libri- Pagina 52

Torino Soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette

«Torino Soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette» (Intermedia Edizioni), scritto dai torinesi Andrea Biscàro, saggista, e Livio Cepollina, giornalista e autore radiotelevisivo, consente l’accesso a una Camera del Tempo squisitamente subalpina, dagli anni Trenta ai Novanta del Novecento, con atmosfere in bilico tra realtà e fascinazione. Un percorso insolito lungo vie, portici, appartamenti, personaggi noti e meno noti legati alla magia, alla chiromanzia, alla sensitività. Il tutto condito con qualche storiella “esoterica” collaterale, non di rado ai limiti della legalità, in grado di trasmetterci profumi e battiti d’antan.

In questa inedita corsa nelle notti torinesi, l’accenno a Rol è intenzionalmente fugace, tant’è la sua fama all’ombra della Mole. Di Rol si è detto e scritto ampiamente. In «Torino Soprannaturale»è invece presente il resto di una Torino notturna – in penombra anche quando il sole è allo zenit – che gli autori hanno recuperatoda vecchi e polverosi articoli di giornale e da una serie di interviste esclusive ai protagonisti di quegli anni.

I Lettori scopriranno che un certo Carlo Bustico è stato fra noi, sui divani della buona società subalpina in cerca di mistero. Su di lui poco sappiamo, malgrado le tracce recuperate qua e là dal baule del Tempo, incluso il rapporto intercorrente tra il nostro e la Torino occulta dagli anni Quaranta ai Settanta, attirato com’era dal mondo salottiero che strizzava l’occhio all’esoterismo.

Dopo l’incontro iniziale con Bustico, il viaggio prosegue con una serie di personaggi un tempo noti e sui quali non può calare il sipario: Germana Grosso, Giorgio Pontiglio, Maria Pia Daleth, Luciano Proverbio, il pittore Alessandri, Giuseppe Trappo e altri ancora.

Ciò che emerge da questo saggio sulla Torino esoterica del tempo che fu, va in controtendenza con l’immagine stereotipata che vuole il capoluogo subalpino come opaco. Torino è stata una fucina di umanità tutt’altro che fredda, men che meno grigia seppur caratterizzata da tratti sfuggenti che l’hanno resa una città crepuscolare che sapeva sorprendere senza far baccano.

In chiusura, una storia mai raccontata: la biografia del Mago Gabriel, al secolo Salvatore Gulisano. Con lui si accede a una dimensione unica, bizzarra e magica. Il mago Gabriel è stato un personaggio unico nel panorama televisivo, inizialmente sulle emittenti locali torinesi, poi nazionali grazie a Mai dire TV, dove veniva preso di mira dalla Gialappa’s Band per via del suoitaliano sconquassato, per non parlare degli improbabili esperimenti Eso e Terici. Ma Gabriel non è stato soltanto questo: prima del successo televisivo, Torino lo ricorda come il Santone delle Vallette, popolare quartiere cittadino, dove il mago ha saputo raccordare, a modo suo, tradizioni della terra d’origine, superstizione e magia. Grazie ai ricordi familiari si è andati oltre il personaggio, così da incontrare l’uomo nella sua storia di vita.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Tove Ditlevsen “Dipendenza” -Fazi Editore- euro 15,00

E’ l’ultimo tassello dell’opera autobiografica di Tove Ditlevsen, l’importante poetessa e scrittrice danese nata nel 1917 e morta suicida nel 1976. Autrice della Trilogia di Copenaghen in cui ripercorre le tappe principali della sua perigliosa esistenza: “Infanzia” (primo volume, pubblicato in patria nel 1967), seguito da “Gioventù” ed ora concluso con lo struggente “Dipendenza”.

Anche in questo capitolo finale il suo sguardo sulla vita è amaro e disincantato; ci trascina nel suo mondo, nel suo sentire e nella sua sofferenza con parole che ci afferrano e non ci lasciano più.

Dopo un’infanzia difficile («… lunga e stretta come una bara ….» così la descrisse) e una giovinezza altrettanto stentata, alla ricerca della realizzazione di quel talento innato per la scrittura, ora Tove è una donna adulta.

Ha appena 20 anni, ma si sente pesantemente sposata da una vita con l’editore 53enne Viggo Frederik Møller; e non è certo un matrimonio d’amore, pilotato più che altro dalla madre di lei.

Viggo è freddo, supponente e distante. Ma lei gli è grata per averla sposata e per avere pubblicato la sua prima poesia sulla sua rivista.

