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Liste d’attesa, le proposte del Pd

VALLE – ROSSI (PD): “A TORINO NIENTE CUP”

Accelerare sulle agende pubbliche e rafforzare il personale

4 luglio 2022 – “Tra le azioni necessarie per migliorare i tempi delle liste d’attesa sicuramente c’è il buon funzionamento del sistema di sovra-cup regionale. Tuttavia gli interventi sul sovracup sono utili, ma non risolvono il problema a monte, cioè la mancanza di disponibilità di medici, strutture e slot di prestazioni prenotabili. La condivisione pubblica delle agende e la loro accessibilità ai cittadini non può essere ulteriormente rimandata, sia per quanto riguarda il pubblico sia per il privato accreditato, ancora solo parzialmente presente” affermano il vicepresidente del Consiglio Regionale Daniele Valle e Domenico Rossi, vicepresidente della Commissione Sanità a fronte dell’informativa avvenuta oggi in IV commissione proprio sul tema del sovracup.

“E’ preoccupante la situazione dell’area torinese, con l’ASL Città di Torino che riesce a prenotare su CUP solo il 56,48% dei primi accessi, contro una media regionale dell’80% e la Città della Salute con solo il 38,93% contro il 71% delle aziende ospedaliere. Su questo occorre un cambio di passo radicale. E’ chiaro che se le persone non riescono ad accedere con facilità alla prenotazione si rivolgono al privato oppure rinunciano” aggiungono in Consiglieri.

“Ma questo è solo un primo passo. Occorre garantire prima di tutto il personale necessario da un lato aumentando quello sanitario e dall’altro rafforzando l’organico del CUP, anche portando a tempo pieno gli attuali part-time. Ma servono anche modalità organizzative tali da permettere una calendarizzazione di medio e lungo periodo nei reparti e slot adeguati nelle agende. È inutile tenere il sovracup aperto di domenica, ad esempio, visto che i medici di base fanno le ricette principalmente da lunedì a venerdì.” concludono i Consiglieri del Partito Democratico.

 

Cultura, via ai bandi pluriennali per consentire a enti e associazioni del territorio di fare programmazione

“Il Piano è frutto del lavoro condiviso con tutti gli attori dei Tavoli della cultura – ha detto l’assessore – ed è in linea con quanto previsto dal Testo unico sulla cultura. Le principali novità riguardano appunto la programmazione su base triennale, fatta salva la cadenza annuale per alcune tipologie di istruttorie per interventi che richiedono tempistiche ridotte, l’attribuzione di un maggior ruolo a enti partecipati e controllati dalla Regione a favore della crescita del sistema culturale, il potenziamento di intese e collaborazioni con i vari livelli della Pa”.
“La Regione continuerà a lavorare anche attraverso il crowdfunding – ha aggiunto Poggio – con l’obiettivo di costruire una comunità di sostenitori, anche in collaborazione con fondazioni bancarie e atenei”.
“Il Piano è frutto di un lavoro iniziato nella scorsa legislatura –  è intervenuto Diego Sarno (Pd) -. Bene la decisione sui bandi triennali, mentre convince poco la scelta di limitare le convenzioni, perché vengono annullate le scelte politiche regionali e questo riduce la progettualità e la visione futura delle politiche pubbliche in materia culturale”.
Su proposta del Partito democratico, nei bandi saranno previsti criteri di premialità per le realtà culturali che svolgeranno le loro attività all’interno dei beni confiscati alle mafie, che in Piemonte sono numerosi e ancora in attesa di assegnazione. E sempre il gruppo Pd ha ottenuto voto favorevole unanime ad un atto di indirizzo collegato che chiede alla Regione di emanare i bandi nella prima metà dell’anno, di abbreviare i tempi di erogazione dei contributi e di coinvolgere Finpiemonte e gli istituti di credito piemontesi per anticipare le risorse regionali a enti e associazioni: “L’iter di partecipazione ai bandi e di rendicontazione vanno semplificati – ha sottolineato il primo firmatario Daniele Valle – così come si dovrà lavorare per cercare di garantire risorse a tutti gli idonei in graduatoria”.
Alberto Preioni (Lega), ha spiegato che “il pubblico deve fare la sua parte, ma per il settore è fondamentale l’apporto dei privati, servono mecenati in grado di investire sugli eventi culturali”; Paolo Bongioanni (FdI) ha chiesto prudenza rispetto alla stipula di convenzioni “che possono diventare rischiose se si cementano nel tempo”; Alessandra Biletta (FI), ha espresso soddisfazione per “un documento aperto a interventi innovativi per superare le difficoltà del sistema, duramente colpito dalla pandemia”.
“Fondamentale migliorare l’accessibilità ai luoghi della cultura per le persone con disabilità” ha ricordato Silvio Magliano (Moderati), mentre Francesca Frediani (M4o) ha parlato della cultura come strumento di contrasto al disagio e dell’importanza di riconvertire spazi abbandonati in luoghi della cultura e Marco Grimaldi (Luv) ha riaffermato l’esigenza di riqualificare spazi come le aree verdi per ospitare grandi eventi pubblici, fruibili da tutti.

