ECONOMIA- Pagina 145

Dal Credito sportivo 30 milioni per rilanciare le Residenze Sabaude

I  finanziamenti dell’Istituto per il Credito Sportivo a favore del Consorzio 

Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e la Banca ICS,
Istituto per il Credito Sportivo, hanno siglato oggi alla Reggia di
Venaria il Protocollo d’intesa che prevede un plafond di 30 milioni di euro di
finanziamenti per sostenere la progettazione, la realizzazione e lo sviluppo di
programmi di ambito culturale per le Residenze Reali Sabaude.

Il documento, che segna l’avvio effettivo della collaborazione tra l’Istituto e il
Consorzio, è stato firmato dai Presidenti Michele Briamonte, del Consorzio delle
Residenze Reali Sabaude, e Andrea Abodi, dell’Istituto per il Credito Sportivo, alla
presenza dei rispettivi Direttori Generali Guido Curto e Lodovico Mazzolin.

La Convenzione, realizzata in tempi strettissimi grazie alla totale condivisione di intenti,
trova alla base dell’accordo il sostegno da parte dell’ICS, la banca sociale per lo sviluppo
sostenibile dello Sport e della Cultura, al Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e alla
sua intensa attività programmatica finalizzata alla valorizzazione di un prezioso
patrimonio composto da 16 residenze, nella quasi totalità iscritte nella lista del
Patrimonio Unesco come la Reggia di Venaria, complesso monumentale barocco reso
fruibile grazie anche alle numerose attività culturali e scientifiche proposte.

La Venaria Reale sarà il primo complesso a sfruttare il finanziamento ottenuto da ICS,
per il quale sono previsti obiettivi di breve, medio e lungo termine. In prospettiva, si
auspica che tutto il sistema delle Residenze Sabaude del Piemonte ne possa usufruire.

L’attività gestionale della Venaria Reale è oggi premiata per i suoi quindici anni di
intenso lavoro, durante i quali ha sviluppato e realizzato un’offerta culturale di respiro
nazionale e internazionale, riconosciuta dal numero di visitatori e dai consensi da parte
del pubblico e della comunità scientifica.

La stipula dell’accordo tra ICS e il Consorzio è inoltre un segnale importante, in
generale, per il comparto culturale italiano, che da sempre, ma in particolare negli
ultimi anni, ha visto restringere il perimetro delle proprie risorse economiche.

La Convenzione tra l’Istituto per il Credito Sportivo e il Consorzio delle Residenze Reali
Sabaude, potrebbe fare da vero e proprio spartiacque, laddove la cultura inizia ad
essere vista come effettivo e imprescindibile motore economico del Paese Italia.

Un’industria dalla forza prorompente che agisce sul territorio di pertinenza, e di
conseguenza sul benessere nazionale, apportando benefici al tessuto economico,
sociale e imprenditoriale. Una visione che prende il via anche attraverso un
finanziamento che mette alla prova le capacità gestionali, progettuali e manageriali
dell’Ente. Il patrimonio culturale visto come cardine per la crescita del Paese, attorno
al quale ruotano moltissime realtà economiche e imprenditoriali che senza la centralità
delle attività culturali non esisterebbero. È una visione che trova nel comparto culturale
la spinta a costruire e a fare sistema, a condividere e sviluppare anche attraverso una
nuova finestra produttiva lo stesso patrimonio, consapevoli di come lo sviluppo delle
attività culturali vada a diretto beneficio del tessuto imprenditoriale e sociale.

ICS e il Consorzio di configurano così come due operatori che da oggi saranno a fianco
l’uno dell’altro, nel perseguire obiettivi comuni attraverso una comune progettualità,
della quale è già iniziata la fase programmatica che consentirà di mettere a frutto
l’importante finanziamento.

Il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude sta già lavorando ad un’ampia
pianificazione, di portata nazionale e internazionale, che vede lo sviluppo di
significative condivisioni nel settore e nel territorio, concorsi di idee, coinvolgimento
dei giovani, della comunità scientifica internazionale e di realtà culturali analoghe che
possano dare il loro supporto alla creazione di programmi ed eventi che apportino
importanti novità, creino un’offerta culturale rinnovata e mantengano alla base la
centralità del ruolo svolto dall’Ente.