Adesso Tove sta cercando di scrivere il suo primo romanzo, a mano su carta protocollo gialla e in silenzio, senza usare la macchina da scrivere per non disturbare col rumore il marito.

Poi nella sua vita irrompe il 25enne studente di economia Ebbe, che assomiglia a Leslie Howard e la incanta fin dal primo incontro. Per lui lascia il marito, e lo sposa in seconde nozze. Un amore passionale e travolgente che si assopisce di colpo dopo la nascita della figlia Helle. Poi di nuovo un rapporto sempre più difficile, con in mezzo un sofferto aborto clandestino e tante incomprensioni.

Infine entra in scena il medico Carl, che lei non ama affatto, ma dipende da lui dal momento in cui per procurarle un altro aborto illegale le ha somministrato la Petidina. Un potente analgesico che propaga nel suo corpo una beatitudine mai provata prima. E’ l’inizio della vorticosa discesa negli inferi della tossicodipendenza.

Tove lascia anche il secondo marito, pur di avere costantemente libero accesso a quel pericoloso liquido che la «…eleva all’unico piano di esistenza al quale mi interessa vivere».

La sua esistenza deraglia, lei peggiora a vista d’occhio e si isola da tutti, scivolando sempre più nell’abisso al quale seguirà il ricovero e la faticosa disintossicazione …..

Come andrà a finire la vita della scrittrice lo sappiamo.

Lei, che era uno spirito creativo e libero, non riuscirà mai a venire a patti con la vita; si sentirà sempre fuori posto ed affogherà il suo male di vivere in alcol e droghe. Fino al tragico epilogo: la morte per un’overdose di sonniferi che fermò la sua vita a soli 58 anni.

E questo libro ci fa comprendere a fondo il suo male di vivere.

 

Norman Mailer “Un sogno americano” -La nave di Teseo- euro 20,00

Mailer, di cui ricorre il centenario della nascita, per alcuni è stato uno dei maggiori autori americani; per altri invece troppo dedito ad eccessi, violenza, sesso e misoginia.

Nato nel New Jersey il 31 gennaio 1923 e morto a New York nel 2007, fu più cose. Presunto boxeur, candidato 2 volte come sindaco della Grande Mela, inanellò 6 mogli ed ebbe 9 figli. Incontrò la fama come scrittore nel 1948 con “Il nudo e il morto”. Autore di 40 libri, vincitore di 2 Premi Pulitzer; ma anche poeta, giornalista, sceneggiatore e regista.

Un sogno americano”, quarto romanzo di Mailer, uscì nel 1965, in 8 puntate su “Esquire” in piena epoca beat, e suscitò parecchio scalpore. Narra una torbida storia che si consuma nell’arco di 32 ore vertiginose ed è anche una meditazione sul male.

Il protagonista è Steven Rojack: laureato ad Harvard, eroe di guerra, amico di J.F. Kennedy, professore di psicologia esistenziale, personalità televisiva, attore e figura pubblica. E alcuni tratti della sua vicenda richiamano la vita vera di Mailer che negli anni Sessanta accoltellò la seconda moglie Adele (che però non sporse denuncia).

Invece il protagonista 45enne, mezzo ebreo, Steven Rojack, sposato per interesse con l’ereditiera Deborah, ora sta affrontando il divorzio che si trascina per le lunghe. Una sera va a trovarla, i due bevono e discutono, lui ubriaco perso in un accesso incontrollato d’ira la strangola, poi la lascia riversa sul pavimento e si infila nel letto della cameriera di lei, come se niente fosse.

In un secondo tempo torna nella stanza del delitto e scaraventa il cadavere dalla finestra per simulare un suicidio. Un volo nel vuoto e un’auto che passa sopra la vittima aumentano lo scempio del suo corpo.

Ovvio che i sospetti ricadano subito su Rojack, che però se la gioca abilmente: tra fughe nei bassifondi newyorkesi e jazz club, mafiosi, scambi erotici bollenti, sesso con la cantante di night – club Cherry della quale forse si innamora, vincite inaspettate a Las Vegas e continue pressioni della polizia affinché confessi il delitto.

E’ un’anima nera quella del protagonista: ambiguo moralmente e sospeso tra continui riferimenti al bene e al male, accenni al diavolo, un torbido cocktail di sesso, violenza e ambiguità morale.