Cellula Coscioni: su OGM e Crispr la Regione dica sì

Di fronte alla crisi climatica e alla siccità la Regione Piemonte ha chiesto lo stato di emergenza per l’intero territorio e lo stato di calamità per l’agricoltura e nella giornata di ieri il governo ha approvato la richiesta. Il Presidente Cirio ha anche attivato un tavolo permanente per monitorare e combattere l’emergenza idrica.

“A causa della siccità e del cambiamento climatico da qui a pochi anni il nostro territorio rischia di perdere il suo patrimonio enogastronomico, è il momento di salvaguardare l’agricoltura e la viticoltura superando lo stigma nei confronti di OGM e CRISPR” commenta Lorenzo Cabulliese, segretario della Cellula Coscioni Torino che continua “il tavolo permanente che ha istituito la Regione serva anche ad un’apertura nei confronti delle biotecnologie. Inoltre la Commissione Europea ha avviato una consultazione sul tema dei NGT, chiediamo alla Regione di rispondere al questionario e inviare il suo contributo a favore, sarebbe un segnale importante nel nostro Paese.”

Secondo i dati del 2020 del CREA (Centro per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) in Piemonte la superficie agricola utilizzata sfiora i 960.500 ettari, in prevalenza rappresentati da seminativi e foraggere e per un 10% da fruttiferi e vite. Tutte materie prime che potrebbero resistere alla siccità, ai cambiamenti climatici e all’attacco di patogeni semplicemente con OGM e CRISPR. Il primo è organismo che ha ottenuto una manipolazione ingegneristica del suo DNA allo scopo di renderlo più resistente. La seconda è una tecnica che attraverso una proteina va a tagliare il DNA per modificarne il genoma per ottenere lo stesso risultato, un prodotto più resistente.

L’Associazione Luca Coscioni nasce con lo scopo di promuovere la libertà di ricerca scientifica e si batte da anni anche sulla questione delle biotecnologie, su questo tema è presente ancora una forte riluttanza nonostante gli studi della comunità scientifica, la Regione Piemonte con un suo piccolo gesto istituzionale può fare la differenza e coltivare un dibattito a livello nazionale, la Cellula si mette a disposizione per supportare l’invio del questionario alla Commissione Europea.

QUI IL LINK ALLA CONSULTAZIONE: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13119-Legislazione-per-le-piante-prodotte-con-alcune-nuove-tecniche-genomiche/public-consultation_it

 

Lorenzo Cabulliese

Segretario Cellula Coscioni Torino

“La liberalizzazione legittima le multinazionali e penalizza i taxi”

Il Vice Capogruppo Iannò è dalla parte dei taxisti

Il lavoro va difeso, sempre!

I taxisti sono un servizio pubblico considerato essenziale e come tale va trattato.

La protesta contro gli indirizzi del DDL concorrenza tesa a deregolamentare il settore, serve a salvaguardare il settore da una concorrenza selvaggia, che farebbe venire meno le garanzie per i cittadini di un “servizio pubblico”.

Garanzie che sono già venute meno tempo fa, con piattaforme web che offrivano un servizio praticamente privo di regole e riducendo di fatto gli adempimenti amministrativi.

“Una liberalizzazione che legittima le multinazionali e penalizza fortemente le auto bianche – commenta il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe Iannò – i taxisti hanno fatto un investimento sulla licenza, che alla fine della carriera lavorativa è il loro TFR. Un danno a carico di migliaia di famiglie. Non solo. I rischi sarebbero per l’utenza, verrebbe a mancare una garanzia di professionalità e tariffe concordate con le istituzioni locali”

Nasce il movimento civico Energie in Movimento

Si è presentato con una conferenza stampa questa mattina “Energie in Movimento”, un nuovo movimento civico fondato da amministratori locali e cittadini. Si definisce un movimento civico ispirato a valori liberali, europeisti e riformisti con una visione concreta e chiara per lo sviluppo e la tutela del territorio.

