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Ci voleva Prodi a svegliare il Sistema Torino?

Caro direttore, Torino , lo ripeto come farebbe qualsiasi Presidente di Azienda che incontra i suoi azionisti per discutere il Budget del prossimo anno, dal 1996 al 2019 ha perso 18 punti rispetto a MILANO e 8 punti rispetto alla media nazionale. Torino , la Città dove negli anni 60 e 70 per trovare lavoro bastava una lettera di presentazione del Parroco, è la prima Città per disoccupazione giovanile. Dati pesanti per una Città che nel 900 ha trainato lo sviluppo del Paese. 

Dati pesanti che certificano come le scelte fatte dal 1993 al 2016 da tutte le Amministrazioni di sinistra presentino un Bilancio Consuntivo negativo non solo del Comune ma di tutta la economia cittadina.

Perché la minore crescita ha condizionato gli incassi di tutte le aziende comprese quelle del commercio dei bar e della ristorazione.  Eppure a Ottobre dopo la fallimentare esperienza grillina la maggioranza dei pochi che sono andati a votare ha rivotato a sinistra.

Già mercoledì mattina , su La Stampa , Luigi La Spina aveva cambiato linea rispetto agli obiettivi di Castellani & co.che puntavano tutto su Turismo, Cultura e Loisir, e aveva scritto , come un GIACHINO qualsiasi , che  Industria e Trasporti saranno decisivi per il futuro della Città. 

Pensate come saremmo messi se noi non avessimo salvato la TAV che , lo ribadisco, va avanti troppo lentamente.

Mercoledì pomeriggio arrivava il colpo di cannone di Romano Prodi.

Il Professore malgrado abbia sbagliato anche lui  , svendendo le Partecipazioni statali , a partire dalle Autostrade pressoché regalate ai Benetton , rimane uno dei pochissimi leader del nostro Paese ad avere una visione e rapporti internazionali.

 Torino , secondo Prodi, non attrae più investimenti per mancanza di leadership, e’ una pesante bocciatura per gli ultimi Sindaci.Se la Fondazione Burzio lo avesse invitato dieci anni fa , Torino ci avrebbe guadagnato. Purtroppo Prodi dice le cose dopo le elezioni comunali che invece hanno scelto un politico che faceva parte della squadra dei Sindaci che non hanno saputo attrarre investimenti importanti dall’estero perché, lo ricordo, le Olimpiadi le abbiamo ottenute grazie al forte impegno dell’Avvocato Agnelli e del Presidente Ciampi.

Avrei voluto vedere le facce dei tanti big , professori universitari e esponenti del Sistema Torino, che hanno sempre votato e laudato le Amministrazioni di sinistra.

Cosi come voglio vedere cosa mi diranno coloro che alle mie severe analisi degli ultimi anni  osservano che sono troppo duro e negativo.

Sono duro nelle mie analisi perché so bene che il calo economico di Torino pesa tantissimo sulla vita della metà della Città che sta male , sulle decine di migliaia di famiglie che sono costrette ad andare alla CARITAS a prendere pacchi di pasta e di riso . Ai tanti giovani che trovano se va bene un lavoro a tempo determinato a 800 euro al mese mentre i pochi che vanno a votare sono quelli che hanno casa al mare e in montagna e votano aa sinistra perché organizza mostre e spettacoli se no la gente alla sera si annoia. 

Se qualche amico sfoglia la raccolta de La Stampa  troverà un mio articolo che ebbi l’onore di scrivere come rappresentante del Governo nel 2009.

Il Sindacato, i circoli culturali, le associazioni cattoliche che malgrado la forte denuncia di Mons. Nosiglia hanno sempre votato a sinistra  proveranno a interrogarsi sul Declino della Città.

 

Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV

Putin all’Aja, le firme dei Radicali

Riceviamo e pubblichiamo

DOMENICA 20 TAVOLO RACCOLTA  IN VIA GARIBALDI. INVIATA RICHIESTA ADESIONE A TUTTI I SINDACI ITALIANI. 

Torino è primo grande Comune ad approvare ordine del giorno per attivazione Corte Penale Internazionale.