Dal romanzo fu tratto anche il film nel 1966 diretto da Robert Gist, “An american dream”, in italiano tradotto “Vivi e lascia morire”, con Eleanor Parker nel ruolo di Deborah.

 

Elisa Fuksas “Non fiori ma opere di bene” -Marsilio- euro 19,00

E’ il secondo romanzo della scrittrice e regista nata a Roma nel 1981 e racconta la sua perigliosa ricerca della tomba del nonno paterno, che tutti erano convinti riposasse al Cimitero del Verano a Roma. Invece scoprirà che non è così. Elisa Fuksas è la figlia dei fondatori dell’omonimo famoso studio di architettura cosmopolita e visionaria.

Questo libro è affascinante, un intelligente e profondo viaggio tra vita e morte, tra il regno dei vivi e quello dell’eterno riposo di chi non c’è più. Un peregrinare tra senso della vita e ineluttabilità della fine, ma anche nelle radici del proprio passato, non sempre facile da rintracciare e ricostruire.

La protagonista -autrice inizia il suo percorso a ritroso, partendo da suo padre, Massimiliano Fuksas rimasto orfano a soli 6 anni nell’Italia del dopoguerra. Del nonno, Elisa sa pochissimo e annaspa tra scarne informazioni.

E’ come una fantasma che aleggia nella vita di Elisa; sa che si chiamava Raimundas o Raimondo, era lituano italianizzato, medico e in un certo senso ebreo. Aveva conosciuto la moglie all’università dove studiava filosofia e lui medicina; si erano sposati contro il volere della famiglia di lei, andando a vivere in un misero monolocale. Raimondo era sempre elegante e abituato a fare colazione in giacca e cravatta; ben diverso dai familiari romani e caciaroni della sposa.

Raimondo era morto giovane il 15 ottobre del 1950, non si sa bene di cosa: ictus, ischemia, embolo. L’unica testimonianza a cui aggrapparsi era stata quella della nonna, rimasta vedova prestissimo, ma campata fino alle 100 candeline e morta da pochi anni.

Lei ricordava che il marito era spirato in casa, al Gianicolo, all’improvviso una notte, vomitando acqua.

Il loro era stato un grande amore, tranciato troppo presto dal destino; e dopo 20 anni di vedovanza la moglie si era risposata con un italiano. Ora le loro ceneri riposavano in due urne vicine, nel loculo di un cimitero di campagna.

Invece Raimundus dove era sepolto solo solingo? Secondo il padre della scrittrice le spoglie riposano nella tomba di famiglia della nonna, insieme a quei parenti acquisiti ma invisi. Lui non ci va da 60 anni ma ricorda che la tomba era la 132, nona a destra dell’ingresso principale del Verano….

E’ così che la protagonista intraprende il complicato viaggio nel monumentale cimitero capitolino. Una vasta città dei morti edificata in seguito all’editto di Saint Cloud del 1804 che imponeva le sepolture fuori dalle mura cittadine, nei secoli cresciuta fino a coprire la superficie immensa di oltre 83 ettari.

Elisa che non frequentava volentieri i camposanti, ora invece vi si addentra con il fiuto del segugio, andando così anche alla ricerca delle sue origini nella lontana Lituania che non ha mai neanche visitato. Ed è un ‘avventura- metafora di tutte le morti, le sparizioni.

Una continua riflessione sulla vita e la morte; su tutto quello che sta intorno al morire, tra riti, sepolture e tantissimo altro. Un libro che induce a meditare….

 

 

Maria Castellitto “Menodramma” -Marsilio- euro 16,00

Questo è l’esordio letterario della 25enne figlia del regista Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini, sorella di Pietro che a sua volta è attore, regista e scrittore con al suo attivo il romanzo “Iperborei”.

Maria in realtà ha sempre scritto fin da bambina, ma senza mai farne parola in famiglia; poi a 20 anni ha iniziato a pubblicare articoli su un giornale. Ma lo scatto è avvenuto mentre studiava in Inghilterra e sul computer annoverava vari inizi di possibili storie, oltre alle materie di studio.

Il resto è venuto da sé, incoraggiata dai genitori ai quali aveva fatto leggere parti del romanzo.

E in parte l’esperienza londinese traspare nel libro, la cui protagonista è la quasi 24enne Duna, romana laureata in Filosofia che vive a Londra dove si mantiene leggendo sceneggiature.

Duna non è un personaggio autobiografico, ma in alcune interviste Maria Castellito ha chiarito che certi pensieri e stati d’animo della sua protagonista li ha vissuti anche lei.

