ECONOMIA- Pagina 143

Marazzato, partnership con La Cometa

L’azienda leader nelle soluzioni per il pianeta stringe un accordo con la storica Cooperativa Sociale Onlus vercellese volto al potenziamento delle proprie risorse umane.

Da sempre ‘Marazzato’, oltre che di ambiente, è sinonimo di territorio, responsabilità sociale e integrazione. L’Azienda con quartier generale a Borgo Vercelli, che nel 2022 compie i primi settant’anni, prosegue nel felice cammino intrapreso in ambito di potenziamento delle risorse umane, inclusione sociale e redistribuzione sociale della ricchezza.

E lo fa aggiungendo un tassello in più al proprio, virtuoso percorso, mediante la firma di un importante accordo con La Cometa, realtà vercellese anch’essa. Una partnership tesa a offrire e garantire occupazione stabile in piena soluzione di continuità a soggetti svantaggiati, ma meritevoli di fiducia e di opportunità di sviluppo concrete, solide e durature.

E ciò al fine di favorire progressivamente il loro inserimento lavorativo in vista del raggiungimento del primario e fondamentale traguardo dell’indipendenza economica. Una tappa, questa, che ben s’inserisce all’interno del più ampio iter di responsabilità sociale intrapreso dall’azienda che, dal 2020 in poi, ha potenziato anche l’attenzione e gli investimenti dedicati al welfare interno, inteso quale forma di miglioramento efficace ed efficiente insieme delle condizioni di vita, con la moltiplicazione delle opportunità a esse correlate, del proprio personale.

Siamo lieti di avviare, in concomitanza con la ripresa dell’anno lavorativo, il progetto condiviso con la vercellese ‘La Cometa’, che dal 1989 a oggi, anno della sua fondazione, ha compiuto passi da gigante sulla strada dell’aiuto alle persone alle prese anche con diversi livelli di disabilità, acquisendo anche un prezioso e rodato know-how in materia ambientale”, esordisce Claudio Anino, Responsabile Ufficio Acquisti di ‘Marazzato’.

Per poi proseguire: “Si tratta di uno strumento di politica attiva del lavoro utile alle imprese a consentire ai cittadini di poter godere di chances professionali grazie al prezioso aiuto di cooperative sociali titolate deputate a questo nobile scopo, come nel caso di specie. La stipula di questo importante accordo proprio nell’anno del settantesimo compleanno ci rende fieri, come ‘Gruppo Marazzato’, di poter donare il nostro contribuito allo sviluppo del tessuto sociale vercellese cui siamo realmente grati per l’intero percorso industriale e umano sin qui condiviso e compiuto”, conclude soddisfatto il manager.

​Il Consiglio di Amministrazione della cooperativa La Cometa, a sua volta, “esprime grande soddisfazione per la sensibilità trovata nel Gruppo Marazzato che con questo accordo si fa promotore di quella che è la mission della cooperativa sociale, avviando una collaborazione sia etica che professionaleche consente di coniugare produttività e riabilitazione

Il caro-bollette in sei mesi rischia di affossare il sistema delle piccole imprese

Ancora sei mesi e si rischia di desertificare il tessuto economico delle nostre città e delle aree montane.

Il caro-bollette uccidera’ le attività di vicinato già provate dalla pandemia e dalla crisi economica.

Lo sostiene Cna Torino, che indica quattro obiettivi “autoproduzione, comunità energetiche, uso di fonti rinnovabili e sburocratizzazione del comparto” per contrastare il caro-bollette.

CNA afferma che il prezzo dell’energia è  arrivato a livelli insostenibili: “Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale”. La soluzione? Non solo aiuti di Stato per la fase emergenziale, ma bisogna che  tutti i livelli istituzionali siano coordinati nell’avviare misure di semplificazione normativa per favorire il più possibile l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Aumenta in Piemonte il fabbisogno di professioni tecniche legate all’Industria 4.0

I dati della specializzazione Engineering di Manpower

I profili con la maggiore tendenza alla crescita nell’area Industria 4.0 nella regione sono i Disegnatori Meccanici e gli Ingegneri Ricerca e Sviluppo.

