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Ruffino (Az): da governo accanimento, tolti 1,2 miliardi a sicurezza ospedali

“Tra tagli, revisioni e modifiche varie, il comune denominatore dell’azione del governo è sempre l’accanimento sulla Sanità pubblica. L’ultima conferma arriva dalla rimodulazione del Pnrr, all’interno della quale, ben nascosta, c’è la sottrazione di 1,2 miliardi del Piano nazionale complementare che erano destinati alla messa in sicurezza e all’ammodernamento degli ospedali”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “A denunciare il nuovo ‘taglio inaccettabile’ è la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, dunque anche tecnici ed assessori e di regioni governate dal centrodestra, che semplicemente si ritrovano senza poter più contare su risorse programmate a fronte di cantieri già aperti o di gare già assegnate. Si sottraggono all’edilizia sanitaria 1,2 miliardi che servivano a finanziare interventi urgenti e necessari, basti pensare a quelli per la sicurezza sismica, una ovvia priorità per un Paese come il nostro ad elevato rischio terremoti. Un altro colpo al cuore di un sistema già al collasso, con strutture spesso vecchie e talvolta anche non a norma, come purtroppo ben sanno medici, infermieri e cittadini. Una scelta folle – conclude Ruffino – che rappresenta bene, però, quanto poco interessi a questo governo la Sanità pubblica”.

Accossato (LUV): “Regione, maggioranza nel caos”

 “Anche oggi il Consiglio si è chiuso con un nulla di fatto, da una parte la maggioranza litiga su tutto, dall’altra vuole evitare in tutti i modi di dover discutere in aula della Proposta di legge sul fine vita”.

13 marzo 2024 – «Oggi era convocato il Consiglio regionale tutto il giorno con importanti provvedimenti all’ordine del giorno, come la Legge annuale di riordino, l’Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea e la Proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita, ma dopo un balletto indecoroso durato tutta la mattinata da parte della maggioranza che non riusciva ad avere il numero legale, causa le numerose e abituali assenze, il Consiglio si è chiuso all’ora di pranzo con un nulla di fatto» ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.

«Una maggioranza di destra in stato confusionale, profondamente litigiosa, che con continui ripensamenti ma immutata arroganza sta immobilizzando i lavori del Consiglio in quest’ultimo scorcio di legislatura» ha proseguito Silvana Accossato.

«Noi, come opposizioni, avevamo dato la disponibilità a non fare ostruzionismo sul Bilancio e sulla Legge annuale di riordino, in cambio avevamo chiesto almeno la disponibilità a discutere la Proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, ma parte della maggioranza non vuole che questo tema sia discusso in aula» ha continuato Accossato.

«Spiace constatare che su un tema così sensibile come il fine vita, che riguarda tante persone di ogni colore politico, su cui sarebbe auspicabile un confronto sereno, senza condizionamenti di partito, emerga invece questo atteggiamento di chiusura totale e di paura di parlarne, forse per non scalfire l’immagine di un Presidente che vuole piacere a tutti» ha concluso la Capogruppo di LUV.

Zambaia nuova presidente della Commissione Sanità

Sara Zambaia (Lega) è la nuova presidente della Commissione Sanità.

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha presieduto la riunione odierna della Commissione per l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Alessandro Stecco, dimessosi dalla carica di consigliere regionale dal primo marzo.

La votazione, a scrutinio segreto, ha assegnato 16 voti su 19 a Zambaia.

“Sono onorata per questo incarico, che assumo con grande senso di responsabilità – ha commentato Zambaia a margine dell’elezione –. Ringrazio il capogruppo delle Lega Alberto Preioni e i colleghi per la fiducia riposta e il professor Stecco, cui subentro dopo l’eccellente lavoro svolto, che accolgo con consapevolezza e orgoglio”.

L’Ufficio di presidenza della Commissione è formato ora dalla presidente Zambaia e dai vicepresidenti di maggioranza Andrea Cane (Lega) e di minoranza Domenico Rossi (Pd).

