Non dovrebbero esserci più sorprese: Alberto Cirio, eurodeputato forzista, sarà il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte. La candidatura è stata fortemente sostenuta dal presidente del Parlamento europeo Tajani (nella foto in alto, terzo da sinistra, con Cirio ultimo a destra) e dal governatore ligure Toti. La notizia sarebbe giunta a Cirio direttamente da Silvio Berlusconi, con una telefonata al termine di un vertice ad Arcore con i leader di Lega e Fratelli d’Italia. Le firme sull’accordo sono di Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. “Cirio è una persona che conosciamo bene, seria, leale e con la caratteristica di portare a termine con grande determinazione gli impegni che prende. siamo sicuri che farà lo stesso se verrà eletto Presidente della nostra Regione, una speranza anche per la Città e la Provincia di Torino da troppi anni ormai relegate ad essere comprimarie di Milano. L’esperienza di Alberto in Europa sarebbe determinante per far uscire la nostra realtà dal provincialismo dei governi di sinistra e del M5s”. Questo il commento di Davide Balena e Andrea Fluttero commissari di Forza Italia rispettivamente di Torino Città e della Provincia. Aggiunge Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino: “La convergenza del centrodestra sulla candidatura di Alberto Cirio è la migliore garanzia per gli elettori piemontesi desiderosi di voltare pagina dopo gli anni di una stanca amministrazione di sinistra. La scelta a favore di Alberto Cirio non è un successo di un partito contro i suoi alleati, ma è il riconoscimento che il centrodestra è uno schieramento vitale e vincente quando sa mettere da parte una competizione esagerata e dannosa al proprio interno”.
Clelia Ventimiglia
.
Il commento di Alberto Cirio
«Ringrazio innanzitutto il presidente Berlusconi per aver proposto il mio nome e i leader della Lega e di Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, per la fiducia che mi hanno dimostrato. Per arrivare ad oggi è stato necessario del tempo, è vero. Ma io vengo da una terra dove la natura, da secoli, insegna agli uomini che bisogna saper aspettare. Che ogni cosa va lasciata maturare. I nostri vini pregiati riposano al buio per mesi, anni. Ma quando finalmente vedono la luce, basta loro un istante per esprimere il meglio. E per comprendere che ogni giorno di quell’attesa ne è valsa la pena. Amo la mia Regione. Questo, per me, è un onore. E adesso si corre, con le scarpe da ginnastica ai piedi. Perché il Piemonte ha bisogno di energia. Ha bisogno di un’altra velocità».