di Massimo Iaretti
Il Nord sembra essere tornato nuovamente al centro del dibattito politico soprattutto con l’evoluzione della Lega in un partito nazionale vero e proprio. Inevitabilmente questa indicazione geografica si va inflazionando e, a fronte di situazioni diverse, c’è anche il rischio di fare confusione, tra partiti, movimenti e ruoli. Al punto che Roberto Castelli, già ministro della Giustizia e viceministro delle Infrastrutture, oggi segretario del Partito Popolare del Nord ha voluto fare chiarezza su quella che è la posizione sua e del suo partito e quella del Patto del Nord. “Sono venuto a conoscenza – dice – di affermazioni che tendono a confondere la mia posizione. Di qui la necessità di fare estrema chiarezza: io sono segretario del Partito Popolare del Nord che è cosa ben diversa dal Patto per il Nord, nato come associazione di associazioni. Sono stato socio fondatore di questo, quando il Partito Popolare del Nord esisteva già, e sia io che il Partito Popolare del Nord ce ne siamo staccati successivamente. Non capisco perché ogni volta debba essere tirato in ballo senza alcun motivo”..
Il Partito Popolare del Nord, fondato da Roberto Castelli è ufficialmente riconosciuto in Gazzetta Ufficiale, , non alimenta confusioni, non guarda
al passato, non è il partito degli ex leghisti arrabbiati. E’ un progetto politico nuovo, con un padre nobile nello storico esponente nordista ed ex Ministro della Giustizia che recentemente ha depositato in Corte di Cassazione cinque proposte di legge di iniziativa popolare, di cui tre di modifica ad articoli della Carta Costituzionale e due ad articoli del codice Penale. Si tratta di un progetto che guarda al futuro e chi ha aderito sinora non lo ha fatto perché in attesa o alla ricerca di poltrone, essendo tutti consci che la strada che si dovrà percorrere non sarà fatta di petali di rosa ma di corone di spine per le difficoltà da intraprendere su un progetto che guarda al futuro e non al presente o alle ambizioni di bottega o di una candidatura facile. Con queste premesse il PPN prepara un Congresso Politico – economico a Lecco, il 29 novembre dal titolo è “Oltre i centralismi di Roma e di Bruxelles: progettare il futuro del Nord sullo scenario internazionale”, nel quale uno spazio verrà riservato alla Confederazione del Nord che vede la partecipazione del PPN e di altri movimenti piemontesi, emiliani, romagnoli e di altre realtà regionali che, ognuno nella sua autonomia, condividono questi obiettivi.
In occasione del Congresso interverranno relatori quali economisti, giornalisti, docenti universitari, imprenditori con i quali daremo voce alla visione politica ed economica del Partito in merito al futuro del Nord; solo a titolo indicativo, la riflessione spazierà dagli scenari
macroeconomici e dalla crisi industriale dell’Unione Europea ai temi più specifici quali l’energia, il green deal, il ruolo dei dazi e la necessità di proteggere la nostra industria manifatturiera, l’automotive, l’agricoltura, le politiche industriali, il comparto turistico, i costi e il futuro della sanità, la natalità.
Da vent’anni e più, in una Valle bellissima cui il Paese deve essere grato perché di lì passano infrastrutture di interesse nazionale, c’è una violenza verbale e fisica contro chi non è contrario alla TAV, assurda e antidemocratica. L’ho vista negli occhi di tanti che insultano sul web, che Ti guardano con odio solo perché sei a favore della TAV . L’ho vista persino in un ragazzo di sedici anni l’altro giorno sotto i portici di via Cernaia quando gli ho chiesto quali erano gli obiettivi del corteo e lui mi ha parlato di Ambiente. Quando gli ho detto che la TAV diminuirà l’inquinamento perché toglierà traffico merci e passeggeri dalla strada , mi ha risposto con un tono che io a sedici anni non avevo , assolutamente. In questi anni si è assaltato ripetutamente un cantiere , tirando bombe , pietre come fosse una protesta democratica e civile. Sono arrivati scrittori, artisti vari ai Festival organizzati a due passi dal cantiere che regolarmente si concludevano con la marcia al cantiere assaltandoli con bombe pietre etc.etc. Un giorno in piazza Castello chiesi a una Signora, medico di famiglia della Valle, cosa ne pensava dei lanci di bombe al cantiere e lei seraficamente mi disse che erano utili alla causa . Certo la lentezza dei lavori ha favorito e favorisce il crescere di un clima pesante. L’Avvenire pubblica la lettera dei Cattolici NOTAV e non pubblica la nostra posizione di Cattolici SITAV…Basta rileggersi gli articoli di qualche mese fa attorno alle prime minacce contro la Professoressa Giaccone rea di aver pensato a una collaborazione del Liceo Ferrari con la TELT per favorire uno sbocco lavorativo al cantiere e si capisce bene come menti bacate ieri si siano sentite tranquille nello scrivere GIACCONE come MORO. Molti neanche si indignarono.

