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Ravetti (pd): Una commissione sulla peste suina africana

 “MI ASPETTO IL “VIA LIBERA” DA PARTE DELLA MAGGIORANZA

“Ho depositato  dopo avere raccolto le firme dei colleghi, una mozione collegata alla Variazione del Bilancio di previsione, in discussione in Aula, che impegna la Giunta regionale a istituire una Commissione di Inchiesta della durata di 12 mesi sulla gestione della peste suina africana e, più in generale sulla gestione degli ungulati in Piemonte. E’ importante, infatti, fare chiarezza su questi problemi sempre più allarmanti!” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Il problema del contagio della peste suina africana – prosegue l’esponente dem – è diventato, con il passare dei mesi, sempre più preoccupante e, in occasione di un Consiglio regionale straordinario, tenutosi nel luglio scorso, la Giunta regionale era stata sollecitata dagli allevatori, dagli agricoltori, dalle imprese e dalle associazioni del settore turistico ricettivo e dai cacciatori, a impegnarsi per velocizzare il completamento della recinzione metallica necessaria per isolare l’area infetta, a favorire, in tutti i modi possibili, un rapido incremento dell’azione di contenimento dei cinghiali e a prevedere opportuni ristori per i comparti economici danneggiati dall’emergenza”.

“Nonostante le richieste di impegni chiari e interventi tempestivi – spiega Ravetti – sembrerebbe che le misure messe in campo fino ad ora risultino essere meri palliativi che richiedono continui adeguamenti”.

“Dal momento che ritengo che sia compito della politica accertare eventuali errori di valutazione e di impegnarsi per migliorare le risposte all’attuale o ad analoghe situazioni di emergenza, auspico che la mia mozione possa essere approvata. Infatti, dovrebbe essere interesse comune e trasversale istituire una Commissione che possa analizzare la situazione e dare indicazioni per una migliore gestione del grave problema” conclude Domenico Ravetti.

Ambrogio (Fdi): “Qualità vita Torino, disastro annunciato”

AMMINISTRAZIONE BOCCIATA

“Provo preoccupazione nel vedere che la mia città sia scivolata dal 19esimo al 54esimo posto nella graduatoria sulla qualità della vita stilata dall’Università La Sapienza.
Non ci sono scuse per l’Amministrazione: questo risultato è un completo disastro e certifica il fallimento di decenni di politiche targate Pd e della giunta Lo Russo.
La classifica stilata dalla Sapienza altro non è che la conferma delle continue denunce di Fratelli d’Italia e dei cittadini: delinquenza e occupazioni incontrollate, spaccio dilagante e degrado nelle zone periferiche – insieme all’inerzia dell’Amministrazione – sono l’inquietante biglietto da visita che il Sindaco, dopo un anno di mandato, consegna ai cittadini.
Tra i principali temi che i cittadini ci segnalano come prioritari sicuramente la sicurezza occupa un posto di rilievo. È ora di un cambio di passo, Torino non può permettersi ulteriori errori”.

Sen. Paola Ambrogio

Grimaldi (Verdi Sinistra) al CPR con Thierno Balde: “Una ferita che non si rimargina”

“Purtroppo non possiamo rimarginare una ferita, quella terribile della famiglia di Moussa, ma anche quella che tutta la nostra comunità cittadina e nazionale dovrebbe sentire per la sua morte. Non lo può fare la visita di Thierno, con noi  nei luoghi dove suo fratello si è tolto la vita, non lo può fare la chiusura degli ospedaletti, luoghi di isolamento non previsti dalla normativa e per fortuna oggi non più usati. Non può farlo nemmeno una gestione più attenta ai diritti e ai bisogni dei trattenuti, perché i C.P.R. restano per la loro stessa natura spazi di privazione della dignità e dei diritti umani, dove sono trattenute persone che non hanno commesso alcun reato se non quello (amministrativo) di non possedere documenti. Continueremo a dire che vanno chiusi” – dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che  ha visitato il CPR di Corso Brunelleschi insieme a Thierno Amadou Balde, fratello di Moussa Balde, e all’avvocata Lorenza Della Pepa.

Attualmente al Centro vi sono 130 trattenuti su una capienza di 140; circa 60 fra loro assumono terapie, tuttavia, nel corso degli anni e in seguito a tagli, il servizio medico è passato da 24 a 8 ore al giorno, quello psichiatrico a sua volta è stato ridotto drasticamente.

