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Costanzo (Italexit). Paziente oncologica in fin di vita senza assistenza domiciliare

Nel 2022 si rischia la vita ancora per indifferenza e ritardi dell’asl della città di Torino.
Stiamo parlando di una  donna, paziente oncologica torinese in cura all’Istituto Europeo di oncologia di Milano. Da fine febbraio a oggi ha perso più di 10kg, arrivando ad essere uno stelo di 37kg.

ll medico di base ha richiesto lo scorso lunedì 9 maggio l’assistenza domiciliare, nonostante i giorni, o peggio le ore, contate: nessuna risposta. La richiesta disperata è arrivata fino all’ospedale San Giovanni Bosco, ma nulla. Chissà se qualcuna immagina quanta disperazione e solitudine ci sia in casi come questi, dove non sono i giorni a contare, ma le ore e i minuti. Siamo a metà maggio e restano 37 kg, forse.

Tra guerra e politica inadeguata ci voleva una boccata d’ossigeno con Eurovision

Pazzesco ed assolutamente inaccettabile. Ora è il turno di Fabrizio Rondolino. 

Torinese che partendo a metà anni 80 per Roma, li’ ha fatto la sua fortuna. Inizia come incendiario quasi rivoluzionario  e giornalista dell’ Unità per poi diventare Renziano Doc. Dopo essere stato “culo e camicia” con un certo Massimo D’Alema si è inventato con Renzi Italia Viva. Non è sicuramente l’unico che ha seguito questa traiettoria.  E probabilmente non l’ultimo.  Oggi ha proprio esagerato.  Dopo l’iniziativa del giornalista Michele Santoro a Roma diciamo così, degli ultras pacifisti.  Lo zelante Fabrizio Rondolino ha stilato una lista di proscritti.  Facendo l’elenco dei presenti ha sentenziato: non lo dimenticheremo. È proprio fuori di melone. E per l’appunto inaccettabile.  Come diceva Voltaire: non sono assolutamente d’accordo con voi, ma darei la vita affinché possiate dire il vostro pensiero.  Siamo all’A B C della democrazia. L’altra news è che il Prof Orsini e Matteo Salvini  vanno a braccetto, con il Prof che oramai ambisce nel diventare ideologo dei pentastellati. Addirittura i pentastellati hanno arruolato un altro Prof, Luciano Canfora, Filosofo edemerito latinista e comunista da sempre, dandogli il compito di formare una scuola di formazione politica pentastellata.

Oramai sono lontani i tempi in cui  Giggino  (Di Maio) e Di Battista andavano a trovare i gilet Gialli francesi in odore di social fascismo. Ma ora “scialliamo un po’”. Eurovision a Torino.  Tutta l’Europa canora nella nostra città.  Bello, molto bello. Sembra di essere tornati al 2006, Olimpiadi invernali. Per un momento tutto il mondo riparla della nostra città.  Alberghi pieni e ristoranti pieni. Boccata d’ossigeno.  Poi vedere il nostro amato Sindaco in versione Pop non ha prezzo, tra chitarre e canti. Coinvolta anche Venaria e le periferie. Dunque la parola d’ordine è: tutti in piazza. Ed è veramente bello vedere, pertecipare a questi piccoli o grandi concerti. Il Valentino della gente . Territorio del popolo e non di spacciatori.  Tutta Torino rinasce. O forse non tutta.  A Barriera di Milano mancava una cosa: le baby gang.  Eccola “accontentata” . In via Cigna, nel parcheggio della Lidl scontri tra bande rivali. Urla dei presenti: chiamiamo i carabinieri.  E chi se ne frega siamo minorenni.  10 gazzelle arrivano con il fuggi fuggi generale.  Tentativi di riconoscimento. Fermano i ragazzini portandoli dal barista.  Li riconosce?  No purtroppo non riconosco nessuno. Giusto in Barriera: piccole storie di ordinaria follia. Anche Eurovision  è finita con la inevitabile e per certi versi prevedibile vittoria del gruppo ucraino.   Con Super Mario Draghi in netto recupero.  Molti pensavano o speravano che andando negli States si genuflettesse davanti a Biden.  Errore.