“Un movimento civico che porterà nuove energie impegnate per il territorio. Il nostro obiettivo è lavorare in squadra, aggregando tutti coloro che credono nella partecipazione quale elemento fondamentale dello sviluppo della comunità. Il momento storico che stiamo attraversando impone concretezza e competenza nelle azioni e nelle decisioni, senza mai dimenticare il coraggio di agire nel rispetto dei propri valori. Questo è alla base del nostro impegno. Energie in Movimento è la novità civica che serve alla politica del nostro territorio”, annuncia Tommaso Varaldo, fondatore e presidente di Energie in Movimento e Consigliere Comunale di Chieri.

La presentazione in una sala della Circoscrizione 6 di Torino, luogo scelto per affermare l’attenzione del nuovo movimento per le periferie e per i territori più in difficoltà. “Ambiente, giovani generazioni e lavoro. Vogliamo parlare del prossimo futuro, questi sono i temi che riguardano il presente come il futuro del nostro Paese e su cui siamo principalmente impegnati”, commenta Giulia Zaccaro, Vicepresidente di Energie in Movimento e Coordinatrice all’ambiente della Circoscrizione 6 di Torino.

Il movimento nasce raccogliendo da subito l’adesione di diversi Consiglieri eletti nelle Circoscrizioni di Torino e nei Comuni della Città Metropolitana e proprio a dimostrazione della concretezza, annuncia un primo ordine del giorno che sarà presentato nelle Circoscrizioni di Torino. Si chiederà un impegno al Sindaco e alla Giunta di coinvolgere maggiormente le Circoscrizioni sul tema PNRR che, come annunciato da Francesco Caria, Coordinatore del Movimento e Consigliere della Circoscrizione 7 di Torino “rappresenta un’occasione unica e irripetibile per intervenire su tante situazioni critiche del territorio, che le Circoscrizioni, quali organi di primo confronto con i quartieri, bene conoscono”.

Presente alla conferenza stampa il Presidente della Regione Alberto Cirio che ha ringraziato i fondatori “per il coraggio e l’impegno dimostrato”, oltre ai rappresentanti di tutti i partiti del centrodestra piemontese.

Merlo: Enti locali, sì alla fusione dei servizi. No alla fusione dei Comuni

“Se si vuole veramente aiutare la montagna e i territori dell’alta montagna, non si parli a vanvera di ‘fusione dei Comuni’ ma, al contrario, si affronti seriamente il tema della ‘fusione dei servizi’ tra i singoli Comuni. Gli enti sovra comunali, a cominciare dalla Regione, devono attivare politiche che garantiscono e promuovono i servizi essenziali a favore della persona e della comunità. E i servizi si possono garantire, mantenere e consolidare solo attraverso un ruolo sempre più attivo delle Unioni Montane.
Al contempo, però, vanno archiviate le iniziative propagandistiche e del tutto prive di senso di fondere i comuni. Anche perchè, com’è noto a tutti, nessuno si assume la responsabilità diretta di cancellare storiche identità territoriali a favore di altre identità. L’accorpamento dei Comuni non può nascere per decreto o dall’alto ma solo e soltanto attraverso un processo politico fortemente condiviso dalle popolazioni locali. Senza questo coinvolgimento ogni proposta è del tutto inutile, se non addirittura ridicola e grottesca. Se si vuole aiutare realmente i Comuni montani e la montagna si lavori per consolidare i servizi per la comunità. Per cancellare i Comuni c’è sempre tempo. Senza ulteriore demagogia e propaganda”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci. 2 7 2022

Unità del Centro ma nella chiarezza

“L’unità delle forze centriste è indispensabile per rafforzare la politica, i partiti, le culture politiche
e sconfiggere definitivamente il populismo demagogico, qualunquista e giustizialista. Ma per
centrare questo obiettivo politico occorre organizzarsi nel territorio e nelle realtà locali. A
cominciare dai Comuni della provincia di Torino e della città.
È questa la decisione assunta stamane dalla direzione provinciale di Torino di ‘Noi Di Centro-
Mastella’ dopo un lungo e articolato dibattito sull’assetto politico ed organizzativo del partito.