Missioni Don Bosco, formazione scolastica contro la disuguaglianza di genere

8 settembre, Giornata mondiale dell’alfabetizzazione

 Al centro dell’attenzione soprattutto le bambine

 

-Il caso del Congo

Nelle realtà del mondo dove tocchi con mano l’impotenza di risolvere alla radice i problemi che causano povertà e marginalità, la presenza salesiana nel campo della formazione scolastica è maggiormente preziosa“. Questo il commento di don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, alla vigilia della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione indetta dall’Unesco e dopo il viaggio nelle missioni nei due Congo, Kinshasa e Brazaville[1].

La condizione ordinaria dei bambini e dei ragazzi in questi Paesi si costruisce nelle periferie, come Mbuji-Mayi dove solo il 20% delle famiglie può godere di acqua e di energia, e non sempre di entrambe queste risorse. La vita è per strada, necessariamente; l’abbandono dei piccoli con qualsiasi pretesto (un occhio diverso dall’altro, una malattia incomprensibile, l’albinismo) li trasforma in “stregoni” e dunque in una minaccia per le comunità. I salesiani come don Mario Perez li accolgono, li difendono e li aiutano a darsi un futuro, così come succede per i piccoli schiavi delle miniere dove si estraggono minerali, preziosi all’industria e alla vanità dei Paesi ricchi.

Nel diario del viaggio di don Antúnez  – che si è compiuto nelle settimane centrali di agosto scorso – le pagine si sono riempite di note e di progetti. Se le situazioni estreme richiedono di essere affrontate con una fantasia e con un coraggio speciali, quelle ordinarie chiedono una dose analoga di perseveranza e di fiducia. Come a Masina, cintura della capitale del Congo Repubblica Democratica. Un’area di 10 km2 accoglie più di 4.000.000 di abitanti con circa 2.200.000 minori. Si stima che il numero dei giovani tra i 6 ei 13 anni sia di circa 350.000 e che, tra questi, 193.000 non vadano a scuola. A pagare più degli uomini sono le donne: l’80% degli analfabeti è costituito dalle appartenenti al sesso femminile, costrette a occuparsi della prole abbandonata dai mariti e della casa considerata uno suo esclusivo onere.

Il messaggio che vorremmo dare nella Giornata mondiale dell’alfabetizzazione” sottolinea il presidente di Missioni Don Bosco “è di mettere al centro dell’attenzione la scuola soprattutto per le bambine. Attraverso di loro si fa davvero un investimento sul futuro della società“. Le ripercussioni si vedono a proposito di educazione sanitaria, di pianificazione familiare, di cura dei bambini ma anche di coscienza civile e di imprenditorialità legata ai bisogni effettivi.

Con le risorse che i salesiani del Congo, guidati da padre Ghislaine Nkiere, mettono insieme anche con l’aiuto dei donatori italiani, a Masina sono stati organizzati quattro corsi scolastici. Partendo dall’oratorio che coinvolge circa 3.000 persone, sono stati attivati 4 cicli formativi che durano 10 settimane. Sono coinvolte 124 ragazze alla volta (110 adolescenti fra i 15 e 18 anni e 14 ragazze madri dai 18 ai 20 anni) che imparano i rudimenti della lettura, della scrittura e del calcolo. Avranno così l’opportunità di approcciarsi alla vita e al futuro dei loro figli con più coscienza di sé e del mondo che le circonda. Al termine, si sottoporranno a un test di verifica.

Questo è uno dei progetti scolastici avviati da poco nei due Congo, analogo per finalità agli altri che Missioni Don Bosco sta sostenendo in questo momento in Africa a Gambella (Etiopia), a Monrovia (Liberia), a Ivato (Madagascar), a Bamako (Mali), a Namugongo (Uganda); o in India a Parulia o in Brasile a Rio de Janeiro e a Areia Branca. Sono un vettore di emancipazione in culture in cui la cura dei minori è a dir poco trascurata e la disuguaglianza di genere è pervasiva.

Portiamo una goccia nel deserto” osserva don Antúnez, “ma è pur vero che qualcuno almeno riesce a dissetarsi per sopravvivere e per sostenere gli altri“.

La politica di bilancio in tempi di emergenza. Lezione Onorato Castellino 2022

A cura di CeRP e Fondazione Collegio Carlo Alberto 

Lezione Onorato Castellino 2022

“La politica di bilancio in tempi di emergenza”

 

DANIELE FRANCO

Ministro dell’Economia e delle Finanze

 

19 settembre 2022, ore 18:00

Saluti di benvenuto:
Giorgio Barba Navaretti, Presidente, Fondazione Collegio Carlo Alberto

 

Introduzione
Elsa Fornero, Coordinatore Scientifico, CeRP-Fondazione Collegio Carlo Alberto

 

La Lezione è stata istituita dal CeRP per ricordare Onorato Castellino, uno dei fondatori del centro e primo Presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto, scomparso nel dicembre 2007.