  Cresce anche in Piemonte il fabbisogno delle professioni tecniche ad alto tasso di innovazione sotto la spinta dei 13 miliardi di euro che il PNRR destina al nuovo piano per la “Transizione 4.0” in tutta Italia. Il programma rientra nel quadro della Missione 1 del Piano e ha l’obiettivo di dare impulso all’ammodernamento del tessuto industriale e all’occupazione, in particolare nelle nuove professioni.

Secondo i dati di Manpower, anche grazie alle risorse del PNRR, oggi è sempre più in aumento, da parte delle aziende della regione Piemonte, la domanda di profili nell’area Industria 4.0, sia in ambito tecnico/ingegneristico, sia in ambito più specificatamente produttivo.

I consulenti Manpower specializzati nella Ricerca e Selezione di profili Engineering hanno rilevato che nel primo semestre del 2022 i profili più strategici che vengono ricercati dalle aziende nel manufacturing e che hanno la più accentuata tendenza alla crescita sono i Disegnatori Meccanici e gli Ingegneri Ricerca e Sviluppo. Sono sempre molto richiesti anche i profili per la produzione, tra i primi gli Operatori Macchine CNC e i Montatori Meccanici.

Questo trend non si esaurirà nei prossimi anni, anzi si consoliderà, e così le difficoltà nel reperire i profili: secondo quanto rileva lo studio predittivo di ManpowerGroup in collaborazione con EY, infatti, entro il 2030 crescerà in modo significativo il fabbisogno delle figure professionali legate all’ambito Industria 4.0. Un fattore che – se non adeguatamente indirizzato – impatterà sul Talent Shortage, la carenza di talenti, che in Italia nel 2022 è stata rilevata da ManpowerGroup fino al 72% delle aziende.

Come evidenziato da ManpowerGroup e EY nella propria indagine, tra le figure più in crescita nei prossimi 10 anni ci sono gli Ingegneri Ricerca & Sviluppo (+8,1%), coloro che pianificano, dirigono e coordinano, per l’impresa o su commessa esterna, attività di ricerca finalizzate a migliorare e sviluppare i processi tecnici di produzione, i beni o i servizi prodotti, i materiali necessari a produrli e il loro uso, i modi e le tecnologie di distribuzione, sovrintendendo al deposito dei brevetti.

Le altre professioni tecniche che saranno più richieste da qui a 10 anni sono: tecnici specializzati (+2,4%), ingegneri industriali, gestionali (+5,9%), elettronici (+5,5%) e meccanici (+4,0%).

Conferma il trend il sistema informativo Excelsior che per il periodo giugno-agosto 2022 prevede per il Piemonte oltre 82mila ingressi con una difficoltà di reperimento segnalata da oltre il 43% delle aziende (Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior).

Uncem interviene sui fondi ai Comuni per l’energia

FONDI AI COMUNI PER AUMENTO COSTI ENERGIA. EVITARE GRAVI ERRORI NEL RIPARTO, DANDO LE STESSE CIFRE A COMUNI MONTANI E A COMUNI COSTIERI. E MEF NON DIMENTICHI UNIONI MONTANE E COMUNITA’ MONTANE CHE GESTISCONO SERVIZI PER TUTTI

È molto importante, secondo Uncem, quanto pevisto dal Decreto Aiuti-ter – in conversione in Parlamento nei prossimi giorni – con l’incremento di 400 milioni di euro (350 in favore dei Comuni e 50 delle Città metropolitane e delle Province) dei fondi per il caro energia. Queste risorse, finalizzate a garantire la continuità nell’ erogazione dei servizi, si aggiungono ai 250 milioni (200 ai Comuni e 50 a Province e Città metropolitane) previsti, in prima battuta, dal primo decreto energia (Dl 17/2022), già aumentati di ulteriori 170 milioni (150 ai Comuni e 20 agli enti intermedi) dal primo decreto aiuti (Dl 50/2022). Per fronteggiare le maggiori spese derivanti dai rincari di energia elettrica e gas, gli Enti locali possono contare, quindi, complessivamente su 820 milioni di euro (700 a Comuni e 120 a Province e Città metropolitane), cui si sommano gli eventuali utilizzi degli avanzi dei fondi Covid 2020 e 2021. Il contributo sappiamo che sarà ripartito, in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, con decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e il Ministro per gli Affari regionali, entro il 30 settembre 2022. Momentaneamente, per stimare l’importo, i Comuni possono tener conto del fatto che l’aggiunta va a raddoppiare le risorse assegnate in prima battuta con il Decreto Interno 1° giugno 2022 e successivamente con il 22 luglio 2022. Province e città metropolitane potranno invece contare su risorse aggiuntive pari al 71 per cento.
“Uncem ha ribadito ai vertici del MEF e del Ministero dell’Interno – spiega il Presidente Marco Bussone – che nel riparto si deve tenere conto delle fasce altimetriche dei Comuni, almeno per la spesa del gas per il riscaldamento, ben diversa tra Comuni costieri e Comuni montani delle stesse dimensioni demografiche. Si tratta di buonsenso… e di conoscenza del territorio. Che nel nostro Paese vede realtà municipali diverse, non assimilabili solo per via del numero di abitanti. Inoltre, si tenga conto anche di Unioni montane di Comuni e Comunità montane che gestiscono servizi pubblici, con aumento di costi, a beneficio dei Comuni e su mandato degli stessi Comuni. Quelli che hanno deciso di lavorare insieme, consapevoli che programmare e coordinare insieme i servizi e lo sviluppo economico come previsto dall’articolo 13 della legge 158/2017 è l’unica strada per percorsi duraturi di sviluppo lungo le valli, devono essere sostenuti e agevolati”.