È stata ribadito la necessità di dar vita ad una ‘Margherita 4.0’ che unisca i partiti e i movimenti
riconducibili all’area di Centro ma rafforzando, al contempo, la propria specificità politica. Certo, è
un’operazione, questa, che non può coinvolgere quei partiti – come quello di Calenda, ad esempio
– che ha una concezione politica basata sull’esclusione pregiudiziale di alcuni soggetti politici e
non sull’inclusione dei vari partiti in campo.
‘Noi Di Centro-Mastella’ si organizzerà, dunque, in ogni area territoriale della Provincia di Torino e
della città di Torino in vista della convention regionale politica e programmatica prevista per
settembre. Un progetto, quello del Centro, che sarà protagonista alle prossime elezioni politiche
generali del 2023 e in vista delle altrettanto importanti elezioni regionali del Piemonte del 2024”.
Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’.
Renato Zambon, Segretario Regionale ‘Noi Di Centro-Mastella’.
Guido Calleri Di sala, Segretario Provinciale ‘Noi Di Centro-Mastella’.

Europa Verde nei Comuni

NASCITA DEL COORDINAMENTO DI EUROPA VERDE DEI COMUNI DI RIVOLI, COLLEGNO , GRUGLIASCO, BEINASCO E VENARIA
Oggi i rappresentanti dei territori si sono riuniti per avviare il progetto  che coinvolgerà i comuni di Grugliasco, Collegno, Rivoli, Beinasco e Venaria. Un’area di circa 60 km2 con circa 180.000 abitanti (che potrebbe essere inserita tra le prime 20 città italiane).
“È fondamentale che le future classi politiche di quest’area si organizzino per coordinare  un unico piano strategico ed Europa Verde Verdi si pone l’obiettivo di elaborare un coordinamento politico capace di elaborare questo piano strategico, che porterà benefici all’intera area urbanistica di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria e Beinasco pur mantenendo le rispettive identità e tradizioni e garantendo ai propri abitanti servizi adeguati e la voglia di vivere la propria città e non solo di abitarci”. Queste le parole di apertura della conferenza del Co-Portavoce di Torino Metropoli Fabrizio Frosina.
Mariella Grisà CoPortavoce Regionale prosegue illustrando il progetto: “Storicamente i Verdi della zona ovest di Torino sono stati un punto di riferimento per le politiche sulle tematiche ambientali, sociali  e dei diritti civili, ed è per questo che  con i Portavoce di Torino Metropoli e in accordo con l’esecutivo regionale del Piemonte abbiamo proposto  la nascita di un coordinamento politico della zona ovest aperto a tutte le esperienze, associazioni e realtà territoriali,  per poter mettere in rete le competenze maturate e condividere gli obiettivi comuni che  coinvolgono  le nostre comunità in una logica inclusiva e “circolare ” che preveda l’organizzazione di iniziative e momenti di elaborazione comune, di proposte e idee, incrementando il dialogo con quelle parti della società che faticano a trovare una rappresentanza politica in cui riconoscersi.”
Mentre per Vito Rosiello, storico Verde di Rivoli  è  fondamentale:  “Essere consapevoli di quanto la città che oggi contribuiamo a costruire, le infrastrutture che scegliamo, influenzino la forma del nostro futuro. La città è un organismo vivo e in evoluzione, perché lo sono le persone che la abitano. Dobbiamo sentirci protagonisti della nostra città, perché lo siamo. Perché la soddisfazione  che proveremo nel percorrere le strade di Collegno Grugliasco, Rivoli, Beinasco e Venaria del futuro venga dalla partecipazione che ci mettiamo adesso.”
Per Piutti Claudio, di Europa Verde Venaria, è fondamentale che questo coordinamento si occupi del patrimonio culturale dell’area Ovest di Torino, partendo dalla Reggia di Venaria, alla certosa di Collegno, al Castello di Rivoli, e del patrimonio dei Parchi diffusi su tutta l’area Ovest di Torino.
Andrea Giuliana, di Europa Verde Beinasco ribadisce l’importanza della tutela dei parchi fluviali  come quelli della Dora e del Sangone dove è  prevista  una riqualificazione e valorizzazione per il territorio al fine di collegare con un unico percorso verde l’ingresso a ovest di Beinasco con il Parco di Stupinigi. Sottolinea che grazie ad un finanziamento regionale e con la fondamentale collaborazione della Fondazione per l’Architettura è stato bandito un concorso internazionale di idee per la progettazione del parco fluviale del Sangone.
Nel comune di Collegno i Verdi , ora Europa Verde hanno sempre avuto un forte radicamento sul territorio, con importanti ruoli nelle amministrazioni passate e questo è il momento giusto per riprendere in modo efficace la nostra presenza sul territorio, con iniziative tra i cittadini ascoltando le loro esigenze e proponendo le nostre idee, ribadisce Fabrizio Fantinel, nuovo esponente di Europa Verde sul territorio di Collegno.
La transizione ecologica è diventata nella coscienza dei cittadini una delle gravi urgenze mondiali, quindi temi che investono le nostre città come la mobilità sostenibile l’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti, il patto territoriale per politiche comuni sugli obiettivi di agenda 2030, sono solo alcuni esempi del perché sia necessario fare sinergie e individuare strategie comuni politiche e amministrative, conclude Frosina Fabrizio, che rappresenta anche la realtà di Europa Verde del Grugliaschese.

