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Russia, dal Pd 13 domande a Cirio e Marrone

 SU RUSSIA E DONETSK

Il Pd del Piemonte chiede al Presidente Cirio e all’assessore Marrone di fare chiarezza: “ La Giunta regionale non può continuare a barcamenarsi tra ambiguità e assordanti silenzi che minano la credibilità del Piemonte”

«I rapporti dell’assessore Maurizio Marrone con l’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk non sono semplicemente fonte di imbarazzo per la Regione Piemonte, ma minano la credibilità stessa dell’istituzione regionale, che non può essere sacrificata sull’altare dei traballanti equilibri della maggioranza, tanto più in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, di fronte ad un conflitto che potrebbe allargarsi anche all’Europa. Anche alla luce della recente trasmissione “Piazza Pulita”, è necessario che Cirio e Marrone facciano chiarezza e spieghino ai piemontesi da che parte sta la Giunta e chi ne fa parte. Davvero al Presidente Cirio può bastare che Marrone, che ha tra le sue deleghe quella alla Cooperazione internazionale, abbia firmato l’ordine del giorno di condanna dell’aggressione russa? La Giunta può permettersi di essere rappresentata da chi, come Marrone, ha fatto propria e diffusa la propaganda di Putin e portato avanti iniziative contrastanti con le scelte del Governo e dell’Ue anche da assessore? Per Cirio, per la Lega e per FdI è tutto a posto? A fronte delle posizioni sempre più chiare espresse dalla comunità internazionale e dalle Organizzazioni internazionali, nonché dal nostro Governo, la Giunta regionale piemontese non può continuare a barcamenarsi tra ambiguità e assordanti silenzi ma ha il dovere di fare chiarezza». Queste alcune delle molte domande (a partire da quelle legate alle pubblicazioni sulle pagine dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk) cui si attende una risposta inequivocabile raccolte in un report  presentato dal Partito Democratico del Piemonte in occasione della conferenza stampa sul caso “Marrone-Repubblica popolare di Donetsk”, a cui hanno preso parte il Segretario regionale Paolo Furia, la vice Segretaria regionale Monica Canalis, il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle ed i consiglieri regionali Domenico Rossi e Diego Sarno.

LE 13 DOMANDE A CIRIO E MARRONE

«Le pagine social dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk, mai riconosciuta da Italia e UE, e al centro di un conflitto delicato, riportano più volte eventi istituzionali e dichiarazioni dell’assessore Maurizio Marrone a sostegno della loro causa e in contrapposizione a quella del governo italiano.

L’assessore Maurizio MARRONE

1) ne è a conoscenza?

2) sa dirci se c’è o c’è stata una corrispondenza tra lui stesso o i suoi collaboratori o l’ufficio stampa della Giunta Regionale e i gestori di queste pagine?

3) si riconosce nelle dichiarazioni che gli vengono attribuite su queste pagine?

E il presidente Alberto CIRIO

4) era a conoscenza della presenza e delle dichiarazioni dell’assessore Marrone su queste pagine e le condivide?

In alcuni dei post social dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk, l’assessore Marrone viene indicato come co-presidente del Centro di Rappresentanza DPR di Torino. L’ultimo post risale ad ottobre 2021. Il capogruppo di FdI, Paolo Bongioanni, a “Piazza Pulita” afferma che “il sostegno è del 2017”. Anche il Presidente Cirio ci ha più volte detto che “si tratta di cose del passato, del 2019”. La Repubblica scrive che è stato presidente del Centro fino al 2019. In “Piazza Pulita” troviamo un video del 2020 in cui Marrone stesso ancora si definisce in inglese “capo della Rappresentanza della Repubblica di Donetsk in Italia” e sul sito del ministero degli Esteri della Repubblica del Donetsk troviamo questa definizione fino ad ottobre 2021.

Crediamo sia necessario fare chiarezza con un intervento pubblico e con dei documenti ufficiali.

L’assessore Maurizio MARRONE dovrebbe, quindi, farci sapere:

5) È disponibile lo Statuto e l’atto costitutivo dell’associazione?

6) Quali cariche ha ricoperto nell’associazione l’assessore Marrone e in quale periodo e con chi?

7) Oggi chi è il legale rappresentante del Centro di Rappresentanza DPR?