 

L’evento si svolgerà in presenza presso il Collegio Carlo Alberto e online.

Partecipa in presenza
Segui l’evento online

Mutui e prestiti sottoscritti da quasi metà dei maggiorenni in Piemonte

NEL I SEMESTRE 2022 CALA L’AMMONTARE  DELLE RATE RIMBORSATE DALLE FAMIGLIE: 318 EURO DI MEDIA AL MESE.

In lieve calo anche l’esposizioneresidua, che si attesta a 32.663 euro.

La sostenibilità degli impegni finanziari delle famiglie resta elevata, con il tasso di default stabile sui livelli più bassi degli ultimi 4 anni.

Nei prossimi mesi i fattori di incertezza, il rialzo dei tassi e dell’inflazione potrebbero indurre le famiglie ad adottare un atteggiamento prudente.

In un contesto che ancora non sembra aver risentito dei molteplici fattori di incertezza derivanti dal conflitto in Ucraina, dall’evoluzione della pandemia, dal rialzo dei tassi e dei costi dell’energia, gli italiani non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri consumi e l’acquisto di un’abitazione.

Per fotografare la dinamica in atto, Mister Creditl’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – ha presentatol’aggiornamento relativo al I semestre 2022 della Mappa del Credito, lo studio sull’utilizzo del credito rateale da parte degli italiani.

Dall’analisi dei dati disponibili in EURISC, il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF, a livello nazionale emerge un costanteallargamento della platea di consumatori che risultano avere almeno un contratto di finanziamento attivo, pari al 46,0%della popolazione maggiorenne (+7,6%rispetto a un anno fa). La dinamica in atto riflette la ripresa dei consumi e degli acquisti sostenuti da un finanziamento e, soprattutto,dello sviluppo dei prestiti small ticket stimolati da condizioni di offerta favorevoli.

Al contempo resta elevata la sostenibilità del debito, con il tasso di default a 90 giorni per il credito al dettaglio che nell’ultima rilevazione di CRIF si è attestato all’1,1%, sui livelli più contenuti degli ultimi anni. Nello specifico, per i mutui immobiliariil tasso di default risulta pari allo 0,7%contro lo 0,8% dei prestiti personali e l’1,8% dei prestiti finalizzati.

L’elevata capacità di far fronte agli impegni è favorita anche dal costante calo dell’importo delle rate rimborsate ogni mese, che nel primo semestre dell’anno a livello nazionale è sceso a 305 euro (-4,5% rispetto al 2011 e ben lontana dai 356 Euro del 2017), e dalla contemporanea contrazione dell’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare in futuro per estinguere i contratti in essere – che a fine giugno risultava pari a 31.893 euro malgrado un’incidenza dei mutui immobiliari ancora superiore al 20%.

In questa prima parte dell’anno sia l’importo della rata mensile sia l’esposizione residua risultano in ulteriore contrazione non solo per la tendenza a privilegiare piani di rimborso più lunghi rispetto al passato, ma anche per la minore incidenza dei contratti di mutuo all’interno del portafoglio delle famiglie a vantaggio dei prestiti di piccolo importo – commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF -. Nel complesso sono i prestiti finalizzati all’acquisto di auto, moto, elettrodomestici, articoli di arredamento, ma anche di beni e servizi di valore contenutocome la telefonia o i prodotti di elettronica, a risultare la forma di finanziamento più diffusa.

LA MAPPA DEL CREDITO IN PIEMONTE

Entrando nel dettaglio del Piemonte, dall’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito di CRIF-MisterCredit emerge che nel I semestre 2022 il 48,5% dei cittadini maggiorenni risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo, leggermente al di sopra della media nazionale (pari al 46,0%).

L’importo medio delle rate rimborsate ogni mese dai piemontesi è pari a 318euro (in flessione rispetto ai 331 euro di un anno fa), mentre l’esposizione residua per estinguere i finanziamenti attivi risulta pari a32.663 (anch’essa in calo rispetto ai 33.293euro del giugno 2021).

Nel complesso la rata media rimborsata ogni mese e l’esposizione residua restano peròsuperiori ai valori registrati a livello nazionale.I finanziamenti più diffusi in regione restano iprestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, con il 47,9% del totale, mentre i prestiti personali spiegano il 31,4% e i mutui il restante 20,7%.