Lazzi, Fiom: “Non si può andare fuori dai cancelli di Mirafiori solo in campagna elettorale”

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Il segretario della Fiom torinese , Edi Lazzi, a margine della presentazione della festa della Fiom che si terrà aTorino dal 6 al 9 settembre, ammette: “I lavoratori si sentono abbandonati dalla politica e il partito più grande del centro sinistra è quello che i lavoratori vivono nel modo più lontano”

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/09/02/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/lazzi-fiom-non-si-puo-andare-fuori-dai-cancelli-di-mirafiori-solo-in-campagna-elettorale.html

C’è futuro nell’aerospazio. Il sostegno della Regione alle Start up del settore

La Regione Piemonte ha deciso di stanziare 625.000 euro per la gestione dell’incubatore Esa Bic Torino. Questa somma consentirà a 25 start up del settore dell’aerospazio, attraverso l’incubatore I3P, di coprire la metà delle spese dei prossimi cinque anni.

Programmare il futuro attraverso il sostegno alle start up, alla ricerca e al sistema delle imprese, come ha ricordato l’assessore regionale alle Attività produttive, è il modo migliore per far decollare un comparto determinante nell’economia piemontese.

Esa Bic Torino ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo tecnologico e di business di nuove imprese innovative basate su tecnologie aerospaziali quali sistemi di comunicazione, satelliti, software per controllo di missioni, monitoraggio ambientale, mobilità, logistica, agricoltura di precisione. Lo scorso anno l’Agenzia Spaziale europea ha scelto Torino per questo centro di incubazione per favorire lo sviluppo di nuove imprese nel settore. Oltre a complementare il progetto del Manufacturing Technology Center per il Centro per l’aerospazio, è un’opportunità che rafforza le prerogative del territorio in termini di competitività e attrattività, in quanto consolida a livello nazionale il ruolo del Piemonte nei confronti dei principali distretti europei, come è stato dimostrato anche alla recente fiera biennale di Farnborough (Londra).

 

Estate da record per l’aeroporto di Torino

LA MIGLIORE ESTATE DI SEMPRE: AD AGOSTO 2022 SUPERATO OGNI RECORD DI TRAFFICO

  • Sono stati oltre 1 milione 250mila i passeggeri nel trimestre giugno-agosto 2022, +26% sullo stesso periodo pre-Covid (2019)

  • Con 427.042 passeggeri, agosto 2022 miglior mese di sempre

  • Il dato progressivo dell’anno nei primi 8 mesi supera quello pre-Covid (+3,1%)

Caselle Torinese, 2 settembre 2022 – L’Aeroporto di Torino celebra la migliore estate di sempre, superando nel trimestre giugno-agosto 2022 la soglia di 1 milione 250mila passeggeri e abbattendo ogni record mai segnato in precedenza.

Il trimestre giugno-agosto fa così segnare per l’Aeroporto di Torino un incremento di traffico pari al +26% sui volumi dello stesso periodo 2019, confermando la ripresa del settore.