8) La Regione Piemonte e il Consiglio Regionale hanno mai intrattenuto rapporti ufficiali con questa associazione (patrocini, contributi, protocolli di intesa, corrispondenza)?

L’assessore Marrone è subentrato in Giunta a Roberto Rosso nell’aprile del 2022, assumendone tutte le deleghe e, in aggiunta, la delega alla Cooperazione internazionale, che prima era affidata all’assessore Fabrizio Ricca.

Vorremmo sapere dal presidente Alberto CIRIO

9) Per quale ragione ha inteso sottrarre la delega all’assessore Fabrizio Ricca per affidarla a una forza politica che, diciamo così, non era certo nella condizione in quel momento di rivendicare ulteriori deleghe?

10) C’è stata una esplicita richiesta di Fratelli d’Italia in questo senso, vista anche l’attività consolare di Fabrizio Comba, coordinatore regionale del partito?

11) Era a conoscenza dei legami e degli incarichi dell’assessore Maurizio Marrone nel momento in cui gli ha assegnato la delega alla Cooperazione internazionale?

 12) L’assessore Maurizio Marrone intende prendere una posizione pubblica, sulla scia di quanto fatto dalla Presidente del suo partito Giorgia Meloni, e da altri leader politici che, se pure in passato avessero esibito simpatie filo-russe, dopo l’invasione hanno preso una posizione pubblica di condanna dell’aggressione e di sostegno all’Ucraina?

13) A fronte del contesto geopolitico attuale, e considerati sia i rapporti dell’assessore Maurizio Marrone con la Repubblica del Donetsk riportati sulle pagine ufficiali della stessa sia il silenzio, peraltro inusuale, dell’assessore Marrone sulla vicenda Ucraina, il presidente Alberto Cirio ritiene opportuno che la delega alla Cooperazione Internazionale resti in capo a Marrone? Ritiene che sia sufficiente il voto ad un ordine del giorno insieme alla decisione di estrometterlo dalla gestione dell’accoglienza dei profughi per tutelare la credibilità e la reputazione internazionale della Regione Piemonte?».

 

Il PD del Piemonte

Disturbi alimentari, Pd: potenziare gli interventi

XI GIORNATA NAZIONALE DEL FIOCCHETTO LILLA

Il  15 marzo 2022, in occasione dell’XI Giornata Nazione del Fiocchetto Lilla, la Mole sarà illuminata del colore simbolo dell’iniziativa, per sensibilizzare sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Tali disturbi sono patologie, classificate dagli esperti nell’ambito delle malattie psichiatriche, caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’ossessione per il peso e le forme del corpo. Patologie aumentate del 30% nell’ultimo anno, anche a causa del distanziamento sociale e dell’isolamento provocati dalla pandemia. Un incremento che ha messo in seria difficoltà i servizi impegnati ad offrire percorsi di cura.
Come Gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Torino abbiamo presentato una mozione, condivisa da tutti i gruppi consiliari di Maggioranza, che sollecita azioni concrete per arginare e gestire il problema.
“Chiediamo di potenziare, di concerto con l’ASL, la Rete dei servizi socio assistenziali, di sostegno psicologico, anche domiciliare, culturali ed educativi volta a prevenire e affrontare i soggetti che sviluppano tali patologie alimentari” spiega la capogruppo Nadia Conticelli, proponente della mozione “perché è fondamentale un intervento tempestivo. La sensibilizzazione deve partire dalle scuole: studenti, docenti e dirigenti scolastici devono condividere un programma educativo in tal senso”.
“Ringrazio l’Assessore Jacopo Rosatelli e i capigruppo di Maggioranza, Simone Fissolo (Moderati), Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), Silvio Viale (Lista civica per Torino), Tiziana Ciampolini (Torino Domani) perché hanno immediatamente condiviso lo spirito dell’iniziativa.

