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Missione in Libano: al via la campagna “Together against Covid”

Si intensifica il contributo dei peacekeepers Italiani della “Taurinense” nella lotta all’emergenza epidemiologica che sta duramente colpendo il Libano

Con le recenti consegne di un consistente quantitativo di DPI e materiale sanitario alle tre Unioni delle Municipalità di Tiro, Bint Jubayl e Tibnin, nel sud del Libano, è entrata nel vivo la campagna “Together against Covid”, con la quale i peacekeepers del Sector West di UNIFIL – a guida Brigata Alpina “Taurinense” – hanno unito gli sforzi con le autorità locali civili e militari per ottimizzare le risorse da destinare alla popolazione e alle organizzazioni sanitarie libanesi, stremate da mesi di difficoltà dovute alla pandemia.

La campagna, che vede coinvolti le Forze Armate libanesi (LAF) e le unità operative internazionali UNIFIL del Sector West (irlandesi, ghanesi, malesi, coreani e italiani) si svilupperà sia attraverso il supporto diretto con la fornitura di DPI e materiale sanitario, sia con la realizzazione di prodotti informativi cartacei e messaggi multimediali da veicolare tramite social media per raggiungere ogni strato della popolazione, tramite un tavolo tecnico che vedrà coinvolti contemporaneamente il CIMIC, la Gender Advisor, Ufficiali Medici, Psicologi e la Pubblica Informazione.

Nel corso delle ultime settimane infatti, gli specialisti del CIMIC Group di Motta di Livenza hanno pianificato e coordinato, attraverso un confronto continuo con le Forze Armate libanesi e le Unioni delle Municipalità sulle quali insiste l’area di responsabilità italiana, una distribuzione maggiormente mirata alle esigenze della popolazione e delle organizzazioni preposte all’assistenza e al soccorso. Il conivolgimento diretto delle istituzioni locali consentirà di essere maggiormente aderenti alle necessità del territorio.

Grande soddisfazione è stata espressa dai presidenti delle Municipalità, che hanno rimarcato quanto sia importante il lavoro di collaborazione e sostegno delle forze di UNIFIL. Unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle Forze Armate libanesi, il sostegno alle autorità locali e alla popolazione è infatti tra i compiti principali assegnati a UNIFIL dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, e i Caschi Blu della Brigata Alpina “Taurinense” si stanno adoperando senza risparmio in tal senso in un momento storico senza precedenti per il Libano.

Libano: il “Nizza” alla guida di Italbatt

I dragoni del “Nizza Cavalleria” (1°) subentrano ai bersaglieri del 3° Reggimento.

 

AL MANSOURI (Libano) 23 febbraio 2021. Si è svolto nella base italiana di Al Mansouri, l’avvicendamento alla guida di Italbatt, la componente di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito della missione UNIFIL, la forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano meridionale.

 

Il Generale di Brigata Davide Scalabrin, Comandante del Sector West di Unifil, ha suggellato l’evento con il passaggio simbolico della bandiera delle Nazioni Unite tra il comandante cedente, Colonnello Carlo Di Pinto, Comandante del 3° Reggimento bersaglieri di Teulada, ed il subentrante Colonnello Paolo Scimone, Comandante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°).

 

Alla presenza della Bandiera di Guerra del 3° Reggimento bersaglieri, la più decorata di tutto l’Esercito Italiano, e dello Stendando del “Nizza Cavalleria” (1°), custodite nell’ufficio del Comandante di Italbatt, il Generale Scalabrin ha voluto ringraziare il Colonello Di Pinto “per l’efficienza e la determinazione con la quale l’Unità ha raggiunto tutti gli obbiettivi della propria missione, assolvendoli in un contesto delicato e complesso come quello libanese, reso ancor più difficile a causa della situazione sanitaria”.

 

La task force italiana subentrante è interamente composta da personale della Brigata alpina “Taurinense”. L’Unità, alimentata con uomini e donne del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°), rinforzato dal Battaglione Alpini “Saluzzo” e dal battaglione logistico “Taurinense”, opererà per un semestre nel rispetto della risoluzione ONU 1701, assicurando giorno dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle ostilità, garantendo il rispetto del cessate il fuoco mediante posti di controllo e di osservazione, attraverso pattugliamenti nell’area costiera a sud della città di Tiro e lungo la “blue line”.  Altrettanto importante sara’ – considerata la situazione sanitaria in atto – l’attività di supporto alla popolazione attraverso la Civil-Military Cooperation (CIMIC), con numerosi progetti da portare a termine nelle 22 municipalità che si trovano all’interno dell’Area di Operazione di Italbatt.