libri- Pagina 68

“Storia di un quadrifoglio che non sapeva di esserlo”

REFRANCORE 12 novembre 2021, ore 21:00 

Presentazione dei romanzi di Gianluca D’Aquino 

REFRANCORE – Lo scrittore alessandrino Gianluca D’Aquino torna in libreria con un romanzo di formazione, “Storia di un quadrifoglio che non sapeva di esserlo”, una piccola guida per condividere l’amore, nata al tempo della pandemia, in un momento storico in cui la vita di coppia è stata messa alla prova dalla surreale esperienza del lockdown.

Il libro sarà presentato il 12 novembre a Refrancore, alle ore 21:00, presso la Biblioteca civica “Massimo Quaglino”.

L’autore dialogherà con la scrittrice Silvia Vigliotti, addentrandosi anche nei temi della biografia romanzata dell’imperatore romano Marco Ulpio Traiano, “TRAIANO – il sogno immortale di Roma”, romanzo pluripremiato e finalista al celebre “Fiuggi Storia”.

Storia di un quadrifoglio che non sapeva di esserlo” è un racconto sulla fedeltà, l’amore e la vita, narrato attraverso l’antropomorfizzazione della flora e della fauna di un prato, in particolare di un quadrifoglio e di un ciliegio, i due protagonisti, che scoprono l’amore e l’infedeltà, e con essi una possibile risposta alla domanda sul senso della vita. La storia è narrata tra metafora ed espressionismo, allegoria e descrizione semplice della natura nella sua essenza, con una forma lineare, talvolta lirica ma sempre essenziale. Il quadrifoglio, che non sa di esserlo, nasce in un prato all’ombra di un meraviglioso ciliegio e fin dal principio si interroga sul senso della propria esistenza, scoprendo e avvicinandosi all’amore grazie al ciliegio, che a sua volta si innamora di lui. Inconsapevole della propria essenza, del suo essere unico, speciale e prezioso, il quadrifoglio conoscerà e proverà anche sentimenti nocivi, così come il ciliegio, sebbene da una prospettiva diversa. Entrambi attraverseranno il tormento di quelle passioni per giungere alla riscoperta del senso delle cose e a come superare i comuni problemi della quotidianità, grazie a un percorso ispirato al principio di consapevolezza.

L’opera è un omaggio al grande autore, recentemente scomparso, Luis Sepúlveda, al quale D’Aquino si è ispirato per genere e stile narrativo, venendo accostato dalla critica proprio al grande scrittore.

Con il romanzo storico “TRAIANO – il sogno immortale di Roma”, l’autore ripercorre la vita di Marco Ulpio Traiano, vissuto a cavallo del I e II secolo, dall’infanzia ai grandi successi militari, fino allo scontro con i Parthi, ai confini dell’impero, dove nessuno era mai arrivato prima e oltre i quali nessuno fu più in grado di andare. Traiano restituì a Roma un senso di civiltà per molto tempo perduto e la portò in quella che sarà ricordata come l’età aurea, passando per le grandi riforme in ambito civile, amministrativo, economico e militare. Basata su solide fonti storiche, l’opera è al tempo stesso biografia e romanzo, e narra di intrighi, amori, amicizie e battaglie, rivolgendosi a ogni genere di lettore.

Il filo della speranza Incontro con Guia Risari

Venerdì 12 novembre 2021

IL VENERDì DELLO SCRITTORE

Moncalieri, ore 18

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Pagina facebook della Biblioteca Arduino @bibliomonc

Il romanzo di Guia Risari edito da Settenove edizioni riporta alla luce la lotta delle ricamatrici siciliane degli anni Sessanta e Settanta per i diritti del lavoro. Nel 1973 la rivolta delle ricamatrici di Santa Caterina Villarmosa portò all’approvazione della legge che regolamenta il lavoro a domicilio. Nel piccolo paese siciliano furono proprio le donne a denunciare gli intermediari che le sottopagavano. Vita, la voce narrante di questo romanzo, è un’anziana ricamatrice che decide di trasmettere alla nipote lontana i suoi ricordi. In pagine piene di vivacità, saggezza e rimandi al presente, rievoca l’amore, il lavoro, le compagne di ricamo e di lotta, la Cooperativa e le speranze. Nel 1976, alcune ricamatrici di Santa Caterina Villarmosa, capeggiate da Filippa Pantano, crearono la Cooperativa La Rosa Rossa per fronteggiare unite i compratori. E quando le ricamatrici cominciarono a ottenere le prime importanti commesse, degli anonimi boicottarono il loro lavoro e affossarono la Cooperativa.
Il tempo ha cancellato quasi tutto, ma la legge rimane, come la memoria del coraggio e dell’intelligenza delle lavoratrici che hanno osato alzare la testa. Un libro che è un omaggio alla capacità di lottare, e ricostruisce un universo ricco di valori, affetti, storie.

Un libro che è un omaggio alla capacità di lottare, e ricostruisce un universo ricco di valori, affetti, storie – commenta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Un testo nel quale in ogni pagina vibrano partecipazione empatica, gusto del dettaglio, tematiche sociali”.

Guia Risari è scrittrice per l’infanzia e autrice di saggi e romanzi, ricercatrice, traduttrice e giornalista. In Italia, ha pubblicato, tra gli altri, per Einaudi ragazzi, Mondadori, San Paolo, Eli, Topipittori, Beisler. All’estero per Memo, Baron Perché, A buen paso. Ha tradotto romanzi e saggi dal francese e dall’inglese per prestigiose case editrici, tra cui Feltrinelli, Giuntina, Einaudi. Collabora con case editrici, riviste, compagnie teatrali, radio e quotidiani.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Valérie Perrin   “Tre”     – edizioni e/o-      euro 19,00

Quello che Valerie Perrin scrive si trasforma in oro e con il romanzo “Tre” bissa lo strepitoso successo che aveva ottenuto con “Cambiare l’acqua ai fiori” , storia di Violette, guardiana di un cimitero.