Prosegue Conticelli: “Ringrazio inoltre i colleghi regionali Raffaele Gallo (presidente gruppo PD) e Silvio Magliano (presidente gruppo Moderati) che hanno presentato la proposta di legge ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie’. Insieme a loro ci auguriamo che venga approvata in tempi rapidi in Commissione e in Consiglio regionale ma, soprattutto, chiediamo che abbia un adeguato stanziamento finanziario”.
Raffaele Gallo sottolinea: “E’ importante aver raggiunto un testo unico sulla legge regionale alla quale abbiamo lavorato insieme su stimolo del PD, affinché famiglie e pazienti avessero finalmente risposta al loro bisogno di cura e di prossimità della presa in carico. Il nostro impegno non si ferma qui, e saremo vigili perché la legge abbia i soldi necessari a finanziarla. Non servono scatole vuote ma strumenti efficaci per combattere quella che è la pandemia del nuovo millennio”
“La rete territoriale della neuropsichiatria infantile” segnala Conticelli “è in forte sofferenza,così come il reparto ospedaliero di questa specialità presso il Regina Margherita, i cui 18 posti letto risultano saturi da anni, con conseguente necessità di appoggio presso altri reparti pediatrici”.
“Analoga richiesta”, prosegue la Capogruppo PD, “verrà presentata dalla collega della Città metropolitana Rossana Schillaci (capogruppo della lista Città di Città). Un segnale di continuità importante affinché le azioni concrete vengano sollecitate e sostenute a tutti i livelli delle istituzioni.

Il Gruppo consiliare Pd della Città di Torino

Dalla Città di Torino “No alla guerra” in Ucraina

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Al termine della seduta il Consiglio comunale ha approvato tutti gli ordini del giorno, quattro, presentati sul conflitto innescato dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’ordine del giorno “No guerra, sì dialogo” (prima firmataria Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) ha ottenuto 30 voti. Al netto delle assenze, lo hanno approvato tutti i gruppi consiliari, con l’eccezione di Torino Bellissima che non ha partecipato al voto.

Il secondo documento messo ai voti, “Sostegno al Governo, all’Unione Europea e alle Nazioni Unite nel conflitto in Ucraina” (firmatario, Silvio Viale – Lista Civica per Torino) ha incassato il sostegno di 21 consiglieri e consigliere, 3 voti contrari (Fd’I e FI) e 4 astensioni (Sinistra Ecologista, Torino Domani e Apollonio della Lista Civica per Torino).

Mobilitazione a sostegno del popolo ucraino” (prima firmataria, Nadia Conticelli – PD) è stato approvato con 26 voti (PD, Lista Civica, Lega, Sinistra ecologista, Moderati, Forza Italia).

Infine, l’ordine del giorno “Solidarietà e vicinanza al popolo ucraino”, presentato da Elena Maccanti (Lega) ha raccolto 25 sì (PD, Lega, Torino Domani, Lista Civica, Moderati, Forza Italia e un’astensione (Diena, Sinistra ecologista), mentre M5S, Cioria (PD) e Ravinale (SE) non hanno partecipato al voto.

La votazione dei documenti è stata preceduta da un articolato dibattito, iniziato con l’illustrazione dei quattro provvedimenti. Sono intervenuti i consiglieri e consigliere Apollonio, Viale, Conticelli, Catizone, Sganga, Fissolo, Saluzzo, Cioria, Ciampolini, Ravinale, Firrao, Pidello e Santiangeli. Unanimi il rifiuto della guerra, il sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’aggressione da parte della Federazione Russa, la difesa della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli, il richiamo ad una rapida soluzione diplomatica del conflitto e ad un maggiore e più unitario impegno in questo senso da parte dell’Europa, nonché l’invito a predisporre l’accoglienza per i profughi. Meno condivisi aspetti come la richiesta di adesione dell’Ucraina all’UE e le critiche all’assessore Marrone per le sue posizioni sul Donetsk (oggetto di votazione separata nel documento di Viale). Sono anche risuonati l’invito a non attribuire le responsabilità all’intero popolo russo nonché le forti preoccupazioni per le ricadute del conflitto su un tessuto socio-economico, in Italia e nel mondo, già fortemente danneggiato da due anni di pandemia e dalla crisi economica.

La Sala Rossa contro l’automatismo del cognome paterno

Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, un ordine del giorno firmato dalla presidente Maria Grazia Grippo che impegna il Sindaco, anche in qualità di Ufficiale di Governo, a farsi parte attiva in tutte le sedi nazionali con l’obiettivo di modificare l’attuale regola dell’automatismo del cognome paterno.