Radicali Italiani sta raccogliendo firme su una petizione popolare (https://radicali.it/putin-allaja/) per l’incriminazione di Vladimir Putin davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja, per crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Ucraina.

L’Associazione radicale Adelaide Aglietta terrà un banchetto di raccolta firme domenica 20 marzo, dalle 15:00 alle 17:00, in via Garibaldi angolo via San Dalmazzo.

Radicali Italiani ha inviato a tutti i sindaci italiani una richiesta di adesione alla petizione popolare:
https://radicali.it/wp-content/uploads/2022/03/Per-il-sindaco_-appello-Putin-allAja.pdf

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato lunedì scorso l’ Ordine del Giorno n. 10/2022, con cui, tra l’altro, “…. condivide la richiesta di 39 Paesi, tra cui l’Italia, di attivazione della Corte Penale Internazionale nei confronti di Vladimir Putin per verificare la sussistenza di crimini di guerra e contro l’umanità, come annunciato dal procuratore Karim Ahmad Khan sulla base di casi potenzialmente ammissibili”. L’OdG era stato presentato da Silvio Viale, capogruppo “Lista Civica” e membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani. Torino è il primo Comune italiano ad approvare un documento simile. Torino era stato il primo Comune italiano ad appprovare, nell’autunno del 1998, un ordine del giorno per l’incriminazione all’Aja del dittatore serbo Slobodan Milosevic.

Patrizia De Grazia, Daniele Degiorgis, Andrea Turi (coordinatori Associazione Aglietta):
L’Itialia è uno dei 41 Stati che hanno richiesto l’attivazione della Corte Penale Internazionale per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dalla Federazione Russa in Ucraina. Di grande rilevanza è stata la decisione del procuratore della CPI, Karim A.A. Khan, di attivare un canale online diretto affinché i cittadini possano segnalare direttamente alla CPI eventuali crimini; una Corte Penale Internazionale, quindi, non chiusa nella sua torre d’avorio giuridica ma sempre più aperta, più vicina ai cittadini del mondo.
Il lavoro già avviato dalla CPI deve essere sostenuto, incoraggiato, supportato dai cittadini di tutta Europa e la nostra petizione è lo strumento più semplice, a portata di tutti, per farlo; speriamo che siano tanti i sindaci a sottoscrivere la nostra petizione ed a promuoverla localmente.

Dossier sui 20 anni (e più) di iniziative radicali sulla Russia di Putin
https://radicali.it/wp-content/uploads/2022/03/Dossier-su-Vladimir-Putin.pdf

Moderati: affissioni contro il caro carburante e le speculazioni

Il Governo intervenga

Stop alle speculazioni e al caro carburante, subito l’intervento del Governo. Queste le richieste dei Moderati, espresse con una campagna di affissioni per le strade di Torino, contro l’aumento dei prezzi di benzina e diesel. Carlotta Salerno e Silvio Magliano “firmano” i manifesti.
«Il caro carburanti incide pesantemente, ogni giorno, sulla vita delle persone e delle famiglie. Come ribadito più volte e da più fronti, si tratta di pura speculazione. Chiediamo dunque che il Governo intervenga subito e in modo efficace» ha dichiarato Carlotta Salerno.
«I rincari pesano come un macigno sui bilanci delle famiglie piemontesi e non solo. Chiediamo l’immediato intervento del Governo per fermare le speculazioni, contenere gli aumenti e ritornare a prezzi sensati al distributore» ha dichiarato Silvio Magliano.

Profughi, Costanzo: “Tracciabilita’ per i minori”

“Non finiremo mai di ringraziare l’intera macchina dell’accoglienza, perché si è mossa in autonomia, senza aspettare i tempi, le lungaggini burocratiche e lo stanziamento di risorse pubbliche. Questo immobilismo rischia però di ripercuotersi sui comuni, come hanno denunciato i sindaci piemontesi in prima linea all’incontro di martedì con Regione e Prefettura. Gli amministratori vogliono dare risposte alle oltre 4mila famiglia che hanno già dato disponibilità ad accogliere.
Ecco perché, ora più che mai le istituzioni regionali e nazionali hanno il dovere di garantire un coordinamento a tutti i livelli e soprattutto  la tracciabilità dei minori stranieri e non accompagnati, che è uno dei grandi snodi da risolvere per rispondere in modo efficace all’esodo di profughi, per evitare di causare gravi problemi in futuro”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo, di Alternativa.