Questa volta, la compagna del regista Claude Lelouch, narra la storia di un’amicizia che tutto aveva significato in gioventù’ per i tre protagonisti cresciuti a Comelle, piccolo agglomerato di vite nella provincia francese, in Borgogna.

Oltre 600 pagine scandite come una sorta di thriller articolato su due piani temporali: il passato, dal 1986 agli anni duemila; e il presente nel 2017. Tutto ruota intorno al legame tra Etiénne Beaulieu, Adrien Bobin e Nina Beau; nato quando erano ancora bambini e vivevano quasi l’uno per l’altro. La loro amicizia era lo scudo che li rendeva più forti nei confronti del mondo e della vita, e sembrava indissolubile. Erano una corrazzata, facevano cartello erigendo un muro invalicabile per gli altri. Poi qualcosa è accaduto, le loro vite sono andate avanti… ed ora che sono adulti non si parlano più ormai da 14 anni.

Etienne sembra il più superficiale, ma è anche parecchio affascinante; dello studio gli importa poco ed è abile nel copiare dagli altri due. La sua specialità è piacere alle ragazzine che si ripassa una dopo l’altra senza coinvolgimento sentimentale.

Una relazione che sembra resistere un po’ di più, anche se gli va decisamente stretta, è quella con Clotilde. Lei gli si appiccica, poi rimane incinta e vai di complicazioni. La giovane scompare misteriosamente e di lei non si saprà più nulla…..almeno fino a quando, 30 anni dopo, in fondo al lago viene ritrovata la carcassa di un auto con dentro un cadavere di donna.

Adrien è responsabile, studioso e maturo; non è popolare come Etienne, non piace molto ed è sempre un po’ appartato. L’amicizia con Etienne gli infonde sicurezza perché in qualche modo compensa le sue lacune.

Vive solo con la madre, mentre è ignorato dal padre sempre lontano e la cosa gli procura una sorda sofferenza.

Ma il vero collante di questa amicizia è Nina. E’ lei, dapprima bambina e poi adolescente, il perno intorno al quale si muovono gli altri due. Anche lei ha un buco nell’anima dal momento che la madre l’ha abbandonata ancora in fasce. Vive con il nonno Pierre che fa il postino ed è una roccia per la nipotina.

I tre hanno progetti anche per il futuro, che sognano insieme a Parigi.

Poi la vita, con le sue sorprese, spariglia le carte e molte cose si metteranno di traverso: lutti devastanti, scelte infelici –come il matrimonio di Nina-, malattie, lontananza, incomprensioni …e tanto altro che vi condurrà sui sentieri sempre più divergenti dei tre amici.

Sullo sfondo aleggia costante il mistero della scomparsa di Clotilde e la storia si srotola all’indietro tra continui colpi di scena, e lo sfilacciarsi della magia che teneva uniti Etiénne. Nina e Adrien…..

 

Claire Messud   “Quando tutto era in ordine”   -Bollati Boringhieri –   euro  19,00

Questa è la storia di due sorelle, orfane di padre (falciato dalla guerra), che la vita conduce per strade diverse e lontane, con destini divergenti. Ed è anche un romanzo sull’imprevedibilità dell’esistenza.

Sono le inglesi Virginia ed Emmy, hanno 4 anni di distanza e da piccole oltre ad essere compagne di giochi, bisticciavano anche parecchio, sorvegliate dalla madre Melody Simpson che le ha cresciute da sola.

Poi le loro esistenze avevano preso forma, ma non proprio quella che avevano sognato.

Emmy ha sempre saputo cosa voleva e pure come ottenerlo. A 20 anni annuncia a madre e sorella che lascia la loro umile casa, a sud di Londra, per sposare William. Ricco australiano che la porta a Sidney, dove, agli albori del matrimonio, la diletta con i tour degli allevamenti di famiglia  nell’outback.

Dalla coppia nasce Portia ed Emmy avvia una fiorente carriera scrivendo per i giornali del marito di ristoranti, luoghi ameni ed alta società. Insomma era convinta di aver fatto centro con un’esistenza piacevolissima. Ma la fortuna le gira di colpo le spalle quando il marito la lascia per stare con Dora, moglie di un suo caro amico, relazione che manda all’aria due matrimoni.

E’ così che a 47 anni, Emmy decide di andare a lenire le sue ferite sull’isola di Bali, dove cerca di ritrovare se stessa, ma finisce anche per incontrare personaggi non sempre limpidi.

Virginia, di indole timida, riservata e parecchio introversa, si era sempre sentita come terrorizzata dalla sorella. Il suo raggio di azione non si è mai allontanato da Londra, e fin da giovane ha avuto solo delusioni amorose.

Lavora in un ufficio dove l’avvolge e stravolge l’infatuazione per un suo collega, diventato da poco suo superiore, e soprattutto sposato. Così, Virginia da anni ha deciso di rivolgere i suoi sentimenti d’amore solo più a Dio.

Poi un bel giorno, la madre Melody, la cui famiglia è originaria dell’isola di Skye, decide di voler rivedere l’isola e trascina Virginia con sé. Per le due è l’inizio di un viaggio sulle tracce del loro passato.