 

“Le condizioni materiali nella struttura restano critiche soprattutto in piena estate e in pieno inverno: dormire senza riscaldamento può essere un grande problema se non si ha una porta da settimane, anche per questo siamo stati qui ancora una volta e ci hanno garantito che domani attiveranno i riscaldamenti. Ma i trattenuti segnalano problemi anche per quanto riguarda la qualità dei pasti, l’accesso alle visite specialistiche e naturalmente alle telefonate” – prosegue Grimaldi. – “Sappiamo che in molti casi il problema è il regolamento del C.P.R. stesso, oltre alla legge, ma tutto ciò contribuisce al senso di ingiustizia che le persone vivono qui. Tanti avrebbero forse diritto a chiedere un permesso di protezione speciale ma non sanno di poterlo fare. La frustrazione e il dolore diventano velocemente fragilità psichica e la promiscuità può essere un fattore di rischio, come dimostrano gesti di autolesionismo, un tentativo di suicidio e un’aggressione di cui siamo venuti a conoscenza. Per quanto si possa divenire più attenti nel valutare l’idoneità di coloro che entrano, chi, una volta varcata quella soglia, non è vulnerabile?”.

Salizzoni (Pd): Case di comunità, l’assessore la pensa come il ministro?

Il consigliere regionale Mauro SALIZZONI (Pd) annuncia un Question Time: “Rimettere in discussione quanto previsto dal PNRR in sanità sarebbe una scelta veramente irresponsabile. In Piemonte le Case di Comunità si faranno o si ferma tutto?”.

«Il ministro Schillaci nei giorni scorsi ha dichiarato che occorre valutare se le Case di Comunità “siano la risposta giusta per il territorio”. Eppure, le Case di Comunità insieme agli Ospedali di Comunità e alle Cot-Centrali Operative Territoriali, sono i tre perni del PNRR in ambito sanitario, con l’obiettivo di potenziare la medicina territoriale. Nel frattempo, l’assessore Icardi in un’intervista ad un giornale locale ha ribadito che in Piemonte “nascerà una rete di 91 Case di Comunità”. Confesso di essere un po’ disorientato. Ma le Case di Comunità si fanno, oppure si vuole “ripensarle” come annunciato dal ministro? Ho presentato un Question Time proprio per sapere cosa pensa l’assessore Icardi della “riflessione attenta” annunciata dal ministro. La pandemia ci ha consegnato, tra le altre, due importanti lezioni: che in Piemonte servono urgentemente nuovi e moderni ospedali e che serve una rete di medicina territoriale forte ed efficiente. Ora, per quanto riguarda i nuovi ospedali, la situazione registra l’impasse sul Parco della Salute, i ripensamenti sulle location degli ospedali dell’AslTO5 e del VCO con conseguente ulteriore perdita di tempo, mentre per il resto siamo agli annunci. Sulla medicina territoriale pensavano che i fondi del PNRR finalmente consentissero la realizzazione di una rete di strutture sanitarie in grado di decongestionare gli ospedali e di dare risposte ai bisogni di malati cronici, anziani e non autosufficienti. Certamente occorre che le Case della Salute non finiscano con l’essere delle scatole più o meno vuote, ma rimetterle in discussione mi sembra una scelta veramente irresponsabile. Possiamo tirare un colpo di spugna su quanto deciso nell’ambito del PNRR? Voglio sperare che i ripensamenti del ministro non siano dettati da spinte conservative, presenti anche all’interno del mondo sanitario, refrattarie ad ogni cambiamento. Ma soprattutto, vogliamo capire se i vari “pallini” che i Direttori Generali hanno messo nei mesi scorsi sulle cartine delle loro Asl, indicando dove sarebbero sorte le Case e gli Ospedali di Comunità, erano solo uno scherzo, un Risiko che ora deve essere ricominciare da capo. Con il rischio che ancora una volta il “domani” diventi “mai”».