Tutto il contrario.  Tant’è che è pure partita una telefonata dal Pentagono ai russi. Si farà la pace ? Difficile dirlo, sicuramente tutti sperano. Indubbiamente il gioco sporco sulla pelle degli ucraini lo stanno facendo in tanti,  in troppi.  Non solo i russi ma tante ed oscure forze del male.  Forze sconosciute, anzi forze conosciutissime.  Con Finlandesi e Svedesi che hanno tanta, ma tanta paura di una invasione russa.  Per questo vogliono aderire e subito alla Nato. Un Putin sempre più isolato e per ciò ancora più pericoloso. E cinesi ed indiani che gongolano.  Ora cominciano noi, nel comandare. Ma il tutto non è tragicamente così semplice. Noi piccoli torinesi, nel mentre ci godiamo questo momento di notorietà internazionale sperando che non sia un effimero fuoco di paglia. Le premesse ci sono.  Ciò che non c’è sono le forze intellettuali per gestire la sospirata ripresa economica e sociale che da 20 anni speriamo e desideriamo. I progetti presentati dalla Regione, per la maggioranza sono vecchi e dunque obsoleti.  Poche idee e molto confuse. Con un organico sia al comune di Torino come in Regione Piemonte sottodimensionato e non in grado minimamente di gestire le cose. In Regione Piemonte faranno un concorso per alti dirigenti. I vecchi dirigenti, oramai sono andati in pensione. Unico modo, appunto un nuovo concorso.
Per ora, da quello che si sa, unica scelta di criterio dell’ attuale giunta sarebbe non far fare la preselezione agli assistenti degli assessori. Su questo Lega e Fratelli d’Italia non bisticciano. E più che pensare alle competenze , c’è il sospetto che pensino nel sistemare i propri.  Ovviamente speriamo di sbagliare, ma come diceva il divo Giulio Andreotti, a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre.  Noi continuiamo a sperare nell’essere smentiti da positivi fatti che superino il nostro pessimismo.

PATRIZIO TOSETTO

Lavoro: Ruffino (Azione) “da Eurostat preoccupante foto su disoccupazione”

“Il dato fornito  da Eurostat e’ preoccupante ma ci consente anche di avere una idea di dove poter intervenire. Secondo l’istituto europeo in Italia abbiamo l’11,8% di persone disponibili a lavorare ma che non cercano un lavoro. Il nostro Paese e’ al secondo posto nell’Ue con una quota del 22,8% di domanda insoddisfatta di occupazione che riguarda la fascia tra i 15 e i 74 anni”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “E’ chiaro che si devono rivedere le politiche occupazionali che non hanno portato risultati come il reddito di cittadinanza che ha solo spinto la gente a non cercare occupazione. Bisogna incentivare con sgravi fiscali le aziende in maniera da potergli permettere di assumere, aumentare i salari, aiutare i giovani imprenditori a osare investendo nel nostro Paese. Nonostante le crisi economiche causate dalla pandemia del Covid e ora dal conflitto in Ucraina, dobbiamo pensare a come sviluppare il lavoro sui nostri territori e non a dare sostegni economici per non fare nulla”, conclude

Prc: “Cirio vuole più autonomia ma non rispetta le norme”

DEAMBROGIO (PRC): IL CASO DELLA SUPERSTRADA VC-NO LO DIMOSTRA.

Il Presidente della Regione Cirio ha recentemente rilanciato il progetto di autonomia differenziata, richiedendo per il Piemonte il trasferimento di ulteriori competenze. In merito a queste dichiarazioni e all’iter relativo alla realizzazione di una superstrada tra Vercelli e Novara Alberto Deambrogio, segretario regionale del PRC di Piemonte e Valle d’Aosta, ha dichiarato: “Cirio torna a rilanciare un progetto, quello della cosiddetta autonomia differenziata, che è da respingere come pericoloso e dannoso, non solo perché contraddice il dettato costituzionale, ma perché porterebbe a una insopportabile diseguaglianza in termini di diritti tra diversi territori. La pandemia, solo per fare un esempio, ha dimostrato in modo chiaro quali siano i limiti, già oggi, di un sistema salute frammentato tra aree più forti e più deboli; quel che Cirio auspica è una cristallizzazione di questo sistema”.

Mentre dimostra tutto il suo zelo nella destrutturazione del quadro istituzionale il Presidente della Regione fa molta fatica a rispettare le norme internazionali come la Convenzione di Aarhus, la quale specifica che occorre fare in modo che “la partecipazione del pubblico avvenga in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione può avere un’influenza effettiva”. Alcune associazioni ambientaliste hanno proprio richiamato questa norma a fronte del fatto che la Provincia di Vercelli l’11 aprile 2022 ha approvato il Documento di fattibilità delle alternative progettuali per una nuova superstrada tra Vercelli e Novara, il 15 aprile 2022 ha approvato il bando per la progettazione e lo ha pubblicato ufficialmente il 27 aprile 2022.