Insomma due sorelle non più giovanissime che si ritrovano a fare i conti con la vita e se stesse su due isole diversissime e a latitudini opposte. Lontano dalle loro confort zone faranno passi importanti ……

 

Anna Bailey  “Chi ha peccato”    -Feltrinelli-     euro   19,00

Questo romanzo di esordio attinge dall’esperienza personale dell’autrice che ha avuto modo di vivere per un certo periodo in una piccola cittadina americana, osservando le dinamiche di un clima provinciale ammantato di falso perbenismo.

Anna Bailey è una giovane inglese, nata a Bristol nel 1995, che a un certo punto, dopo aver studiato scrittura  creativa si è trasferita nel Colorado, in un minuscolo centro degli Stati Uniti più profondi e Trumpiani dove ha fatto la barista, sognando di pubblicare una sua opera.

Ebbene ci è riuscita ed ha fatto subito centro con questo romanzo diventato già best seller, che non sempre scorre come dovrebbe, ma ha comunque il pregio di scandagliare i meandri dell’ipocrisia, venata di puritanesimo e con abbondanti dosi di razzismo.

 

La storia inizia con una nottata in cui gli studenti di una cittadina festeggiano la fine della scuola  ritrovandosi in un’area fuori città che confina con un bosco e si chiama  Tall Bones.  E’ uno spiazzo formato da 6 rocce bianche alte circa 4 metri, una sorta di misteriosi monoliti coperti da graffiti. Cornice perfetta per trasgredire, bere e drogarsi, sognando nuovi orizzonti e libertà.

Anche le 17enni Emma e Abigail partecipano ai bagordi.

Emma ha origini messicane da parte di padre e la cosa la penalizza perché i compagni la isolano, prendendola in giro per il colore della sua pelle.

Invece Abigail piace parecchio anche se fa parte della feccia bianca della comunità ed è quindi una “White trush”., La sua  è un’esistenza complicata dai problemi che ha in famiglia: padre alcolista tendente alla violenza, madre perennemente depressa e fratelli fuori dalle righe. La sera della festa si lascia andare e supera il limite di sicurezza inoltrandosi nella boscaglia con un ragazzo.

Non farà più ritorno e sulla sua misteriosa scomparsa –fuggita, rapita o uccisa?- si avvita il romanzo che mette a fuoco il mondo asfittico della cittadina. I principi su cui si reggono i rapporti sono improntati ai requisiti tanto osannati da Trump: se sei eterosessuale, bianco e benestante allora tutto va bene. Chi non rientra in queste categorie è cittadino di serie B e a poco serve l’apparente spirito religioso della comunità che predica bene ma razzola male con intolleranza, egoismo, omertà.

Un esempio lampante: quando la madre di Abigail confessa al prete di voler denunciare il marito che la picchia, l’uomo di chiesa cerca di convincerla a non farlo.

Dietro il perbenismo di facciata si celano tanti scheletri negli armadi e in un continuo rimando tra presente e passato l’autrice suggerisce indizi vari che raccontano come Abigail avesse un carattere ribelle e sfrontato che in qualche modo spaventava quelli con cui aveva legami.

L’unica davvero interessata alle sue sorti è Emma, che però deve  fare i conti con segreti inconfessabili. Perché tutti, giovani e adulti, sembrano avere comparti segreti da nascondere agli altri e l’amica scomparsa  non è la persona che lei credeva……..

 

Marta Perego   “M come Milano”   – Edizioni BEE le città-  euro 15,00

Molti di voi probabilmente la seguono su Instagram dove parla di libri, intervista in diretta gli scrittori del momento, ma è anche esperta e appassionata di cinema (ha appena seguito la Mostra del Cinema di Venezia e l’ha raccontata sul web). Insomma è una rampante giornalista che divide il suo affascinante loft milanese con l’adorato yorkshire Marcello, ripreso in tutte le sue più simpatiche performance.

Marta Perego è nata a Desio nel 1984 ma è a Milano che ha innestato il suo cuore, il suo lavoro e le sue passioni. Ed è al capoluogo meneghino che ha dedicato il suo ultimo libro; poco meno di 300 pagine spumeggianti in cui sciorina più argomenti. Storie varie e assortite, tra le quali ritratti di Camilla Cederna, Alda Merini, ma anche Mariangela Melato e Giorgio Gaber. Parla di fenomeni digital, giornalismo e cinema, creatività e percorsi vari nelle vie cittadine.

Precisa che «Non è una guida, non è uno sfogo personale, non è una raccolta di biografie» e che le piacerebbe fosse «…territorio di un incontro tra lettore e i luoghi  che attraversiamo».

Così ci racconta di come ha trovato casa nel quartiere di Barona, rimettendo a nuovo una sorta di luogo decadente di cui ha subito intuito le grandi potenzialità. Oggi è da questa sua tana -affascinante loft soppalcato e con tanto di giardino- che ci racconta libri, scrittori e cinema.

In “M come Milano” colora la sua visione della città anche con le sue esperienze affettive deludenti, con le ricadute e le risalite che a Milano sembrano ingranare prima, perché afferma «..è la città  del lavoro….Se sei capace e te  la sai cavare qualcosa da fare la trovi».

Lei c’è riuscita egregiamente e in queste pagine vi divertirete parecchio nello scoprire come ha fatto.

Può essere anche l’occasione giusta per scoprire altri suoi libri:

 

“La felicità è a portata di Trolley”    -De Agostini-   euro  16,00

In cui sciorina le sue esperienze di viaggiatrice cittadina del mondo, a partire dalle misure del trolley in cui mettere parte di noi stessi al momento di intraprendere un viaggio. Un libro divertente e semiserio in cui suggerisce spunti di pensiero e bagaglio più idoneo.