Mauro SALIZZONI

Consigliere regionale PD

Ruffino (Azione): cinismo e bandiera identitaria

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Il canovaccio è ormai ben conosciuto: all’inizio si impediscono le operazioni di sbarco degli immigrati raccolti in acque internazionali dalla flottiglia delle Ong. Poi si accorda il permesso di sbarco ad anziani, donne e bambini e si lasciano gli adulti a mollo sotto il sole. Si aprono le trattative, ci scappa qualche morto tra i disgraziati in fuga, e allora scendono tutti gli altri. Tanto cinismo, al solo scopo di far sventolare la bandiera identitaria della destra, a chi è utile? Perché tutte le persone ragionevoli sono indignate di fronte al commercio di carne umana su cui si arricchiscono gli scafisti con l’ausilio, immagino, della criminalità organizzata italiana. A nessuno piace vedere in giro per le nostre città torme di clandestini arrivati da chissà dove e lasciati allo sbando.

     Le autorità pubbliche e i ministri competenti sono inadempienti rispetto a una politica di accoglienza seria, ben organizzata: il primo modo per colpire le organizzazioni criminali che lucrano sulla pelle dei clandestini è tagliare l’erba sotto i loro piedi. Come? Ad esempio concedendo un alloggio agli immigrati che arrivano provvisti di documenti personali e sanitari, e dividerli da quelli che si affidano invece alla criminalità. Mettere gli immigrati in conflitto con i loro sfruttatori. È un’idea che a mio giudizio va esplorata con molta cautela. Ne parlerò con il mio gruppo per assumere eventualmente un’iniziativa legislativa.

Preioni (Lega): “Aumento capitale sociale Distretto dei laghi, promessa mantenuta”

“Ora tocca a privati, Consorzi e Comuni fare la loro parte”

Il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni, commenta con soddisfazione l’attesa delibera di giunta che, di fatto, ha consentito di sbloccare le risorse necessarie: la Regione passa così al 40%. Per la Lega un’altra promessa mantenuta.

“Conscia dell’importanza che il Vco e l’Alto Novarese ricoprono all’interno dello scacchiere piemontese in tema di turismo e accoglienza, l’amministrazione regionale in carica a maggioranza Lega ha voluto dare un segnale molto forte deliberando l’aumento di capitale al 40%. Un Distretto dei laghi economicamente più robusto e indipendente – rimarca Preioni – potrà, infatti, influire maggiormente sulle dinamiche turistiche, attirando vacanzieri nei nostri laghi e sui nostri monti, luoghi che nulla hanno da invidiare alle migliori bellezze paesaggistiche a livello internazionale e che fanno del territorio delle due province piemontesi un’area di assoluto valore”.

“L’aumento di capitale ­- prosegue Preioni – è anche un passaggio significativo e concreto a favore di un’area che dalla precedente amministrazione di sinistra veniva considerata periferica e che, alla luce delle difficoltà seguite alla pandemia, è risultata essere tra le più colpite. Noi abbiamo fatto la nostra parte – sottolinea Preioni -: ora ci aspettiamo che tutti i Comuni diano una ulteriore mano e che i Consorzi privati entrino nel Distretto, come già accade, per esempio, in Langhe e Roero. Solo così, facendo rete, l’ente diretto da Francesco Gaiardelli potrà avere una marcia in più e decollare”. Il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte ricorda, infine, che il Distretto Turistico dei laghi rappresenta il fiore all’occhiello di tutto il Piemonte, con circa 4 milioni di presenze annue.

L’assemblea di Torino Domani

Riceviamo e pubblichiamo

Decentramento, stabilità politica e sviluppo locale: dimensioni da tenere insieme nel contesto attuale di “geografia del malcontento” e delle crescenti divisioni tra luoghi, persone, gruppi che si sentono lasciati indietro. Perché se il decentramento non funziona vanno in crisi i sistemi democratici di partecipazione. È quindi necessario rendere i sistemi di decentramento più efficienti e capaci di rispondere alle domande delle esperienze associative che nascono nei quartieri e nei comuni “cerniera” delle aree metropolitane.

Per questa ragione, sabato 12 novembre, dalle 10.30, negli spazi di Baltea 3, l’associazione Torino Domani mette a confronto due universi: quello del “decentramento istituzionale” (circoscrizioni, assessorati e comuni) e quello delle associazioni che si impegnano a dare voce alle istanze di altri cittadini. Un confronto per capire come tenere insieme, rafforzandole, le istituzioni che amministrano porzioni significative di territorio e le esperienze di cittadinanza attiva, che si rivolgono a quelle stesse istituzioni per trovare sostegno operativo o per dare un senso compiuto al proprio impegno.