IL DETTAGLIO PER PROVINCIA

A livello provinciale, Torino e Novara si confermano in vetta alla graduatoria regionale relativamente alla quota di popolazione maggiorenne con almeno un finanziamento attivo, entrambe con il 53,4% del totale (9^ posizione nella graduatoria nazionale), in crescita rispetto al 51,1% e al 50,7% di un anno fa. SeguonoVercelli, con il 50,6%, e Asti, con il 49,3%, mentre Biellasi assesta al 49,1%.

TORINO

53,4%

NOVARA

53,4%

VERCELLI

50,6%

ASTI

49,3%

BIELLA

49,1%

ALESSANDRIA

47,2%

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

45,9%

CUNEO

39,2%

Tot Piemonte

48,5%

Fonte: Mappa del Credito MisterCredit – CRIF

Relativamente all’importo delle rate rimborsate ogni mese, invece, con 346 euro di media Cuneo scala la graduatoria regionale malgrado una flessione rispetto al corrispondente periodo del 2021, quando il valore registrato era risultato pari a 369 euro. Per altro Cuneo si colloca in 13^ posizione assoluta nella graduatoria nazionale.

Seguono nell’ordine Asti, con 338 euro di media e Verbano-Cusio-Ossola, con 333 Euro. Lieve contrazione registrata a Torino, con il valore che scende a 309 euro rispetto ai 313 euro di un anno fa, mentre fanalini di coda nel ranking regionale sono Novara e Biella, rispettivamente con 304 e 288 Euro.

CUNEO

€            346

ASTI

€            338

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

€            333

ALESSANDRIA

€            318

VERCELLI

€            312

TORINO

€            309

NOVARA

€            304

BIELLA

€            288

Tot Piemonte

€            318

Fonte: Mappa del Credito MisterCredit – CRIF

Con 37.865 euro di media è nuovamente Cuneo a far segnare l’esposizione residua più elevata (in lieve calorispetto ai 38.185 Euro di un anno fa) dato che la colloca al 24° posto assoluto della classifica nazionale. Seguono Torino, con 36.211 euro (contro i 36.067 euro di un anno fa) che vale la 34^ posizione del ranking nazionale, Verbano-Cusio-Ossola, con 36.076 euro, Asti, con 34.418euro, e Novara, con 33.596 Euro.

CUNEO

€             37.865

TORINO

€             36.211

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

€             36.076

ASTI

€             34.418

NOVARA

€             33.596

ALESSANDRIA

€             29.186

VERCELLI

€             28.215

BIELLA

€             25.736

Tot Piemonte

€             32.663

Fonte: Mappa del Credito MisterCredit – CRIF

Valori più elevati della media nazionale relativamente a rata mensile ed esposizione residua dipendono anche dall’elevata incidenza dei mutui nel portafoglio delle famiglie piemontesi, con la provincia di Asti a guidare la classifica regionale con una quota del 23,8% sul totale dei contratti attivi.

“L’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito conferma il progressivo ma costante ampliamento del numero di consumatori che hanno scelto di ricorrere al credito bancario per finanziare l’investimento sulla casa o per sostenere i propri progetti di spesa ed esigenze familiari conclude Beatrice Rubini . In questa delicata fase, il calo della rata mensile e dell’esposizione residua contribuisce a mantenere elevata la sostenibilità degli impegni finanziari in carico alle famiglie ma bisognerà valutare nei prossimi mesi l’impatto delle tensioni geo-politiche e del rialzo dell’inflazione e dei tassi sul bilancio delle famiglie”.

Nota metodologica

L’obiettivo della Mappa del Credito è anche dare la possibilità ad ognuno di confrontare il proprio indebitamento rispetto alla realtà in cui vive, posto che la gestione del credito è un aspetto strettamente personale in funzione del proprio reddito, della composizione del nucleo familiare, delle proprie esigenze e prospettive.Nello specifico, l’analisi si propone di fornire periodicamente una fotografia dei principali indicatori relativi all’utilizzo del credito rateale da parte dei consumatori italiani, evidenziando le principali differenze a livello territoriale relativamente alla composizione dell’esposizione nei confronti degli Istituti di credito. I dati di dettaglio relativi alle singole province e la nota metodologica sono pubblicamente consultabili sulla pagina https://www.mistercredit.it/focus/mappa-del-credito/

Lo studio realizzato da Mister Credit-CRIF ha preso in considerazione per l’elaborazione degli indicatori il credito in essere erogato ai consumatori nella forma di: mutui, prestiti personali e finalizzati. Sono stati esclusi dallo studio i finanziamenti a sofferenza.