 

“Le grandi donne del cinema”   -De Agostini-

Qui scende in campo il suo sguardo appassionato di cinefila e racconta le vite fantastiche, ma a volte anche turbolente, di 30 star indimenticabili. Da Audrey e Katharine Hepburn, Ingrid Bergman e l’indimenticabile Rossella di “Via col vento” Vivien Leigh, alle contemporanee tra cui Kate Winslet, Jennifer Lawrence, Uma Thurman e Jody Foster o Valeria Golino; passando per mostri sacri come l’altera Catherine Deneuve, Brigitte Bardot e Sophia Loren.

Un brillante excursus sulle protagoniste dagli anni 30 con una splendida Greta Garbo e  poi a seguire le trasformazioni dei canoni di bellezza, il rapporto con il pubblico e i fans. Un interessante libro divulgativo che fa anche il punto sulla settima arte e da gustare biografia per biografia, scritte tutte con competenza e bravura.

“Forse Armate”, manuale di sopravvivenza per chi ama un militare

La vita militar-coniugale raccontata dalla scrittrice e  cabarettista di Zelig Giancarla Tiralongo.

E’ stato davvero un piacere per me intervistare Giancarla Tiralongo e partecipare alla presentazione del suo libro, “Forse Armate. Manuale di sopravvivenza per chi ama un militare,al Salone del Libro di Torino. Forse perché il tema mi coinvolge direttamente, o semplicemente perché credo che sia interessante conoscere la vita delle “famiglie in divisa”, ammetto che l’opportunità di promuovere la lettura di  questo manuale di sopravvivenza mi rende particolarmente entusiasta.

Giancarla Tiralongo è una scrittrice, una cabarettista che ha esordito nel laboratorio di Zelig, una imprenditrice ma soprattutto la moglie di un militare.

Questo libro, edito da Salomone Belforte e alla sua seconda edizione, nasce proprio dall’esperienza coniugale della Tiralongo,dall’esigenza dell’autrice di raccontare la vita delle famiglie militari, le difficoltà e la necessità di riorganizzarsi e di reinventarsi, di ricreare ogni volta una stabilità che già si sa che prima o poi si dovrà abbandonare per continuare la vita nomade in mimetica.

Dalle piccole cose, come trovare un bar dove prendere il caffè, alle problematiche più importanti come inserirsi in una nuova città, in un nuovo tessuto,  trovare la casa e  la scuola per i figli, la vita “militar-coniugale” porta con sé tutta una serie di incertezze e preoccupazioni poco conosciute, se non da chi le vive sulla sua pelle, che Giancarla Tiralongo ha voluto mettere su carta dopo anni di esperienze ma anche riflessioni, di episodi curiosi ma allo stesso tempo rivestiti dalla terribile angoscia di poter perdere i propri cari. E proprio a quest’ultimo sentimento, che permea la vita delle compagne o dei compagni dei militari, GiarcarlaTiralongo ha dedicato diverse parti del suo libro con racconti da brivido come quando i Carabinieri suonarono alla sua porta mentre il marito era in Afghanistan.

“Forse Armate” è un libro che, tra il serio e il faceto, con ironia ma indubbiamente con grande serietà e probabilmente con necessità terapeutica e spirito solidale, racconta la vita di famiglie “diverse” con i pregi e i difetti di tutte le altre, ma con caratteristiche e peculiarità che, a tratti,  diventano totalizzanti e che si infiltrano anche nella vita senza divisa come per esempiol’utilizzo di un certo linguaggio, il militarese.

Quando sposi un militare dunque, sposi anche il suo Comandante, il suo Reggimento e tutta una serie di abitudini, regole e sacrifici che non conoscevi, intraprendi anche tu, in un certo senso, la sua carriera.

Giancarla Tiralongo ci tiene a dire, però, che è immensamente fiera di aver sposato un soldato, che è orgogliosa della sua disciplina, dei valori di cui si fa portatore, della scelta di servire la Patria anche  a costo di un sacrificio enorme, come recita il nostro Inno, “siam pronti alla morte, l’Italia chiamò”.

Maria La Barbera 

Festeggia il suo primo compleanno la Gian Giacomo Della Porta Editore

Una  giovane casa editrice attenta e vicina al mondo degli autori

La Gian Giacomo Della Porta editore ha festeggiato il suo primo anno di vita; è, infatti, una casa editrice di nascita recente, avvenuta il 9 novembre 2020, che si è  subito voluta contraddistinguere per la sua capacità e volontà  di porsi più  vicina al mondo degli autori, per comprenderne le difficoltà e per superarle insieme.

Una sfida che è  riuscita perfettamente a affrontare in questo primo anno di attività la casa editrice fondata dal poeta torinese Gian Giacomo Della Porta, che ha dimostrato come editoria e poesia possano costituire un sottile fil rouge, a volte inscindibile. L’amore per la scrittura, infatti, e il suo desiderio di rendere i testi reali e vivi sulla carta si sono accompagnati alla sua profonda passione poetica. Un testo edito dalla casa editrice è  quello intitolato “Salvi a metà”, volume di poesie in cui Gian Giacomo Della Porta ripercorre i miti romantici  letterari legati alla figura del poeta, cercando di smitizzarli. Molti i libri che sono stati editati in questo anno di vita dalla casa editrice Gian Giacomo della Porta Editore, alcuni di narrativa, altri di poesia, altri ancoradi saggistica. Tra i volumi di narrativa, ad esempio, il romanzo dal titolo “Io non ti voglio più “ dell’autrice Mara Antonaccio, e “Il niente che è  tutto” di Marianna Ansaldi. Il primo dei due libri, che si può  ascrivere a generi diversi, riuscendo a racchiuderli in una sintesi perfetta, si potrebbe definire un romanzo di formazione anche a carattere autobiografico per i numerosi riferimenti rispetto alle vicende della vita dell’autrice, biologa di origine pugliese, ma torinese di adozione. Il secondo si pone come la riflessione dell’autrice verso se stessa, il suo desiderio di non abbandonare mai la tenacia e la voglia di combattere che l’hanno contraddistinta in passato.