Tutto questo denota che tutto sia già stato deciso, senza valutare altre possibilità e cioè di realizzare una infrastruttura ex novo, una strada extraurbana principale di tipo B, senza una approfondita analisi dei flussi di traffico. Con i cittadini e con le associazioni non si è mai discusso ed essi hanno giustamente diffidato la Provincia di Vercelli a revocare la procedura in modo da avviare un confronto partecipato su quale sia il tipo di infrastruttura da prevedere, a partire dalla oggettiva e dettagliata individuazione dei fabbisogni.

Il Presidente della Provincia di Vercelli, Botta  – ha concluso Deambrogio – ha dichiarato di voler ascoltare il territorio e così pure Cirio. Quello che però si può registrare è un comportamento totalmente difforme, da parte dei due, rispetto alle parole dette; le associazioni sono ancora in attesa di un cenno a seguito delle loro richieste scritte di incontro. A Cirio chiediamo di concentrarsi di più sulla democrazia reale del suo territorio, sulla tutela ambientale e molto meno sulla fine dei diritti costituzionali indotta dall’autonomia differenziata”.

Radicali Italiani: Boni tifa per Kalush Orchestra

EUROVISION TORINO – BONI (RADICALI ITALIANI): FORZA KALUSH ORCHESTRA! SI È SOLIDALI CON UCRAINA SE CI SI BATTE PER ASSICURARE ALLA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE CHI STA MASSACRANDO OGNI GIORNO, DA 80 GIORNI, IL POPOLO UCRAINO. 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Sabato 14 maggio, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, Radicali Italiani terrà un banchetto di raccolta firme a Torino, in Piazza Carignano, sulla petizione “Putin all’Aja”, per l’incriminazione di Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. La petizione si può firmare online: https://radicali.it/putin-allaja/

In piazza Carignano sarà presente anche Igor Boni (presidente di Radicali Italiani):
“In questa settimana, in una Torino invasa festosamente dai partecipanti all’Eurofestival, sono state innumerevoli le espressioni di solidarietà all’Ucraina, sia da parte degli artisti impegnati nella competizione, sia da parte del pubblico.

Radicali Italiani sta offrendo a tutti uno strumento per fare in modo che questa solidarietà sia effettivamente solida e duratura: la firma sulla petizione “Putin all’Aja”. La Corte Penale Internazionale si è messa subito al lavoro per acquisire le prove dei crimini di Putin in Ucraina; deve essere supportata da tutti i Paesi dell’Unione Europea sia attraverso l’implementazione del suo organico con esperti e tecnici sia con contributi finanziari straordinari ma deve essere, innanzitutto, supportata politicamente dai cittadini dell’Unione Europea, da ciascuno di noi.

Stiamo facendo oggi quello che facemmo già nel 1998/1999, per richiedere l’incriminazione del dittatore serbo Slobodan Milosevic; ricordo che quando il 22 maggio 1999 il Tribunale Penale Internazione ad hoc sull’ex Jugoslavia incriminò Milosevic per aver cooperato all’assassinio di 340 persone in Kosovo, nessuno andò ad arrestarlo a Belgrado, ma l’incriminazione servì a isolarlo politicamente, fino alla sua caduta per la sollevazione popolare dell’ottobre 2000.

Intanto, sabato sera, alla finale dell’Eurovision, invito tutti a tifare per i “Kalush Orchestra”, perché un’Ucraina parte dell’Unione Europea passa anche da “Stefania”, dalle note e dalla musica.

Montagna: Ruffino (Azione) “Bene bando della regione Piemonte per ripopolamento valli”

“Bene l’iniziativa promossa dalla Regione che offre una nuova opportunita’ a chi sceglie di trasferirsi da una citta’ italiana in uno dei piccoli comuni ad alta quota con il bando  “La montagna del Piemonte ti offre una nuova vita”. I nuovi abitanti, provenienti non solo dalla nostra regione ma anche da altre parti d’Italia, avranno la possibilita’ di iniziare un percorso di vita alternativo alla citta’, a contatto con la natura magari con l’idea di avviare attivita’ legate all’agricoltura e alle tradizioni locali”. E’ quanto dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “Ora piu’ che mai, dovranno essere potenziati i servizi locali, dai trasporti alle telecomunicazioni fino alla sicurezza e all’assistenza sanitaria, dobbiamo far si che questa occasione eviti che tra qualche anno possano spopolarsi di nuovo le nostre stupende vallate”, conclude.