La percentuale di popolazione con crediti attivi è calcolata come rapporto tra la popolazione con finanziamenti in essere e la popolazione maggiorenne residente in Italia (fonte Istat).

La rata media mensile pro-capite è calcolata sommando le rate medie mensili dei singoli finanziamenti e dividendo tale importo per il numero di soggetti che risultano intestatari del finanziamento.

L’esposizione media residua, che vuole rappresentare lo stock di debito ancora da rimborsare, è stata calcolataprendendo in considerazione la somma dell’importo delle rate residue da ripagare, includendo eventuali rate in arretrato. Tale somma è stata divisa per il numero di soggetti che risultano intestatari del finanziamento.

La distribuzione del numero di operazioni di credito attive per tipologie è calcolata considerando il peso del numero di operazioni di ciascuna tipologia (mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati) sul totale numero di operazioni attive.

CRIF è un’azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking. La mission di CRIF è creare valore e nuove opportunità per i consumatori e le imprese, fornendo informazioni e soluzioni che consentono decisioni più consapevoli e accelerano l’innovazione digitale.

Attualmente CRIF è il primo gruppo nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori del mercato globale dei servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management. Grazie all’innovazione continua, all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e a una solida cultura di Information Management, supportiamo istituti finanziari, confidi, assicurazioni, telco e media, utilities e società energetiche, imprese e consumatori in oltre 50 paesi. Inoltre, nell’ambito delle soluzioni end-to-end, CRIF ha realizzato una linea di servizi per privati cittadini e PMI dedicata al benessere finanziario e alla prevenzione e protezione da frodi e rischi cyber mentre CRIF Ratings, agenzia di rating del credito autorizzata da ESMA e riconosciuta come ECAI, fornisce valutazioni su imprese non finanziarie residenti in UE.

Oggi, oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 600 assicurazioni, 80.000 imprese e 1.000.000 di consumatori utilizzano i servizi CRIF in 4 continenti.

Inoltre, CRIF è inclusa nella prestigiosa IDC FinTech Rankings Top 100, la classifica dei principali fornitori di soluzioni tecnologiche globali per il settore dei servizi finanziari, e nel 2019 ha completato la sua copertura come AISP in 31 paesi europei dove è applicabile la direttiva PSD2 per l’open banking.

Confartigianato Imprese incontra il Presidente della Regione e la Giunta Regionale

Lunedì 5 settembre si è tenuto un incontro tra il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la Giunta Regionale e la delegazione di Confartigianato Imprese Piemonte, guidata dal Presidente Giorgio Felici e dal Segretario Carlo Napoli, per discutere delle misure urgenti da adottare per aiutare le imprese nell’attuale congiuntura caratterizzata dalla crisi indotta dall’aumento smisurato dei costi energetici, che rischia seriamente di portare a chiusura molteplici attività, se non addirittura la scomparsa di interi settori economici qualora dovessero interrompere bruscamente le forniture di gas dalla Russia.

 

Ad oggi, come evidenziato dalla delegazione durante il confronto, nel solo Piemonte le micro e piccole imprese hanno subito un rincaro dei costi energetici che ha raggiunto l’enorme cifra di 1,6 miliardi in più rispetto a settembre 2021, con un impatto che ha colpito in maniera più significativa le imprese operanti nei settori di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma, plastica ed alimentare. Secondo le proiezioni di Confartigianato Imprese, in mancanza di misure tempestive, i rincari potrebbero raggiungere i 4,2 miliardi in più rispetto al 2021, generando effetti catastrofici sull’intero tessuto produttivo regionale.

 

La delegazione ha poi palesato come sia cogente la necessità di lavorare insieme per aggiornare le politiche regionali, anche con riferimento ai fondi strutturali, dando assoluta priorità a quegli interventi che consentano alle imprese di affrancarsi dagli approvvigionamenti energetici da fonti tradizionali, percorso già tracciato da tempo ma che va fortemente accelerato considerata la straordinarietà della situazione attuale.

 

Al termine dell’incontro, il Presidente Felici ha consegnato a Cirio una simbolica presa elettrica tagliata e l’eloquente manifesto dal titolo “Non togliete energia allo sviluppo del Paese”, contenente le istanze e le proposte di Confartigianato Imprese Piemonte per mitigare gli effetti catastrofici della crisi indotta dal caro-energia.

