“Il Parlamento deve legiferare come dice il Sindaco Lo Russo: la proposta e’ quella dell’utero in affitto reato universale di Giorgia Meloni. Serve approvarla al più presto per difendere il diritto dei minori ad avere una mamma e un papà e dare garanzie certe da chi è vittima di un capriccio degli adulti che fuggono dalla legge nazionale e con un atto illegittimo tornano in Italia cercando di ricevere quel riconoscimento che Appendino prima e Lo Russo dopo hanno cercato ideologicamente di dare. Ancora aspettiamo le scuse verso la città per il caos in cui e’ stata gettata. Finalmente grazie al Prefetto e’ emersa la verità ma ora bisogna recuperare, il Parlamento si occupi di approvare dunque la legge Meloni” commenta il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.
Radicali: firme in piazza per “Putin all’Aja”
De Grazia e Pizzini: chiediamo a sindaco Lo Russo e ai sindaci del Piemonte di firmare la nostra petizione; chiediamo al premier Draghi e al ministro Di Maio di revocare subito le 30 onorificenze della Repubblica Italiana concesse a uomini di Putin a partire dal 2014″
Riceviamo e pubblichiamo
Domenica 27 marzo, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, l’Associazione radicale Adelaide Aglietta e il Gruppo +Europa Torino terranno un banchetto di raccolta firme (Torino, Via Garibaldi angolo Via San Dalmazzo) sulla petizione popolare “Putin all’Aja” (https://radicali.it/putin-allaja/), per l’incriminazione di Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Saranno presenti al banchetto Patrizia De Grazia (coordinatrice Associazione Aglietta) e Beatrice Pizzini (coordinatrice +Europa TO Metropolitana), che hanno dichiarato:
“Ogni giorno che passa si allunga l’elenco dei crimini commessi dai militari russi in Ucraina: bombardamenti indiscriminati sui civili, deportazioni di massa, saccheggi, stupri, esecuzioni sommarie. Tutto questo non deve annichilirci ma deve spingere tutti i cittadini europei a sostenere il lavoro, già avviato, della Corte Penale Internazionale dell’Aja, sulla falsariga della mobilitazione promossa dal Partito Radicale 24 anni fa, per l’incriminazione del dittatore serbo Slobodan Milosevic.
Tutti i sindaci italiani hanno ricevuto una richiesta ufficiale di Radicali Italiani di adesione alla petizione popolare (vedi primo link in calce)). Chiediamo al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e a tutti i sindaci piemontesi di firmare la petizione, di diffonderne la conoscenza presso i propri cittadini, di mobilitarsi per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale, perrchè non c’è, non ci sarà pace senza giustizia.
Chiediamo, infine, al premier Draghi e al ministro Di Maio di revocare al più presto le 30 onorificenze concesse dal Presidente Mattarella a uomini del regime di Putin dal 2014 (prima aggressione della Russia all’Ucraina) ad oggi. Sappiamo che il ministro Di Maio ha creato una commissione ad hoc per procedere alla revoca delle onorificenze. Per agevolare ed accelerare il lavoro della commissione, pubblichiamo nuovamente l’elenco alfabetico e cronologico delle onorificenze, frutto del lavoro di ricerca del militante radicale Giulio Manfredi.
Elenco aggiornato delle onoreficenze;
https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2022/03/elenco-onorificenze-a-russi-in-ordine-cronologico-e-alfabetico.pdf
https://radicali.it/wp-content/uploads/2022/03/Per-il-sindaco_-appello-Putin-allAja-1.pdf
Cambia la politica ma ritorna il trasformismo?