Sopralluogo dei consiglieri regionali Pd al Sant’Anna

“BISOGNA TUTELARE L’ECCELLENZA GINECOLOGICA E GARANTIRE LA SICUREZZA DI MADRI E BAMBINI”

           

Questa mattina i consiglieri regionali del Partito democratico Alberto Avetta, Monica Canalis, Diego Sarno e Daniele Valle hanno effettuato un sopralluogo all’ospedale Sant’Anna di Torino, dove hanno incontrato il Direttore Generale Giovanni La Valle, il direttore sanitario Lorenzo Angelone e il direttore di presidio Umberto Fiandra. «Abbiamo voluto sincerarci di come prosegue l’operazione di scorporo del Regina Margherita dall’AOU Città della Salute e dal futuro Parco della Salute e approfondire le problematiche e le opportunità che questa operazione porterà con sé. Abbiamo anche verificato l’andamento dei lavori che interessano i controsoffitti, dopo i crolli verificatisi nel maggio scorso, ed affrontato il delicatissimo tema delle neonatologie. Ci è stato detto che nessuna decisione definitiva è stata ancora presa sull’eventuale trasferimento al Regina Margherita. Il completamento del piano di scorporo, amministrativo e patrimoniale, dovrebbe arrivare non prima di giugno 2024. Per la parte amministrativa saranno in ogni caso necessarie nuove assunzioni al Regina Margherita, coperte dai fondi del Servizio sanitario regionale (a conferma di quanto da noi sempre sostenuto, ovvero che lo scorporo non è a zero costi!). Infine, si stanno mettendo a punto i protocolli necessari affinché gli operatori che lavorano al Regina Margherita o al Sant’Anna lo possano fare in un regime di convenzioni incrociate, garantendo sempre la sicurezza delle pazienti e dei bambini. In questo quadro di totale aleatorietà, ci preoccupa che per inseguire l’ipotesi dell’IRCCS pediatrico, non si comprometta l’eccellenza ginecologica del Sant’Anna, svuotandolo di professionalità e attività sanitarie legate ai neonati”.

Povertà, Appendino: “Il governo si volta dall’altra parte”

Le parole della deputata di M5S ed ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, in un post su Facebook 

“Nell’ultimo anno sono aumentate dell’11% le persone con difficoltà economiche nella mia città, Torino, in quel Nord in cui spesso si dice che tutto vada bene. Secondo l’ultimo rapporto Caritas, circa 27mila cittadini sono in povertà assoluta e il 25% di chi chiede aiuto è un ex percettore del Reddito di cittadinanza.

Dietro questa cifra ci sono persone che devono chiedere aiuto ai genitori per pagare le bollette, anziani che rischiano di perdere la casa, famiglie che devono rivolgersi alle mense per assicurare un pasto ai figli.

Giorgia Meloni aveva giurato che dopo la cancellazione del Reddito di cittadinanza avrebbe sostenuto i più fragili dando una prospettiva di lavoro a tutti gli altri, invece solo a gennaio 450mila nuclei con minori, anziani e disabili che prendevano il Reddito sono rimasti senza sostegno, mentre i famosi corsi di formazione per gli “occupabili” sono totalmente insufficienti.

Di fronte a queste verità, al governo preferiscono girarsi dall’altra parte inventandosi anche la bufala della povertà diminuita. La smettano di raccontare agli italiani un Paese che non c’è e si mettano a lavorare per chi non riesce più ad andare avanti”.

Terzo settore, Canalis (Pd): “Una legge anche in Piemonte”

PER RAFFORZARE LA COMUNITÀ.

Una norma che recepisce la riforma nazionale del 2017, semplifica ed abroga alcune leggi piemontesi precedenti e introduce alcune novità, come la Consulta regionale del Terzo Settore, i punteggi premiali nei bandi regionali per i comuni che praticano la co-progettazione e le linee guida per definire la collaborazione tra Pubblica Amministrazione ed Enti del Terzo Settore, tramite la co-programmazione, la co-progettazione e l’amministrazione condivisa.