A discutere domande e proposte delle associazioni, e a dare cornice e risposte alle loro istanze, saranno la sindaca di San Mauro Torinese, Giulia Guazzora, la vicesindaca di Grugliasco Elisa Martina, la consigliera della Città Metropolitana, Valentina Cera, l’assessore al Decentramento del Comune di Torino, Francesco Tresso, la Presidente della Circoscrizione 1, Cristina Savio, le consigliere comunali Tiziana Ciampolini ed Elena Apollonio. Coordinerà Paolo Verri, consigliere della Circoscrizione 8 e promotore del primo piano strategico di una circoscrizione. L’incontro, al quale saranno presenti anche le elette e gli eletti di Torino Domani nelle Circoscrizioni, è una tappa di avvicinamento alla prima assemblea di Torino Domani che si svolgerà il 3 dicembre e avrà il compito di rinnovare presidenza e Comitato direttivo.

L’incontro intende essere propositivo rispetto alle sempre più urgenti e chiare necessità di coinvolgere la cittadinanza riunita in organizzazioni funzionali per attuare politiche di inclusione e di sviluppo locale.

Per maggiori informazioni sull’associazione Torino Domani: www.torinodomani.eu

Baltea 3 si trova a Torino, in via Baltea 3

Radicali in piazza per l’Ucraina

Non  “per la pace di Putin” ma per la liberazione dell’Ucraina e della Russia da Putin.

“Sabato 5 novembre, dalle ore 15:00, saremo con la comunità ucraina in Piazza Castello, di fronte al Palazzo della Regione, per dire forte e chiaro: “Fuori gli invasori dall’Ucraina”, dichiarano in una nota Andrea Turi, Coordinatore dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, ed Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani.
Proseguono: “ a Roma scenderanno in piazza migliaia di persone “per la pace”; in realtà, “per la pace di Putin”. Diciamolo: non fornire più armi all’Ucraina significherebbe consentire a Putin non solo di mantenere i territori ucraini già invasi ma di invaderne altri, fino ad arrivare ai confini della Polonia (cioè dell’Unione Europea) e della Moldavia (dove gli uomini di Putin stanno già lavorando per fare cadere il governo filoeuropeo). Occorre, invece, continuare a sostenere in tutti i modi il governo ucraino e occorre attuare un bombardamento di informazione, di conoscenza, di verità nei confronti del popolo russo. Da una settimana Radicali Italiani sta inondando la Russia di mail (quasi un milione e mezzo di invii), invitando i cittadini russi alla diserzione, alla non collaborazione con il criminale di guerra Vladimir Putin, a firmare per la sua incriminazione all’Aja. Se noi, con i nostri poveri mezzi, siamo riusciti a fare questo, quale “operazione verità in Russia” riuscirebbero a incardinare organizzazioni politiche, sindacali, associative mille volte più potenti di noi?!
Hanno aderito al flash mob: +Europa Torino; Italia Viva Torino; Volt Torino; Comitato Giovani per l’Ucraina.
In Piazza Castello saranno raccolte le firme dei cittadini sull’ appello “Putin all’Aja”, per richiedere l’incriminazione di Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja, per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dall’aggressore russo in Ucraina
L’appello, disponibile in nove lingue (fra cui ucraino e russo), è online su radicali.it

Naufraghi, Grimaldi (Verdi Sinistra): “Il Governo assegni il porto più vicino o risponderà della sua disumanità”

“La Presidente Meloni afferma una palese assurdità quando dice che se la nave di una Ong batte la bandiera di un Paese, o quello ‘la riconosce e se ne fa carico, o quella diventa una nave pirata’. Per il diritto internazionale, il capitano di una nave che venga a sapere che c’è un’imbarcazione in pericolo nelle vicinanze deve immediatamente alterare la rotta, dirigersi verso questa imbarcazione per soccorrere le persone e avvertire le autorità competenti, che in acque internazionali sono i Paesi più vicini, quindi Italia, Libia e Malta” – dichiara il Deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, in merito alla situazione delle tre navi – Geo Barents, Humanity1 e Ocean Viking – che da 10 giorni attendono al largo della Sicilia di poter sbarcare dopo essere state soccorse in diverse operazioni in acque internazionali nel Mediterraneo centrale.