Dunque, la scenario politico italiano è destinato a cambiare profondamente. Lo sappiamo tutti. Piaccia o non piaccia così è e così sarà in vista dei prossimi appuntamenti politici ed elettorali. Tutti noi sappiamo che, con il tramonto definitivo del populismo da un lato e del sovranismo dall’altro, alcuni partiti sono costretti a ridefinire profondamente la propria identità – si fa per dire – , il proprio profilo e lo stesso progetto politico in modo radicale, se non addirittura alternativo, rispetto a quello che sono stati sino ad oggi. Del resto, le storiche parole d’ordine dei 5 stelle e della Lega salviniana sono già state depositate nei cassetti da tempo e tutto quello che hanno predicato, urlato, giurato e spergiurato per anni è già stato semplicemente archiviato e pubblicamente rinnegato. Con la speranza che i cittadini/elettori siano talmente rincoglioniti e gonzi da dimenticare del tutto il passato e credere fedelmente alle nuove panzanate che saranno dispensate nel futuro. Al riguardo, il più comico tra tutti, fra questi, è indubbiamente l’attuale Ministro degli Esteri che, per citare un famoso slogan di Carlo Donat-Cattin pronunciato a metà degli anni ‘80 e rivolto ad alcuni suoi avversari politici dentro e fuori il suo partito, diceva che “questi sono capaci, capacissimi, capaci di tutto”. Ecco, possono realmente fare di tutto. Russofoni o atlantisti, terzomondisti o populisti, manettari o garantisti, clericali o laicisti, conservatori o riformisti. Detto in parole povere, possono realmente fare tutto e il contrario di tutto. Come è puntualmente capitato in questi ultimi mesi. Ma ve li ricordate, per fare un solo esempio, gli insulti, le contumelie, gli attacchi personali, le diffamazioni e le semi diffamazioni che venivano scagliati come sassi quotidianamente contro gli avversari politici del momento – cioè praticamente quasi tutti – in nome dell’anti casta, della rivoluzione democratica, della novità e dei “portavoce” del paese da moltissimi esponenti pentastellati oggi tranquillamente seduti al Governo e nelle aule parlamentari con tanto di macchine blu, prebende, privilegi, stipendi stellari e classici atteggiamenti da casta consumata e riconosciuta? Ma tant’è.
Ora, però, ed è l’elemento su cui vorrei richiamare l’attenzione di questa breve riflessione, il dato politico centrale è che con questi personaggi e con questi partiti, il trasformismo – simbolo del decadimento politico, culturale, programmatico, etico e morale nel nostro paese – non solo viene sconfitto ma, al contrario, addirittura esaltato e quasi istituzionalizzato. Il trasformismo, cioè, diventa la cifra distintiva e la carta di identità di questi partiti e di questi cosiddetti leader politici. Ovvero, il cambiamento delle posizioni politiche è più rapido del cambiamento delle stagioni meteorologiche. Per questo motivo è giunto il momento di invertire la rotta. Devono scendere in campo, cioè, tutti coloro che non fanno del trasformismo, dell’opportunismo e della sola ed esclusiva ricerca del potere personale la propria ragion d’essere nella politica italiana. Perchè, altrimenti, come ovvio e scontato, il “dopo” rischia di essere peggio del “prima”. Ieri gli insulti, le diffamazioni, le calunnie e gli attacchi personali conditi da anti politica, demagogia, qualunquismo e populismo. Oggi solo trasformismo, opportunismo, furbizie e ricerca esclusiva del potere. A qualunque costo e con qualsiasi mezzo. La politica italiana non si merita tuto ciò. Si deve, adesso, veramente voltare pagina.
Giorgio Merlo
Regione, legge elettorale: i criteri del Pd
Giovedì 24 marzo si è tenuta presso la sede del Pd una riunione tra lla segreteria regionale, i segretari provinciali, i Consiglieri regionali, una rappresentanza della Conferenza delle democratiche e alcuni docenti di diritto. Il tema dell’incontro è stato la riforma della legge elettorale in Piemonte ed è servito a mettere in ordine le priorità condivise dal Pd per migliorare la qualità della rappresentanza nella nostra Regione.
Tre sono i criteri a cui qualsiasi riforma dovrà rifarsi:
1) La parità di genere: un Consiglio regionale che è fatto per più di 2/3 di uomini è fuori dalla storia per risolvere questo problema, se non ci penserà la Regione a dotarsi della doppia preferenza, se ne occuperà lo Stato d’imperio. E’, comunque, auspicabile che la doppia preferenza sia introdotta dal Consiglio regionale nell’ambito di una più complessiva riforma elettorale che contemperi anche altri criteri importanti.
2) La rappresentanza territoriale: devono essere trovate forme attraverso le quali tutti i territori siano equamente rappresentati.
3) L’abolizione del listino: i 10 Consiglieri, eletti con premio di maggioranza secondo la legge elettorale, attuale verrebbero redistribuiti sui collegi delle preferenze, diluendo la competizione, aumentando la rappresentatività territoriale e offrendo maggiori possibilità.
La legge elettorale non è materia su cui si possano fare prove di forza. Si tratta di un tema sul quale deve cercato l’accordo più ampio possibile tra tutte le forze politiche e siamo certi che, facendo valere il buon senso, sarà possibile giungere ad una riforma condivisa. Il Pd è a disposizione.
