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Ruffino (Fi): “Nuove risorse per il servizio sanitario”

“Sono molto soddisfatta che sia stato accolto il mio ordine del giorno che impegna il governo ad individuare ulteriori risorse aggiuntive a quelle stanziate per il Servizio sanitario nazionale, per consentire in questa fase, alle aziende sanitarie ed in particolare a quelle sottoposte ai piani di rientro, di poter affrontare al meglio e senza penalizzazioni l’attuale situazione di emergenza sanitaria”. Lo afferma, in una nota, Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.
“E’ di fondamentale importanza che tutti i costi che stanno sostenendo in questo momento le aziende sanitarie, molto alti e non preventivati, non ricadano sui bilanci, generando la necessità di operare tagli futuri sulle prestazioni ai cittadini. A questa emergenza causata dal coronavirus stanno rispondendo con il massimo impegno ospedali e presidi sanitari, medici e personale sanitario, un impegno molto gravoso anche in termini economici.  Ora tocca al governo trovare quelle risorse aggiuntive per sostenere il sistema sanitario nazionale”, conclude.

La paura? Manca anche la cultura dell’unità nazionale

La polemica politica, almeno quella più sterile ed inconcludente, ha sospeso la sua incessante ed inutile attività quotidiana

Ma, ci vuol poco a capirlo, riprenderà in tutto il suo splendore – si fa per dire – appena l’emergenza sanitaria internazionale, e nazionale, si attenuerà.

Ora, l’unica riflessione che mi sento di avanzare in un momento così delicato e così drammatico per il nostro paese, è quello di capire perché la strategia “dell’unità nazionale” non riesce più a far breccia nella cittadella politica italiana. Certo, il dibattito, cioè gli insulti, le demonizzazioni e gli attacchi personali sono stati momentaneamente sospesi. E non poteva essere altrimenti. Ma è solo un fuoco che arde sotto le ceneri. E questo per un semplice motivo. E cioè, quando la politica è vittima e schiava delle percentuali legate ai sondaggi quotidiani, le costanti di fondo non possono che essere quelle legate alle continue e reiterate provocazioni. Un esempio per tutti. Il comportamento politico del capo di Italia Viva, Matteo Renzi. Anche se non è il solo, come ovvio e scontato.

Ma, fatta questa riflessione persin oggettiva nonché purtroppo veritiera, resta aperta la vera domanda politica. E cioè, perché il sistema politico italiano non riesce più a declinare una vera “unità nazionale” neanche di fronte ad eventi così drammatici che scuotono le coscienze dei cittadini mettendo a rischio la stessa tenuta democratica per le comprensibili e più che giustificate preoccupazioni di tutti i cittadini italiani? Le risposte, probabilmente, sono sostanzialmente due. Innanzitutto perché la politica non è più popolata da statisti ma da pianificatori del consenso. Le stagioni politiche che hanno prodotto nelle diverse fasi storiche la strategia della cosiddetta “unita’ nazionale” nascevano da situazioni drammatiche che scuotevano l’opinione pubblica e che richiedevano una unità politica indispensabile per poter affrontare adeguatamente e con senso di responsabilità le emergenze che si presentavano all’attenzione dei governanti. Leader politici e statisti che sapevano anteporre sempre gli interessi generali ai calcoli politici del momento. Oggi, e da molto tempo purtroppo, così non è più. In secondo luogo manca del tutto la capacità di interpretare la politica come ricostruzione del cosiddetto “bene comune” partendo anche dal pieno riconoscimento politico dell’avversario.