La casa editrice ha anche editato saggi, tra cui un testo dal titolo “Social Media”, un’interessante indagine  condotta a due mani dal giornalista Guido Barosio e da Raffaella Cenni sulle modalità  con cui, nell’era della comunicazione, siano i social media guidino il flusso delle informazioni, da quelle private a quelle professionali.

La casa editrice ha poi editato la raccolta “Donne che leggono”, silloge di poesie tutte al femminile, dapprima pubblicate sui social media, composte da donne che hanno trasmesso esperienze di vita e emozioni personali.

Tra i testi poetici editati quello intitolato “Volgar’Arte”, dell’autore Pierangelo Cardia, una silloge che si presenta come il diario speculativo di un uomo capace di riflettere sulla solitudine, con la lucidità propria di chi ha scoperto la strada della saggezza.

In occasione del centenario della nascita, la Gian Giacomo Della Porta Editore ha anche presentato il bando del Premio letterario intitolato a Maria Luisa Spaziani, poetessa, traduttrice e aforista di origine torinese, che a lungo soggiornò in Francia, a Parigi, a  partire dal 1953, anno del conseguimento di una borsa di studio.Dalla conoscenza e dal sodalizio artistico con lo scrittore Eugenio Montale prese avvio la stagione poetica di Maria Luisa Spazianiche, a metà  degli anni Cinquanta, pubblicò la sua prima raccolta di liriche intitolata “Le acque del sabato”, nella collana Lo Specchio.

Alla scrittrice, di cui ricorrerà nel 2022 il centesimo anniversario della scomparsa, è dedicato questo Premio letterario

Mara Martellotta 

La rassegna mensile dei libri di ottobre

Torniamo a occuparci dei libri più letti e commentati dai membri del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri nel mese di ottobre 2021.

Speciale Nobel 2021

Nel mese che ha visto assegnare il premio Nobel a Abdulrazak Gurnah il post più cliccato dai nostri lettori è proprio Il Disertore (Garzanti, 2021); il nuovo premio Nobel per la fisica è invece italiano e autore di un interessante saggio divulgativo, La Chiave, La Luce e L’Ubriaco di Giorgio Parisi (Di Renzo Editore, 2021); infine, rimanendo in tema, una discussione molto interessante ha riguardato Anna Politkovskaja e vi rimandiamo all’approfondimento su dei lei, a cura della nostra redazione Dmitrij Muratov, NOBEL PER LA PACE 2021, dedica il suo premio alla scrittrice Anna Stepanovna Politkovskaja;

Andar per libri e non solo

Attraverso i romanzi vincitori del premio Strega, raccontare l’Italia e i cambiamenti sociali e di costume che l’hanno segnata negli anni, per promuovere la conoscenza della nostra narrativa più recente: è l’obiettivo di Nel nome della Strega – Su e giù per un’Italia letteraria, ciclo di incontri presso la Biblioteca di Busto Garolfo, a cura di Cristina Costa e Maria Grazia Farollo . Calendario completo e informazioni sul sito della biblioteca o sulla pagina FB de Il Passaparola dei libri.

Speciale scrittori emergenti

In collaborazione con Novità in libreria, vi invitiamo a conoscere con noi il collettivo letterario Lulu che fa storie (www.luluchefastorie.it), fondato nel 2018 da Cristiana Danila Formetta: il collettivo offre interessanti opportunità per gli autori esordienti senza dimenticare l’etica che dovrebbe sostenere ogni iniziativa editoriale.

Incontri con gli autori

Da poco Claudio Piersanti ha vinto il Premio Boccaccio: questo mese vi presentiamo l’intervista che ha gentilmente rilasciato alla nostra redazione l’autore di Quel Maledetto Vronkj (Rizzoli).

In ottobre, novitainlibreria.it ha incontrato Marco Ferrentino, scrittore al suo esordio con il romanzo fantasy May Tomorrow Never Come, (Bookabook); Katia Calandra é una scrittrice urbinate, autrice di romanzi come La vita fra i capelli (Altromondo, 2015), Lo chiamavano Geronimo (Aras, 2016) e Scodì (Monetti 2018) : da poco è tornata in libreria con La Cucitrice (Bookness, 2021) e noi l’abbiamo intervistata; Annalisa Coluzzi e Marco Muscarà sono gli autori di Non fidarti di Cappuccetto Rosso pubblicato da Edizioni Efesto: la nostra redazione ha fatto una chiacchierata con loro e potete leggerla sul nostro sito.

Leonardo Alessandro Tridico è l’autore di Namowal, un romanzo ambientato nell’antica Cina: scoprite il suo autore leggendo l’intervista che ha rilasciato alla nostra redazione.