Marello (Pd): Carenza di medici e infermieri nelle Associazioni di donatori del sangue

Un Odg impegna la Giunta a cercare una soluzione. «Fino ad oggi Giunta Cirio ed Assessore Icardi non pervenuti».

Il Consigliere Maurizio Marello, martedì 15 marzo, è stato primo firmatario di un Ordine del Giorno, sottoscritto anche dal Gruppo Pd, nel quale impegna la Giunta ad assumere ogni atto idoneo a risolvere la problematica della carenza di medici e infermieri nelle Associazioni di donatori del sangue.

«Da alcuni mesi si è fatta sempre più grave la situazione di  crisi  post-covid dovuta alla carenza di medici ed infermieri per effettuare i prelievi di sangue,  denunciata con forte preoccupazione dalle Associazioni dei donatori, in tutto il Paese, ivi compreso il Piemonte» -ha spiegato Marello – «La  pandemia, infatti, ha innescato una  “caccia” al personale sanitario ed il sistema sta faticosamente reggendo solo grazie alla grande generosità dei donatori; ormai da tempo le unità mobili di raccolta del sangue hanno drasticamente ridotto con punte di meo 80% la percentuale di raccolta delle sacche». «Ciò sta determinando, anche in Piemonte, una riduzione dell’attività di raccolta, tanto più preoccupante per il sistema sanitario ed ospedaliero, se si considera il fatto dalle associazioni di volontariato arriva il 50% del sangue raccolto in Italia».

Ha spiegato in conclusione Marello: «Da mesi le varie Associazioni stanno portando avanti una interlocuzione con le istituzioni per affrontare questa drammatica crisi. Stanno facendo, anche in Piemonte, un forte pressing sulle Regioni affinchè sollecitino i Direttori generali delle aziende ospedaliere perché richiedano la disponibilità in convenzione al personale infermieristico e al contempo sollecitano il Ministero della Salute ed università a sbloccare la soluzione degli specializzandi ad oggi non autorizzati a prestare servizio per la raccolta e per questo ho voluto procedere con un Ordine del Giorno».

Commenta Marello: «Ho chiesto alla Regione di darsi da fare. Cirio e Icardi non hanno dato risposte. Continuano a partecipare alle Assemblee e agli eventi promosse da Avis, Fidas e altre associazioni, facendo le solite inutili passerelle. Insomma “non sono pervenuti” come un tempo accadeva per le previsioni del tempo in provincia di Cuneo»

Daniela Ruffino passa ad “Azione”

“CON CALENDA PER ASCOLTARE TERRITORI ED ELETTORI”
“Ho scelto di aderire ad Azione di Carlo Calenda perché il suo lavoro sul territorio, la cura e l’incontro degli elettori, come ha evidenziato la recente campagna amministrativa per Roma, dimostrano che un nuovo modo di mettersi in ascolto dei cittadini è possibile. In questi miei anni di impegno parlamentare e di amministratrice locale ho lavorato proprio per le tante donne e uomini che vivono nei piccoli Comuni, affinchè nessuno di loro restasse senza voce. Sono convinta che, oggi più che mai, ci sia la necessita di parlamentari che si occupino di temi concreti e vicini ai cittadini come la salute, l’istruzione, la sicurezza, i servizi, per evitare che i nostri territori vengano fatalmente abbandonati”.
Dopo anni di contrapposizione ideologica, in cui i partiti hanno sprecato la fiducia accordata dagli elettori, è arrivato il momento di scelte pragmatiche e concrete per rispondere alle tante necessità dei territori, molte delle quali insoddisfatte da anni. Ringrazio quindi Carlo Calenda, Matteo Richetti ed Enrico Costa, per avermi voluta nella comunità politica di Azione. Raccolgo entusiasta la sfida, consapevole che il lavoro, dalle prossime elezioni amministrative alla messa a terra del Pnrr, è appena cominciato ma allo stesso tempo convinta che l’impegno serio e profondo porterà risultati positivi”.