Perché di questo si tratta. E cioè, l’obiettivo politico di fondo resta sempre quello di distruggere il nemico. Altroché il rispetto dell’avversario politico. Altroché continuare a demonizzare la prima repubblica come ci hanno predicato per anni i 5 stelle. È sufficiente ricordare il rispetto tra gli statisti della Democrazia Cristiana e alcuni leader del Partito comunista italiano anche quando i contrasti politici erano forti e visibili e il dibattito politico era, a tratti, anche caratterizzato da toni aspri e senza colpi. Ma non era difficile, in momenti cruciali e delicati per la vita democratica del nostro paese, convergere attorno ad un minimo comun denominatore in grado di governare insieme l’emergenza senza mettere in difficoltà l’equilibrio democratico dell’intero paese. Ecco perché, oggi, di fronte a questa inedita sfida, la politica nel suo complesso non può più permettersi di continuare ad abdicare al suo ruolo tradizionale e storico. Anche se mancano gli statisti e, soprattutto, la cultura e la tensione del “bene comune”. Ne va della nostra credibilità come sistema paese e anche della tranquillità e della sicurezza di tutti i cittadini.

Giorgio Merlo

 

“C’è chi dice No” chiede di spostare il referendum

“La data scelta per il Referendum, il 29 marzo 2020, era già molto ravvicinata quando è stata stabilita: in stato di emergenza non è possibile garantire un vero dibattito sul tema e com’è ovvio, il Virus è il vero argomento che monopolizzerà l’attenzione nelle prossime settimane”

IL COMITATO “C’E’ CHI DICE NO” DEL PIEMONTE (PARTITO RADICALE) CHIEDE A GIUSEPPE CONTE DI SPOSTARE LA DATA DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE E SI APPELLA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

“E’ ormai evidente che, allo stato attuale, non ci sono le condizioni per un voto consapevole sul Referendum Costituzionale relativo al taglio del numero dei parlamentari. In Piemonte, in particolare, le ordinanze vietano la tenuta di eventi pubblici, così come in altre Regioni del Paese. La data scelta per il Referendum, il 29 marzo 2020, era già molto ravvicinata quando è stata stabilita: in stato di emergenza non è possibile garantire un vero dibattito sul tema e com’è ovvio, il Virus è il vero argomento che monopolizzerà l’attenzione nelle prossime settimane. Chiediamo a Giuseppe Conte di convocare i comitati del SI e del NO e di rivedere la data procrastinandola al 31 maggio o perlomeno al termine dell’emergenza. Facciamo inoltre appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al fine di tutelare la Democrazia e le condizioni minime di informazione, che oggi a maggior ragione non sono garantite.”

Mario Barbaro e Sergio Rovasio
COMITATO “C’E’ CHI DICE NO” PIEMONTE – PARTITO RADICALE

Rifondazione Comunista: perché le manette a Nicoletta Dosio?

Riceviamo e pubblichiamo / La notizia ci è giunta solo oggi. Ieri la compagna Nicoletta Dosio, ha effettuato una visita ambulatoriale all’ospedale di Rivoli. “Tutto bene sul fronte medico” scrive e questa è una buona notizia.

Ma è inaccettabile che Nicoletta sia stata portata ammanettata sul cellulare e chiusa in una cella blindata con quattro guardie penitenziarie. Una compagna ambientalista e da sempre pacifista trattata alla stregua di pericolosa criminale. In ambulatorio Nicoletta Dosio ha incontrato l’abbraccio di una infermiera che ha dichiarato di sentirsi parte della famiglia NoTav. Come Rifondazione Comunista ci riconosciamo e ci uniamo in quell’abbraccio e chiediamo conto ai ministeri competenti di un comportamento vessatorio e liberticida che dimostra come ci sia un accanimento verso la compagna e verso chiunque dimostri di opporsi alla spirale repressiva che governa il Paese

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale PRC-S.E.

Ezio Locatelli, Segretario provinciale di Torino, PRC-S.E.

Ravetti (Pd): “Intervenire per turismo e imprese”

 Dal Consiglio regionale  / “La seduta di Commissione di domani sarà l’occasione per affrontare il tema degli investimenti in attività produttive e turismo. Il dibattito ci consentirà di riflettere anche sulle misure necessarie a rilanciare i diversi settori dell’economia quando lo stato di emergenza imposto dalla diffusione del coronavirus terminerà e si tornerà alla normalità” dichiara il Presidente del Gruppo del Partito Democratico, Domenico Ravetti.