La storia racconta anfratti delle nuove generazioni. Parla di confusione, disperazione, delusioni; sostanzialmente della difficoltà di incasellarsi nel mondo secondo la propria natura più autentica e profonda. In un certo senso è un romanzo generazionale, in cui a dubbi e insicurezze fa da contraltare la costante ricerca di risposte e soluzioni.

Intorno a Duna si muovono suoi coetanei con problematiche simili, senso di inadeguatezza in generale, ma soluzione diverse. Per esempio il miglior amico, il problematico Alexander, alla fine finisce in una clinica psichiatrica.

Potremmo dire che il romanzo parla di quel male del vivere e senso della fine che attanaglia ogni processo di crescita, ma che in gioventù appare spesso molto arduo.

Nelle pagine scorre un senso della fine che sembra stia per arrivare e coincide con la fine della giovinezza che ha già nostalgia di se stessa.

Ma è una sorta di morte simbolica, e anche se il pensiero del suicidio sfiora Duna, alla fine la vita fa sempre uno scatto.

La Fondazione ricorda Martin Amis

 

VINCITORE DELLA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO LATTES GRINZANE NEL 2014

(Monforte d’Alba, 21 maggio 2023). La Presidente Caterina Bottari Lattes e la Fondazione ricordano Martin Amis, scomparso nelle scorse ore e vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane nel 2014.

Amis, considerato una delle più influenti e innovative voci della letteratura britannica, vivace critico del conformismo sociale, ha tenuto una straordinaria lectio magistralis in occasione della cerimonia di ritiro del Premio ad Alba, incentrata sulla figura di Primo Levi.

 

Nelle parole della sua lectio troviamo un messaggio prezioso che Martin Amis ha lasciato a tutti noi:

Gli scrittori muoiono due volte: muoiono quando muore il loro talento (come più o meno inevitabilmente accade), e muoiono ancora quando anche il loro corpo muore. […] Fortunatamente, però, l’estinzione non è sempre definitiva. […] I libri rimangono, continuano a vivere. […] Il corpo fisico può essersene andato, ma il corpus dello scrittore è pronto per l’immortalità.

 

Nella foto Caterina Bottari Lattes e Martin Amis, vincitore del Premio speciale Lattes Grinzane 2014

La Calabria vista attraverso le fiabe di Calvino

Si terrà domenica 21 maggio alle ore 11.30 presso lo Stand Regione Calabria, Pad. Oval W174/X173, all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino (Lingotto Fiere, via Nizza 294), una conferenza per il centenario di nascita di Italo Calvino dal titolo: La Calabria vista attraverso le fiabe di Calvino. Ospite della serata lo scrittore, docente e mitologo Paolo Battistel, che dialogherà sul tema delle fiabe di Calvino con la l’assessore alla cultura di Moncalieri e presidente SBAM Laura Pompeo.
Nella conferenza – inserita all’interno dei festeggiamenti per il centenario della nascita di Calvino – verranno prese in esame le fiabe calabresi e grecaniche inserite nella sua nota raccolta dal titolo Fiabe italiane, uscita in libreria per la prima volta nel 1956. Si analizzerà in chiave mitologica e antropologica questi antichi racconti ancestrali, facendo riferimento alle molteplici fonti del premio Nobel italiano e cercando di mettere in luce gli elementi simbolici legati al mito romano e greco. Dalla Bella dei Sett’abiti al Re serpente fino alle disavventure della più nota La bella addormentata e i suoi figli, Calvino mette su carta i ricordi ancestrali e magici di una regione e di un popolo erede della grecità e cuore pulsante del mediterraneo.
Sarà possibile acquistare l’ultimo libro di Paolo Battistel L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari Oligo Editore in anteprima nazionale al Salone Internazionale del Libro.
Paolo Battistel, laureato in filosofia e specializzato in mitologia, è profondo conoscitore dei miti e delle leggende precristiane. Vanta numerose collaborazioni con testate giornalistiche e trasmissioni televisive nazionali e locali come Mistero e Mistero Experience. È speaker di Radio Giano (Università Roma Tre). Ha scritto la raccolta di fiabe occitane Lu Barban, il diavolo e le streghe; il saggio di storia locale Il mistero della Roccaforte dei Rosacroce; tre saggi d’argomento storico-mitologico: Il sangue di Caino, I figli di Lucifero e Il dio cornuto; ha scritto il saggio letterario J.R.R. Tolkien, il lungo sentiero tra ombra e luce. Il suo saggio sulle fiabe: La vera origine delle fiabe. Gli ultimi frammenti di un mondo perduto è diventato un bestseller. È appena uscito il suo ultimo libro L’arcolaio delle fiabe. Il femminile e la trasfigurazione nei racconti popolari. Vive e lavora a Torino come scrittore, docente ed editor.
Laura Pompeo, laureata in lettere classiche, ha lavorato quindici anni come archeologa in vari siti d’Italia, d’Europa e del Medio Oriente. Specializzata in Museografia e in Gestione e Comunicazione dei Beni culturali ha maturato esperienze specifiche nel settore della valorizzazione dei beni e delle attività culturali attraverso molte collaborazioni, dall’arte antica a quella contemporanea. È socia dell’icon. Ricopre il ruolo di Assessore (al secondo mandato) della città di Moncalieri con deleghe a Cultura, Turismo, Pari Opportunità e Relazioni Internazionali. È presidente del Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana (sbam). È Vicepresidente dell’Assemblea costituente della Riserva della Biosfera Collina Po-Mab (unesco) e Consigliere dell’Ente di gestione della Comunità delle Aree Protette del Po piemontese.