Paolo Furia – Segretario regionale Pd Piemonte
Raffaele Gallo – Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale
Abbiamo accolto con favore la decisione dell’Assessore Chiorino di istituire un nuovo capitolo di bilancio per potenziare le misure di accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità, a partire dall’orientamento dalla terza superiore. E’ una buona notizia che incontra il sostegno convinto del Partito Democratico, che da sempre considera il lavoro come strada maestra per una vita indipendente e per l’inclusione sociale.
Tuttavia, è doveroso precisare che i 40 milioni aggiuntivi non sono fondi regionali, come aveva lasciato credere l’assessore Chiorino, ma fondi statali, frutto di un accordo con l’allora ministro Provenzano, che anticipò una quota del Fondo statale di sviluppo e coesione (FSC) per consentire alle Regioni di coprire le attività non ancora coperte dal Fondo Sociale Europeo 2021-27 (che non è ancora disponibile).
Nel bilancio di previsione 2022 i fondi regionali sull’accompagnamento al lavoro delle persone con disabilità sono circa 12 milioni, in linea con gli anni precedenti.
La Giunta Cirio non si intesti fondi di origine statale e piuttosto aumenti l’impegno regionale sull’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale
La Torino del 2022 è una città che avrebbe necessità di visione, di idee, di programmi per il suo futuro, ma che si scontra con un’Amministrazione locale priva di tutto ciò e da 5 mesi ferma su posizionamenti interni, vecchi schemi ormai stantii e sulla riproposizione delle idee di chi li ha preceduti.
In queste ore è apparso nel web un post dell’Assessore Rosatelli che elenca una serie di risultati raggiunti, enfatizzandoli oltre ogni limite di fantasia se considerati sia nel merito che nell’ideazione degli stessi.
A partire dalle ciclabili, una bandiera dell’Amministrazione Appendino che per 5 anni ha tappezzato indiscriminatamente la città e che tante critiche ha ricevuto da chi ora, alla guida di Torino, prosegue sulla medesima strada.
Ma l’Assessore non si è limitato a questo, attribuendo all’attuale Giunta in carica i progetti relativi alle biblioteche e che verranno finanziati dai fondi del PNRR, salvo scordarsi che si tratta di progetti proposti sempre dall’Amministrazione precedente.
Tra gli obiettivi centrati, Rosatelli è riuscito a sottolineare l’aumento delle aliquote comunali IRPEF, segno che per il centrosinistra l’aumento delle tasse per i ceti medi ed alti è sempre un obiettivo da raggiungere.
Dichiarazioni che si aggiungono alla recente iniziativa di inserire nel bilancio preventivo un aumento del 15% degli incassi derivanti dalle contravvenzioni stradali ed il ripristino del pagamento del suolo pubblico, in quota dehors, nonostante l’emergenza sanitaria ancora in atto e la situazione geopolitica in corso continuino ad essere una spada di Damocle sul futuro di molte attività commerciali della città, a partire dal settore ristorativo.
Insomma, dopo 5 mesi dal suo incarico, la Giunta Lorusso non ha fatto altro che riproporre idee dell’amministrazione precedente, attribuendosene i meriti anche se quando sedeva nei banchi dell’opposizione li contrastava, e proseguire sulla strada della ricerca di nuove entrate mettendo mano alle tasche dei cittadini. 5 mesi che non fanno intravedere alcuna luce in fondo al tunnel della crisi sociale ed economica di una città sempre più impoverita, più piccola e più depressa che avrebbe bisogno di una guida, di un sogno per poter tornare a recitare il ruolo che gli spetta a livello nazionale ed internazionale.
Comitati per la Buona Destra dell’Area Metropolitana di Torino
“Gli operatori sanitari non sono mascherine monouso: subito stabilizzazione dei 5500 precari”.
“Più di duemila gettonisti, interinali, lavoratori pagati a cottimo o sottopagati nelle cooperative. Più di tremila con contratti a tempo determinato. Non parliamo solo di medici: ci sono migliaia di infermieri, amministrativi, oss. Cosa accadrebbe senza di loro? Se oggi le liste d’attesa sono di oltre 10 mesi per una colonscopia, una gastroscopia o una mammografia, mentre le visite ai linfonodi sono rimandate al prossimo anno, immaginatevi senza questi 5500 uomini e donne come saremmo messi. La verità è che ne servirebbe il doppio” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi.