 

“Nonostante il delicato momento politico in atto a livello nazionale – ha commentato Felici a margine dell’eventopossiamo senz’altro essere soddisfatti dell’attenzione dimostrata dalla Regione Piemonte verso un tema delicato come quello della crisi energetica. Reputo molto importante il riscontro emerso durante il confronto con il Presidente Cirio e la Giunta regionale circa la necessità di una forte coesione istituzionale a tutti i livelli per poter implementare iniziative legislative e politiche di ampio respiro, che vadano a mitigare gli effetti contingenti della crisi, ma anche a sostenere gli investimenti di medio-lungo termine per affrontare le problematiche strutturali sottese all’emergenza”.

Quattro notti in Piemonte, due sono gratuite. Riparte oggi il Voucher vacanza della Regione

LA NUOVA FORMULA 4X2

SUCCESSO DELL’ESTATE: IL PERIODO GIUGNO E LUGLIO REGISTRA +39% SUGLI ARRIVI E +45% PER I PERNOTTAMENTI

SUPERATI ANCHE I NUMERI PRE PANDEMIA

Torino 5 settembre 

Riparte da oggi fino al 30 giugno la vendita dei voucher vacanza, quest’anno con la nuova formula 4×2: quattro notti in Piemonte di cui due gratuite, una omaggiata dalla struttura ricettiva e l’altra dalla Regione. Si punta dunque a replicare il successo che l’iniziativa lanciata nel 2020 dall’Assessorato regionale al Turismo ha riscosso fino ad oggi. Sono stati quasi 55.000 i voucher venduti e oltre 300 mila i pernottamenti con l’offerta 3×2, piaciuta a turisti e albergatori. Quest’anno si raddoppia: in accordo con gli operatori la nuova formula ha l’obiettivo di assicurare una permanenza più lunga e di intercettare un pubblico ancora più vasto: molte famiglie, infatti, seguono la tendenza sempre più diffusa di concedersi una vacanza fuori stagione, sul finire dell’estate o in inverno complice anche il calo dei prezzi.

In Piemonte non manca l’offerta, presente sul portale www.visitpiemonte.com laghi colline e montagne, ma anche piccoli borghi e paesaggi Unesco, i prodotti di punta. Ai quali si possono abbinare escursioni, visite guidate, momenti di relax e wellness con pacchetti scontati del 50%. Già oltre 200 i «voucher esperienza» venduti questa estate, partendo dai territori di Biella, Valli di Lanzo e Val Maira. Da oggi saranno disponibili anche sul resto del Piemonte, acquistabili singolarmente o in abbinamento ai Voucher pernottamento. Più di 300 gli operatori che hanno aderito in collaborazione con i 17 consorzi turistici che coprono tutto il territorio piemontese.

Il Presidente della Regione e l’Assessore al Turismo sottolineano come il Piemonte continui a investire sul comparto turistico proseguendo, tra le diverse azioni, con una iniziativa nata in Piemonte e poi replicata in altre regioni proprio per il successo che ha avuto in tutte le fasce di viaggiatori, inclusi i più esigenti. I voucher sono un motivo in più per scegliere il Piemonte come meta per una vacanza nei prossimi mesi, continuando l’ottimo trend registrato questa estate, che ha visto una forte crescita sullo stesso periodo del 2021 e arrivi e pernottamenti perfino oltre i livelli pre-pandemia. 

Dai dati dell’Osservatorio turistico regionale il bimestre giugno-luglio 2022 evidenzia in Piemonte un incremento del 39% degli arrivi e del 45% dei pernottamenti rispetto allo stesso periodo del 2021, con luglio che torna a superare 2 milioni di presenze. Dati particolarmente positivi perché superano anche i risultati pre-pandemici: +5% di arrivi e +7% di pernottamenti nel bimestre giugno-luglio rispetto allo stesso periodo 2019. (Il dato di agosto è ancora in via di consolidamento). Un ottimo andamento che trova conferma anche nel monitoraggio delle recensioni on-line (+52%).

Marazzato, partnership con La Cometa

L’azienda leader nelle soluzioni per il pianeta stringe un accordo con la storica Cooperativa Sociale Onlus vercellese volto al potenziamento delle proprie risorse umane.

Da sempre ‘Marazzato’, oltre che di ambiente, è sinonimo di territorio, responsabilità sociale e integrazione. L’Azienda con quartier generale a Borgo Vercelli, che nel 2022 compie i primi settant’anni, prosegue nel felice cammino intrapreso in ambito di potenziamento delle risorse umane, inclusione sociale e redistribuzione sociale della ricchezza.

E lo fa aggiungendo un tassello in più al proprio, virtuoso percorso, mediante la firma di un importante accordo con La Cometa, realtà vercellese anch’essa. Una partnership tesa a offrire e garantire occupazione stabile in piena soluzione di continuità a soggetti svantaggiati, ma meritevoli di fiducia e di opportunità di sviluppo concrete, solide e durature.