Dopo due mesi consecutivi a giugno e luglio 2022 che già avevano registrato cifre da primato, il mese di agosto segna volumi di traffico pari a 427.042 passeggeri, in crescita del +33,3% sullo stesso mese 2019 pre-Covid. Fatta eccezione per il biennio pandemico, non accadeva dal 2012 che l’Aeroporto movimentasse più traffico ad agosto che a luglio. Rispetto alla stagione 2019 l’Aeroporto di Torino ha registrato perciò un cambiamento della composizione del traffico. L’avvio a novembre 2021 della base Ryanair e l’avvio di nuovi voli da parte di compagnie aeree come Wizz Air e Volotea ha infatti portato con sé un notevole incremento della connettività dello scalo verso mercati precedentemente non serviti e ora in grado di generare anche ingenti flussi in incoming per il territorio.

Nel trimestre estivo il traffico internazionale, con 593.684 passeggeri (share del 47%) in incremento sul 2019 del +24%, evidenzia particolare vivacità da parte di alcuni mercati. Su tutti primeggia la Spagna, servita da Torino con 10 destinazioni, a cui si affiancano nazioni fino al 2022 non servite in estate come l’Irlanda, la Danimarca e la Repubblica Ceca e altri come la Grecia, la Romania e la Polonia, dove sono collegate più destinazioni (rispettivamente 6, 4 e 2).

Il mercato domestico, con 657.120 passeggeri (share pari al 53%) nel trimestre estivo 2022 e un incremento del 31% sul 2019, si conferma trainante in quanto a volumi di passeggeri: la molteplicità di frequenze e di orari, dovuta all’accresciuta competizione tra diversi vettori su una medesima destinazione, ha portato con sé il benefico effetto di contenimento delle tariffe, a vantaggio di un’ampia offerta per i passeggeri. In testa alle preferenze delle destinazioni nazionali si conferma il Sud Italia, con Catania, Palermo e Bari a trainare la domanda.

Rispetto al 2019, nel trimestre giugno-agosto 2022 sono state molteplici le nuove rotte che nel periodo pre-Covid non erano operate: Agadir, Billund, Breslavia, Budapest, Copenhagen, Corfù, Cracovia, Creta, Dublino, Edimburgo, Lanzarote, Malaga, Parigi Beauvais, Pescara, Praga, Siviglia, Tel Aviv e Zara servite da Ryanair; Atene, Mykonos e Santorini servite da Volotea; Gran Canaria servita da Binter; Lamezia Terme, Iasi, Skopje e Cluj Napoca servite da Wizz Air; Parigi Orly servita da Vueling; Londra Gatwick di easyJet; Reggio Calabria servita da Blue Air.

I primi 8 mesi del 2022 si chiudono con oltre 2 milioni 764mila passeggeri, in incremento sul 2019 del +3,1%, recuperando il differenziale negativo accumulato nel primo trimestre dell’anno e migliorando così le performance dello scalo rispetto al periodo pre-Covid.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di celebrare un risultato così importante come la migliore estate di sempre. L’esser riusciti a raggiungere questo traguardo è dovuto all’ampio network di voli e destinazioni offerto: si conferma il ruolo dell’aeroporto come volano dell’economia del territorio, ora connesso con mercati prima non raggiunti e in grado di generare importanti flussi di visitatori interessati a Torino e al Piemonte. I record dei tre mesi estivi gettano le basi per una stagione invernale che auspichiamo possa essere di successo: tutto il prodotto neve da Nord Europa e Scandinavia è stato riconfermato e abbiamo già sulla mappa 4 nuove destinazioni come Stoccolma, Manchester, Vilnius e Craiova”.

Crisi energetica: politiche virtuose invece di vessare i cittadini

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Mentre ai cittadini si “suggeriscono” comportamenti per limitare i consumi (suggerimenti che tra poco, come già accaduto in pandemia, diventeranno obblighi), in modo del tutto incongruente i governi permettono o mettono in atto azioni di segno del tutto contrario.

Come sempre due pesi e due misure. Qualche esempio che fa riflettere. Di Lorenza Morello, giurista d’impresa e presidente nazionale APM

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/09/02/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/crisi-energetica-si-adottino-politiche-virtuose-invece-di-vessare-i-cittadini-con-palliativi-insens.html

Il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero incontra a Cherasco il ministro del Turismo

Occasioni di sviluppo turistico e nuove opportunità al centro del colloquio tra il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Mariano Rabino, e il ministro del Turismo.