12 marzo 2024 – L’approvazione all’unanimità della PdL Canalis è frutto di un lungo lavoro di mediazione con la maggioranza, in particolare con gli assessori Caucino e Marrone. Segno che il Terzo Settore non è un tema di parte, ma una ricchezza trasversale, in una Regione che vanta un patrimonio storico e un numero particolarmente alto di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative, società di mutuo soccorso, fondazioni ed enti filantropici, che coinvolgono migliaia di lavoratori e volontari.

Una rete silenziosa che tiene in piedi il Paese, in ambito sociale, sanitario, culturale, sportivo, educativo, ambientale. Una rete che rafforza la comunità. Un insieme di enti di natura giuridica diversa, accomunati dalla vocazione no profit, dalla funzione pubblica e dalla finalità dell’interesse generale, come sancito dalla sentenza 131/2020 della Corte Costituzionale.

Pubblica Amministrazione (PA) e Enti di Terzo Settore (ETS) possono agire in sinergia e cooperazione, piuttosto che in spirito di competizione o subordinazione, concorrendo al bene comune.

Il Terzo Settore è fattore di democrazia e di equilibrio tra una possibile deriva statalista oppure liberista della nostra società.

Il Terzo Settore è stato, fin dall’Ottocento, un pilastro della coesione sociale della nostra Regione. Le opere dei santi sociali, le società di mutuo soccorso e le cooperative sono state le prime espressioni organizzate di solidarietà, a fianco delle organizzazioni sindacali, nel tumultuoso periodo della prima industrializzazione.

Ma è soprattutto a partire dagli anni settanta e ottanta del Novecento che il Terzo Settore si rafforza. Anche con l’arrivo delle leggi nazionali, si registra una notevole crescita delle organizzazioni di volontariato, dell’associazionismo di promozione sociale, delle cooperative sociali e delle diverse strutture della formazione professionale e dell’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro.

Indubbiamente questa rete, promossa in particolare dall’ispirazione cristiana o dalla tradizione socialista, ha vissuto un originale ed autonomo protagonismo, ma è stata anche valorizzata da una Pubblica Amministrazione che in Piemonte, ha sempre voluto lavorare insieme a Terzo Settore.

Il Terzo Settore piemontese ha prodotto esperienze straordinarie di innovazione sociale, come la formazione professionale, l’affido familiare, l’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti con fondi sanitari,  ecc.

Con la nuova legge regionale si auspica uno scatto in avanti, come già accaduto con le leggi regionali in Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Molise e Lazio, dando seguito al D.lgs 117/2017, che a livello nazionale ha operato una revisione organica della disciplina degli ETS con la redazione di un apposito codice che ha riunificato all’interno di un unico quadro normativo le singole leggi settoriali (volontariato, promozione sociale e impresa sociale) e ha introdotto in particolare il modello dell’ “amministrazione condivisa” tra Pubblica amministrazione e Terzo Settore, intesi come alleati e partners e non come antagonisti.

Successivamente, la Sentenza della Corte Costituzionale n. 131 del 26 giugno 2020 ha rappresentato una tappa fondamentale del riconoscimento giuridico degli Enti di Terzo Settore e della sussidiarietà, sottolineando che le attività di interesse generale possono essere ben svolte non soltanto dalla PA, ma anche da un’autonoma iniziativa dei cittadini, in linea di continuità con le espressioni della società solidale, fortemente radicata nel tessuto comunitario del nostro Paese. In questo senso gli ETS svolgono funzione pubblica al pari della PA.

Occuparsi delle persone più fragili o in difficoltà, promuovere cause sanitarie, culturali o ambientali, non è statalismo o assistenzialismo, ma tutela dei diritti umani, attuazione della Costituzione e investimento sui legami tra le persone.

Se non insistiamo sul tema della comunità, la nostra democrazia sarà sempre più illiberale e lascerà sempre più indietro chi è meno efficiente e performante.

C’è molto da fare, se Pubblica Amministrazione e Terzo Settore lo faranno insieme, in modo paritetico, avranno più successo.