E ciò al fine di favorire progressivamente il loro inserimento lavorativo in vista del raggiungimento del primario e fondamentale traguardo dell’indipendenza economica. Una tappa, questa, che ben s’inserisce all’interno del più ampio iter di responsabilità sociale intrapreso dall’azienda che, dal 2020 in poi, ha potenziato anche l’attenzione e gli investimenti dedicati al welfare interno, inteso quale forma di miglioramento efficace ed efficiente insieme delle condizioni di vita, con la moltiplicazione delle opportunità a esse correlate, del proprio personale.

Siamo lieti di avviare, in concomitanza con la ripresa dell’anno lavorativo, il progetto condiviso con la vercellese ‘La Cometa’, che dal 1989 a oggi, anno della sua fondazione, ha compiuto passi da gigante sulla strada dell’aiuto alle persone alle prese anche con diversi livelli di disabilità, acquisendo anche un prezioso e rodato know-how in materia ambientale”, esordisce Claudio Anino, Responsabile Ufficio Acquisti di ‘Marazzato’.

Per poi proseguire: “Si tratta di uno strumento di politica attiva del lavoro utile alle imprese a consentire ai cittadini di poter godere di chances professionali grazie al prezioso aiuto di cooperative sociali titolate deputate a questo nobile scopo, come nel caso di specie. La stipula di questo importante accordo proprio nell’anno del settantesimo compleanno ci rende fieri, come ‘Gruppo Marazzato’, di poter donare il nostro contribuito allo sviluppo del tessuto sociale vercellese cui siamo realmente grati per l’intero percorso industriale e umano sin qui condiviso e compiuto”, conclude soddisfatto il manager.

​Il Consiglio di Amministrazione della cooperativa La Cometa, a sua volta, “esprime grande soddisfazione per la sensibilità trovata nel Gruppo Marazzato che con questo accordo si fa promotore di quella che è la mission della cooperativa sociale, avviando una collaborazione sia etica che professionaleche consente di coniugare produttività e riabilitazione

Il caro-bollette in sei mesi rischia di affossare il sistema delle piccole imprese

Ancora sei mesi e si rischia di desertificare il tessuto economico delle nostre città e delle aree montane.

Il caro-bollette uccidera’ le attività di vicinato già provate dalla pandemia e dalla crisi economica.

Lo sostiene Cna Torino, che indica quattro obiettivi “autoproduzione, comunità energetiche, uso di fonti rinnovabili e sburocratizzazione del comparto” per contrastare il caro-bollette.

CNA afferma che il prezzo dell’energia è  arrivato a livelli insostenibili: “Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale”. La soluzione? Non solo aiuti di Stato per la fase emergenziale, ma bisogna che  tutti i livelli istituzionali siano coordinati nell’avviare misure di semplificazione normativa per favorire il più possibile l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Aumenta in Piemonte il fabbisogno di professioni tecniche legate all’Industria 4.0

I dati della specializzazione Engineering di Manpower

I profili con la maggiore tendenza alla crescita nell’area Industria 4.0 nella regione sono i Disegnatori Meccanici e gli Ingegneri Ricerca e Sviluppo.

  Cresce anche in Piemonte il fabbisogno delle professioni tecniche ad alto tasso di innovazione sotto la spinta dei 13 miliardi di euro che il PNRR destina al nuovo piano per la “Transizione 4.0” in tutta Italia. Il programma rientra nel quadro della Missione 1 del Piano e ha l’obiettivo di dare impulso all’ammodernamento del tessuto industriale e all’occupazione, in particolare nelle nuove professioni.

Secondo i dati di Manpower, anche grazie alle risorse del PNRR, oggi è sempre più in aumento, da parte delle aziende della regione Piemonte, la domanda di profili nell’area Industria 4.0, sia in ambito tecnico/ingegneristico, sia in ambito più specificatamente produttivo.

I consulenti Manpower specializzati nella Ricerca e Selezione di profili Engineering hanno rilevato che nel primo semestre del 2022 i profili più strategici che vengono ricercati dalle aziende nel manufacturing e che hanno la più accentuata tendenza alla crescita sono i Disegnatori Meccanici e gli Ingegneri Ricerca e Sviluppo. Sono sempre molto richiesti anche i profili per la produzione, tra i primi gli Operatori Macchine CNC e i Montatori Meccanici.