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Il fascino dell’imperfezione

Alla Libreria Binaria 

IL FASCINO DELL’IMPERFEZIONE. DIALOGHI CON DOMENICO QUIRICO

MERCOLEDÌ 3 NOVEMBRE 2021 ORE 18:30  BINARIA CENTRO COMMENSALE, VIA SESTRIERE 34
CON L’AUTRICE, TIZIANA BONOMO, SARÀ PRESENTE DOMENICO QUIRICO, PROTAGONISTA DEI RACCONTI, DEI DOCUMENTI E DELLE INTERVISTE CHE COMPONGONO UN LUNGO, INTENSO DIALOGO CON IL GIORNALISTA, A PARTIRE DAI TEMI CHE CARATTERIZZANO IL SUO ESTESO VIAGGIO DI TESTIMONE E DI GRANDE NARRATORE.
MODERA PAOLO GRISERI DI LA STAMPA.
 IL LIBRO, EDITO DA JACA BOOK, PROPONE 280 PAGINE E OLTRE SETTANTA IMMAGINI PER RACCONTARE L’UOMO E IL GRANDE GIORNALISTA.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA A BINARIA@GRUPPOABELE.ORG OPPURE SU WHATSAPP. PER TUTTI GLI EVENTI È NECESSARIO ESIBIRE IL GREEN PASS

Ezra Pound e la musica nel libro di Mattia Rossi a LibrInValle

Un terreno ancora inesplorato: il rapporto di Ezra Pound con la musica nel libro di Mattia Rossi a LibrInValle il 5 novembre a Moncalvo

Il settimo appuntamento di ‘LibrInValle’, rassegna letteraria itinerante dell’Unione dei Comuni della Valcerrina-Area Cultura nasce grazie alla collaborazione con l’Associazione Aleramo Onlus ed il Comune di Moncalvo. Venerdì 5 novembre, alle ore 17.30, nel Polo culturale museale della Città Aleramica, con ingresso da piazza Buronzo, verrà presentato il libro di Mattia Rossi, ‘Ezra Pound e la musica – Da Omero a Beethoven’, libro edito per i tipi di Eclettica Edizioni nella collana Secolo Breve. La presentazione nasce dal protocollo d’intesa tra l’Unione Valcerrina ed il Comune di Moncalvo per la collaborazione in campo culturale e turistico della Città di Moncalvo e del territorio valcerrinese e grazie alla sensibilità di Aleramo Onlus. I lavori verranno introdotti dal presidente di Aleramo Onlus, Maria Rita Mottola, poi il consigliere delegato alla cultura dell’Unione Valcerrina Massimo Iaretti, dialogherà con Mattia Rossi. L’autore riscopre il legame con la musica che per il poeta americano non fu affatto secondario. Nell’excursus di questo rapporto tra le due arti, musica e letteratura,che durerà per tutta la vita dello scrittore, vengono approfondite le varie fasi di approccio alla Musa, dallo studio della musica sacra, alle recensioni di Pound come critico musicale prima, come saggista musicale poi, alle sue composizioni, all’organizzazione dei concerti a Rapallo, con gli ‘Amici del Tigullio’, all’importante e decisivo ruolo avuto nella riscoperta di Vivaldi  Mattia Rossi, in questo scritto, unisce la capacità comunicativa diretta propria del giornalista con la conoscenza della materia del critico musicale. Ha, infatti pubblicato studi ed articoli specialistici sul canto gregoriano, sulla musica trobadorica, sulla musica nella Commedia di Dante in diverse testate nazionali ed internazionali.

 

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Giancarlo Marinelli “11” -La nave di Teseo- euro 18,00

Potremmo definirlo un romanzo corale in cui Marinelli ricostruisce 30 ore che precedono l’attacco alle Torri Gemelle e lo fa attraverso spezzoni di vita in cui si intrecciano più voci. Una sorta di polifonia, narrata con ritmo cinematografico e che mette insieme un caleidoscopio di personaggi.
20 anni dopo tutti ricordiamo il peggior attacco terroristico che ha cambiato il mondo. Alle 8,45 dell’11 settembre 2001 un aereo di linea si schianta contro la Torre Nord scatenando l’inferno; alle 9,03 un secondo aereo si infila in quella Sud; alle 9,37 un terzo colpisce il Pentagono. E’ il peggior attacco non solo agli Stati Uniti ma a tutto l’occidente. A scatenarlo è al Qaeda.
Alle 9,59 la torre Sud crolla in un gigantesco tornado di polvere, distruzione e morte; e poco dopo tocca alla torre Nord; e alle 10,03 il volo United 93 si schianta al suolo, a Shanksville in Pennsylvania. Dei passeggeri che avevano cercato di sventare l’attentato resta ben poco… l’esplosione li ha disintegrati.
Il bilancio delle vittime è agghiacciante. Muoiono 2977 persone; i feriti sono più di 6000.
Ma Giancarlo Marinelli fa un passo indietro nel tempo che precede la tragedia: dalle 2,12 di notte del 20 settembre alle 9,06 del mattino dopo. E’ questo l’arco temporale in cui ricompone le vite di vari personaggi, da quelli più famosi a quelli sconosciuti; e sono tutti reali.
Tra loro, il presidente americano George W. Bush alcolista pentito ma sempre sulla soglia della tentazione; la moglie Laura alle prese con tragedie del suo passato; la consigliera per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice.
Lo scrittore Harold Pinter che pronuncia un discorso spinoso contro gli Stati Uniti mentre sta per ricevere la laurea honoris causa all’ateneo di Firenze.

Poi ci sono padre Mychal Judge, prima vittima certificata che seguì i pompieri all’interno delle Twin Towers; Konstantin Petrov, giovane esule estone che fa l’elettricista al piano 106 della torre Nord e con la sua macchina fotografica immortala oggetti minimi del cuore finanziario della Grande Mela.

E ancora, tra gli altri, Alia Ghanem, madre di Osama Bin Laden che nel nulla del deserto afghano attende di incontrare il diabolico figlio.

Un’angolazione inedita da cui guardare la peggior tragedia del nostro tempo, e un libro dai tratti epici e commoventi.