Liardo (Fdi) chiede lo sgombero di Askatasuna

“Da tempo chiediamo, come Fratelli d’Italia in Comune di Torino, lo sgombero del centro sociale Askatasuna, ma dalla giunta continua un silenzio assordante” a dichiararlo è il vicecapogruppo di Fdi Enzo Liardo, che prosegue: “Alla luce anche di quest’ultima operazione serve una risposta ferma anche da parte delle istituzioni cittadine. Askatasuna ha goduto per troppo tempo di “coperture” da parte del Comune di Torino, ora è il momento di dire basta. Il sindaco Lo Russo batta un colpo e chieda lo sgombero di un covo antagonista in cui si progettano attacchi contro le forze dell’ordine ed al lavoratori del cantiere Tav”

“La musica è rivolta, non arcobaleni”

Riceviamo e pubblichiamo

“La musica è rivolta, non arcobaleni”

questo il testo dello striscione esposto oggi pomeriggio dai militanti del Blocco Studentesco durante un blitz al Parco del Valentino di Torino, dove si sta svolgendo l’Eurovision Song Contest 2022.
“La nostra azione – inizia la nota – non vuole essere un attacco nei confronti della manifestazione musicale in corso di svolgimento nella nostra città, ma un atto di denuncia nei confronti del politically correct. Sistema egemonico di potere, sempre pronto a sfruttare ogni campo possibile per propagandare i propri messaggi in salsa arcobaleno e non solo, finendo sempre per politicizzare (ovviamente a senso unico) ciò che non dovrebbe esserlo.”
“Noi non ci stiamo e quindi con la nostra azione dimostrativa, – continua la nota del movimento – speriamo di essere riusciti a lanciare un messaggio chiaro a tutti gli altri ragazzi intorno a noi, spesso troppo condizionati dai messaggi di questo sistema che imperano su social network e media.”
“Quest’anno è stata la nostra città ad ospitare la kermesse, che ormai della tradizione Europea ha purtroppo molto poco. – conclude la nota – Come Blocco Studentesco ci batteremo affinché l’Eurovision, torni ad essere sinonimo di tradizione, cultura e suoni del nostro popolo invece che ennesimo emblema della globalizzazione”.

Il Piemonte vuole più autonomia e tratta con il Governo

PARTITA LA NEGOZIAZIONE 
Incontro a Roma con il Ministro per gli Affari Regionali

 Trasferire alla Regione oltre 100 funzioni attualmente in capo allo Stato : è la richiesta del Piemonte per ottenere maggiore autonomia differenziata su tutte le 23 competenze previste dagli articoli 116 e 117 della Costituzione. Martedì  a Roma il Presidente della Regione Cirio ha voluto incontrare il Ministro degli Affari regionali Gelmini  , insieme al Presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale , per dare il via alla Fase 2 del percorso già avviato, prima della pandemia . È iniziata quindi lanegoziazione con il Governo sul dossier trasmesso a Roma a fine 2019 . Il prossimo passo sarà l’approvazione della Legge cornice nazionale , che il Ministro intende portare all’approvazione del Consiglio dei Ministri già entro l’estate , e in cui poi verranno incardinate le richieste di autonomia delle singole Regioni.

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Il cambio del Governo e soprattutto l’emergenza sanitaria hanno frenato a livello nazionale l’iter, che adesso però riparte e vede il Piemonte in prima linea su questo tema insieme a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, spiega il Presidente della Regione . Inizia quindi il dialogo diretto fra le strutture della Regione e quelle dei vari Ministeri per definire nel dettaglio la suddivisone delle competenze e anche i risparmi di risorse che si possono ottenere. L’orientamento del Governo è di riconoscere interamente alle Regioni le risorse spese attualmente sulle funzioni che passerebbero alla gestione regionale. Significa, ad esempio, che se lo Stato spende 100 e la Regione 80 per gestire la stessa materia, il risparmio generato resterà nelle disponibilità del territorio e potrà essere reinvestito per migliorare il servizio o abbassarne i costi per la collettività.

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Il Presidente della Commissione Autonomia ha espresso soddisfazione per la grande intesa che si è venuta a creare con il Ministro affinché il Piemonte possa allinearsi con l’iter di Autonomia delle altre Regioni italiane. Appena il Parlamento avrà approvato la legge Quadro, il Piemonte potrà concretizzare la sua proposta. Una proposta già formulata in competenze e funzioni per poter lavorare in modo concreto in tempi brevi. Il presidente della Commissione ha ribadito quanto sia fondamentale riportare l’attenzione sulla cosiddetta questione settentrionale per un federalismo fiscale che permetta alle Regioni virtuose di utilizzare i propri risparmi fiscali sul proprio territorio.