“Il Presidente della Giunta regionale – prosegue l’esponente dem– ha chiesto al Presidente del Consiglio di attivare subito misure straordinarie per le attività commerciali e gli alberghi e per le economie piemontesi. E’ importante, tuttavia, che i settori produttivi piemontesi vengano sostenuti e rilanciati non solo con fondi nazionali, ma anche con investimenti regionali. Un’attenzione particolare merita, indubbiamente, il turismo che rischia di pagare un prezzo molto alto a causa del coronavirus, terminando la stagione invernale e iniziando quella primaverile con un aumento esponenziale delle cancellazioni e un crollo delle prenotazioni. Per coerenza e da parte mia senza alcun intento polemico, sottolineo che anche la Regione dovrebbe investire a sostegno di questo settore e, invece, nel documento di bilancio presentato dalla Giunta, sono stati tagliati 6.515.000 euro proprio destinati al turismo nel programma di utilizzo dei fondi provenienti dalla ricapitalizzazione di Finpiemonte. E’ arrivato il momento di lavorare insieme per individuare, con serietà, anche a livello regionale, quali misure mettere in campo per risollevare la nostra economia”.

Coronavirus, stop alle polemiche

Mi sembra che in Piemonte tutto stia reagendo bene al problema del coronavirus

Vero è che tre  casi conclamati sono decisamente pochi sulla popolazione di 4 milioni e mezzo di Piemontesi. Almeno per ora non si è diffuso panico.

Anche qui le forze politiche e di governo non tendono a inutili e sterili polemiche. Finita l’emergenza si vedrà, e chi vorràpotrà  vedere o capire gli eventuali errori che sono stati fatti. Ed è indubbio che qualcosa non è andato per il verso giusto. Chi proprio non  ho capito è il Presidente del consiglio Consiglio. Prima esorta di non fare polemiche e dopo dice che è colpa, almeno dei sanitari di Lodi, di non aver capito. Insorgono gli amministratori lombardi e veneti. Proprio ora? Sembra Cadorna che colpevolizzava i soldati italiani dopo Caporetto. Possibile che tutti e due non siano all’altezza del compito assegnatogli. Conte non è l’unico. Alcuni deputati di Forza Italia volevano che il sottosegretario alla Sanità andato in Cina per prendere i nostri connazionali fosse messo in quarantena. O il governatore lucano che vuole interdire veneti e lombardi sul suo territorio. Pusillanime.  E bene ha fatto il nostro governatore Cirio nel rimandare al mittente l’eventuale scelta di nominare un commissario in Piemonte come credo in Veneto e Lombardia. Intanto i parlamentari piemontesi (che io sappia) tacciono in un silenzio assordante. Ma quel genio di Conte non solo si è messo contro tutti. In particolare i medici di base sono stati lasciati soli e senza indicazione. L’ Italia, fortunatamente, non è solo questo, l’ Italia sono i cittadini che pazientemente si sono messi in coda nel Lodigiano. L’ Italia è la sospensione di tutte le manifestazioni culturali, del carnevale e sportive. Nessuno, se non qualche stupido tifoso si è lamentato. L’ Italia sono i medici e le strutture sanitarie che organizzandosi non si sono tirati indietro. C’ è già chi parla di crisi di governo. Vedremo dopo il superamento della crisi sanitaria. Per ora siamo un popolo che ha paura ma non cade nel panico.

Patrizio Tosetto

Grimaldi (LUV): “Mettiamo in quarantena le polemiche”

“Le Istituzioni e le forze politiche unite per la sanità pubblica”

Ieri  nella IV Commissione sanità del Consiglio regionale del Piemonte, il Presidente della Regione, Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi hanno fatto il punto della situazione.

