità alla nostra politica, solidità alle nostre istituzioni democratiche ed efficienza alla nostra azione di governo.
Giorgio Merlo
Il Comitato per la Buona Destra di Torino esprime massima solidarietà ai 135 lavoratori coinvolti nella cessata attività della Pininfarina Engineering, la cui messa in liquidazione, per cessata attività, è stata confermata questa mattina dai vertici aziendali.
Associandoci alle proposte sindacali, rivolgiamo un appello alla società Mahindra, titolare del marchio, affinché i 135 esuberi, molti dei quali rappresentati da figure di elevatissimo profilo di specializzazione, possano essere trasferiti presso lo stabilimento della casa madre di Cambiano (TO), e di accedere a tutte le misure di ammortizzamento sociale a disposizione, atti ad evitare il licenziamento dei lavoratori.
In una situazione nazionale e globale di profonda crisi economica, ci appelliamo anche alle istituzioni regionali e cittadine affinché un’azienda, che rappresenta un vanto storico del tessuto imprenditoriale Torinese, possa essere tutelata salvaguardando al contempo la situazione occupazionale in essere.
Il Comitato per la Buona Destra di Torino si offre come supporto alle forze sindacali per l’accesso alle forme di ammortizzazione sociale disponibili per tutti i 135 dipendenti coinvolti al fine di facilitarne una nuova ricollocazione nel tessuto sociale ed economico della città.
Comitato per la Buona Destra di Torino
“Covid-Piemonte: si usi ogni istante del lockdown per fermare questa tragedia”
“Abbiamo ascoltato su Sky il Presidente Cirio in stato di confusione: ha detto che nella conferenza stampa del 21 in cui annunciava test rapidi molecolari a tappeto avrebbe letto il comunicato stampa di Federfarma in merito all’accordo sui test, ma il primo comunicato del sindacato dei farmacisti è datato 26 ottobre. Come ha fatto a leggere un testo che non era ancora stato creato? Delle due l’una: o il Presidente è molto stanco o, come al solito, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva conto dei suoi annunci ha voluto scaricare la colpa su altri. Se propendiamo per la prima, Presidente Cirio stiamo perdendo fiducia in lei e nelle sue capacità di gestione della nostra regione, e con noi la stanno perdendo centinaia di migliaia di piemontesi. Se propendiamo per la seconda si tratta di una tecnica che ormai conosciamo bene – è il commento dei capigruppo di opposizione in Regione.
“Purtoppo però negli ospedali torinesi siamo nella stessa situazione di marzo, forse peggio – proseguono Gallo, Giaccone, Grimaldi, Magliano e Sacco – ieri molti codici rossi in attesa di ricovero non avevano un posto dove stare. Sono donne e uomini in attesa di essere intubati che non trovavano un posto in cui essere curati. Per trovare posto a loro si sono sacrificati posti letto per malati non urgenti, il prossimo passo quale sarà? Per questo motivo i sanitari ormai sono costretti a mettere temporaneamente le barelle nei corridoi e riempire di lettini le chiese degli ospedali. Siamo nel bel mezzo della seconda ondata e la stiamo combattendo quasi a mani nude”
Presidente Cirio, Assessore Icardi: non è tempo di fare polemica. Non lo è per noi, che non passeremo le prossime settimane a ricordarvi tutte le molte cose che avete sbagliato e sottovalutato in questi mesi, e non potete permettervelo voi, che una seconda ondata l’avete negata fino a qualche settimana fa” – concludono i capigruppo di Partito Democratico, Liberi Uguali Verdi, Moderati, Lista Chiamparino per il Piemonte e Movimento 5 Stelle. “I prossimi dieci giorni saranno decisivi per il nostro Paese e – soprattutto – per la nostra Regione: ci aspettiamo di non vedervi né sentirvi più sui giornali e sui telegiornali pronti a scaricare le colpe dei vostri fallimenti a turno su qualcun altro, o a cercare di distogliere l’attenzione dei cittadini puntandola sul falso problema dell’appartenenza o meno alla zona rossa. Ci aspettiamo che utilizziate i prossimi 10 giorni per fare uscire dall’emergenza il Piemonte. Ci aspettiamo che facciate tesoro dei vostri errori e che siate in grado di evitare al Piemonte un fine anno in lockdown”.