Questo trend non si esaurirà nei prossimi anni, anzi si consoliderà, e così le difficoltà nel reperire i profili: secondo quanto rileva lo studio predittivo di ManpowerGroup in collaborazione con EY, infatti, entro il 2030 crescerà in modo significativo il fabbisogno delle figure professionali legate all’ambito Industria 4.0. Un fattore che – se non adeguatamente indirizzato – impatterà sul Talent Shortage, la carenza di talenti, che in Italia nel 2022 è stata rilevata da ManpowerGroup fino al 72% delle aziende.

Come evidenziato da ManpowerGroup e EY nella propria indagine, tra le figure più in crescita nei prossimi 10 anni ci sono gli Ingegneri Ricerca & Sviluppo (+8,1%), coloro che pianificano, dirigono e coordinano, per l’impresa o su commessa esterna, attività di ricerca finalizzate a migliorare e sviluppare i processi tecnici di produzione, i beni o i servizi prodotti, i materiali necessari a produrli e il loro uso, i modi e le tecnologie di distribuzione, sovrintendendo al deposito dei brevetti.

Le altre professioni tecniche che saranno più richieste da qui a 10 anni sono: tecnici specializzati (+2,4%), ingegneri industriali, gestionali (+5,9%), elettronici (+5,5%) e meccanici (+4,0%).

Conferma il trend il sistema informativo Excelsior che per il periodo giugno-agosto 2022 prevede per il Piemonte oltre 82mila ingressi con una difficoltà di reperimento segnalata da oltre il 43% delle aziende (Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior).

Uncem interviene sui fondi ai Comuni per l’energia

FONDI AI COMUNI PER AUMENTO COSTI ENERGIA. EVITARE GRAVI ERRORI NEL RIPARTO, DANDO LE STESSE CIFRE A COMUNI MONTANI E A COMUNI COSTIERI. E MEF NON DIMENTICHI UNIONI MONTANE E COMUNITA’ MONTANE CHE GESTISCONO SERVIZI PER TUTTI

È molto importante, secondo Uncem, quanto pevisto dal Decreto Aiuti-ter – in conversione in Parlamento nei prossimi giorni – con l’incremento di 400 milioni di euro (350 in favore dei Comuni e 50 delle Città metropolitane e delle Province) dei fondi per il caro energia. Queste risorse, finalizzate a garantire la continuità nell’ erogazione dei servizi, si aggiungono ai 250 milioni (200 ai Comuni e 50 a Province e Città metropolitane) previsti, in prima battuta, dal primo decreto energia (Dl 17/2022), già aumentati di ulteriori 170 milioni (150 ai Comuni e 20 agli enti intermedi) dal primo decreto aiuti (Dl 50/2022). Per fronteggiare le maggiori spese derivanti dai rincari di energia elettrica e gas, gli Enti locali possono contare, quindi, complessivamente su 820 milioni di euro (700 a Comuni e 120 a Province e Città metropolitane), cui si sommano gli eventuali utilizzi degli avanzi dei fondi Covid 2020 e 2021. Il contributo sappiamo che sarà ripartito, in relazione alla spesa per utenze di energia elettrica e gas, con decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze e il Ministro per gli Affari regionali, entro il 30 settembre 2022. Momentaneamente, per stimare l’importo, i Comuni possono tener conto del fatto che l’aggiunta va a raddoppiare le risorse assegnate in prima battuta con il Decreto Interno 1° giugno 2022 e successivamente con il 22 luglio 2022. Province e città metropolitane potranno invece contare su risorse aggiuntive pari al 71 per cento.
“Uncem ha ribadito ai vertici del MEF e del Ministero dell’Interno – spiega il Presidente Marco Bussone – che nel riparto si deve tenere conto delle fasce altimetriche dei Comuni, almeno per la spesa del gas per il riscaldamento, ben diversa tra Comuni costieri e Comuni montani delle stesse dimensioni demografiche. Si tratta di buonsenso… e di conoscenza del territorio. Che nel nostro Paese vede realtà municipali diverse, non assimilabili solo per via del numero di abitanti. Inoltre, si tenga conto anche di Unioni montane di Comuni e Comunità montane che gestiscono servizi pubblici, con aumento di costi, a beneficio dei Comuni e su mandato degli stessi Comuni. Quelli che hanno deciso di lavorare insieme, consapevoli che programmare e coordinare insieme i servizi e lo sviluppo economico come previsto dall’articolo 13 della legge 158/2017 è l’unica strada per percorsi duraturi di sviluppo lungo le valli, devono essere sostenuti e agevolati”.