 

Monica CANALIS – consigliera regionale PD e prima firmataria della legge

Preioni (Lega): “Incontriamo i territori del Piemonte”

“Per tracciare un bilancio dell’attività svolta in Regione”

Nel mese di marzo assessori e consiglieri regionali della Lega incontreranno per due volte i territori del Piemonte. Sarà l’occasione per tracciare un bilancio di quanto fatto sin qui e per ascoltare le istanze dei cittadini a tre mesi dalle elezioni.

Il primo dei due incontri è in programma venerdì 15 marzo alle 20. Si terrà presso la Città Studi di Biella, in corso Pella 28. In questa data i territori coinvolti saranno quelli di Biella, del Vco, di Novara e di Vercelli. Parteciperanno il ministro e senatore Matteo Salvini, segretario federale Lega, e l’onorevole Riccardo Molinari, segretario regionale, oltre che il presidente del gruppo in PiemonteAlberto Preioni.
“La forza della Lega – sottolinea il capogruppo Preioni – è sempre stata quella di stare in mezzo alla gente. Sono stati cinque anni di buon governo e grazie al lavoro della nostra squadra, siamo stati, e lo siamo tuttora, motore del Piemonte. Ora serve continuità per dare vigore allo sviluppo dei nostri territori, con l’opportunità dell’autonomia differenziata”.

“Gli incontri in calendario e quelli che seguiranno rappresentano un momento importante di confronto per illustrare l’attività svolta in Piemonte – fa eco il segretario provinciale Vco, Enrico Montani – alla luce dell’importante appuntamento elettorale che l’8 e 9 giugno prossimi vedrà protagonisti i cittadini della nostra regione”.

Venerdì 22 marzo la Lega si sposterà poi ad Alba per incontrare gli elettori di Cuneo, Alessandria e Asti. L’appuntamento è fissato alle 20.30 presso il Palazzo dei Congressi Morra, in piazza Medford.

Va rimarcato che gli eventi sono a ingresso libero, è però gradita la prenotazione.

I link per prenotare:
BIELLA 15 MARZOhttps://www.eventbrite.it/e/biglietti-lega-motore-del-piemonte-piu-forti-con-lautonomia-852485987537

 

ALBA 22 MARZO: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lega-motore-del-piemonte-piu-forti-con-lautonomia-852611131847?aff=oddtdtcreator

Per info: 3312777475

Minacce di morte a preside anti-Askatasuna, Montaruli (Fdi): “Si indaghi in ambienti Autonomia”

 

“Le minacce di morte firmate con il simbolo di Autonomia Operaia, che verrebbe usato normalmente da Askatasuna, riportano ad anni bui che non devono tornare – a dichiararlo è il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli, commentando la notizia della scritta di minaccia contro il preside del Liceo Einstein, a Torino, diventato noto per aver preso posizione contro l’occupazione della propria scuola da parte dei militanti di Askatasuna . “Al preside Chiauzza, come Fratelli d’Italia, vogliamo far arrivare la nostra solidarietà. Siamo al suo fianco. Ci auguriamo che gli autori possano essere al più presto individuati dalla Digos e che le indagini di rivolgano anche verso il mondo dell’Autonomia. Sarebbe gravissimo si confermasse una correlazione tra questo episodio e quella galassia con cui proprio in queste settimane il sindaco Lo Russo vorrebbe dialogare, regolarizzato il Centro sociale Askatasuna”.

Italia Lib Pop: “Torino-Caselle fatiscente dopo l’inaugurazione”

“È notizia di ieri, ad un solo un mese e mezzo dalla trionfale inaugurazione della riattivazione della Ferrovia Torino Caselle, dell’ennesimo guasto sulla linea che ha causato pesanti disservizi per l’utenza: un convoglio che viaggiava in direzione Aeroporto, dopo numerose soste fuori stazione, ha concluso il suo viaggio anzitempo a Venaria, a causa dell’ennesimo guasto ad una motrice. I viaggiatori, che in’assenza di sistemi di comunicazione sono stati avvertiti personalmente dalla macchinista, costretta a passare in ogni singola carrozza, hanno così dovuto attendere l’arrivo del convoglio successivo per raggiungere le proprie destinazioni”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta l’ultimo episodio, registrato ieri, Lunedì 11 Marzo, e che si aggiunge alla sequela di disservizi che si registrano quotidianamente sulla tratta ferroviaria riattivata a Gennaio scorso.