Nell’illustrare il provvedimento, Grippo ha ricordato come, nell’ordinamento italiano, la normativa vigente prevede l’assegnazione automatica del cognome del padre per i nuovi nati. Una scelta che la Corte europea dei diritti dell’uomo, nel 2014, ha stabilito risultare “eccessivamente rigida e discriminatoria nei confronti delle donne” e in contrasto con il principio di uguaglianza tra i coniugi.

Anche la Consulta, con una sentenza del 2016 del relatore, Giuliano Amato, è intervenuta sulla materia dichiarando incostituzionale la normativa nella parte in cui non consente ai genitori, d’accordo tra loro, di attribuire ai figli anche il cognome della madre.

Grippo ha poi evidenziato che oggi, solo se i genitori concordano, possono aggiungere al cognome del padre quello della madre e solo come secondo cognome, una regola che deriva da una concezione patriarcale della famiglia e una visione superata dalla Costituzione Repubblicana che sancisce il principio di uguaglianza e la parità morale e giuridica dei coniugi.

Il documento è stato approvato con 27 voti favorevoli e un astenuto.

Caro-carburanti, Montaruli (Fdi): Pieno sostegno a benzinai piemontesi

Governo intervenga su taglio accise

“Pieno sostegno all’iniziativa promossa dai benzinai piemontesi di lasciare al buio nelle ore notturne gli impianti per protestare contro il caro-carburanti. Comprendo assolutamente le parole del presidente Faib- Confesercenti Enzo Nettis che lamenta la situazione sempre più insostenibile, anche a danno dei consumatori. Condanno allo stesso tempo la debolezza del Governo con il suo ministro Roberto Cingolani che proprio ieri ha affermato che l’aumento dei prezzi è una truffa a danno dei cittadini senza però battere ciglio sugli interventi da mettere in campo. I consumi sono già scesi del 15%, nessuno tra imprese, lavoratori e cittadini riuscirà a reggere a lungo questa situazione. Ci vuole fermezza a partire dal taglio delle accise” commenta in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Energia, Ruffino (CI): Ora basta compromessi al ribasso per accontentare 5S

“E’ un bene che il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli parli apertamente di scostamento di Bilancio e di un tetto europeo per fermare la speculazione nel campo energetico”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino.
“L’auspicio- aggiunge- è però che questi interventi si traducano subito in azioni concrete. La situazione è terribilmente delicata e si rischia non solo di non riagganciare la ripresa, ma di finire nuovamente in recessione”.
Per Ruffino “questo è il momento del coraggio e ci aspettiamo decisioni importanti, senza quei compromessi al ribassso ai quali purtroppo la maggioranza più volte ha dovuto fare ricorso proprio per accontentare i 5 Stelle. Auspichiamo quindi meno vincoli e più decisionismo sul futuro energetico del Paese: cittadini e imprese hanno bisogno di risposte immediate”.

Merlo e Maurino: Ora sul 118 non si scherzi. A rischio la medicina territoriale

“Senza una attenta e puntuale pianificazione, la mancanza dei medici del 118 rischia non solo di gettare un’ombra sul servizio sanitario nazionale ma introduce un elemento di profondo disservizio per ampi settori di territorio. A cominciare dal territorio montano.

Ma com’è possibile, del resto, gestire una servizio medico territoriale senza incentivi economici e senza, al contempo, prevedere una adeguata presenza dei medici disseminata lungo tutto il territorio? Non è attraverso il ricorso a strani ed anomali algoritmi che si può affrontare e risolvere la presenza medica territoriale. Forse è giunto il momento che la politica batta un colpo. Come si può, al riguardo, dissentire dal sindacato quando sostiene che, anzichè proporre una ‘strisciante demedicalizzazione del sistema 118’, è sempre più indispensabile prevedere una riorganizzazione complessiva del sistema di emergenza territoriale che garantisca la migliore assistenza possibile ai cittadini valorizzando le figure professionali mediche e non mediche.

Per questo la politica non si può nè ritrarre e nè nascondere di vilente a quest’atto perdurante ed intollerabile disservizio”.

Giorgio Merlo Sindaco Pragelato, Consigliere nazionale Anci.

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Guerra Ucraina, firme di Radicali Italiani e Associazione Aglietta

Domenica 13 marzo, a Torino, in via Garibaldi angolo Piazza Castello, dalle 11 alle 13, i militanti di Radicali Italiani e dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta raccoglieranno le firme dei cittadini sulla petizione popolare che Radicali Italiani ha promosso per l’incriminazione di Vladimir Putin davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La petizione si può firmare sul sito Radicali.it

 

 

Alleluja!