L’estinzione della sinistra

Che botta per certa sinistra italiana le fonti di stampa che sostengono che Massimo D’Alema si diletti nel fare il commerciante d’armi. È qualcosa su cui anche io ci ho rimuginato sopra. Poco importa se avesse preso delle provvigioni. Il punto è un altro : il pacifismo appartiene anche alla cultura di sinistra di cui Massimo D’Alema fa parte. Meglio precisare ( forse ) apparteneva. Alla fine è libero di fare quello che vuole facendo i conti con la sua coscienza.  A me, comunque e francamente quello che emerge  non è piaciuto per niente.  Un altro tassello per la marginalità di questa sinistra italiana egemone fino a 50 anni fa,  almeno dal punto di vista culturale. Peccato,  ma oramai siamo proiettati per il dopo.  Prima il Pd gestito dall’ex comunista Zingaretti boccheggiava.  Ora con l’ex democristiano Letta sta rinascendo.  Sondaggi lo danno al 24 %. Insieme a Calenda che supera il 5 % mentre Speranza, se vuole essere rieletto chiede ospitalità ad un pd oramai decisamente partito di centro con qualche spruzzo di sinistra.  Non parliamo dei Rifondaroli o Comunisti italiani di Marco Rizzo filo Putin e stalinisti per vocazione.
Ciarpame. Ma i novelli rivoluzionari non si pongono limiti. Così c’e anche Insorgiamo, Potere al popolo e Sinistra anticapitalista.
E già si fatica nel dirgli che dal 92 non esiste l’Urss con tutti i paesi satelliti e che la Cina è modernamente capitalista. Hanno subito la risposta:  anche il capitalismo è in crisi. Contenti loro che presentandosi a Torino alle ultime amministrative hanno preso dai 500 ai 550 voti. Duretta ammettere di non contare più nulla. Tranne chi continua a lanciare molotov, mi fanno tenerezza mista a compassione. Anche Torino sta dando un suo contributo all’estinzione della sinistra.
Fino a vent’anni fa una roccaforte rossa, fino ai Sindaci come il Chiampa  e Fassino. Ora pure Stefano Lo Russo è conferma di questo cambiamento. Avanti al centro contro gli opposti estremismi. Una sinistra storicamente divisa . Ma ora esagerano veramente. Ultima in ordine di tempo è la guerra all’Ucraina.  Tesi di fondo: 50 % colpa della Nato 50 % di Putin. Mi sembra decisamente una esagerazione. E quando non sei d’accordo con loro ti accusano di essere a favore del pensiero unico. Peggio:  ti accusano d’essere filo statunitense. Con la solita domanda: perché certa sinistra ha sempre bisogno di trovare un colpevole anche se “un delitto non c è stato”? Semplice, giustificano in questo modo il loro fallimento storico. Che altro dire se non che ci sarebbero molte altre cose da dire. Vorremmo, da parte di questa sinistra,  un atteggiamento più propositivo. Che di questo essere sempre e comunque contro ci siamo decisamente stufati. Ma siamo altresì  convinti che il tutto, in particolare le nostre speranze, appartenga al mondo delle utopie.

Patrizio Tosetto

PRC Piemonte e VdA: riduzione delle liste d’attesa di Cirio è uno specchietto per allodole

In merito alla recente proposta della giunta Cirio per affrontare il problema delle liste di attesa, Alberto Deambrogio, Segretario regionale Prc ha dichiarato: “Si tratta di una proposta che avrà scarsa efficacia e molti punti critici. Cirio dice di voler impegnare 50 milioni di euro, sembrano molti ma non lo sono se rapportati al volume complessivo delle risorse del comparto ambulatoriale. Quindici milioni derivano da fondi statali dedicati all’emergenza, gli altri 35 molto probabilmente da un fondo storico per abbattere le liste, non sono dunque fondi freschi e molto probabilmente si rifletteranno in nuovo deficit”.

