Ha cercato di togliersi la vita in carcere Luigi Garofalo, l’uomo di 46 anni accusato di atti persecutori nei confronti della moglie che si era appellata attraverso i media ai giudici, preoccupata per la sua vita nel caso l’uomo fosse stato liberato. Il legale di Garofalo, Fabrizio Bonfante commenta con l’agenzia Ansa: “Ha detto che non ce la faceva più ad affrontare la gogna mediatica e si è tagliato le vene”. L’uomo è stato medicato nell’infermeria del carcere ed è sorvegliato a vista.Era stato arrestato lo scorso 8 marzo dopo aver puntato una pistola, forse una scacciacani, contro il figlio 19enne che, secondo lui, prendeva le parti della madre. Arrestato anche mercoledì scorso: uscito dal carcere e messo ai domiciliari, era andato al bar di famiglia in Barriera di Milano. L’ex moglie detto di essere stata minacciata, anche di morte, ma l’uomo ha negato le accuse.