Domani, domenica 13 marzo, a Torino, in via Garibaldi angolo Piazza Castello, dalle 11 alle 13, i militanti di Radicali Italiani e dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta raccoglieranno le firme dei cittadini sulla petizione popolare che Radicali Italiani ha promosso per l’incriminazione di Vladimir Putin davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La petizione si può firmare sul sito Radicali.it

Al tavolo di raccolta firme firme saranno presenti anche Igor Boni (presidente Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Ass. Aglietta), che hanno dichiarato:

“Quanto sta avvenendo in queste ore in Ucraina testimonia come avevamo ragione già vent’anni fa a definire Putin come “terrorista”, ai tempi del genocidio in Cecenia.

Contro lo “Stato terrorista” russo (come lo ha definito il presidente ucraino Zelensky) occorre una mobilitazione dell’Occidente tramite tre canali: quello della fornitura di armi e cibo alla Resistenza Ucraina; quello dell’assistenza ai profughi; quello dell’incardinamento della procedura di incriminazione di Putin all’Aja, come fu fatto vent’anni fa per Slobodan Milosevic. Perché è vero che  “Non c’è Pace senza Giustizia!”.

Abbiamo appreso oggi da Giovanni Crosetto (in uno scambio su Facebook del tutto casuale) che Fabrizio Comba, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, si è dimesso da console onorario della Bielorussia. Come radicali chiedevamo le sue dimissioni da due anni; non ci risulta, in questi due anni, che Comba si sia mai espresso pubblicamente contro il dittatore Lukashenko. Solo due giorni fa avevamo inviato una lettera aperta a Giorgia Meloni, affinché intervenisse sia sul “caso Comba” sia sul “caso Marrone”, rispetto al quale rinnoviamo la richiesta al Presidente Cirio di ritiro di tutte le deleghe.

Invitiamo, comunque, Fabrizio Comba a venire a firmare la nostra petizione domani, al banchetto, assieme all’assessore regionale Maurizio Marrone (che non ha ancora pronunciato una sola parola di ritrattazione delle sue aberranti dichiarazioni del 2018 contro il governo ucraino “che si serve di killer  dell’ISIS come sicari”.)

L’Associazione radicale Adelaide Aglietta 

Askatasuna, Magliano: un plauso alle forze dell’ordine

Un plauso alle Forze dell’Ordine per l’operazione condotta giovedì nei confronti di Askatasuna e di altre realtà antagoniste.

Da troppi anni i soliti noti si oppongono alla TAV con la violenza, occupano uno stabile in centro a Torino, considerano Santa Giulia alla stregua di un proprio cortile privato e portano avanti modalità di azione che sono la negazione stessa della democrazia. L’opposizione alle grandi opere, posizione politica tanto discutibile quanto legittima, smette di avere cittadinanza democratica nel momento stesso in cui è portata avanti con modalità sovversive e con metodi da guerriglia. In generale, vorremmo vedere più stabili affidati a realtà dell’Associazionismo e restituiti alla cittadinanza e meno occupazioni. Anzi, di occupazioni non vorremmo vederne più del tutto.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Ruffino (CI): “Valutare scostamento di bilancio per salvare le aziende italiane”

“Le conseguenze economiche del conflitto in Ucraina sono evidenti.

Oggi più che mai è necessario salvare il tessuto produttivo italiano, che a causa del caro energia, rischia di vedere aumentato considerevolmente il suo gap con il resto del mondo”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia, Daniela Ruffino, che spiega: “Da Confindustria all’Ance si leva alto il grido di allarme delle tante aziende che annunciano lo stop all’attività. Il Governo deve intervenire con sostegni ma anche snellendo i processi burocratici. L’ipotesi di uno scostamento di bilancio avanzata dal ministro Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti – conclude Ruffino – penso che a questo punto sia indispensabile. Bisogna soprattutto intervenire sul piano nazionale abbattendo i prezzi su carburanti e gas e ripensare ad una nuova politica energetica se vogliamo davvero renderci indipendenti da altri Paesi e dal gas russo”.