“Alla soppressione delle corse, spesso nemmeno segnalate all’utenza, ai continui ritardi, anch’essi non segnalati, alla sporcizia di carrozze e stazioni, si aggiungono ripetuti guasti alle vetture e le estreme difficoltà di utilizzo da parte dell’utenza diversamente abile, dovute ad un parco carrozze ormai estremamente datato”, aggiunge Desirò.

“Una situazione che si trascina fin dai primi giorni dalla riattivazione quando, finite le celebrazioni, sono emersi tutti i gravi problemi a cui nessuno sembra voler mettere mano, nonostante le ripetute segnalazioni, ormai quotidiane“, continua Desirò.

“Sono passate alcune settimane dalle passerelle politiche e mediatiche e da allora il bacino servito dalla Torino Caselle, così come l’utenza che ne vorrebbe usufruire per poter raggiungere l’Aeroporto della Città, ha a disposizione un servizio pessimo ed al contempo costoso, che si prefigura sempre più come l’ennesima infrastruttura inaugurata in tutta fretta a favore di telecamere ed a discapito del suo reale stato dell’arte. Un pessimo biglietto da visita per la Città di Torino e per la Regione Piemonte che ancora oggi, nel 2024, non riesce a dotarsi di un servizio di trasporto adeguato per servire, non solo il bacino di Comuni che si affacciano sulla tratta, ma tutti i viaggiatori che partono o arrivano all’Aeroporto di Caselle”, conclude Desirò

Contributi per gli enti socio assistenziali, verso una riforma

“Il sistema dei contributi agli enti socioassistenziali è superato a causa della disomogeneità delle prestazioni”: lo ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone all’interrogazione presentata da Monica Canalis (Pd) in merito, appunto, ai contributi regionali ai 47 enti gestori piemontesi delle funzioni socio assistenziali. In particolare la consigliera ha interrogato “su quali azioni la Giunta regionale intenda mettere in campo per ridurre la disparità del contributo regionale agli enti gestori, senza ridurre il finanziamento alle realtà oggi più sostenute dalla Regione”.

L’assessore ha spiegato che l’assessorato “consapevole dell’esigenza di attualizzare la normativa, ha intrapreso un lavoro di interlocuzione con gli attori principali che operano nel contesto del welfare piemontese, al fine di giungere all’istituzione di un tavolo di lavoro”.

Secondo Marrone per la riforma però “ci vuole un orizzonte di legislatura. Il sistema è superato a causa dei livelli troppo disomogenei delle prestazioni derivanti dall’eccessivo frazionamento amministrativo delle autonomie locali piemontesi, cui sono delegate tali funzioni. Si dovrebbero incentivare gli accorpamenti tra le autonomie locali come accaduto con la raccolta rifiuti e il trasporto pubblico locale”.

Nella replica Canalis ha parlato di un utile chiarimento anche tecnico per una materia complessa dove “l’eterogeneità delle prestazioni deriva da una storica organizzazione dei nostri 47 enti gestori che hanno dimensioni molto diverse, che portano di conseguenza a una disomogeneità di erogazione. Accogliamo con favore la volontà di riforma anche perché i consorzi che sono l’ossatura delle politiche sociali hanno dovuto far fronte a mansioni aggiuntive dovute alla pandemia, all’aumento delle fragilità familiari, dei problemi della salute mentale e alla non coincidenza dei distretti sociali e sanitari. Questa riforma deve andare di pari passo con quella in generale dell’organizzazione delle Unioni di comuni. La legge Maccanti del 2012, di indirizzo sulle Unioni di comuni, necessita di un tagliando. In attesa di riforma già in sede di bilancio si può provare ad appianare le differenze”.