 

Ana Maria Matute “Ricordo di un’ isola” -Fazi Editore- euro 17,00

L’autrice, nata a Barcellona nel 1925 e morta nel 2014, è una delle scrittrici più importanti del 900 spagnolo; ha iniziato a scrivere all’età di 16 anni e da allora non si è più fermata. Ha vinto numerosi premi prestigiosi ed è stata anche candidata al Nobel.
“Ricordo di un’isola” è del 1959, ed è il primo volume di una trilogia che ora Fazi ha il grande merito di portare in Italia.
E’ un romanzo di formazione ambientato durante un’estate nell’isola di Maiorca. E’ lì, lontano dagli echi della guerra civile spagnola che viene spedita la giovane Matia. E’ un’adolescente in piena ribellione. E’ stata espulsa dal convento in cui studiava per aver sferrato un calcio alla priora; è orfana di madre ed abbandonata dal padre.
L’estate che l’aspetta la vede ospite della ricca nonna sull’isola di Maiorca, dove divide spazio e tempo con la zia Emilia e soprattutto con il cugino Borja.
Lui ha 15 anni, la tempra del furfantello imbroglione, è incline alla tristezza e bravissimo nel dissimulare con la nonna i suoi veri sentimenti.
Matia ha 14 anni, anela ad essere amata e in qualche modo finisce soggiogata dal cugino; entrambi si sentono fuori posto e soprattutto si annoiano a morte.
Così tra lezioni private, sigarette fumate di nascosto e fughe in barca verso antri nascosti ammazzano il tedio, inanellando una scorribanda dopo l’altra, insieme ad altri ragazzini costretti come loro sull’isola.
Tra i vari giovani del luogo Matia è attratta soprattutto da Manuel, che è di una famiglia tenuta un po’ ai margini della vita isolana. Cosa provi esattamente per lui è cosa che scoprirete leggendo, così come vi addentrerete in un racconto che sviscera la ribellione adolescenziale, il senso di abbandono, la difficoltà di crescere e la perdita dell’innocenza che prelude a un’età più matura, in cui non tutto è bene.

Roberto Cotroneo “Loro” -Neri Pozza- euro 17,00

Ha pennellate gotiche questo enigmatico romanzo in cui Cotroneo mette a fuoco un concetto a lui caro, quello del bene e del male. E lo fa imbastendo una storia in cui compaiono fantasmi e misteri.
Dal diario che Margherita scrive dall’Australia, -dove ha ripreso e sta completando gli studi universitari-emerge la cronaca di una sua inquietante esperienza precedente, nell’estate del 2018.

Racconta di quando è stata assunta come istitutrice di due gemelle di 10 anni, Lucrezia e Lavinia Ordelaffi. Appartengono ad una famiglia aristocratica e vivono in una villa di vetro: unica e prestigiosa, priva di muri esterni, progettata da un architetto famoso, immersa in un parco alle porte di Roma.
E lì che Margherita deve badare alle bimbe, bionde, bellissime, molto dotate e intelligenti. Talmente identiche che persino i genitori a volte stentano a riconoscerle; ma soprattutto misteriose e a tratti decisamente inquietanti.

E’ la loro madre, Alessandra –altro personaggio che riserverà sorprese- che spiega a Margherita quello che dovrà fare. Insegnare alle gemelle due lingue straniere, impartire lezioni di pianoforte a Lucrezia; perfezionare l’attività agonistica di Lavinia, particolarmente portata per l’equitazione.
A prima vista sembra facile, però le bambine monozigoti hanno un mondo privato ed esclusivo: hanno codici e segreti che solo loro possono decodificare. E c’è’ di più…….

Margherita si troverà di fronte a fenomeni inspiegabili, presenze misteriose, apparizioni e scomparse, sulla soglia di un altro mondo e con lo spettro di morti antiche che forse sono tornate per vendicarsi.
A confondere le idee si metteranno anche altri personaggi (dipendenti della famiglia) e soprattutto il padrone di casa Umberto che adora e vizia le figlie e porta ulteriore scompiglio nel cuore e nella mente di Margherita.

Ps. La bellezza della copertina merita un approfondimento. La foto è dell’artista olandese Gemmy Woud- Binnendijk che riproduce -in foto magnifiche- pose, costumi, gioielli, luci e atmosfere dei dipinti antichi, soprattutto del XVII secolo. Andate a vedere il suo sito e scoprirete un mondo di bellezza, lontano ma allo stesso tempo genialmente contemporaneo.

 

 

Alberto Angela “L’inferno su Roma” -Harper’s Collins- euro 19,50

Non ha bisogno di presentazione Alberto Angela, giornalista, paleontologo, naturalista e, tra le altre cose, conduttore di programmi di successo di divulgazione storica e scientifica.
Questo libro è il secondo della trilogia su Nerone; segue “L’ultimo giorno di Roma” del 2020, e narra il grande incendio che distrusse l’urbe, dall’innesco sabato 18 luglio del 64 D.C. fino al nono giorno, il 27 luglio.
Ci ricorda che la maggior parte degli storici concordano nell’affermare che l’incendio non è imputabile a Nerone, e ricostruisce anche la genesi dell’idea dell’imperatore incendiario.

Angela ripercorre come in un romanzo, scorrevole e appassionante, una tragedia che è stata studiata a fondo, ma che presenta ancora parti lacunose. E lo fa con un approccio interdisciplinare che include dati archeologici, storici; inoltre ha coinvolto vari esperti e studiosi, dai meteorologi ai vigili del fuoco.
La narrazione vi catapulta nelle strade romane dell’epoca, lungo la via dei “vestiarii” che costeggia il Circo Massimo: la concentrazione di legname più grande della città, una bomba incendiaria pronta ad esplodere.