L’intervista / Fornaro: “Il vero nemico è il virus”
“La situazione del Piemonte è grave, i nuovi contagi rischiano di portare ad una situazione molto vicino al collasso del sistema sanitario piemontese.
Le immagini che abbiamo visto all’ospedale di Rivoli sono immagini che non avremmo mai voluto vedere. Occorre prendere atto che siamo di fronte ad una seconda ondata straordinaria per intensità e si deve lavorare intensamente per cercare di abbassare in ogni modo la curva e renderla gestibile”. A parlare è Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera dei Deputati, profondo conoscitore del Piemonte, avendo vissuto, lavorato e fatto politica a Torino negli anni della giovinezza, e successivamente nella provincia alessandrina, dove è stato anche sindaco di Castelletto d’Orba e consigliere provinciale ad Alessandria. Il deputato alessandrino non nasconde, quindi, la serietà del momento e la gravità delle misure che sono state prese dal Governo nell’ultimo Dpcm. Ma a questo punto non sarebbe auspicabile un maggior dialogo con l’opposizione. “Io l’ho sempre auspicato in tutti questi mesi – dice Fornaro – ma credo che i cittadini abbiano notato, anche nell’ultimo passaggio parlamentare che a differenza sulla Francia, dove le misure restrittive sono passate con un voto a larghissima maggioranza, da noi si è avuto una situazione dove si è parlato di contrapposizione tra Nord e Sud, l’accusa di avere scelto la classificazione sulla base del colore politico. Sono accuse inaccettabili e che si ritorceranno come un boomerang contro coloro che le hanno fatte. I modelli scelti per la classificazione si basavano su quelli stabiliti dalla Conferenza Stato/Regioni e Province Autonome e sui dati che sono stati forniti dalle Regioni stesse”. Però in questi mesi ci sono stati errori e ritardi: “Non nego che ci possono essere stati, a fronte di una situazione eccezionale come quella che stiamo vivendo, a tutti i livelli, errori, ritardi o responsabilità, ed è evidente che si sono settori economici che stanno pagando questa situazione più di altri, il Governo ne ha la consapevolezza, ha messo mano a due decreti. Adesso quello che occorre è di evitare di fare come i polli di Renzo, bisogna avere ben chiaro che il nemico da combattere è uno e si chiama Covid-19”. Infine sui vaccini, Fornaro sottolinea che “le ultime notizie fornite dal Presidente Conte evidenziano la possibilità che vi sia una primissima dotazione di vaccini distribuita in Italia entro fine anno, ma una distribuzione alla popolazione non sia prima della primavera/estate 2021, che occorrerà organizzare attentamente”.
Massimo Iaretti
“Laforgia se la prende con i presidenti di regione per non ammettere l’incapacità assoluta del governo.
Invece di pensare a mettere mano al titolo V della Costituzione e a fare polemiche con i presidenti tartassati da decisioni folli di questo esecutivo, si chieda, ad esempio, perché il commissario straordinario non ha avviato le gare per potenziare gli ospedali sui piani presentati dalle regioni mesi fa o come mai il governo di cui fa parte non ha saputo spendere i 90 miliardi che abbiamo in cassa per indennizzare le imprese completamente abbandonate al loro destino. L’arrivo di questa seconda ondata di pandemia era previsto da mesi ma nulla è stato fatto per affrontarla nel migliore dei modi. Non sarebbe quindi stato opportuno che il governo avesse assunto infermieri per la medicina territoriale? Al contrario di quanto afferma Laforgia servirebbe maggiore regionalismo e più poteri da parte dei presidenti che conoscono i territori. Non mannaie calate dall’alto che i cittadini non riescono a comprendere”.