L’incontro si è tenuto martedì 30 agosto, a Cherasco, dove il sindaco Carlo Davico ha ricevuto il ministro. «Ringrazio il primo cittadino e i rappresentanti parlamentari di riferimento delterritorio per aver organizzato questo proficuo incontro – dice Rabino –. Ho potuto così portare all’attenzione del ministro il problema dei Contratti di Sviluppo sul Turismo al Nord rimasti ad oggi senza risorse. Una situazione che ha lasciato privi di supporto i migliori progetti qualitativi del Paese, generando di conseguenza un forte nervosismo da parte delle imprese nei confronti del Governo. Eppure, come ho fatto presente al ministroche si è dimostrato molto attento e sensibile, basterebbero poche risorse per sbloccare le vere eccellenze del nostro sistema: con i tecnici ministeriali e Invitalia abbiamo infatti condiviso una serie di possibili soluzioni per individuare nuove risorse e rimettere in moto i Contratti fermi da oltre un anno alla fase istruttoria».

Durante l’incontro, il presidente Rabino ha invitato il ministro del Turismo a partecipare alla quinta edizione del Food&Wine Tourism Forum organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, che si terrà giovedì 8 settembre al castello di Grinzane Cavour. Tra i prossimi appuntamenti del ministro sul territorio, poi, c’è la 6th UNWTO Global Conference on Wine Tourism, la conferenza mondiale promossa dalla World Tourism Organisation, organizzata con il Ministero del Turismo, ENIT,Regione Piemonte, città di Alba ed Ente Turismo Langhe Monferrato Roero dal 19 al 21 settembre ad Alba.

Uncem, banda ultralarga: eterni ritardi

SIAMO MOLTO LONTANI DALL’84% DI FAMIGLIE CON CONNESSIONE A BANDA LARGA

“Negli ultimi giorni sui giornali sono stati ripresi numeri Eurostat relativi alle connessioni delle famiglie alla banda larga e ultralarga. Al netto di un po’ di confusione tra i due sistemi e le relative velocità, che molti fanno, la media italiana dell’84% delle famiglie con connessione a banda larga, contro l’85% dell’Europa, non è reale. Nella classifica riguardante la connettività, seppure l’Italia è balzata dal 23° al 7° posto in un anno, gli indicatori sono inferiori alla media dell’Ue, soprattutto per quanto riguarda l’adozione complessiva della banda larga fissa, 66% in Italia, contro il 78% nell’Ue, riporta CorCom. Rimangono molte carenze anche per quanto riguarda la copertura delle reti ad altissima capacità, che è ancora molto indietro rispetto alla media Ue – 44% contro il 70%. Sempre CorCom ci dice delle sperequazioni tra ‘aree popolate’ e non per quanto riguarda il 5G. Ora, dei ritardi del piano banda ultralarga siamo stanchi di parlare. E i Sindaci sono molto arrabbiati per il piano degli ultimi anni che non sta funzionando, che non raggiunge i civici, le case, dunque non è FTTH fino alla richiesta di collegamento, richiesta dal privato cittadino che risiede in ‘area bianca’, dal pozzetto stradale alla propria casa. Richiesta che ad esempio riceve un NO dalla Città metropolitana di Torino, per dirne una, come molte altre province, perché ‘tagliare la strada è un problema’. E soluzioni non ci sono. Molto molto grave. Ora non resta che sperare nel Piano Italia 1Giga. Come ho detto qualche giorno fa in una telefonata al Ministro Colao, confidiamo molto, ci vogliamo credere, negli interventi che riguardano in particolare 6.232 comuni nei quali verranno realizzate infrastrutture FTTH per portare la fibra ottica nella prossimità degli edifici, mentre una parte complementare dell’intervento prevede la copertura dei servizi FWA in 7.120 comuni. Il Piano Italia 5G prevede anche il finanziamento di interventi nelle zone attualmente coperte solo da reti mobili 3G (o dove le reti 4G non garantiscono performance adeguate) e dove non è pianificato lo sviluppo di reti 4G o 5G nei prossimi 3 anni. Di fatto è quello che abbiamo sempre chiesto come Uncem. E nei prossimi giorni presenteremo la mappatura Uncem delle aree del Paese senza segnale per la telefonia mobile. Da lì si deve partire”.

Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.