Tutto parte da un banale incidente. Una giovane schiava tenta di sfuggire alla presa del suo padrone ubriaco che inavvertitamente urta una lucerna e la fa cadere: da un’esile fiammella il fuoco inizia a crescere. Lingue di fuoco avvolgono il Circo Massimo. L’incendio divampa, alimentato dal vento e divora tutto quello che incontra. E’ l’inizio della fine di Roma ed entra di diritto nelle pagine di Storia.
Alberto Angela è magistrale nel raccontarvi i fatti e farvi sentire come se foste presenti, spettatori della tragedia, che lui sa ricostruire come in un set che appassiona dall’inizio alla fine.

 

Juan Gómez – Jurado “Regina Rossa” -Darkside Fazi Editore- euro 18,00”

Questo volume è il primo di una trilogia e in Spagna è al vertice delle classifiche e delle vendite. Non è il primo libro scritto dal giornalista radiotelevisivo Juan Gómez –Jurado (l’esordio fu un thriller vaticano “La spia di Dio”, pubblicato da Longanesi nel 2006), ma è il primo suo grande successo. Per scrivere “Regina Rossa” ha impiegato tre anni, fatto ricerche, consultato esperti e il risultato di tanto lavoro si vede.
Gran parte del merito consiste in una scrittura veloce, quasi visiva, continui colpi di scena e una trama accattivante.
Ma il vero colpo da maestro è la protagonista Antonia Scott. Non una poliziotta, né una criminologa; non porta armi né distintivi ma ha un quoziente intellettivo eccezionale ed ha risolto decine di casi. Capisce subito più cose immediatamente, forse troppe e a volte rischia di andare in tilt.
Non sente gli odori, in passato ha avuto qualche inciampo e la sua dose di sofferenza.
Intelligentissima, ora attraversa una crisi senza fondo. Si porta dietro il peso di un marito in coma e un figlio affidato a suo padre che è un ambasciatore inglese piuttosto cinico. E dettaglio non trascurabile….ogni giorno pensa al suicidio per almeno 3 minuti che però l’ancorano alla terra.

A stanarla dal suo volontario isolamento è l’ispettore della Polizia nazionale di Bilbao, Jon Gutiérrez: omosessuale sovrappeso, dotato di una sensibilità che non sopporta le ingiustizie e finito nei guai per aver seguito il suo buon cuore ed aiutato una prostituta.

I due diventano alleati, reclutati da un’unità segreta della polizia spagnola che lavora sottotraccia, e devono risolvere 2 casi legati al mondo miliardario del lusso e dell’alta finanza.
Lo spietato omicidio di un ragazzo –non vi dico come è stato ucciso, ma la scena è magistrale- figlio della presidentessa della banca più grande d’Europa.
Lavorano anche al sequestro della figlia di uno degli imprenditori più ricchi al mondo –e anche in questo caso resterete inchiodati alle pagine.

Il viaggio dei migranti attraverso gli occhi del piccolo Baba

Non è un comodo pretesto e neanche una pigra scorciatoia per fare antropologia, utilizzare un metodo che volge il suo sguardo partendo dalla società alla quale la persona biograficamente appartiene.

Non è strettamente necessario nella società postcoloniale, globale e postmoderna trasferirsi sul luogo «esotico» per capire l’antropo-logos, il discorso sull’uomo. Immedesimarsi con forza empatica, in dialogo coi soggetti che si vogliono comprendere, diviene obiettivo essenziale e epistemologicamente rilevante per la disciplina. Siano le popolazioni Dogon del Mali, sia il Viaggio in Italia di Goethe riletto e interpretato da Vincent Crapanzano, sia la linea di produzione di uno stabilimento industriale o un leone da tastiera occidentale, che smanetta freneticamente con la sigaretta in bocca, amando e odiando chi trova sulla sua cyber-road. Tutto può essere preso in considerazione. Ne dà prova Mirko Vercelli con il suo nuovo romanzo che ha per titolo ”Linea retta”  (edizioni bookabook, 2021, pagg. 297 disponibile in cartaceo nelle librerie o acquistandolo online ). Una brillante dimostrazione di etnologia dialogica realizzata e finanziata in crowdfunding sul dramma dei migranti descritto in soggettiva attraverso gli occhi del piccolo Baba. Opera letteraria che si alimenta di visione etnografica, abilità narrativa e testimonianza umana e civile. Ermes è il dio della parola e della scrittura e attraverso di lui Mirko, come uno sciamano tra i Batarriba e gli spiriti loa, ci fa vivere Baba descrivendo il suo viaggio attraverso l’Africa nera, magica, spietata, commovente in tutta la sua alterità chiarendo ciò che ci è oscuro, mutando in familiare e noto ciò che ci è estraneo. Come un informatore da un realtà sconosciuta, ci manda dei messaggi in bottiglia, facendoci scoprire l’animismo e la sua sostanza, come un tam tam di tamburi che ci arriva all’orecchio. Il viaggio di Baba diviene metafora del crescere e vivere con tutte le sue difficoltà e contraddizioni, le  sue suggestioni, le sue trappole ma soprattutto le sue opportunità e il suo potere salvifico. Vincent Crapanzano allievo del grande Clifford Geertz sostiene che nella descrizione etnografica è mascherata, parole sue la ” sovversione del reale ” perché non riconoscendo la natura provvisoria dei suoi studi e delle sue conclusioni l’antropologo non è mai consapevole di quanto il supporto retorico relativizzi e condizioni le sue ” verità ”. La sua opera ci avverte Mirko ‘’è un insieme di cose inventate, verosimili e vere, per stimolare il lettore a documentarsi in prima persona’’. E chiudo con il suo esergo in apertura del testo:

‘’ Viaggiano i viandanti.

Viaggiano i perdenti, più adatti ai mutamenti .’’

C.S.I., In viaggio.

Aldo Colonna