Così Riccardo Molinari capogruppo della Lega alla Camera.
Commercio, “Nel dpcm poca chiarezza sugli ambulanti”
L’assessore regionale al Commercio Vittoria Poggio ha inviato una nota alla Presidenza del Consiglio di Ministri – al momento senza risposta – attraverso la quale ha chiesto un chiarimento sull’ultimo DPCM che contiene «indicazioni contraddittorie».
La prima parte dell’articolo 3, comma 4, lettera b, infatti, «chiude le attività di vendita non alimentari nei mercati» in contraddizione con l’allegato 23 che invece consente il commercio al dettaglio ambulante anche di fiori, piante, bulbi, semi, fertilizzanti; profumi, cosmetici, saponi, detersivi e detergenti, biancheria, confezioni e calzature per bambini e neonati.
L’assessore ha chiesto nella nota se sulle aree mercatali «è possibile la vendita da parte di tutte le categorie previste dall’allegato 23» o se si debbano ritenere valide le sole categorie alimentari.
«Alla luce della richieste di chiarimento arrivate da Sindaci, operatori economici e amministratori locali – spiega l’assessore al Commercio Poggio – si rende necessario avere quanto prima la nota di chiarimento da parte della Presidenza del Consiglio per informare tutti i soggetti coinvolti affinché possano operare nel rispetto di quanto previsto dal dispositivo».
Politica e Covid: c’è da essere pessimisti
Chi ci capisce qualcosa è davvero un genio. Io che sono (penso) mediamente intelligente non ci arrivo proprio.
E non parlo della sola situazione italiana. Sia ben chiaro che, almeno per una volta, l’erba del vicino non è più verde. Cominciamo con Donald Trump. Per lui e’ tragicamente semplice.
Se perde è solo per brogli elettorali. Gesù, è la prima volta che chi è al potere accusa l‘opposizione di aver fatto dei brogli. Spaziando per il mondo i sovranisti da operetta indicano l’Australia come esempio di lotta al Covid. Sono giorni che non si registrano casi, hanno fatto 8 mesi di chiusura totale. Voglio vedere se in Italia si fosse prospettata una simile situazione cosa sarebbe successo. Poi arriva il levantino per eccellenza, il nostro Presidente del Consiglio Conte che traccheggia un po’ ( diciamo quattro giorni ) e poi delibera. Cosa? Qualcosa che alla fine non è ne’ carne ne’ pesce. L’ applicazione è delegata alle regioni. Domanda : perché il Piemonte è rosso e la Campania zona gialla Posti di terapia intensiva? Già, ma dove ci sono i posti letto non ci sono i medici e viceversa. Concretamente chi ha battuto più i pugni è stato premiato. Se è veramente così non possiamo essere allegri. Siamo in mano ad incompetenti. Intanto la politica torinese….se ci sei ( verrebbe voglia di dire) batti un colpo. Il centro destra non vuole proprio cogliere l’occasione di vincere al primo turno con il candidato o candidata giusta. Stiamo parlando di Torino. Nel centro sinistra l’emergente è Lo Russo capogruppo del PD in consiglio. In verità continuano ad esserci diversi candidati e non è ben chiaro che cosa farà Mauro Laus. Una cosa è chiara: nessuno nel pd vuole Saracco rettore del Politecnico. Tutto al netto della possibilità di fare le primarie, ovviamente. Viceversa decidera’ Roma ed il Rettore Saracco torna ad essere in pol position. Ora pensiamo a questa nuova chiusura totale . Con la mente alla terza volta visto che non c’è due senza tre. Torino stava morendo, da domani sarà definitivamente morta. Magari resusciterà’. Forse, speriamo. Da parte nostra continuiamo ad essere pessimisti.
Patrizio Tosetto