“Il proibizionismo sulla Cannabis anche a Torino è fallito”

Cannabis a Torino ed in Piemonte: Dati dei SERD e della Relazione annuale al Parlamento sulle dipendenze per l’anno 2022, relativi all’anno 2021: Il proibizionismo è fallito

“Il proibizionismo sulla Cannabis anche a Torino, dati alla mano, è fallito” così in una nota Andrea Turi, Coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Silvio Viale, Consigliere Comunale Radicale di Torino e Giulio Manfredi, membro di Giunta della Segreteria di Radicali Italiani. Proseguono: “grazie ad un’interpellanza del Consigliere Comunale Viale siamo venuti a conoscenza dello stato dell’arte degli utenti dei servizi per le dipendenze di Torino e i dati parlano chiaro: il proibizionismo sulla Cannabis è fallito. Infatti su un totale di 5.422 utenti attivi dei SERD (Servizi per le Dipendenze Patologiche), dati 2021, solo 385 sono utenti dipendenti da Cannabis come droga primaria, e ricordiamoci che è un prodotto ad ora gestito dalle mafie e quindi non protetto. Circa la metà, il 46,5% del totale pari a 2.524 hanno l’eroina come droga primaria, 1.143 sono dipendenti da Alcol. Seguono 59 trattati per tabacco e 209 per gioco d’azzardo.” Proseguono: “accogliamo con piacere la pubblicazione della Relazione annuale sulle dipendenze per l’anno 2022, dati 2021, della ministra cuneese Dadone. Anche qui si certifica la fine del proibizionismo in Piemonte, infatti su 987 inviti formali alla prefettura per violazione art. 75 DPR n°309/1990 solo 97 si traducono poi in segnalazioni, per un dispendio di uomini e mezzi, con risultati irrisori e così da 60 anni. Concludono: “salutiamo con favore la recente rete delle città antiproibizioniste di cui fa parte la città di Torino per il tramite dell’Assessore Rosatelli, che ricalca il manifesto delle città antiproibizioniste lanciato da Radicali Italiani, e che ci vedrà come radicali protagonisti perché sia uno strumento per passare dalle parole ai fatti. Speriamo, nell’immediato, che questa rete infonda forza e coraggio ad un Parlamento che si appresterà, previa discussione degli emendamenti, a portare in votazione per metà luglio il Ddl Magi per la depenalizzazione della coltivazione di 4 piantine. Coraggio e poca lettura dei dati scientifici che è mancata alla nostra corregionale deputata di Fratelli d’Italia Augusta Anita Laura Montaruli che nell’aula del Parlamento ha sproloquiato addosso ai partiti promotori del disegno di legge, rei di fornire la droga per strada. Signora depuata si informi, la droga è già libera, serve legalizzarla.”

Obiettori maggioritari all’ASL Alessandria, Grimaldi (LUV): Ovunque un boicottaggio di massa della 194

La Regione deve rispondere.

“La situazione dell’ASL Alessandria è una di quelle che più preoccupano per la percentuale di obiettori: a Novi-Tortona su 9 dirigenti medici sono 7 (il 77,78%), a Casale-Acqui su 8 sono 6 (il 75,00%), nei consultori su 5 1 (il 20,00%) ma su due sumaisti uno è obiettore. Ripetiamo che dire che comunque l’interruzione di gravidanza è garantita non rimuove il problema, che assume le dimensioni di un boicottaggio di massa della legge 194” – dichiara Marco Grimaldi.

“Sulla situazione dell’ASL Alessandria ho depositato un’interrogazione” – prosegue Grimaldi. – “Non mi stancherò di denunciare questi numeri spaventosi fino a quando la Regione non mostrerà di voler davvero applicare la legge e la delibera a sua tutela. Perché, fino a prova contraria, ad Alessandria non è stato dato corso al punto in cui la delibera definisce che ‘nel caso in cui permanessero zone con una concentrazione di obiettori di coscienza superiore al 50 per cento, le ASL e le ASO possono bandire concorsi riservati a medici specialisti che pratichino IVG’? Che cosa si è fatto sui consultori, ove la delibera stabilisce che ‘tutte le prestazioni e le attività erogate non possono essere soggette ad obiezione di coscienza’? Vogliamo delle risposte”.