“È stata una seduta informativa, utile a fare il punto della situazione e a stabilire i lavori dei prossimi giorni” – commenta a caldo il Capogruppo di LUV, Marco Grimaldi. “In una situazione come questa” – prosegue il Consigliere – “è utile capire bene come stiano realmente cose nella Regione: per dissipare i dubbi dei cittadini, questa pronta convocazione in Commissione è stata l’occasione per preparare i lavori dell’incontro in Prefettura, per chiarire a tutti i Sindaci il contenuto dell’ordinanza emanata ieri sera dal Ministero della Sanità e dal Presidente della Regione”.

La riunione dei capigruppo è stata convocata in via permanente per tutta la settimana, per garantire il confronto a tutti i gruppi del Consiglio e una pronta e costante informazione .
“In questo contesto” – prosegue Grimaldi – “tutte le forze politiche devono fare il massimo per non generare polemiche che potrebbero creare confusione; per questo motivo abbiamo dato la nostra piena disponibilità a sostenere le azioni che la Regione e il Ministero della Sanità riterranno utile intraprendere per gestire al meglio la situazione legata al Coronavirus e – aggiunge Grimaldi – ci appelliamo affinchè tutti e tutte mantengano i toni coerenti con l’attuale reale situazione piemontese, al fine di contribuire a non generare allarmismo oggi ingiustificato”. In questo momento infatti, in tutto il Piemonte i casi dimostrati di pazienti positivi al Coronavirus sono tre. “Cogliamo l’occasione per ringraziare il nostro Servizio Sanitario pubblico e tutti gli operatori che stanno lavorando senza sosta: è anche per questo motivo che lo difendiamo tutti i giorni dell’anno”.

 

(foto archivio)

Coronavirus, Ruffino (Fi): “Bilancio pesante per alberghi e trasporti”

Sono tre le persone contagiate residenti in Piemonte, ma il bilancio per le attività economiche si annuncia catastrofico al pari delle “zone rosse”

Le attività turistico-ricettive hanno registrato una pioggia di disdette, pari almeno a Milano e Venezia, due città molto vicine ai due focolai del virus. Non meno grave è l’orizzonte economico per le ditte di trasporto, e in particolare quelle delle gite scolastiche. Attorno a questi due settori gravita un indotto di attività al momento difficile da stimare.

Ho richiamato questi settori per ricordare al governo che al momento di assumere le misure straordinarie di sostegno deve usare parametri di assoluta equità verso tutti i territori e i soggetti. Sono sicura che alle risorse del governo anche la Regione Piemonte e il Comune di Torino sapranno affiancare risorse aggiuntive. Quando l’epidemia di coronavirus cesserà, spero molto presto, i suoi effetti, il Piemonte dovrà fronteggiare le inevitabili e terribili conseguenze economiche e sociali. Se il governo non era molto pronto all’epidemia, dimostri almeno di essere preparato ad affrontare le sue conseguenze.

On. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Coronavirus, Giacometto (FI): “prorogare adempimenti fiscali” 

“Sospendere i termini e prorogare le scadenze fiscali e le sanzioni amministrative, nelle aree soggette alle misure speciali varate dal governo, fino al termine dell’emergenza coronavirus, che in queste ore sta mettendo a dura prova le regioni italiane, a cominciare da Lombardia, Veneto, Friuli e Piemonte.

È quanto ci aspettiamo sia messo in campo da subito dal Governo per agevolare in questa fase critica i cittadini e le imprese del nostro Paese, che è quello con più casi di contagio accertati nell’intera Unione Europea”.
Lo scrive in una nota il parlamentare Carlo Giacometto, responsabile del Dipartimento Bilancio e Finanze di Forza Italia Piemonte.

La vignetta di Mellana

Smarrimento politico / Compatibilmente con l’evoluzione del coronavirus, se abitate in prossimità di Chieri o non avete niente di meglio da fare, appuntatevi il 19 marzo…

 E naturalmente cominciate a segnarvi a chi dare il vostro 5 per mille ( www.internationalhelp.it).
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Pensierino della buonanotte
Il vero pessimista è colui che ha capito di avere davanti un ottimista che lo è solo per darsi coraggio e avere una speranza.
Claudio Mellana