“Via di Portonaccio 104. Tutta la passione di cui sono capace”

Giovedi 25 maggio, alle 19:30, presso il Circolo Eridano in Corso Moncalieri 88, verrà presentato il libro di Maurizio Rufini

 

Maurizio Rufini, tipografo di professione, regala ai lettori un’autentica e coinvolgente autobiografia che ci consente di conoscere la sua storia personale e professionale. Il libro è ambientato nella Roma degli “anni di piombo”, un periodo storico molto complesso per la città e lo Stato italiano. Nel volume, colleghi e amici vengono presentati caratterizzati da soprannomi insoliti; il racconto si snoda tra il 1979 e il 1982, anno in cui Maurizio lavorava in una tipografia, subito dopo aver conseguito il diploma in una scuola tecnica e professionale. La sua scelta – non scelta – all’inizio non fu in linea con le sue reali attitudini e passioni. Maurizio, attraverso le pagine di “Via di Portonaccio 104”, fa partecipare il lettore alle avventure e agli aneddoti che lo hanno formato professionalmente, in una serie di vicende divertenti. Il volume rappresenta una lettura godibile per chi ama le autobiografie umoristiche e consente di far conoscere la Roma degli “anni di piombo” attraverso gli occhi di un protagonista.

“Iniziando a rievocare i ricordi del passato – afferma Rufini – mi sono reso conto che molte immagini, situazioni e aneddoti erano ormai sfuocati e confusi nella mia mente, così ho deciso di allenare la mia memoria in tutte le sue forme utilizzando tecniche di memorizzazione mentale, fotografica e visiva, consultando fonti orali, scritte e di stampa. Tra le tante riviste che ho acquistato in elevata quantità c’erano i numeri di RockStar, che avevo impaginato e prodotto insieme ai ragazzi di Via di Portonaccio 104. Man mano che procedevo nella scrittura mi sono reso conto che stavo creando qualcosa di più importante di un semplice esercizio di memoria. Volevo condividere le storie e le esperienze e le lezioni di vita ricevute, trasmettendo allo stesso tempo la passione che ho avuto per il mio lavoro e la vita in generale”.

“Via di Portonaccio 104” – aggiunge l’autore – si riferisce alla sede della Fotocomposer, azienda che mi ha formato e nella quale ho appreso la filosofia di vita che mi ha accompagnato nel corso degli anni. Pur essendo nato a Roma, città fondamentale nella mia vita e punto di riferimento costante per me, sono cresciuto prima a Cocciano, piccola frazione di Frascati e poi proprio nella medesima Frascati. La mia vita mi ha portato a vivere in diverse città e a incontrare persone importanti lungo il cammino. Torino è la città che mi ha adottato dal 2015, anche se le mie radici rimangono a Roma”.

Mara Martellotta

Le proposte della Regione al Salone del Libro

Le principali proposte di sabato 20 maggio curate dalla Regione Piemonte

Ore 10:30 – SALA ARGENTO

Proclamazione dei vincitori della XXII edizione del premioInediTO – Colline di Torino, punto di riferimento in Italia tra i concorsi letterari per opere inedite delle varie sezioni e dei premi speciali del 2023.