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La delibera approvata nel dicembre 2019 dal Consiglio regionale del Piemonte, ha ampliato la richiesta presentata dalla precedente amministrazione e chiede in particolare maggiore autonomia differenziata su:
  • Governo del territorio
  • Beni paesaggistici e culturali
  • Protezione civile e infrastrutture
  • Tutela e sicurezza del lavoro, istruzione tecnica e professionale, >

    istruzione e formazione professionale e istruzione universitaria

  • Politiche sanitarie
  • Coordinamento della finanza pubblica e governance istituzionale
  • Ambiente
  • Fondi sanitari integrativi
  • Rapporti internazionali e con l’Unione Europea >
Avere più autonomia ci consentirà di snellire la burocrazia, di avere più risorse, ma soprattutto di gestirle meglio perché più vicini al territorio e alle esigenze reali e concrete dei cittadini che lo vivono ogni giorno, sottolineano il Governatore del Piemonte e il Presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale. Ad esempio sull’ offerta formativa e scolastica che potrà vedere programmi personalizzati a livello regionale sulle competenze richieste dalle realtà imprenditoriali locali, in modo da facilitare, finiti gli studi, la possibilità di trovare un lavoro sul proprio territorio. Sarà possibile anche una gestione diretta regionale di beni culturali di proprietà statale , su una realtà ad esempio come il Castello di Racconigi significherebbe maggiore autonomia per valorizzarla nel circuito delle eccellenze storiche, architettoniche e turistiche regionali. Ma pensiamo anche allo snellimento burocratico, ad esempio sui pareri preventivi da parte dei Beni culturali per le autorizzazioni paesaggistiche : li potremo eliminare per tutti i comuni che si sono già allineati al Piano paesaggistico regionale.

Magliano: Bonus “dei 200 euro”, paradosso all’italiana

“Al massimo dell’emergenza demografica corrisponde il minimo di attenzione per le famiglie con figli”

Perché il nostro Paese non prende esempio da nazioni come la Germania? Lo stato tedesco eroga alle famiglie 100 euro in più per ogni figlio. In Italia invece, dove la popolazione è scesa per la prima volta da anni sotto i 59 milioni, l’unico criterio continua a essere il guadagno mensile. E nel frattempo «il lago della popolazione si prosciuga», con conseguenze sociali tremende: il problema è culturale.

La guerra grava sulle bollette degli italiani: di fronte ai rincari, il Governo ha deciso di erogare un bonus pari a 200 euro a tutti i cittadini. Unica condizione: avere un reddito inferiore ai 35mila euro lordi annui. Non ci sono altre discriminanti: il contributo andrà ai lavoratori dipendenti come agli autonomi, ai disoccupati come ai pensionati, a chi vive in una famiglia numerosa come ai single.

Composizione del nucleo familiare, zona di residenza con relativo costo della vita, consumi e altre variabili? Non pervenute, non considerate. Si traccia, idealmente, una riga: sopra il bonus non c’è, sotto è per tutti uguale.
Che cosa ci impedisce, da sempre o quasi, di adottare, come Paese, una soglia di reddito che non prescinda, anche, da un’analisi fondata della realtà? Una mentalità vecchia, che oggi ha bisogno come non mai di un cambiamento culturale.

Che altre impostazioni e altri sguardi sulla famiglia siano possibili è dimostrato dalla casistica: in Germania, per esempio, è previsto un ulteriore bonus da 100 euro per ogni figlio quale integrazione dell’erogazione base (che è in terra tedesca pari a 300 euro). Il calo della popolazione nel 2021 – certifica Istat – ha riguardato tutte le zone italiane: nel Nord Ovest la popolazione è calata dello 0,3% (0,7% nel 2020), nel Nord Est dello 0,2% (0,4% nel 2020), al Centro dello 0,4% (0,6% nel 2020), al Sud dello 0,6% (0,7% nel 2020) e nelle Isole dello 0,7% (come nel 2020). Davvero, di fronte a questi numeri, non pensiamo che la natalità andrebbe sostenuta? La stessa Germania fa registrare numeri molto diversi.

Il malessere demografico del nostro Paese non è senza conseguenze, in termini di tensioni sociali oltre che di sostenibilità dei sistemi sanitari e previdenziali. «Il lago della popolazione si sta prosciugando» è la metafora utilizzata dall’attuale presidente dell’Istat, il demografo Gian Carlo Blangiardo. È arrivato il momento di cambiare le cose, di smettere di penalizzare chi desidera mettere al mondo dei figli.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.