“Cirio apre al privato – continua Deambrogio – definendo una pericolosa situazione in cui si fanno avanti anche i soggetti semplicemente autorizzati e non accreditati. Questo induce due problemi: un decadimento molto probabile nelle prestazioni e una fuga dei professionisti, stanchi e stressati per il lavoro nel pubblico, verso le strutture private”.

 

“La ricognizione sulle liste d’attesa – continua ancora Deambrogio – è stata fatta su macro aree di intervento, senza una analisi precisa di merito sulle esigenze vere delle persone per fascia di età e patologia, questo rischia di indurre una domanda inappropriata. Si agisce in questo modo anche perché continua a mancare una riflessione organica e un piano della cronicità, della presa in carico dei malati che più hanno bisogno”.

 

“Il personale continua a mancare – conclude Deambrogio – e certo non vengono buone notizie in questo senso neanche nella parte dedicata del PNRR. In compenso la Regione potrebbe nell’immediato fare almeno due cose: impegnare maggiori risorse sulle borse di studio per specialisti e indurre i medici che esercitano la libera professione in intramoenia a fare quel lavoro a favore dell’azienda pubblica a parità di remunerazione. In conclusione: il piano Cirio forse avrà un impatto momentaneo e superficiale sull’opinione pubblica, ma ben presto rivelerà la sua inefficacia”.

Caro carburante, Ruffino: Iva al 10 %

“Di fronte alle difficoltà sempre crescenti di famiglie e imprese il Governo sembra non avere ancora compreso appieno la gravità della situazione. Anche l’intervento del ministro Cingolani ci pare ottimo sul piano dell’analisi ma carente su quello delle proposte. Per raccogliere il grido di dolore che proviene da ampi settori della nostra società e prevenire inaccettabili speculazioni è necessario ridurre immediatamente l’Iva sui carburanti al 10%”. Lo dichiara Daniela Ruffino parlamentare e capogruppo in commissione ambiente.
“E’ necessario mettere a disposizione delle imprese – continua Ruffino – parte delle riserve strategiche di gas a prezzi calmierati. E’ prioritario ridurre il costo delle bollette per imprese e famiglie e le accise sui carburanti utilizzando i proventi delle vendite delle quote ETS, gli extra-profitti dei produttori e dei distributori di energia e l’extra-gettito Iva che deriva dall’aumento dei prezzi al consumo”.

Ivg, Grimaldi (LUV): “accesso all’aborto farmacologico anche nei consultori”

 

“Rispetto a qualche mese fa, quando ancora alcuni esponenti della Giunta paventavano ricorsi contro le Linee di indirizzo ministeriale, quello di oggi è certamente un passo avanti: la Regione dichiara di volerle rispettare e anzi di averle già attuate in modo diffuso sul territorio le Linee per quanto riguarda l’aborto farmacologico in Day Hospital.  Tuttavia occorre sapere quali sono i tempi, i modi e i contenuti dell’indagine condotta insieme alle ASL: quante e dove sono le strutture di territorio (consultori) in cui si garantisce la pratica? In quanto non ci risulta che nei consultori sia mai stata attivata” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che ha presentato in Aula un question time in merito alla diffida notificata alla Regione il 26 novembre 2021 da parte di 27 associazioni aderenti alla “Rete Più di 194 voci” di Torino e di Laiga (Libera associazione italiana ginecologi), poiché la Regione non si è ancora adeguata alle nuove Linee di indirizzo delle autorità sanitarie nazionali.

“L’aborto farmacologico è in uso nella gran parte degli altri Paesi europei e garantisce maggiormente il principio di autodeterminazione delle donne, oltre a favorire un importante risparmio per il Sistema sanitario pubblico” – prosegue Grimaldi. – “Ecco perché anche in Piemonte deve essere consentito a tutte le donne scegliere il metodo (farmacologico o chirurgico) con il quale effettuare l’interruzione della gravidanza e il luogo ove effettuarla (ospedale o consultorio)”.