Ore 13:00 – ARENA PIEMONTE

Presentazione del libro del ministro per la Famiglia Eugenia Roccella Una famiglia radicale” (Rubbettino). L’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone dialogherà con il ministro.

ORE 13.00 – SALA LILLA

La spedizione Stella Polare. Presentazione dei dati scientifici raccolti sulla geologia della regione artica.

ORE 14:00 – SALA ARGENTO

Presentazione del progetto “Animae Loci: itinerario letterario e artistico alla ricerca dei luoghi dell’anima.

Ore 17:00 – ARENA PIEMONTE

Gesso sulle mani: 1871-1954 Edoardo Rubino, specchio di un’epoca. L’assessore alla CulturaVittoria Poggio partecipa alla presentazione della collezione Rubino a lungo conservata dalla Regione Piemonte, che ha lasciato Torino per trovare casa a Monastero Bormida.

Ore 17:00 – SALA ARANCIO

Presentazione del Premio Plus. Seconda edizionededicato ai giovani e rivolto alle opere che indagano in profondità il mondo dell’adolescenza attraverso gli occhi degli adulti e degli adolescenti stessi.

Ore 19:00ARENA PIEMONTE

Semifinale del campionato itinerante per scrittrici e scrittoriIncipit Offresi”, una vera e propria arena in cui combattere per poter convincere una giuria di esperti sulla bontà dell’opera inedita.

Il progetto è realizzato in collaborazione con Regione Piemonte e Fondazione ECM-Biblioteca Archimede con gli attori e le attrici di B-Teatro.

Le cinque giornate di Torino. Inaugurato il Salone del Libro, centinaia di eventi

Inaugurato oggi sotto la pioggia il Salone del Libro di Torino, giunto alla 35esima edizione.

I numeri: 115 mila metri quadri espositivi, 573 stand, 48 sale e 13 laboratori, oltre 1600 eventi al Lingotto e più di 600 sul territorio cittadino con il Salone Off.

Sono intervenuti all’apertura il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “Il Salone deve e può ospitare ogni diversità, ogni possibilità di contaminazione e motivo di incontro. Infatti è solo dall’incontro, dalla contaminazione, solo dall’assenza di steccati che nasce una maggiore credibilità del nostro lavoro, della cultura e anche della pace”, ha sottolineato il presidente La Russa.

Esce il nuovo romanzo di Paolo Chicco “Parrini, santi e miracula”

 

Il libro sarà  presentato mercoledì 24 maggio presso l’Ibrida Bottega in via Romani 0

Mercoledì 24 maggio, alle 18, presso l’Ibrida Bottega in via Romani 0, verrà  presentato il libro di Paolo Chicco dal titolo “Parrini, santi e miracula”. Con l’autore dialogheranno Ottavia Giustetti, giornalista di Repubblica, e gli attori Palma della Rocca e Piermario Prandi ne leggeranno dei brani.

Per la festa patronale il parrino organizzava il solito giro ma l’ impupata di San Bartolo scritturava ragazzi e ragazze più  grandi per affidare a braccia sicure l’antico quadro del Santo patrono, staccato per l’occasione dall’altare della chiesa Vecchia e fatto girare di casa in casa.

Questa volta il carico lo calava San Bartolo in persona. Gli isolani sentivano battere alla porta e si ritrovavano  faccia a faccia con il Santo, quello a cui per tutto l’anno avevano chiesto grazie e favori per faccende più o meno gravi.

Lo sguardo del patrono,  lanciato dagli occhi martirizzati, penetrava nella coscienza dei fedeli chiedendo loro conto e ragione delle grazie richieste e della protezione ricevuta.

Sono i personaggi dell’isola, con i loro caratteri e le loro disavventure, a formare gli ingredienti fondamentali  e naturali del romanzo, capaci di combinarsi, a metà tra sacro e profano, nella commedia umana recitata su di un palcoscenico di eccezione, l’isola di Filicudi.

Paolo Chicco, nato a Torino nel 1951 e penalista, a partire dalla fine degli anni Settanta ha diretto una radio libera, fondando poi la rivista “La pallacorda”.

Nel 2012 ha pubblicato un testo intitolato “La maledizione di Mezzapica”, sei racconti ambientati a Filicudi e tradotti in diverse lingue.

Nella stessa collana di narrativa “Settevoci” pubblica nel 2016 “Le mura di Tramontana”, che gli ha valso il Premio Città di Cuneo e Chambery. Nel 2017 pubblica “Strabismo di Venere” e nel 2021 “Mavaria”.

