La Chiesa Valdese di Milano è stata la prima in Italia a ottenerla

“GALLO VERDE” una certificazione di sostenibilità per le Comunità Ecclesiali

galloGARAU2IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau *

 

Il nome deriva dalla tipica sagoma del galletto segnavento che svetta sui campanili di tante chiese protestanti e che ricorda l’episodio evangelico del tradimento di Pietro. Sono oltre 400 le comunità ecclesiali, cattoliche e protestanti, già certificate in Germania. Altre in Austria, Francia e Biellorussia

 

I cambiamenti climatici si contrastano con l’adozione di un nuovo modello economico finalmente sostenibile, ma occorre anche la scelta da parte di ciascuno di noi di nuovi stili di vita, più sobri e conviviali. In questa direzione va l’impegno di numerose comunità ecclesiali che hanno deciso di adottare un sistema di “management ambientale” denominato “Gallo Verde”. Il nome deriva dalla tipica sagoma del galletto segnavento che svetta sui campanili di tante chiese protestanti e che ricorda l’episodio evangelico del tradimento di Pietro. Sono oltre 400 le comunità ecclesiali, cattoliche e protestanti, già certificate in Germania. Altre in Austria, Francia e Biellorussia. La certificazione ambientale “Gallo Verde”, simile a quella EMAS III – ISO 14001, specifica per le comunità ecclesiali, è nata in Germania. La Chiesa Valdese di Milano è stata la prima in Italia a ottenere il “Gallo Verde”.

 

In occasione di un convegno, organizzato qualche anno fa a San Giovanni Rotondo (FG) dal titolo “Il Bio nell’orto del convento”, indirizzato a esplorare le esperienze di agricoltura biologica all’ombra del campanile conventuale, il Pastore Giuseppe Platone, della Chiesa Valdese di Milano, ha inviato la comunicazione, che riproduciamo di seguito, che racconta le motivazioni della scelta.

 

“ Come molti di voi ricorderanno, la nostra chiesa ha deciso, prima e per ora unica in Italia, di aderire al percorso che hanno compiuto molte chiese tedesche, detto “Gallo Verde”.Il progetto è certamente ben conosciuto dai membri di chiesa, ma forse non tutti ricordano che esso prevede delle tappe ben definite. Una di queste è l’approvazione da parte dell’assemblea di chiesa di linee guida teologiche e pratiche sulla salvaguardia del creato. Qui sotto è riportata la proposta sottoposta alla discussione durante l’assemblea di apertura.

 

Linee guida sulla salvaguardia del creato

1. “Credendo all’amore di Dio creatore, riconosciamo con gratitudine il dono del creato, il valore e la bellezza della natura. Vogliamo impegnarci insieme per realizzare condizioni sostenibili di vita per l’intero creato.”

(da: Charta Oecumenica, 2001, firmata dalla nostra chiesa a livello milanese nel 2007)

2. Riteniamo che l’impegno per la salvaguardia del creato sia uno dei compiti centrali delle chiese.

Come membri di chiesa siamo chiamati a sviluppare e migliorare la salvaguardia del creato, “lavorando e custodendo la terra” che ci è stata data in prestito (Gen 2,15), nell’ambito della nostra chiesa locale. 

3. Siamo consapevoli del fatto che il nostro stile di vita e le nostre decisioni locali hanno delle conseguenze globali.

Vogliano impegnarci, nella nostra chiesa, per un maggiore consumo di prodotti equosolidali e biologici (GAS ed altro) e per un uso responsabile delle materie prime.

4. Riteniamo importante per la salvaguardia del creato un nostro impegno sia sul piano personale, comportamentale sia su quello politico sociale.

Vogliamo impegnarci a sviluppare maggiormente uno stile di vita personale sostenibile e ad essere attivi sul piano politico-sociale, alzando la voce in difesa dell’intero creato (in solidarietà con le altre regioni dell’unico mondo che abbiamo) e delle future generazioni, esigendo, da chi ha il potere decisionale, di tenere conto delle conseguenze ambientali della loro politica, amministrazione ed economia.

5. Vogliamo promuovere spazi vitali sani all’interno della nostra chiesa.

Stiamo attenti, per ciò che riguarda la ristrutturazione delle nostre strutture e l’arredamento, a usare del materiale che rispetti l’ambiente e che non sia nocivo.

6. Riteniamo importante condividere il nostro impegno per la salvaguardia del creato in un network ambientale con altre chiese.

Ci impegniamo a essere in collegamento con la commissione GLAM della FCEI e con altre chiese che hanno riconosciuto l’importanza della salvaguardia del creato.

7. Vogliamo promuovere, all’interno della nostra chiesa locale, un’educazione ambientale, sia per i giovani, sia per gli adulti.

Cerchiamo di affrontare temi ambientali nei vari gruppi della chiesa e di fare degli incontri di consulenza su uno stile di vita personale più sostenibile.

8. Essendo la prima chiesa valdese coinvolta nel progetto del “Gallo Verde” promossa dalle chiese protestanti tedesche, vogliamo cercare di coinvolgere altre chiese protestanti in Italia a diventare “una chiesa amica dell’ambiente”.

Vogliamo far conoscere il programma del Gallo Verde a livello nazionale, consapevoli del fatto di essere l’avanguardia che deve assumere un ruolo di guida e di consulenza.

 

Linee guida sulla salvaguardia del creato: un po’ di storia

Il team ambientale “Gallo Verde”, proposto e nominato nell’assemblea di chiesa del settembre 2007, in questi anni ha elaborato proposte e organizzato iniziative in stretto contatto con la comunità. In attesa di completare gli ultimi e decisivi passi per “concretizzare” la certificazione ambientale , lo staff del Gallo Verde desidera ricordare qui alcune delle iniziative che sono sorte in questo periodo:

 

– prendendo spunto dalle proposte avute nella cassetta delle idee, il team è riuscito a dare vita ad un gruppo di acquisto solidale (GAS) cui aderiscono circa 20 tra singoli e nuclei famigliari della comunità e non.

– continua la raccolta dati relativa ai consumi energetici negli stabili della chiesa in vista di possibili risparmi energetici.

– sono state organizzate giornate di sensibilizzazione ai temi ambientali con laboratorio per i bambini, materiale informativo, conferenza, e, l’ottobre scorso, un culto interamente dedicato al tema della salvaguardia del creato.”

 

L’esperienza raccontata costituisce un ottimo esempio delle scelte che possono essere adottate quotidianamente da ciascuno di noi per contribuire alla salvaguardia e al miglioramento del nostro ambiente.

 

 

* Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net