 

“Quasi mille persone a bordo, tra cui donne, minori soli e bimbi, anche di meno di 4 anni. Più passa il tempo, più le loro condizioni psicologiche e fisiche peggiorano, e parliamo di persone che in gran parte hanno subito torture in Libia” – prosegue Grimaldi. – “Chiediamo, con Mediterranea, che alle navi sia subito assegnato il porto più vicino per far sbarcare i naufraghi, come previsto dal diritto internazionale. Altrimenti il Governo dovrà rispondere della propria disumanità”.

Il caro bollette preoccupa e la politica bisticcia

Su Giorgia Meloni nulla di nuovo sotto il sole, al netto della sua conversione  sulla via di Damasco e del credo verso Mario Draghi. 

Concretamente?  Sul caro bollette non sa che pesci prendere ed aspetta che qualcosa succeda in Europa. Proprio così.  Non siamo messi bene.  Sui sottosegretari premiati tutti i suoi sodali. La torinese Montaruli ed il biellese Del Mastro.  Ma non aveva detto che il postfascismo era lontanissimo da lei? E va beh, sempre a cercare il pelo nell’uovo.  E poi i sodali sono sodali. I leghisti piemontesi sono  rimasti a bocca asciutta e non contano nulla. Nada de nada. Viceversa i Fratellini d’Italia,  baldanzosi. Ministeri a go go e sottosegrariati vari. Dunque?  Si riaccende la disputa in Regione su chi è più bravo. Ne va di mezzo Alberto Cirio che si barcamena tra i due. Destino crudele per il nostro Governatore che era lì lì per entrare in Fratelli d’Italia. Poi non si è capito se è stato lui a desistere o non lo hanno voluto.  Miracolo vivente sono quelli di Forza Italia, dati per spacciati hanno addirittura due Ministeri e l’Assessore Andrea Tronzano riferimento imprescindibile per Cirio. Poi arriveranno i soldi del Mef e mi pare sia l’unico che ha le idee chiare su come gestire il tutto. La domanda è più che lecita: perché la destra-centro bisticcia, nonostante abbia vinto le elezioni?  Un po’ di egocentrismo e poi, soprattutto un problema di lavoro. La politica, oramai è diventata un ufficio di collocamento, dove sistemare amici e parenti. Lo so….è decisamente squallido… ma tant’è che è l’amara verità.
E il Pd non vuole essere da meno affrontando un congresso che per ora non promette nulla di buono. Enrico Letta, in una direzione nazionale distratta ed annoiata, vuole fare Rifondazione Democratica. Visto così non porta bene, visto che fine ha fatto la pur mitica Rifondazione comunista.
Il niente impastato con il nulla. Altro modo di dire: fallimento totale.  Diciamocelo, porta un po’ di sfiga. Poi ci sono gli autoconvocati a Genova dove partecipa Enzo La Volta. Grande promessa dei tempi di Fassino. Ma sempre costretto a giocare in panchina. Erano giovani Turchi ora il loro primo avversario intero è Orlando, ieri loro capo politico. Capita anche nelle migliori famiglie. Qui, mi sa che c’ è dell’altro. Dopo aver spostato l’asse politico del Pd più a sinistra, una parte della sinistra Pd se ne va dalla sinistra Pd.  Obbiettivo Bonaccini presidente dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria nazionale. Altro obbiettivo  il rinnovamento.  Dunque dopo Rifondazione, PD rinnovamento PD.  Vien proprio da dire: avanti, c’è posto.  Il povero Enrico Letta non vede l’ora di ritornare ad insegnare a Parigi o in qualche altra Università nel Mondo. Basta che non sia in Italia. Qualche capatina a Roma dalla famiglia e in Parlamento. Oramai sono affari di altri.
Sembra che l’unico elemento che unisce tutti i partiti sia il bisticcio. Ma alla fine non è dato sapere fino in fondo del perché. Almeno sanno come occupare la giornata.
Intanto i problemi languiscono. Cirio chiede al governo di nominare un Commissario per la Città della Salute e il Sindaco Lo Russo un Commissario per la linea due della Metropolitana. E poi il viaggio di Giorgina Meloni in Europa. Tanti abbracci e baci affettuosi.  Concretamente contro il caro bollette?  Per ora nulla.
Patrizio Tosetto