MARA MARTELLOTTA

Gli autori di Echos si incontrano da Metzger

Una intrigante serata in birreria con la casa editrice Echos,in attesa del Salone del Libro di Torino
Lunedì 15 Maggio scorso La casa editrice Echos di Giaveno ha organizzato un piacevole incontro fra autori alla vigilia del Salone del libro di Torino nel moderno birrificio Metzeger a Torino a cui è collegata una birreria che offre al una vasta selezione di birre artigianali provenienti da diverse parti del mondo, comprese birre locali prodotte in loco e che dispone di un ampio spazio esterno, ideale per le presentazioni dei lavori di autori desiderosi di far conoscere e divulgare, quanto più possibile la loro opera letteraria.
La casa editrice Echos è una realtà editoriale meritevole di attenzione per tutte le persone che amano scrivere. L’editore Marco e alcuni collaboratori e collaboratrici presenti alla serata, hanno presentato i numerosi autori intervenuti a quella che si è rivelata una vera e propria festa, una anteprima del Salone de Libro annaffiata da ottima birra, in attesa del lavoro che gli scrittori dovranno affrontare nelle sedi in cui presenteranno le loro fatiche letterarie.
Molto interessante si è rivelata la casa editrice Echos, che si distingue per la sua attenzione alla diversità dei vari generi letterari provenienti dal territorio nazionale, testi che spaziano dalla narrativa contemporanea, alla saggistica e ai libri per ragazzi.
Sono stati presentati testi di ottima qualità, non solo per i contenuti, ma anche per la buona veste editoriale, assai curata, sia nell’editing che nella impaginazione caratteristiche che rendono piacevole la lettura
L’evento ha preso il via con un’introduzione coinvolgente da parte dell’organizzatore, titolare del birrificio, oltre che scrittore. L’editore Marco ha presentato i diversi autori tutti accomunati da un unico filo conduttore comune: l’amore per la parola scritta e la capacità di trasmettere emozioni attraverso le pagine dei loro libri.
L’atmosfera della serata è stata gradevolmente rilassata, gli autori pur non conoscendosi fra loro, hanno fraternizzato rapidamente e, in breve, si è potuto notare come i tanti neo-scrittori siano realmente seguiti dall’editore e collaboratori che hanno offerto loro la possibilità di vedere le proprie opere pubblicate e distribuite professionalmente, in modo capillare, permettendo una grande visibilità ai nuovi talenti, come risulta anche dalla consultazione del suo ricco catalogo.
Si è trattato di un momento prezioso, non comune, in grado di svolgere un ruolo importante capace di valorizzare il livello Culturale cittadino, diffondendo Conoscenza, pur restando una notevole fonte di svago, divertimento e relax.
La serata si è svolta in una atmosfera accogliente e distesa, in una gradevole zona all’aperto, uno spazio ampio ben curato in cui di certo verranno offerte altre future presentazioni in cui sarà possibile, durante il colloquio dell’autore con il pubblico, gustare non solo la birra, ma anche assaporare un buon pasto tradizionale.
Attraverso un’ampia vetrata all’interno del locale è possibile vedere anche gli alti contenitori che consentono la produzione della birra,valore aggiunto offerto a chi si reca a bellezza del locale che ricorda le birrerie presenti all’estero, un locale che vale la pena visitare, che potrà rivelarsi ai curiosi amanti della buona tavola della buona birra e dei libri, una piacevole scoperta, una serata in compagnia di amici amanti della Cultura e della buona tavola che sarà difficile da dimenticare.

RODOLFO ALESSANDRO NERI

Attraverso lo specchio: al via la XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro

/

 

115 mila mq espositivi, 573 stand, 48 sale e 13 laboratori, per oltre 1600 eventi a Lingotto e oltre 600 sul territorio con il Salone Off

 

 

La XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino si apre ufficialmente giovedì 18 maggio, quando la Sala Oro di Lingotto Fiere ospiterà l’inaugurazione istituzionale (alle 11:00) e a seguire la lectio di Svetlana Aleksievič (in collegamento, alle 12:30).

 

In programma è previsto un momento di saluti istituzionali (alle ore 11.00 in Sala Oro), per l’occasione saranno presenti il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Ministro della Cultura della Repubblica Italiana Gennaro Sangiuliano, il Ministro della Cultura della Repubblica d’Albania Elva MargaritiAlberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte e Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino.