“Raccogliamo l’appello di CGIL CISL e UIL” – prosegue Grimaldi: – “incontriamo i sindacati, troviamo le risorse subito in bilancio e chiudiamo questa storia. Basta contratti a consumo immediato! Gli infermieri, i medici così come tutto il personale del mondo della sanità non sono mascherine monouso, angeli a chiamata buoni solo per la retorica pandemica. La verità drammatica è che in Piemonte la Sanità non è per tutti e senza queste figure non potremmo nemmeno curare tutte le emergenze e aprire i Pronto Soccorso”.
Ho presentato un’interpellanza per chiedere all’Amministrazione se nel tempo trascorso tra la pronuncia della Corte d’Appello – avvenuta il 4 marzo scorso – e la data di mercoledì, in cui il Sindaco ha dichiarato la sospensione delle trascrizioni, siano state effettuate delle trascrizioni.
Voglio ricordare all’Amministrazione che la legge vale per tutti, anche per il Comune di Torino, che non può abusare del potere riconosciuto al Sindaco in qualità di pubblico ufficiale.
Riterrei un fatto gravissimo il caso in cui Comune avesse continuato a trascrivere i figli delle coppie omogenitoriali, nonostante due pronunce concordi, in senso restrittivo, degli organi giurisdizionali. Siamo garantisti e attendiamo la pronuncia della Cassazione, ma – se il Comune avesse continuato la trascrizione fiono alla data di ieri – si darebbe un segnale sbagliato alla cittadinanza, di fatto sdoganando l’illegalità da parte delle Istituzioni”.
“È notizia di ieri che il Sindaco Lo Russo e l’Assessore Rosatelli incontreranno le associazioni del Coordinamento Torino Pride. Credo sia sfuggito all’Amministrazione che il confronto non debba svilupparsi solo con alcune categorie privilegiate, ma con l’intera cittadinanza e la sede in cui deve avvenire è il Consiglio Comunale, che viene scavalcato per l’ennesima volta”.
“In attesa della sentenza della Cassazione, dobbiamo ribadire un concetto che dovrebbe essere basilare e immediato: la famiglia è composta da una mamma e da un papà”.
Paola Ambrogio
Consigliere comunale
Sosteniamo convintamente la nascita dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), presentato questa mattina in conferenza stampa, e ringraziamo sentitamente l’ideatore del progetto Raffaele Abbattista.
Solo con una prevenzione tempestiva e organizzata si possono prevenire migliaia di morti, contrastando una delle più gravi emergenze del nostro tempo. Dati e cifre delineano una situazione di generale emergenza: in Piemonte il tasso di mortalità per suicidio è dello 0,82 per 10mila abitanti, nel 2019 le vittime sono state 339. A livello nazionale, secondo un’indagine recentemente pubblicata e promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano sugli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, il 17,3% degli adolescenti ha pensieri suicidi o autolesionistici. Il suicidio è la seconda causa di morte nella fascia d’età 15-24, secondo i dati diffusi lo scorso settembre dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione dei Suicidi. Abbiamo chiesto in tutti questi mesi con interpellanze e Question Time a Palazzo Lascaris e continueremo a chiedere, come Moderati, che i Servizi di Salute Mentale del Piemonte siano all’altezza, che i fondi arrivati da Roma per le assunzioni a tempo determinato siano impiegati a dovere e che il numero di posti letto nei reparti di Psichiatria, anziché essere tagliati, siano incrementati. Terremo alta l’attenzione affinché sia mantenuta in tempi ragionevoli la promessa, da parte della Giunta, di creare il mini-reparto per minori con tendenze suicide.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte
“Massima vicinanza al popolo Ucraino di fronte a questa aggressione, basta all’ipocrisia di chi invoca la pace inviando armi come fa il Governo Draghi e la maggioranza che lo sostiene”. Lo afferma Jessica Costanzo parlamentare di Alternativa. “Gli ucraini – prosegue – assieme a tutti i popoli d’Europa meritano pace e sicurezza, non l’escalation del conflitto a cui li si espone inviando armi in zona di guerra ed insistendo nello spingere la Nato fin ai confini della Russia”. “La retorica bellicistica dell’imbarazzante intervento di Draghi seguito alle parole di Zelensky che possiamo pure comprendere in un momento così drammatico aggiungono – getta benzina sul fuoco. A fare le spese di questi errori e di queste posture che aumentano tensione e contrapposizioni è la popolazione Ucraina che paga per tutti noi con l’aggressione illegale della Russia”. “Se amiamo il popolo Ucraino – conclude la parlamentare di Alternativa – , sosteniamo un percorso di pace, non una nuova guerra fredda in cui sprofondare il mondo per altri 50 anni”.