 

Info di servizio: i giornalisti interessati ad assistere alla cerimonia di inaugurazione istituzionale sono pregati di accreditarsi perché l’ingresso alla Sala si gestirà mediante lista: per accreditarsi è possibile compilare questo modulo.

 

L’inaugurazione del Bookstock, lo spazio dedicato ai giovani lettori, sarà in Arena Bookstock alle 10:45 con l’intervento di Sabino Cassese, che terrà una lezione sulla democrazia, mentre i più piccoli potranno assistere allo spettacolo Alice in WWWonderland, liberamente tratto da Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll e prodotto dalla Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus (Sala Rossa, alle 11).

 

Mercoledì 17 maggio alle ore 20.00, in diretta dall’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, si terrà lo spettacolo inaugurale Arrampicarsi sugli specchi. Musica e parole per Alice, organizzato in collaborazione con Rai Radio 3, con Stefano Bollani e Valentina Cenni.

 

La piattaforma digitale sta registrando un altissimo flusso e sta supportando tutte le lettrici e i lettori che si preparano ad arrivare al Salone. Si annunciano intense e proficue inoltre le giornate al Rights Centre, lo spazio dedicato alla compravendita di diritti editoriali e audiovisivi, dove sono attesi da mercoledì 17 a venerdì 19 maggio, al Centro Congressi Lingotto, 560 professionali da 46 paesi diversi. Sono inoltre 130 le adesioni alla fellowship arrivate da editoriagenti letterari e scout.

 

Programma, novità e spazi  

 

Con la XXXV edizione, Attraverso lo specchio, si aggiunge all’area del Lingotto Fiere un ulteriore spazio: la Pista 500 della Pinacoteca Agnelli. Il Salone del Libro vola dunque sul tetto del Lingotto, con un palinsesto di incontri dedicati all’arte che si terranno proprio sulla storica pista. Quest’anno si aggiunge, inoltre, la Sala della Montagna, con una programmazione di eventi sul tema della narrazione d’alta quota. Tornano, poi: il Bosco degli scrittori di Aboca Edizioni, il Palco Live, il campo da tennis, l’area dedicata alla ristorazione.

Il Paese ospite è l’Albania, che porterà a Lingotto tra i suoi più raffinati autori e autrici, come Lea Ypi, Ornela Vorpsi, Ermal Meta e molti altri; la regione ospite è la Sardegna.

 

Pronta a partire anche l’Arena Bookstock, che torna con i progetti di sempre e ad essi aggiunge alcune novità, come La biblioteca delle passioni, una vera e propria biblioteca, gestita da gruppi di attivisti.

 

Per dare sempre più spazio al racconto letterario sui Social, al Salone del Libro ci sarà anche un Salottino social (area esterna), dove i visitatori potranno fermarsi e cimentarsi in indovinelli  a tema letterario.

 

Il programma completo, e costantemente aggiornato, è disponibile online, alla pagina: www.salonelibro.it/programma-2023.html

 

 

Biglietteria e info logistiche

 

Il Salone del Libro sarà visitabile dal 18 al 22 maggio, nei seguenti orari:

– giovedì, domenica e lunedì dalle ore 10.00 alle ore 20.00
– venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 21.00

 

La biglietteria sarà aperta nei seguenti orari:

– giovedì, domenica e lunedì dalle ore 10.00 alle ore 20.00
– venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 21.00

 

È sempre possibile acquistare il biglietto online – anche per evitare il sovrapprezzo del biglietto on site – sulla pagina dedicata del sito: https://www.salonelibro.it/visita/biglietti.html

Da venerdì 12 maggio è attiva una biglietteria all’interno del Centro Commerciale Lingotto.

 

Gli accessi alla Fiera sono quattro: ai tre ingressi del 2019 (Nizza, Mattè Trucco, Stazione FS Lingotto) si è aggiunto dal 2020 l’accesso dal Centro Commerciale Lingotto. Anche quest’anno è prevista l’apertura del passaggio dalla Stazione Lingotto per accedere direttamente al Salone, tramite il prolungamento del sottopasso. Da quest’edizione si aggiunge l’ingresso dalla fermata della metropolitana Italia ’61-Palazzo Regione Piemonte, da cui parte un percorso ciclo-pedonale di 250 m che porta direttamente in fiera.

 

L’accesso alla Pista 500 avviene tramite un percorso di 15 minuti sulla storica rampa – accessibile dall’area esterna davanti al Padiglione 1 – che li porterà direttamente sul tetto del Lingotto.